Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 85 del 25 febbraio 1981 - Resoconto

OGGETTO N. 85/81 - COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.

Presidente - Le comunicazioni vanno dal 10 febbraio, data dell'ultimo Consiglio, ad oggi.

Disegni di legge presentati:

Presidente - Sono stati presentati i seguenti disegni di legge:

D.L. n. 257 dalla Giunta in data 16 febbraio '81, concernente "Apposizione di vincolo di destinazione sugli immobili adibiti ad uso alberghiero". È stato assegnato alla Commissione Sviluppo economico. È stato dato da questa Commissione il prescritto parere e, su richiesta della Giunta e dell'Assessore, l'oggetto è stato iscritto d'urgenza al punto 22/bis dell'ordine del giorno.

P.L. n. 258, presentata dal Consigliere Minuzzo in data 24 febbraio 1981, concernente: "Sicurezza degli impianti tecnici negli ambienti di vita e di lavoro". (Comm. Sicurezza Sociale)

Disegni di legge vistati:

Presidente - Sono stati vistati i seguenti disegni di legge:

D.L. n. 169 concernente "Riapprovazione con modificazioni del disegno di legge concernente "Norme per la disciplina dell'estrazione di minerali e fossili".

D.L. n. 213 concernente "Regolamentazione dello sversamento e dello abbandono dei rifiuti e residui solidi".

Disegni di legge non vistati:

Presidente - Non vi sono stati disegni di legge non vistati.

Deliberazioni vistate:

Presidente - Non vi sono state deliberazioni vistate.

Deliberazioni non vistate:

Presidente - Non ci sono state deliberazioni non vistate.

Riunioni di organi Consiliari:

Presidente - Le riunioni degli organi consiliari sono state le seguenti:

- Adunanza straordinaria ed urgente del Consiglio regionale del 16.2.1981, decisa dal Consiglio stesso per l'esame della bozza dello schema di riparto fiscale;

- Si è riunita una volta la Conferenza dei Capigruppo con l'Ufficio di Presidenza;

- Si è riunito una volta l'Ufficio di Presidenza;

- Due volte si è riunita la III Commissione - Sviluppo Economico;

- Una volta si è riunita la IV Commissione - Sicurezza Sociale;

- Una volta si è riunita la Commissione speciale Urbanistica.

Comunicazioni varie

Presidente - In data 13.2.1981 è pervenuta dalla Presidenza della Giunta la lettera di trasmissione della documentazione relativa all'avvenuto deposito da parte dei Signori Riccarand Elio, Contini Alberto, Vigna Caterina e Gaioni Mario presso la Cancelleria del Tribunale di Aosta, di due iniziative tendenti a promuovere la raccolta di 3.000 firme di elettori valdostani per la proposta al Consiglio regionale dei due sottoindicati disegni di legge di iniziativa popolare, ai sensi della legge regionale 7 maggio 1975, n. 16.

Gli oggetti delle due iniziative popolari sono:

"Interventi straordinari per la casa - Contributi a favore di Comuni, Consorzi di Comuni e Comunità montane per l'acquisizione e la ristrutturazione di immobili e complessi edilizi da adibire ad abitazione";

"Decentramento di fondi ai Comuni della Valle d'Aosta per il finanziamento di opere pubbliche e di servizi di carattere sociale e culturale".

Questa Presidenza si limita oggi a dare al Consiglio comunicazione di quanto sopra, facendo presente che l'iter per l'esame da parte degli organi consiliari dei disegni di legge di cui trattasi sarà tempestivamente avviato, ai sensi dell'art. 31 e seguenti della legge regionale 16/75, allorquando le proposte saranno presentate con la prevista e prescritta sottoscrizione di almeno tremila elettori debitamente documentata.

Comunico inoltre che, la Presidente della Camera dei Deputati Nilde Jotti, attraverso il Consigliere Capo della Segreteria particolare, annuncia che è stato ricevuto dalla Presidenza della Camera dei Deputati l'odg concernente la realizzazione del nuovo collegamento viario tra il terminale dell'autostrada della Valle d'Aosta e il Traforo del Monte Bianco.

La Presidente Jotti prende atto di quanto in esso contenuto.

