Oggetto del Consiglio n. 1630 del 16 dicembre 2015 - Resoconto
OBJET N° 1630/XIV - Communications du Président de la Région.
Président - La parole au Président de la Région.
Rollandin (UV) - Merci Président.
Seulement pour renseigner le Conseil sur le fait que vendredi, 11 décembre dernier, on a participé à Bruxelles à la sixième réunion de la Commission de la politique de cohésion territoriale et du budget de l'Union européenne. Au cours de cette réunion on a souligné que l'Union européenne devrait miser sur une intégration accrue des diverses politiques sectorielles, comme l'agriculture et les politiques régionales, et prendre en compte les indicateurs plus spécifiques lorsqu'elle analyse le développement des réalités locales européennes, ce que l'OCDE a d'ailleurs reconnu et recommandé elle aussi. Ce point est revenu dans la discussion du rapport présenté par la Présidente des Marche, Marini, à propos des indicateurs du développement territorial. Là on a souligné qu'il est nécessaire que lesdits indicateurs ne se bornent pas à prendre en considération le seul produit intérieur brut, mais qu'on intègre aussi d'autres indicateurs déjà développés au plan local, comme l'accessibilité, l'isolement ou des indicateurs relatifs à la qualité de la vie, ce qui permettrait de mieux comprendre les expériences locales, en évitant de pénaliser encore les territoires défavorisés. Merci.
Président - Merci Président. Pas de requêtes? La parole au collègue Bertschy.
Bertschy (UVP) - Merci Président.
Per due comunicazioni. La prima è una richiesta di sollecito all'Assessore Donzel: se fosse possibile trovarci un momento prima di Natale per fare il punto della situazione rispetto alla trattativa sulla Lavazza, come avevamo chiesto con la risoluzione, quanto meno per avere un confronto sullo stato della trattativa. Abbiamo già appreso qualcosa dai giornali, ma l'impegno era quello di vederci per fare il punto della situazione, quindi sarei a richiedere questo impegno.
Per il resto, Presidente, negli scorsi giorni abbiamo letto - a nostro avviso con un po' troppa enfasi - la comunicazione che lo Stato comincia a darci qualche soldo rispetto al grande debito che ha con noi sulle accise 2011/2014. Ci sono più di 500 milioni di euro di debito e apprendiamo che ce ne sono 50 in arrivo. Vorremmo solo ricordare che questo non è neanche il minimo sindacale e se noi avessimo un debito con lo Stato di 500 milioni credo che ce lo verrebbero a chiedere notte e giorno! Nell'ordine del giorno che impegna lo Stato io avrei scritto almeno "550 milioni" e poi avrei aperto una trattativa, e se proprio non ce ne vogliono dar di più, che ce li diano un po' alla volta! Hanno un debito con noi di 550-570 milioni - poi lei ce lo dirà in maniera più precisa - diamo loro più di 230 milioni di euro...anzi, ce li trattengono alla fonte, perché non ce li danno, e quindi io credo che questo non sia il sistema di agire verso una piccola Regione come la nostra! E soprattutto che non sia un sistema di agire quello di vantarsi di aver recuperato un decimo del debito! Di questo passo lo Stato ci restituisce questi soldi in 10 anni e rischiamo di andare in crisi di cassa!
Presidente, immagino che lei, per lo zelo che ha, abbia evitato di comunicare quello che altri invece hanno enfatizzato, non è proprio il caso di stare ancora a ringraziare lo Stato! Io allo Stato ricorderei solo che ci deve 500 e passa milioni di euro dal 2011 in avanti. Quindi, visto che abbiamo firmato insieme un impegno con una risoluzione in cui c'erano 4 punti, questo è uno dei 4 punti dove chiedevamo di sollecitare l'intesa sul punto 7 dell'accordo. Poi si parlava di autorizzare a partire dal 2016 il regime di armonizzazione di pareggio di bilancio (mi pare ci sia un lavoro ancora in corso) e ad integrare il finanziamento previsto a compensazione del mancato introito delle accise...è questo il lavoro politico che ci aspettiamo che facciano il Senatore Lanièce e il Deputato Marguerettaz! Ricordiamo - e l'ha ricordato bene anche lei - che noi non possiamo più incassare tutta la spettanza rispetto alle accise dopo la sentenza della Corte costituzionale rispetto al ricorso della Regione Sardegna. L'hanno scorso c'è stata una compensazione di 70 milioni di euro, ma noi arrivavamo a cifre due volte superiori almeno, quindi ci aspettiamo che lo Stato ci dia qualcosa in più di quei 70 milioni di euro. E che qualcuno non si vanti di esser riuscito a farci pagare un decimo del debito! Capisco che siamo piccoli, che siamo uno scricciolo rispetto allo Stato, però qualcuno glielo dovrà pur dire una volta per tutte che quando uno ha un debito lo deve pagare, sia che sia il Governo Renzi, sia che sia il Governo Berlusconi! Questi ci devono dei soldi e mi sembrerebbe normale amministrazione quella, è addirittura scritta in un accordo, altro che attività politica! Se uno ha un debito, che lo paghi! Poi ci dirà in 2 anni, in 3 anni, ma per 50 milioni all'anno ci vanno 10 anni! Undici, con quest'anno ormai!
