Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1611 del 30 novembre 2015 - Resoconto

OBJET N° 1611/XIV - Communications du Président de la Région.

Rollandin (UV) - Merci Président. Je m'associe, évidemment aussi au nom du Gouvernement, aux mots formulés pour le décès de l'ancien Conseiller Augusto Valleise. On a déjà exprimé à la famille toutes nos condoléances.

Je voudrais en même temps rappeler que ce matin, fin matinée, avec l'Assesseur Raimondo Donzel on a reçu les forces syndicales pour la question de la Lavazza. Vorrei ricordare che in questo incontro con le forze sindacali e di categoria abbiamo ripercorso gli accordi firmati e intrapresi dal 2008 a venire. Erano stati fatti una serie di progetti di ampliamento con costruzione di un nuovo stabilimento, ma verso la fine del 2011 c'è stato un ripensamento da parte della proprietà Lavazza; all'inizio questo ha comportato una riduzione dell'investimento e, successivamente, verso la fine del 2012, è stato detto che questa strategia era cambiata ma che ci sarebbe stato comunque un mantenimento dello stabilimento di Verrès, considerato strategico per le finalità dell'azienda che aveva i suoi due stabilimenti a Torino (questo era stato detto ancora alla fine del 2013). Successivamente non c'erano stati altri problemi e poi, di colpo, come sapete, c'è stata la notizia che lo stabilimento di Verrès - per questioni che la Lavazza giudica di opportunità - verrà chiuso.

Con questa comunicazione volevamo chiaramente riportare ai Consiglieri quanto è stato fatto e riferire che seguiremo con l'Assessore le varie fasi che seguiranno a questo annuncio, naturalmente per tutelare i lavoratori, per cercare di esaminare quali possono essere le alternative eventuali del riutilizzo di questo stabilimento, se - come sembra - la condizione della Lavazza sia determinata a spostare definitivamente le operazioni di lavoro negli stabilimenti fuori Valle. Naturalmente terremo aggiornato anche il Consiglio sulle determinazioni che potremo eventualmente prendere in accordo con le associazioni dei lavoratori, tenendo conto della decisione improvvisa che ci è stata comunicata. Grazie.

Président - Merci Président. La parole au collègue Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente. Credo che questa notizia da parte della Lavazza abbia preso tutti alla sprovvista, è comunque un pugno alla stomaco per la Valle d'Aosta. Abbiamo fatto poco fa un comunicato riguardo a questo e sicuramente è una cosa di estrema gravità, soprattutto perché avviene in Bassa Valle, dove tutta una situazione è in corso di realizzazione.

L'Assessore Donzel qualche giorno fa ha comunicato l'arrivo di qualche nuova azienda e non possiamo che sottolinearne l'importanza, ma è chiaro che veder abbandonare in così breve tempo un marchio importante come la Feletti, che però era ormai un contenitore vuoto in termini di occupazione perché erano rimaste poche persone, non è piacevole. In un incontro in Bassa Valle abbiamo anche avuto occasione di parlarne: a questi stabilimenti va data la massima attenzione, perché comunque i pochi posti di lavoro hanno la loro importanza e bisogna fare in modo di seguire anche le difficoltà dei lavoratori della Feletti. Questa seconda botta, con un'azienda importante come la Lavazza che abbandona la Valle d'Aosta e crea questa situazione, ci mette veramente tutti in difficoltà.

Lei ha ricordato il protocollo d'intesa del 2008, le fasi successive, le comunicazioni e gli articoli su La Stampa in cui si dichiarava che era tutto tranquillo. Fa specie che un'azienda così importante (abbiamo voluto rimarcarlo nel nostro comunicato), che dovrebbe anche in termini sociali ricordarsi che non c'è solo il profitto ma c'è altro - se ne parlava qualche minuto fa, soprattutto le imprese piemontesi hanno sempre avuto attenzione per il profitto, ma anche per i rapporti con le persone -, diventi una batosta veramente forte. Bisogna reagire e da subito far capire che siamo presenti e vicini ai lavoratori, non tanto per la solidarietà, che di questi tempi viene comoda, quanto per capire se ci sono strategie possibili da mettere in campo per fare qualche cosa di positivo nell'immediato.

