Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2310 del 28 luglio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2310/XIV - Ritiro di mozione: "Impegno per la revoca della deliberazione della Giunta regionale n. 1565/2015 di riorganizzazione del servizio di asilo nido".

Rosset (Presidente) - Punto n. 17 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Noi già a marzo presentammo un'interpellanza a seguito di un pronunciamento su una sospensiva del TAR in merito ad un ricorso presentato da un gruppo di genitori di minori frequentanti gli asili nido dell'Unité Mont-Rose in merito al discorso dell'applicazione delle tariffe a far data dal 1° gennaio 2016 relativamente agli asili nido. In quell'occasione noi chiedemmo, proprio a seguito dell'accoglimento di questa sospensiva, se era possibile modificare questa delibera di Giunta e prevedere che il decorso fosse a partire dal 1° settembre 2016 e ci venne detto che mancavano due mesi a quella che poteva essere un'espressione definitiva, una sentenza del TAR. Ora questa sentenza è arrivata e, in data 11 luglio 2016, il TAR ha accolto il ricorso contro l'aumento delle tariffe degli asili nido, tra l'altro, con una motivazione molto chiara: ha stabilito un aumento delle rette con efficacia dall'anno educativo in corso, è lesiva perché assunta dopo la scadenza del termine di presentazione delle domande di ammissione al servizio.

In quell'occasione ci venne risposto che comunque una considerazione sarebbe stata fatta quando questo giudizio sarebbe stato definitivo, era stato detto: "faremo tutte le considerazioni corrette su un dato preciso". Ora questo dato preciso, a nostro parere, è arrivato, nel senso che c'è una sentenza che dà ragione e tra le altre cose condanna anche l'Unité des Communes al pagamento dei danni, mi pare di 2 mila euro. Mi pare che il buon senso dica di evitare a tutti cittadini e alle famiglie valdostane di fare ricorso al Tribunale amministrativo per farsi dare ragione, con magari poi delle spese legali da pagare a carico dell'ente soccombente, in questo caso l'Unité. A noi pare un discorso di buon senso, in quanto è un atto che andrebbe esteso a tutte le famiglie perché, dai dati di cui siamo a conoscenza, a noi pare che siano otto gli enti che hanno applicato queste tariffe a partire dal 1° gennaio e tre gli enti che hanno parzialmente applicato queste nuove tariffe a decorrere dal 1° gennaio solo per le quote a tempo pieno, per cui è un atto di buon senso, a nostro parere, per evitare di obbligare le famiglie a ricorrere al tribunale per far valere le ragioni. Mi pare un atto accoglibile e di buon senso.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Il collega ha già illustrato la mozione che abbiamo presentato qualche giorno fa. Durante il dibattito nel mese di ottobre dell'anno scorso avevamo comunque cercato di incidere e di spiegare le ragioni che, secondo noi, non avevano modo di essere nel momento in cui l'anno era già iniziato e le famiglie si erano organizzate di conseguenza. La partita quindi era iniziata con delle tariffe per le famiglie e in corso d'opera non si può e non si deve, dal punto di vista di una pubblica amministrazione, andare a cambiare le regole del gioco. Successivamente poi a febbraio-marzo avevamo sollecitato, comunque a seguito del primo pronunciamento...e oggi penso che con il fatto che il TAR ha accolto il ricorso del gruppo di genitori della Bassa Valle, che ci sembra un atto dovuto di buon senso...ma che non doveva neanche essere modificato, la ratio di tutto questo è che durante l'anno non puoi andare a modificare, secondo noi, le regole del gioco perché le famiglie hanno fatto dei conti, hanno preso delle decisioni, hanno fatto dei loro ragionamenti interni tra genitori, figli e disponibilità economiche per i propri figli. Riteniamo quindi questa una proposta di buon senso e speriamo che da parte del Governo regionale, della maggioranza ci sia la volontà di accogliere e dare corso subito comunque a delle modifiche, che durante l'anno non si possono e non si devono modificare le regole del gioco.

Presidente - Non ci sono altre richieste, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore Laurent Viérin, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - In premessa vorrei partire dalle considerazioni che sono state fatte e che condivido, nel senso che una cosa è la questione di stabilire una regolamentazione e un indirizzo, un'altra cosa è modulare nel periodo di riferimento da quando queste nuove regole che sono state scritte - e che sono state discusse all'epoca in commissione, tra l'altro, in un dibattito acceso - rispetto ad una fase temporale che non consente alle famiglie un'organizzazione, anche economica, del nucleo familiare.

