Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1609 del 19 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1609/XIV - Approvazione di risoluzione: "Richiesta al Consiglio comunale di Aosta di fare fronte comune nella difesa dell'autonomia".

Président - La parole au collègue Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Vorremmo ringraziare intanto la maggioranza per aver accettato l'iscrizione di questa risoluzione, che abbiamo presentato, come prevede il Regolamento, per un fatto di profonda attualità, nel senso che è una lettera di cui noi abbiamo avuto notizia alle ore 18 del Sindaco di Aosta indirizzata al suo predecessore: l'ex Sindaco appunto di Aosta, Bruno Giordano, in merito ad alcune considerazioni, che sono, tra l'altro, al di là delle considerazioni politiche, più una diatriba personale e politica tra un Sindaco e un ex Sindaco. Questa lettera fa seguito ad una lettera che l'ex Sindaco di Aosta ha indirizzato nei giorni scorsi all'attuale Sindaco con altrettante considerazioni che abbiamo letto sugli organi di informazione. Alcune considerazioni dell'ex Sindaco Giordano, tra l'altro, le condividiamo e in quest'aula avevamo anche esternato senza polemica, ma con una sorta di preoccupazione per la gestione dei primi mesi del Comune di Aosta. Speriamo che altri ex Sindaci in questi giorni non prendano ulteriori posizioni, visto che sono oggetto di altre scelte politiche, che, insomma, hanno fatto oggetto di aspetti mediatici e di considerazioni giornalistiche.

Al di là delle legittime considerazioni politiche che sono contenute in questa missiva del Sindaco di Aosta verso il suo predecessore, ciò che ci ha spinti, assieme ai colleghi dell'ALPE e del Movimento Cinque Stelle, a codificare attraverso un documento alcune considerazioni politiche non sono le considerazioni e le diatribe personali tra un Amministratore e un ex Amministratore, ma una lettera di una carica istituzionale della nostra Regione, cioè il Sindaco di Aosta, che ogni anno, lo ricordiamo, è nelle manifestazioni autonomiste e di difesa dell'autonomia, al di là del Presidente degli Enti locali, è una delle massime autorità che viene invitata e che, attraverso iniziative del Consiglio regionale, fa parte di iniziative di difesa dell'autonomia, al di là del colore politico e al di là di chi in quel momento ricopre questa carica di Sindaco di Aosta; allora, è una figura istituzionale, che, al di là del Presidente del Consiglio e del Presidente della Regione, è una massima espressione delle istituzioni valdostane. Il Comune di Aosta è grande protagonista nella storia valdostana dell'autonomia, il Palazzo in Piazza Chanoux è stato grande protagonista di momenti della nostra autonomia, anche di tensioni molto importanti sulla piazza principale, che è la Piazza Emile Chanoux.

Allora, questa lettera, al di là appunto di tutte le altre considerazioni, ad un certo punto - ed è il passaggio che ci ha personalmente, politicamente un po' stupito - si allarga su una considerazione e una disapprovazione nei confronti di certi cosiddetti "autonomisti" a cui piace "sparare a zero contro i Governi nazionali", poi noi questo non l'abbiamo ripreso nella risoluzione, perché riguarda semplicemente certe forze politiche autonomiste, salvo poi votarne i provvedimenti e le finanziarie senza troppi problemi. Intendiamo questo nel dire che noi, per quanto ci riguarda, siamo stati toccati dalla prima parte, cioè "gli autonomisti che sparano a zero contro i Governi nazionali". Diciamo questo perché proprio nell'ultimo Consiglio tutti assieme abbiamo approvato due mozioni: una principalmente è quella di solidarietà alla Catalogna, ma che nella solidarietà alla Catalogna abbinava anche l'invito: "à manifester les fortes préoccupations et la totale contrariété des institutions et de la communauté valdôtaine auprès du Gouvernement national et du Parlement, face à ces attaques toujours plus manifestes et pressantes contre notre autonomie, contre les autonomies spéciales et les Régions". È chiaro che questo è stato interpretato dal Sindaco, figura istituzionale di primo piano della nostra Regione, come "questi autonomisti a cui piace sparare a zero contro i Governi". Alle forze autonomiste di maggioranza - perché noi i Parlamentari non ce li abbiamo e quindi non possiamo essere noi a votare le finanziarie a livello nazionale - invece è rivolta la seconda parte e se noi abbiamo proposto anche alle forze di maggioranza di sottoscrivere o comunque di aprire un dibattito sulla possibilità di sottoscrivere, è chiaro che questa seconda parte riguarda solo loro e quindi noi non ci siamo permessi di andare ad intervenire su questa cosa. Allora, quest'attacco alle forze autonomiste o comunque questo "vezzeggiare" questa nostra presa di posizione che nello scorso Consiglio andava a chiedere un fronte comune, che, tra l'altro, poi è arrivato, perché questo documento è stato votato all'unanimità, è stato un dibattito molto ricco, ecco, questa mozione che viene oggi "vezzeggiata"...è qualcosa che ci ha preoccupato. È vero che molto probabilmente - lo dico ai colleghi e in primis a noi stessi - ci siamo dimenticati di inserire tra le figure istituzionali anche il Sindaco di Aosta e il Consiglio comunale di Aosta, perché effettivamente abbiamo citato le istituzioni intese come il Presidente del Consiglio, il Presidente della Regione e i Parlamentari, potevamo benissimo inserirlo, ma forse profeticamente avevamo intuito che lì la sensibilità fosse un po' diversa e quindi sono quei refusi che alla fine ci hanno in qualche modo dato la possibilità oggi di stanare ciò che era invece un atteggiamento infastidito: infastidito probabilmente nel fatto che assolutamente i Governi nazionali non si devono toccare quando hanno certi colori. Per quanto ci riguarda invece, da autonomisti convinti - e in quest'aula c'è stato un dibattito interessante anche nelle forze che "sono rappresentate" a Roma -, c'è stato un fronte comune al di là dei colori politici, perché qui ci siamo detti che il fronte comune dell'autonomia non ha colori. Abbiamo sentito interventi, al di là della lingua utilizzata, molto autonomisti in quel Consiglio per difendere e per accettare di fare fronte comune su certi temi, in primis sull'autonomia. Oggi quindi ciò che ci preoccupa è la figura istituzionale che indebolisce il fronte che noi avevamo creato all'interno di questo Consiglio, perché se noi con difficoltà o meno riusciamo a creare una sinergia di 35 Consiglieri di tante sensibilità politiche e poi il fronte viene indebolito da dichiarazioni del Sindaco, che dovrebbe invece fare fronte comune come istituzione, non come persona e neanche come Sindaco dal punto di vista politico, libero di criticare il suo predecessore e tutto il resto... Noi oggi siamo preoccupati dall'aver preso atto di essere stati indeboliti o di rischiare di essere indeboliti, perché se il Palazzo regionale dice una cosa - e questo l'abbiamo sentito tanto in questi mesi - e invece Piazza Chanoux subito cerca di attaccare chi oggi cerca invece di difendere l'autonomia, di due cose l'una: o si è autonomisti tutti...ma certamente se andiamo già divisi a Roma, divisi intesi come un fronte che non è comune, non è lo spirito dell'iniziativa che noi avevamo messo in campo; capiamo quindi che forse abbiamo infastidito qualcuno.

