Oggetto del Consiglio n. 1836 del 24 febbraio 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 1836/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in merito alla sospensione della linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier e intendimenti in merito allo sviluppo futuro della ferrovia in Valle d'Aosta".
Rosset (Presidente) - Punto n. 35 dell'ordine del giorno. La parole à la collègue Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.
Abbiamo sentito parlare di développement durable, di sviluppo sostenibile, temi che sono particolarmente cari all'Europa e alla nostra Regione e un volet importante dello sviluppo sostenibile è la mobilità sostenibile che in buona parte dell'Europa viene declinata in particolare con la mobilità su ferro, mobilità che nella nostra regione ha qualche difficoltà ad essere declinata in modo sostenibile.
La nostra interpellanza riguarda il trasporto ferroviario cerca di porre alcuni quesiti puntuali. Il primo riguarda la linea Aosta/Pré-Saint-Didier, di cui ricorre oggi il secondo mese di sospensione. Nonostante le informazioni apparse su materiale pubblicitario della gara di Coppa del mondo che si è svolta a La Thuile nello scorso fine settimana che indicavano la stazione ferroviaria di Pré-Saint-Didier come la più vicina alla sede delle gare, che ci ha fatto pensare che forse la sospensione era realmente una sospensione, in realtà questo non è avvenuto. Si è parlato di sospensione, l'Assessore ha tenuto a sottolineare che di sospensione si tratta sia in Consiglio regionale che nelle numerose occasioni pubbliche in cui si è parlato di quest'argomento, e ha detto che non si sono fatte delle scelte draconiane. Su questa sospensione è utile ricordare che noi di ALPE ci siamo espressi in modo critico, timorosi del fatto che non di sospensione si sarebbe trattato, ma molto più prosaicamente di chiusura, perché la realtà dei fatti ci conferma che in Italia le sospensioni di linee ferroviarie si traducono poi in chiusure definitive. Ma tant'è, l'Assessore ha parlato di sospensione, lo ha fatto raccogliendo l'invito di RFI che con una lettera che è già stata citata più volte, una lettera del 27 ottobre 2015, suggeriva di rinviare ad uno scenario successivo e in presenza delle risorse finanziarie necessarie l'investimento sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, che, di conseguenza, verrebbe temporaneamente sospesa. Lettera di RFI che è proprio opportunamente cascata in una fase in cui era in corso l'iter di subentro della Regione al Ministero nel contratto di servizio con Trenitalia. Qualche volta ci sono delle curiose combinazioni, che hanno quindi portato il Governo regionale a decretare la sospensione dell'Aosta/Pré-Saint-Didier. Sospensione su cui oggi, Assessore, siamo a chiederle qualche lume, dal momento che più volte il Governo e l'Assessore hanno parlato di voler cogliere l'opportunità della sospensione per fare delle valutazioni più approfondite riguardo ad eventuali sviluppi futuri. Con la prima domanda quindi chiediamo in modo molto chiaro "se vi siano valutazioni in corso riguardo alla sospensione della linea Aosta/Pré-Saint-Didier e quale sia il termine di tale sospensione", se di sospensione si tratta.
Il problema dell'Aosta/Pré-Saint-Didier fino a poco tempo fa sembrava un po' il problema dei problemi, un ostacolo da rimuovere per favorire invece il rilancio della tratta da Aosta in giù. "Chiudiamo l'Aosta/Pré-Saint-Didier che è fonte di spreco, così ci concentriamo sul resto": era un po' questo il succo della questione e quindi vorremmo capire come si stia esplicando l'azione della Regione visti proprio i problemi che si sono verificati ancora di recente, di cui di recente ancora abbiamo avuto modo di parlare in Consiglio regionale.
Riguardo alle novità per la tratta da Aosta in giù, abbiamo tutti avuto notizia di un'iniziativa promozionale che è stata portata avanti dall'Assessorato: quella che intendeva far testare ai viaggiatori i sedili dei treni bimodali in costruzione. Un'operazione di marketing politico che però io credo, dal punto di vista dei viaggiatori, non sia stata accolta così in modo favorevole e così sereno, anzi crediamo che sia stata percepita quasi più come una beffa.