Se si ricorda, poi, avevamo parlato anche del famoso discorso del criterio SIOPE (su questo il collega Gerandin è più preciso di me). Io volevo solo ricordare che ci sono 4 punti e che rispetto a questi noi avevamo detto che il Senatore e il Deputato devono comportarsi di conseguenza per esprimere poi il proprio voto all'atto dell'approvazione della finanziaria. Io spero che questo non sia neanche un voto di sufficienza per dire un qualche cosa di positivo, perché di questi 4 punti ce n'è solo un decimo del primo! Mi auguro che sia in corso qualcosa di diverso, altrimenti chiederemmo quanto abbiamo chiesto invece con il secondo ordine del giorno approvato in Consiglio regionale all'atto dell'approvazione del bilancio: di convocare la I Commissione per fare una verifica rispetto agli impegni richiesti in quella risoluzione e per fare un ragionamento, almeno per dire la nostra su come ci comporteremmo sul voto al Senato! Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Ho poco da aggiungere, la questione è la stessa. L'intervento che volevo fare al Presidente e al Governo regionale è questo: se gentilmente ci potete spiegare, in giornata o adesso, cosa è successo, perché ci sembra proprio una miseria quel rimborso di risorse dovute a seguito non solo di un dibattito, ma di impegni presi; 50 milioni su 540 ci sembrano veramente una pochezza, una miseria. Se gentilmente l'Assessore Perron o il Presidente Rollandin possono renderci edotti e illuminarci su cosa è successo, soprattutto in questi giorni, in Senato, perché ci sembra proprio una presa in giro, per non dire una pochezza rispetto alle dovute risorse che lo Stato ci deve. Oltretutto il nostro assegno è già pronto, anzi ce lo trattengono già dal 1° gennaio 2016, i 206 milioni di euro sono già sul tavolo. Gradiremmo quindi da parte vostra avere qualche lume in più e sapere cos'è successo nei meandri del Senato e della Camera, dato che il risultato ci sembra veramente molto scarso, per non dire quasi impresentabile. Grazie.
Presidente - Altri? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Il collega Bertschy è stato molto esaustivo e ha esternato la nostra preoccupazione. Proprio nel perseguimento di quell'importante documento che abbiamo condiviso e di quell'impegno illustrato prima dal collega Bertschy nel quale venivano sollecitati i 4 punti, al di là dell'importanza di un Consiglio regionale che è convocato su 2 giorni - e io penso che il discorso finanziario e i rapporti con lo Stato siano veramente il succo di tutta l'attività amministrativa - le chiederei, Presidente, se è possibile avere alcuni elementi in più riferiti ai 4 punti che il collega ha sottolineato e che mi pare del tutto inutile riprendere. Perché al di là dell'ordine del giorno presentato al Senato da parte del Senatore Lanièce e del Senatore Zeller che impegnava il Governo a definire i termini del pregresso 2011/2014 in merito alle accise, nel testo delle proposte emendative presentato alla Camera noi non vediamo null'altro che il passaggio correttamente illustrato dal collega, cioè il discorso dei 50 milioni per l'anno 2016 a fronte di oltre 500 milioni, il pregresso che era in dubbio nei rapporti con lo Stato. Non vediamo null'altro neanche in merito a quello che era uno dei punti forti riferiti soprattutto al discorso del criterio SIOPE rispetto al criterio PIL. Ora, tenuto conto che il criterio SIOPE era inserito in un punto di una legge dello Stato - vale a dire la legge 95 del 6 luglio 2012 - noi pensiamo che debba comunque essere un'altra legge eventualmente a dover intervenire per modificare un criterio previsto per legge. Pertanto, proprio con questo spirito di collaborazione con cui è nato questo impegno, noi le chiederemmo di fare il punto in merito ai quattro impegni che ci eravamo presi all'interno di questo testo condiviso. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
