Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1625 del 3 dicembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1625/XIV - Disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta (Legge finanziaria per gli anni 2016/2018). Modificazioni di leggi regionali.".

Presidente -Siamo all'articolo 12. C'è qualcuno che intende prendere la parola? Nessuno intende prendere la parola? Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 31

Votanti: 25

Favorevoli: 19

Contrari: 6

Astenuti: 6 (Bertschy, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Nogara e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Prego, la parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Sì, per mozione d'ordine. I voti favorevoli mi sembravano meno di 19, li ho contati un po' veloce quando c'è stata la votazione, non è parso anche a lei?

Presidente - No, io ho guardato sia il monitor qui che il tabellone.

...no, mi era parso così, perché ho fatto un giro veloce, ho visto anche dei voti di persone che non erano presenti. Allora ho visto male, la prossima volta starò più attento...

Presidente - Non mi risulta.

...farò fare qualche foto, grazie.

Presidente - Grazie collega comunque. Andiamo all'articolo 12 bis, siamo all'emendamento 8 dell'UVP. Qualcuno chiede la parola per illustrarlo? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Sì, grazie Presidente.

L'emendamento serve a presentare uno dei primi problemi applicativi o quanto meno una delle prime situazioni che riscontriamo sul territorio da quando è stata presentata la legge. Uno dei criteri che sta alla base della possibilità di ottenere il beneficio, quello legato ai 5 anni e ai 365 giorni lavorativi, mette in difficoltà soprattutto le persone di una certa età; rispetto a questo sono state segnalate soprattutto le persone sopra i 50 anni. L'emendamento va pertanto nella direzione di ampliare la possibilità di avere i 365 giorni lavorativi; non abbiamo voluto mettere un limite di età perché non sappiamo bene quali ragionamenti e in quale stato sia la situazione dell'applicazione della legge. Quello che vogliamo rimarcare con questo emendamento è appunto una situazione che è stata segnalata a noi, e soprattutto il fatto che dovremmo fare attenzione e dovrete fare attenzione e monitorare fino in fondo i possibili beneficiari, le persone che non hanno i requisiti per avere la possibilità di entrare nelle specifiche della legge, che comunque vengano monitorate e non ci sia l'impossibilità di sapere qual è la platea alla quale riferirsi. Poi sappiamo che ci sono difficoltà di soldi e che il primo finanziamento è di un certo tipo e ci sono evoluzioni rispetto a questo, però ci sembrava opportuno, soprattutto perché va nella direzione di cercare di aiutare le persone più su di età e soprattutto forse quelle più legate anche alla residenza e al fatto di permanere qui in Valle da tanti anni. Chi esce ad una certa età dal mercato del lavoro ha molta più difficoltà a rientrare, soprattutto se non ha qualifiche particolari. L'emendamento va quindi nella direzione di estendere da 5 a 8 anni il criterio dei 365 giorni minimi di lavoro.

Presidente - Grazie collega. Chi intende prendere la parola? La parola all'Assessore Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Intanto intendo precisare che ho particolarmente apprezzato il dibattito che c'è stato sull'articolo 11 che ritengo propedeutico all'articolo 12 e a questa proposta di emendamento 12 bis, perché le politiche del lavoro che vengono messe in campo hanno ovviamente un'altra possibilità di operare laddove si creano le condizioni perché riparta il lavoro in Valle d'Aosta. È quindi emerso che il segnale dato da quell'articolo 11 che è stato apprezzato da tutte le forze politiche, anche da quelle che magari hanno rilevato alcuni aspetti critici, ma che comunque con il voto di astensione hanno voluto dire che anche loro ne hanno colto l'importanza, consente di dare una maggiore credibilità alle misure che pure sono state ricomprese nell'articolo 12. Ho apprezzato che l'UVP, con il voto di astensione sull'articolo 12, abbia in qualche modo espresso un'attenzione ad alcune misure che rappresentano comunque dei segnali importanti, perché ricordiamo che i LUS approvati adesso per il prossimo triennio permettono un'organizzazione degli stessi che darà risposte proprio a quelle persone evocate dal collega Bertschy e che sono in gravissima difficoltà.

Per quanto attiene all'emendamento in sé, che riprende un grosso dibattito durato parecchi mesi e che è stato anche molto acceso, non voglio qui riprendere tutta la discussione sulla legge che verteva sul fatto che alcuni prudenzialmente avevano detto di restringere le maglie per evitare che la legge non avesse sufficientemente la copertura sufficiente. Visto che tra le richieste maggiori che c'erano state al momento dell'approvazione c'era quella di fare in fretta, di mettere in campo immediatamente la misura, diciamo che l'iter della delibera è ormai molto avanzato e stiamo facendo alcune verifiche anche tecniche con gli uffici che la dovranno applicare per rendere questa misura veramente efficace.

Non potendo noi accogliere in questa fase questo emendamento, voglio però accogliere il suggerimento del collega Bertschy che fa riferimento al fatto che questa situazione va monitorata. Siccome dovrò incontrare anche gli operatori che lavorano al centro dell'impiego relativamente all'applicazione della delibera, e so che sono molto disponibili - come hanno dimostrato per esempio nella Journée des métiers du tourisme - a fare anche del "lavoro aggiuntivo" rispetto all'aiutarci a capire qual è la situazione reale, sicuramente questa è una delle cose che cercherò di riuscire a fare , cioè di avere anche un rilevamento delle persone che eventualmente si sono già rivolte o si rivolgeranno ai centri per l'impiego e per le più svariate ragioni potranno essere escluse, in modo che queste "esclusioni" possano essere oggetto di riflessione da parte del Consiglio regionale valutando quali di queste possono essere recuperate a fronte eventualmente di un recupero di risorse. Vorrei dire che il non accettare questo emendamento ha una ragione anche molto pratica e oggettiva della necessità di essere immediatamente operativi adesso con questa misura.

Presidente - La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie della risposta.

È chiaro che siamo dispiaciuti dell'impossibilità di accogliere l'emendamento, anche se capiamo la difficoltà attuale di mettere in atto la legge. Sottolineo di nuovo l'importanza a questo punto di monitorare con attenzione questa prima applicazione, perché già nella fase di stesura della legge uno dei problemi emersi era il non avere una base, dei dati certi per poter comunque costruire il finanziamento da dedicare a questa misura. Il fatto di dare informazioni opportune ai centri dell'impiego, di raccogliere tutti questi atti che arriveranno, intanto permette al cittadino di non sentirsi scartato a priori e comunque di portare avanti la propria situazione, e poi ci darà modo già nei primi mesi dell'anno nuovo di fare le valutazioni necessarie per poter capire quali sono forse le persone che lasciamo fuori da questa misura di sostegno al reddito. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Altri colleghi per dichiarazione di voto? Possiamo mettere in votazione l'emendamento 8 dell'UVP? La votazione è aperta sull'emendamento 8 dell'UVP. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin e Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo adesso all'esame dell'articolo 13. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Giusto due parole, visto che come gruppo ALPE avevamo presentato un ordine del giorno che riguardava proprio il reperimento di risorse a livello europeo, e anche per annunciare il nostro voto. Noi valutiamo positivamente il fatto che da parte della Regione vi sia un impegno al cofinanziamento per questi progetti e che vi siano delle risorse a disposizione. Riteniamo però - e vi era già stato detto in sede di discussione del nostro ordine del giorno - che troppo spesso coloro che avrebbero interesse a partecipare ai bandi - immagino gli operatori economici, il tessuto produttivo valdostano, e anche i Comuni e gli Enti locali - lamentano e hanno riportato questa loro difficoltà anche in commissione, di non aver conoscenza dei bandi e quindi hanno chiesto di avere maggiori informazioni, maggior supporto e dei miglioramenti per facilitare loro l'accesso a queste risorse. D'altro lato, avevamo valutato anche che le ricadute che spesso si hanno a seguito dei bandi e degli investimenti: o non sono note o comunque incidono poco concretamente sul territorio valdostano; ecco perché chiedevamo di monitorare meglio e fare uno sforzo aggiuntivo in questo senso.

Ovviamente sappiamo che il nostro ordine del giorno non è stato accettato, quindi per questo motivo il gruppo ALPE si asterrà su questo articolo. Grazie.

Presidente - Grazie collega Roscio. Altri sull'articolo 13? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Questo è un articolo molto articolato, si potrebbe dire, qui dentro trovano risposta tutta una serie di possibilità di finanziamento e, infatti, è legato appunto allo sviluppo della strategia. Assessore Donzel, intanto una domanda: se abbiamo capito bene, al comma 11 si finanziano delle prime attività rispetto alla mobilità elettrica...sono somme dedicate a questo? Perché non è stato così semplice decifrare i vari commi dell'articolo. Ho poi un'altra richiesta. Avevamo approvato una mozione, a inizio anno, rispetto alla possibilità di realizzare o cominciare a mettere insieme le idee per realizzare una pista ciclabile anche in Bassa Valle, l'impegno che ci eravamo un po' assunti era di cercare dei finanziamenti; qui, all'interno di questo articolo, ci sono dei finanziamenti per il completamento della pista ciclabile di Aosta, quindi se anche qui si comincia a sviluppare la progettazione su questo...pardon, porti pazienza, ma leggendolo nella sua complessità non è così semplice capirlo, quindi volevo avere alcune informazioni al riguardo.

Presidente - Grazie. Altri che chiedono la parola? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

In questi interventi - chiaramente capisco che da quello che c'è scritto qui non si individuano tutti i percorsi in essi contenuti - c'è anche il riferimento alla pista ciclabile, come c'è la parte che verrà sviluppata con le Basse Vie, con il discorso dei sentieri, con tutta la zona bassa che fa un po' da controcampo all'altro discorso delle Alte Vie. Quindi, per rispondere alla sua domanda, questo è previsto.

Presidente - Grazie. Altri? La parola all'Assessore Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Mi riferisco alla domanda del collega Bertschy sulla mobilità elettrica: quello che verrà presentato all'attenzione della Giunta domani con delibera - poi vedremo le valutazioni che farà la Giunta - è un progetto che ha un finanziamento nazionale, quello differito di cui spesso si è parlato in questi giorni anche a livello nazionale. Questi sono altri fondi che hanno sempre finalità in quella direzione, ma che saranno utilizzati in maniera diversa non rispetto a quel progetto che, invece, ha un finanziamento nazionale.

Presidente - Grazie Assessore. Non vedo altre richieste. Possiamo passare alla votazione dell'articolo 13. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo adesso all'articolo 14. Possiamo dare lo stesso risultato? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Presidente, il dibattito è avvenuto ieri pomeriggio su questo tema. Noi avevamo cercato di proporre qualche idea nuova all'Assessore Testolin, visto e considerato che per quanto riguarda il settore agricoltura parliamo solo di cofinanziamento e parliamo solo di PSR, perché poi la sintesi è questa. Nei mesi scorsi, quindi, abbiamo affrontato le misure, il dibattito, l'approvazione del prossimo Piano di sviluppo rurale 2014/2020. Il nostro gruppo riteneva che questo settore avesse bisogno di un po' di energie di nuovo, un po' di linfa, quanto meno di non rassegnazione, e abbiamo provato a scrivere nero su bianco due proposte concrete in cui siamo andati a delineare due volet. Il primo è legato alla filiera tutta del prodotto. Noi, ieri, abbiamo cercato di evidenziare le potenzialità dei nostri prodotti, di evidenziare gli ottimi prodotti di qualità che i nostri piccoli numeri hanno, ma non sempre solo produrre bene e buono è sufficiente per avere quel delta, quella differenza tra costi e ricavi. E quindi come gruppo ALPE ci siamo detti: cosa potrebbe fare il pubblico? Il pubblico magari potrebbe intervenire per tutti a migliorare la redditività, la valorizzazione del prodotto, a creare quelle condizioni per alienare il prodotto al giusto valore, al giusto prezzo per poter dare garanzie a una redditività con un bel più davanti e non invece con magari, se non un meno, un pareggio. Questa era un po' la filosofia del primo ordine del giorno.

L'Assessore ci ha detto che indubbiamente ci sono delle iniziative in itinere che si stanno mettendo in campo, che state mettendo in campo. Dal nostro punto di vista forse era il momento di dire: considerato che le uniche risorse in campo sono quelle del Piano di sviluppo rurale, nel settennio cerchiamo magari di finanziare direttamente, in maniera mirata, delle leggi di settore secche, forti, performanti, in modo da andare a stimolare le difficoltà, perché partiamo sempre dal presupposto che i nostri numeri sono piccoli e quindi il produttore deve avere anche non quella formazione, ma quell'accompagnamento ad alienare bene, a vendere bene il proprio prodotto.

In seconda battuta avevamo provato a proporre un secondo ordine del giorno che invece diceva questo: gli sforzi fatti negli ultimi 35 anni sono stati importanti per quanto riguarda il recupero degli alpeggi, non possiamo negare l'evidenza e non ci interessa, perché abbiamo visto gli sforzi che il pubblico ha fatto, però forse si poteva fare in maniera ancora diversa, ma è inutile rivangare quello che è stato fatto, probabilmente con le misure inserite nel Piano di sviluppo rurale e con le poche risorse finanziate fuori dal Piano di sviluppo rurale potremmo avere una parte non coperta per terminare il 100 percento dei nostri alpeggi...ma come, però? Perché la sfida era un po' lì...probabilmente modificando anche le regole, ha senso investire tante risorse pubbliche per 30 giorni magari nel mese di agosto? Per noi sì, a condizione che, quindi obbligare da una parte certi investimenti, dall'altra avere la possibilità di avere delle ricadute importanti per il prodotto principe di qualità legato soprattutto al mese di agosto e che ben conosciamo, cioè il prodotto di punta legato alla fontina DOP. L'ordine del giorno che noi avevamo presentato era questo.

