Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1447 del 24 settembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1447/XIV - Reiezione di risoluzione: "Richiesta di ritiro della delibera della Giunta regionale relativa ai tagli sugli asili nido".

Presidente - Collega Marquis per...?

Marquis (SA) - Grazie Presidente. Chiedo una breve sospensione per una riunione di maggioranza.

Presidente - Va bene, la sospensione è accordata.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,17 alle ore 17,52.

Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Siamo al punto 42.01 all'ordine del giorno. Chi chiede la parola per l'illustrazione? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Vedo un po' di assenti tra il Governo, non vorrei che fosse un segnale a fronte di una petizione che penso e mi auguro abbia toccato magari anche il cuore di chi è qua dentro, perché è una petizione non polemica, è una petizione che dice quello che è lo stato d'animo di mamme, di educatrici, di gestori di un servizio che noi riteniamo essenziale. Questa è la grande differenza che ci contraddistingue sin da subito, ecco, quando qualcuno dice che il servizio di asilo nido non è un servizio essenziale, questa è la prima grande differenza di sensibilità che in quest'aula c'è. Dico questo perché io mi auguro veramente che su un problema così importante, su una problematica così importante che tocca le famiglie valdostane non si debba fare polemica politica, per cui mi auguro veramente che la notte abbia portato consiglio a qualcuno che in quest'aula deve avere il coraggio di fare un passo indietro. Noi non pensiamo giusto che una crisi istituzionale di portata storica venga rovesciata come una valanga sulle famiglie valdostane, su una coesione sociale che era un cemento importante di un modello pubblico pazientemente costruito da chi, noi compresi, ci ha sempre creduto. Quando dico questo, penso che sia diretto veramente a lei, Assessore, perché lei questo modello lo ha costruito, non riteniamo giusto che lei lo vada a distruggere.

Il metodo con cui si è cercato di portare avanti un provvedimento così importante, una delibera di Giunta così importante...beh, mi permetta, Assessore, non ci può vedere complici di una scelta di questo genere. Quando lei ieri in aula ha detto che di questo se n'era parlato in commissione, ebbene, Assessore, lei abbia il coraggio di dire che il provvedimento che lei ha portato in commissione era un altro provvedimento, altra storia, altra storia! Si parlava di differenziare il rapporto tata/bimbi per fasce di età e non si è mai parlato di tariffe. Questo non vuol dire che noi non abbiamo condiviso la necessità di riorganizzare, ma con una grande differenza, Assessore: noi abbiamo sempre detto che se il risparmio andava fatto, doveva andare a beneficio delle famiglie, questo perché? Perché c'è una lettura diversa, Assessore, le motivazioni non ci tornano. Noi non possiamo accettare che lei venga a dire che, siccome non ci sono più liste d'attesa, non ci sono richieste. L'evolversi non è stato quello, non ci sono più richieste, non ci sono liste d'attesa perché le famiglie non possono più permettersi di pagare gli asili nido, che siano i più cari d'Italia non l'abbiamo detto noi, l'ha detto Cittadinanzattiva, l'ha pubblicato il Sole 24Ore, per cui non siamo noi che lo diciamo...questo è il vero problema. Non possiamo neanche accettare, Assessore, che lei venga a dire che l'asilo nido non è la soluzione alla povertà, ma quando mettete 6 mila di ISEE e pagare 250 euro...lei lo sa, Assessore, che una ragazza madre o una ragazza divorziata con un figlio che guadagna 12 mila euro di IRPEF, vale a dire di reddito, con 300 euro di affitto, ha più di 6 mila euro di ISEE? Bene, questi sono i ricchi? O non sono quelle persone che hanno necessità di usufruire dell'asilo?

Noi pensiamo veramente che sia giunta l'ora di finire di giocare sulla pelle di lavoratori, anziani e famiglie: questo è il primo passo, Assessore, di un sistema di smantellamento del welfare. Il prossimo saranno gli anziani, ma ne riparleremo in un'altra sede. Noi diciamo: basta lavarsi la coscienza davanti all'opinione pubblica con scuse senza senso. In quest'aula ci sono persone che hanno votato con la stessa superficialità ricapitalizzazione da 60 milioni, tagli al sociale, licenziamenti di educatori e operatori socio-sanitari, con la stessa - torno a dire - superficialità.

Allora, noi veramente...non voglio andare molto in lungo con quest'illustrazione, perché penso che per voi accettare questa risoluzione non sia sintomo di debolezza: è solo una presa di coscienza di uno sbaglio, un grandissimo sbaglio dovuto all'improvvisazione con cui si gestiscono le risorse finanziarie in questa Regione. Non è ammissibile, non è accettabile che tutto questo avvenga sulla pelle dei lavoratori, perché la verità...e lei, Assessore, la sa la verità, lei sa che aumentare questo rapporto bimbi-educatori e soprattutto aumentare le tariffe significa che le persone che possono permettersi di pagare usufruiranno di un altro servizio, rimarranno i casi sociali...pagheremo di più, ma soprattutto ci saranno persone, educatori che noi abbiamo illuso, perché in questi ultimi anni noi abbiamo detto a chi ci chiedeva: "la Valle d'Aosta ha bisogno di infermiere, educatori, OSS, operatori socio-sanitari", l'abbiamo detto tutti, assolutamente tutti. Adesso noi, per delle scuse che noi riteniamo inconsistenti e per dei calcoli che sono totalmente errati, perché, dal punto di vista economico, non porteranno un euro di beneficio, noi mandiamo a casa questi? Aumentiamo del 40 percento le rette? E non solo, chiuderemo gli asili nido.

Si dà atto che dalle ore 17,53 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - Grazie Consigliere Gerandin. La parola alla Consigliera Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.

Già nella scorsa legislatura ho fatto parte della V Commissione di cui era Presidente il Consigliere Rigo del Partito Democratico e ricordo bene il dibattito che c'era stato in commissione nella scorsa legislatura riguardo ai servizi alla prima infanzia e quanto impeto, quanto impegno ci fosse stato da parte di maggioranza e minoranza per raggiungere gli obiettivi di Lisbona, gli obiettivi fissati dalla Comunità europea. La nostra Regione è stata tra le prime Regioni a raggiungere questi obiettivi, ce ne siamo rallegrati tutti, ce ne siamo rallegrati noi di minoranza con la maggioranza. Beh, non abbiamo fatto a tempo a rallegrarci per questo risultato, perché oggi vediamo un'inversione di tendenza brutale e unilaterale. Credevamo che i servizi alla prima infanzia fossero una realtà acquisita della nostra regione, fossero una realtà acquisita per le famiglie, per le donne che lavorano, perché oggi è necessario che nelle coppie lavorino entrambi, non è un lusso, non è un'ambizione di realizzazione, è necessario e la nostra Regione in questo senso era all'avanguardia.

Questo sabato alcune rappresentanti della nostra Regione parteciperanno alla Conferenza mondiale delle donne che si terrà a Milano in occasione dell'EXPO e andranno a relazionare sulla condizione femminile in Valle d'Aosta. Io credo che queste rappresentanti dovranno andare a raccontare qual è attualmente l'evoluzione, anzi l'involuzione della condizione femminile in Valle d'Aosta, perché oggi con questa bozza di delibera andiamo ad invertire completamente una tendenza e lo facciamo...cioè lo fate nonostante ci sia stato in V Commissione ancora una volta un dibattito sereno, un dibattito cui noi abbiamo dato il nostro contributo, ma, come diceva giustamente il collega Gerandin, noi abbiamo discusso su un altro testo, su un testo dove all'articolo 6 dell'allegato alla delibera, laddove si va a declinare quali sono le caratteristiche e le finalità dei servizi alla prima infanzia, si dice: "le tariffe sono regolamentate dalla deliberazione della Giunta regionale n. 54 del 15 gennaio 2010", quindi le tariffe nella delibera che abbiamo discusso in V Commissione rimanevano assolutamente invariate, questo prima dell'estate, prima della pausa estiva. Cosa sia successo in questo frangente, in questo lasso di tempo noi lo chiediamo non tanto all'Assessore Fosson, ma lo chiediamo al Presidente Rollandin. Vogliamo capire quale valutazione sia stata fatta per andare a prendere dei provvedimenti che palesemente vanno ad affossare un sistema che era un sistema di eccellenza, lo ha già detto bene il collega Gerandin.

Ieri, come V Commissione, con i Capigruppo, abbiamo partecipato all'incontro con la rappresentanza dei firmatari di una petizione, che chiede giustamente di mantenere questo servizio a livelli qualitativi importanti e non c'è stata nessuna arroganza da parte di queste persone, c'è stata anzi una moderazione, una pacatezza, un senso di responsabilità di cui credo tutti i presenti, Consiglieri di maggioranza compresi, hanno potuto essere testimoni. Noi crediamo che queste persone vadano ascoltate, perché le loro motivazioni sono fondate, assolutamente fondate e anche le loro preoccupazioni riguardo alla sensazione che si voglia affossare un sistema sono fondate. Chiedo ai colleghi di maggioranza di mettersi una mano sulla coscienza e di ragionare prima di contribuire a distruggere un modello di welfare, che era un modello di welfare legato proprio al nostro essere Regione autonoma, al nostro spirito autonomista anche orgoglioso delle proprie prerogative. Tutti sappiamo che è necessario razionalizzare le spese, ne siamo tutti coscienti, credo che, come forze di minoranza, lo abbiamo sempre sostenuto, oggi più che mai. Sono anni che noi invochiamo una riorganizzazione, un ragionamento globale, ma evidentemente fino ad oggi la maggioranza questo ragionamento con noi non ha voluto condividerlo e sta procedendo a colpi di machete.

Io credo che noi non possiamo che essere contrari, non bisogna dimenticare che l'educazione fin dalla prima infanzia è un valore importante, non è qualcosa di così teorico questo concetto, è un concetto che è dimostrato scientificamente, educare i bambini fin dalla più tenera infanzia è un investimento. Lo ricordava ancora ieri il collega Chatrian leggendo un passaggio del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Kompatscher che diceva proprio questo: "il welfare, l'educazione è un investimento, non è un costo". Io quindi immagino che anche i miei colleghi interverranno e magari faranno dei ragionamenti più finanziari, più economici, il mio intento è, diciamo, più culturale: non facciamo fare un passo indietro alla nostra Regione. Grazie.

Presidente - Grazie. Siamo in discussione generale, i colleghi che desiderano intervenire sono pregati di prenotarsi. Ci sono interventi? La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Per mozione d'ordine, Presidente. Grazie.

Direi che è da ieri mattina che si capisce bene qual è il tenore degli interventi dell'opposizione, sarebbe ora di sentire i tre gruppi di maggioranza per bocca di qualcuno che esprimano un po' la situazione al riguardo di questa risoluzione, della delibera e di tutto quanto, perché mi pare evidente che altrimenti si continui a fare un dialogo tra sordi. Se ci sono novità al riguardo, se soprattutto la maggioranza ha messo in discussione la delibera della Giunta, quindi ci farebbe piacere saperlo come e in quali condizioni. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Bertschy. Ci sono interventi? Nei banchi della maggioranza? Colleghi, per cortesia, io nel mio ruolo accolgo quello che è stato fatto presente come mozione d'ordine, dopodiché ho fatto un invito e poi il dibattito segue quello che è previsto dal Regolamento. Se ci sono interventi...la parola al Consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente Follien.

Per mozione d'ordine, quanto meno di rispetto oltre che d'ordine, avete sospeso il Consiglio per 40 minuti, gentilmente gradiremmo...forse anche qualcun altro gradirebbe conoscere l'esito del vostro incontro dato che il Consiglio è stato sospeso proprio su questo tema e mi sembra che ieri mattina abbiamo anche audito delle persone che hanno preso ferie, che hanno deciso di venire ad ascoltare un Consiglio, che ci hanno presentato con mille firme una petizione. Chiedo cortesia alla maggioranza, se qualcuno può intervenire, illustrare magari cosa avete deciso nelle camere caritatis.