Detto ciò, bisogna però citare tutte le sentenze che sono arrivate. Ricordo bene che a marzo tra tutti avevamo deciso di aspettare la sentenza, oggi siamo qui a parlare delle sentenze, che non commentiamo, ma che chiaramente hanno delle ricadute sulla nostra gestione. La sentenza del TAR di Aosta che ha accolto il ricorso di questi 17 genitori contro il nido di Pont-Saint-Martin, quindi contro l'Unité Mont-Rose in pratica, ha contestato questa questione dell'applicazione dal 1° gennaio, e quindi in corso d'anno, non solare ma scolastico, che inficia in pratica l'atto stesso, ma nello stesso provvedimento il tribunale ha respinto il ricorso contro la delibera regionale. Cito quanto recita la sentenza: "trattasi di atto non lesivo in quanto la delibera regionale, pur prevedendo l'obbligo per gli Enti locali di adottare misure di adeguamento tariffario, non stabilisce che gli aumenti debbano essere disposti in corso d'anno", quindi bisogna che ci accordiamo una volta per tutte se vogliamo l'autonomia degli Enti locali o se vogliamo che la Regione decida per gli stessi, ma su questo discuteremo. Verrò sulla parte poi del gruppo di lavoro che abbiamo messo in campo con gli Enti locali, con i Presidenti delle Unité, con le Unité, che sono una cosa rispetto al CELVA, perché gli enti gestori in questo caso sono le Unité.

La prima considerazione è che la sentenza ha accettato questo e può avere delle ripercussioni sugli altri enti gestori che hanno applicato la tariffa dal 1° gennaio, che, seguendo il vostro ragionamento, dovrebbero adeguarsi, per evitare magari altre vicende, sulla questione della tariffazione a partire dal 1° settembre. Ricordo anche che certe Unité rispetto a quella...penso alla zona di riferimento qui vicina...ha applicato sì la tariffa, ma gli standard li ha mantenuti. Questo per dire che si è lavorato anche su una quadra nei confronti delle famiglie rispetto ad altre zone, dove probabilmente, al di là delle sensibilità che esistono fra genitori, che hanno delle professionalità...che poi hanno prodotto il ricorso e quindi hanno ottenuto un diritto, in questo caso il TAR stesso dice che la Regione ha semplicemente dato un indirizzo, gli Enti locali dovevano adeguarsi in base al lasso temporale del 1° settembre.

Detto ciò, l'annullamento della delibera regionale non risolverebbe la questione. Nel merito quindi io condivido quanto è stato detto, ma non è una vicenda di competenza della delibera regionale o da legare alla delibera regionale per quanto riguarda il lasso temporale di applicazione, sul resto si può discutere, quindi questo nulla ha a che vedere con le modalità di accesso al servizio rispetto ai tempi di decorrenza dei piani tariffari. L'omogeneizzazione dei valori, tutto il discorso che è stato fatto in commissione...tra l'altro, ricordo con un anno di applicazione sperimentale che avevamo chiesto noi e che è stato ottenuto e alla fine dell'anno si dice: "benissimo, com'è il flusso?", ricordo anche che tutto questo è nato a seguito dell'ISEE, degli indicatori da parametrare. Almeno questo avevamo deciso in commissione e dopo un anno di applicazione cosa si dice? Vediamo la migrazione, vediamo i cali o gli aumenti delle iscrizioni, vediamo per le fasce di reddito come si è evoluta la situazione, dopodiché decidiamo se è stata fatta una cosa giusta, se è stata fatta una cosa sbagliata, perché noi dicevamo che la questione poteva essere rivista, altri dicevano che in commissione era stato deciso questo assieme all'allora Assessore e mi pare che ci fosse una condivisione su questo.

In tutto questo ricordo che al punto n. 2 della delibera è citato quell'anno sperimentale, non è una decisione definitiva. Ne approfittiamo per dire che effettivamente oggi possiamo discuterne perché le sentenze sono arrivate, non "la sentenza", ma "le sentenze"... Ci dà la possibilità di capire oggi che cosa vogliamo fare e in questo senso martedì io incontrerò prima il CELVA per una delibera e poi i Presidenti des Unités des Communes per discutere tra le altre cose anche questa questione, perché è giusto che ci sia una discussione anche sul territorio per confrontarci. Anche in questo caso per rispettare l'autonomia degli Enti locali, perché questo, che è un principio nel quale noi crediamo profondamente, non può essere un qualcosa a fasi alterne. In certi momenti diciamo che va bene l'autonomia, in altri momenti vogliamo decidere noi su altre cose. L'Amministrazione ha detto quali dovevano essere le modalità, gli Enti locali hanno deciso quando applicare queste modalità. Condivido anche il fatto però che bisogna condividerla a monte onde evitare di trovarsi poi in difficoltà economiche e doverla applicare per forza in una certa data perché magari non ci sono le "esigenze" finanziarie.