Comunico altresì che il Sindaco del Comune di Châtillon - e voi sapete che ne devo dare notizia al Consiglio - ha trasmesso una deliberazione, la 916 in data 12.2.1981, avente per oggetto la questione del Parco Nazionale del Gran Paradiso. In questa deliberazione viene riportato un ordre du jour du Conseil communal de Châtillon e il voto favorevole di quel Consiglio, con voti unanimi espressi per alzata di mano. Come già ho fatto nelle precedenti comunicazioni di ordini del giorno votati nei Comuni, non ne do lettura; i Consiglieri che intendessero prenderne visione, o averne anche copia, possono rivolgersi alla Segreteria della Presidenza del Consiglio: questi documenti sono a loro disposizione.

Infine, colleghi Consiglieri, avrete visto dai giornali che ieri mattina, a seguito delle tragiche e contraddittorie notizie provenienti da Madrid, ho ritenuto doveroso - sicuro di interpretare i sentimenti di tutto il Consiglio - esprimere la più viva solidarietà al popolo spagnolo e alla sua massima Assemblea elettiva, duramente attaccata con un'operazione militare inconsulta e di pretta marca fascista. Le notizie di stamane, di ieri sera, sono rassicuranti e confermano la sconfitta degli autori del golpe e la vittoria della ragione e della democrazia. È con viva soddisfazione che ne faccio oggetto di queste comunicazioni; non certo per informarvi di quello che è successo e che tutti voi avrete seguito attraverso gli organi di stampa e di informazione, ma esclusivamente per ribadire in seno al Consiglio regionale valdostano - e penso a nome degli abitanti tutti della Regione, questa Regione che sempre ha stabilito rapporti di feconda simpatia con le minoranze nazionali ed etniche spagnole - ribadire, dicevo, a nome del Consiglio regionale e della popolazione della Valle d'Aosta, il nostro più vivo augurio affinché nella democrazia e nella libertà le istituzioni democratiche spagnole possano continuare il loro non certo facile cammino.

Con questo sono terminate le comunicazioni della Presidenza del Consiglio. Vorrei solo aggiungere che al Consigliere Bordon, che ha chiesto di essere giustificato per motivi di salute, mandiamo i più fervidi auguri di pronta guarigione. Inoltre, come ho già precedentemente annunciato, arriveranno in ritardo l'Assessore Rollandin e il Consigliere Segretario Minuzzo, perché trovansi a St. Vincent per il Convegno "Tutela della salute dei lavoratori" che ha avuto inizio questa mattina a quest'ora stessa in St. Vincent.

Sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio ha chiesto di parlare il Consigliere Pedrini, ne ha facoltà.

Pedrini (IPLI) - Signor Presidente, sono veramente addolorato di dover comunicare a Lei, a tutto il Consiglio e all'opinione pubblica, un fatto che non si può sottacere e che, oltre ad avermi toccato personalmente, ha toccato tutti gli uomini liberali della Valle d'Aosta e della Nazione.

Non voglio fare né demagogia, né ingigantire le cose, mi limiterò ad esporre i fatti. Ho davanti a me un librettino, stampato abbastanza male, fatto in una maniera piuttosto indecente da parte di un Istituto Storico della Resistenza in Valle d'Aosta di cui si dà anche il caso che io sia membro e da cui darò le dimissioni. Questo Istituto Storico, oltretutto, gode di un contributo della Valle perché sennò non potrebbe sussistere. E leggo con enorme stupore - ho ricevuto questo biglietto a casa - che dal 28 febbraio al 1° marzo nel salone del Palazzo regionale vi saranno delle giornate di studio sul tema "Confrontation d'autonomies; apport d'une Histoire des autonomies régionales". Premesso che trovo l'argomento ottimo sotto tutti i profili, vado ad aprire questo pezzettino di carta, e trovo - ne è stato parlato anche - degli errori favolosi, comunque dei nomi che sono scritti in campo nazionale. Continuo e mi vedo "il problema autonomistico ecc. ... e tutti i partiti: tutti. Non tutti perché mi pare manchi l'Union Valdôtaine progressiste, non credo altri; e comunque partiti che direi nel periodo della Resistenza non esistevano nemmeno e che oggi invece sono stati invitati a parlare proprio sulla Resistenza e sulla Autonomia, quando allora, ripeto, non facevano parte né di un CLN, né esistevano; non erano ancora nemmeno allo stato embrionale.