Presidente - La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Chi pensa che noi affrontiamo questo problema con uno stato d'animo leggero e soprattutto di fronte a delle persone che sono interessate direttamente al tema dei nidi - sono contento che siano qui perché potranno assistere a un discorso più ampio - si sbaglia, perché è da settimane che noi cerchiamo di lavorare su questo tema e le assicuro, dottoressa Morelli, con coscienza. Noi abbiamo confermato più volte che non vogliamo assolutamente distruggere questo welfare, che è una specificità della nostra regione. Sicuramente questo esame di delibera,...lei parlava di bozza di delibera e questo già configura un provvedimento non definitivo, è un percorso e non è un recedere. È un esame di delibera di Giunta, che poi va al CELVA a cui fa seguito il passaggio affrontato in Commissione, sede in cui si fa una discussione sul testo. Non ho mai detto che in Commissione avevamo portato un testo, quindi è tutto un percorso. Questi esami di delibera sono stati determinati prima di tutto da un'urgenza economica che non era prevista prima; mi sembra che questa mattina l'Assessore Perron lo abbia detto in modo molto corretto: alla fine dell'estate noi ci siamo trovati di fronte ad un'emergenza economica mai vista in Valle d'Aosta. Questo lo diceva anche una delle persone che avevamo audito ieri; non viviamo sul pero, per cui la situazione economica della Valle d'Aosta è per chi si occupa di queste cose drammaticamente cambiata.

Noi non pensavamo di modificare queste linee guida e soprattutto le tariffe sull'infanzia. Io avevo dato anche delle assicurazioni, questo è vero, pensando all'anno in corso, anche se di linee guida ne avevamo già parlato a novembre del 2014, con una modifica delle stesse e il CELVA ne aveva già parlato in precedenza. Poi, ripeto, è sopraggiunta questa ennesima emergenza, che è arrivata in modo impensabile. Ora c'è un obbligo di sostenibilità. Gerandin è stato un po' semplicistico nel dire: "le famiglie non ci andavano perché costava troppo", no, non è solo così, perché le famiglie andavano nelle strutture private, quindi se il privato ti dava molto più del pubblico, proprio noi che vogliamo salvare il pubblico, dovevamo fare qualche modifica, quindi c'era la necessità di cambiare, perché non era più possibile andare avanti con l'attuale sistema. I costi erano elevatissimi con medie di 1.200 euro a bambino al mese ed estremamente diversi tra loro; cioè stessi asili nido di una stessa città costavano 1.400-1.300 euro al mese per bambino, mentre quelli periferici, invece avevano dei costi molto inferiori, sugli 850 euro. Siamo quindi davanti a un sistema che aveva dei costi molto elevati e soprattutto dissimili e con una poca affluenza; Aosta non aveva liste di attesa, eppure gli asili nido privati avevano molta più ricettività.

Il problema occupazionale, che è il più grave, era insito in quest'organizzazione precedente, perché, non essendoci utenti che mandavano i bambini agli asili nido comunali, è chiaro che i costi aumentavano e il personale doveva essere ridotto. Questa è la decadenza di un welfare che era stato pensato per le risorse in modo inclusivo, non selettivo, cioè il rischio era di utilizzare questo welfare per qualche cosa di non specifico, per qualcosa per cui era stato creato, ma che non partiva da un bisogno essendo inclusivo di realtà per cui non era stato previsto. Solo il 25 percento dei costi del prezzo totale era coperto dalle rette. C'era quindi un sistema che i sindacati nel 2014 in un documento comune definirono dispersivo e dispendioso. Durante l'udienza una coordinatrice ha detto: le cooperative valdostane devono un po' riflettere nella loro dispersione e frammentarietà; lo cito perché mi ha colpito. Sulla condivisione, che è una cosa che mi sta particolarmente a cuore, è vero noi a luglio abbiamo affrontato le modifiche delle linee guida, abbiamo parlato di percentuali di utenti, di ausiliari rispetto agli utenti, abbiamo parlato di chiusure estive, abbiamo parlato di flessibilità, non abbiamo parlato di altro, ma la situazione era completamente diversa, però adesso mi si permetta di ricordare che c'è una proposta, con un esame di delibera valutato dal CELVA e che passerà in V Commissione tali da garantire il mantenimento del principio di sostenibilità e di portare più gente nei nostri asili nido. In V Commissione abbiamo cambiato delle delibere estremamente importanti quando c'erano le motivazioni. Mantenuto ad esempio il discorso sulla necessità di regolamentare il pronto soccorso, all'unanimità abbiamo cambiato una delibera e abbiamo previsto una delibera che prevedesse per tutti un ticket. Il passaggio in V Commissione, là dove possono essere uditi e devono essere uditi e ascoltati come facciamo sempre noi, perché non abbiamo mai mandato via nessuno che si volesse confrontare con noi, quindi è uno spazio politico per fare delle analisi e per fare dei cambiamenti. L'esame delle linee guida quindi c'era stata, ma non c'era stato il testo e anche semplice, ma molte volte abbiamo visto che arrivare in V Commissione senza una proposta di testo fa sì che il discorso non sia concretamente indirizzato.

Quest'esame di delibera ha delle condizioni di base che sono la sostenibilità e la necessità di modificare un welfare che era pensato sugli asili nido forse in modo inclusivo non corretto. Noi partiamo con un principio in cui diciamo: gli asili nido devono tornare ad essere uno strumento di conciliazione tra la famiglia e il lavoro, gli asili nido sono uno spazio dove devono essere accuditi i bambini dei genitori che lavorano, perché se scientificamente è importante avere un bambino all'asilo nido, non mi venite però a dire che un bambino tra i sei mesi e i tre anni non debba stare con papà e mamma! Secondo me, l'indirizzo del nuovo welfare specifico è quello che gli asili nido sono fatti per i bimbi di chi lavora. Questo mi sembra che sia uno dei principi Il tema della povertà si deve affrontare in un altro modo , non inserendo il bambino al nido, ma attraverso il reddito minimo di inclusione o con altre forme, ma l'asilo nido deve essere mantenuto nelle sue indicazioni per la conciliazione tra famiglia e lavoro. Sulle specifiche della delibera, rispetto alle linee guida mi si permetta di sottolineare, sono linee guida molto importanti e condivise, fonte di uno studio rispetto a una maggiore flessibilità. Infatti i nostri asili nido non hanno una flessibilità, cioè veniva assegnato un orario massimo e chi ci stava ci stava, mentre viceversa ci si doveva rivolgere da un'altra parte. Abbiamo cercato di introdurre finalmente un principio imprenditoriale per chi gestisce l'asilo nido dandogli la possibilità di variare i pacchetti per due o tre giorni, basati su nuove articolazioni di orari, e attuare delle riorganizzazioni che sono alla base del successo degli asili nido privati.

Il rapporto 1 a 8, è il rapporto che c'è in tutte le regioni d'Italia; la Lombardia è 1 a 8 per i bambini da tre mesi a tre anni. Certo che il rapporto 1 a 6 era un'altra cosa, ed è logico che c'era la garanzia di un modo migliore di lavorare. Questa è la filosofia di quanto stiamo facendo in ospedale con le OSS, le infermiere a cui chiediamo di lavorare meglio e di lavorare di più; la sfida per il mantenimento della qualità negli asili nido è proprio questa: credere nell'1 a 8 che è il rapporto nazionale. Volevamo frammentarlo, volevamo dividere l'età, ma i numeri dei nostri asili nido non permettono di dividere l'assistenza del personale con un rapporto di quel genere e quindi si è deciso 1 a 8. Abbiamo previsto i bambini dal sesto mese perché era una richiesta dei sindacati.

Presidente - Assessore, ci sarà poi un secondo intervento...se vuole terminare il concetto, poi ritornerà sulla questione...facciamo il secondo intervento direttamente...

Fosson (UV) - ...grazie. Le linee guida mi sembrano che fossero già condivise in altri spazi e se ne era già parlato a lungo dell'ipotesi 1 a 8 da sei mesi ai tre anni.

In merito al costo ottimale, come dicevo, avevamo dei costi estremamente frammentati, diversi e sproporzionati. È un po' quello che succedeva nelle microcomunità, il cui costo giornaliero era per alcune pari a 150 euro, mentre per altre era di 90. Allora, fissare un costo ottimale ci è sembrato il punto di partenza per riorganizzare le strutture e per diminuire gli sprechi. Tornando agli asili nido avevamo proposto il costo ottimale a 850 euro; dopo il passaggio col CELVA che ci ha detto di portarlo a 900 euro, accogliendo tale proposta. Tutto ciò ribadendo che c'è stato un percorso che abbiamo voluto fare in questa logica, aggiungendo anche che il CELVA ha fatto un'altra osservazione scritta, cioè quella di rimodulare e rivedere il sistema delle tate che spesso, soprattutto in Aosta, fanno concorrenza agli asili nido e anche su questo pensavamo di intervenire. Il costo ottimale quindi è spostato rispetto alla nostra proposta di delibera a 900 euro al mese per bambino. Il terzo punto sono le tariffe, che sono anch'esse conseguenti ad un ragionamento che, ripeto, è basato sull'assunto che l'asilo nido è per chi lavora, cioè è una conciliazione tra famiglia e lavoro.

Le tariffe sono state un po' difficili da stabilire ed è stato un processo lungo, perché, come sapete, non abbiamo la conoscenza precisa di qual è il nuovo ISEE in questo momento, che non tutti hanno ancora e siamo sul 20 o il 25 percento della conoscenza, quindi è difficile fare un quadro di queste tariffe, Il nostro criterio è quello di pensare ad una quota di entrata sostenibile anche per i redditi più bassi, per chi lascia al nido il bambino tutta la settimana o tutto il mese. Essendo l'asilo nido una conciliazione fra famiglia e lavoro, chi lavora ha il diritto di inserire il bambino, ma ha anche l'obbligo di partecipare alle spese del servizio. Abbiamo introdotto il concetto di far pagare di più a chi può, per chi ha oltre 42.000-50.000 di ISEE. Chiaramente non può pagare 620 euro come adesso, ma il nostro desiderio era stabilire delle cifre maggiori, seguendo soprattutto le osservazioni di quelli che abbiamo incontrato compresi alcuni operatori, seguendo soprattutto quello che era l'indirizzo, ma anche la preoccupazione del CELVA. In una riunione del CELVA che è durata più di tre ore, ci sono state osservazioni come quella del Sindaco Graziola o del Sindaco di Hône che ci hanno detto: "attenti, perché togliendo le fasce che pagano di più, cioè facendogli pagare una cifra non sostenibile, si rivolgono ad altri servizi".

Io vorrei terminare dicendo che vogliamo mantenere il nostro welfare, sicuramente, rendendolo però specifico e mirato. Abbiamo il problema di garantire una sostenibilità che è un problema nuovo e l'occupazione è una nostra attenzione, perché, come abbiamo fatto in ospedale, nella sanità, non vorremmo mandare a casa nessuno. Speriamo che rimodulando queste fasce, come dirò dopo, noi avremo più utenti e quindi più possibilità di mantenere l'occupazione con l'allungamento della fascia da nove mesi a sei mesi, aumentando la possibilità di avere un'utenza maggiore. Con la nuova flessibilità pensiamo di mettere l'asilo nido pubblico nelle stesse condizioni dell'asilo nido privato. L'ha detto bene ieri: speriamo che le cooperative utilizzino i contratti di solidarietà e che a casa il minor numero di lavoratori. Siamo dell'idea di discutere, come abbiamo sempre fatto, su una rimodulazione delle fasce, pensando al costo ottimale pari a 900 e non più a 1.200 e di modulare la fascia intermedia dai 15.000 ai 30.000 euro di ISEE perché l'utenza possa, se non pagare lo stesso, addirittura pagare di meno. Siamo disponibili su questo a discutere come abbiamo sempre fatto in V Commissione, accettando tutte quelle proposte che siano sostenibili, logiche e possibili per questa situazione nuova che si è venuta a creare.

