Oggetto del Consiglio n. 2557 del 25 gennaio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2557/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Dimissioni del direttore responsabile del "Cacciatore valdostano"".
Rosset (Presidente) - Punto 3.01 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Assessore, probabilmente il mondo venatorio si aspettava qualcosa di diverso a partire dal 2017, per cui è con grande sorpresa che si è appreso e sono state pubblicate nel mondo del web le dimissioni dell'attuale direttore responsabile della rivista "Cacciatore valdostano". Leggiamo che le motivazioni alla base di questa decisione sono il disaccordo con l'attuale commissario - persona perbene e che stimo molto - sull'editoriale preparato per il numero della rivista in uscita. Quello che è successo ci fa un po' pensare, perché è stato censurato un editoriale, che dovrebbe essere la voce che rappresenta il mondo dei cacciatori, da colui che in questo momento è il commissario nominato da parte della politica, con un evidente imbarazzo da parte sua. Viene logico pensare che, a fronte di tutto questo, ci sia la politica.
Sentiremo la sua risposta e io non farò una replica, ma mi limiterò a leggere l'editoriale che è stato cassato, proprio per dare questo tipo di informazione che ritengo corretta. Mi associo alla volontà del direttore che si è dimesso, il quale dice che: "Se un editoriale finisce per servire solo a portare nelle case dei cacciatori valdostani gli auguri dell'Assessore alle risorse naturali e del Presidente della Regione, peraltro responsabile dello stato penoso in cui versa il mondo venatorio, lo ritengo uno spreco di soldi". Per cui, mentre è in corso l'attuale commissariamento, evitiamo di sperperare denaro e di mandare gli auguri, suoi e del Presidente.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Testolin, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Rispondo volentieri alla domanda posta dal consigliere Gerandin, innanzitutto sottolineando che gli eventuali auguri inseriti all'interno di questa pubblicazione erano stati richiesti, come sempre, assolutamente non su sollecitazione dell'Assessore. Per il resto, andando puntualmente a quanto è stato richiesto dal consigliere Gerandin, sono a precisare come il sottoscritto sinceramente non abbia avuto nessun ruolo, se non quello di essere stato informato in merito alla vicenda dal commissario straordinario del Comitato regionale per la gestione venatoria, il quale mi ha esplicitato l'interruzione della collaborazione in essere tra il comitato caccia e il direttore responsabile del periodico semestrale di cultura venatoria già citato (Cacciatore valdostano), della cui realizzazione e pubblicazione si occupa il comitato caccia stesso e non l'Assessorato.
Le dimissioni rassegnate dal direttore responsabile, in seguito a un non trovato accordo con il commissario - così come è già stato sottolineato nelle premesse - in merito alle linee editoriali della pubblicazione, porteranno evidentemente il commissario stesso, nell'ambito delle sue prerogative, a dover individuare e a nominare un nuovo direttore responsabile della rivista, al fine di garantirne la pubblicazione per tutte le finalità della stessa.
Per quanto riguarda le considerazioni già espresse dal consigliere Gerandin, legate alla pubblicazione di riflessioni ed esternazioni del dimissionario direttore su alcuni social network, credo che le stesse stiano a rappresentare l'assoluta e legittima libertà di espressione che ognuno di noi ha e deve avere - e su questo siamo tutti d'accordo - ma non inficiano assolutamente l'altrettanto legittima diversità di vedute che ha portato, in merito alle linee editoriali da seguire, all'interruzione della collaborazione tra il direttore e il comitato caccia. Penso che le due cose vadano distinte. Ognuno ha potuto dire esattamente quello che voleva e credo che, a livello editoriale, ci siano state delle scelte - senz'altro sindacabili e ognuno può valutarle come vuole - che sono state assunte in maniera assolutamente legittima.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Sono sconcertato dalla sua risposta! Comunque, come detto, leggo la lettera.
"Care cacciatrici, cari cacciatori, non credo sia mai stato più facile di oggi fare a tutti gli auguri di buon anno. Il 2016 è stato, per il mondo della caccia, un annus horribilis ed è davvero difficile immaginare che il 2017 possa andare peggio. La nuova e tanto attesa legge regionale, anziché rappresentare il punto d'arrivo per la riorganizzazione del mondo venatorio, è stata la pietra che ha dato il via alla frana. Mettendo in fila tutti i fatti: l'entrata a gamba tesa della politica che per accontentare non si sa chi, ha incomprensibilmente stracciato, a un passo dalla sua approvazione, la bozza della riforma già presentata ai presidenti di sezione e frutto di un lungo lavoro di compromesso, la rivolta dei rappresentanti di circoscrizione contro il presidente Jean-Claude Soro, la pioggia di dimissioni al termine di un duro braccio di ferro, il commissariamento del comitato e il deserto di candidature che hanno fatto saltare le elezioni previste per l'autunno, prorogando di fatto la gestione straordinaria. Un bel cumulo di macerie sui cui ricostruire sarà difficile. Detto questo, spero che almeno i carnieri abbiano dato soddisfazione. Il mio personale augurio, dunque, è che il 2017 possa essere l'anno del ritorno alla normalità, che di questi tempi sarebbe già un grande successo".
Questo è a disposizione di quella stampa libera e che io chiederei se è possibile pubblicare, tenuto conto che per la censura del commissario non ha potuto esprimersi liberamente sulla rivista "Cacciatore valdostano".