Ora, si dà il fatto che gli uomini liberali non abbiano portato un fazzoletto rosso al collo perché ce l'avevano azzurro, ma si dà il fatto anche che gli uomini liberali abbiano dato un contributo che nessuno si è mai permesso di sottacere. E vorrei dire qualcosa di più sul fatto dell'autonomia, perché a suo tempo il Senatore Sanna Randaccio, Sardo e l'On. Villabruna, piemontese, non soltanto a Roma, ma qua, in Piazza Chanoux e al Cinema Giacosa, vennero a dire che cosa era stato fatto dal Partito Liberale per l'autonomia della Valle, ed essi stessi in prima persona erano fautori e si erano battuti per la nostra autonomia. E parlo del 1948-50, epoca caveriana, quando veramente c'era tutta una situazione particolare; e il fatto che questi uomini che allora reggevano il partito siano venuti ad Aosta a dirci quelle cose e che oggi, che non ci sono più, il loro partito venga ignorato, suona affronto anche a questi uomini che qualcosa di sé stessi non soltanto col loro pensiero ma anche con la loro persona, avevano dato. Quindi devo dire che è veramente incredibile che sia successa una cosa del genere e che noi dobbiamo apprendere di questo incontro da un pezzo di carta. E non voglio entrare nella discussione dei nomi, ma veramente ci sarebbe da dire, anche su questo punto, un sacco di cose che evidentemente, per educazione politica, non voglio affrontare. Presenterò una interrogazione in merito; desidero sapere di chi è la colpa.

Faremo un comunicato stampa affinché la gente sappia con quale discriminazione si cammina in Valle d'Aosta, non soltanto da una parte, ma anche dall'altra, a quanto vedo. E avrei voluto che questo affronto fosse stato fatto al Partito Comunista o alla Democrazia Cristiana, per sapere e vedere che cosa sarebbe successo in questo caso.

Non ha alcuna importanza che si sia due più uno uguale a tre; direi che basta uno, non tre, che porti avanti un discorso di pensiero filosofico liberale. Basta uno solo. Perché penso che la libertà non sia del Partito Liberale, ma di un pensiero talmente vasto che comprende tutti quelli che amano la parola "libertà". E sono veramente indignato di questo comportamento, stupito che chi ha organizzato e ha dato il via a questo convegno non si sia preoccupato di vedere che le cose camminassero come Dio comanda.

Mi risulterebbe addirittura che anche nei nomi dei partecipanti si sarebbero sbagliati, che uno non sia affatto professore di Università ecc.; che il tutto insomma sia stato condotto con una leggerezza che è veramente da denunciare.

Se i nostri contributi vengono spesi in questa maniera, io denuncio la cosa all'opinione pubblica, perché sono buttati dalla finestra e sono malamente spesi.

E con questo desidero, Presidente, che lei prenda atto della mia amarezza, non soltanto personale, ma di tutto il Partito della Valle d'Aosta.

Il Partito Liberale è disposto a nominare nel giro di 4 ore il suo relatore, chiederei anche - siccome noi diamo un contributo all'Istituto - che si provveda immediatamente a dare pubblica affissione che esiste anche il Partito Liberale, che ha tutta l'autorità e la dignità di partecipare con un suo relatore a questa manifestazione.

Presidente - Colleghi Consiglieri, non ho interrotto il Consigliere Pedrini facendo valere l'articolo del regolamento....

Pedrini (IPLI) - Lo poteva fare! Mi facevo espellere, Presidente! Lei mi può espellere, io lo so; ma è talmente forte l'ingiuria fatta, che io accetto di farmi espellere dal Presidente, ma non di tacere su questo che ho detto! Se lo ricordi, Presidente. Lei mi può espellere e togliermi la parola mandandomi fuori, ma prima dico quello che devo dire su un argomento così grave.

Presidente - Adesso il Consigliere Pedrini l'ha detto. Io ho fatto presente che non l'ho interrotto proprio in considerazione della delicatezza del problema da lui sollevato, che investe i rapporti di vita democratica fra le forze politiche esistenti in Valle d'Aosta.

Io credo che questo Consiglio regionale abbia molte carenze, molte deficienze nella sua attività, e l'un l'altro le forze politiche e i Consiglieri se lo dicono. Credo anche che l'Ufficio di Presidenza abbia molte deficienze e molte carenze nella sua attività, però vorrei pregare il Consigliere Pedrini di prendere atto che non abbiamo la responsabilità della organizzazione dell'incontro che avverrà fra il 28 febbraio e il 1° marzo, che viene organizzato da un Istituto che ha sì per legge regionale un contributo dalla Regione, ma che funziona in modo autonomo e che ha preso direttamente contatti con le forze politiche; di cui forse alcuni di noi fanno parte, ma che ha una sua vita autonoma.