Le misure inserite nel Piano di sviluppo rurale e le percentuali di aiuto sono quasi uno specchietto per le allodole, abbiamo messo qualcosetta, ma sapremo sicuramente che ci saranno poche ristrutturazioni o non più, diciamo come stanno le cose, perché i privati con il 10, 20 o 30 percento è difficile che vadano a fare degli investimenti importanti. Allora abbiamo detto questo: facciamo attenzione, non perdiamo tutto il lavoro fatto a monte, andiamo a mirare bene con dei criteri selettivi e cerchiamo magari di non obbligare il privato, il consorzio o chi per esso a fare cose estremamente impattanti, forti e danarose, ma miriamo bene all'aiuto pubblico. Peccato che l'Assessore Testolin non abbia voluto impegnarsi dal punto di vista politico e dire: probabilmente non siete andati fuori strada, proviamo, cerchiamo delle soluzioni per dare gambe e corsa a questo, perché è un atout che probabilmente non darà solo soddisfazioni al prodotto fontina, ma le darà anche alla conservazione e alla prevenzione del nostro territorio. Ricordiamocelo, perché poi, come succede in Savoia, come succede in Svizzera, come succede in altri posti dove non sono così fortunati come noi, alla fine chi ci perde - lo dico io e lo diciamo noi - è il territorio tutto e tutta la comunità, anche dal punto di vista turistico. Grazie.

Presidente - Grazie collega. C'è qualche altra richiesta di intervento? Per la replica, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, molto brevemente.

Collega Chatrian, quando parliamo di interventi in montagna per gli alpeggi credo che dovremmo fare tutti un'attenta riflessione. Chi gira un po' per gli alpeggi purtroppo nota sempre più che dove dovrebbero andare i bovini ci sono le pecore, che non si utilizzano più le stalle, e gli esempi aumentano. Questa è la triste realtà, ma perché aumentano? Perché non c'è più nessuno che vuole andare! Si tratta di alpeggi comunali per i quali non si trova chi possa utilizzarli; un classico è quello di Oyace piuttosto che quello di altri comuni, tra un po' succederà anche forse non a Torgnon, ma vicino sì, forse non lì ma vicino qualcuno. Quindi il problema di fondo non è quello di avere nuovi sistemi per intervenire, per carità ci sarà ancora qualcuno che mette a posto, ma nella maggioranza delle valli gli alpeggi sono stati tutti rifatti, non andiamo a vedere come, ma sono stati tutti rifatti; c'è più cemento che pietra, passiamoci sopra, ma sono tutti rifatti! Adesso il risultato è che ci troviamo di fronte a questo paradosso che io francamente trovo di difficile soluzione. Non va su nessuno, e piuttosto che nessuno vanno su le pecore.

Voi capite che questo non è quello che ci aspettavamo quando abbiamo fatto l'investimento e snatura la funzione di mantenere in montagna una produzione di eccellenza giustamente con l'attenzione al territorio. Le piccole strutture ormai sono corcoscritte a una parte della Bassa Valle, perché sul resto - credo di conoscere abbastanza la realtà, come lei - penso che ci siano poche realtà che vogliono ancora fare qualcosa sugli alpeggi, alpeggi veri, può darsi ciò avvenga nelle piccole realtà. Il problema non è questo, il problema è come utilizzare al meglio quello che abbiamo investito per la montagna, perché gli investimenti li abbiamo già fatti e oggi non possiamo più utilizzarli! No, ma di fatto non mancano tanto i soldi per investire, quanto chi utilizza l'investimento.

Credo pertanto che su questo faremo una riflessione, perché è importante per tutti capire che cosa dobbiamo fare, come cercare di incentivare per tornare all'origine. Non è la mancanza di fondi per gli alpeggi il problema di oggi, il problema è certo sugli altri, anche i fondi sono necessari, abbiamo parlato di consorzi, sicuramente bisognerà anche lì intervenire nel modo giusto, ma non negli alpeggi.

Presidente - Grazie. La parola al collega Chatrian, per dichiarazione di voto. Prego.

Chatrian (ALPE) - Sì, per dichiarazione di voto.

Lei conosce quanto noi, se non meglio di noi, il percorso fatto in questi 34 anni dall'81 a oggi nel settore. Al di là di Torgnon o di altre comunità, dove il Comune ha investito parecchio e ci sono numerosi agricoltori che gradirebbero competere per poter usufruire dei numerosi alpeggi, io sono stato abituato - ma questo dal punto di vista personale e anche come famiglia - a guardare chi fa meglio di noi, di noi fuori dalla Valle d'Aosta o all'interno della Valle d'Aosta, quindi sono sempre propenso a guardare non le cose che non vanno, ma quelle che vanno bene e migliorarle ancora. Se ci sono ancora dei privati che intendono investire nel settore - e ce ne sono ancora, l'Assessore Testolin lo sa - magari non più come una volta, lo diceva molto bene anche lei, creiamo le condizioni. Quindi c'è un duplice volet: da una parte quello della ristrutturazione magari più minimalista - e sono il primo a dirlo - anche dal punto di vista architettonico e, di conseguenza, economico-finanziario; dall'altra, anche dal punto di vista del discorso del territorio. Se un aiuto non sarà più com'era una volta del 60, 70 percento, ma magari è vicino al 30, 35, 40 o 45 percento, io penso che comunque abbiamo fatto un qualcosa di positivo dal punto di vista generale, perché lo riteniamo utile alla causa generale. E se poi c'è anche, terzo volet, un prodotto buono di qualità che riusciamo a mettere sul mercato, che ha una certa redditività e che facciamo una bella figura come sistema Valle d'Aosta, evviva! Però la rassegnazione no, la rassegnazione adesso è quella che ci fa morire in qualsiasi tipo di settore! È una proposta quella che abbiamo fatto ieri, abbiamo cercato comunque di motivare perché uno presenta un ordine del giorno: è perché ci crede, e perché intende portare la riflessione in aula come lei ha cercato di motivare la sua posizione. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Innanzitutto mi associo a quello che ha detto il collega Chatrian e anche a quello che ha detto il Presidente: che noi, come Amministrazione regionale, abbiamo fatto dei grandissimi sforzi per sistemare tutti gli alpeggi in Valle d'Aosta. Questo è il primo volet. Bisogna dire che chi va in montagna sa benissimo comunque che ci sono tanti alpeggi ristrutturati e che non vengono usati, anche quando c'erano le mucche. Il secondo problema è quello della materia prima: se noi andiamo avanti così, sì che vengono le pecore su, perché non abbiamo più nessuno che vuole mettere le mucche. Il terzo problema grosso è quello che noi, come Amministrazione regionale - ed è quello che diciamo da due anni - dobbiamo incentivare.

Con il nostro ordine del giorno di ieri, anche solo dire che la fontina d'alpeggio deve essere un formaggio riconosciuto e pagato...sì, certo, è accettato dalla maggioranza...è un aiuto, un aiutino, e può far sì che qualcuno dica: accidenti, portare su le mucche è meglio che lasciarle giù, e allora è tutta una catena. È chiaro che tutti assieme dobbiamo cercare di portare l'indotto, ma chi deve dare la linea è l'Amministrazione regionale, con quelli che adesso possono essere gli aiuti, i consigli, il supporto, perché tutti i nostri agricoltori che adesso prendono l'impegno con il nuovo PSR 2014/2020 per i carichi degli alpeggi si trovano poi magari nel 2018 a dover restituire dei soldi perché non hanno più il carico negli alpeggi. Allora, siccome siamo proprio al limite per aiutare questi agricoltori a continuare, la cosa importante è riuscire a stimolare tutto il mondo agricolo affinché possa investire negli alpeggi. Noi abbiamo messo un sacco di soldi negli alpeggi come Amministrazione, ed è il momento che questi alpeggi vengano sfruttati come devono essere sfruttati. È chiaro che poi deve esserci tutta una catena, perché è vero, magari non abbiamo abituato bene i nostri allevatori o i nostri agricoltori, però c'è anche l'aiuto, abbiamo sempre parlato del fatto che magari mettere l'acqua a pedale su un alpeggio non è così determinante dato che d'inverno bisogna togliere tutto perché sennò gela e si deve di nuovo cambiare l'anno dopo. Sono tutte quelle cose che vanno ad aiutare un settore, il mondo agricolo, era questo che volevo dire. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Merci Président.

Solo per una riflessione. Questa discussione mi convince sempre di più che la mozione che avevamo fatto un po' di tempo fa e che era stata votata, quella di costituire un gruppo di lavoro per riprogrammare l'agricoltura, è veramente urgente, non solo per quella problematica che si era vista sulla gestione del letame, ma per riprogrammare il sistema agricoltura in Valle d'Aosta, perché veramente ci troviamo di fronte a realtà che non si giustificano più. Se abbiamo degli alpeggi nuovi appena costruiti e per mancanza di animali o per altri motivi non riusciamo più a gestirli, bisognerebbe capire perché la gente tiene gli animali in pianura anche d'estate e non li manda più in alpeggio. Andrebbe quindi veramente fatto uno studio approfondito per cercare di capire un po' meglio come si può evitare questa "lenta morte" della nostra agricoltura.

Presidente - Grazie. La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Grazie Presidente. Credo che vada fatto anche un attimo di chiarezza dopo questi interventi che ritengo comunque tutti opportuni e contribuiscono al dibattito nel senso più ampio del termine.

Per riprendere il concetto espresso dal Presidente e che è stato un po' sottolineato da tutti, cioè la necessità di sfruttare gli investimenti già attuati in questi ultimi anni con delle risorse da parte dell'Amministrazione importanti, nel nuovo Programma di sviluppo rurale si sono attuati degli interventi che vanno esattamente in questa linea che sollecitano e gratificano chi manda gli animali in montagna. Quindi anche le piccole stalle, quelle che evidentemente si vedono negare un reddito rispetto al fatto di mantenersi gli animali in piano durante l'estate, vengono compensate in maniera un po' più importante per mandarle in alpeggio. Questo è uno degli stimoli che viene inserito per permettere a chi gestisce ancora gli alpeggi di avere un numero più importante e di mantenere quel carico indispensabile per poi poter beneficiare del verde anche in alpeggio. Sono ben chiare queste problematiche, le abbiamo condivise ieri, certi percorsi sono già stati iniziati e fanno parte di questo tipo di input che l'Amministrazione, in quello che può essere il suo operato, tende a portare avanti; così come sicuramente uno snellimento delle procedure burocratiche, che è stato anche chiesto e condiviso ieri e che non è frutto di una discussione dell'altro ieri mattina, ma un discorso già messo in piedi da svariati mesi proprio per ovviare a tutte quelle criticità che si presentano poi puntualmente quando uno si confronta con i problemi di tutti i giorni. Quindi se riusciamo a snellire anche questi aspetti credo che vadano esattamente in quell'ottica.

Non è da oggi e non è da ieri il fatto che si tenda a tentare di valorizzare le eccellenze produttive. Poi che ci sia necessariamente bisogno di un incipit economico per produrre questo è una valutazione che fa qualcuno. Ci sono dei metodi, delle iniziative, dei coordinamenti, delle opportunità che vengono date dal PSR, ma anche dalle attività correnti svolte all'interno dell'Assessorato, in collaborazione con le associazioni di categoria, che vanno esattamente in questa direzione. Pertanto non si è ottusi di fronte a questo tipo di realtà, si fanno delle iniziative che danno i loro frutti.

Per quanto riguarda i contributi relativamente ai fabbricati presenti nel PSR, questi non sono marginali, perché vanno esattamente dal 35 percento previsto per le misure di investimento, che sono accessibili sia ai giovani agricoltori, sia alle aziende, evidentemente all'interno di programmi e di bandi che verranno istituiti e che vedranno delle priorità di un certo tipo. Che le altre risorse siano poche lo condividiamo tutti. Le possibilità di ripristino degli alpeggi, anche per chi è proprietario non conduttore, vanno fino al 50 percento, quindi non sono delle banalità. Che poi ci sia necessità in tutti gli ambiti di avere uno sviluppo di risorse superiore è pacifico, certo, con più risorse dai più risposte, però non si può dire che questo tipo di iniziative non siano messe in campo.

Quindi andiamo esattamente nell'ottica che è stata condivisa in questi due giorni per cercare di valorizzare sempre più quello che è un apporto fondamentale dell'allevamento soprattutto in alpeggio, per cercare di valorizzare i prodotti, così come tutti condividiamo che abbiano necessità di essere valorizzati e principalmente da un punto di vista economico possano dare risposte puntuali agli allevatori in primis.

Presidente - Collega Chatrian, lei ha già avuto la facoltà di parlare in sede di dibattito e per dichiarazione di voto. Per fatto personale? No. Altri chiedono la parola? Se nessun altro chiede la parola mettiamo in votazione l'articolo 14. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 30

Favorevoli: 30

Contrari: nessuno

Astenuti: 4 (Certan, Chatrian, Morelli e Roscio)

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 15. All'articolo 15 vi è l'emendamento n. 2 dell'Assessore Perron. Assessore, intende illustrarlo? L'Assessore Marguerettaz ha la parola.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.

L'articolo 15 introduce semplicemente una proroga a tutto l'anno 2016 per la gestione e per la definizione delle pratiche che sono già state presentate ante 1 gennaio 2014, quindi nel 2013, che erano state finanziate con la gestione speciale. Con l'emendamento n. 2 si estende semplicemente questa proroga anche ai contributi nei rifugi, le cui pratiche, anche queste, erano già state presentate ante 2014.

Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président. Assessore, ci spiega solo il criterio dei 1.000 euro come spesa minima? Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie. Questo è per evitare di mettere in piedi delle pratiche dove il contributo era minore rispetto al costo della pubblica amministrazione, quindi è per le domande che hanno un certo rilievo, ovvero quelle che riqualificano nell'ambito dei rifugi o di un rifugio una manutenzione importante; le altre, quelle che sono di scarsa importanza, si ritiene che in un gioco di economicità non abbiano un senso, anche perché non riqualificano e non ha senso procedere in tal senso.

Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président. Molto probabilmente, dato che tiene conto del recupero di fondi pregressi, saranno difficilmente sufficienti per tutte le domande superiori a 1.000 euro...c'è capienza per tutti? Okay, grazie.

Presidente - Grazie collega. Se non ci sono altri, procediamo alla votazione dell'emendamento n. 2 dell'Assessore Perron. La votazione è aperta sull'emendamento n. 2. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Possiamo dare lo stesso risultato per l'articolo 15? No, c'è la richiesta di intervento del collega Fabbri. Prego.

Fabbri (UVP) - Volevo solo chiedere all'Assessore per cortesia se ci sono ancora molte di queste domande e se il tiraggio del mutuo, previsto di 20 mila euro, sarà ancora completamente usufruito.

Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie. Adesso probabilmente c'è un fraintendimento, non c'è un mutuo, queste erano risorse che venivano prese in gestione speciale. I 20 milioni non erano ovviamente tutti destinati alla legge 19 perché tutte le leggi ne beneficiavano, era globale. Queste sono pratiche residuali perché c'erano anche degli investimenti importanti...certo, ante 23 dicembre 2013, per intenderci, quando il 24 ottobre era l'entrata in vigore della legge dove abbiamo messo le risorse. Quindi sono pratiche anche importanti che hanno generato una gestione, per cui siamo in una situazione direi molto avanzata.

Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno chiede ancora la parola? Possiamo votare l'articolo 15. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Articolo 16. Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci, Monsieur le Président.

Qui volevo dire "finalmente", finalmente siete riusciti e siamo riusciti come Consiglio regionale a reperire questa cifra importante - che da quello che so sono circa 5 milioni e 800 mila euro - per chiudere tutti i riordini, lo spero, ma non credo che ce la faremo a chiudere i riordini fondiari aperti. Volevo solo rilevare che è una cosa molto importante per l'agricoltura valdostana, anche perché l'apertura che ancora c'era sui riordini non permetteva a tanti giovani agricoltori o ad altri le domande per il verde, poiché non erano ancora definiti quali erano esattamente i confini di tutti questi riordini e potevano creare dei malfunzionamenti. Era solo per manifestare la nostra soddisfazione come gruppo sul fatto che questo articolo passi.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Una proroga rispetto alla finanziaria dell'anno scorso che avevamo già sollecitato e di cui avevamo convintamente approvato la strada, anche se dopo tantissimi anni e battaglie in quest'aula, quanto meno in questi ultimi 8 anni. Al di là di questo, chiederemmo se possibile all'Assessore se ci può fare un po' lo stato dell'arte aggiornato a oggi, a questa mattina, così da avere almeno contezza anche della famosa delibera che stiamo aspettando tutti da ormai qualche mese, Assessore Testolin. Lo dico veramente con un unico intento: che ci sia la possibilità di dare corso a questa annosa criticità.

Presidente - La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Grazie Presidente.

Rispondo volentieri. Come si era già tentato di spiegare nelle commissioni, in sede di presentazione del bilancio, ci sono alcuni aspetti tecnici da risolvere dovuti ad una eterogeneità della situazione tecnica dei riordini sui lavori dei consorzi che saranno ricompresi in questa graduatoria e quindi riverranno finanziati. Si stanno definendo alcuni aspetti per determinare quali potranno essere finanziati, quindi è nel giro di poco; adesso c'era anche un problema col bilancio, perché erano evidentemente focalizzati sull'approvazione del budget e poi si procederà in questa direzione che è auspicata non solo da voi, ma decisamente dall'Assessorato tutto.

Presidente - Grazie. Possiamo procedere alla votazione dell'articolo 16? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Siamo all'articolo 17. Qualcuno intende prendere la parola? Possiamo votare l'articolo 17?

La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci, Monsieur le Président.

Era solo per un chiarimento. L'anno scorso era successa più o meno la stessa cosa, nel senso che qui ci sono le varie cifre per i cantieri gestiti direttamente dall'Amministrazione, ci sono anche quelli per i lavori pubblici. L'anno scorso, per i lavori pubblici, alla fine avanzavano dei soldi che venivano poi in seguito spostati se per caso non fossero stai usati tutti per i cantieri. Si ricorda, Assessore, avevamo avuto in commissione uno scambio di idee...se dovesse succedere un'altra volta succede sempre lo stesso sistema. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Colgo l'occasione, dato che si parla di interventi straordinari nei settori agricolo-forestale e idraulico-forestale, che per il secondo anno vengono portati in questa fase in assestamento. Vorrei avere qualche notizia rispetto agli altri impiegati forestali su cui si era discusso e dove anche ALPE aveva fatto una richiesta per cercare di valutare se possibile una stabilizzazione. Mi sembra che sul valutare le possibilità c'erano state delle aperture, ma su questo non vi è traccia, quindi volevamo chiedere se si hanno notizie su questo. Grazie.

Presidente - Grazie. Altri che chiedono la parola? La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Sì, per dire che anche quest'anno ci si avvarrà della Società di servizi con una graduatoria che è stata allestita lo scorso anno, e con uno stanziamento che è a bilancio, per l'utilizzo di questa collaborazione con la Società di servizi che garantirà tutti i lavori di preparazione, di supporto all'aspetto tecnico e all'aspetto di verifica in cantiere svoltisi lo scorso anno, quindi con lo stesso obbligo previsto per l'anno passato. Non c'è una stabilizzazione perché il concorso fatto lo scorso anno non era per permettere la stabilizzazione, ma per i contratti a tempo determinato.

Presidente - Grazie Assessore. La parola, per dichiarazione di voto, al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie.

Noi non ci aspettavamo una risposta tecnica perché il concorso era per quelli a tempo determinato e non a tempo indeterminato, ma quello che volevamo capire era dal punto di vista politico se c'era una qualche intenzione in prospettiva di andare a valutare questo, perché non abbiamo solo un ruolo tecnico, vorremmo capire anche il prosieguo. Grazie.

Presidente - Grazie. Possiamo procedere con la votazione? La votazione è aperta sull'articolo 17. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 30

Favorevoli: 30

Astenuti: 4 (Bertin, Certan, Morelli e Roscio)

Il Consiglio approva.

Passiamo adesso all'articolo 18. Posso dare lo stesso risultato o qualcuno chiede la parola? Nessuno chiede la parola? Allora si procede alla votazione dell'articolo 18. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 23

Favorevoli: 21

Contrari: 2

Astenuti: 11 (Bertin, Bertschy, Certan, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Adesso abbiamo tre emendamenti che vanno a costituire gli articoli 18 bis, ter e quater, se votati. È l'emendamento 3 dell'Assessore Perron. Qualcuno intende illustrarlo? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Come avevo già avuto modo di spiegare in commissione, questo emendamento modifica l'articolo 3 della legge 2 del 2010 e prevede la restituzione dei fondi rischi attribuiti ad una Confidi, oltre che nel caso di una liquidazione di una Confidi, anche nel caso in cui questa Confidi effettui un'operazione di fusione tra Consorzi di garanzia fidi della Valle d'Aosta con Consorzi operanti o aventi sede fuori dal territorio valdostano. Le somme dei fondi rischi da restituire alla Regione sono quelle non utilizzate per le finalità della legge 1 del 2009. Con questa operazione si è posta comunque un'attenzione alle imprese, i soldi verranno chiesti in restituzione man mano che saranno disponibili da parte delle Confidi e non saranno utilizzate dalle aziende; questo per non pregiudicare interventi fatti a favore di aziende, ma di procedere in questo caso qualora una Confidi opera una fusione in questa direzione, cioè di restituire le somme che ha avuto dalla Regione e che non ha utilizzato.

Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno chiede la parola sull'emendamento n. 3? Possiamo metterlo in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bertin, Bertschy, Certan, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio e Rosset)

Il Consiglio approva.

Adesso abbiamo l'emendamento 4, sempre presentato dall'Assessore Perron. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Questa è la reiterazione di una proposta che avevamo già fatto in occasione della finanziaria precedente ed estende la proroga straordinaria dei termini di inizio e di fine lavori dei titoli abitativi a tutto il 2016, fino al 31 dicembre 2016. Questo va nella direzione condivisa da quest'aula, di facilitare degli interventi che vadano nell'indirizzo di aiutare il settore dell'edilizia che, lo riconosciamo tutti, è ancora colpito dalla crisi economica. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. Chi intende prendere la parola? Possiamo procedere alla votazione dell'emendamento n. 4 presentato dall'Assessore Perron. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Abbiamo ancora un emendamento, il n. 5 dell'Assessore Perron. Chi intende illustrarlo? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie, Signor Presidente.

È semplicemente un emendamento molto tecnico che introduce una disciplina organica per una prima applicazione delle disposizioni in materia di armonizzazione di bilanci pubblici, precisando quali sono le norme che la Regione, gli Enti locali, l'USL e gli Enti e gli organismi strumentali, oltre che le Istituzioni scolastiche ed educative che dipendono dalla Regione, debbono applicare in materia di contabilità. È un emendamento tecnico che va a recepire questa normativa e disciplina in modo molto chiaro le norme alle quali questi organismi dovranno attenersi su questa materia.

Presidente - Grazie. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Affronteremo poi gli altri emendamenti che l'Assessore ci ha presentato, ma su questo chiederemmo qualche lume in più dal punto di vista se non tecnico, tecnico-amministrativo. Praticamente l'emendamento 5 riprende il disegno di legge che avete scaricato come Giunta qualche giorno fa e che è stato scaricato all'interno delle commissioni, ma la di là di riprendere l'impianto di quel disegno di legge, oltre al discorso tecnico, oltre al 2016, abbiamo qualche garanzia in più per il 2017 o ci fermiamo con l'emendamento 5 al 2016? Non so se sono stato chiaro a livello di questione e di domanda.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

L'Assessore nella sua illustrazione ha detto giustamente che è un documento molto tecnico che riprende una norma in cui a tutti gli effetti il discorso di avere una contabilità armonizzata è propedeutico ad un bilancio consolidato, il bilancio consolidato della Regione che si farà nel 2107. Pertanto noi non possiamo che essere d'accordo, anche perché dal punto di vista della contabilizzazione, a parte le difficoltà applicative che avranno soprattutto gli Enti locali in questo momento, noi pensiamo che sia la strada giusta, poiché quando si va ad invocare trasparenza e quello che può essere il vero quadro finanziario di tutta la contabilità degli Enti pubblici a livello regionale, quando questa contabilità armonizzata riguarderà soprattutto l'azienda USL - che ha il suo sistema di contabilità - e gli Enti e organismi strumentali, per noi è la buona strada, per cui noi siamo assolutamente a favore. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Possiamo passare alla votazione? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, credo che il collega Chatrian l'avesse già anticipato, come l'Assessore alle finanze nella sua relazione: con l'armonizzazione e con il fascicolo portato e distribuito di fatto si entra in un regime, che per il 2016 andrà in parallelo, cioè verrà utilizzato questo nuovo sistema che in qualche modo renderà più efficace e diversa anche l'organizzazione, quindi non è banale. Il lavoro fatto per creare le premesse per questo documento è stato abbastanza lungo, perché poi deve essere testato e cambia anche l'approccio al bilancio. Non è però da confondere con gli altri sistemi, il discorso dell'armonizzazione rispetto al pareggio di bilancio o altri sistemi, sono altre questioni che non hanno nulla a che vedere. Questo è il sistema a cui dovranno adeguarsi anche gli Enti locali, perché il senso dell'armonizzazione è di avere poi una possibilità di confronto reale quando tu investi, cioè su determinate opere se hai lo stesso sistema a livello nazionale come a livello regionale o come nei Comuni non hai più differenze di impostazione, quella è ed è uguale, quindi, se emerge che qualcuno ha speso di più rispetto a qualcun altro, questo dato si evidenzia in modo chiarissimo. Questa è un po' la filosofia che sta alla base di questa anticipazione che andrà poi a regime, quindi non è solo per il 2016, il 2016 è l'anno in parallelo, ma poi di fatto sarà quello il sistema che si adotterà.

Presidente - La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - La preoccupazione che sento con gli Amministratori e i Dirigenti rispetto a questo è ben specificata al comma 6 dell'articolo, sarà veramente importante riuscire ad accompagnare gli Enti, soprattutto quelli più piccoli, e a far sì che le Unités des Communes potrebbero lavorare nella direzione di prestare attenzione soprattutto a quegli Enti in cui tutto questo lavoro appesantirà quello degli uffici; quindi il comma 6 è particolarmente importante e dovremo capire quale strategia si dovrà mettere in campo per fare formazione, per accompagnare tutti nel lungo e medio periodo. Segnalo, perché ci è stato segnalato e comunque è una cosa che abbiamo verificato, che l'applicazione della legge 243 del 2012 rischia di equiparare le Regioni ordinarie con le Regioni a Statuto speciale in finanza locale nel sistema di bilancio, quindi bisognerà capire più che altro a livello di principio come fare affinché comunque la differenza continui ad esistere, e non vale solo per la Valle d'Aosta, vale in generale, però quella legge lì appiattisce un po' il sistema. Intanto mettiamolo lì come argomento di lavoro da riprendere in un'altra sede, perché non è materia di oggi, però in termini proprio di valore da difendere, come prerogativa, per noi è un argomento sul quale ritornare.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Solo per avere una conferma, penso sia senz'altro così. Questo percorso che, torno a dire, impegna particolarmente gli Enti locali, immagino sia stato condiviso: parlo del controllo di gestione, di eventuali modalità di gestione finanziaria parallele per il primo anno e quant'altro. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Di questo problema, e ringrazio il collega Gerandin per averlo sollevato, ne parliamo da tempo, perché naturalmente, come fase preparatoria, lì c'è ancora in atto una valutazione che non è unanime sul fatto di mantenere i due in parallelo o di fare solo il cambio. Le valutazioni sono più tecniche che politiche. Nell'ipotesi di non averli in parallelo si rischia, se per caso c'è qualcosa che non va, di non avere nemmeno l'elemento classico che ti supporta. Il bilancio, così come è sempre stato fatto, rispetto a quello legato ad una fase nuova, ti dà la possibilità comunque di recuperare se ci sono dei problemi; avere solo un sistema, può creare qualche problema. Pertanto molto probabilmente si andrà sull'opzione in parallelo e non solo sull'alternativa.

