Oggetto del Consiglio n. 2568 del 25 gennaio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2568/XIV - Interpellanza: "Revisione dei criteri per l'erogazione del Bon de Chauffage".
Farcoz (Président) - Point n° 14 a l'ordre du jour. La parole au conseiller Gerandin.
Gerandin (GM) - Prima di iniziare l'illustrazione, volevo fare una breve premessa. Quando è stato il momento di inserire il criterio dell'Isee per l'erogazione del Bon de chauffage, non sono stato assolutamente d'accordo, perché immaginavo che sarebbe successo quello che poi è accaduto. Con questo non voglio darle delle colpe particolari, Assessore, nel senso che io penso che il suo sia stato un onesto tentativo di incidere sui limiti, tenuto conto delle risorse, per cui ha introdotto il criterio dell'Isee, al fine di arrivare, ahimè, alle conseguenze attuali.
Partendo dal fatto che le riconosco che è stato un onesto tentativo, a seguito di questa interpellanza io vorrei veramente che da parte sua mi si risponda che questo tentativo è miseramente fallito e che l'Isee non può essere un parametro per il Bon de chauffage. Sono i numeri impietosi che lo dicono: alla scadenza del 30 novembre le domande erano poco più di settemila, poi sono stati riaperti i termini e adesso sono poco più di ottomila, più o meno la metà di quelle dello scorso anno. Non è che in Valle d'Aosta in questo anno improvvisamente i cittadini e le famiglie valdostane stiano meglio dal punto di vista reddituale; è che, avendo meno risorse, si è introdotto questo parametro che si è dimostrato del tutto inadeguato, almeno per il discorso dell'Isee.
Mi piacerebbe estendere la discussione su questo parametro anche agli altri servizi erogati dall'Amministrazione regionale, perché il vero dramma per la Valle d'Aosta è che comunque chi è proprietario di un immobile, anche non produttivo, viene penalizzato. Per i valdostani, che vengono da quella cultura dell'essere proprietari di un immobile, in questo momento la casa è un privilegio che i valdostani non possono avere! Se uno ha la casa, è fuori dai parametri.
Venendo a una sintesi, dopo il suo onesto tentativo, io immagino che questo sia il momento di riconoscere che il criterio dell'Isee non è assolutamente adatto al Bon de chauffage, anche perché si tratta di un parametro frutto di una scelta politica: non c'era l'obbligo di inserirlo, perché l'Isee è un obbligo su quei servizi che attingono a risorse dello Stato. Tenuto conto che queste sono risorse valdostane, si può benissimo predisporre un sistema diverso dall'Isee, perché con quello attuale chi ne subisce le conseguenze sono i valdostani, coloro che vivono qua da una vita e che hanno, in questo caso, la sfortuna di avere una proprietà immobiliare, per cui sono fuori dai giochi. Parlavo con un sindaco non più tardi di inizio settimana, che mi diceva di un cittadino indigente che ha la sfortuna di avere una proprietà, in questo caso fuori Valle, che ha provato a mettere in vendita, ma l'agenzia gli ha detto assolutamente di no. Tuttavia questo cittadino risulta fuori dai parametri del Bon de chauffage e il Comune in questo caso deve pensare a sostituirsi a delle risorse che sarebbero comunque state destinate a quelle famiglie che in questo momento sono indubbiamente non ricche. Per cui, la domanda è molto chiara: avete intenzione di cambiare? Perché questo è stato un classico fallimento: dalle quarantamila domande dei primi anni, siamo passati alle sedicimila dello scorso anno e siamo alle poco più di ottomila di quest'anno.
Dalle ore 11:46 assume la presidenza il presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola l'assessore Donzel, ne ha facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Ringrazio il collega che ci permette di confrontarci in aula su questo tema. Devo dire che un po' me l'aspettavo da lei questo approccio molto superficiale, che mi dispiace, perché le riconosco una capacità intellettuale non indifferente. Mi dispiace davvero che lei dia questa interpretazione: siamo su fronti opposti, maggioranza e opposizione, ma questo non significa trasformare completamente la realtà come lei sta facendo.
Innanzitutto l'operazione è stata un successo, perché non siamo andati a fare debiti fuori bilancio, che è la cosa per cui qui dentro tutti erano con il fucile spianato, nel momento in cui si fosse fatta un'operazione che fosse sfuggita al controllo. Non possiamo più spendere senza nessun limite. Siccome in più incontri con tutte le forze sindacali nessuno era in grado di fare una formulazione rispetto a un livello di Isee, il fatto che noi siamo riusciti a fare un'operazione corretta rispetto all'applicazione dell'Isee, questo per me è già un grande successo, in tempi in cui il controllo della spesa è il primo obiettivo.
C'è un secondo ragionamento che mi vede profondamente in disaccordo con lei. Per quanto l'Isee sia stato introdotto nel 2014, in un momento in cui io non ero in questa maggioranza, il motivo per cui l'anno scorso l'avevamo rinviato su mia richiesta, era perché, dopo una serie di incontri con le forze sindacali, non si era riusciti a costruire una procedura che fosse in grado di reggere l'urto dei numeri. E ho ringraziato tutto il Consiglio regionale di averci dato il tempo di andare all'anno successivo. Quindi siamo al primo anno di applicazione dell'Isee.