Noi chiediamo - e veniamo all'impegnativa - due cose: al Presidente del Consiglio regionale di testimoniare al Sindaco di Aosta la disapprovazione per queste considerazioni, che appunto indeboliscono il fronte istituzionale, che è il fronte di questa mozione. Un Sindaco, tra l'altro, che se andasse avanti la riforma del Senato, potrebbe addirittura andarsi a sedere in quel Senato delle Regioni che dovrebbe difendere le Regioni, questo poi è un paradosso incredibile. Allora, noi vorremmo semplicemente capire se uno quando va a ricoprire un ruolo, è poi vincolato da cariche politiche che indeboliscono la sua idea di fronte comune dell'autonomia di noi tutti, perché questo sarebbe grave, perché, nel momento in cui si va in Senato, come lo diciamo sempre ai nostri Parlamentari, si rappresenta tutta la Valle d'Aosta, in quel caso nello spirito della riforma costituzionale un Sindaco non rappresenta sé stesso, in questo caso, secondo noi, mischiando capra e cavoli e la diatriba di Giordano con l'attacco all'autonomia, che noi abbiamo cercato di difendere e che invece dà fastidio a qualcuno, semplicemente per motivi politici, a noi non sta bene.

La seconda cosa è di chiedere - questo anche perché non l'abbiamo fatto - in modo riparatorio al Consiglio comunale di fare fronte comune con noi in questa battaglia di fronte e di lotta appunto a difesa della nostra autonomia, mettendo anche alla prova il Consiglio comunale: "alla prova" inteso come misurando anche nel Consiglio comunale le sensibilità che qui sono state comuni e che noi speriamo possano essere comuni anche in quella assise. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Intanto io non vorrei essere scambiato per un fannullone della maggioranza, come qualcuno ci definisce, ma mi riferisco al giornalista e ci tenevo da stamattina a dirlo.

Intervengo sulle dichiarazioni del Sindaco Centoz, tra l'altro, onestamente stimo la persona e ho anche simpatia per i suoi modi e le sue azioni, ma questa volta non posso fare a meno di rilevare come le sue dichiarazioni non siano opportune e non lo sono perché ci sono cose che un ex bravo Sindaco può dire e ci sono cose che un Sindaco in carica non deve dire o sarebbe meglio che non dicesse. Come prima cosa voglio prendere le parti di Giordano, non certamente le difese, perché Giordano si difende da solo, io ne voglio solo prendere le parti e riconoscergli i meriti, secondo me indiscussi, come Sindaco e quindi credo che si possa affermare che la sua capacità amministrativa è indiscutibilmente riconosciuta da tutti; penso che lo possano testimoniare all'interno di quest'aula i Consiglieri che hanno lavorato con lui: da Baccega a Follien, a Borrello e ad altri e credo che della sua capacità amministrativa si siano avute ampie prove anche all'interno della Presidenza del CELVA, che lui ha ricoperto con grande competenza, dove tutti i Sindaci hanno avuto sempre modo di esprimere la massima solidarietà e fiducia nelle sue capacità. Voglio poi riconoscergli anche i meriti come politico, perché noi non ci possiamo dimenticare - e, secondo me, non se lo deve dimenticare neanche Centoz - che se lui è lì a fare il Sindaco, lo deve anche grazie al senso politico di Giordano, che ha saputo sacrificare la sua posizione di buon Sindaco e di bravo Sindaco facendo un passo indietro, accettando un percorso politico che privilegiava un accordo politico, cioè mettendo da parte sé stesso per favorire un accordo politico e quest'accordo politico ha portato Centoz a fare il Sindaco. Io credo che questo gli vada riconosciuto, quindi bisognerebbe avere anche la capacità proprio per riconoscere questi meriti sia amministrativi che politici e saper anche ascoltare qualche volta e anche quando un ex Sindaco si permette - io credo anche con merito e competenza e quindi anche con libertà di poterlo fare - di dare qualche consiglio o qualche osservazione bisognerebbe avere la capacità di prenderli, accettarli e di farne tesoro, anche perché io credo che Giordano abbia già dimostrato, come ho detto, forse qualcun altro dovrebbe ancora dimostrarlo. Bien faire et laisser dire quindi vuol dire anche che però prima bisogna farlo e Giordano l'ha fatto e evidentemente, quando uno ha fatto, può anche permettersi poi di fare delle osservazioni.