Presidente - Grazie Assessore Fosson. La parola al Consigliere Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Abbiamo ascoltato con attenzione l'intervento dell'Assessore Fosson, questa lezione sulla nuova visione di welfare, che da oggi, probabilmente, guiderà la sua azione. Peccato che questa sua nuova visione non collimi assolutamente con tutto ciò che è stato detto negli ultimi mesi e soprattutto con tutto il percorso che è stato iniziato in V Commissione e che la collega Morelli ha ricordato, perché di asili nido, Assessore Fosson, si è già parlato un anno fa, esattamente nello stesso periodo, nello stesso momento di allarmismo nel momento in cui si costruiva il bilancio e anche in quel momento avevate operato tagli lineari che poi, su sollecitazione delle opposizioni, all'epoca c'era ancora il PD...e con una grande battaglia in commissione fu così rivista come indirizzo e soprattutto fu concordato di lavorare sulla base delle proposte degli operatori che recepivano le istanze della base per riuscire ad arrivare ad una razionalizzazione e una riorganizzazione che però non facesse morire il servizio. Oggi questo percorso in cui non sono mai state prese in considerazione le proposte della base cambia completamente faccia e attraverso una delibera che viene approvata dal Governo...anche se oggi lei, Assessore, ci dice che è una delibera che poi però va in commissione, è stata approvata dal Governo...è stata resa pubblica, ci sono stati dei servizi in TV, è stata approvata dai sindaci e oggi torna in Amministrazione regionale. Senonché, grazie alla protesta di qualcuno che già ieri era presente e che oggi è di nuovo presente, grazie alle sollecitazioni di qualcuno in quest'aula, lei viene a raccontarci che forse ci saranno di nuovo delle modifiche, ma che soprattutto un mondo è finito, perché l'Assessore Perron ci ha detto che i soldi mancano. Ecco, mettetevi un pelo d'accordo, Assessore Fosson, perché noi qui non vorremmo farci prendere in giro per l'ennesima volta, perché una settimana fa l'Istituto musicale era tagliato al 50 percento, poi è miracolosamente...noi ne siamo felici...attraverso un comunicato stampa ci avete fatto sapere, avete fatto sapere agli organi di informazione che invece la Fondazione è salva, noi vorremmo capire perché invece nel welfare bisogna tagliare a questo punto, ricordando che la politica è fatta di scelte e di priorità.

Allora, nella sua lezione lei ci ha ricordato che voi non vi aspettavate questa fase di crisi, ma sono cinque anni che la crisi sta avanzando, sono cinque anni che in quest'aula parliamo di tagli e non vi siete accorti quando avete votato quei 100 milioni al Casinò di lavori o i bimodali, non vi siete ricordati in quel momento che forse la crisi sarebbe stata ancora più pregnante e che in questo momento non ci sarebbero stati più fondi o che ci sarebbero stati meno fondi e che forse certe scelte avrebbero dovuto far fare sacrifici a qualcuno? Noi diciamo: ma proprio il welfare, ma proprio il sociale, ma proprio i bimbi, ma proprio il nostro futuro? Ecco cosa noi contestiamo nelle scelte politiche! Le sue posizioni che oggi noi sentiamo per la prima volta...lei, Assessore al welfare, dice che il welfare va tagliato, ma noi diciamo: almeno lei, che ha un Assessorato che è molto delicato e importante, difenda il suo settore, Assessore! Siamo stati anche noi seduti su quei banchi e assolutamente anche nei momenti di difficoltà abbiamo sempre difeso i nostri settori, soprattutto quando si parlava di bimbi e soprattutto quando si parlava di scuola, di educazione, di futuro delle generazioni perché in questo caso non si parla di spesa: si parla di investimento, perché si investe su una comunità, se ancora ci credete, se invece non ci credete, oggi l'importante è dirlo. Che cos'è successo - collega Morelli, non vorrei sostituirmi nelle risposte... - dall'inizio dell'estate alla fine dell'estate per avere questo cambio repentino? Ma è entrato il PD in maggioranza, questa è la nuova visione del welfare che da un'estrazione così cattolica del nostro Assessore Fosson è riuscito a fare mutare geneticamente un'impostazione di governo che oggi va a fare sacrificare proprio la prima infanzia. La risposta politica a ciò che è successo dall'inizio dell'estate a quest'autunno, perché altrimenti noi, Assessore Fosson, non la riconosciamo più e ci dispiace veramente che lei non riesca a difendere il suo settore.

Allora, noi sentiamo anche che la risposta alla chiusura...perché sarà chiusura degli asili nido se continuate così! Adesso venite a parlarci di fasce. Da ieri ad oggi avete già cambiato trenta volte idea nelle riunioni di maggioranza, quelle segrete, quelle cangianti, quelle...addirittura, prima dell'illustrazione di questa risoluzione, avete già cambiato 30 volte idea e non sappiamo ancora oggi quello che succederà dei nostri asili nido, ma chiusura sarà se continuate su questa linea. La soluzione qual è? L'inclusione, il reddito minimo? Noi cioè chiudiamo gli asili e poi paghiamo le persone per stare a casa a fare niente, scusate? Ma mi sembra una banalizzazione di un settore che lei ha la delicatezza e soprattutto ha l'onere di gestione che veramente a noi preoccupa. Allora, con questa nuova versione del welfare che lei oggi ci ha propinato vorremmo poter effettivamente capire se è la visione del welfare dell'intera maggioranza, anche di chi ha in questa maggioranza delle responsabilità e delle sensibilità più vicine magari a quello che è un welfare rispetto al settore della prima infanzia, ma crediamo che questo sia il luogo deputato al dibattito.

Noi ne facciamo una questione di metodo innanzitutto, perché, come eletti, non vogliamo che succeda mai più di sapere dagli organi di informazione che il Governo regionale ha deciso di tagliare questo o quell'altro settore, perché da due anni, anzi dall'anno scorso siete qui a dire che almeno sulle grandi scelte sul bilancio ci deve essere condivisione, ci deve essere un minimo di raccordo. Le risorse sono minori rispetto all'anno precedente, benissimo, sediamoci tutti attorno ad un tavolo, sedetevi prima voi, parlatevi tra di voi e decidete quali sono le priorità. Ci sono 70 milioni in meno, dove tagliamo, cosa tagliamo? Prima di spendere per altre cose, riusciamo magari a salvaguardare certe prerogative, ma non potete avere un approccio economico ai temi sociali, ai temi scolastici, ai temi culturali, perché l'approccio non può essere un approccio economico. Datevi delle priorità, fateci capire se il welfare valdostano è ancora un modello nel quale credete, ma non prendete più in giro le persone! Perché se una settimana fa nelle interviste dicevate che le rette erano aumentate in base alla delibera e che il rapporto 1 a 8...si vociferava addirittura di 1 a 10 nelle settimane antecedenti, poi la delibera è "codificata", avete fatto votare 74 sindaci più i presidenti delle Unités des Communes. Prendete in giro anche loro? O era uno scherzo semplicemente per vedere se obbedivano a quello che voi avevate dettato come linea? Hanno obbedito. Pochissimi sindaci hanno avuto il coraggio di ribellarsi, e siamo sicuri che tutti hanno capito bene quello a cui si andava incontro? Nessuno dice che non bisogna fare sacrifici. Nella lettera che ci è stata indirizzata è sottolineato in modo molto chiaro, tutti sono disposti a fare sacrifici, l'importante è capire dove si va a parare, perché qualcuno viene tagliato, altri no, non si ha una visione di insieme e anche nella revisione del welfare valdostano non stiamo capendo qual è l'idea dei giovani, dei bimbi, degli anziani. Si chiuderanno le micro? Si penserà ad un'assistenza domiciliare? Qual è il futuro, qual è la visione che avete, se ce l'avete? Perché ogni tanto ci viene anche il dubbio che voi non ce l'abbiate.

Allora, noi non siamo qui semplicemente per criticare, tanto per criticare. Vorremmo capire quello che succede perché le tensioni sociali nascono dalle vostre dichiarazioni, dalle vostre delibere. Con una delibera cancellate un settore e poi vi arrabbiate anche se le mamme vengono qui a protestare? Ma ieri non siete neanche stati in grado di discutere quella questione subito, perché probabilmente dovevate discuterne tra di voi, bastava dirlo, però oggi noi vorremmo capire e non più prendere tempo, Assessore. Noi non abbiamo capito, vogliamo capire se siete d'accordo ad accogliere la nostra risoluzione, che chiede una cosa semplice, una cosa sola: ritirate la delibera, apriamo il confronto in V Commissione, che lei ha detto giustamente è il luogo deputato al dialogo, al confronto, facciamolo, proseguiamo quel dialogo! Cominciate a ritirare la delibera, che è una delibera che fa morire un settore, dopodiché apriamo un dialogo non solo tra le istituzioni e l'Assessore inteso come Commissione e Governo, ma anche con gli operatori e con chi ci ha chiesto di ascoltare le loro istanze - e concludo, Presidente -, però fateci capire qual è la vostra posizione. Oggi noi vogliamo capire se questa delibera ha un margine di revisione e, se ha un margine di revisione, come noi probabilmente...abbiamo capito dalle sue parole, ritiratela, accettate questa risoluzione. Noi vi ricordiamo che la coscienza...visto che si è parlato di coscienza - e noi siamo certi che ognuno di noi ha una propria coscienza -, noi siamo certi di una cosa: che, quando si ha l'onere e l'onore di amministrare un settore delicato come quello che lei ha in capo, Assessore Fosson, bisogna ricordarsi ogni giorno che, quando si tira una riga, si approva un atto, si ha nelle mani il destino di tante persone. Noi siamo purtroppo consapevoli che il periodo è difficile, ma siamo anche consapevoli che chi non pensa e soprattutto una comunità che non pensa ai suoi figli, ai suoi bimbi, alle mamme e soprattutto al sociale è una comunità che non ha futuro.

Presidente - La parola al Consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Assessore Fosson, noi siamo consapevoli che il suo è l'Assessorato più difficile: quello che tocca le persone, tocca gli anziani, tocca le malattie, tocca gli affetti, oggi discutiamo invece sul futuro: i bambini, l'infanzia. Lei aveva un altro ruolo qualche anno fa, era Assessore e io avevo un altro ruolo: ero Sindaco di un piccolo paesino di montagna e abbiamo aperto un asilo nido ad Antey. Altri tempi, altri soldi, la collega Morelli prima citava, sempre troppo gentile, altra situazione finanziaria, indubbiamente, un altro mondo, sicuramente, ma in questi anni tante cose sono state fatte in questo settore che è proiettato al domani. Stamattina con l'Assessore Fosson e l'Assessore Perron ci siamo confrontati sulle tendenze, sulle visioni d'insieme perché la situazione è difficile, ma non basta solo nascondersi e mettersi delle maschere dicendo che la situazione è difficile, bisogna provare a risolvere le criticità. Forse insieme si risolvono, ognuno ha un proprio ruolo qua dentro, ma anche fuori, ci sono dei ruoli ben definiti e ci va forse coraggio.

Collega Assessore Fosson, noi oggi - lei forse non ci crede, ma ci pensi - con questa risoluzione molto semplice le diamo un'ottima via d'uscita. Lei ieri e oggi ha dichiarato ufficialmente, in quanto Assessore che ha questa delega, che c'è la volontà, c'è un'apertura di natura politica, lo ha ribadito oggi, ci sono delle porte aperte, perché noi sappiamo che la seconda delibera che è stata confezionata, quella follia di cui non ci capacitiamo di aumentare le rette alle famiglie lo sappiamo che non è una sua idea. Non confondiamo però le acque in quest'aula: un'altra cosa è la povertà, lo diceva bene lei, un'altra cosa è il sostegno al reddito, lo diceva bene lei, e vanno affrontate in un'altra sede, in un altro...non momento, lo stiamo facendo e questa mattina col Presidente Rollandin, parlando di bilancio, ce lo siamo detti in quest'aula non stiamo capendo qual è la visione che avete sull'aiuto al reddito, sull'aiuto alla povertà, ma nulla c'entra con queste delibere che avete confezionato, quindi non mischiamo, se possibile, le carte.