Comunque siamo seri, diteci invece qual è il disegno, qual è il progetto e qual è la visione di futuro per la ferrovia, ora che con la norma di attuazione la Regione ha potuto farsi carico della gestione del servizio, ne abbiamo parlato questa mattina e vogliamo ricordare che nel mese di dicembre, proprio rispondendo ad un'interpellanza in Consiglio regionale, l'Assessore aveva parlato di 15 milioni da destinare alla sostituzione delle rotaie, delle traverse, della massicciata nella tratta da Aosta in giù. Lavori che sono attualmente in corso, ma lavori che sono di manutenzione che non andranno a cambiare in modo sostanziale le caratteristiche del trasporto ferroviario nella nostra regione. Ora, a livello nazionale credo tutti siamo venuti a conoscenza del fatto che il Ministro Delrio sta evocando con molta forza, con molta convinzione la necessità di una potente cura del ferro, proprio per utilizzare la sua espressione, destinando ben 17 miliardi sulle due leggi di stabilità 2015-2016 per la ferrovia e quindi è lecito chiedersi se la Valle d'Aosta, che è palesemente affetta da un'anemia ferroviaria, potrà beneficiare anch'essa di una parte di questo denaro per migliorare radicalmente il servizio sulla tratta regionale, magari con dei lavori strutturali che vadano al di là della semplice manutenzione, quindi, Assessore, la ascolteremo con molto interesse.
Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.
Un giorno o l'altro potrebbe essere interessante, collega Morelli, capire quale concetto abbia lei di mobilità sostenibile, io vorrei capire cosa vuole dire tale termine, ovviamente non era nelle domande, ma immagino che avremo modo di ritornare su quest'argomento. Essendo che sono due mesi che c'è un servizio sostitutivo, le posso dare delle indicazioni, al di là di qualche episodio, credo sia fisiologico qualche ritardo, qualche situazione particolare, ma mi verrebbe da dire che nessuno è rimasto a piedi in questi due mesi. In questi due mesi tutti i ragazzi delle scuole, tutti i lavoratori hanno avuto un servizio e quindi il concetto di mobilità è stato assolutamente assicurato. C'è però un dettaglio, collega Morelli, a prescindere dagli investimenti, quella mobilità che lei dichiara sostenibile costava alle casse pubbliche dai 3 ai 4 milioni l'anno sulla base di quello che veniva richiesto. Ora, il servizio sostitutivo costa il 10 percento, quindi, anziché 3-4 milioni, parliamo di 300-350 mila euro. Se lei un giorno mi aiuta a capire che cosa è sostenibile e cosa non lo è, perché il servizio di trasporto deve servire per portare i lavoratori e gli studenti dal luogo di abitazione ad un altro, dopodiché lei mi dirà che la sostenibilità è anche quella ambientale. Noi avevamo 24 treni vecchi, molto inquinanti che viaggiavano senza portare nessuno. È un concetto di sostenibilità? Da questo punto di vista, io credo che o affrontiamo la questione da un punto di vista ideologico, e quindi il treno e il ferro vanno bene, oppure siamo seri e la posso smentire anche sulle indicazioni che vengono date a livello europeo, perché a livello europeo è vero che parlano di una preferenza nei confronti del trasporto su rotaia laddove ci sono le condizioni. In realtà in Europa si parla di intermobilità, dove c'è la necessità del treno, dove ci sono delle percorrenze lunghe e dove c'è un traffico di un certo genere, mentre si parla di una mobilità di altro genere su delle tratte dove c'è una popolazione rarefatta e dove c'è un utilizzo diverso, ma avremo modo tanto, collega Morelli, noi siamo qua a parlare di quest'argomento da anni e, da questo punto di vista, devo dire che probabilmente non c'è una particolare sintonia. Torno a dire, se vogliamo essere seri, che il concetto di sostenibile deve essere poi rapportato ad una spesa di cui l'Amministrazione può farsi carico in relazione alle persone trasportate. Siamo a dire il 10 pour cent...lei introduce un concetto di sostenibilità laddove bisogna spendere 3-4 milioni di euro, dove noi possiamo fare lo stesso servizio con 300 mila euro e non parlo degli investimenti né sul materiale rotabile, né sulle infrastrutture.