Vi è poi un altro passaggio che onestamente...io non volevo fare l'intervento su questo, perché non ho la statura dell'autonomista tale da poter fare un intervento, però da valdostano, eh insomma, è un po' imbarazzante, veramente: i "cosiddetti"! Ma chi sarebbero i "cosiddetti"! Allora, siccome è al plurale, non stiamo parlando di Giordano. Allora, se si parla degli autonomisti, si parla dell'Union Valdôtaine...non lo so, di chi si parla? Si parla dei Sindaci dell'Union Valdôtaine? Mi permetto di dire che questo è un passaggio veramente infelice e poi non c'entra assolutamente con la discussione che era stata...come dire? inanellata io continuo a dire con ragione, quindi poteva anche essere sopportata da un certo punto di vista, non c'entra assolutamente nulla. Ha detto: "Agli autonomisti piace sparare a zero contro i Governi nazionali, salvo poi votarne i provvedimenti, le finanziarie senza troppi problemi".

"Un'ultima amara considerazione - conclude poi dicendo un'altra cosa che veramente lascia perplessi - ...trovo assai triste e gretto il tentativo di scaricare sul sottoscritto e sul PD - ma Giordano non ha mai parlato del PD - i problemi del Comune". Io dico questo, però mi rivolgo veramente con stima e simpatia al Sindaco Centoz: ma bisogna anche essere in grado, quando si fa politica, di reggere il confronto e la dialettica, perché se le reazioni ad una legittima lettera di un ex bravo Sindaco sono queste, io mi chiedo in questo momento al Comune di Aosta con tutti i problemi che ci sono...e ci sono dei problemi eh! Non è che vogliamo venirci a dire che non ci sono problemi, sono quattro mesi che ci sono problemi, qualche problema c'è, non è che li abbiamo generati noi! Non è che tutte le questioni che sono citate nascono poi da interventi esterni, ognuno si crea i problemi anche con le sue mani. Allora, il mio invito è che non dobbiamo farci del male tra di noi, perché non serve buttare benzina sul fuoco, quindi il mio invito è anche alla prudenza, alla cautela, al rispetto di alcuni valori che sono stati ben enunciati e credo che possano anche essere sostenuti molto meglio di me i valori dell'autonomia, che poi penso siano anche i valori di Centoz, quindi anche qui sono un po' stupito da quello che dice, perché dovrebbero essere anche i suoi valori, a meno che...non so...

In questo senso mi dolgo per le dichiarazioni di Centoz, ma quello che mi premeva era veramente prendere le parti di Giordano, perché credo che Giordano da Centoz dovrebbe avere un tappeto rosso ogni volta che passa e solo ringraziamenti e non certamente accuse né di incompetenza, né dichiarazioni false, né quanto meno di osservazioni non competenti, che gli competono, eccome se gli competono in quanto ex bravo Sindaco della città di Aosta!

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

È con un po' di imbarazzo che prendo la parola su questa risoluzione che abbiamo presentato e l'imbarazzo aumenta poi quando, leggendo sui social, c'è qualche collega qua all'interno che condivide completamente quello che il Sindaco Centoz ha scritto e quindi l'imbarazzo aumenta in maniera esponenziale: "bravo Sindaco, grazie Segretario". Devo dire quindi la verità che l'imbarazzo aumenta e non so bene come spiegare quest'imbarazzo, colleghi, anche perché due settimane fa abbiamo suddiviso, come ALPE, Presidente Rollandin, molto bene quello che è il fronte comune nei confronti dello Stato e le scelte politiche che si fanno in quest'aula. Abbiamo proprio condiviso con i colleghi dell'UVP, dicendo: no, "fermiamo la müla" un momento (traduzione letterale dal dialetto piemontese: "fermiamo un momento tutto"), perché qui la situazione è drammatica. Allora, ci scanniamo sulle scelte politiche all'interno della nostra Amministrazione regionale, ma il fronte comune lo vogliamo fare nei confronti dello Stato e abbiamo riscritto molto bene - io dico molto bene, perché l'abbiamo sostenuta - la risoluzione che abbiamo approvato con i quattro punti scritti bene e dove c'è un invito di natura politica ai nostri Parlamentari.