Presidente - Grazie. Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è conclusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Passiamo all'articolo 19. Ci sono richieste di intervento sull'articolo 19? Non vedo richieste, possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 12 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Articolo 20. Ci sono richieste? Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 21. Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Adesso abbiamo parecchi emendamenti che vanno a costituire di seguito, se approvati, l'articolo 21 bis ter, quater, quinquies. Abbiamo l'emendamento n. 6 presentato dall'Assessore Perron. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente. Questa proroga al 31 marzo 2016, peraltro richiesta dai nostri Comuni per l'esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi comunali, viene richiesta come termine di durata massima delle convenzioni in essere.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? Nessuno? Possiamo metterlo in votazione? Votiamo l'emendamento 6 dell'Assessore Perron. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

Adesso abbiamo l'emendamento n. 7 presentato dall'Assessore Perron...no, vedo che ha prenotato la parola l'Assessore Baccega. Do quindi la parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Scusate, non è per togliere la scena, ma abbiamo concordato con l'Assessore Perron che avrei presentato io questo emendamento.

Come sapete dal 1 giugno, a seguito della riorganizzazione che c'è stata nelle strutture, la SUA è di fatto la Centrale Unica di Committenza per quanto riguarda i lavori ed i servizi attinenti all'ingegneria e all'architettura. Con questo emendamento noi vogliamo rafforzare l'obbligo di centralizzazione degli acquisti in termini di lavori e di servizi legati ai lavori di ingegneria e architettura e, inoltre, diamo mandato per far sì che ci si possa automaticamente adeguare con la legge di stabilità, che sta prevedendo delle soglie di inserimento per i lavori pubblici e per i servizi di ingegneria. In questo momento una delibera di Giunta prevede che per i servizi di ingegneria i Comuni possono autonomamente operare fino a 20 mila euro e per i lavori pubblici fino a 40 mila euro. L'emendamento farà sì che poi, una volta che la legge di stabilità determinerà un valore, automaticamente ci si vada ad adeguare alla normativa statale, questo per permettere un po' più di flessibilità e per garantire una più rapida facilità nell'operare da parte dei Comuni. Va detto anche che entro tre mesi, a seguito di quella delibera - il Consiglio ne è informato - un comitato tecnico sta predisponendo un'apposita convenzione che consentirà poi a tutti i Comuni - compreso il Comune di Aosta - di convenzionarsi con la SUA e consentire di operare in termini più efficaci.

Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno chiede la parola? Possiamo passare alla votazione...no, la parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Per parlare oggi, Presidente, se non siamo veloci, non ci dà spazio...

Presidente - Prego, collega.

... L'emendamento credo vada anche nella direzione di rendere tutto po' più snello, l'ha detto anche lei, Assessore. Sul SUA noi abbiamo fatto in passato valutazioni di un certo tipo, perché eravamo preoccupati di cosa poteva avvenire senza un controllo soprattutto politico di quello che viene messo in gara. Al di là della cifra e della soglia, il problema è come si gestisce il provvedimento nell'ambito della legittimità, della concorrenza e quello che è giusto fare, però il problema grande è far sì che ci sia la possibilità di avere da parte dei soggetti economici del territorio almeno la possibilità di partecipare e concorrere nella maniera giusta, perché secondo i dati della scorsa primavera, se li ricorda, erano usciti dalla Valle d'Aosta un sacco di soldi sui primi 27 milioni. Noi eravamo per più situazioni appaltanti, ne abbiamo fatta una unica, vorremmo un po' capire se rimane tutto in capo...l'emendamento non può andare in quella direzione, è una discussione che ha più un valore politico, però quanto ancora c'è di valutazione politica nell'ambito del lavoro che si fa di preparazione dei bandi, delle gare e di tutto quanto, perché altrimenti se diventa tutto un adeguamento statale, abbiamo visto come ne esce fuori la nostra economia. Tra l'altro nell'incontro che abbiamo avuto con le associazioni di categoria ci è stato segnalato e fatto osservare che sarebbe opportuno provare ad inseguire le direttive che altre Regioni sono riuscite a dare. So che come Assessorato ci state lavorando, però nell'insieme di tutti questi provvedimenti fino ad ora ci abbiamo perso, l'economia del territorio sicuramente ne è uscita perdente, forse non pronta alla concorrenza; questo è un lavoro che tocca anche agli imprenditori, ma allo stesso tempo attenzione a non guidare questi percorsi, altrimenti ci sono risorse che se ne vanno dalla Valle d'Aosta e sappiamo quali danni ci fanno. Non siamo per recintare la Valle d'Aosta fuori dai confini dell'ordinamento e delle leggi, ci mancherebbe ancora, però allo stesso tempo che gli Amministratori regionali e locali si rendano conto che non può essere semplicemente trasferita la gara e poi quel che succede, succede. Ogni criterio ponderato con attenzione rispetto a quello che possiamo esprimere come territorio ha una sua importanza e permette forse alle nostre ditte e ai nostri professionisti di essere almeno competitivi.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente. Qualche considerazione nel merito, Assessore Baccega.

Innanzitutto dal punto di vista politico che la nostra finanziaria debba aspettare la legge di stabilità per poter uniformare le soglie non ci vede d'accordo, proprio dal punto di vista generale. Seconda battuta: i Comuni fra quattro settimane non potranno più impegnare - come l'Amministrazione regionale - sul 2015 e la stazione unica appaltante sta creando numerosissimi problemi (non lo so se lei ne è a conoscenza); numerosissimi problemi, e "numerosissimi" vuol dire che numerosi Comuni manderanno in avanzo di amministrazione delle risorse perché questa stazione unica appaltante non gli ha permesso di appaltare (se può verificare gentilmente nei prossimi giorni le saremmo grati, ne discuteremo nel prossimo Consiglio). Il terzo volet si vuole riallacciare un po' alla considerazione che faceva proprio poc'anzi il collega sulla possibilità della partecipazione delle aziende locali e non solo, io dico, locali nel senso della comunità, in questo caso Comune X piuttosto che Comune Y, cioè il dramma è che la stazione unica appaltante non dà la possibilità magari a dei soggetti di partecipare. Questo noi lo riteniamo un mancato rispetto anche della possibilità di poter partecipare e poi vinca il migliore, come abbiamo sovente detto.

Detto questo, però, chiediamo veramente all'Assessore Baccega di poter verificare, perché ci risulta che numerosi Comuni hanno veramente delle grosse difficoltà ad interfacciarsi proprio con la stazione unica appaltante, che dovrebbe essere un modello più celere, più rapido - mi sembra fosse nato un po' per quello - ma poi, come sovente succede...penso che possiamo citare l'esempio dello sportello unico. Non so se a voi è capitato, ma se le piccole realtà, le cose piccole sono più rapide, più veloci e se prima ci mettevamo pochissimi giorni adesso è un disastro, e non è legato ai discorsi dei tecnici, è legato al fatto che se manca un qualcosa si ferma il procedimento, si riparte da capo, non si parla la stessa lingua tra ufficio tecnico del Comune e sportello unico. Scusatemi, ma alla fine chi ci perde comunque? È il cittadino, l'impresa, peggio ancora il cittadino che vorrebbe fare qualcosa: uno, gli viene rinviata la possibilità di fare quei lavori, quindi perde un anno; due, ha magari anche la capacità economica di farlo in quell'anno, quindi ci perde il sistema; tre, peggio ancora, chi deve pagare è il cittadino che deve pagare un professionista per occuparsi di tale pratica e magari pagare più il professionista che non l'opera che deve mettere in campo. Facciamo quindi attenzione a non creare dei mostri amministrativi, in modo che invece di essere più rapidi, più celeri e meno costosi andiamo nella direzione probabilmente opposta. Grazie.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président. Due riflessioni anche a seguito di quello che hanno detto prima il collega Bertschy e adesso il collega Chatrian.

La prima considerazione è che comunque la stazione unica appaltante, al di là della scelta fatta a livello regionale in cui si è deciso di averne una sola, è comunque un'imposizione che deriva da una legge dello Stato, per cui la Regione ha dovuto adeguarsi. Ha fatto una scelta che noi non avevamo neanche condiviso dall'inizio sui termini per fare la stazione, si poteva farne più di una. Noi siamo sempre stati convinti che fare grandi appalti comporta poi alla fine il rischio di finire fuori Valle, soprattutto se legati alle forniture. Questa è la perplessità che avevamo manifestato da subito e che i dati purtroppo ci confermano, perché mi pare che dalle indagini fatte dal collega Bertschy su 27 milioni di affidamento 11 sono rimasti in Valle e i restanti sono andati fuori Valle. Per cui non è un buon inizio, tenuto conto che noi crediamo - l'abbiamo sempre ripetuto ed è stato condiviso anche da voi - che il futuro nasce da quanto saremo bravi a far crescere l'imprenditoria e l'imposizione locale, tutto quello che va fuori Valle è un danno dal punto di vista economico per le entrate della Regione. Detto questo, il problema che ha evidenziato il collega Chatrian è vero: in questo momento gli Enti locali hanno difficoltà a relazionarsi tra loro sugli affidamenti, soprattutto sulla tempistica.

C'è poi un altro aspetto che ci preoccupa tanto e lei, Assessore Baccega, lo sa benissimo, perché è successo nelle sue strutture, le scelte delle modalità dell'appalto; ricordiamoci che la modalità dell'appalto spetta all'Ente, non alla stazione appaltante. Ora è successo che le sue strutture - lei può confermarlo, perché sicuramente ne sarà a conoscenza, penso che lei abbia condiviso queste scelte anche politicamente - abbiano presentato alla stazione appaltante delle modalità di appalto - adesso non so qual era la modalità, se era in economia essendo appalti ridotti - che sono state rimandate al mittente, la stazione appaltante ha detto che bisogna seguire un'altra modalità di appalto, appalto dove hanno partecipato 60-70 ditte e aggiudicato all'esterno. Allora a noi questo non va bene, non va bene. Io non so se tutti ne erano a conoscenza, però di fatto è successo nella sua struttura, abbiamo notizia di questo, di richiami all'ordine e di imposizioni diverse. Noi crediamo che la politica, i dirigenti, devono prendersi le proprie responsabilità e non possa essere una stazione unica appaltante o qualche dirigente o chi comanda questa stazione che decida le modalità di assegnazione! Noi siamo assolutamente perplessi e questo non ci va bene.

Approfitto anche per parlare dello sportello unico, penso che ci vada anche un po' di chiarezza su quella storia. Lo sportello unico nessuno se lo è sognato, è un'imposizione che ci deriva dallo Stato, e se non fosse stato articolato così nulla sarebbe cambiato, le competenze dello sportello sarebbero passate alla Chambre, ma non immagino con che problema ancora! Per cui secondo me lo sportello unico va fatto funzionare, non può essere abolito, noi possiamo anche svegliarci domani mattina e dire che non abbiamo più intenzione di avvalerci dello sportello e che le competenze passano alla Chambre perché la legge dello Stato è questa. Io penso pertanto che il futuro per lo sportello e anche per la stazione unica appaltante vada in questa direzione: non possiamo permetterci che chi in questo momento sta gestendo questa stazione unica appaltante o altri possano decidere le modalità di assegnazione. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Giusto per dare due chiarimenti.

Consigliere Gerandin, sulla questione che mi ha sottoposto lei poco fa valuterò, indagherò, perché non sono assolutamente a conoscenza.

Rispetto a quello che ha detto il Consigliere Bertschy, io in commissione ho portato dei dati che certificano che circa l'84 percento degli appalti usciti dall'Assessorato nel biennio 2014/2015 sono stati affidati ad aziende valdostane; l'ho detto anche nell'ultimo Consiglio, se non sbaglio. Ora, in termini di quantità farò la valutazione effettiva, perché magari una gara che era di 10 milioni è andata fuori, e allora certamente abbiamo questo squilibrio.

Per quanto riguarda la non operatività dei Comuni, la delibera che abbiamo approvato proprio venerdì scorso consente di avere il codice CIG e di poter procedere, quindi da questo punto di vista devo dire che siamo stati coerenti con il fatto che ai Comuni si è data l'opportunità di proseguire con i loro appalti. Nei prossimi tre mesi ci sarà una convenzione quadro che il CELVA (Consiglio permanente degli Enti locali) e i Comuni dovranno siglare, e da lì parte tutta l'operatività per la Regione attraverso la stazione unica degli appalti, ma in questo momento i Comuni sono in grado di cliccare sul sito dell'ANAC e dire...è da venerdì, perché l'obbligo di avvalersi della SUA partiva dal primo novembre e c'è stato questo. Grazie.

Presidente - Possiamo passare alla votazione dell'emendamento 7? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie, solo per una brevissima replica.

Assessore, non mi riferivo ai dati dell'Assessorato, ma ai dati della SUA che era all'ordine della discussione, sono riferiti all'interpellanza di fine aprile-fine maggio scorso, quindi non mi riferivo a quel dato che lei ci ha riportato in commissione, ma quelli, invece, che erano 27, riguardavano servizi e forniture e c'entrano i Comuni, ci sono tutti i lavori, anche gli appalti di pulizia dei Comuni, se vogliamo. È per quello che io parlavo di un governo politico su quanto succede, perché anche i Sindaci si devono sentire coinvolti da cosa sta capitando, sennò passiamo su la gara e poi in qualche maniera qualcuno se ne occupa.