Detto ciò, cosa vogliamo fare per il futuro, che credo sia lo spirito dell'iniziativa, al di là della questione tecnica del ritiro della delibera. Ho avuto modo di parlare in commissione, ma vorrei ribadirlo qui anche a tutti gli altri colleghi: oggi quello che ci dà la possibilità questo anno sperimentale è di capire come vogliamo muoverci nelle varie Unité, come vogliamo muoverci, al di là della regia regionale, in futuro rispetto ad un anno sperimentale che ci darà dei parametri. Le novità devono darci la possibilità di dire se abbiamo fatto bene o meno. Magari ci potranno essere dei correttivi, magari avevamo ragione, però facciamo tutti assieme una riflessione e questo lo faremo in commissione.

Parallelamente vorremmo arrivare con questa mappatura del welfare che, di concerto con gli Enti locali, sta andando avanti, e non solo con gli Enti locali, anche con il terzo settore, con gli operatori socio-economici del territorio, con chi opera all'interno del comparto e dei settori: penso alle OSS, per esempio, che saranno coinvolte in questa cosa. Anche se non sono codificate, abbiamo suggerito anche a loro, a parte i comitati che sono nati...magari di fare delle riflessioni più in generale con loro su come riuscire a disegnare una nuova mappa del welfare che tenga conto dei bisogni del territorio e delle esigenze, di tutto ciò che è stato investito negli anni sia infrastrutturalmente che i contenuti, differenziando un'offerta dal punto di vista territoriale e di contenuti, perché abbiamo una valle che deve avere una logica: dalla montagna alla pianura, dai centri alla città, dai piccoli ai grandi comuni...assieme agli Enti locali come disegniamo questa nuova mappa del welfare, che di fatto già si sta disegnando, ma che ha semplicemente bisogno di concertazione tra tutti affinché tutti sappiano cosa fanno gli altri.

Detto ciò, tutti assieme decideremo il modello. Non è che possiamo pensare che oggi si analizzi solo il pezzo degli asili nido. Tant'è che uno dei punti dei 27 del programma - il collega Gerandin lo sa bene - è la misura unica di sostegno alla famiglia, la revisione della legge alla famiglia per dire: "una volta che abbiamo unito tutte insieme le misure di sostegno alla famiglia, quale modello vogliamo pensare per il futuro della Valle d'Aosta di sostegno alla famiglia?". Non solo per i bimbi, anche per gli anziani, anche per i diversamente abili: la famiglia è sempre quella. Il ragionamento di questo punto programmatico che abbiamo condiviso quindi è: "cosa pensate sulle microcomunità?", "cosa pensate su...?", no, che idea abbiamo tutti assieme del welfare del futuro della Valle d'Aosta, perché è un welfare durato tanti anni e che è di eccellenza, che era di eccellenza, ma commisurato ad una realtà socio-economica di un certo periodo storico. Oggi abbiamo tante novità, ci sono anche tante idee che si sono messe in campo nelle relazioni prodotte sia dai funzionari regionali, sia dagli operatori del settore, sia dalle assistenti sociali, ognuno ha prodotto qualcosa, dopodiché tutti assieme - visto che abbiamo deciso di prenderci questo anno di riflessione, abbiamo trovato le risorse per garantire comunque che i servizi vadano avanti - disegneremo il welfare del futuro, che non è di certo analizzando solo un singolo pezzo che si può disegnare. Non lo faremo nel giro di un lasso di tempo lungo, nel senso che per l'autunno presenteremo, a seguito dei dati che stiamo raccogliendo, un'idea che nascerà da questo gruppo di lavoro che, partendo dagli Enti locali e dall'Amministrazione, coinvolgerà tutti i pezzi del territorio che sono interessati. Questa è l'idea di cui abbiamo già abbozzato in commissione, che, per quanto mi riguarda e ci riguarda, abbiamo cercato di condividere con tutti, mettendo a disposizione in commissione come elemento di riflessione.