Adesso devo prendere la parola su una lettera che il Signor Centoz ha scritto e poi l'imbarazzo è aumentato nel momento in cui ho letto che un nostro collega ha scritto -legittimamente, ci mancherebbe, fa parte della dialettica politica, come diceva bene il collega La Torre -: "bravo Sindaco e grazie Segretario" e a noi indubbiamente fa male. Non ci sentiamo indubbiamente toccati dal sarcasmo di Centoz quando fa riferimento ai "cosiddetti - soi-disant - autonomisti che sparano a zero sui Governi nazionali e poi votano i provvedimenti di quegli stessi Governi", perché è chiaro indubbiamente, lo sapete tutti, che non si riferisce a noi di ALPE, ma all'Union Valdôtaine e alla Stella Alpina. Tuttavia, il tono è sprezzante, il tono che si evince da quei cosiddetti (soi-disant) davanti al sostantivo "autonomisti" non ci lascia indubbiamente indifferenti. Non vogliamo dare un'interpretazione autentica delle parole del Sindaco, ma mi sembra di cogliere un leggero...come dire? come tradurlo? astio, un'eco di insofferenza che francamente ci stupisce, mi stupisce da parte di chi ricopre in questo momento il più alto scranno della Cité d'Aoste grazie ad un'alleanza con i soi-disant, i cosiddetti "autonomisti" e vedo dei colleghi del Comune di Aosta pesanti, Assessori nel Comune con cui governa...solo e soletto in Giunta, no? Tutto questo è veramente...non so, ripeto: in matematica è esponenziale quest'imbarazzo, questa pochezza...dopo la discussione fatta in quest'aula due settimane fa, io dico politicamente di un certo livello, ma soprattutto anche dal punto di vista generazionale, di un certo livello, l'abbiamo detto: ci sono delle generazioni diverse qua dentro, ma, dal punto di vista politico, ma anche dal punto di vista anagrafico, ce lo siamo detti tranquillamente e abbiamo tolto completamente quelli che sono i dibattiti forti, le partite ardite che abbiamo affrontato in quest'aula, ma abbiamo detto: no, fermiamoci un attimo sulla questione locale, facciamo fronte comune nei confronti dello Stato. Ebbene, noi abbiamo, insieme ai colleghi, sottoscritto questa risoluzione e auspichiamo veramente che i colleghi di maggioranza la votino, ma proprio per prendere le distanze da quest'imbarazzo, "solo, soletto", ma con qualcuno governerà ben questa città, cité d'Aoste? E nel disprezzo più totale, quasi come...noi abbiamo appena fatto un dibattito di natura politica, d'envergure due settimane fa proprio su questi temi, dove abbiamo detto che qui non è una questione Rollandin, Perron, no, questa è una questione della Valle d'Aosta tutta, dei valdostani nei confronti dello Stato. Ci siamo seduti di là e abbiamo preso carta e penna insieme al Presidente Rollandin e abbiamo scritto delle cose che noi di ALPE crediamo importanti. Grazie.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Io preciso subito che ovviamente noi del Movimento Cinque Stelle non abbiamo la patente autonomista, stiamo ancora col foglio rosa, quindi non ci sentiamo toccati da queste considerazioni. Prima di tutto, pur avendo sottoscritto la risoluzione che chiede semplicemente il rispetto di qualcosa che avevamo deciso qui - e che quindi si pensava fosse una cosa acquisita da tutti -, voglio però spezzare una lancia a favore del Sindaco, perché il Sindaco, seppur con otto-nove mesi di ritardo, si è accorto che abbiamo due Parlamentari che sostanzialmente hanno continuato a votare tutti i provvedimenti che erano delle mazzate sulle "palle" della Valle d'Aosta. Allora, ha ragione il Sindaco, non gli si può dar torto, perché questi due - potremmo dire: "attenti a quei due" - hanno fatto tutto fuorché gli interessi della Valle d'Aosta. Non sono intervenuti quando era il momento, hanno sempre fatto delle scelte al ribasso e hanno contenuto i danni, anche quando li abbiamo sentiti sembravano come dei cani bastonati: il cocker con le orecchie sotto le zampe che passa e dice: "ci è andata bene, ne abbiamo prese solo poche". Da questo punto di vista, il Sindaco ha ragione, però, accidenti, questa cosa va avanti da otto-nove mesi e allora qui noi non facciamo considerazioni su è più bravo Giordano o è più bravo Centoz, per noi è come fare una gara su un circuito di Formula 1 con due lumache, quindi diventa difficile anche dire chi è il più bravo, chi è il meno bravo.

Quello che ci interesserebbe capire, ma questo per non la solita battuta: "per il bene della Valle d'Aosta", ma per quello che stiamo facendo qui come politica, è se il Comune di Aosta si parla con la Regione Valle d'Aosta, perché adesso il PD è in maggioranza in Comune con voi ed è in maggioranza qui. Si presume quindi che, nel momento in cui si sottoscrive anche una risoluzione o comunque si prende un impegno, vi siate parlati comunque prima, perché sennò c'è uno scoordinamento che è totale. Teniamo conto che parliamo - e questo lo dico con rispetto - del partito che attualmente è al Governo e il Sindaco di Aosta è comunque, mi pare, ancora Segretario del PD, se non è cambiato qualcosa, e capite bene che se noi facciamo o se voi fate un discorso di squadra, ma che squadra è? Uno tira da una parte, l'altro tira dall'altra. Al di là del bravo e meno bravo, quindi c'è semplicemente da ribadire una linea che era stata assunta, poi il Sindaco ha ragione, però siete voi che dovete mettervi d'accordo, siete voi che avete i Parlamentari e quindi dovete parlarvi.