Su una cosa, invece, convengo con lei: che ci sia da riflettere con attenzione su questi dati e vedere se eventualmente, come si è fatto in altri settori, l'Isee non debba essere corretto. Intanto smentiamo alcune cose per cui chi è proprietario di una casa assolutamente non può avere accesso al Bon de chauffage. Su una selezione di duemila persone sui quali si è riusciti a fare una verifica - come dice lei, i numeri sono importanti e bisogna analizzarli fino in fondo, ma oggi non siamo ancora riusciti a farlo su tutti - su un campione di duemila persone, una su quattro aveva la proprietà. Quindi cominciamo a non dire che qui i valdostani non c'entrano più niente. Questa operazione è stata condotta con il parere favorevole di tutte le forze sindacali, per rispondere innanzitutto ai più deboli, i quali con questo Bon de chauffage hanno avuto 400 euro. Ora, io non so se lei ha il radar del DNA, quando dice che non sono valdostani, perché non so a chi si riferisce: io ho dato il Bon de chauffage solo a valdostani, tanto per capirci! Solo i valdostani residenti da due anni in Valle d'Aosta, avevano diritto al Bon de chauffage: non so se lei abbia altri criteri per determinare la valdostanità.
(Voce fuori microfono)
Io sono tranquillissimo. Se lei ha preso la strada di Salvini e del razzismo, la può percorrere fino in fondo, ma non è questa la cultura autonomista autentica che ha sempre rappresentato la Valle d'Aosta.
Altra cosa è rivedere le fasce e c'è tutta la mia disponibilità ad andare in Commissione per ragionare sulle fasce e introdurre correzioni dell'Isee: su questo d'accordo. Certo, alcune famiglie, ma non indigenti - l'abbiamo riscontrato anche noi - non hanno fatto la domanda, perché obbligate a fare tutti quegli incartamenti per avere solo 250 euro. Ma allora non erano dei poveri, non erano indigenti, perché le migliaia di famiglie che l'hanno fatto sono state ben contente.
L'altro obiettivo è che, nonostante non avessimo previsioni di spesa, cosa che ci ha impedito di pagare mese per mese, come si faceva una volta, siamo comunque riusciti a pagare tutte le domande fatte entro il 15 novembre entro la fine dell'anno. Quindi tutte sono state pagate entro la fine dell'anno e soltanto chi ha fatto domanda dopo il 15 novembre verrà pagato in questi giorni a saldo. Pertanto è avvenuto esattamente come negli anni passati, nonostante ci fosse questo problema non indifferente per gli utenti ed è da valutare se riusciremo a dire che la domanda ha un valore biennale, per non obbligare la persona a correre ai CAF a fare questa domanda.
Per gli agli anni passati abbiamo i dati anche di dichiarazioni irregolari, trovate a campione, non con un controllo di tutte le domande. Un'amministrazione può revocare 23 mila euro, 32 mila euro, 22 mila euro? Non sono mica noccioline! Chi si prende la responsabilità di quando non c'era l'Isee e c'erano queste domande di persone che facevano dichiarazioni false? Non so se erano i suoi valdostani o gli altri valdostani, perché non capisco a chi si riferisca, ma questi sono i dati di cui bisogna tenere conto. L'Isee questa cosa non l'ha più permessa, quindi diamo i soldi a chi autenticamente fa domande corrette, che sono vigilate come avviene attraverso una domanda dell'Isee e di cui c'è riscontro. Quindi la procedura è molto seria. Se poi qualcuno in Commissione o in un confronto dice di avere un altro criterio per attribuire il Bon de chauffage, ben venga.
Arrivo anche alla quantità del denaro. Anche qui stiamo molto attenti, perché l'Amministrazione regionale da una parte ha ridotto le risorse a disposizione - questo è oggettivo - però dall'altra ha messo in campo oltre 5 milioni di euro. Se andiamo a vedere, siamo a più della spesa degli ultimi anni, rispetto al fatto della riduzione dei consumi: stiamo riqualificando le abitazioni. Quindi quei 5 milioni di euro vanno a quelli senza casa? Quei 5 milioni di euro, che quest'anno verranno aumentati di altri 3 milioni di euro, vanno solo a chi ha la casa e fa un investimento per migliorare la sua abitazione. Quindi io penso che ci sia grande attenzione per il valdostano che ha la casa: addirittura, grazie a questa iniziativa della legge n. 13, avrà il vantaggio che consumerà di meno e spenderà di meno. Gli diamo i soldi per migliorare il suo impianto di riscaldamento, gli diamo i soldi per fare il cappotto della casa, per rifare il tetto, per cambiare le finestre e risparmiare. Alla fine dei conti, è ben di più di un Bon de chauffage che va a aiutare i più deboli.
