Oggetto del Consiglio n. 2746 del 23 maggio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2746/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Azioni poste in essere a seguito dell'incendio di origine dolosa verificatosi presso il campeggio di località Teppe a Quart".
Rosset (Presidente) - Punto n. 3.01 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - L'incendio di origine dolosa verificatosi nella sera del 12 maggio scorso al campeggio di Quart è un fatto inquietante e, considerate le modalità, sembra evidente l'intento intimidatorio ed estorsivo. Incendi del genere negli ultimi anni in Valle d'Aosta se ne sono rilevati molti, soprattutto in un certo periodo. Mi sono interessato più volte a questa problematica che ha raggiunto l'apice nel 2013 con l'incendio di un escavatore, sempre nel comune di Quart, nel tentativo di estorsione da parte della 'ndrangheta. Sono segnali preoccupanti che non devono essere sottovalutati, questi sono reati-spia. Ovviamente non è una questione di indagini, non è nostro compito compiere delle indagini, ma certamente ognuno, riprendendo quanto dicevamo in apertura riguardo a Falcone e Borsellino, deve fare la propria parte per contrastare il dilagare di certi fenomeni che rischiano di condizionare pesantemente il nostro futuro. Per questo volevamo conoscere quali sono state le azioni e se è in atto, in merito all'accadimento di Quart, un contrasto al fenomeno generale.
Presidente - Per la risposta, chiede la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Grazie colleghi per aver avanzato questa iniziativa, che ci consente di fare il punto su questa situazione che è accaduta in località Teppe a Quart. In relazione all'incendio, la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per danneggiamento a carico di ignoti. A far luce sulle modalità e sulle motivazioni di quanto avvenuto saranno quindi le indagini coordinate dalla Magistratura, mentre nell'ambito delle funzioni prefettizie che ci sono attribuite continua lo stretto raccordo con le forze dell'ordine, che mantengono in particolare un'elevata attenzione sul contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata, questo per assicurare il controllo di quanto avviene sul territorio valdostano. Come Governo regionale, infine, il nostro sforzo non può che essere incentrato sulle azioni di prevenzione e di educazione alla legalità che possono essere rivolte alla nostra comunità, in particolare alle giovani generazioni, questo affinché la legalità, il senso della cosa pubblica e dell'interesse comune diventino un'abitudine di tutti i giorni. Si tratta comunque di un percorso di lungo periodo, ma crediamo sia l'unico modo per far sì che la criminalità organizzata non trovi terreno fertile nella nostra regione. In questa direzione credo che possiamo anche sottolineare che vanno i convegni, i momenti di riflessione che anche di recente sono stati organizzati nella Biblioteca regionale, in particolare in merito questo anche grazie alla collaborazione del collega Bertin e anche la stessa iniziativa che è stata presentata oggi credo che dia modo di porre l'attenzione su questo argomento e di parlarne, e quindi di favorire anche la creazione di quel terreno fertile di cui necessita la cultura della legalità.
Presidente - Per la replica, chiede la parola il collega Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Questi sono segnali preoccupanti. Questi incendi sono dei reati-spia che non vanno sottovalutati. Abbiamo visto cos'è successo alcuni anni fa e oramai la presenza della 'ndrangheta nel nostro territorio non può essere più negata. Le indagini spettano ad altri organi, ognuno di noi deve fare la propria piccola parte per contrastare il dilagare di questi fenomeni. È importante avere una visione di lungo periodo per poter togliere ossigeno a queste organizzazioni, ma bisogna anche agire in modo efficace nel presente cercando di utilizzare tutti gli strumenti possibili, soprattutto mantenendo alta l'attenzione su questi aspetti che rischiano di condizionare pesantemente e negativamente il nostro futuro.