Solo per chiarire almeno due aspetti. Il primo: come i colleghi conoscono, nell'ambito del Senato erano stati presentati gli emendamenti che i colleghi sanno, sia per l'uscita dal Patto di stabilità che per un'integrazione dei fondi legati alle accise. Questi emendamenti non erano stati accolti, era stato solo accolto quell'ordine del giorno che diceva che entro un mese ci sarebbe stata una programmazione delle modalità con cui dovevano essere ristorate le somme di cui al punto 7 dell'accordo firmato a suo tempo. Questo è passato alla Camera, i due emendamenti sono stati ripresentati ed è stato accolto solo un parziale emendamento dei 50 milioni, che sono la metà di quelli richiesti, perché la richiesta fatta era di avere il pagamento in 5 anni di circa 100 milioni, anche perché non ne servirebbero di più per pagare gli impegni presi annualmente. Questi non sono soldi che possiamo spendere in più, sono soldi che dobbiamo utilizzare per pagare i debiti - Gerandin l'aveva già ricordato - e che a volte fanno parte dei bilanci precedenti, cioè sono accise già impegnate. I 50 milioni sono quindi la metà di questa prima tranche, e noi sicuramente li abbiamo giudicati insufficienti, non abbiamo detto diversamente.
L'emendamento sull'uscita dal Patto di stabilità era stato accolto in un primo momento, ma poi - su input della Ragioneria - è stato tolto, perché secondo loro non aveva la copertura conseguente agli effetti del pareggio di bilancio rispetto al limite del Patto di stabilità, quindi c'è solo l'emendamento che conosciamo. Ora noi stiamo seguendo questa parte, perché si passerà di nuovo al discorso di avere un accordo per il 2016, che poteva essere evitato se fossimo andati verso il pareggio di bilancio.
Per quanto riguarda il discorso SIOPE, si andrà verso la logica del modificare nel momento in cui ci sono riparti tra le Regioni sul metodo da utilizzare. Su questo noi siamo chiaramente per dare delle indicazioni che sono coerenti con quanto è stato votato all'unanimità in quest'aula. Vi terremo aggiornati. A oggi la situazione è questa, quella dei 50 milioni; teniamo conto che la richiesta era di 100 milioni per il 2016, ma se anche per ipotesi ne dessero di più non potremmo spenderli, perché questo è legato a una progressione che va negli anni, è riferito agli anni in cui sono stati contabilizzati da parte del bilancio regionale, come voi tutti sapete. Avremo occasione di intervenire poi su altri argomenti e faremo una riflessione generale, questa era solo un'indicazione su quanto è successo sino ad oggi. Grazie.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
La ringrazio, Presidente, perché nell'esposizione è stato molto più corretto rispetto alle notizie diffuse e all'enfasi con cui si erano portati a casa questi 50 milioni. Lei ha correttamente ricordato - come peraltro noi avevamo condiviso - che questi sono soldi già contabilizzati a bilancio e non portano un euro in più nelle casse regionali; anzi, se non rientrassero vi sarebbero delle difficoltà di cassa per gli impegni già presi e soprattutto per i pagamenti da effettuare, essendo stati contabilizzati negli anni come entrate. Su questo non c'è ombra di dubbio, la sua esposizione è corretta. Ciò non toglie che, rispetto al testo che avevamo approvato, veramente noi abbiamo portato a casa - io oserei dire - quasi nulla, perché in sostanza il discorso di passare dal discorso del Patto di stabilità (oppure chiamiamolo obiettivo eurocompatibile) al discorso del pareggio di bilancio era l'unica possibilità effettiva che avevamo eventualmente per spendere risorse aggiuntive, creare quello sviluppo che noi riteniamo la base del rilancio dell'economia valdostana. Ora, se politicamente non riusciamo a portare a casa un obiettivo come questo noi siamo veramente molto preoccupati! Stesso discorso per il discorso del SIOPE, e la legge peraltro già prevedeva che l'applicazione del metodo SIOPE rispetto al PIL era la diretta conseguenza di un mancato accordo tra le varie Regioni. Io ho citato questa legge del 2012, ma negli anni si è dimostrato che non è mai successo che ci fosse stato un accordo per un metodo diverso! Ora, o viene iscritto in legge che si applica il discorso PIL - e quando noi diciamo "iscritto in legge" riteniamo che il passaggio sia la finanziaria e non oltre - oppure non possiamo superare una norma di legge neanche con alcun tipo di accordo! Possiamo aprire tutti i tavoli che vogliamo, ma se c'è una norma di legge che non è superata con un'ulteriore legge noi qua stiamo forse anche prendendo un po' in giro i valdostani e dando delle speranze che non sono effettive, perché l'unica possibilità è questa.