Torno ai concetti che lei ha espresso in maniera dettagliata, i principi: conciliare lavoro e famiglia, noi lo condividiamo, conciliare e creare le condizioni in maniera equa che chi ha di più paghi di più, concetto che noi, ALPE, condividiamo. Vi è però un terzo concetto che è di natura politica, perché altrimenti sono concetti che affossano quello che è stato fatto negli ultimi decenni sugli asili nido, garderie, tate, spazi giochi, cioè sull'infanzia. Qual è la vostra volontà dal punto di vista politico? Allora, lei sa meglio di noi...ieri ci ha ascoltato attentamente in quest'aula che i due atti che avete approvato in Giunta sono atti che decretano ufficialmente l'affossamento del nostro modello, ma in parte non è opera sua. Allora, le chiediamo oggi sinceramente...e le diamo questa possibilità di via d'uscita perché lei sa, perché nelle altre 20 regioni...se aumenti il costo delle rette in maniera vertiginosa del 40-45 percento e abbassi la qualità dei servizi, sono due indici che si fanno male da soli, sono in contrasto e potrebbero far fuggire chi potrebbe pagare buona parte del costo e potrebbe far chiudere i servizi nelle vallate laterali e nella vallata centrale e lei ci dice: "avete scoperto l'acqua calda". Guardiamo cosa fanno fuori dalla Regione autonoma Valle d'Aosta. La qualità forse è un po' inferiore? Probabilmente è un po' inferiore, ma guardiamo cosa chiedono al comparto familiare, le rette alle famiglie. Una copertura che si aggira intorno al 30-35-38 percento è richiesta ai nuclei familiari in maniera equa. Con la proposta che voi state mettendo in campo rischiate di andare a chiedere il 45 percento alle famiglie. Allora lei diceva molto bene prima che oggi le famiglie compartecipano a questo servizio per il 25 percento all'incirca. Con la proposta che avete scaricato e approvato il sostegno e l'aiuto diretto che chiedete alle famiglie con una qualità inferiore è maggiore del 40 percento. Capite che c'è qualcosa che non funziona? Allora è lì che noi abbiamo un dubbio.

Qual è la volontà dal punto di vista politico? Che futuro intendete dare agli asili nido, alla garderie, alle tate, agli spazi giochi? È lì che forse dovremmo confrontarci ed è proprio per quello che la nostra iniziativa va in quella direzione. Ritirate le due delibere che avete presentato e ci mettiamo a lavorare in commissione. Voi avete fatto delle proiezioni, ne abbiamo fatte anche noi di proiezioni e abbiamo fatto anche dei raffronti, come dicevo prima, con le altre Regioni.

Vi è però un altro ragionamento che vorremmo fare. Nella delibera si parla di costo unitario di partenza. Preso atto che i dati raccolti sono stati elaborati fino alla definizione di un costo unitario medio mensile, che si doveva calmierare il costo unitario ottimale penso fosse di dominio pubblico, non solo di noi 35, che si doveva ridurre in parte penso che fosse di dominio pubblico, ma è la partenza che è farlocca. Lei sa che questi dati non sono corretti perché non sono omogenei. In questo A3 - faccio un esempio perché poi senza esempi sembra che parliamo di aria fritta - c'è l'asilo nido di Valtournenche e sembra che a Valtournenche, a 1.600 metri di altitudine - con dei piccoli numeri perché poi la differenza...sono i piccoli numeri ad incidere di solito - c'è una controtendenza: che il costo unitario ottimale non raggiunge neanche i 900 euro, tecnicamente è inferiore alla bozza approvata dal CELVA, ebbene, lo sapete perché? Perché la divisione è stata fatta sulla capienza strutturale potenziale e non su quella effettiva.

Allora, non so se devo ripetere il concetto, il dato di cui stiamo discutendo in questo momento dove si fa passare...in patois si dice la "ronfla", la "ronfla" vuol dire il tran tran...lo sapete che il costo a Valtournenche è solo di 880 euro...costo ottimale? A 1.600 metri di altitudine, con dei costi più importanti, dove c'è il riscaldamento e il costo ottimale è inferiore alla delibera approvata da 60 sindaci, non tutti: 9 non hanno approvato questo documento, 60 sì...c'è qualcosa che non funziona, l'Assessore Fosson sa perfettamente che costo ottimale a Valtournenche in questo momento non è 880 euro, ma è vicino a 1.200 euro. Allora, se dobbiamo ragionare, Assessore Fosson, ragioniamo. Noi siamo pronti a portare le nostre proposte, a calmierare le rette che voi...io penso che non si possa chiedere alle famiglie il 95 percento del costo ottimale per un servizio che noi riteniamo essenziale, non si possa chiedere su un servizio essenziale la copertura del costo al 95 percento. Noi non pensiamo che negli asili nido di montagna dove i numeri sono un po' più piccoli...non si possano fare economie di scala fino ad un certo punto, quindi chiediamo di rivedere completamente quest'atto. Va nella direzione di dare delle risposte in un momento in cui...è stato detto molto bene prima dal mio collega, ma cos'è successo in questi due mesi? Io mi ricordo un altro atto, collega Viérin, importante in questi ultimi due mesi. Il Presidente Rollandin ha firmato un contratto, una nota, una convenzione con il Ministro dell'economia e sembrava - almeno dal dibattito avuto qua in aula col supporto del Premier Renzi, indubbiamente, con l'entrata in maggioranza del PD, con il nuovo Sindaco del PD nel Comune di Aosta, con tutto quello che si sta facendo - che l'accordo fosse ottimale. Oggi, questa mattina abbiamo detto che qui è un dramma, nelle ultime settimane è tutto un dramma, allora c'è qualcosa che non collima. C'è qualcosa che forse non funziona o noi non siamo capaci ad informare i cittadini, i valdostani, i genitori, o c'è qualcosa che veramente non funziona.

Termino e mi tengo qualche minuto per le repliche in quanto firmatario, quindi qualche minuto potrò utilizzarlo successivamente. Faccio quest'ultimo passaggio. Io penso sia importante...perché nella vita le cose si capiscono se uno le utilizza; ebbene, io sono un papà, come tanti qua dentro, e in questo momento utilizzo anche questo servizio e io dico: ritirate quest'atto che si può fare meglio.

Presidente - Grazie. Siamo sempre in discussione generale, la parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Questo dibattito appare, per certi versi, un po' surreale, perché noi stiamo parlando di questo taglio, ma nessuno ci ha ancora detto, da parte del Governo regionale, quanto si risparmierebbe con questo taglio. Non ci avete dato un numero, ci avete dato delle proiezioni, sono come le proiezioni prima delle elezioni, ma poi alla fine quant'è che si risparmia effettivamente? Perché io non vorrei che questo fosse l'inizio con il quale, sventolando una specie di bandiera con scritto: "70 milioni in meno", si giustifica qualsiasi taglio, perché questo...per carità, abbiamo visto che è un metodo del Governo nazionale, è un metodo Renziano che avete acquisito benissimo, ma qui non ci caschiamo: non ci caschiamo semplicemente per il fatto che vediamo tranquillamente, lo possono vedere anche i cittadini, che continuano nel bilancio regionale una serie di spese che possono essere...ma porto qualche esempio: gli ulteriori 300 mila euro di perizia suppletiva per il catafalco di Saint-Martin-de-Corléans. Quelli li avete trovati, si trovano in continuazione dei soldi per sovvenzionare delle manifestazioni, si trovano in continuazione i soldi per le assunzioni nelle partecipate del parente, del fratello o dell'ex marito, del gatto e anche del canarino alle volte.

Allora a questo punto ci troviamo di fronte a scelte politiche che sono chiare, qui si vogliono tagliare i servizi essenziali, questo cos'è? Sarà il primo e poi? Seguiranno le rette, quelle per le microcomunità con cui si sono già penalizzati l'anno scorso molti soggetti, molte famiglie. Molte famiglie sono in difficoltà, molte famiglie sono preoccupate adesso. Voi non vi rendete conto - e qui faccio anche un richiamo ai nuovi parametri del bon de chauffage, che rientrano in questa specie di tagliola, in questa specie di falce che è calata sulle famiglie -, voi date per ricca una persona che ha 16 mila euro di imponibile annuo, ma sapete cosa sono 16 mila euro di imponibile annuo? Sono, 100 euro più, 100 euro meno, uno stipendio di un migliaio, 1.200 euro, sapete cosa significa anche per un singolo, non per una famiglia, ma anche per un singolo, che deve mantenersi un alloggio, le spese di condominio o la rata del mutuo, perdere comunque quei pochi centinaia di euro all'anno? Voi non lo sapete perché vivete in un'altra dimensione, vivete veramente in un'altra dimensione, quella dimensione, certo, di uno stipendio che è al di sopra molto della media e allora questo vi stacca completamente dalla realtà, ma attenzione la realtà è la realtà che, da un lato, taglia magari qualche centinaia di migliaia di euro risparmiati con questo taglio, quando alcuni giorni fa in una delibera si trasferiscono 140 mila euro per il vitalizio dei Consiglieri, quest'ennesima vergogna che abbiamo già tentato in passato, ma torneremo con un progetto di legge a togliere. Allora ci preoccupiamo del vitalizio dei Consiglieri, mentre la gente adesso comunque è in grave difficoltà. Io non so con che faccia andate a prendere questi provvedimenti e mi rivolgo anche ai compagni: perché? Adesso va tutto bene? Perché siete seduti lì? Nessuno dice più niente? Improvvisamente tutto si è calmato? Benissimo, vedo che la filosofia Renziana è passata, bisogna governare, bisogna far finta di ascoltare e poi bisogna tagliare, ma non è questo il modo. Io vi invito veramente a tornare sui vostri passi, qui noi non abbiamo chiesto l'impossibile, abbiamo chiesto semplicemente di sederci ad un tavolo e di riconsiderare le cose.

Riguardo alle fasce...guardate, lasciamo perdere le fasce, le fasce servono a coprire la vergogna di questo tentativo, noi non vogliamo sentire parlare di fasce, vogliamo che ci sia una garanzia minima, che è quella che c'è stata finora. Se dobbiamo tagliare, guardate, non vi facciamo neanche fare il lavoro, ve la facciamo noi la lista della spesa, delle spese inutili che possono essere tagliate: dalle manifestazioni agli acquisti dei libri sulla battaglia dei "moudzòn" (traduzione letterale dal patois: "manzi") e tutte queste...possiamo farvi una lista da qui fino al Monte Bianco. Non ci sono problemi quindi, se ci fosse la volontà invece di continuare su questa strada, che è una strada secondo noi...su un terreno minato, vi assumete una responsabilità, ma, attenzione, i 70 milioni di euro in diminuzione non diventeranno l'alibi per coprire qualsiasi porcata da qui alla fine dell'anno!

Presidente - Ci sono altri interventi? Siamo in discussione generale. Invito i colleghi che desiderano intervenire a prenotarsi, altrimenti chiudiamo la discussione generale. La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - È veramente un peccato che, nonostante la maggioranza sia cresciuta, non si sentano quanto meno le sensibilità diverse e soprattutto le sensibilità opposte. Cari colleghi della Stella Alpina, questa volta almeno qui dentro dovreste far sentire come la pensate riguardo alle famiglie. È difficile anche parlare quando si sottolinea sempre in sottofondo, Presidente, io adesso le chiederei di lasciarci parlare tranquilli e di evitare commenti a tutte le parole che diciamo. Avrà modo di dire ad alta voce quello che pensa di noi, quello che pensa di quello di cui stiamo discutendo, però non è più accettabile che lei continui a commentare tutto quello che si dice qui al microfono...un po' di rispetto anche per il nostro lavoro!