Oggi si tratta, al di là dell'iniziativa che non può essere accettata semplicemente...perché tecnicamente non va nella direzione neanche degli interventi che avete fatto, nel senso non è che togliendo la delibera regionale si risolve la questione di competenza comunale, anzi martedì ne parleremo...ma la disponibilità tutti assieme, maggioranza e opposizione, nel disegnare il welfare del futuro.

Dalle ore 20:25 assume la presidenza il Vicepresidente Marco Viérin.

Viérin M. (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - La risposta che ha dato l'Assessore Viérin è assolutamente corretta, perché effettivamente c'è una seconda parte in cui si dice: "la delibera regionale, pur prevedendo l'obbligo per gli Enti locali di adottare misure di adeguamento tariffario, non stabilisce che gli aumenti devono essere disposti in corso d'anno". Io penso che l'equivoco sia nato proprio da questo, nel senso che leggendo che c'era l'obbligo a partire dal 2016, probabilmente non c'è stato un raccordo a livello anche di CELVA, per cui ci si è mossi in ordine sparso ed effettivamente la sentenza del TAR non cassa la delibera, dice che la delibera esprimeva un concetto, che era quello di adeguare le tariffe del 2016, ma non c'era scritta la data.

Assessore, lei ha annunciato un incontro con gli Enti locali, io ritengo che in questa sede probabilmente sarebbe opportuno far presente che in Valle d'Aosta, tenuto conto che comunque già nel passato si è cercato di stabilire...e la stessa delibera stabilisce delle rette per tutto il territorio uguali...sarebbe magari opportuno, anche in regime di autotutela, proporre eventualmente a chi ha applicato questo tipo di delibera...proprio per evitare che i cittadini vadano a mettersi in mano a legali e fare cause di questo genere, consigliarli. Poi se uno non ascolta, faccia ciò che crede, però probabilmente un consiglio di questo genere, dicendo che c'è una sentenza che comunque condanna le Unité a pagare le spese legali, in più prevede che l'applicazione al 1° gennaio delle tariffe non è consona, in quanto tra le altre cose la definisce: "lesiva perché assunta dopo la scadenza dei termini di presentazione delle domande di ammissione al servizio, fatta sulla base di altri costi. Inoltre, è di tutta evidenza come un aumento delle tariffe disposte in corso d'anno possa avere un impatto devastante su interessi primari presidiati da norme costituzionali, quali quella della tutela dei minori". È una sentenza da una parte molto chiara e probabilmente - come ha detto giustamente l'Assessore - non è revocando la delibera che si risolve il problema. La nostra preoccupazione è che questa delibera probabilmente ha indotto tanti ad avere un comportamento e un'applicazione di questa tariffa non concertato, non univoco e pertanto, tenuto conto di questi incontri che lei avrà a breve con gli Enti locali, io direi almeno di consigliare i cittadini comuni di evitare di fare ricorso al tribunale per far valere i propri diritti.

Presidente - Altri per dichiarazioni di voto? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Ricorda molto bene il collega Viérin che discutemmo parecchio su questa scelta fatta solo su una parte del welfare, discutemmo parecchio e ci mettemmo di traverso dicendo: se decidete di modificare il welfare valdostano, prendiamo tutti i servizi che vengono erogati nella nostra regione e affrontiamolo nella sua interezza; ecco perché noi oggi abbiamo presentato solo su questa iniziativa: perché il Governo regionale allora decise comunque di modificare una parte di welfare in corso d'anno.

Lei ha ripercorso in parte il dibattito che è avvenuto anche in Consiglio ma soprattutto in commissione, dove abbiamo cercato di correggere quella che fu un'imposizione del Governo e, come lei ben sa, gli standard sono stati praticamente applicati dappertutto però dal 1° gennaio, in buona percentuale, quanto meno dove conosco molto bene sono stati applicati. Il problema poi non è la percentuale se è alta o bassa, ma gli standard sono stati applicati e ancora oggi non tutti sono sotto le Unité, perché ci sono situazioni dove il gestore è comunque il Comune o le associazioni, queste sono le tre tipologie che mi risultano ad oggi.