L'ultimo aspetto è quello legato al finanziamento per la compensazione del minor introito delle accise. Noi lo ritenevamo veramente un passo importante anche per il futuro, perché o queste battaglie si portano a casa in fase di prima applicazione - poiché noi riteniamo che quest'anno sia veramente l'anno in cui portiamo tutte le conseguenze negative della sentenza della Corte costituzionale riferita alla Regione Sardegna - oppure noi non solo perdiamo una battaglia, ma perdiamo la guerra. Potremmo avere effettivamente delle difficoltà in futuro, perché se dovessimo portare a casa il discorso del pareggio di bilancio non avremmo neanche le risorse per far ricrescere eventualmente quel sistema dell'economia.
Pertanto noi riteniamo assolutamente insufficiente - lo diciamo anche con distacco - il fatto di portare a casa i 50 milioni, perché se non si portavano a casa neanche i 50 milioni significava che l'accordo da lei ha siglato era un accordo inapplicato, non mantenuto, nemmeno da parte dello Stato. Pertanto noi manteniamo questa contrarietà assoluta e chiediamo che il voto dei nostri Parlamentari sia una diretta conseguenza di questa poca attenzione o comunque poca salvaguardia per il sistema valdostano. Grazie.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente. È comunque positivo aver sollecitato e stimolato il Governo regionale, in modo che si faccia un po' di chiarezza e soprattutto un po' di stato dell'arte, di trasparenza.
Sono due gli elementi che come gruppo abbiamo colto: il primo è che ringraziamo il Presidente per aver risposto alle sollecitazioni e per essere stato un po' chiaro e schietto, per aver ricondotto alla cruda realtà quello che è successo qualche giorno fa al Senato rispetto all'enfasi del Senatore Lanièce, che ha confuso numerosissimi valdostani. Ringraziamo quindi il Presidente Rollandin per aver ricondotto alla cruda realtà la situazione. Questo è il primo elemento.
Secondo: indubbiamente cerchiamo tutti insieme di tenere alta la guardia sui risultati risicati (l'ha detto anche lei, Presidente Rollandin): già solo sugli impegni inseriti nell'accordo che lei ha firmato con il Ministro il 21 luglio 2015, al punto 7, si esplicitava questo passaggio. Su questo c'è un 50 percento in meno su impegni già presi, e dobbiamo solo onorare perché sono già stati impegnati, quindi - come ha detto molto bene lei - non sono soldi né nuovi, né freschi, è cosa già fatta e impegnata, dobbiamo solo liquidare piano piano. La cosa che invece ci preoccupa di più indubbiamente è tutta la seconda partita legata al Patto di stabilità, e poi il prosieguo di quella mozione che insieme abbiamo voluto riscrivere a più mani con veramente risultati veramente molto risicati. Come dato politico ci sembra che a questo Governo non interessi più di tanto la nostra mozione; i risultati sono veramente molto risicati e ci fanno pensare che probabilmente in queste settimane e in questi mesi forse toccherà ulteriormente al Consiglio regionale, probabilmente alla politica tutta, riuscire ad incidere in maniera più performante e più forte. Grazie.
Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP)- Merci Président. Sempre sui temi istituzionali, sulle comunicazioni e su quanto è stato detto.
Intanto mi collego a ciò che è stato detto: effettivamente la comunicazione è stata leggermente falsata, i valdostani hanno saputo dagli organi di informazione e letto dell'arrivo dei 50 milioni nel momento in cui parallelamente si davano 20 milioni al Casinò ed è stato abbastanza devastante ciò che è successo (l'avete riscontrato anche voi), perché questi 50 milioni che effettivamente vanno nelle casse e non possono essere spesi effettivamente sono in parte positivi, poiché vanno sicuramente a maturare interessi nelle nostre casse piuttosto che lasciarli nelle casse dello Stato, ma non sono spendibili, quindi sono 50 milioni teorici, come ci ha spiegato il Presidente.