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, scuso niente...è lei che continua a commentare da lì e si sente fin qui e lo fa tutte le volte, le chiedo quindi la cortesia e l'educazione.

Del contratto di solidarietà parlava l'Assessore Fosson, ma come mai non se n'è ricordato quando avete rifatto la Giunta e siete ripartiti da otto Assessori? Lì sì che si poteva fare un bel contratto di solidarietà e ripartire bene, non è tanto distante quel momento lì, però eravamo tutti disattenti, voi più disattenti degli altri, perché stavate già trattando con Roma la rovina della Valle d'Aosta, perché questi 70 milioni che mancano...due mesi fa c'era tanta gente che qui non si rendeva conto quando il collega Gerandin diceva certe cose, c'erano tante cose che non venivano rilevate, oggi questi 70 milioni cominciano a fare paura, lasciano delle ferite sul territorio, lasciano delle ferite nei valdostani, ferite che noi non lasceremo allargare, state tranquilli. Almeno a chi ha il lavoro cerchiamo a livello politico di non toglierlo e il contratto di solidarietà piuttosto lo imposteremo in un'altra maniera.

Come pensiamo di alimentare il nostro PIL, come pensiamo di alimentare le nostre entrate se negli ultimi anni abbiamo solo tolto il lavoro alla gente? Volete che vi citi un dato, l'unico: la relazione della Corte dei Conti, entrate tributarie Titolo I, la Sicilia si è tenuta i suoi bei soldini, la Sardegna si è tenuta i suoi bei soldini: 5 milioni di euro, la Valle d'Aosta passa da 1.400.000.000 a 1.168.000.000. Tutte le altre Regioni a statuto speciale hanno mantenuto le loro entrate tributarie. Con le entrate tributarie facciamo il bilancio, sono qui i dati, allora continuiamo a togliere il lavoro alla gente, andiamo a spendere 50 milioni in Svizzera, che cosa ci portano questi 50 milioni in Svizzera? Invece che difendere il passante ferroviario di Torino, che ci hanno tolto la possibilità di passare con i nostri treni, i bimodali, così siamo più precisi. Certo che a forza di togliere, abbassare il bilancio oggi bisogna incominciare a fare i conti, però fermi, sociale, sanità e istruzione per noi non si toccano, si razionalizzano, ma non si toccano. Troppo comodo arrivare alla fine a fare sulla pelle delle persone i conti e partire da ISEE da 4 mila euro, aggiungere 95 euro di aumento di quota, proiezioni fatte in un asilo nido che conosco bene, 95 euro di aumento di quota, sapete in percentuale cosa vuol dire su un ISEE di 4 mila euro, colleghi? Fatevelo questo conto, 100 euro in più per una famiglia al giorno d'oggi sono 10 giorni di spesa in meno, sono possibilità in meno che si danno ai figli, sono tutta una serie di condizioni che mettono le famiglie sempre più in difficoltà. Adesso si viene a dire tranquillamente in Consiglio regionale: "sì...ma no, erano buone intenzioni, poi le discuteremo ancora", ma cercate di rivedere la maniera in cui lavorate e in cui comunicate, ma smettete di creare terrore all'interno della popolazione, ma abbiate un altro tipo di atteggiamento! C'era un lavoro che andava avanti in V Commissione in tutta tranquillità proprio perché già l'anno scorso c'era stata una fuga in avanti. Si potevano fare le proposte e si usciva con una delibera che quanto meno aveva la conclusione di un lavoro. Andiamo avanti, mettiamo 74 sindaci nella condizione, dopo una relazione dove si è detto che non c'erano altre soluzioni, di esprimere un parere e oggi siamo qua a dire che qualche cosa si può rivedere poi in Commissione, ma siamo matti? Ma come si fa a lavorare in un'azienda del genere? Ma, secondo voi, un amministratore delegato prima butta giù un'azienda e poi la tira su? Ma cerchiano di governare questi 130 mila valdostani, di fare dei passaggi che permettano a loro di capire dove stiamo andando. Ma chi li manderà i figli all'università, 30 milioni di euro, ma chi li manderà? Ma qua non li facciamo più lavorare. Ma chi si potrà permettere di fare scelte di questo tipo qua?

Allora, ritirare la delibera è un atto di quanto meno rispetto per tutto quello che sta succedendo, per tutto quello che è successo in questi giorni. Non siamo lì a dire che le cose non vanno modificate, le nostre proposte tante le abbiamo già fatte e intervenire sugli asili nido in Valle d'Aosta in maniera così superficiale, perché abbiamo asili nido pubblici, abbiamo asili nido privati, abbiamo asili nido dove i privati hanno fatto investimenti sugli stabilimenti, abbiamo asili privati che affittano le infrastrutture, ci sono...c'è di tutto, quindi intervenire in maniera così superficiale, cambiare le quote per le famiglie, mettere in difficoltà le persone che lavorano negli asili nido, non garantire una continuità quanto meno alle persone che oggi hanno bisogno di questi servizi per mantenere il proprio posto di lavoro è qualcosa di sconcertante e qualcosa che noi non vi lasceremo fare e manterremo questa risoluzione fino in fondo. Speriamo, Assessore, che lei abbia voglia, finalmente, di difendere il suo servizio e la politica che ha portato avanti fino a qualche anno fa. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Siamo stati richiamati a gran voce, quando mi sono prenotato, il collega Laurent Viérin ha guardato il collega Gerandin, gli ha fatto l'occhiolino, ha detto: "bravissimo, subito dopo questo interverremo e lo faremo nero". Allora, caro collega Laurent, siccome lei occhieggia, fa gli occhiolini, fa queste cose simpatiche, allora noi siamo qua da due mesi, due. Prima di noi qualcuno ha governato, ha accettato delle situazioni, lei, collega Laurent, è quello che ha comprato 3.000 CD, La mia Valle, se li ricorda quei CD? Trentadue mila euro e oggi viene qua a pontificare sul risparmio delle spese, diceva: "la mia valle è verde, è bella, i cavalli nella stalla sono pronti a partire", 3.000 CD. Collega del Cinque Stelle, andiamo a vedere quanti sono depositati...e si vada a guardare gli interventi che faceva, in cui diceva: "questo è l'inno della Valle d'Aosta, sarà l'inno che porteremo in giro, il nostro ambasciatore", 3.000 CD si è comprato, vediamo quanti ce ne sono ancora giù nel magazzino...

Lei questa mattina contestava la delibera di Paestum, qualcuno ha scritto: "Pompei"...collega Cognetta, non è Pompei, ci sono 89 chilometri tra Pompei e Paestum, è Paestum. Quando questa delibera è stata accettata a seguito di un'interrogazione da parte del PD-Sinistra VdA...un'interpellanza, eravamo ancora in minoranza, il collega Laurent è venuto da me e mi ha detto: "perché questa è una cosa interessante, pensa che io tre volte o quattro volte addirittura ho mandato la Valle d'Aosta a Paestum", si vada a leggere l'importanza che dava a quest'iniziativa di Paestum...ma allora oggi lei non venga qua a pontificare, lei è quello della S.p.A, del Centro benessere, dell'area megalitica. Oggi contestate l'area megalitica, colleghi, chi è che si è inventato il centro benessere? Ho tutte le interviste, lei voleva fare il centro benessere, c'è una delibera in cui lei addirittura in delibera diceva che lì bisognava fare il centro benessere, voi siete responsabili di scelte che oggi qualcuno qua dentro deve riparare. Allora, noi siamo qua da due mesi, non venite a dirci che siamo i colpevoli, che siamo chissà che cosa: Noi ci siamo presentati in questo contesto, nella maggioranza, con un programma ben preciso e allora abbiamo cercato di portare anche le nostre idee.

Non siamo responsabili di certi scempi, chi è che diceva 1 a 8 nel 2010? In una riunione con l'Assessore del Comune di Aosta si diceva: "bisognerà arrivare ad 1 a 8, è assolutamente un parametro al quale dobbiamo arrivare in tempi brevi". Chi era Presidente all'epoca del CELVA che diceva che bisognava arrivare a quel parametro? Eravamo nel 2010 davanti all'Assessore di Aosta. Noi non ci eravamo, io facevo il sindacalista in quel momento e cercavamo spesso di riparare a certi danni che faceva qualcuno e in quel momento, in quegli anni lì avevamo firmato anche un contratto delle cooperative sociali, l'ho firmato io, che aumentava di 200 euro di media l'elemento retributivo territoriale per riportare, diciamo, i trattamenti economici del personale delle cooperative che oggi sembra che voi invocate per portarli a dei livelli di retribuzione decenti, oggi guadagna 1.200 euro un educatore, il contratto precedente era un contratto di 1.000 euro. Allora, io credo, visto che i compagni vengono tanto invocati, nella mia vita di aver sempre cercato di fare le cose secondo coscienza e adesso è colpa tutta del PD, è sempre colpa del PD, voi non avete nessuna responsabilità, avete fatto parte...il collega Laurent dalla più tenera età è dentro il sistema, ha fatto parte di quel sistema, lo ha portato allo stato in cui siamo oggi, non ho firmato io l'accordo per il recupero delle accise, quello che si esaurisce nel 2017, non c'eravamo. Allora, questa è la realtà dei fatti, non venite oggi a dire, a due mesi dalla nostra entrata in maggioranza che la colpa è nostra. Allora, sapete benissimo, perché lo sapete, perché siamo stati in V Commissione più di una volta, che l'iter è: delibera da parte della Giunta - abbiamo ragionato per mesi, ce le ho tutte qua le bozze -, pronunciamento del CELVA, si ritorna in V Commissione, dove si discute, lo sapete da sempre, abbiamo discusso decine tra testi di legge e delibere, moltissimi passati all'unanimità: il testo sul gioco d'azzardo, il testo sul microcredito, sul prestito d'onore...le delibere le abbiamo sempre discusse e le abbiamo sempre modificate in V Commissione e questo lo sapete, però oggi si viene qua a dire che noi vogliamo distruggere il sistema. Bene, questa potrebbe essere una base di partenza, bene, non è una base di partenza accettabile? Avete voluto portare in aula la discussione? Abbiamo voluto portare in aula la discussione? Si poteva benissimo andare in Commissione, all'opposizione presentavamo sempre delle controproposte, lo sapete, l'abbiamo fatto sul ticket del pronto soccorso, abbiamo portato un sacco di considerazioni sulle delibere relative ai servizi per l'infanzia, ai costi standard, ne abbiamo sempre parlato: questa è la realtà dei fatti.

Allora, qua quello che è stato detto oggi è semplicemente questo: il rapporto educatori-bambini è un rapporto che da anni qualcuno qua indica come un rapporto auspicabile, che si allinea con il resto delle regioni italiane. Il rapporto di 1 a 8 tra gli educatori e i bambini è un rapporto che qualcuno da anni invoca come il rapporto ideale, e non noi.

Riguardo poi alla delibera, ci sono delle novità, non è che non si può dire che non ci siano delle novità, che non ci siano dei punti su cui partire e sui quali ragionare. La flessibilità...abbiamo detto: flessibilità in entrata, flessibilità in uscita, possibilità di accettare pacchetti orari, part-time, eccetera, la flessibilità significa che le aziende, gli asili nido che si organizzano in un certo modo possono incastrare anche più dei bambini che sono nella capienza massima se vengono gestite correttamente le "turnistiche". La flessibilità prima non c'era, nel modello che noi non avevamo fatto, di cui non eravamo partecipi noi, non c'era la flessibilità. Oggi c'è la possibilità di gestire la flessibilità per avvicinarsi di più alle esigenze dei genitori che prima dovevano o pagare una tariffa intera, altrimenti non potevano entrare nel nido, perché quella era l'unica condizione. Oggi c'è la flessibilità, che è un elemento che aiuta l'organizzazione.

