Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1451 del 7 ottobre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1451/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Bozza di accordo di collaborazione tra la Regione Piemonte e la Regione Valle d'Aosta per la gestione condivisa di percorsi assistenziali".

Presidente - Punto 3.01 all'ordine del giorno. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Si è scritto e detto molto su questo argomento e credo che questo basti per dire come sia stato gestito male un dossier così importante. Il nostro gruppo UVP ha avuto, come anche gli altri gruppi di opposizione, le stesse poche e piccole informazioni. C'è un'estrema difficoltà e soprattutto un sentimento di insicurezza da parte di coloro che stanno operando all'interno di questi servizi, i quali per un periodo si sono sentiti dire un sacco di cose e di cambiamenti in atto, ma quando si sono rivolti alla parte politica che hanno avuto possibilità di contattare si sono sentiti rispondere che non ne sapevano assolutamente niente. Salvo poi trovarsi all'ultimo minuto con provvedimenti che sono saltati fuori e con informazioni uscite dal comitato di pilotaggio, tanto che a un certo punto ci siamo sentiti in dovere di sollevare questo problema.

Al di là di quello che ci verrà a dire, Assessore, noi vogliamo che su cose di fondamentale importanza la si smetta di andare avanti da soli, in solitudine, senza consultarci, senza lavorare nelle commissioni che sono messe lì apposta per trattare certi argomenti e forse per capire anche certe situazioni! I colleghi Nello Fabbri ed Elso Gerandin che sono in V Commissione nulla sapevano di questo argomento, salvo poi avere la possibilità di comprendere che delle comunicazioni sono partite con tanto di accordo di programma collegato. Quindi siamo in attesa della sua risposta, per capire una volta per tutte cosa state facendo.

Presidente - Grazie collega Bertschy. La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Io devo ringraziare per questa interpellanza, perché ci permette di presentare la nostra posizione in modo chiaro. Gli accordi di cooperazione e di sinergia sanitaria tra regioni confinanti, quindi soprattutto con il Piemonte, sono fondamentali per ampliare il nostro bacino di utenza e avvicinarci agli standard previsti dal decreto 70 dell'aprile di quest'anno, che penso tutti conoscano.

Il decreto 70 non è vincolante per noi, in quanto c'è l'articolo 3 che ci salvaguarda, ma comunque determina delle riflessioni, perché se gli standard prevedono dei parametri, questi saranno comunque per le valutazioni sulle sostenibilità. Il decreto 70 prevede una neurochirurgia per 600 mila abitanti e una emodinamica per 300 mila abitanti, cose che noi abbiamo con dei numeri molto più bassi. Da anni cerchiamo di concludere un accordo con il Piemonte senza risultati, soprattutto perché una mobilità passiva verso di noi costerebbe alla stessa Regione Piemonte qualche milione di euro. Ho cercato da tempo di riallacciare un dialogo con l'assessore Saitta e con il direttore della sanità piemontese Moirano, con cui mi sono visto alla fine del mese di agosto. È stato deciso di fare un tavolo tecnico per verificare se esisteva la possibilità di creare una rete comune, soprattutto per quello che riguarda l'emergenza.

Questo gruppo tecnico ha scritto una bozza di accordo che è stata trasmessa alla protezione civile per competenza e per una valutazione tecnica di merito, in particolare per l'attivazione del numero unico europeo 112 previsto per legge e per verificare quanto questo fosse di impatto rispetto alla centrale unica del soccorso. In questo documento, che tutti voi avete, non c'è solo un problema di centrale, ma anche di strategie sanitarie. Quella che è stata diffusa è solo una bozza tecnica, con varie ipotesi formulate da tecnici che come tali non avevano alcun compito di decisioni finali. Si tratta infatti di un'ipotesi tecnica di un gruppo che ha chiesto a sua volta una valutazione a un altro gruppo per formulare un parere. In assessorato abbiamo molti tavoli tecnici e ci chiediamo quale sarà in futuro la metodologia di lavoro, ma un conto sono l'ipotesi tecnica, i dati economici e l'analisi sulla fattibilità, un altro è la decisione politica con cui si compiono le scelte sui servizi di qualità, non solo sulla base dei conti e dei risparmi. La non economicità di molti servizi esistenti da noi non ci ha mai impedito di metterli in piedi, perché erano importanti per i nostri cittadini anche se i numeri erano bassi. In particolare, il governo non ha mai approvato lo spostamento di una centrale di soccorso in altra sede.

La politica, viste le ipotesi tecniche, ha comunque espresso il suo orientamento che va oltre l'ipotesi tecnica. Il Presidente lo ha detto chiaramente: non si sposterà nulla dalla Valle d'Aosta. Da parte mia - davanti agli operatori, che ringrazio - affermo che sono contrario a uno spostamento della centrale, per la grande efficienza e professionalità sempre manifestata da quest'ultimi, e per il rischio di disservizi. Ricordo che per stipulare un accordo interregionale sono necessari prima due delibere: una del Piemonte e una della Valle d'Aosta.

Presidente - La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - In un minuto non risolviamo il problema, quindi annuncio una sicura risoluzione dei gruppi di opposizione per avere il tempo di trattare la questione in maniera diversa. I tecnici dicono che è una decisione politica e i politici dicono che è una gestione tecnica. Tra l'altro, è di ieri un comunicato del SAVT-SANTÉ che mi pare abbastanza eloquente.

Assessore, un po' di coraggio! Lei manda in giro una lettera dove c'è scritto che entro due settimane bisogna assumere una deliberazione, perché sono concluse le valutazioni tecniche, ma poi veniamo a sapere che è un tavolo che dovrà ancora discutere. Prendiamo in esame 'sta questione e affrontiamola veramente come dev'essere fatto. Lei si assuma le sue responsabilità fino in fondo, non lasci i tecnici a metà strada e i tecnici la smettano di dire che la decisione è politica, quando non vogliono più assumersene la responsabilità.

Il 112 non è un obbligo interregionale, ma regionale e si può decidere di farlo interregionale. Dentro questo accordo di programma c'era veramente di tutto e c'è scritto che la centrale di smistamento del 118 va a Torino; sarà una bozza, ma c'è scritto questo! Basta per allarmare tutti quanti, compreso i politici. Quindi, le annuncio che faremo una risoluzione e chiederemo di portare il discorso in V Commissione. Mi scuso per aver allungato i tempi.

Presidente - Finché sono trenta secondi va bene, non c'è problema.