Oggetto del Consiglio n. 2648 del 10 marzo 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2648/XIV - Presa d'atto della sospensione di diritto dalla carica del Consigliere regionale La Torre Leonardo, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, e sua temporanea sostituzione con il signor Norbiato Carlo ai sensi dell'articolo 27 della legge regionale 21 agosto 1995, n. 33. Convalida e giuramento del neoconsigliere.
Rosset (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno. Il Consiglio regionale deve prendere atto della sospensione temporanea dalla carica di Consigliere regionale di La Torre Leonardo, come accertata dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 7 marzo 2017.
Dobbiamo ora procedere alla convalida dell'elezione del signor Norbiato Carlo in qualità di Consigliere regionale supplente. Dai verbali dell'Ufficio elettorale regionale presso il Tribunale di Aosta, riguardante l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta avvenuta il 26 maggio 2013, risulta quanto segue. Nella lista n. 3, avente il contrassegno Union Valdôtaine, il primo dei candidati non eletti risulta essere il signor Norbiato Carlo con una cifra individuale di 1401 voti.
Apro la discussione. Ci sono richieste di intervento?
Non ci sono interventi. Pongo in votazione la convalida dell'elezione del nuovo consigliere Carlo Norbiato.
Dichiaro aperta la votazione.
Esito della votazione
Presenti, votanti e favorevoli: 18
Il Consiglio approva all'unanimità.
Il Consiglio convalida l'elezione del signor Norbiato Carlo in qualità di Consigliere regionale supplente, sempre che non sussistano nei suoi confronti motivi o condizioni di ineleggibilità o di incompatibilità, così come previsto dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 20, recante "Disciplina delle cause di ineleggibilità e di incompatibilità con la carica di consigliere regionale, ai sensi dell'articolo 15, comma secondo, dello Statuto speciale".
Invito pertanto il consigliere Norbiato a prendere posto nel suo scranno.
Dopo la convalida, ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto speciale e dell'articolo 6 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, il consigliere Carlo Norbiato presta giuramento. Do lettura della formula del giuramento e invito il consigliere Norbiato ad alzarsi.
"Giuro di essere fedele alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto speciale per la Valle d'Aosta e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione Autonoma della Valle d'Aosta".
"Je jure d'être fidèle à la Constitution de la République et au Statut spécial pour la Vallée d'Aoste et d'exercer mon mandat dans le seul but du bien inséparable de l'État et de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste". Il Consigliere può rispondere "giuro" o "je le jure".
Norbiato - Lo giuro.
Presidente - Porgo al nuovo Consigliere gli auguri di proficuo lavoro. Se il Consigliere vuole, può porgere un breve intervento. Ha chiesto la parola il consigliere Norbiato, ne ha facoltà.
Norbiato - Grazie Presidente. Innanzitutto mi sia consentito esprimere una certa amarezza nell'accingermi a sostituire un collega, Leonardo La Torre, le cui funzioni di Consigliere regionale sono state sospese per effetto di una condanna, peraltro non definitiva, dovuta alla cosiddetta "legge Severino". A Leo indirizzo la mia solidarietà e l'augurio di poter risolvere la questione.
Non vi nascondo poi un notevole imbarazzo nel trovarmi catapultato in un agone politico che, visto dall'esterno, pare mettersi in concorrenza con la più fervida fantasia del Sommo Poeta, quando si accinge a descrivere i gironi infernali. Tuttavia, nel pieno rispetto degli elettori che mi hanno sostenuto e che qui ho l'occasione di ringraziare pubblicamente, mi accingo con tanta buona volontà e impegno a interpretare al meglio il mandato elettivo, in questo scorcio di legislatura che si preannuncia molto gravoso e irto di difficoltà.
A questo punto mi permetto, egregi colleghi, di rendervi partecipi di alcune riflessioni che ho avuto occasione di condividere ultimamente con numerosi amici. Mi sto riferendo alla situazione politica che nel corso degli ultimi anni ha registrato un bouleversement rispetto alle posizioni definitesi subito dopo l'esito delle elezioni regionali, vinte dai diciotto consiglieri della coalizione Union Valdôtaine e Stella Alpina, nei confronti dei diciassette consiglieri UVP, ALPE, PD e Movimento Cinque Stelle.
Questo bouleversement ha registrato cambiamenti le cui logiche farebbero impazzire i migliori politologi. Immaginatevi quindi il mio imbarazzo - per usare un eufemismo - nel trovarmi in questo vespaio, come ho ricordato nelle premesse di questo mio intervento. I tredici consiglieri UV hanno dimostrato, non certo tutti, una tale turbolenza che sovente hanno causato significativi scricchiolii nella maggioranza, tali da costringere i diciotto original, o presunti tali, a rinforzare le fila con i tre consiglieri del PD, in virtù del cosiddetto più largo "accordo delle Perenni", sottoscritto in presenza dell'ex premier Matteo Renzi. Questo ovviamente con totale mancanza di attenzione al responso delle urne.
Poi i rapporti all'interno del gruppo di maggioranza si sono ulteriormente inaspriti, tanto che i tredici UV original sono rimasti in dieci. In questa fase, la turbolenza trasformatasi in bufera comporta una survivance e un ennesimo cambio di rotta, stivando i sette - anzi, pardon: i sei - esponenti di quell'importante componente UVP che, staccatasi dalla casa madre unionista, così intensamente si era contrapposta alla coalizione che poi risultò vincente, e anche in questo caso dribblando elegantemente il risultato elettorale.
Arriviamo poi ai giorni nostri in cui vediamo un'ennesima strambata di consiglieri che si staccano dalla maggioranza, ne formano un'altra, o presunta tale, con l'intento di sfiduciare quella precedente, proponendo un Governo alternativo. La maggioranza voluta dagli elettori è stata interessata da così tante giravolte da poterla tranquillamente paragonare a una porta girevole di un albergo a ore. Le aggregazioni politiche hanno subito mutazioni genetiche degne del miglior dottor Jekyll.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto, alquanto frastornato e arrovellato da mille dubbi e interrogativi, dopo lunghe meditazioni e confronti con persone fidate, ha deciso temporaneamente di rifugiarsi sull'Aventino che, come noto, è quel colle su cui, secondo la storia romana, si ritiravano i plebei - quale io sono - nei periodi di acuto conflitto con i patrizi. Traducendo in termini più istituzionali, sto dichiarando che, vista la confusione imperante e avvalendomi della previsione normativa di cui all'articolo 15 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, indicherò per iscritto nei termini previsti, signor Presidente, a quale gruppo intenderò aderire: cinque giorni dalla data della convalida, cioè da oggi. Grazie Consiglieri per l'attenzione.
Presidente - Grazie, collega Norbiato. Porgo a lei l'augurio di un proficuo lavoro.