Noi pretendiamo semplicemente che ci sia un dialogo e sinceramente queste "lettere d'amore" alla vigilia di Natale lasciano il tempo che trovano, ma danno un'immagine che è un'immagine di scollamento della vostra maggioranza, ma noi potremmo dire: "ma chi se ne frega", però, attenzione, quando noi andiamo a Roma, quando il Presidente Rollandin va a Roma a chiedere, beh, da chi è supportato? Alla fine il grande interrogativo per noi che non ne capiamo niente di politica è questo: ma che cosa avete preso il PD in maggioranza? Se il PD non sostiene e se voi non avete una linea comune col PD e se i vostri Parlamentari col PD non hanno una linea comune. Veramente questo è un interrogativo a cui probabilmente non avremo mai risposta.

Presidente - Altri che chiedono la parola? Se non ci sono altre richieste, la parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - I colleghi dell'opposizione non potevano lasciarsi scappare questa succosa occasione di fare un legittimo teatrino, ho fatto opposizione anch'io quindi...e con tempismo direi davvero superlativo hanno prodotto una risoluzione che però decontestualizza una frase del Sindaco di Aosta e la fa diventare l'attacco contro tutti gli autonomisti. Non voglio di sicuro difendere Centoz, non mi appassiona la polemica politica, soprattutto quando è originata da un ex, come si è definito in questa lettera, perché è la risposta ad una lettera in cui l'ex Sindaco Giordano si giustifica dicendo: "non ho più potuto star zitto e da ex capisco che non è, diciamo, politicamente o deontologicamente magari corretto intervenire, ma lo devo fare". Io avevo letto con una certa superficialità la lettera di Giordano proprio in quanto lettera di un ex che ad un certo punto ritiene di doversi sfogare. Oggi l'ho riletta con un po' più di attenzione e devo dire che, al di là della violazione di quei codici politici elementari per cui generalmente si evita di evita di intervenire, a meno che non si sia interpellati direttamente, nei confronti del proprio successore - di persona sulla quale e per la quale, diciamo, si è fatto il passo indietro -, rilevo in quella lettera una rabbia repressa che straborda nella polemica politica contro l'attuale Sindaco, contro l'attuale gestione - la quale ricalca, tra l'altro, in parte anche la gestione precedente -, contro il Governo nazionale, definisce Renzi "onnipresente e onnipotente", poi fa una serie di altre considerazioni, che ripeto personalmente mi appassionano relativamente.

Ora, io non voglio difendere il Sindaco Centoz, né tanto meno Renzi, non credo che nessuno dei due abbia bisogno della nostra difesa o di avvocati difensori, anche perché per me questa rimane, se vogliamo, una polemica abbastanza ridotta alle due persone: una che anticipa e l'altra che poi ad un certo momento risponde. Mi permetto però di dire che quest'aula, così come anche l'aula del Comune, è diventata un ring in cui si mescolano i livelli amministrativi, in cui ognuno fa l'esegesi delle cose dette dagli assenti, ma sempre - e non mi riferisco solo a questa situazione particolare, ma anche a ciò che è avvenuto nel Comune di Aosta - con una certa malizia, come se ogni cosa che viene detta venisse poi rivolta alle persone, a tutte le persone che si sentono in qualche modo coinvolte all'interno di una categoria. Io non penso che il Sindaco Centoz...insomma, ripeto, poi spero che questo dibattito avrà poi un seguito nei giornalini di partito, nei siti, nei social, tanto oramai quello è il luogo in cui tutti vanno a cercare delle informazioni e delle indiscrezioni...non so a chi si riferisca il Sindaco Centoz, non l'ho sentito, non mi interessa sentirlo, non credo però che si riferisse ai veri autonomisti, altrimenti non avrebbe scritto - e qua faccio un'interpretazione, un'esegesi anch'io, ma siccome siamo stati spinti da questo... -: "i cosiddetti autonomisti", avrebbe messo dentro tutti gli autonomisti valdostani, in questo caso avrebbe messo dentro anche noi credo, perché noi abbiamo votato recentemente, tra l'altro, delle mozioni e delle risoluzioni anche fortemente critiche verso certe politiche nazionali. Noi non abbiamo problemi a dire che, quando si colpisce l'autonomia e quando in alcuni casi si esagera anche, il nostro gruppo è in prima linea a difendere l'autonomia. Quando si parla di "cosiddetti autonomisti", quindi personalmente non mi sento colpito più di tanto, perché, pur appartenendo ad un gruppo che è dichiaratamente di sinistra, mi ritengo comunque un autonomista valdostano.