Presidente - Grazie collega. Se non ci sono altri, passiamo alla votazione dell'emendamento n. 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 13 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Abbiamo adesso l'emendamento n. 8 presentato dall'Assessore Perron. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Questo emendamento modifica la disciplina dei compensi spettanti agli organi del BIM e degli altri Enti e Organismi strumentali degli Enti locali; in modo particolare recepisce, al fine di evitare possibili contenziosi con il Governo, le osservazioni che il Governo stesso aveva formulato circa le disposizioni contenute sulla spesa per gli apparati amministrativi, soprattutto quelle che prevedono la gratuità degli incarichi assunti all'interno di questi organismi. Qui si prevede pertanto che siano organismi con cariche assunte in modo gratuito, ad eccezione di un gettone di presenza che non può superare i 30 euro a seduta, oltre a un rimborso delle spese sostenute e debitamente documentate in questo senso. Grazie.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? Nessuna richiesta. Possiamo mettere in votazione l'emendamento 8. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 13 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

C'è ora l'emendamento n. 9 dell'Assessore Perron. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Questo emendamento introduce delle nuove norme riguardanti i complessi termali di Saint-Vincent e di Pré-Saint-Didier e riconosce che costituiscono complessi termali finalizzati alla cura, alla riabilitazione, alla promozione della salute. In modo particolare per le Terme di Pré-Saint-Didier si riconoscono la validità dei titoli per l'apertura dello stabilimento pur in assenza di una normativa specifica regionale organica su questa materia e prevede anche l'obbligo in ogni caso di acquisire entro i sei mesi successivi l'autorizzazione all'impiego delle sorgenti idrominerali e idrotermali, secondo quanto previsto dalla normativa regionale in materia. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. Richieste di intervento? Non ci sono richieste. Possiamo passare alla votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 13 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

C'è poi l'emendamento n. 10, sempre presentato dall'Assessore Perron.

Marguerettaz (UV) - Grazie.

Qui ci sono una serie di interventi e direi che uno merita una spiegazione a parte: la gratuità che veniva riconosciuta agli agenti di Polizia, alle Forze armate, alla Forestale e ai Vigili del fuoco sui mezzi di trasporto pubblico. Questo emendamento introduce una novità: la gratuità viene riconosciuta qualora i soggetti siano in divisa, quindi non solo in servizio, ma in divisa, e questo per incentivare la presenza di figure istituzionali che in questo momento possono fungere da deterrente rispetto a tutta una serie di atti che minano l'ordine pubblico; è una visione più restrittiva, ma richiede la divisa per avere diritto alla gratuità.

Le altre norme ampliano la possibilità di introdurre compartecipazioni a vari soggetti per il trasporto pubblico in senso lato. Questo consente semplicemente, qualora lo si ritenga (quindi non si introduce nessun corrispettivo), la possibilità di contribuire. Nello specifico immaginate tutta una serie di linee per aree scarsamente popolate, dove probabilmente potrebbe essere utile concordare con i Comuni l'esecuzione di trasporti ad hoc che vanno a sostituire il trasporto di linea e consentire all'Amministrazione regionale di contribuire sostenendo questi trasporti in modo tale da fare un servizio puntuale e avvalersi anche di forme di appalto che andrebbero a beneficio di tutti i soggetti, pertanto non solo dei concessionari del trasporto pubblico, quindi gli NCC, che potrebbero - anche perché ogni Comune ha le sue esigenze - contenere di molto i costi. Abbiamo delle esperienze che sono state fatte, ricordo i taxi bus di Saint-Nicolas e di Saint-Pierre che hanno dato dei risultati molto buoni; pertanto questo è l'indirizzo.

Presidente - Grazie. Ci sono richieste di intervento? Non ci sono richieste. Mettiamo in votazione l'emendamento n. 10 dell'Assessore Perron. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 13 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Abbiamo adesso l'articolo 22. All'articolo 22 ci sono 3 emendamenti. Iniziamo con l'emendamento n. 5 della II Commissione che sostituisce la rubrica. Qualcuno intende illustrarlo o possiamo votare? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Sì, solo per chiarire, perché mi pare opportuno. La legge n. 14, quella che avevamo approvato per il contrasto alla ludopatia, ha individuato la manovra dell'aliquota IRAP come un mezzo per disincentivare gli esercizi commerciali dal detenere apparecchiature per il gioco. L'articolo 7 di quella legge ha previsto che con la finanziaria regionale fossero determinate - questo con effetto dal 2016 - rispettivamente una riduzione dell'aliquota IRAP per i soggetti che conseguono il marchio slot free e una maggiorazione della stessa aliquota per le sale da gioco. Quindi con questo articolo si va a determinare in modo chiaro la riduzione dell'aliquota IRAP dello 0,46 percento per tre esercizi per coloro che conseguono il marchio slot free. Si declina l'attuazione del principio espresso dalla legge 14, cioè che l'agevolazione deve essere compatibile con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato, prevedendo in questo caso il regime de minimis, e si dà mandato alla Giunta di definire le modalità attuative tra cui la disciplina del marchio regionale, aspetto sul quale credo la struttura commercio dell'Assessorato si sia già attivata. Non si procede per contro a stabilire la maggiorazione dell'aliquota per le sale e gli spazi per il gioco, in quanto la legge di stabilità del 2016 contiene una norma che congela per il 2016 - almeno ad ora - la possibilità per gli enti territoriali di incrementare le aliquote dei tributi. Abbiamo voluto raggruppare questi emendamenti per fare chiarezza e li abbiamo già consegnati alla commissione per integrare la rubrica di questo articolo, per circoscrivere la definizione dei soggetti che possono beneficiare di questa agevolazione, materia molto complessa che finora risultava generica e non rispondente allo spirito della norma che abbiamo approvato in Consiglio regionale. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. Possiamo procedere alla votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 10 (Bertschy, Certan, Chatrian, Fabbri, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

C'è l'emendamento n. 6 della II Commissione. Possiamo dare lo stesso risultato, colleghi? Non vedo risposte. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 12 (Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

C'è ancora l'emendamento n. 7 della II Commissione che sostituisce il comma 2 dell'articolato, sempre per lo stesso articolo. C'è qualcuno che chiede la parola? Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Mettiamo in votazione adesso l'articolo 22 nel suo complesso. Siete pregati di votare. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 12 (Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Prima di passare all'articolo 23 abbiamo adesso l'emendamento n. 11 presentato dall'Assessore Perron che va ad abrogare l'emendamento n. 8 della II Commissione e che toglie l'articolo 22 bis, quindi ragioniamo e lavoriamo sull'emendamento n. 11 dell'Assessore Perron. La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Spero di contribuire ad un chiarimento, è soltanto un emendamento tecnico che introduce un Capo che è appositamente dedicato al coordinamento tra la disciplina statale vigente in materia di contabilità e la parte riguardante l'armonizzazione dei bilanci pubblici.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 12 (Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 23. Qualcuno chiede la parola sull'articolo 23? Possiamo procedere alla votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 13 (Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo ora all'articolo 24. Possiamo dare lo stesso risultato o qualche collega intende intervenire? Stesso risultato.

Articolo 25. Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato...allora ritorniamo indietro al 25. Chi chiede la parola sull'articolo 25? La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Ci scusi per il ritardo, ma veramente i ritmi incalzano e diventa difficile intervenire.

Brevemente, abbiamo illustrato ieri in maniera diffusa il nostro ordine del giorno e abbiamo anche discusso con l'Assessore Donzel, il quale ha preso l'impegno ben preciso di portare avanti se non altro i principi in esso contenuti che ha ritenuto di condividere, per cui il nostro ordine del giorno è stato ritirato. Su questo noi insistiamo un po', lo riteniamo di fondamentale importanza, nel senso che da un lato vi è necessità di rilanciare un settore che forse è stato quello più penalizzato in questi anni di crisi, dall'altro c'è quello di rilanciare e, nel contempo, di fare in modo che il rilancio sia utile anche per il futuro, cioè che vi sia un qualcosa che dia anche una formazione migliore a chi opera nel settore delle costruzioni con i vantaggi che derivano, perché vuol dire maggiore qualità del patrimonio edilizio, ma anche migliore qualità e benessere degli ambienti interni.

Noi abbiamo accolto favorevolmente l'impegno dell'Assessore e in seguito anche del Presidente. Credo che ritorneremo sul tema per fare una sorta di monitoraggio dal nostro punto di vista di come evolve questa situazione. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Altri interventi? Possiamo quindi mettere in votazione l'articolo 25? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Articolo 26. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, volevo solo far notare come questo articolo si riferisce alla legge regionale n. 30 del 1989 e prevede un prestito agevolato a tasso annuo del 3 percento...dico bene? C'è scritto qui vicino. Ecco, a questo proposito mi sembra che i tassi forse debbano essere un po' adeguati a quelli del mercato, perché mi sembra abbastanza eccessivo, ma questo lo vediamo magari in un secondo momento. A questo proposito mi riferisco anche ai tassi su quei mutui che vengono dati tramite quell'indebitamento con la BEI, che mi sembra siano al 2 percento, l'avevamo detto l'anno scorso...queste cose non dovrebbero essere un po' modulate in modo diverso? Magari non adesso nel contesto della legge, però legandoli all'Euribor, dove si hanno variazioni a scendere. È un invito che faccio alla Giunta, sempre nell'ottica dell'agevolazione dei mutui concessi per lo sviluppo economico, ed era solo un modo per intavolare il discorso.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? Non c'è nessuno? Possiamo procedere alla votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Siamo all'emendamento n. 12 dell'Assessore Perron che, se approvato, sostituisce l'articolo 26 bis. Qualcuno chiede la parola? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Sì, non è che non avessimo immaginato di affrontare questa materia, semplicemente pensavamo di disciplinarla attraverso delle delibere di Giunta, tenendo conto e recependo quanto previsto dalla legge di stabilità 2014. Cammin facendo abbiamo invece ritenuto più opportuno prevedere in questi giorni una normativa che anche da un punto di vista giuridico andasse a rafforzare questo passaggio. Qui si prevede di costituire un fondo vincolato a favore del bilancio previsionale dell'ente pubblico partecipante laddove ci sono risultati negativi di società partecipate. Per quel che riguarda gli accantonamenti, questi sono previsti secondo un algoritmo tutto particolare - ed è il motivo per cui si è trovato uno stanziamento di 2 milioni e 600 mila euro -, sono iscritti nell'ambito dei fondi di riserva già a decorrere dall'anno 2016 e sono riferiti alle società partecipate anche indirette presso la gestione speciale di Finaosta. L'importo previsto, lo ripeto, è quindi determinato tenendo conto di un algoritmo tutto particolare, tenendo conto del livello di patrimonializzazione delle società in perdita e anche di eventuali compensazioni con gli utili all'interno di questo fondo di altre società partecipate. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. C'è qualcuno che chiede la parola? Non ci sono richieste. Possiamo porre in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Siamo all'articolo 27. C'è qualcuno che chiede la parola o possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 28, quello dell'entrata in vigore della legge. Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Sull'allegato 1 della finanziaria c'è l'emendamento 9 della II Commissione che sostituisce la pagina 1 dell'allegato stesso. Possiamo dare lo stesso risultato o qualcuno chiede la parola? La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Non l'avevo chiesta, ma semplicemente l'emendamento corregge un importo di spesa autorizzato nel triennio 2016/2018. Per errore erano stati iscritti 10 mila euro annui anziché 100 mila euro, quindi la sostituzione è dovuta soltanto a questo motivo.

Presidente - Grazie Assessore Perron. La votazione è aperta. Stiamo votando l'emendamento n. 9. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Ci rimane ancora una votazione sull'allegato 1 nel suo complesso. Qualcuno intende intervenire sull'allegato o possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato per l'approvazione dell'allegato.

Colleghi, abbiamo adesso la votazione sulla finanziaria nel suo complesso, sul disegno di legge n. 63. Per dichiarazione di voto volete intervenire congiuntamente insieme al disegno di legge n. 64 raddoppiando magari il tempo da 5 a 10 minuti? Allora mettiamo solo in votazione il disegno di legge n. 63 nel suo complesso e poi passiamo al disegno di legge n. 64.

Potete fare le dichiarazioni di voto sul disegno di legge n. 63. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Presidente, una dichiarazione di voto annuncia anche un po' politicamente il lavoro che si è fatto, non è solo votare l'ultimo articolo della legge, quindi o esaminiamo il disegno di legge n. 64 e poi votiamo sia il 63 che il 64...

Presidente - Non si può, collega Bertschy, non si può.

...e allora facciamo quello che dobbiamo fare.

Presidente - Facciamo la dichiarazione di voto sul disegno di legge n. 63 e poi esaminiamo il disegno di legge n. 64.

...approfitto, allora, se...

Presidente - Colleghi, abbiamo due disegni di legge e su questi non si può fare prima l'esame di uno, poi dell'altro e, infine, fare tutte le votazioni dopo, dobbiamo per forza esprimerci sul testo completo del disegno di legge n. 63. Il Regolamento prevede 5 minuti a ciascuno per dichiarazione di voto, ma io avevo proposto, se volete intervenire su tutti e due, di fare una dichiarazione di voto univoca di 10 minuti.

...sì, noi vogliamo fare una dichiarazione di voto univoca, ma se votiamo adesso il disegno di legge n. 63 che cosa facciamo, la dichiarazione di voto dopo? O facciamo adesso la dichiarazione di voto e poi votiamo?

Presidente - È quello che avevo proposto.

...ecco, allora, io però le vorrei chiedere...