Era per dirle che però quello che abbiamo avuto modo di dire in risposta alla lettera del 27 ottobre l'abbiamo formalizzato il 27 novembre a RFI. Nell'ambito di questa sospensione abbiamo introdotto delle condizioni: definire un piano complessivo di interventi sulla linea Aosta/Chivasso che comprenda, minimizzando le interferenze con l'esercizio, le necessarie operazioni di manutenzione straordinaria e ulteriori interventi di potenziamento e miglioramento della linea a valere sui fondi dell'APQ interregionale e su ulteriori risorse da mettere a disposizione. Avviare con urgenza la riqualificazione della stazione di Aosta al fine di potenziarne il ruolo di nodo di interscambio con i servizi su gomma per tutta la valle e abbattere le barriere architettoniche anche intervenendo sul sottopasso esistente che va ampliato e collegato con l'autostazione. Mantenere durante la temporanea chiusura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier un presidio sulla linea attraverso un piano di controlli mirato ad evitarne l'irreversibile degrado e a prevenire furti e atti di vandalismo. Attivare un tavolo tecnico per esaminare, a partire dagli studi esistenti e da esperienze su casi analoghi, la linea Aosta/Pré-Saint-Didier, in modo da definirne prospettive e strategie condivise per il futuro della tratta. Rispetto a questo, sono stati subito avviati i tavoli, per cui abbiamo 9 milioni che sono disponibili, sono a residuo dell'APQ, dove RFI ci presenterà gli interventi per migliorare le stazioni di Nus e di Hône. Questo permetterà di velocizzare l'entrata e l'uscita dei treni senza avere dei rallentamenti. Ci sono poi investimenti nel medio termine che ovviamente sono in fase di elaborazione e quindi tra un po' RFI dovrà darci questi dati, per cui rispondo già alle domande successive, dove la disponibilità è una disponibilità importante che prevalentemente verrà utilizzata per sopprimere dei passaggi a livello, passaggi a livello che ricorderanno anche tutti i nostri utenti, purtroppo nelle ultime settimane hanno causato notevoli ritardi, hanno fatto bloccare i treni, ne hanno fatti addirittura sopprimere, per cui togliere questi passaggi a livello migliorerà notevolmente la linea e, rispetto a queste attività, se noi immaginiamo un'entrata in vigore dei treni bimodali, dovremo veramente fare nell'arco di due anni dei passi avanti importanti.
Ricordo che non è stata un'operazione di marketing della Regione quella di far testare i sedili, è stata un'attività fatta spontaneamente dalla Stadler che ha fatto la stessa operazione in altre realtà. Ovviamente qua, in virtù di tutta una serie di ostilità, la Stadler è rimasta anche stupita, perché hanno fatto queste cose in altre realtà dove hanno apprezzato. Qua sembrerebbe, da quello che si legge sui social network, che non sia stata apprezzata. Ne ho parlato con il collega Donzel, che, frequentando la stazione per andare a prendere familiari o amici, ha avuto modo di vedere che quel tipo di proposta era decisamente utilizzata, dopodiché non tutti ovviamente andranno a scrivere su Facebook o su internet, per cui dare conto se la cosa è stata una presa in giro o meno non lo so, ma le posso dire che, dal punto di vista anche dei biglietti che sono stati messi nell'urna, c'è stata un'adesione importante. Se lei ritiene che sia una presa in giro, io non lo so, ma ricordo che la conferenza stampa non era stata fatta per presentare la prova dei sedili, ma sostanzialmente per dire che i treni bimodali non solo arrivano, ma arrivano prima di quello che è scritto nel contratto, quindi verosimilmente c'è la consegna alla fine del 2017. Probabilmente anche questo disturba qualcuno che deve sempre vedere l'aspetto negativo in qualsiasi iniziativa, ma, fino a prova contraria, la Stadler è un fornitore di treni molto affidabile, fornisce anche Trenitalia, ha fornito i treni nella Merano/Malles, quindi sono tutta una serie di attività che vanno in questa direzione.