Ho letto di coloro che hanno votato le finanziarie nazionali, beh, quand'eravamo all'opposizione, abbiamo criticato certi voti a volte anche non proprio critici, anche molto acritici in alcuni casi, fatti nel passato, fatti magari da persone che oggi sono ancora sedute lì, ma noi abbiamo criticato anche dei "livelli precedenti", abbiamo criticato anche coloro che erano seduti prima in Parlamento, perché l'abitudine di votare le finanziarie nazionali non è l'abitudine solo dell'attuale Senatore e dell'attuale Deputato, nei quali, peraltro, mi pare di cogliere soprattutto in quest'ultima fase una certa volontà anche di alimentare e di creare un dibattito. Nella storia si è sostenuta una politica di collateralismo, se vogliamo, di sinergia con i Governi nazionali di destra o di sinistra e non mi pare che ci siano stati mai dei clamorosi voti negativi alle finanziarie, quindi, quando il Sindaco Centoz presumo parli di voti di questo genere, credo legittimamente possa anche pensare ad una storia rispetto a queste cose, peraltro cita anche...come si può dire? un adagio finale che mi pare sia stato concepito da due ex Parlamentari, non so se erano Nicco e Perrin, forse riguarda questo...facendo riferimento a quest'adagio, tra l'altro, dice delle cose che possono essere anche considerate delle cose di buon senso e degli auspici.

Se i nostri autonomisti oggi hanno l'intenzione di portare un dibattito, che, secondo me, invece dovrebbe essere ricondotto al giusto livello, io invito tutti, compresi noi, probabilmente ad approfondire tanto le critiche rivolte da Giordano - il collega La Torre ha fatto una sua obiettiva analisi dell'azione amministrativa di Giordano - ma anche le risposte di Centoz rispetto alle critiche di Giordano, perché, ripeto, la risposta di Centoz, che oggi addirittura è stata al centro del dibattito all'interno del Consiglio regionale, origina da una lettera nella quale venivano fatte alcune considerazioni addirittura di capacità amministrativa, perché l'ex Sindaco Giordano ad un certo punto fa anche degli apprezzamenti: definisce il Presidente del Consiglio "il buon Michele che sta facendo un pensierino ad altra poltrona, diciamo molto più politica". In conclusione il giornalista parlando a Giordano dice: "caro Sindaco grazie per il contributo, che getta nuova luce su un'Amministrazione, quella del tuo successore, che offende l'Aosta capitale dell'autonomia" dopodiché gli dà praticamente del mediocre e dello stupidotto. Allora, chiunque di noi, credo, si sarebbe sentito in dovere di rispondere ad una lettera del genere, che non è che contenga dei toni propriamente riguardosi o dei toni propriamente concilianti. È, se vogliamo, una dialettica che intercorre tra l'attuale Amministratore del Comune di Aosta e l'ex Amministratore del Comune di Aosta, una dialettica che a me incuriosisce personalmente, perché vorrei capire come andrà a finire, sinceramente mi incuriosiscono di più i temi che sono stati evidenziati all'interno di questa lettera, mi incuriosisce di più capire effettivamente chi ha ragione, chi ha torto, se ragione e torto in questo momento devono essere trovati. Non mi appassiona sinceramente l'idea che il Consiglio regionale debba intervenire - tra l'altro, siamo tutti federalisti e tutti rispettosi dei livelli amministrativi, che sono forse la base proprio del pensiero autonomista - rimproverando il Sindaco del Comune di Aosta come fosse un bambino scemo. Allora, i due probabilmente si sono già scornati, nei prossimi - e qua concludo, Presidente - giorni mi aspetto di vedere un dibattito e il dibattito, anche quando è acceso, secondo me, è il sale della democrazia. Intervenire in questi dibattiti vuol dire bloccare un processo democratico anche di discussione e di dialogo e, secondo me, è inopportuno.

Presidente - Grazie. Non vedo altre richieste, chiudiamo la discussione generale? La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente. Chiederei una breve sospensione per una riunione di maggioranza.

Presidente - La sospensione è accordata per cinque minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 20,50 alle ore 21,11.

Viérin M. (Presidente) - Colleghi, prego, riprendiamo i lavori. Chi chiede la parola? La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Ringraziamo intanto la maggioranza o parte di essa perché nella sospensione ci è stato proposto, intanto, di accettare il testo modificato...cercherò di spiegare come intendiamo recepire queste modifiche perché alla fine il fronte comune, se ci deve essere, ci deve essere su tutto. Al di là delle sfumature e delle sensibilità su una certa interpretazione, che peraltro ci sono state anche in maggioranza, vista la nostra mozione che è stata votata all'unanimità e che andava a chiedere un fronte comune di contrasto agli attacchi all'autonomia, nella risoluzione si dice: "impegna il Presidente del Consiglio a richiedere al Consiglio comunale di Aosta di fare fronte comune nella difesa dell'autonomia, unendosi alle istituzioni regionali e ai Parlamentari nel manifestare al Governo nazionale e al Parlamento la contrarietà di fronte ai recenti e costanti attacchi all'autonomia", che era quello che ci interessava. Si è preso atto appunto che c'è una volontà in quest'aula e non era neanche nostra intenzione commentare fatti privati o politici fra un Sindaco e un ex Sindaco, lo avevamo detto in premessa: il nostro obiettivo era la preoccupazione di una figura istituzionale, che dovrebbe fare fronte comune con noi Consiglieri regionali e istituzioni regionali per una battaglia nei confronti della difesa di una prerogativa che è di tutti, che è patrimonio comune al di là delle differenze e dei distinguo politici.