Chiederemo di approfondire in commissione il discorso, se sarà possibile, per capire bene i contenuti di questo protocollo e magari anche per far sentire i vertici dell'azienda responsabili di quello che stanno facendo alla Valle d'Aosta, soprattutto ai lavoratori di questa azienda, perché si assumano la responsabilità, se non ci sono responsabilità diverse, di quello che stanno facendo a 50 famiglie e più, perché c'è tutto l'indotto. Noi seguiremo con la massima attenzione questo dossier e chiederemo da subito di costruire un percorso di lavoro che ci permetta di esser loro vicini, ma anche di essere operativi per non abbandonare tra qualche giorno - come capita, purtroppo, visto che i problemi si rincorrono un giorno dopo l'altro - le persone al loro destino. Sottolineo che ci sarà collaborazione al riguardo e nello stesso tempo attenzione; inoltre chiederemo all'Assessore Donzel un supplemento di impegno riguardo anche a questo dossier. Noi porteremo per ora il nostro contributo. Non siamo interessati alle polemiche, ma vogliamo che sia chiaro che se la Lavazza abbandonerà questo territorio non è perché ci sono state delle mancanze politiche, ma se fosse altrimenti queste dovranno essere rilevate.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Sono allibito dall'aria di rassegnazione che c'è nella maggioranza riguardo a questa questione: 50 persone perdono il lavoro e qui si pensa subito alla cassa integrazione, a vedere se si può trovare una sistemazione! Ma se voi foste degli uomini, se ci fosse uno tra di voi che è un uomo, sarebbe partito a tempo zero per andare a parlare con i vertici della Lavazza, per vedere che cosa non andava bene e che cosa si poteva fare, poiché sappiamo bene che alla base di questa fuga c'è la mancata possibilità di fare un ampliamento.

Sappiamo peraltro che c'erano anche dei locali disponibili a Verrès occupati da ex aziende e non riusciamo a capire come mai non è stato possibile fare questo ampliamento, che tipo di problemi c'erano, che tipo di accordi, che tipo di contratti, perché io penso che alla Lavazza la Regione avrà anche dato magari dei soldi quando si è insediata...può darsi, io penso di sì, ci sarà stato un contratto, una convenzione! E allora che cosa ne è di quella convenzione, cosa ne è di quel contratto? Ma avete visto le cose che sono capitate? Noi dobbiamo sempre vedere la maggioranza con le braccia aperte, con un "è capitato, adesso vediamo cosa dobbiamo fare"? Non c'è qualcuno che parte e capisce che cosa è successo? In questa occasione la prima cosa è andare a parlare con i vertici della Lavazza e vedere se c'è un margine per recuperare la situazione, perché se non siete neanche capaci a fare questo...

Il Presidente della Regione dice che era stato detto, che anche a lui hanno raccontato le favole...Presidente, dopo 50 anni di politica penso che lei alle favole non creda! Quindi non esiste il "mi avevano detto...ho letto sul giornale"! Io penso che si parli per atti, per contratti, per qualche cosa che viene stipulato e messo per iscritto, quindi è inaccettabile l'atteggiamento della maggioranza su questa questione, tanto più che ci sono molti Consiglieri di maggioranza della Bassa Valle! Qui denotano un menefreghismo assoluto nei confronti dei loro concittadini! Io penso che anche da parte loro debba venire una sollecitazione ai componenti della Giunta regionale su tale questione, non possono anche loro aprire sempre le mani e dire "è capitato", soprattutto con le prospettive che ci sono in bilancio, questo è un colpo durissimo, non si può stare con le mani in mano!

Come Movimento Cinque Stelle esigiamo un impegno immediato da parte dei componenti della Giunta regionale, affinché si prenda contatto con i vertici della società e si cerchi quanto meno una possibilità di recuperare la cosa, perché sennò dobbiamo credere - ma non crediamo che succeda in Valle d'Aosta, succede solo fuori dalla Valle d'Aosta! - che le aziende arrivano, chiedono qualcosa, viene chiesto loro qualcosa in cambio, il "qualcosa in cambio" è troppo e l'azienda non lo vuole pagare e...allora cosa si fa? Vanno da un'altra parte? Ma in Valle d'Aosta fortunatamente queste cose non succedono, però fate in maniera che poi qualcuno non abbia dei cattivi pensieri!

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.

Innanzitutto per dimostrare e portare assoluta solidarietà alle famiglie dei 50 dipendenti. In seconda battuta, indubbiamente noi in questi giorni ci confronteremo in maniera serrata - e non sarà un teatrino - su un bilancio 2016-2018: toccherà a noi inserire, modificare, cambiare le regole, incentivare e stimolare il comparto della Bassa Valle e Media Valle, ma soprattutto quello della Bassa Valle, che è molto più fragile, molto meno turistico, con meno appeal, con grandi difficoltà, dove la disoccupazione è più alta che non nella conurbazione di Aosta o nell'Alta Valle e che quindi in questo momento ha meno potenzialità, meno possibilità di poter aggredire il sistema in difficoltà. Io penso che la difficoltà di questi giorni, soprattutto delle 50 famiglie, ma non solo, dovrà far sì che la politica trovi ulteriori e diverse soluzioni alternative, diverse rispetto a zone più fortunate comunque all'interno della nostra Regione autonoma, e trovare anche le capacità non solo di natura economica, modificando magari certe regole all'interno della nostra finanziaria per dare risposte più puntuali.