Abbiamo detto i sei mesi, dai sei mesi ai nove mesi, è stato un dibattito molto lungo, ne abbiamo parlato. La possibilità di ampliare di tre mesi significa di ampliare la gamma, il numero dei bambini, il numero dei potenziali utenti e allo stesso tempo è un'azione di conciliazione tempo-lavoro-famiglia, perché solitamente ai sei mesi le mamme vanno in facoltativa, cioè entrano nel 30 percento, addirittura per alcuni contratti hanno il trattamento a zero, allora lo spostare dai nove mesi ai sei mesi, che è stata comunque una scelta ragionata, significa aiutare le mamme che lavorano, perché il Trattato di Lisbona, le indicazioni e le raccomandazioni dell'Unione europea parlano di servizi di conciliazione, quindi l'attenzione verso le mamme che lavorano, aiutare le mamme che lavorano a recuperare reddito avendo comunque dei servizi di qualità per i loro bambini. Questa è la seconda cosa che abbiamo fatto: ampliamento da sei mesi a nove mesi, allora questa non è una novità rispetto a prima? Rispetto alle regole che da sempre sono stabilite e sono alla base di questa cosa.

Il costo standard, lo dite tutti, l'abbiamo detto in Commissione, è necessario per avere una chiara valutazione dei costi, va bene 850, è un costo standard eccessivamente basso per i motivi che dicevamo? Qualcuno dice: "ma in Emilia Romagna sono 650-700", noi abbiamo dei contratti più onerosi. Io sono contento che gli educatori qua guadagnino di più, che gli operatori del comparto unico guadagnino di più rispetto agli operatori degli Enti locali fuori dalla Valle d'Aosta, perché c'è l'indennità di bilinguismo e ci sono altri elementi retributivi. Costa di più, bene, si accoglie l'idea che da 850 si può portare a 900. Cos'è che vogliamo fare? Istigare la claque? Allora, lei ha detto al Presidente...

Chatrian (fuori microfono) - ...io sono abituato ad intervenire...

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...no, lei non è intervenuto...ha parlato direttamente dopodiché...

Presidente - Vogliamo moderare i toni? Consigliere Guichardaz, continui il suo intervento, Consigliere Chatrian per cortesia, poi, quando sarà il suo turno, replicherà...

(interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)

...Consigliere Chatrian, lo so, ma, visto che lei, come tanti altri, succede a volte che intervenga fuori microfono...nessun problema, continuiamo il dibattito in maniera serena. Prego Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...e allora andiamo avanti, abbiamo detto: le fasce orarie elastiche, che cosa comportano queste fasce orarie elastiche? La possibilità di gestire il tempo-lavoro-famiglia nella maniera più razionale. Ciò che oggi toccava ed è stato elemento di grossa contestazione sono le tariffe. Allora, sulle tariffe abbiamo provato a fare delle simulazioni, stiamo cercando di fare delle simulazioni, abbiamo un modello che presenteremo in V Commissione che riduce la tariffe, come ha detto l'Assessore, per le fasce dai 15 ai 30 mila euro, le riduce, ma questo perché? Perché ovviamente con l'applicazione del costo standard, con una diversa concezione del servizio di conciliazione tempo-lavoro-famiglia si immagina...perché poi non è che così si può avere una...si fanno le simulazioni, si immagina che un maggior numero di bambini, attraverso anche la riduzione delle tariffe, possa intervenire e quale maggior numero di bambini è esattamente il numero di bambini dell'utenza pagante, cioè di quella fascia intermedia dai 15 ai 30 mila euro di ISEE, cioè due persone che lavorano, con due figli e con la casa di proprietà, tanto per essere chiari, con un piccolo risparmio...quella è la fascia. La nostra intenzione è quella di agevolare quel tipo di fascia, attraverso una politica, l'avremmo portato come correttivo in V Commissione, avete voluto spostare il dibattito in aula, l'avremmo portato, come sempre è stato fatto, a seguito di ragionamenti. Questa è la questione.

Il risparmio atteso: certo, ha ragione il collega Gerandin...no, il collega Chatrian mi pare abbia fatto dei calcoli sui dati, eccetera. Noi abbiamo l'unico dato che si può avere: è il dato che lei ricava da quella tabellina, che è di 1.087 euro di costo medio per bambino, che è farlocco, lo sappiamo, ma sono quelli i dati...

Presidente - Consigliere Guichardaz, si avvii alla conclusione...

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - ...sui quali devono essere fatte delle valutazioni. È chiaro che noi non possiamo fare altro che delle simulazioni sui dati. È poi ovvio a questo punto che questo tipo di approccio è un approccio che dovrebbe comportare poi anche un ragionamento sulla correttezza dei dati nel momento in cui definisce un dato certo, a quel punto puoi capire perché qualcuno spende 80 mila euro di alimenti e qualcuno ne spende 8 mila, perché qualcuno spende 90 mila euro di affitto e qualcuno ne spende 17 mila, ma se non cominciamo ad affrontare il problema definendo dei criteri...

Per concludere le modifiche che noi porteremo a questa delibera sono modifiche che vanno nella direzione di aumentare l'utenza, aumentare le entrate delle rette, di assicurare un certo tipo di risparmio, perché ovviamente questo è il trend che si deve rispettare; dall'altra parte, aumentando anche il numero degli utenti e dando più dinamicità, secondo noi, si conserverà anche l'occupazione nella misura ottimale, io sono convinto che si conserverà, ovviamente sono simulazioni, non abbiamo la verità in tasca, bisogna vedere come risponderà la gente a questo tipo di sollecitazioni che porteremo in V Commissione.

Presidente - Grazie Consigliere Guichardaz. Ci tengo solo a precisare dal tavolo della Presidenza che, vista l'importanza del tema e visto come si è sviluppato il dibattito, a ciascun Consigliere che interverrà verrà applicata una certa flessibilità per quanto riguarda un minuto, un minuto e mezzo o due minuti. Vi invito però, nel rispetto delle espressioni dei tempi necessari per esprimere dei concetti, comunque a mantenerci nei limiti del possibile nei tempi. Andiamo avanti col dibattito. La parola al Consigliere Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Io penso che oggi si scriva una pagina bruttissima della politica valdostana, nel senso che abbiamo sentito interventi di un tenore che io sinceramente non pensavo, nel senso che, quando si parla di problemi reali, di problemi che toccano i cittadini, toccano le famiglie, toccano i bambini, bisognerebbe avere probabilmente la stessa intenzione, esattamente come quella che hanno avuto i sottoscrittori della petizione.

Vede, Assessore, lei ha incominciato dicendo: "per quello che uno può avere di coscienza", io dico anche di coerenza, forse si è dimenticato un pezzo che è quello legato alla coerenza; non basta solo la coscienza, è necessaria anche la coerenza. Quando si parla di coscienza e coerenza, beh, non possiamo accettare che lei, in quanto membro dell'Esecutivo, ci venga a dire che a luglio si è svegliato con un'estate economica drammatica, dov'era fino ad adesso? Perché noi della situazione economica della Valle d'Aosta in questa sala, in questo Consiglio ne abbiamo parlato e tutti dovrebbero almeno avere l'accortezza di sentire. Possono anche non essere condivise le osservazioni, ma ascoltare sì, per cui che qualcuno dell'Esecutivo si svegli a luglio dicendo: "la situazione drammatica della Valle d'Aosta...", quando ha sottoscritto il Patto di Stabilità, quando ha votato la finanziaria come i nostri due Parlamentari, quando ha rinunciato, magari non per colpa propria, ma a causa di sentenze su una parte importante delle accise, com'è stato detto oggi...è inammissibile, a mio parere, che qualcuno si ponga come amministratore se non sa qual è la realtà economica della Valle d'Aosta. Lei, Assessore, che, quando parlo di coerenza, fino a poco tempo fa ringraziava noi di minoranza perché, per il bilancio 2015, avevamo recuperato 450 mila euro per gli asili nido...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...non è vero? Ah non è vero? Guardi, ci ha ringraziati anche in Commissione: "ringrazio la minoranza per aver recuperato 450 mila euro per gli asili nido riferiti al 2015". Allora si è svegliato da qualche sogno? Stava sognando? ...sognava, perfetto. Allora, se lei sognava, io penso che il suo sogno nel suo delirio totale continui, perché, quando lei mi parla di salvare il pubblico dal privato e diminuisce la qualità del servizio e aumenta le tariffe fino al 40 percento, ma dov'era? Lei che mi viene a dire che c'è poca affluenza pubblica ad Aosta perché mandano nel privato. Certo che mandano nel privato, spendono meno, è ovvio che mandano nel privato! Allora, io non so che conti lei faccia, non ne ho idea, certo non possono essere dei conti degni di un Assessore che si deve occupare di sociale. Lei poi continua, dice: "tutto questo percorso è per portare più bimbi negli asili nido". Lei lo sa che il futuro degli asili nido sarà che rimarranno aperti pochi posti negli asili nido, ci andranno solo i bimbi che avranno le relazioni dell'assistente sociale, che avete sempre condiviso, avete sempre tutelato, attenzione, dove vengono inseriti dei bambini che pagano poco o niente e perderemo quelli che fino ad oggi pagavano le rette più alte: questa è la prospettiva degli asili nido. Io quello che non riesco a capire è come mai lei dica certe cose, perché certe cose lei le sa, è inaccettabile che dica che non c'era un testo, noi, se vuole, il testo glielo trasmettiamo...in V Commissione...è arrivato con un testo, tanto di rapporto bimbi/educatori, dove giustamente, come ha detto la collega Morelli, non si parlava di nulla che riguardasse la modifica delle tariffe, mai parlato...e le ricordo che in quella Commissione...le rileggo anche un passaggio dove noi dicemmo che il processo riorganizzativo era un processo comunque da fare, perché, attenzione, che ci sia la necessità di riorganizzare il servizio glielo hanno scritto anche nel documento educatori, mamme e gestori, per cui non è una novità, ma c'era un passaggio che forse lei si è dimenticato, quando noi abbiamo detto che dovevano essere messe dal pubblico le stesse risorse dell'anno precedente e che, se un euro era risparmiato, doveva andare a beneficio delle famiglie, perché le rette erano già troppo alte. Aumentare le rette del 40 percento significa chiudere gli asili nido e che lei venga qua a parlare delle soluzioni sulla povertà, sull'inclusione e reddito minimo, beh, glielo spieghi a qualcuno magari di questi operatori e di questi educatori, che magari saranno i primi ad usufruire di questo reddito di inclusione o reddito minimo, perché perderanno il posto di lavoro...

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...ma come "non è vero"...allora, come pensate di ridurre i costi e mantenere lo stesso personale quando l'80 percento del costo è quello dato dal personale? Vede, Assessore, secondo me, lei vive una realtà che è tutta sua, una realtà che noi non possiamo assolutamente condividere. Con le vostre ultime scelte crolla il sistema solidaristico e protettivo del welfare valdostano costruito negli anni. L'opinione pubblica non è ancora del tutto cosciente dello tsunami che colpirà quelle famiglie che erano convinte di avere i paladini coraggiosi, che a parole sono il sostegno agli anziani, alle famiglie numerose, eh, il Forum della famiglia, sfiliamo con il Forum della famiglia, "avanti con il post natale". È vero, collega Fontana, che abbiamo fatto la battaglia noi sul post natale? Vero? Ma erano altri ricordi, erano altri tempi, certo si dimentica tutto...che, a fronte di sindaci, usa toni stupiti e rassegnati di chi ammette l'impotenza verso lo Stato cattivo che taglia i trasferimenti finanziari...questa è l'immagine che lei ha dato al CELVA.

La vicenda degli asili...purtroppo, i sindaci a larga maggioranza, complici di aumenti terribili per le famiglie, e lo stesso vale per gli anziani delle microcomunità...è dunque il punto di non ritorno di un autonomismo da subire indegno del nostro passato e della nostra storia. Lei sarà e passerà alla storia come l'Assessore che ha fatto crollare il welfare valdostano come un castello di sabbia per l'assenza di difese dell'autonomia finanziaria della Regione in una negoziazione con Roma, che è diventata un imbarazzante "subisci e porti a casa".