Per quanto riguarda il resto, ci saranno poi altre iniziative durante la giornata, avremo modo di parlare della questione del Casinò e anche del modo in cui questa comunicazione è arrivata (abbiamo avuto modo di parlarne anche in commissione). È chiaro che non è stata scritta una bella pagina a fronte di tutto ciò che è successo in questi ultimi anni, perché avevamo a più riprese sollevato la questione della malagestione del Casinò e oggi bisogna correre ai ripari con altre misure, ma avremo modo di parlarne.
Un argomento sempre istituzionale (questione che dal punto di vista della comunicazione è uscita in questo periodo e che abbiamo discusso in I Commissione), al di là della questione della fiscalità, è la questione della zona franca. Anche in questo caso dobbiamo prendere atto - come ci eravamo impegnati qui, in Consiglio - che il dossier sta andando avanti malgrado alcune dichiarazioni di qualcuno in questi giorni che già dice che la zona franca non è applicabile, prima ancora di aver letto quello che noi stiamo proponendo. Noi crediamo che la politica non si faccia così, perché questo è frutto di sei mesi di lavoro da parte del nostro gruppo, abbiamo approfondito la questione, abbiamo dialogato con la maggioranza per arrivare ad una sintesi, un lavoro serio di tutto il Consiglio e con un'attività extraparlamentare veniamo attaccati su un qualcosa che non sarebbe applicabile! Noi diciamo spesso: si ton étoile ne brille pas, n'éteint pas la mienne, perché noi non possiamo sempre litigare e discutere di tutto in quest'aula! Per una volta che abbiamo un argomento che unisce, e unisce anche i valdostani, da quello che abbiamo potuto sentire in questi giorni, perché ognuno di noi ha parlato con delle persone ed è stato interrogato su questa cosa, per una questione che è unanime, condivisa, che abbiamo elaborato, nata dal lavoro di tutti anche in commissione (perché in commissione abbiamo creato un sottogruppo, ogni gruppo è rappresentato, già in questi giorni ci riuniremo per lavorare con gli uffici per delle proposte concrete sulla base di elaborazioni tecniche da noi formulate), da buoni valdostani ci dispiace che, come sempre, prima ancora di partire ci sia qualcuno che sostenga di non fare questo. Noi crediamo invece che in questo periodo di difficoltà siano le idee a far la differenza, e l'idea di rilanciare la zona franca in chiave moderna che questo Consiglio ha deciso di portare avanti sarà una delle sfide del futuro. Noi ci tenevamo a dirlo, non abbiamo voluto fare polemica sui giornali, siamo qui per rispondere nelle sedi istituzionali sulle cose che facciamo. Lavoreremo assiduamente per portare a casa quello che è un diritto, una prerogativa dei valdostani, oggi riformulata in base alla normativa europea, nazionale, soprattutto in base al periodo che viviamo, per avere idee moderne e per non vivere con gli specchietti retrovisori. Non abbiamo voluto assolutamente portare avanti una proposta passeista, è una proposta molto attuale, e chi dichiara certe cose dovrebbe semplicemente leggere un po' le carte prima di dare giudizi affrettati. Noi lavoreremo e ci impegneremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per cercare di ottenere questa prerogativa per l'intera comunità valdostana. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevissimo, per confermare al collega Bertschy, che ha chiamato in causa la mia persona sulla disponibilità ad andare in commissione, quanto più volte ho ripetuto al Presidente della Commissione, Isabellon, e ai Capigruppo in varie situazioni: do la disponibilità a discutere quando e in qualsiasi circostanza lo riteniate opportuno sul caso della Lavazza e anche su altre questioni che state affrontando, come la legge 13 e quant'altro, di cui peraltro i primi provvedimenti arrivano già in Giunta a fine settimana. Do quindi tutta la disponibilità per discutere di queste questioni.
Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Sarò rapidissimo. Ringrazio l'Assessore, e chiederei al Presidente o comunque alla maggioranza - oppure faremo una lettera come Capigruppo - di darci questa informazione. So che la trattativa è andata in corso e che non è una questione politica ma sindacale, però vorremmo avere tutti i ragguagli nel corso dei prossimi giorni, se possibile, anche perché abbiamo tutti delle sollecitazioni in merito. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Punto 3 all'ordine del giorno.