Se c'è un lavoro che invece dobbiamo fare tutti sul Bon de chauffage, è di coordinarlo - come bene ha detto una volta il collega Viérin - rispetto agli aiuti complessivi che vanno alle famiglie. Lì sì c'è da vedere quali sono le famiglie che hanno tantissimi aiuti, quelle che non ne hanno e come intervenire. Su questo sono d'accordo. Bisogna che questo Bon de chauffage non sia aggiuntivo a chi già ha tanti aiuti, mentre ad altri non vada niente, ma in questo caso significa coordinare.
Rispetto al funzionamento della misura in sé, in una situazione così difficile, io ringrazio davvero i miei uffici. Ringrazio anche le organizzazioni sindacali, in particolare i CAF, che hanno svolto un lavoro straordinario e che ci permetterà, se avremo voglia di leggere questi dati, di cogliere meglio la realtà della Valle d'Aosta, per capire, quando parliamo di povertà o non povertà, a che cosa ci riferiamo, perché finalmente abbiamo una mappatura molto importante della Valle d'Aosta. Vorrei ricordarle che hanno beneficiato del Bon de chauffage patrimoni immobiliari compresi tra i 116 mila e i 166 mila euro: questa è la realtà. E nell'ambito di questa fascia di utenti, la componente reddituale a nucleo familiare si attestava anche a 51 mila euro. La situazione specifica che lei ha riferito può sempre succedere e io non escludo il caso di quel signore che ha individuato lei. Saranno capitati tanti casi così, ma non mi pare che, con un patrimonio di 166 mila euro e un reddito di 50 mila euro, voglia dire che si esclude qualcuno dall'accesso al Bon de chauffage.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Grazie Assessore. A mio parere, quando lei dice che non ha fatto debiti fuori bilancio, ha solo fatto il suo dovere. Casomai l'anomalia è di chi fa i debiti fuori bilancio. Ma noi qua siamo abituati e regolarmente ogni due o tre mesi ci viene propinata una delibera sui debiti fuori bilancio, per cui lei in questo caso è l'eccezione rispetto al resto dell'esecutivo, gliene rendo atto. Però non è l'eccezione rispetto alla regola, ma rispetto a questo esecutivo: è un po' diverso!
Sul resto, che nessuno fosse in grado di immaginare le ripercussioni, gliene ho dato atto: io ho detto che siete partiti in buona fede. Quello che sostengo, e che in parte lei ha ammesso, è che il criterio dell'Isee in questo momento non è equo e non è applicabile per il Bon de chauffage, tanto che ha portato alla drastica conseguenza di passare dai sedicimila dello scorso anno, quando era stato sospeso il discorso dell'applicazione dell'Isee, agli ottomila o poco più di quest'anno. Questa è la realtà dei fatti, che lei non può negare, perché è così. Poi, sul fatto che lei mi dica che uno su quattro è proprietario di casa, io le rispondo che per me la valdostanità è la cultura valdostana, che è quella che probabilmente ci hanno insegnato il suo e il mio papà, per cui l'essere proprietari di una casa non era una cosa di cui vergognarsi o per la quale essere eventualmente esclusi rispetto una situazione di difficoltà economica momentanea. Era un patrimonio culturale da tramandare ai figli e io continuo a farlo. Se lei pensa che essere proprietario di un immobile porti a trovarsi nel 25 per cento delle domande attuali che hanno diritto al bon de chauffage, io le dico che non mi sento Salvini, ma non mi sento neanche Raimondo Donzel, in questo caso! Sono veramente altro! Io credo in un'altra valdostanità, che non è quella dell'emarginazione, ma neanche la mortificazione della cultura e di quello che ci hanno insegnato i nostri padri, di cui io vado fiero. Se per qualcuno invece un aiuto come il Bon de chauffage è un optional o qualcosa su cui eventualmente essere discriminati, gliene do atto e ne prendo atto, ma abbiamo due visioni totalmente diverse.
Sulla riqualificazione abitativa, non è che si va a aiutare quelli che sono sulle fasce. Sono 5 milioni di euro importanti che avete messo a disposizione della collettività valdostana, ma che non sono limitati a coloro che magari sono in difficoltà: assolutamente no!
Alla fine, non siamo molto distanti e lei stesso implicitamente ha ammesso che il criterio dell'Isee è fallito. Per cui le chiedo, Assessore, di riprendere in mano questa situazione, di applicare un altro parametro, perché l'Isee che lei ha introdotto, concordato con i sindacati, è fallito per i motivi che le ho ripetuto. Pertanto ne prenda atto. Le ho detto che probabilmente gli intendimenti erano diversi e sono assolutamente d'accordo che non debba essere premiato chi fa dichiarazioni false o chi ha patrimoni illimitati. Avete fatto bene a controllare e continuate a farlo, ma non voglio che la mia valdostanità come cultura, che le ho appena detto non c'entrare niente con Salvini, sia motivo di discriminazione per chi ha in questo caso la sfortuna di avere un patrimonio immobiliare e magari una pensioncina. Chi è nullatenente o anche chi ha una piccola abitazione ne ha diritto, ma se hai una pensione e hai un'abitazione: addio prodotti.