Oggetto del Consiglio n. 1540 del 4 novembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1540/XIV - Interpellanza: "Predisposizione da parte di Federgioco di un piano nazionale per la gestione dei Casinò".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Assessore, abbiamo presentato questa iniziativa in quanto siamo venuti a conoscenza...Assessore Marguerettaz, lei del Casinò non se ne occupa più, però ci ricordiamo ancora i suoi exploit, quindi se vuole rispondere lei...Dicevo, ci siamo occupati di questa vicenda e abbiamo interpellato il Governo perché siamo venuti a conoscenza, attraverso un articolo de Il Corriere della Sera che sicuramente l'Assessore Perron avrà letto, di un piano nazionale avanzato da Federgioco (che è l'Associazione che raggruppa i quattro casinò d'Italia) con una proposta che prevede l'apertura di quattro nuovi casinò; c'è anche una bella mappa, e quindi, al di là di Saint-Vincent, Campione, Sanremo e Venezia, ci sarebbero Montecatini, Anzio, Salerno, Bari, Taormina e altre ipotesi, dalle quali località farne emergere quattro che dovrebbero ospitare dei nuovi casinò. Abbiamo inoltre appreso, sempre da questo articolo di giornale che è molto dettagliato e che ha al suo interno dei dati molto precisi, che il piano dovrebbe prevedere che questi otto casinò - che sono contenuti in una proposta di 41 pagine recapitate al Sottosegretario dell'economia con delega ai giochi - confluiscano in una nuova società controllata al 51 percento dallo Stato, la quale gestirebbe di fatto tutti i casinò italiani. E si citano anche i casinò che sono gestiti...in quest'articolo li chiamano "gli Enti locali", quindi si cita per esempio Venezia dove c'è il Comune, ma si cita anche la Valle d'Aosta, dove appunto la Regione...è attraverso legge, quindi anche con una questione - ve lo ricordate - costituzionale, una legge che era stata poi impugnata dal Governo e che poi invece ha sancito la Casa da gioco come risorsa dei valdostani, che passerebbe, in questo piano, allo Stato. Quindi, al di là poi delle considerazioni che ci riserviamo nella replica, abbiamo con stupore appreso che la Federgioco ha proposto questa cosa, e vorremmo capire intanto se voi, come Governo, o se l'Assessore o il Presidente siete a conoscenza di tale progetto, come giudicate l'apertura dei nuovi casinò, come giudicate questo progetto e se ne siete a conoscenza. Vi chiediamo anche quale indirizzo sia stato dato dall'Amministrazione ai nostri rappresentanti all'interno di Federgioco - sappiamo che ne abbiamo - e quali sono gli intendimenti del Governo in merito a questa vicenda. Grazie.
Presidente - Grazie. Per la risposta, la parola all'Assessore Perron.
Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.
Grazie collega per aver portato questo argomento, che permette di precisare che non vi è alcun piano nazionale avanzato formalmente da Federgioco. La notizia che lei citava, riportata da un articolo di stampa, è stata smentita ufficialmente dal Presidente di Federgioco, a Roma, lo scorso ottobre. Per quel che riguarda la Valle d'Aosta era presente il Direttore generale, col quale ho parlato; era allarmato di questo articolo, ed era presente in qualità di rappresentante del Casino de la Vallée e come Vicepresidente di Federgioco. Esiste quindi una garanzia ufficiale che doveva immediatamente smentire l'ufficialità di questa notizia. I dettagli abbastanza precisi che lei citava, cioè addirittura il numero di pagine, lasciano pensare che possa esistere un elaborato, ma certamente non è stato commissionato, non è stato presentato, né redatto, e tanto meno consegnato al Ministero dell'economia e finanze da Federgioco. I contenuti di questo "ipotetico" documento non sono quindi conosciuti da Federgioco, e dal nostro punto di vista non è stato dato alcun indirizzo dall'Amministrazione al rappresentante valdostano che è presente in Federgioco per conto del Casinò.