Al di là della questione tecnica, comunque la questione politica c'è, perché ha ragione lei a dire che nella delibera confezionata dal Governo ad ottobre non c'è l'obbligo, ma ci sono tutti gli inviti perché c'è la strozzatura economica, la strozzatura finanziaria: ti taglio la finanza, ti obbligo a mettere in campo degli standard e praticamente obtorto collo Unité, Comuni e associazioni sono stati obbligati a dare corso a questa volontà. Giusto o sbagliato che sia, così è andata, anche perché immagino che politicamente non si poteva proprio scrivere nero su bianco: "vi obblighiamo a", perché così è stato, un tacito accordo non scritto, dove si consigliava vivamente, viste le diminuzioni finanziarie, a modificare l'assetto. Al di là di questo, noi pensiamo che comunque la questione vada affrontata e che si debba cercare comunque di non affrontare nuovamente il tema...degli asili nido in questo caso, poi affronteremo nel mese di settembre-ottobre il discorso generale sul welfare valdostano...ma che non si modifichino di nuovo equilibri, standard, servizi, qualità e scelte di natura economico-finanziaria sulle famiglie, che impattano violentemente sulle famiglie valdostane in corso d'anno.

Noi ritiriamo questa mozione, collega Viérin, con l'impegno che lei si assume dicendoci che la prossima settimana avrà già degli incontri, ma le chiediamo veramente l'impegno dal punto di vista politico su questo, che non si modifichino le regole del gioco in corso d'anno, nel momento in cui i genitori hanno già deciso un percorso per propri figli e ad ottobre-novembre per l'ennesima volta si va a modificare l'assetto non solo finanziario ma anche legato alla qualità dei servizi.

Dalle ore 20:30 riassume la presidenza il Presidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola l'Assessore Viérin, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Solo per ringraziare i colleghi per il ritiro dell'iniziativa a seguito dell'impegno e per ribadire due concetti.

L'incontro di martedì è fissato anche per analizzare in generale...prima della prima riunione che sarà l'8 agosto sulla mappa del welfare, dove, tra l'altro, è coinvolta anche la V Commissione consiliare, quindi ci sono tutti gli attori all'interno di questo gruppo di lavoro per poter fare le riflessioni che sono state oggi annunciate e che avevamo già rivendicato in commissione, perché tante volte con l'Assessore avevamo detto: "perché non facciamo un ragionamento d'insieme?", tant'è che la questione degli asili nido era già nata un anno prima, dopodiché si era detto: si ferma tutto e si prende un anno. L'anno scorso si è detto: si fa questa prova sperimentale per poi vedere. Noi rilanciamo dicendo che non analizziamo solo la questione degli asili nido, partendo dalla questione negativa, al di là della sentenza, che non vale solo per gli asili nido e su quello che in una parte di territorio viene applicato in un certo modo, in un altro in un modo diverso: su questo dobbiamo interrogarci, ma anche, per esempio, sulle microcomunità. Abbiamo 24 utenti in certe zone per 4 OSS, in altre 20 utenti e 2 OSS, ci sono tante cose da analizzare.

Detto ciò, però in quella sede dovremo studiare sicuramente una regia regionale, che dia una tutela agli Enti locali di avere una certezza di bilancio che è stata ricordata ieri. Ricordo anche però, per esempio, sull'articolo che rifinanziava la sanità non c'è stata l'unanimità, mentre noi sappiamo - e ne abbiamo parlato ieri anche con il collega Fosson - che questa è una sanità che necessita di risorse finanziarie. Bisogna anche essere consapevoli oggi che le risorse finanziarie le abbiamo rimesse, la riflessione l'abbiamo aperta, tutti assieme cercheremo di entrare nel merito del ragionamento generale del welfare.

"Le modifiche non si dovranno fare", collega Chatrian, ma lo decideremo tutti assieme, non è che dobbiamo neanche essere contro le modifiche, ci possono essere modifiche migliorative. "Non si devono toccare gli equilibri", in corso d'anno lo condivido, per il futuro magari tutti assieme riusciamo...ma semplicemente le cose che ci siamo detti nel corso di quest'anno in commissione.