È chiaro che, per quanto ci riguarda, rimane un ammonimento, rimane anche uno smarrimento per queste prese di posizione, perché non è che il Consiglio regionale in questo momento voleva andare ad interpretare le lettere fra due Amministratori, ma non ci sentiamo oggi di prendere lezioni di autonomia da una figura istituzionale che proprio nei giorni di adunanza del Consiglio comunale di Aosta va a scrivere una lettera dove tira per la giacca i soi-disant, tra l'altro, autonomisti. Qui non abbiamo voluto fare né polemica, né il teatrino, ma abbiamo semplicemente voluto reagire, da un punto di vista istituzionale, ad una lettera e quindi, come la lettera di Centoz è in reazione alla lettera di Giordano, la nostra presa di posizione è in reazione ad una lettera che va ad attaccare gli autonomisti. Tra l'altro, noi non ci sentiamo neanche toccati personalmente e politicamente, perché lo abbiamo detto: noi non siamo gli autonomisti che hanno...intanto non siamo soi-disant autonomisti, perché noi siamo autonomisti veri; seconda cosa: noi non siamo gli autonomisti che poi votano le fiducie, perché questi sono gli autonomisti della Stella Alpina e dell'Union, scusi eh, non è che voglio fare l'esegesi neanch'io di nessuno, non è che ci vuole tanto per capire a chi è diretto l'attacco, tanto per semplificare e per non difendere l'indifendibile, e non era neanche mia intenzione entrare nell'interpretazione, però noi ci sentiamo toccati da un punto di vista istituzionale, da una figura istituzionale che condanna gli autonomisti che contrastano il Governo: questo è un ragionamento politico, non ha nulla a che vedere con...ci mancherebbe, ognuno è libero di prendere le posizioni che vuole!

Noi crediamo en bref che non abbiamo in questo momento bisogno di queste polemiche, questo lo diciamo veramente, al di là di tutto ciò che riguarda il Comune di Aosta, che ha i suoi problemi - e noi non vogliamo entrare neanche nel merito, e su questo ha ragione il collega Guichardaz, che tante volte rischiamo di farci dire da loro quello che dobbiamo fare noi -, noi abbiamo cercato di metterla - e vorrei ribadirlo - su un piano istituzionale, perché proprio in questo momento in cui abbiamo con fatica chiuso un cerchio di una battaglia... di fronte comune, perché non è neanche una battaglia, per difesa di un ideale che noi crediamo e siamo sicuri essere patrimonio di tutti, vediamo che una lettera che nulla ha a che vedere con questo, impolpata di una frase infelice, che però si sapeva, almeno noi immaginiamo che, quando uno scrive una frase del genere, sa benissimo che poi ha delle ripercussioni politiche...in pieno Consiglio regionale, durante un Consiglio comunale non è che siamo stati...è chiaro che anche vedere l'Assessore Donzel che scrive: "mi piace, bravo Sindaco e grazie Segretario" ci dispiace, è vero che è una considerazione politica e la rimettiamo sul piano istituzionale: ci dispiace perché ogni momento di messa in discussione del fronte comune della lotta per difendere l'autonomia indebolisce il fronte dell'autonomia, poi magari sono gli stessi che in giro dicono: "fa reustì tcheutte uneui seui seutte bague", bisogna fare fronte comune, almeno sul tema dell'autonomia bisogna rimanere uniti. E noi abbiamo un Sindaco che ci dà lezioni di autonomia e che definisce addirittura le persone che hanno votato una mozione all'unanimità soi-disant, cosiddetti "autonomisti", ma che ognuno pensi per sé stesso, perché noi non prendiamo e non diamo lezioni di autonomia a nessuno!

Ci dispiace - ripetiamo - che si sia persa un'occasione per star zitti su un tema in un momento di costruzione e non pensiamo che ci sia del dolo, ma attraverso quest'invito, Presidente Viérin, che lei trasmetterà a nome dei Consiglieri che lo voteranno, immaginiamo tutti, al Sindaco di Aosta, questa richiesta di fronte comune anche al Consiglio comunale di Aosta, finalmente, senza volerlo, o, meglio, volendolo in buona fede, trasferiremo anche nel Consiglio comunale di Aosta questo Consiglio e forse il Sindaco si renderà conto che rappresenta il Consiglio al di là della Giunta, perché il Consiglio è sovrano. Il Consiglio comunale di Aosta sarà sovrano nell'approvare o non approvare un fronte comune di difesa dell'autonomia con il nostro Presidente del Governo, con il Presidente del Consiglio e con i Parlamentari: quelli che loro contestano approvare le fiducie a Roma.

Oggi quindi pensiamo di aver fatto un buon lavoro politico, non il teatrino e neanche la polemica, perché abbiamo cercato di usare termini moderati e di porre la questione in termini di sensibilità. Vorrei anche dire che le sensibilità autonomiste in quest'aula sono molto diffuse, quindi speriamo che siano diffuse, ma ne siamo certi, anche all'interno del Consiglio comunale, perché l'agone politico è più o meno lo stesso, ci sono certe forze in più rappresentate, alcune sono più definite autonomiste, quindi noi ci auspichiamo che veramente sia l'ultimo tassello, assieme alle comunità locali, quindi al CELVA, dove effettivamente è stato distribuito anche il nostro documento, con tutti i Sindaci, proprio per fare questo fronte comune, che speriamo possa avvenire. Ringraziamo e non ce ne voglia il Sindaco Centoz per questa tirata d'orecchio, che arriva dal Consiglio regionale alla figura istituzionale, ma ci voleva e forse cascava anche un po' a fagiolo, come si suol dire, dopo tutte le leggere sbavature o quelle che lambivano quest'aula, cercando di solleticare le nostre iniziative.

