Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2806 del 20 giugno 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2806/XIV - Interrogazione: "Analisi del fabbisogno della figura della guida escursionistica naturalistica".

Rosset (Presidente) - Punto n. 11 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola l'Assessore Restano per la risposta; ne ha facoltà.

Restano (PNV) - En Vallée d'Aoste les personnes habilitées à exercer la profession de guide de randonnée nature, aux termes de la loi n° 1 de 2003, sont 307 au total, dont 143 régulièrement inscrites sur les listes régionales et donc potentiellement actifs sur le territoire.

À la question si l'on a procédé à une analyse des besoins pour ce qui est de cette figure professionnelle, il y a lieu de préciser ce qui suit: dans le but d'obtenir une représentation fidèle des exigences sur le territoire pour ce qui est de la figure de guide de randonnée nature, les bureaux régionaux concernés ont récemment commencé, au début du mois d'avril 2017, une démarche de repérage des besoins. L'association des hôteliers, ADAVA, les gestionnaires des refuges ainsi que l'Office Régional du Tourisme et les Départements régionaux des Assessorats de l'agriculture et du territoire et de l'environnement ont été sollicités, chacun dans son domaine de compétence, pour savoir quelle était la demande sur le territoire en personnel qualifié, lié à la randonnée, dans les trois dernières années. Nous leur avons notamment demandé de fournir une représentation sommaire du phénomène et de présenter, en cas de carences, une évaluation réelle des besoins. À l'heure actuelle, uniquement dans le cadre de l'organisation du trekking nature, l'adjudicataire du service dit avoir eu des difficultés dans la recherche du personnel qualifié. Aucune autre partie concernée n'a manifesté la nécessité de recourir à davantage de professionnels et donc de procéder à l'organisation de nouveaux cours de formation.

Per quanto riguarda le altre domande: "quando sarà organizzato il prossimo corso", "quante persone potranno aderire al medesimo" e "con quali risorse sarà eventualmente finanziato", occorre fare alcune premesse. Il numero di soggetti abilitati è già apparentemente consistente. Tale figura è la più rappresentata nel panorama delle professioni turistiche previste dalle leggi di settore: 307 contro 121 guide turistiche, 93 accompagnatori di turismo equestre, 23 accompagnatori turistici, 138 gestori dei rifugi alpini, 64 maestri di mountain bike. Il contingente aumenta comunque costantemente per la presenza di soggetti che chiedono il riconoscimento di titoli conseguiti fuori regione: 9 sono gli abilitati nell'ultimo anno, di cui 6 hanno chiesto residenza in Valle d'Aosta e attualmente risiedono in Valle d'Aosta; 2 sono residenti fuori Valle.

Come si evince da quanto detto per il punto 1), il territorio non sembra manifestare particolari esigenze da questo punto di vista. Va però altresì sottolineato che è stato depositato un ricorso al Consiglio di Stato quale conseguenza di un pronunciamento del TAR della Valle d'Aosta, che tra le altre cose chiama in causa la costituzionalità della legge regionale n. 1/2003 sulle professioni turistiche, in pendenza del quale non è oggettivamente consigliabile procedere all'organizzazione di nuovi corsi. Sarebbe il caso di aspettare questa sentenza che dovrebbe arrivare a breve. Va comunque evidenziato che esistono delle istanze provenienti dal territorio volte alla creazione della figura professionale di "accompagnatore di media montagna", figura chiamata a svolgere un'attività del tutto simile a quella della guida escursionistica. Anche per questo motivo, allo stato attuale sarebbe sconsigliabile organizzare dei corsi di questo tipo mettendo in concorrenza due figure professionali che lavorano nello stesso ambiente. La figura di accompagnatore di media montagna è già operante in Piemonte, Trentino e Lombardia e fa capo anche ad una piattaforma di formazione a livello internazionale che è stata firmata nel 1991 da due guide escursionistiche valdostane. Tale figura è normata ai sensi della legge delle guide alpine ed è promossa dall'Unione internazionale associazione guide di montagna.