Sugli intendimenti sul futuro della ferrovia valdostana le assicuro che, come le ho detto prima, ci sono tutta una serie di incontri con RFI per programmare questi lavori e ci sono anche una serie di difese degli interessi dei valdostani, perché, a forza di andare dietro agli interessi della comunità piemontese, una delle idee che stava venendo fuori era di fare un binario aggiuntivo a Chivasso e sostanzialmente fermare la linea Aosta/Chivasso e ritornare ad una rottura di carico Aosta/Chivasso, che noi abbiamo totalmente bloccato perché siamo fondamentalmente contrari, perché la nostra linea deve essere Aosta/Torino. Non vogliamo quindi che tutti gli sforzi che abbiamo fatto poi si infrangano su delle decisioni che vanno a privilegiare l'area metropolitana rispetto al collegamento Aosta/Torino. Noi vogliamo avere la ferrovia che è collegata con il sistema ferroviario nazionale, era per dire che ci crediamo quanto voi alla ferrovia. Grazie.
Presidente - Grazie Assessore. La parola alla Consigliera Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Président.
Assessore, ho fatto il passaggio sulla mobilità sostenibile, però non si tratta solo di sostenibilità economica, che è importante, ma per i servizi essenziali sappiamo bene che non può essere completa, si tratta anche di sostenibilità ambientale e sicuramente questa non era garantita dall'Aosta/Pré-Saint-Didier com'era. Di questo possiamo solo darle atto e neanche dalla ferrovia da Aosta in giù, ma credo che dobbiamo tendere ad un altro modello di ferrovia. In questo senso io evocavo l'Europa, perché l'Europa va nel senso dell'elettrificazione della ferrovia e, laddove le ferrovie esistono, è bene mantenerle, migliorarle, ammodernarle ma mantenerle. Credo che su questo non possiamo che trovarci d'accordo, quindi ha travisato la mia interpretazione.
Quanto alla sostenibilità del sistema attuale, io ho avuto modo di vedere come funzionano i trasporti sostitutivi dell'Aosta/Pré-Saint-Didier e non credo che la soluzione adottata sia la migliore e su questo forse una riflessione va fatta, perché ricordo che lei ha evocato il fatto che attraverso i Paesi dell'Alta Valle transitassero uno dopo l'altro più pullman - perché uno saliva a Saint-Nicolas, l'altro a Rhêmes, l'altro saliva a Valsavarenche, l'altro proseguiva verso Courmayeur - , adesso ne passano file: l'altro giorno in mezzo a Saint-Pierre sono passati cinque pullman uno dietro l'altro, di cui tre andavano verso Courmayeur. Non possiamo concepire un sistema che faccia sì che questi pullman non facciano tutti la stessa tratta, ma che uno parta da Aosta e faccia la tratta più alta e vengano ripartiti in questo modo su tutto il percorso? Perché non credo che questo sia trasporto sostenibile, anche se costa meno, non mi pare ragionevole un sistema di questo tipo.
Assessore, riguardo al test dei sedili, non è una mia opinione, è un'opinione che è stata molto diffusa ed è stata vissuta realmente da chi vive i disagi del trasporto ferroviario, quest'amenità è stata vissuta come qualcosa di grottesco. Poi che sia la Stadler a farlo e che lo faccia regolarmente, bene, ne prendiamo atto, speriamo che i sedili dei bimodali siano i migliori del mondo.
Finalmente abbiamo sentito parlare di programmazione e questo non può che farci piacere. Tra l'altro, questa sua esposizione avrebbe potuto essere fatta già da tempo in commissione, lei già nel mese di dicembre aveva preso un impegno di venire in commissione a riferire su cosa si stava facendo. Noi quindi continueremo a seguire con assoluta attenzione i passi avanti piccoli, ma speriamo costanti, che verranno fatti. Noi le staremo con il fiato sul collo, Assessore, non dubiti, per questi due anni di legislatura che rimangono, perché non dimentichiamo che una forza politica che ha fatto il suo ingresso in maggioranza è stata fra le più grosse sostenitrici di un miglioramento della linea ferroviaria e quindi non dubitiamo del fatto che sicuramente il suo contributo sarà determinante e in questi due anni di legislatura che rimangono vedremo dei passi avanti, quanto meno lo speriamo.