Gli intendimenti: qualora il Governo dovesse decidere di aprire nuove case da gioco, che è un'ipotesi speriamo improbabile, ma che il Sottosegretario Baretta per certi aspetti non ha mai escluso, Federgioco ovviamente - e sarà un nostro impegno in tal senso - sarà chiamata a fare la sua parte, e cioè dovrà essere un interlocutore preferenziale su un dibattito aperto, anche di tipo tecnico, difendendo in ogni modo l'autonomia degli attuali gestori, che va tutelata. Quindi per quel che ci riguarda, come sempre, il Governo regionale vigilerà attentamente sull'eventuale evolversi di questa situazione, sollecitando anche i Parlamentari della Valle d'Aosta, per mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela della Casa da gioco di Saint-Vincent. Grazie.
Presidente - Grazie. Per la replica, la parola al Consigliere Viérin.
Viérin L. (UVP) - Sì, grazie Assessore.
Ringraziamo per la risposta, che ci rassicura in parte, nel senso che, avendo appreso come tanti da Il Corriere della Sera - tra l'altro da un nome e una penna abbastanza importanti come Sergio Rizzo - dettagli abbastanza puntuali sul piano non tanto nazionale, perché ogni anno...anzi, forse due volte all'anno, è di 6 mesi fa l'esistenza di una proposta dei Senatori di Forza Italia con il Senatore Scilipoti...ogni tanto è ricorrente questa questione, l'apertura della revisione...non era tanto quello che ci preoccupava, quanto che il piano uscisse da Federgioco, cioè dalle quattro case da gioco esistenti che vanno a chiedere di fare altri quattro casinò! Non avremmo avanzato alcuna iniziativa se non fosse stato così dettagliato un piano di 41 pagine che è arrivato al Sottosegretario; e poi probabilmente nello stesso modo in cui ha allarmato la Valle d'Aosta ha allarmato anche altri, per cui questo piano l'avranno fatto sparire.
Assessore Perron, l'invito è, attraverso i nostri rappresentanti, di vigilare su Federgioco affinché la Federgioco faccia veramente quello che ha sempre fatto, cioè difendere gli "interessi e le prerogative" dei quattro casinò, sapendo che tra l'altro Saint-Vincent rispetto agli altri casinò ha una legge istitutiva che è una battaglia costituzionale ottenuta e vinta attraverso una sentenza, e che quindi la proprietà del Casino de la Vallée è una proprietà che rimane della Regione Valle d'Aosta e, in percentuale sempre più minima, del Comune di Saint-Vincent. Ci fa piacere che l'Amministrazione - in questo caso il Governo - sarà vigile su questa questione. Chiediamo che ci sia effettivamente - come immagino voi avrete fatto - una verifica puntuale su ciò che è successo, perché la smentita ci sta bene, ma ci fa anche strano che si arrivi su una pagina de Il Corriere della Sera con una notizia che proprio non ha nulla di fondato: Cerchiamo quindi di lavorare affinché, semmai qualcuno avesse idea di inventarsi una cosa del genere, lo si fermi subito, o almeno facciamo sentire la nostra posizione, perché questo, effettivamente, per quanto ci riguarda, o è inserito in una discussione generale o altrimenti...ci sono già quattro casinò che hanno delle difficoltà per vari motivi e c'è anche la crisi del gioco, ma se noi parallelamente ampliamo il tutto senza inserire questo in un discorso più generale, secondo noi sarebbe qualcosa di molto negativo. Al di là di questo, che almeno l'Amministrazione sia informata su tutto quello che si muove all'interno, per evitare, soprattutto in questo momento di difficoltà, che ci superino gli eventi e che non ci sia il governo di queste questioni. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Viérin. Possiamo riprendere l'ordine del giorno dal punto 10. Punto 10 all'ordine del giorno.