Presidente - Prego.

...ho fatto girare ai Capigruppo, all'Assessore e al Governo una proposta di risoluzione sulla Lavazza. Chiederei una riunione dei Capigruppo così fermiamo un attimo i lavori, poi si può partire con le dichiarazioni per verificare se la si condivide o se la si emenda. A noi, come gruppo UVP, farebbe piacere portare avanti un testo condiviso e fare in modo che rispetto a questo problema ci si possa esprimere con le stesse valutazioni per avere la forza del Consiglio regionale nella sua unitarietà. Se possiamo fare una riunione dei Capigruppo, così poi possiamo procedere...

Presidente - La sospensione è concessa per una riunione dei Capigruppo.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,55 alle ore 17,19.

Viérin M. (Presidente) - Colleghi, riprendiamo i lavori. Durante la Conferenza dei Capigruppo ci si è accordati per dare 10 minuti anziché 5 sulle dichiarazioni di voto che saranno quindi congiunte sui disegni di legge n. 63 e n. 64. Si voterà poi il DL 63 e verrà anche presentata una risoluzione che iscriveremo dopo la votazione del DL 63, in modo da discuterla dopo l'analisi del DL 64.

Procediamo quindi con le dichiarazioni di voto in merito al disegno di legge 63 nel suo complesso. Chi chiede la parola? La parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Merci Président.

Bien, après quatre jours de discussions intenses, je voudrais remercier avant tout tous les collègues qui ont voulu bien interpréter ce bilan d'une façon tout à fait correcte, de propositions. Le parcours est déjà commencé au sein de la IIe Commission d'une façon sereine, avec beaucoup de sérieux, et sa continuation ont été ces quatre jours de bilan dans lesquels, je crois, les propositions ont été à la une. Je crois qu'on peut synthétiser ces quatre jours dans trois volets principaux: le premier est une réorganisation interne à l'Administration régionale. D'un côté il y a une diminution de la bureaucratie (on a eu le temps avec tous les groupes de remarquer évidemment que ce parcours a déjà été entrepris il y a pas mal de temps, mais il y a encore la nécessité de porter en avant une bureaucratie qui soit le plus possible diminuée pour favoriser les citoyens. De l'autre côté une réorganisation interne du point de vue du personnel et surtout une volonté de porter à terme une loi des participées annoncée par le collègue, le Président de la IIe Commission La Torre. De l'autre côté aussi un aspect fondamental, c'est-à-dire une délégification qui va dans la direction d'unir dans un texte unique toute une série d'aides qui vont dans la direction de soutenir les personnes, surtout celles qui à ce moment ont besoin.

Da un'altra parte ancora - e forse è stato l'argomento principale, il motivo per il quale credo tutti noi ci siamo accerchiati a questo concetto -c'è una sorta di "battaglia" con lo Stato, una volontà evidente di valorizzare le nostre prerogative: da una parte, l'abbiamo detto, la fondamentale battaglia che si deve fare dal punto di vista istituzionale con le difese della riforma costituzionale, ma dall'altra forse e soprattutto una battaglia che vada a tutelare l'autonomia fiscale della nostra Regione. Ed è per questo che in I Commissione come su altri tavoli si terranno tutta una serie di lavori che andranno nella direzione di attivare, se possibile, delle norme di attuazione in collaborazione con la Paritetica per portare alla Valle d'Aosta un'autonomia fiscale che possa davvero dare allo stesso tempo un'autonomia politica e, di conseguenza, una programmazione.

Infine un altro argomento altrettanto importante: gli investimenti. Da una parte gli investimenti finanziari, non sto a elencarli, credo che siano già stati ampliamente discussi attraverso tutti gli articoli della finanziaria, ma dall'altra parte forse ancora più importanti gli investimenti sulle idee. È da lì che sono partite anche già in Giunta, da tempo, tutta una serie di idee che possono riformare il nostro sistema, a partire dal turismo, come si diceva prima, il marchio unico piuttosto che l'ente promozionale unico attraverso anche la formazione dei giovani nel settore turistico ad una green economy sempre più spinta che vada sia a tutelare la mobilità dolce piuttosto che - come detto precedentemente dal collega Donzel - quella delle colonne elettriche, per appunto una mobilità sostenibile e un'attenzione particolare all'efficientamento degli edifici. Di conseguenza credo che tutte queste idee possono - come era già stato anche ricordato - dare un'immagine della Valle d'Aosta sempre più performante, di una Valle d'Aosta che sa essere al centro di una Europa in continua evoluzione, di una Valle d'Aosta che, nonostante le difficoltà del momento, vuole guardare con ottimismo al futuro. Su questo io non mi dilungo oltre, credo che la discussione sia stata ampiamente dibattuta.

In quanto gruppo dell'Union Valdôtaine volevamo semplicemente ribadire che voteremo convintamente a favore di questo bilancio. Grazie.

Presidente - Grazie collega Farcoz. Altri colleghi chiedono la parola? La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

Sono stati quattro giorni di dibattito e di confronto all'interno dell'aula consiliare che hanno fatto seguito al confronto che c'è stato nella II Commissione. Credo di poter dire che è stato un confronto sereno in cui abbiamo fatto dei ragionamenti a 360 gradi, non solo sul documento contabile, ma anche sulle problematiche che si trova a dover confrontare la realtà territoriale della Valle d'Aosta. Abbiamo parlato in primis di autonomia. Su questo credo che sia giusto registrare una grande condivisione, come occorra valorizzarla, come occorra difendersi dal neo centralismo che sta attuando lo Stato, e quindi come salvaguardare la nostra specialità e come cercare di ottenere delle condizioni finanziarie e di ordinamento che ci possano porre nella condizione di dare nuovo sviluppo alla nostra Valle, che ci possano porre nella condizione di difendere le nostre fragilità, dell'essere piccoli, di essere una regione di montagna. Credo che sia stato un dibattito interessante che ha dimostrato anche la vivacità della discussione e del contributo dell'aula alla valorizzazione del documento presentato dalla Giunta.

Particolare soddisfazione registriamo anche dal fatto che sono stati valorizzati degli ordini del giorno di estremo interesse che potranno contribuire a creare ai valdostani delle condizioni per portare avanti meglio le proprie attività. Mi riferisco alla sburocratizzazione, che credo che sia una sfida importante raccolta dall'intera aula, quindi condivisa all'unanimità, così come è stata posta e valorizzata l'attenzione verso le categorie più deboli, in particolare ai disabili e a coloro che vivono delle situazioni di difficoltà. C'è stata la condivisione anche sull'applicazione dei criteri ISEE nell'ambito della partecipazione ai costi della sanità e anche questo credo sia un segno di un Valle d'Aosta matura, di una civiltà matura, che tenga conto di uno sviluppo in equità. Abbiamo parlato di trasporti, di turismo, di partecipate, come dicevo prima a 360 gradi. Si è ragionato sui costi della politica, sulla modalità di lavoro, sulle riforme che ci aspettano perché ci saranno delle forme importanti nell'ambito della gestione della spesa pubblica e quindi riteniamo che questo percorso sia da portare avanti così come ce lo sollecitano anche le parti sociali in modo partecipato e aperto a tutti i portatori di interesse e al contributo di ogni componente politica e amministrativa.

Io credo che bisogna guardare la realtà con molto ottimismo, perché per consolidare e sviluppare i segnali di ripresa economica occorrono fiducia, concretezza, soprattutto una coraggiosa progettualità nell'attuazione del bilancio; bisogna insomma avere una visione organica e una visione di sistema. Con questo chiudo il mio intervento sottolineando il voto favorevole del gruppo Stella Alpina che verrà dato con pieno convincimento.

Presidente - Ci sono altri Consiglieri che chiedono la parola? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente. Non è semplice fare sintesi in pochi minuti dopo quattro giorni di confronto-dibattito serrato. Non è mia abitudine iniziare una dichiarazione di voto con un ringraziamento particolare, ma vorrei ringraziare tutti i colleghi del gruppo per l'impegno che hanno messo per poter presentare e provare ad orientare, vista l'elaborazione fatta, questa legge finanziaria.

Detto questo, come riassumere? Il nostro giudizio finale forse è meno severo nella forma, ma è più severo nel merito. È un bilancio che cerca di tamponare, un bilancio che cerca in qualche scelta strategica di dare forse delle risposte, vedi nel settore del turismo e nel settore dei beni culturali. È un bilancio che ci vede particolarmente soddisfatti nell'aver accettato la volontà di dare gambe e corso a un soggetto unico che farà promozione, una finanziaria che ha accettato a livello di impegno politico il fatto di trovare una soluzione ad una vignette per quanto riguarda il discorso delle autoroutes, delle nostre autostrade. Parziale è la soddisfazione per un impegno che il Presidente Rollandin si è assunto qualche giorno fa nel diminuire il numero delle strutture dirigenziali all'interno dell'Amministrazione regionale e anche per quanto riguarda un inizio di rilancio nel settore dell'edilizia legato alla riqualificazione energetica, legato comunque ad un tema che dal nostro punto di vista potrà dare soddisfazione al sistema nel suo complesso. È inoltre parziale la soddisfazione perché non abbiamo ancora contezza completamente e gradiremmo portare il nostro contributo alla novità di questa finanziaria, perché poi bisogna essere onesti intellettualmente, sono 118 i milioni di euro comunque tramutati da una grande opera a oggi congelata in numerosi e diversificati investimenti. Sarà lì che però si dovrà dare comunque un impulso diverso e rapido per quei lavori più piccoli, subito cantierabili, in modo che possano dare slancio e siano però programmati bene, con tanta trasparenza e tante pari opportunità.

Nel suo complesso però, dal nostro punto di vista, permetteteci, rispetto anche al lavoro fatto nella presentazione di numerosi ordini del giorno che volevano tracciare una visione di insieme diversa, alternativa, forse anche in controtendenza in numerosi settori, manca uno dei primi settori sul quale noi abbiamo creduto - non ci fermeremo comunque alla sintesi di questo bilancio - ma purtroppo abbiamo ravvisato da parte di questa maggioranza una rassegnazione forte: il settore agricolo. Ci rammarica, ci dispiace la posizione di retroguardia, rinunciataria, sulle politiche fiscali dove c'era spazio per fare dei passi avanti. Siamo poi preoccupati su un settore capitale: il trasporto collettivo, il trasporto pubblico. Lì non solo le risposte non sono arrivate, ma ci sembra che non ci sia la volontà di dare gambe e corso a una criticità pesante, forte, sentita dalle comunità, soprattutto quelle comunità che non hanno la fortuna di abitare in comunità grandi, impattanti, dove il numero di abitanti è cospicuo. Sappiate che la gente sente questa mancanza di trasporto collettivo, la possibilità di non utilizzare il mezzo proprio è molto sentita. Peccato che poi, nel momento in cui si fa sintesi, non abbiate voluto raccogliere la sfida sul fatto di congelare, fermare, mettere da parte e sbloccare subito i 25 milioni di euro legati ad una scuola di cui probabilmente non c'era e non c'è bisogno, ma torneremo su questo tema, ve lo assicuriamo, perché dal nostro punto di vista forse lì creiamo un altro fantasma, fra qualche anno si scriverà che questa opera poteva essere non costruita in quanto inutile. Sanità, introduzione dei ticket: è l'inizio di un percorso che forse poteva essere riorientato e riposizionato nei prossimi mesi prima di inserire così, tambour battant, l'introduzione comunque dei ticket. E poi peccato, moment raté, per quanto riguarda la concretizzazione dei costi della democrazia, perché non scriverlo nero su bianco in legge? Potevamo, c'era spazio, eravamo andati molto vicini qualche mese fa quando eravamo in 17, bastavano pochi voti per scrivere nero su bianco il nostro costo, il costo comunque dell'eletto.

Ancora due considerazioni. Abbiamo provato a riorientare le risorse destinate ai nostri Comuni. Ebbene, noi come gruppo ALPE pensiamo che i nostri Comuni abbiano bisogno di tanta autonomia, non solo finanziaria, in primis l'autonomia politica e, in seconda battuta, quella economico-finanziaria, sappiamo perfettamente che è il momento in cui bisogna fare economie di scala, sappiamo perfettamente che le associazioni dei Comuni devono dare dei risparmi, ma devono anche garantire quei servizi che comunque in certe comunità piccole sono a rischio e non sempre solo la valutazione economica tutta fa vivere realmente una piccola o media comunità. Gli Enti locali sono mortificati con questa finanziaria. Riteniamo che su questo nei prossimi mesi il nostro contributo sarà fattivo, sarà presente per rilanciare, ripeto, l'autonomia politica ed economica dei nostri Comuni, sapendo che il mondo è cambiato.

Termino dicendo che per noi - indubbiamente sono tutte considerazioni che faccio a nome mio personale e a nome di tutto il gruppo ALPE -, con l'impegno che abbiamo messo nell'affrontare questo bilancio, questa finanziaria è il momento più importante dell'anno perché si vanno a tracciare le linee grandi, piccole, medie, e ogni tanto anche le miserie di una comunità. Riteniamo che ci sia stato poco coraggio, peccato, peccato perché dal nostro punto di vista questa finanziaria non raggiunge la sufficienza. Merci.

Presidente - Grazie collega Chatrian. Chi chiede la parola per dichiarazione di voto? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Ci accingiamo a votare un bilancio difficile, ridotto sicuramente nella sua entità, direi anche inaspettato, in ragione di questa riduzione, diciamolo pure, imposta da fattori non dovuti né a ragioni interne (qui non c'entrano gli accordi di Palazzo Grazioli, non c'entrano gli accordi di Milano, di Roma), né da interventi dei vari Governi, l'attuale e quelli che si sono intercalati nei periodi passati (parlo ovviamente della riduzione imposta dalla nota questione delle accise che ha portato a riparametrare completamente anche una visione). Dicevo, ci troviamo qui a votare un bilancio complicato, ridotto drammaticamente nelle sue disponibilità finanziarie, ma un bilancio tutto sommato equilibrato nella costruzione, anche nella ratio che lo anima, e devo dire che i numerosi voti a favore da parte della minoranza credo attestino in parte questa nostra sensazione, cioè la sensazione comunque di un bilancio che, tutto sommato, cerca di andare in una direzione positiva.