Allora, veniamo anche ai tanti Don Abbondio che in questa storia hanno un ruolo fondamentale, eh, ce ne sono tanti, ma davvero tanti, a cominciare da chi in commissione, come me e come tanti altri, ci credeva. Collega Guichardaz, le ricordo che lei, quando noi esaminavamo questa proposta, che era una proposta dove si pianificava un rapporto diverso tra i bimbi piccoli, quelli un po' più grandi e quelli più grandi ancora, da 1 a 6, 1 a 7, 1 a 8, lei in un passaggio che le rileggo diceva: "mi pongo proprio una questione, poi mi premurerò di ascoltare direttamente i sindacati per cercare di capire qual è la simulazione in termini anche di impatto sul lavoro". Bene, adesso siamo passati ad una delibera 1 a 8...

(interruzione del Consigliere Guichardaz, fuori microfono)

...no, ma c'è a verbale, per cui non sto leggendo...

(nuova interruzione del Consigliere Guichardaz, fuori microfono)

...lei penso che confermerà, no?, per cui sicuramente lei dando il suo assenso o comunque, se non lei, qualcuno in Giunta che la rappresenta c'è, perché è facile perdere la memoria a fronte magari di un cadreghino, di una seggiola, eh? "Aggiungi un posto a tavola", però questa è la realtà, è la realtà terribile, per cui si perde la coerenza, si perde la volontà di portare avanti un'idea e, se questa è la ventata di sinistra che avete portato nel programma di governo, beh, era meglio se rimanevate dove eravate! Meno disastri, ma sicuramente meno disastri! Addirittura le ricordo, collega, che in quella riunione lei si era anche premurato di dire: "no, ma guardiamo di mantenere la qualità dei servizi...", addirittura dove si diceva che non dovevamo fare attenzione anche alla qualità dei pasti: "non diamo all'esterno, perché sono costi in più". Adesso se n'è fregato...

(nuova interruzione del Consigliere Guichardaz, fuori microfono)

...ah già, l'ha anche modificato con la sua mediazione, ma bravo, bravo, complimenti. La gente tanto ha capito non è che sono così preoccupato, non sono proprio preoccupato per questo.

Per quello che riguarda la mia posizione di Presidente del CELVA, non ho problema di risponderle, certo era da anni che noi dicevamo che purtroppo gli asili nido avevano dei costi inaccessibili per le famiglie valdostane, per cui, preoccupati dall'assenza e dall'azzeramento quasi delle liste di attesa, si era detto che era necessario rivedere il sistema: questo è quanto è stato detto, non abbiamo mai detto che il termine finale era 1 a 8. Io, peraltro, dal mio punto di vista personale, ho condiviso il testo proposto, che 1 a 8 lo prevedeva esclusivamente per la fascia di età da 25 a 36 mesi...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...eh no, ma vede che si sbaglia, guardi, è qua il testo: 1 a 6 per la fascia 6-12 mesi, 1 a 7 per la fascia 13-24, per cui probabilmente...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Gerandin (UVP) - ...io dico: probabilmente...

Presidente - Evitiamo, per cortesia, i commenti fuori microfono...

Gerandin (UVP) - ...io capisco che lei debba giustificare una scelta, io non l'ho mai giudicata quella scelta, ho sempre detto che non la condivido, di certo da parte mia, per quella che è la stima personale, è un'altra storia...ma ognuno ha a che fare con la propria coscienza. Io non ho mai pensato che una seggiola, un posto, un'ambizione personale vada al di là di quelli che sono i valori personali della singola persona, per me rimane così. Se qualcuno si vende al miglior offerente, è una storia personale sua, risponderà alla sua coscienza...

(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - Per cortesia, cerchiamo di limitare gli interventi fuori microfono e abbassiamo i toni...

Gerandin (UVP) - ...allora, per quello che mi riguarda, e termino, perché ci mancherebbe...beh, sono stato interrotto per dieci minuti, abbia pazienza, comunque...

Presidente - Per venti secondi, termini l'intervento...

Gerandin (UVP) - ...termino. Per quello che mi riguarda, e torno ai problemi molto più reali, perché io penso che i problemi di chi sta sopra siano dei problemi da risolvere e non da posticipare in "Commissioni farlocche", come qualcuno viene a proporre...ora, io penso, semplicemente che l'iter sia uno solo: ritirare la delibera, Assessore, perché lei o accetta questa risoluzione, oppure lei...

Presidente- Consigliere Gerandin per cortesia...

Gerandin (UVP) - ...non può che sentirsi un Assessore delegittimato, abbia pazienza, ma non da noi, da quelli che lei ha illuso per delle battaglie...con quelli che sfilava...quelle famiglie che lei ha illuso...pertanto io penso che lei è più delegittimato, ma non dalla politica, ma dai cittadini ha solo una soluzione: vada a casa.

Presidente - Allora, colleghi, il mio ruolo è quello di moderare il dibattito. Vi invito per rispetto verso l'aula, verso il tavolo della Presidenza, che deve gestire il dibattito, a moderare i toni, perché solo nella moderazione dei toni si riesce poi anche a far capire meglio quelli che sono i concetti e i contenuti, questo è rivolto a tutti. Continuiamo il dibattito. La parola al Consigliere Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.

Non avrà bisogno di riprendermi sui tempi perché il mio intervento sarà breve. Devo dire che mi sembra un po' di vivere nel romanzo di Alice nel paese delle meraviglie, perché ho sentito dire che riusciremo in V Commissione a ribaltare questa delibera. Allora, io mi chiedo: ma c'era bisogno di suscitare tutto questo pandemonio, ma non mi riferisco a noi Consiglieri, non mi riferisco al Consiglio, ma mi riferisco a questi Signori che sono qua sopra che hanno portato i loro bambini. C'era bisogno di spaventarli in questo modo? C'era bisogno di prospettare il crollo di questo sistema della prima infanzia, per poi sentirmi dire qui, come dicevo prima, come un cappellaio matto, che tanto si può ribaltare tutto in Commissione? Ma voglio dire, Signori, un po' di rispetto verso nostri concittadini! È vero che in questi giorni siamo stati abituati a questo tipo di politica, però, se vogliamo dare un segnale di serietà, un segnale di buon governo da parte nostra, bisogna cercare di evitare tutte queste cose, bisogna cercare di evitare soprattutto gli allarmismi in una situazione in cui già la gente ha paura e si ha paura del futuro, soprattutto laddove si tocca la carne viva della famiglia.

Signor Assessore, io so che lei ci tiene tantissimo alla famiglia e al suo benessere, però non è così che si fa, non è così che si può incidere sulla vita sociale valdostana. Io, personalmente sono convinto che l'ultima cosa da toccare sia il welfare, sia il nostro welfare che abbiamo detto più di una volta essere un fiore all'occhiello nella nostra società. Io capisco che viviamo in un momento di difficoltà e l'abbiamo detto, e non da adesso, che ci saranno dei tagli drastici, però, prima andare a tagliare qui, bisogna tagliare altrove. Ha ragione il collega Ferrero che di luoghi dove tagliare, dove trovare delle risorse ce ne sono tantissimi, basta andare a cercarli e non andare invece a trovarli là dove non devono essere assolutamente ripresi.

Detto questo, a me piacerebbe poi in Commissione di nuovo riuscire a ridiscutere, a riprendere dalla vecchia delibera che avevamo discusso quest'estate...per potere pacatamente vedere come riuscire a risolvere questi problemi e cercare effettivamente di riordinare, di riorganizzare un sistema che va assolutamente riorganizzato, come del resto hanno ben evidenziato anche gli operatori del sistema. Non è una cosa che non ci rendiamo conto che sia necessaria, però non in questo modo, soprattutto non allarmando così i nostri concittadini.

Presidente - Grazie. La parola alla Consigliera Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Guardi, non pensavo di intervenire nel dibattito, perché la posizione di ALPE è chiarissima, è stata espressa sia ieri che oggi dai colleghi Morelli e Chatrian che hanno seguito anche in Commissione questo dossier. Credo che però ognuno di noi possa anche avere delle esperienze personali e da educatrice e da genitore, oltre che da Consigliere, ritengo che qualche riflessione vada fatta. Assessore Fosson, credo che la fretta sia stata una cattiva consigliera e credo soprattutto che non sia unicamente responsabilità sua. Oggi lei si porta questo fardello e se lo porterà probabilmente per sempre, ma credo che questo sia assolutamente divisibile per non so quanti siete adesso in maggioranza...21, ecco, per 21, perché non credo proprio che sia solo responsabilità sua e credo soprattutto che siano importanti le cose che si dicono in aula, si dicono nelle audizioni, ma siano anche importanti le cose che non si dicono e credo sia anche importante chi non interviene proprio nel dibattito, perché chi tace acconsente. Credo che se qualche volta...veramente oggi credo che nel suo intervento abbia un po' derapato e abbia fatto dei passaggi, forse l'agitazione e la concitazione hanno un po' fatto perdere il senso del discorso, credo sia anche comprensibile.

Lei come fa a dirci che la sfida è il rapporto 1 a 8, che è il rapporto di tutt'Italia? Va bene...che l'asilo nido serve per chi lavora per la conciliazione tra famiglia e lavoro, che è un diritto...che i genitori hanno il diritto e l'obbligo della partecipazione alle spese...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...sì, è stato detto da lei...quando aumentate del 46 percento alle famiglie e quando alla fine...lei la chiama partecipazione alle spese il 95 percento a carico delle famiglie? Lei la chiama partecipazione? Come fa a dire questo? Sul rapporto 1 a 8 potremmo ancora discutere, ma se poi accanto a questo, accompagnato da questo rapporto, che in un momento di crisi può anche essere comprensivo...guardi, io non ho dubbi, essendo un insegnante, che tutte le operatrici e gli operatori in questo settore sapranno trovare le condizioni...anche sicuramente peggiori...per offrire un servizio di eccellenza come hanno fatto sempre in questi anni, guardi, io di questo sono certa, anche se sarà un impegno enorme, anche se sarà un impegno di ore di formazione anche più grande, ma sono certa, perché conosco questo mondo e sono certa che le educatrici troveranno il modo per affrontarlo, sì, ma di fronte però ad un servizio che rimane in piedi e che funziona. Se aumentate in quel modo - noi ve lo l'abbiamo spiegato in tutti i modi -, chi pagava non porterà più i bambini al nido, chi pagava poco non pagherà perché si troverà strozzato e si troverà l'unico a pagare, quindi non pagherà più e non ci starà più neanche lui. Aumenterà la disoccupazione, tanto siamo già la prima Regione d'Italia, mal che vada saremo primi per tanto e soprattutto la disoccupazione nel pubblico...e forse qualche posto nel privato a tempo determinato con qualche ora magari aumenterà, sì, lì forse ce la farete a fare aumentare.

Stesso discorso vale per il programma ben preciso che ha portato, così ha detto il collega Guichardaz, nella nuova maggioranza. Avete detto che voi avete portato un programma ben preciso, grazie collega Guichardaz, intanto sono veramente lieta di averla di nuovo sentita intervenire perché in questi mesi avevamo paura che le avessero tarpato le ali, quindi siamo veramente contenti di averla sentita. Lei ci ha parlato di flessibilità, benissimo, guardi, ha trattato degli argomenti, anche dei passaggi, dei punti...sui quali punti potremmo anche discutere: flessibilità, aumento di flessibilità, rapporto 1 a...anche lei, ampliare la gamma ai sei mesi, costo standard per avere un quadro generale della situazione. Sì, ma quello che non avete credo calcolato è che gli asili nido, prima di poter fare tutta quest'analisi, chiuderanno, perché non sarà possibile mantenerli. Io sono stata un'amministratrice comunale e ricordo i discorsi che facevamo. Non è da adesso - qualcuno l'ha ricordato in aula - che si parla di asilo nido, da due mesi, se ne parla da tantissimo, certo, e le preoccupazioni ci sono da diverso tempo e tante considerazioni sono state fatte con gli operatori e con le operatrici in questo settore. Capiamo quindi che è un discorso...però ci sembra che questa maggioranza e questo Governo abbiano innanzitutto una preoccupazione: intanto riuscire poi in qualche modo, con qualche ricetta all'ultimo momento, o comunque a fare dei salti mortali a far vedere che comunque in qualche modo si è sensibili al settore, si metteranno le risorse, mandando allo sbaraglio altre persone.