Detto questo, io credo che la denuncia pubblica fatta dal Consigliere Pedrini arriverà direttamente all'Istituto Storico e che si possa porre rimedio a una deficienza che si è riscontrata in questa organizzazione; non mi sento però, e lo dico francamente al collega di assumermi in quanto Presidente del Consiglio l'onere di fare il portavoce nei confronti dell' Istituto Storico della sua rimostranza e della sua reazione come Consigliere regionale, come membro fondatore, se ben mi ricordo, di questo Istituto Storico, e anche come rappresentante del Partito Liberale.

Per altre risposte sulla utilizzazione dei fondi, il Consigliere Pedrini ha la strada della interrogazione e della interpellanza; e non la Presidenza del Consiglio, ma la Giunta dovrà, o potrà, rispondere in merito, se lo ritiene.

Aveva chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

Mafrica (PCI) - Per esprimere l'adesione del nostro Gruppo alle parole dette dal Presidente del Consiglio per i fatti gravi avvenuti in Spagna nelle giornate dell'altro ieri e di ieri.

Innanzitutto anche noi esprimiamo il nostro sollievo per il fallimento del colpo di Stato in questa rinata democrazia spagnola; il cammino che si era iniziato dopo la caduta del franchismo evidentemente non è ancora completato; è un cammino faticoso, i rischi sono ancora grandi. Ci sono in quel paese due milioni di disoccupati; c'è un'inflazione molto elevata, credo intorno al 25%; ci sono gravi problemi derivanti dalla presenza del terrorismo: tutto questo fa sì che ci si debba molto preoccupare di quel colpo di Stato che è fallito, che però è stato un sintomo di difficoltà molto gravi per quel paese.

Io credo che se quel colpo di Stato fosse riuscito sarebbero cambiate molte cose per l'intera Europa e quindi ci sarebbero stati riflessi anche per il nostro paese, e credo che non tutti gli elementi di rischio siano ancora finiti, perché quei problemi, che sussistono, finché non saranno risolti evidentemente terranno la situazione molto aperta.

Oltre che dalla preoccupazione per quel che succede in quel paese - e sono stato molto colpito proprio dal modo in cui è stato condotto questo tentativo; tutti hanno visto alla televisione la rozzezza, la brutalità, la violenza di quell'intervento - sono stato molto turbato anche da una certa analogia che esiste con problemi che anche noi dobbiamo affrontare. Quindi penso che una riflessione su queste cose sia necessaria perché non solo in Spagna, ma in tutta Europa e anche nel nostro paese si possano evitare rischi di questo genere, si risolvano i problemi che ci sono e si proceda con cammino unitario, con l'impegno di tutte le forze politiche per una continua espansione della democrazia.

Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Fosson, ne ha facoltà.

Fosson (DC) - A nome della Democrazia Cristiana esprimo la convergenza di vedute con quanto ha detto il Presidente del Consiglio a riguardo dei fatti di Spagna. Si è trattato di un fatto grave, estremamente rozzo, come diceva il collega Mafrica, che noi condanniamo. Così come condanniamo in tutto il mondo altri tipi di violenza, di invasioni, che sicuramente sono meno rozzi, ma non per questo meno gravi.

Presidente - Ha chiesto di parlare il Vice Presidente Faval, ne ha facoltà.

Faval (UV) - Au nom de l'Union Valdôtaine je m'associe aux paroles qui ont été prononcées par le Président du Conseil à propos de ce qui s'est vérifié les deux derniers jours en Espagne.

Nous voulons croire, nous tous, que ce qui s'est passé ce soit - et nous nous le souhaitons - la dernière occasion que une certaine partie du pays espagnol a eu de prendre le dessus sur la démocratie. Nous pensons que après cette épreuve le fameux tableau «Guernica» de Picasso, que Picasso lui même avait demandé retour en Espagne seulement et uniquement quand l'Espagne sera un pays - une République, avait dit lui même, mais pensant à la démocratie - pourrait très bien retourner maintenant en Espagne.

Il faut quand même reconnaître qu'il y a eu à cette occasion un personnage qui a joué un rôle très important; ça a été le Roi ; n'oublions pas que son beau frère, l'ancien Roi Costantino di Grecia, dans une occasion pareille n'avait pas eu la capacité de se comporter de la même façon.

Nous croyons qu'il y a eu non seulement ce petit colonel de la Guardia Civil, mais qu'autour de lui il y avait un grand nombre de personnes qui à Madrid même et dans les autres provinces étaient directement dans la chose; en effet les journaux, la télévision, la radio, nous ont dit que le Roi a pu se présenter au peuple seulement à une heure et quart du matin, après avoir parlé avec un certain nombre de personnes et de personnages qui bougeaient dans l'ombre.