Per completezza di risposta, va ancora detto che nell'anno 2016 le fondazioni IPRA, IAR e Montagna Sicura hanno proposto un incontro formativo - al quale ha partecipato anche del personale dell'Assessorato - che si è svolto il 23 novembre 2016, ed era stato proposto un primo corso di formazione congiunto. Il corso non è stato attivato, in quanto gli enti non hanno ritenuto opportuno formare dei giovani sulla base di uno standard datato - quello previsto dalla norma n. 1/2003 - e hanno invece auspicato l'adozione di un profilo professionale internazionale, come peraltro si fa nelle altre regioni limitrofe. Sulla base di queste considerazioni, ritengo che forse sia il caso di aspettare la sentenza e poi, alla luce dell'esito di questa, assumere delle determinazioni in merito, tenendo altresì conto che questo è un libero esercizio, e che quindi, anche se si formano persone in più al di là delle richieste, possiamo dare una risposta al territorio, una risposta ai giovani che hanno voglia di impegnarsi per le professioni turistiche e soprattutto - come avete indicato voi nella vostra interrogazione - anche una risposta a chi gestisce i rifugi e sente la necessità di questa formazione.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz per la replica; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Assessore, lei ha citato dei numeri di abilitati, poi ha citato numeri molto più bassi di iscritti all'elenco regionale, ma le ricordo che moltissime di queste persone iscritte non praticano. Glielo dico per esperienza personale, perché uno è mio fratello, che fa tutt'altro; è inserito in questi elenchi, ma probabilmente per motivi professionali di altro tipo non pratica più e, come lui, moltissime persone che hanno la partita IVA e che fanno questo tipo di attività per mestiere. Tra l'altro è un'attività - come diceva lei - che è anche posta sotto la lente d'ingrandimento. Non so se la Corte costituzionale si deve esprimere direttamente sulla legge regionale valdostana o se si deve esprimere in termini più generali sulle leggi regionali che istituiscono questa figura. Non si può dire che è una qualifica, non so se è un mestiere o che cos'è, gli stessi interessati non me lo sanno dire. Non è una professione; alcuni dicono che è un mestiere, altri dicono di no.

Il problema, a mio parere, sentiti gli interessati, sentita anche l'associazione rappresentativa che, insieme ai gestori dei rifugi, insieme alle associazioni di categoria manifestano invece un grande bisogno di queste figure - al di là dei numeri sono figure introvabili, tanto che il cosiddetto "abusivismo" e figure aleatorie provenienti da fuori oggi fanno questo tipo di mestiere - si pone nei termini di trovare un percorso. Il percorso credo fu indicato nel corso di quella riunione fatta alla presenza dell'allora Assessore Marguerettaz. Tale percorso è abbastanza in via di definizione, se lo vogliamo accogliere e se ci vogliamo impegnare in questo senso: compensare in qualche modo una situazione di carenza da una parte e, dall'altra, risolvere il problema della costituzionalità o meno della figura della guida escursionistica e dell'accompagnatore, inserendo questa figura dell'accompagnatore di media montagna che lei citava all'interno della legge regionale sulle guide alpine, in modo tale che l'accompagnatore diventi una figura "ordinistica" - non so se si può dire così - e quindi rientri all'interno di un collegio (non so se le guide alpine hanno un collegio o come sono costituiti). A questo punto decadono gli elementi di incostituzionalità e di incertezza legati alla figura. La modifica - così come mi è stata spiegata, perché io non sono un esperto - con l'integrazione della figura di questo tipo di accompagnatore di media montagna comporterebbe poi l'attivazione di corsi d'intesa con le guide alpine. Io credo che sarebbe tra l'altro un modo per coinvolgere anche le guide alpine per permettere loro di fare un lavoro di formazione, anche retribuito a questo punto, poiché mi sembra si parli di 55 giornate per la formazione di queste persone. A questo punto diventerebbe a tutti gli effetti una professione facilmente collocabile perché esiste una richiesta, una professione che sarebbe una grossa opportunità anche per i nostri giovani. Noi abbiamo tantissimi giovani che non aspirano nemmeno a fare la guida alpina, perché sappiamo che vengono fatte delle richieste in termini di capacità fisica e di conoscenza estremamente articolate, mentre invece questo tipo di figura potrebbe essere di appeal per molti giovani a cui piace la montagna e che oggi potrebbero ricollocarsi.

Io do la mia disponibilità. A breve farò una raccolta delle leggi regionali, stiamo raccogliendo il materiale e poi, se vuole, anche in Commissione, così come è già stato fatto in passato in occasione della discussione sul ricorso mi sembra dell'associazione AGAI, ne possiamo parlare, dopodiché penso si possa fare un percorso comune in questa direzione.