Lo ha ribadito l'Assessore Perron: si sono fatte delle scelte, difficili sicuramente, ma che forse anche per le mutate condizioni di bilancio cambiano in parte un'impostazione decennale della politica regionale. Ad esempio si è scelto di rinunciare a quei residui finanziamenti per una delle grandi opere che, sappiamo tutti, un tempo pareva quasi un totem intoccabile: mi riferisco ai 118 milioni di mutuo sull'ospedale, che un ragionamento corale della maggioranza ha deciso di ridestinare a un piano di piccoli e medi investimenti nel campo dell'edilizia, ma anche della tutela del territorio agro-forestale, della scuola. Ricordo che per i prossimi tre anni 10 milioni saranno messi nei cantieri forestali, 50 nel Piano cultura, 17 per investimenti nel settore sanitario, 11 nei consorzi per il riordino e il miglioramento fondiario, 5 nelle colate da detrito per questo tipo di intervento, 4 nei FOSPI, quasi 7 nella riqualificazione e nella valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, 7 nel Piano scuola, altri 8 nella realizzazione di opere minori di pubblica utilità.

Certo, questa scelta di destinare una grossa parte di un mutuo già acceso per l'ospedale - parliamo di quasi 119 milioni di euro - cambierà radicalmente la prospettiva sul nuovo ospedale; sarà necessario ripensare un'idea, un progetto di ampliamento già di fatto messo in discussione dai ritrovamenti archeologici, e apro una parentesi: secondo noi questo tipo di ritrovamenti è un importantissimo atout per la nostra Regione. Esperti accreditati si sono già sbilanciati sui giornali, nei mesi passati, dicendo che l'area antistante l'ospedale è un unicum a livello mondiale, un'opportunità per il nostro territorio, per i nostri operatori economici, culturali. Dicevo che si rende necessario un ripensamento di un modello ospedaliero ancora legato alle vecchie logiche dei posti letto, dei reparti, dei dipartimenti, imponendo, come abbiamo già avuto modo di dire, di riflesso, una riorganizzazione complessiva dei servizi, con un occhio, anzi, direi di più di un occhio, al territorio. Da tempo immemorabile si parla di de-ospedalizzazione, di ospedale riservato solo agli acuti, di potenziamento della prevenzione, di un maggior ruolo appunto del territorio; l'ultima bozza di Piano socio-sanitario regionale che l'Assessore qualche mese fa inviò in V Commissione, se ben ricordo, andava proprio nella direzione di una maggior attenzione verso questi settori. Oggi siamo ancora più sollecitati a investire in questi settori anche in termini di buone pratiche, di prevenzione appunto, anche dei comportamenti a rischio. Oggi abbiamo votato un intervento sulla legge nota come "legge contro la ludopatia", la riduzione dell'IRAP per attività slot-free, proprio con l'intento di cominciare anche un percorso a tutela di quei soggetti fragili e a rischio come sono in questo caso i giocatori affetti da GAP, ma ovviamente il lavoro dovrà essere ampliato.

Non voglio dilungarmi sulle disposizioni introdotte a integrazione con i vari emendamenti della maggioranza, con il testo che è stato presentato, di cui abbiamo già detto e trattato nel corso di queste lunghe giornate. Mi sembra però opportuno evidenziare che anche la lettura dell'allegato 1 - che sembra passato un po' così rapidamente, quello relativo alle autorizzazioni di spesa per specifiche leggi regionali - dà anch'essa un senso di un'attenzione; è quanto meno mutato lo sforzo sul mantenimento di adeguati finanziamenti nei confronti di alcuni ambiti che caratterizzano un po' il nostro modello regionale e le nostre peculiarità, e mi riferisco in particolare: all'istruzione, alla formazione e all'educazione musicale, all'artigianato, alla cultura, al turismo, all'ambiente. Questo è il nostro primo bilancio visto da un altro punto di vista, bilancio al quale abbiamo contribuito, nella sua elaborazione, compatibilmente anche con i numeri e con le nostre capacità, a dare un contributo, bilancio che noi abbiamo definito "emergenziale", ma che malgrado l'emergenzialità, malgrado la contrazione di risorse e anche - credo lo si possa dire - i numerosi contributi che sono stati dati, gli ordini del giorno, gli emendamenti discussi, accolti, modificati, i numerosi voti unanimi a questo bilancio, credo diano un senso a un bilancio che, dicevo, a nostro parere guarda o quanto meno cerca di guardare avanti, un bilancio che secondo noi non si rassegna, non si piange addosso.

Ovviamente è doveroso un ringraziamento a tutti i colleghi, a tutti e 35 i Consiglieri che hanno lavorato per dare il proprio contributo, che secondo me hanno lavorato anche con un atteggiamento positivo e propositivo. Devo dire che personalmente sono soddisfatto quanto meno del clima che si è determinato intorno a questo importantissimo appuntamento, appuntamento che forse è il momento più importante, fondamentale, di sintesi programmatica e non solo contabile. Ringrazio i colleghi della maggioranza e i colleghi del gruppo con i quali abbiamo condiviso anche un lavoro, un ragionamento proprio su questo bilancio, un'analisi. Concludo ovviamente con una dichiarazione di voto positivo rispetto a questo provvedimento. Grazie.

Presidente - Grazie collega Guichardaz. Altri che chiedono la parola? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie.

È il terzo bilancio che vivo qui, come Capogruppo, e devo dire per situazioni diverse, tre momenti assolutamente diversi, sia a livello emotivo che per l'esperienza, e anche un po' per come si può affrontare un momento così importante, una responsabilità così importante, perché poi a volte ci si dimentica che attraverso le nostre scelte si determina comunque lo sviluppo della nostra comunità, il bene dei nostri cittadini. Sono momenti diversi che vanno vissuti anche rispetto a quello che sta succedendo. È una crisi che ci vede ancora profondamente coinvolti in una situazione che nel corso di questi anni per noi si è complicata, grazie al contributo - mi permetto di dire - di chi a Roma comunque non presta tutta l'attenzione che diamo e che ci aspettiamo per la nostra Regione. Non è il Governo che determina la vita della Valle d'Aosta e sicuramente il Governo non ha fatto niente perché la Valle d'Aosta potesse vivere in questo periodo. Rispetto a questo noi auspichiamo che i primi difensori della nostra Regione, a Roma, possano trovare momenti di coraggio, di incontro, di idee e di proposta maggiori di quelli vissuti fino adesso, soprattutto che abbiano la forza politica di contare qualche cosa in un Governo che ha fatto vedere che la sua voglia è di accentrare. Le riforme presentate sono andate in quella direzione e qualsiasi azione in questo periodo ha fatto intravvedere una politica che non è federalista e non rispetta i territori.

Ci ha fatto piacere trovare un momento di unità qualche giorno fa, in Consiglio, anche con chi oggi è qui, rappresentante di quel Governo, e speriamo che questo sia lo spirito con il quale affrontiamo tutti le prossime sfide. Noi non siamo per dire "va tutto bene" o per dire "va tutto male", non siamo neanche a raccontare che dall'altra parte saremmo capaci di fare tutto meglio di voi, e non lo vogliamo dire questo, però abbiamo voluto in questi ultimi mesi, soprattutto in autunno, alzare la nostra pressione e la nostra volontà di proposta per arrivare a questo bilancio con proposte serie e concrete per il 2016 e per il 2017. È questo lo spirito che ci ha animato. Il bilancio non lo riteniamo sicuramente in linea con i nostri modelli di amministrazione, gli obiettivi politici che hanno determinato tutta una serie di ordini del giorno sono quelli sui quali ci auspichiamo che ci sia un lavoro politico ancor prima che amministrativo-economico. Ed è in questo senso che non abbiamo problemi, anche perché il gruppo, per fortuna nostra, sa trovare un'unità e sa fare sintesi della differenza e del vedere, della nostra posizione qua; abbiamo ancora una volta avuto la forza e il coraggio di affrontare tutta la sfida insieme, mettendo sempre i problemi sul tavolo per arrivare a una posizione finale.

Noi riteniamo che una serie di problemi che abbiamo evidenziato nella nostra prima votazione al bilancio abbiano trovato risposte politiche, non risposte amministrativo-economiche, ma risposte politiche. Visto che non vogliamo vivere la crisi della Valle d'Aosta con una visione anche un po' cinica di quello che sta avvenendo ma vogliamo lavorare in maniera determinata, abbiamo anche deciso di aprire fonti di dialogo che forse ci permettono di arrivare un po' prima a poter discutere le cose, perché ci rendiamo conto che non si può sempre dir di no e poi pretendere di avere il dialogo e il confronto. Il fatto che la zona franca, i rapporti tra lo Stato e la Regione e la fiscalità locale siano riusciti a trovare un punto di convergenza forte non sono la risoluzione del problema, però sono il primo percorso che possiamo pensare di fare tutti insieme e il primo obiettivo che possiamo provare a raggiungere come Consiglio regionale, anche perché non immaginiamo che si possa arrivare alla fine della legislatura e continuare a parlarci addosso. Noi vorremmo andare a dire ai nostri elettori che qui, al di là della posizione che rappresentiamo, abbiamo fatto proposte e siamo stati abbastanza capaci di farci ascoltare, perché poi alle volte si tratta anche di riuscire a farsi ascoltare. Speriamo però di non vedere le risposte che abbiamo avuto su alcune proposte che hanno determinato poi la nostra astensione dell'anno scorso.

Questi 10 ordini del giorno approvati per noi non sono carta straccia, per noi non sono impegni nel vuoto, questa volta saranno ordini del giorno sui quali, giorno per giorno, visto che siamo rappresentati qui con competenze diverse e anche con sensibilità politiche diverse sui temi, noi marcheremo stretto quello che abbiamo scritto, che abbiamo approvato insieme e l'obiettivo che ci siamo dati. Non è un documento che lasceremo veleggiare nel tempo ed è per questo che ci ha fatto piacere che abbiate ripreso quell'articolo che l'anno scorso ha scatenato la nostra idea di chiudere il mutuo dell'ospedale per far partire lo sviluppo economico, che l'abbiate anche valorizzata e differenziata. Non ci ha fatto troppo piacere durante l'anno vedere invece che quell'idea lì è rimasta un po' parola ferma. Probabilmente l'idea era di partire con questo bilancio per valorizzarla e l'abbiamo ritrovata. I due aspetti negativi sui quali aumenteremo ancora in maniera importante il nostro lavoro sono questi: uno è il fatto che gli Enti locali, pur avendo trovato la soluzione alla straordinaria situazione 2016, devono avere la possibilità di ritornare a essere sereni e di avere le certezze di bilancio che meritano. La legge 48, l'abbiamo detto almeno 10 volte qua dentro, è il punto di partenza di scelte che ridiano al nostro comparto, ai nostri Comuni, la certezza di poter amministrare e programmare. Su questo valuteremo fino in fondo qual è la vostra volontà di andare in questa direzione. Tutti siamo per i Comuni, qua dentro, e poi bisognerà farlo vedere che siamo per i Comuni. Bisognerà avere il coraggio di togliersi qualche risorsa per dare qualche risorsa, perché oggi il contenitore è quello, il bilancio è questo, per almeno due anni, poi vedremo nel 2018 se avverrà quello che ci aspettiamo, però per almeno due anni la situazione sarà questa. Gli Enti locali non possono reggere con quella situazione di bilancio. Già con l'assestamento di bilancio di quest'anno noi metteremo alla prova, con la volontà da parte di tutti, di dare delle risposte al riguardo. L'altro settore in cui sia a noi che al gruppo ALPE dispiace non aver trovato risposte su questo bilancio è il settore dei trasporti, non la gestione dei trasporti, il settore dei trasporti. Questa visione di una politica dei trasporti in Valle d'Aosta non c'è! Su questo vi invitiamo veramente a riflettere, perché non è sufficiente avere le risorse per pagare i trasporti, bisogna capire nei prossimi 10-15-20 anni dove indirizzeremo l'investimento più importante che la Regione dovrà fare per ridarsi un futuro, per ridarsi una modernità.

Le cose negative denunciate in commissione hanno trovato risposta quasi tutte negli ordini del giorno presentati e nell'emendamento sostenuto. Chiedevamo trasparenza, pari opportunità e l'impegno di chiudere la legge sulle partecipate addirittura nel giro di un mese ci favorisce. Chiedevamo un maggiore coinvolgimento nei rapporti tra Stato e Regione e gli ordini del giorno sono stati accettati, come la burocrazia e lo sviluppo economico hanno trovato delle risposte, parziali, ma comunque risposte. Sulla fiscalità e la manovrabilità fiscale abbiamo portato avanti il concetto della zona franca e sul turismo ci muoveremo in maniera indipendente, come abbiamo detto.

A questo punto, con l'impegno di lavorare su questi argomenti e sulle cose dichiarate, noi manterremo l'astensione annunciata l'anno scorso con una valutazione diversa sul lavoro da fare. Abbiamo detto che non siamo stati soddisfatti di alcuni impegni presi, anche quest'anno porteremo avanti il lavoro, cambieremo noi il sistema di approcciarci rispetto agli impegni presi qua in aula e valuteremo se quello che avete votato all'unanimità è veramente il vostro pensiero fino in fondo, se questa maggioranza ha deciso di invertire la rotta verso il nuovo modello che ci aspettiamo. La Valle d'Aosta ha bisogno del coinvolgimento di tutti, delle competenze di tutti, vanno bene gli uomini forti, non vanno bene gli uomini soli. Noi siamo per lavorare insieme per il futuro della Valle d'Aosta rispettando i ruoli, rispettando le competenze e rispettando anche le responsabilità di tutti.