En conclusion nous voulons exprimer, au-delà de la banalisation du concept de l'autonomie, l'idée qu'on refuse la course à celui qui est plus autonomiste des autres et ça nous sommes les premiers à le dire. Chacun de nous a une idée, un esprit, des idéaux qu'il a mûris dans son parcours politique et humain, mais il n'y a pas besoin de l'étaler, mais au contraire - et de l'autre côté c'est le revers de la médaille - nous ne voulons non plus qu'il y ait la banalisation, en définissant des soi-disant autonomistes des personnes qui ne sont pas d'ici ou qui n'ont pas une sensibilité politique forcément autonomiste, peut-être même nationale, mais qui adhèrent à une idée autonomiste, car notre envie est celle d'avoir le plus possible des citoyens, des valdôtains, des élus qui s'unissent dans cette bataille. Alors, si nous voulons unir, nous devons être très prudents dans l'utilisation de certains termes, surtout sur des idéaux et des principes, si nous voulons diviser, ah, c'est simple, les divisions arrivent tout de suite et surtout on devrait se rendre compte que, quand on recouvre une charge institutionnelle et une des charges institutionnelles les plus importantes, parce que c'est la capitale de la Vallée d'Aoste que le Syndic d'Aoste représente, il faudrait utiliser un peu de prudence, la même prudence qu'on a conseillée dans ces semaines dans la mesure où nous avons essayé de faire percevoir l'enjeu de l'autonomie, sans la banaliser.

Aujourd'hui nous croyons que le Syndic d'Aoste ait écrit une lettre sans trop penser aux conséquences politiques qu'elle aurait eues, surtout envers d'autres sensibilités autonomistes et surtout envers les élus au Conseil de la Vallée. Nous remercions encore une fois, car nous sommes sûrs que ce parcours aujourd'hui s'enrichit d'une sensibilité en plus et nous mesurerons l'esprit autonomiste qu'il n'est pas seulement à paroles, mais qui est quelque chose qu'on doit démontrer dans les faits et surtout dans les institutions. Merci.

Président - Merci collègue Viérin. Qui demande la parole? La parole au Président de la Région.

Rollandin (UV) - Oui, merci Président.

Je crois que le moment où on a analysé cette résolution on a démarré en considérant qu'il y avait de la bonne fois, qu'il y avait l'intérêt commun de souligner un aspect que je crois nous avons partagé pendant la dernière séance, c'est-à-dire une attitude constructive et chorale vis-à-vis d'un point qui nous intéresse tous: de défendre l'autonomie dans les faits et non pas dans les mots. Là, comme il le rappelait le collègue Chatrian, on a écrit ensemble une résolution qui résume l'intérêt à ce moment de la collectivité par rapport à l'aspect financier vis-à-vis de l'État, je crois qu'il a été un point important pour nous tous, pour la collectivité, non pas pour la force A ou la force B et en effet on l'a votée à l'unanimité. C'était la raison pour laquelle je dois dire que l'intérêt vis-à-vis des lettres de l'un et de l'autre de ma part est très mince. Je voudrais même dire que je ne m'intéresse pas de tout ce qui se passe entre les ex, les actuels, les amants, les différentes propositions qui se passent, je ne suis pas intéressé à ça: ce qui m'intéresse c'est qu'il n'y ait pas des doutes sur le fait qu'il n'y ait pas quelqu'un qui est hors de cette salle qui a la possibilité de dire qui est autonomiste et qui n'est pas autonomiste. Je crois que ce qui se passe dans cette salle devra être jugé pour les effets qui a dans le domaine qui consiste dans les lois qu'on fait, dans les délibérations qu'on adopte dans cette salle.

Io credo che questo sia il significato per cui noi riteniamo che sia giusto intervenire e intervenire tutte le volte che qualcuno vuole dare lezioni o che qualcuno vuole intervenire fuori da quello che è il discorso legittimo di questa sala, intervenire per sostenere insieme la parte riferita alla difesa dell'autonomia in senso reale, cioè difendere la capacità legislativa, difendere la capacità economico-finanziaria, che è poi quella che ci porterà al dibattito del prossimo bilancio che andremo ad analizzare insieme. In questo senso quindi ringrazio per aver accettato queste proposte, che insieme possono dirci di aver fatto un passo avanti e non un passo indietro nella polemica. Grazie.

Président - Merci Président. On peut passer à la votation. Alors, je rappelle à tous, pour ce qui concerne le texte qu'on va voter, qu'on enlève le point 1. On passe à la votation. La votation est ouverte. La votation est close.

Présents: 34

Votants: 34

Favorables: 34

Le Conseil approuve à l'unanimité.

Président - Bonne soirée, la séance est levée.

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L'adunanza termina alle ore 21,25.