Ripeto quindi che ringrazio per il ritiro dell'iniziativa e da parte nostra c'è il massimo impegno per disegnare tutti assieme un futuro di welfare valdostano, che sicuramente prescinde dalle persone che incarnano i ruoli sia amministrativi che tecnici per il periodo di durata del nostro incarico. Non sono mica qui a rappresentare me stesso. Sono in un settore nel quale sono entrato in modo delicato per capire quali erano le criticità, che parzialmente conoscevo in V Commissione e tutti assieme cercheremo di affrontare le criticità esistenti. Non è una questione finanziaria e ne abbiamo parlato perché le risorse le abbiamo rimesse non solo in questo assestamento, c'è l'impegno per rimettere le risorse per garantire i servizi anche per l'anno prossimo, e si sa perché nell'accordo dei 27 punti c'era anche l'accordo che si rimettessero i fondi nel sociale e nella sanità, altrimenti l'UVP non si sarebbe presa un settore andando a gestire, concordando in un nuovo punto programmatico che non è solo una questione finanziaria: è una questione di mettere delle idee in campo tutti assieme per ridisegnare il futuro di questa comunità in questo settore, quindi questo è il massimo impegno che noi vogliamo garantire.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Solo per una precisazione di cortesia. Il mio passaggio sul fatto di modificare, ricalibrare, cambiare le regole del gioco era riferito al fatto di cercare di non farlo durante l'anno in corso, quando le famiglie si sono già assunte degli impegni e hanno deciso di allocare parte dei loro stipendi per gli asili nido, sapendo che ci sono certi servizi, certe qualità, certi equilibri; poi ben vengano la rimodulazione e la ristrutturazione del modello valdostano sugli asili nido e non solo, ma nel welfare nel suo complesso; questo era il mio ragionamento. Sono a favore di tutte le modifiche se sono migliorative, se vanno a dare delle risposte puntuali a delle esigenze territoriali molto diverse, ma rispettiamo come pubblico, come ente pubblico e come Regione il più possibile quei genitori, quelle famiglie che hanno deciso con quelle loro disponibilità economiche, con quei servizi e con quella qualità di aderire a dei servizi sul territorio.

Io penso che questa sentenza ci aiuterà a dire la prossima volta, magari se durante l'autunno andremo a rivedere tutto il welfare, che la decorrenza non sia dal 1° gennaio, perché mi sembra che i genitori si sono assunti degli impegni diversi con delle regole diverse. Questo era un po' il quadro che ho voluto fare prima e che ho voluto chiarire, se non sono stato così preciso, come gruppo ALPE.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (GM) - Solo per dire che assolutamente condivido che ci sia la necessità di fare un ragionamento generale sul welfare, è sicuramente la buona strada.

Era solo per ricordare all'Assessore che probabilmente le tempistiche sono due: noi vorremmo che lei invitasse eventualmente i Presidenti delle Unité che hanno aumentato queste tariffe dal 1° gennaio a valutare bene qual è la situazione a seguito di questa sentenza, perché vorremmo evitare alle famiglie valdostane di rivolgersi... Questo è il ragionamento, perché poi una volta che uno si è rivolto e ha avuto magari delle spese di carattere legale non è il massimo tenuto conto che noi crediamo che questa sentenza apra una via maestra sulla vera applicazione di queste tariffe. Certo, non può fare altro che invitarli - su questo non c'è ombra di dubbio -, però noi le chiediamo veramente che siano invitati ad evitare che qualcuno vada a mettersi in mano a dei legali per avere un esito favorevole solo perché sono cambiate le tariffe a gennaio e non a settembre.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Viérin, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Vorrei evitare che diventasse un dialogo che non trova una fine. Mi pare di capire, almeno mi pareva di aver capito che dicevamo tutti le stesse cose. Ci siamo assunti l'impegno e mi sono assunto l'impegno, ma era già stato programmato, martedì di incontrare le Unité. Ripeto: una cosa è l'invito che ci sarà, e che, come ho detto, mi sono impegnato a fare, che è lo stesso invito che era stato fatto nel rivedere le tariffe, ma che non andava a dire di rivedere le tariffe da un punto di vista temporale dal 1° gennaio. Il collega Chatrian ha detto: "era un invito, che quasi però era un imporre", era un invito rispetto alla delibera, tant'è che il TAR lo ha riconosciuto. Io quindi starei alle prime risposte che sono state date: la disponibilità ad incontrare sulla questione contingente e la disponibilità a discutere nell'insieme del welfare.

Collega Chatrian, visto che si ribadisce la questione di non cambiare le regole in corso di...nessuno ha detto che si cambieranno le regole, non è stato fatto dall'Amministrazione regionale, quindi possiamo anche discutere sul fatto, ci sarà l'invito, ci sarà l'incontro. Detto ciò, vi è la massima disponibilità a rivedere la questione nel suo insieme tutti assieme.

Presidente - La mozione viene ritirata, quindi si conclude l'ordine del giorno.

Il Consiglio prende atto del ritiro.