Presidente - Grazie. Non c'è nessun altro per dichiarazione di voto? Possiamo passare alla votazione del DL 63? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Oui, merci Président.

Je crois que le débat surtout aujourd'hui a donné en quelque sorte une idée de ce que l'Assemblée imagine pour l'avenir de la Vallée d'Aoste, compte tenu d'un programme qui est présenté à travers le budget régional. Un débat serré, un débat qui est très différent par rapport à celui qui se passait dans les autres occasions tel que la discussion du budget. En effet, si quelqu'un va voir ce qui se passait au moment du débat sur le budget, il y avait une série d'analyses sur tel chapitre ou tel autre: "pourquoi il y a eu 10 millions de moins, 10 millions en plus" et des journées on examinait: "ah, vous avez enlevé cela...c'est trop", "c'est trop peu", "il ne l'a pas ajouté...". Je crois, au contraire, que pendant ces journées on a eu une attitude totalement différente, disons en ligne déjà avec l'harmonisation du nouveau budget, le système nouveau de voir l'attitude à propos des engagements que l'Administration régionale, à travers les différents secteurs, porte à l'attention du Conseil pour la considération finale.

Io credo sia un salto di qualità importante. Ieri noi abbiamo passato una giornata a discutere con una giusta attenzione e profondità delle tematiche che, attraverso gli ordini del giorno o gli emendamenti, sono state in qualche modo portate all'attenzione di tutte le forze. Tutti hanno contribuito ad un dibattito che credo abbia senza dubbio arricchito anche la conoscenza di quello che si vuole fare e di come lo si vuole portare avanti nell'anno 2016 e nel triennio. Questo è il risultato sicuramente di un'attenzione che è cresciuta, non dobbiamo nasconderlo, rispetto all'atteggiamento di dire: "io presento una cosa, quello deve essere e non si tocca, andiamo avanti". Certamente ha prevalso una logica più aperta alla partecipazione, un atteggiamento costruttivo...perché tale è da parte di molti, poi ci sono anche le eccezioni, ma comunque in senso più generale c'è stato un atteggiamento costruttivo, propositivo, che non poteva che essere esaminato nel merito, com'è stato, e non perché c'è questa differenza di dire: "lo dice A piuttosto che lo dice B". Si è cercato di giustificare - poi non sempre si riesce - il perché di alcuni mancati accoglimenti di ordini del giorno, magari tenendo conto di una difficoltà attuale a prevedere alcune modifiche, alcune volte invece sostenendo un atteggiamento legato ad impostazioni già fatte, che non si vogliono cambiare immediatamente, o che si preferisce provare...tipo la legge che abbiamo appena fatto: la legge Fontana, o così via, per dire: proviamo a vedere l'applicazione di questa legge e vediamo quali sono anche gli eventuali problemi che possono emergere...perché no? Questo non è mica un tabù, è una questione aperta.

Sostanzialmente cosa si è cercato di fare durante questa discussione? Io credo che un'impostazione importante sia stata anche quella di valorizzare i due poli del nostro territorio: Aosta e il suo centro - che significa l'ospedale, le scuole di un certo livello, l'organizzazione anche a livello di sportello unico diversamente da quello che succede da altre parti - e poi il territorio. Questo lo ha detto bene il collega Chatrian: "noi dobbiamo fare attenzione a riconoscerci anche su quella che è numericamente più diffusa nelle valli laterali, ma che sicuramente è quella che ha sempre fatto un po' la differenza nel nostro modo di concepire la montagna e quindi le sue conseguenze che sono...", sicuramente è un'operazione più dispendiosa dell'assemblamento, di cui abbiamo parlato tante volte, di tutto in una zona. Questo ha creato sicuramente l'occasione per discutere su un sistema che non ha ancora trovato le giuste connessioni: quello dei trasporti. Un sistema su cui vi è stata una discussione molto ampia qui, in quest'aula, con delle decisioni che sono andate a dire...aeroporto, ferrovia...ognuno ha indicato gli indirizzi ma sui quali bisogna riconoscere che non abbiamo fatto ancora tutti i passi avanti necessari. Abbiamo fatto uno studio importante sul discorso del territorio, sulla modalità con cui ci colleghiamo con le valli, uno studio del perché...se è giusto mantenere il sistema attuale dei bus, com'è nelle valli, durante tutto il giorno, piuttosto che per le scuole...è un ragionamento che si sta facendo apertamente. Si è fatta un'azione verità anche sugli impianti di risalita: si è detto quali sono le modalità con cui si vorrebbe entrare in una logica di turismo che assorbe e che in qualche modo dà la possibilità di ricollegarsi con gli altri settori operativi.

Ora, tutto questo credo abbia portato a posizioni che sono state anche, per alcuni versi, accettate e che credo diano un respiro alla manovra che noi oggi abbiamo presentato. Sicuramente poi noi abbiamo avuto e abbiamo, come riferimento nella discussione del nostro bilancio, a differenza di altre realtà, sostanzialmente due pilastri: Comuni e Regione; non abbiamo mai avuto la Provincia, quindi non abbiamo avuto il problema che hanno altri nel dire: "Provincia sì, Provincia no", che poi si è solo tramutato nel fatto che non c'è più la Provincia, però tutti i dipendenti ci sono ancora, tutte le competenze ci sono, per cui non è cambiato niente rispetto a quella situazione, per fortuna noi questo problema non l'abbiamo avuto.

Abbiamo gestito insieme la riforma degli Enti locali, una riforma non facile, che non è ancora completa, perché les Unités des Communes che abbiamo previsto con la legge n. 6 sono in fieri, devono essere testate, bisogna vedere come questi Comuni potranno lavorare insieme per riuscire a dare dei risultati, perché altrimenti l'aggregazione non avrebbe senso. Abbiamo voluto creare gli ambiti territoriali e non le fusioni immediatamente, poi se ci saranno scelte diverse saranno i Comuni a dirlo. Noi abbiamo provato a dire: cominciamo ad aggregare, a mettere insieme per cercare di vedere se si riesce a lavorare in un modo diverso, questo abbiamo tentato di fare anche qui, perché penso che sostanzialmente poi il problema sia sempre lo stesso. Ora, credo che su questo noi teniamo conto dei passi avanti che sono stati fatti.

Tutti poi abbiamo parlato, giustamente, della crisi. Io non voglio tornarci, però dobbiamo anche dire che...se noi andassimo a vedere solo le statistiche, giustamente se guardiamo quelle della Banca d'Italia sono una cosa, se ne guardiamo altre sono di altro tipo...però la crescita, comunque, che viene riportata (più dell'1 percento anche nell'ultimo anno) credo la dica lunga sul fatto che qualcosa si muova anche in Valle d'Aosta, e tutta un'altra serie di dati, che sono di tipo statistico e valgono per quello che sono, sono però significativi di una ripresa anche in Valle. Per aiutare questa ripresa, abbiamo messo in atto quei suggerimenti di cui abbiamo parlato durante l'anno e che si sono tradotti anche in risoluzioni, in ordini del giorno importanti. Che cosa dicono questi ordini del giorno? Dicono che, per attuare questa ripresa, comunque è necessario che si trovi il modo per garantire un giusto margine agli investimenti, che, come ho detto questa mattina, non avremmo potuto fare anche avendo i soldi, se non bypassando questo ostacolo attraverso un mutuo, per il quale è stato chiaramente utilizzato per più di 100 milioni l'accantonamento per l'ospedale. Vorrei ricordare che non significa abbandonare la questione dell'ospedale, perché noi riconfermiamo l'esigenza di avere una struttura unica ospedaliera, è chiaro che non sarà più l'ospedale che avevamo progettato, ma non perché...su cui c'era una discussione in atto, ma crediamo che forse anche un ridimensionamento, una giusta ricollocazione, tenendo conto della valorizzazione archeologica del sito, possa completare un'azione importante di valorizzazione culturale che è stata anche oggetto di questi investimenti importanti...il famoso articolo 11 che abbiamo votato...è stato un po' il cuore del dibattito che noi abbiamo fatto...e stiamo facendo. Ora, su questo credo che ci sia, giustamente, da ragionare. Noi abbiamo preparato un terreno che è ancora da arare; ci sono dei piani che dovranno essere fatti, con i lavori nei singoli settori che però vanno nella direzione accolta da tutti positivamente, perché è l'unico modo che abbiamo per intervenire pesantemente, quindi questo credo sia un aspetto importante di questo bilancio che è stato riconosciuto da tutti.

Ora, l'altro aspetto che voglio ancora sottolineare è quello dei rapporti con Roma, non tanto in relazione ai nostri Parlamentari che - poi ognuno può dare il giudizio che vuole - credo stiano facendo un lavoro necessario, importante e che non sempre dà frutti proporzionati all'impegno che ognuno dà. Ritengo però che questo ci ha portato a rivedere la risoluzione approvata in quest'aula all'unanimità, che ha detto molto sull'impostazione per il futuro dei nostri rapporti e che soprattutto ha ripreso un tema come la zona franca già oggetto, come abbiamo detto, di momenti di studio, da proseguire e completare per dare la possibilità di avere un'altra via da percorrere, per vagliare il discorso delle agevolazioni industriali, che abbiamo visto da altre parti hanno avuto delle ricadute positive, tema oggetto anche di approfondimenti dei vari gruppi che si sono, giustamente, documentati su di esso, sulle possibili ricadute sul territorio, in quanto le agevolazioni portano a dire che un'azienda sceglie di andare in un posto anche perché ha dei benefici. Una volta potevamo intervenire, sembrava che con i corsi di formazione e questo...adesso non basta più e una volta davamo gli stabilimenti gratuitamente, adesso dobbiamo comunque far pagare e, alcune volte, anche in modo piuttosto importante.

Ora, tutto questo credo ci possa dire che il rapporto con Roma debba essere in qualche modo legato al concetto di autonomia che noi abbiamo sempre avuto, che deve essere sviluppato con queste modalità e che purtroppo a livello legislativo ci ha visto progressivamente passare con la riforma del 2001, la legge n. 42 sul federalismo - mai applicate - con le spending review, con tutte le leggi della crisi che hanno ridotto al lumicino lo spazio di manovra che ci derivava dalle finalità degli accordi firmati. Sugli accordi credo sia difficile avere più dei 10 decimi, però questi accordi sono progressivamente depotenziati dagli interventi che ti dicono: "bene, lì invece di avere quello che...quest'anno paghi "X" per contribuire al risanamento generale dell'economia". Ora, perché dico tutto questo? Perché oggettivamente lo sforzo che abbiamo cercato di fare nell'impostare un bilancio, come aveva già detto nella relazione sia il relatore che l'Assessore Perron...credo che l'impostazione fosse quella di cercare un modo per attivare i meccanismi per superare la crisi. Quello è l'aspetto che in qualche modo era la chiave di lettura di una serie di passaggi.

C'è poi stata tutta una serie di interventi, di momenti importanti incentrati sulle modalità per legare e attivare i processi virtuosi nelle singole amministrazioni e per utilizzare al meglio le innovazioni: la banda larga, ultra larga. A proposito di questo, l'entrata in vigore sarà a fine anno, la devo come risposta a Chatrian che aveva chiesto: "nelle tre vallate dove c'è già la banda larga quando entrerà in funzione?". Sarà a fine anno, mentre nel Centro Valle sarà a fine gennaio perché ci sono dei problemi tecnici, comunque in pochi mesi entrerà in funzione.

Ora, tutto questo crea le premesse per dire che l'attivazione dei meccanismi avvenuta in questi anni ci obbliga oggi a tener conto di una situazione sicuramente ancora difficile, che noi abbiamo voluto ricordare in termini seri. Abbiamo cercato di rappresentare la situazione com'è nei singoli settori, che cosa si può fare, cos'è importante, anche dicendo quali sono le criticità di un settore difficile come la sanità e il sociale. Nella sanità ci sono obblighi che non sono state nostre scelte, tipo gli ultimi relativi alla riorganizzazione di tutta una serie di settori, che porta alle difficoltà che oggi noi viviamo e che non sono scelte dell'Amministrazione regionale, e poi altre scelte di riorganizzazione ospedaliera che devono essere fatte per verificare le possibilità di migliorare ancora il servizio.

Credo, quindi, che la valutazione che si può dare non è tanto in termini di magnificare una cosa piuttosto che l'altra, ma di riconoscere realisticamente che si è cominciato a impostare in modo organico e in modo sistemico le nostre prospettive future rapportate alle nostre esigenze e alle nostre disponibilità, disponibilità che sono state viste e in qualche modo spiegate per noi come per i Comuni. Per i Comuni credo che...l'ha detto bene il collega Bertschy...la certezza dei fondi...credo sia giusto che abbiano un riconoscimento che può essere e rimanere quello del 95 percento dell'IRPEF se si crede che quello è il sistema valido. Chiaramente sappiamo che l'IRPEF in questi ultimi anni è scesa, tant'è che l'abbiamo anche detto. È importante che anche per i Comuni ci sia questa possibilità programmatoria derivante dal fatto che hanno le loro capacità, giustamente, di poter governare, com'è stato da tutti auspicato.

Con questo io vi ringrazio ancora per l'attenzione, ringrazio con il collega Perron tutti voi, soprattutto per il modo con cui si è svolta questa discussione; credo che anche chi ha ascoltato cosa si è detto abbia capito che si parlava, in termini seri, di programmi e di possibili soluzioni, vere, per l'autonomia della nostra Valle. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente. Possiamo mettere in votazione il disegno di legge n. 63. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 7 (Bertschy, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Nogara, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.