Durante il dibattito sulla finanziaria e sul bilancio, chiederemo indubbiamente al collega Donzel di farci avere più informazioni su questo dossier. Da parte nostra non è il momento della polemica, ma è quello stato dell'arte e soprattutto quello del trovare al più presto soluzioni, in modo che si possano calmierare le enormi difficoltà della Bassa e Media Valle, soprattutto quelle della Bassa Valle. È di qualche settimana la notizia - sicuramente tutti hanno avuto modo di verificarlo - che solo a Pont-Saint-Martin e Donnas sono numerosissime le attività commerciali che hanno chiuso. La sommatoria di diverse partite IVA porta comunque a nuovi disoccupati, disoccupati di mezza età o di cinquantenni che si trovano dall'oggi al domani a fare scelte di vita completamente diverse perché la loro azienda non sta più in piedi, i conti non tornano e le difficoltà sono numerosissime. Io penso che questo sia d'obbligo: la politica deve in questi giorni misurare le diverse realtà, le diverse marce che il nostro sistema Valle d'Aosta ha all'interno della sua complessità e le zone in cui le difficoltà sono maggiori. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola all'Assessore Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Brevemente, per ringraziare anche i colleghi di questa presa di posizione che in qualche modo fa sentire unito tutto il Consiglio regionale su un problema così delicato come quello verificatosi a Verrès. Ringrazio i colleghi per la disponibilità a trattare questo tema anche in sede di discussione del bilancio; avremo modo di dire che, al di là delle cifre scritte in bilancio, stanno per avere esecuzione alcuni lavori per l'ammontare di 5 milioni di euro, e proprio su stabili della Valle d'Aosta che sono sia di miglioramento di attività in essere, sia volte a creare le condizioni per lo sviluppo - ne parleremo dettagliatamente durante il bilancio - a fronte di due milioni che verranno investiti - un milione da parte regionale e un milione della società Cogne sugli impianti Cogne - per un progetto molto articolato che si chiama Cogne 2016. Non parlo di cifre impegnate, ma di investimenti esecutivi, pertanto non c'è nessun abbandono dell'area, nessuna voglia di non fare (questo lo dettaglieremo meglio in sede di bilancio e raccolgo la disponibilità di discutere anche in commissione la questione).

Ritengo gradito questo invito in commissione per specificare meglio l'andamento di tutta la complessa vicenda della Lavazza che ci permetterà di dire, con atti alla mano, qual è stato il comportamento e l'impegno dell'Amministrazione regionale per rispondere allo sviluppo dello stabilimento e come siano gli atti, a dimostrazione che i dirigenti della Lavazza nel corso degli anni hanno inteso cambiare attitudine (questo a partire già dal 2011, ma ci sono gli atti che parlano e li presenteremo in commissione).

Mi permetto di dire che la politica qualche volta fa anche il gioco della polemica, e ringrazio i gruppi UVP e ALPE per averla assolutamente evitata, vista la delicatezza che coinvolge 50 lavoratori, non serve fare polemica se l'Assessore si è mosso oppure no. Certamente abbiamo contattato i vertici della società, ma non per fare spettacolarizzazioni o assentarsi durante i lavori d'aula, mi recherò nella pausa pranzo del Consiglio regionale; pensavo di farlo in maniera riservata, a Torino, e parlare con i vertici aziendali per perorare la causa dei lavoratori. Volevo evitare anche una certa spettacolarizzazione della politica, perché è grave la situazione che si è venuta a creare, e - come potrò dimostrare in commissione - non per determinazione dell'Amministrazione regionale. Potevo dire che sono arrivato qui da pochi mesi e me ne infischio, e invece no. Chi arriva qui, anche da un giorno, ha la responsabilità di un'amministrazione. Posso garantire che ho ripercorso tutti gli atti dal 2008 ad oggi e ne farò partecipe la commissione. È un processo molto delicato, quindi se rispettiamo quelle famiglie dobbiamo cercare di aiutarle, serve a ben poco commentare e cercare il colpevole. Probabilmente il colpevole non è né Renzi, né la Giunta regionale, ma il colpevole sono le scelte che, a detta di una prima battuta che ho scambiato con gli Amministratori, sono legate al caos che hanno evocato loro, legato a quell'intervento di Rampini che dice che la globalizzazione è il caos, che ci si muove nel caos, che può accadere di tutto. Da subito la mia prima comunicazione è stata quella di appellarmi, come hanno fatto - e li ringrazio - i colleghi dell'UVP e dell'ALPE, alla responsabilità di impresa di questa società, al fatto che ha un rapporto con un certo territorio costruito per anni con degli atti; faremo il possibile perché tenga fede ad un minimo di impegni. Ci sono stati poi anche dei rapporti stretti con i sindacati, oggi i lavoratori dell'impresa sono stati ricevuti anche dall'Assessore Perron, però anche tale incontro è stato fatto in maniera riservata, perché abbiamo voluto evitare una spettacolarizzazione della situazione. Se qualcuno vuole lo spettacolo se lo tenga per sé, noi lavoreremo insieme a tutti quelli che ci aiuteranno in Consiglio regionale per il bene di questi lavoratori.

Presidente - Grazie. Passiamo al punto 3 all'ordine del giorno.