Tout ceci, je disais, a eu une conclusion positive, mais on a couru - Mafrica l'a dit, et je partage entièrement ce qu'il a dit - nous, et l'Europe même, un grand danger, un énorme danger, surtout si l'on pense que même chez nous nous ne devons pas aller trop loin dans les choses.

Si nous allons chercher et regarder un peu mieux ce qu'il arrive chez nous, nous pourrons voir que tout dernièrement on a demandé que certains appartenant aux différentes Armées soient destitués, dégradés. Je me réfère à Monsieur le Général Maletti, il Capitano La Bruna e l'Ammiraglio Casardi, si je ne trompe pas. Et bien, c'est une chose très grave, celle-là, et nous mêmes nous devons être très attentifs à ce qui ce passe dans notre pays. Et n'oublions encore pas qu'en Espagne - et d'ailleurs ça a été une des préoccupations les plus grandes de ce Colonel Tejero - dans ses déclarations il a dit, par exemple, qu'il ne faut absolument pas donner de la liberté et de l'autonomie aux différentes provinces qui en Espagne demandent cette autonomie et cette liberté. Il se référait spécifiquement à la question de Pays Basque et à la question des Catalans, et ainsi de suite.

Je crois, j'espère et je souhaite que l'Espagne sache tenir compte de ces exigences et qui puisse reconnaître toute la liberté, toute l'autonomie qui est nécessaire pour faire de façon que les hommes puissent vivre entre eux dignement.

Presidente - È iscritto a parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.

Nebbia (PSI) - Anche noi ci associamo alle parole del Presidente del Consiglio e alle opinioni espresse da altri in questa Assemblea. Vorremmo però trarre qualche insegnamento da quanto è avvenuto. Credo che tutti, sentendo e vedendo le immagini circa il tentato Golpe in Spagna, abbiano in un cantuccio della coscienza pensato che qualcosa di simile potrebbe accadere anche in Italia, sapendo che già è stato tentato negli anni scorsi. Mi riferisco anche all'intervento che il Presidente della Giunta Andrione ha tenuto domenica, illustrando una situazione nella capitale che è piuttosto drammatica, e concludendo a un certo punto che dobbiamo attenderci momenti peggiori. E, guarda caso, il giorno dopo, almeno in un paese democratico dell'Europa, questo è avvenuto.

Noi dobbiamo fare riferimento alla situazione italiana, in quanto proprio Regione autonoma e Regione che nell'autonomia trova sede e sostegno per la sua vita e per la sua essenza stessa. Sappiamo che i colpi di Stato, i golpe, normalmente e generalmente portano a governi autoritari, a governi assolutisti, a governi di estrema destra, che sono stati, sono e penso sempre saranno contrari ed avversari di tutte le forme di decentramento, di partecipazione, di autonomia. E quindi, proprio in quanto rappresentanti politici in una Regione autonoma, dobbiamo sorvegliare attentamente che queste cose non succedano, ed operare perché ci sia una maggiore coesione tra le forze politiche ed una maggior corrispondenza delle stesse alle necessità e alle esigenze della gente.

È inutile combattere contro il terrorismo, rosso o nero che sia, e contro tutte le forme autoritarie, se non si va a vedere per quale motivo queste cose nascono, quali sono le spinte che le hanno generate, e se non si va a verificare che molto spesso queste spinte si producono anche per carenza e per debolezza delle forze politiche istituzionalmente delegate a gestire la cosa pubblica.

Quindi un invito collettivo che io faccio alle forze politiche è quello di rispondere meglio ai desideri della gente, di coordinare le spinte, di dare un indirizzo positivo e di non lasciare spazio alle forme deteriori di qualunquismo, che sono a volte giustificate anche da fatti effettivi e reali. Che tutte le forze politiche quindi, si impegnino maggiormente, che dimostrino con la loro onestà e dirittura morale innanzitutto, e con la forza delle idee e delle cose, che sanno veramente governare e che non è necessario l'arrivo di qualche - e qui mi riferisco sempre all'intervento di Andrione - di qualche nuovo Ayatollah, che conosciamo tutti essere molto pericoloso.

Presidente - Vi sono altri che chiedono la parola sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio? Nessun altro. Allora procediamo con la trattazione dell'odg.

Presidente - Poiché oggi il Presidente della Giunta è assente mentre sarà presente domani, se avrà delle comunicazioni gli chiederemo se vorrà farle domani mattina.