Oggi non abbiamo ancora capito cosa farete di questa delibera. Noi chiediamo chiaramente di ritirarla e di ripartire con un percorso in Commissione. Voi ci state dicendo, se abbiamo ben capito, che avete fatto tutto il percorso, avete chiesto il parere non di una bozza, ma di una delibera approvata ai sindaci, adesso la riportate in Commissione e, se è il caso, se abbiamo qualche idea costruttiva, la accettate, ma che rispetto avete di 74 rappresentanti dei Comuni della Valle d'Aosta? Allora, se avete cambiato percorso, abbiate l'umiltà di dire: "alcune cose che sono state dette, gli interventi stessi di ieri della delegazione ci hanno fatto fare altre considerazioni, proviamo a ripartire in Commissione".

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...no, io non ho sentito questo oggi, scusi, però non l'ho sentito. Ripeto che non ho neanche seguito bene la riunione dei sindaci, ma da amministratore comunale veramente mi chiederei se non sono stato legittimato dalla maggioranza regionale.

Due passaggi ancora, uno da genitore. Io 16 anni fa ho iscritto i miei figli all'asilo nido, poi abbiamo fatto altre scelte come famiglia perché la spesa con due in un solo colpo era altissima. Io ho potuto fare quella scelta, perché avevo comunque un lavoro a tempo indeterminato che mi permetteva di mettermi in aspettativa e sono rimasta a casa tre anni in aspettativa senza stipendio e ho deciso di fare questo percorso, ma sono stata in qualche modo favorita dal lavoro che avevo. Non tutti i genitori, soprattutto oggi, possono permettersi di fare questa scelta, ma non perché non vogliono stare con i propri figli, perché abbiamo sentito anche qualcosa del genere: "se vogliono farli, che se li tengano queste mamme i figli". Ecco, non tutti possono. Io credo che ogni mamma e ogni famiglia che possa fare il discorso di allevarsi i propri figli lo faccia. Se oggi c'è quest'esigenza e questa qualità - anche la qualità degli asili nido è cresciuta così tanto in Valle d'Aosta -, credo non sia da buttare.

L'ultimo passaggio: sabato interverrò alla Conferenza mondiale delle donne a Milano in occasione dell'EXPO. Leggendomi i documenti delle dichiarazioni di Pechino 1995, di New York del 2000 e avanti, vi assicuro che questo dibattito è un po' pesante, perché sembrerebbe che certi diritti siano ormai acquisiti, che sia tutto scontato. Porterò sicuramente l'esempio positivo di una Valle d'Aosta che lavora, di una Valle d'Aosta che si impegna di...sicuramente famiglie e una comunità che sicuramente sta cercando di dimostrare che veramente merita di vivere in questa regione. Porterò l'esempio sicuramente di tanti lavoratori e lavoratrici che in questi anni e in questi giorni abbiamo incontrato. Passerò un po' più veloce su quanto rispetto in questo periodo ha il Governo regionale, perché devo dire che su questo forse dovrò fare anch'io come fa qualcuno: starò in silenzio, forse è meglio.

Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

Ho ascoltato con attenzione gli interventi che si sono succeduti. È stato un dibattito ricco di opinioni in quanto credo che si tratti di un tema di grande sensibilità, che sono i servizi della prima infanzia. Io voglio ringraziare innanzitutto i colleghi della minoranza, che hanno valorizzato la sensibilità di Stella Alpina a riguardo dei temi del welfare e dei temi della famiglia. Noi crediamo fermamente nel valore della famiglia, che riteniamo che sia la cellula fondamentale della società, una cellula che vada salvaguardata e che vada anche valorizzata. È credo evidente a tutti che la famiglia, in questi anni, anche in Valle d'Aosta, ha subito una grossa contrazione delle risorse reddituali disponibili, causa ciò di una pesante crisi che non ci ha lasciati indenni e che continua dal 2007 ad oggi. È una famiglia in cui la donna ha sempre più sovente la necessità di inserirsi nel mercato del lavoro sia per seguire le proprie legittime aspirazioni di vita, di realizzazione individuale e sia per ragioni di carattere prettamente economico, per contribuire a garantire al proprio nucleo un livello dignitoso di vita. A fronte di tutto ciò, importanza crescente assumono le misure per conciliare alla donna il lavoro con la vita, questa credo sia un'attenzione che è stata posta nella gestione di quest'argomento, perché si è cercato di valorizzare quest'aspetto, dando la possibilità soprattutto...come dicevo, alla donna, che in genere è molto impegnata nella famiglia, di avere l'opportunità di partecipare al mercato del lavoro e quindi di poter dare, accudire e crescere i propri figli in strutture che diano dei servizi adeguati.

L'incontro che abbiamo avuto ieri per me è stato un incontro arricchente, un'esperienza positiva in cui ho potuto sentire delle mamme, delle educatrici portare dei contributi, esprimere le proprie opinioni su dei temuti risvolti che derivano dall'approvazione di un nuovo approccio a questa tematica. Credo che il fil rouge che sia uscito da quella discussione sia stato il riconoscere il livello elevato qualitativo che ha raggiunto questo tipo di servizio nella nostra Valle. Credo che questo sia dovuto alla disponibilità della politica, che ha sempre messo le risorse a disposizione per favorire questo percorso, perché ci ha creduto, ci crede. Credo sia dovuto alla capacità organizzativa dei gestori di questi servizi, alla professionalità delle educatrici che vivono non come un lavoro, ma come una missione quest'attività, alle famiglie che credono in queste strutture, partecipando e portando i loro figli a fare queste esperienze, quindi alle famiglie che partecipano con tutte le loro ansie a dare dei consigli, a dare dei suggerimenti per migliorare la qualità del servizio. Credo comunque che noi siamo chiamati in questo momento, che è un momento difficile, ad ottimizzare la gestione del bilancio regionale. Sicuramente vi posso garantire, per quanto concerne l'approccio che avrà al bilancio Stella Alpina, che sarà quello di garantire il welfare, ma un welfare nuovo, un welfare dove si tuteleranno le fasce più bisognose, le fasce che hanno difficoltà a poter assicurarsi la partecipazione con le loro risorse finanziarie ai servizi, a garantirsi quindi l'accesso ai servizi. È inevitabile, se le risorse sono diminuite, bisognerà anche rivedere un'impostazione, ci saranno coloro che saranno chiamati a maggiori sacrifici.

Per quanto riguarda il nostro apporto, quindi sarà un contributo in cui ogni energia la andremo ad utilizzare per cercare non di fare dei tagli in modo selvaggio, ma dei tagli che noi vogliamo chiamare ottimizzazioni, razionalizzazioni del bilancio, cercare di continuare a ridurre le spese improduttive a favore di garantire il welfare e di poter fare degli investimenti che possono dare rilancio all'economia della Valle d'Aosta. Credo che questo sia l'approccio, ma un approccio che penso sia condiviso da tutta la maggioranza. Credo che la proposta che ha fatto l'Assessore Fosson sia una proposta di portare il rapporto degli educatori da 1 a 6 a 1 a 8: questo vuol dire allinearci agli standard che hanno anche altre Regioni italiane che primeggiano nell'ambito della gestione di questo tipo di servizi, faccio riferimento al Trentino. È evidente che qualche sacrificio lo dobbiamo fare, si deve partire in modo sperimentale con un'iniziativa, con un approccio nuovo. Credo che qui tutti siamo chiamati ad un nuovo senso di responsabilità, che deve partire dalla politica, dai gestori...un approccio nuovo anche delle famiglie.

Credo che tutti dobbiamo avere contezza della difficoltà economica che dobbiamo affrontare. Se riusciremo a fare sistema, saremo in grado di dare delle risposte positive alla nostra comunità, a continuare a garantire la qualità dei servizi, perché, come qualcuno ha già sottolineato prima di me, nonostante queste iniziative di riallineamento degli standard a quelle che sono le linee guida di riferimento nazionale, io credo che le educatrici, il personale che gestisce le strutture avrà la capacità e le professionalità per non fare percepire un livello qualitativo inferiore rispetto a quello che è stato dato sino ad oggi. Io credo quindi che sia importante per noi parlare di equità, di inclusione sociale e credo che le modifiche nell'ambito della gestione delle fasce di accesso siano delle modifiche importanti, perché afferiscono a quella parte, a quella categoria sociale che più di ogni altra ha patito la crisi che ci ha attanagliato sino ad oggi. Credo quindi che l'impoverimento della classe media sia il problema più grande che abbiamo anche noi in Valle d'Aosta, non sappiamo ancora quale sarà la reazione all'ISEE, perché sarà una prima applicazione di un approccio nuovo e pertanto questo comporterà anche delle incognite sotto il profilo gestionale. Credo che comunque, al di là di tutto, questa politica di rettifica, la chiamerei della situazione in essere, sia anche una politica che potrà dare - noi lo auspichiamo - nuove accessibilità, intervenendo su questa fascia intermedia, mantenendo, o in alcuni casi abbassando le tariffe di accesso. Io credo che questa sia l'unica strada di responsabilità che noi possiamo portare avanti; credo che ritirare oggi la delibera non sarebbe un atto di responsabilità, ma di irresponsabilità, perché è vero anche che siamo in ritardo rispetto alla gestione dell'anno, che è iniziato in questi giorni scolastici, di gestione del servizio, ma riusciremmo ad andare ancora più in ritardo, quindi creare delle maggiori difficoltà a chi è chiamato a gestire dei servizi e ad affrontare questa difficile fase riorganizzativa.

Per quanto ci riguarda, pertanto credo che...bene viene l'occasione di portare quest'argomento in V Commissione, dove tutti potranno portare i loro contributi, voglio dire se ci sono delle idee che possono migliorare la situazione, io credo che non sia la maggioranza a non accettarle. Ci sarà quindi spazio per ogni tipo di osservazioni, ma credo che questa sia la strada giusta per poter mettere a punto un atto che possa al più presto mettere con chiarezza chi è chiamato a gestire dei servizi nella migliore condizione possibile. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Viérin.

Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.

Sinceramente non volevo intervenire avendo esaurito il mio pensiero, il nostro pensiero su quest'argomento. Già ieri...anche oggi ma sollecitato dal collega Guichardaz, ormai diventato il più grande difensore dell'Assessore Fosson, cosa non dobbiamo ancora vedere nella vita dopo tutto quello che abbiamo sentito dire...comunque, ne prendiamo atto e prendiamo anche atto che probabilmente il collega Guichardaz non sa spesso distinguere l'aspetto politico da quello personale, perché qui vede, collega Guichardaz, facciamo politica e siamo qui a parlare degli asili nido che voi oggi, lei compreso, state distruggendo. Adesso cogliamo nelle parole dell'ex Assessore Marquis, che ha lasciato il posto al suo collega Donzel, uno spiraglio di apertura che avevamo già colto nelle parole dell'Assessore Fosson dimenticandoci però che nella delibera si parla di una fase che inizia da settembre, quindi è una fase che ormai è partita e che però oggi miracolosamente è diventata di nuovo invece precaria e tutta modificabile. Siamo contenti che probabilmente sotto l'impeto di tutte queste proteste vi siete resi conti che stavate facendo una cosa che non va bene.

Il collega Guichardaz probabilmente è arrabbiato per dover gestire tensioni che nulla hanno a che fare con gli asili nido, con altre questioni, ma oggi è obbligato a difendere l'indifendibile dopo aver detto tutto e il contrario di tutto in quest'ultimo anno, perché proprio i colleghi hanno ricordato quello che è stato detto...allora qui siamo veramente arrivati quasi al fatto personale perché non riusciamo a fare percepire quella che è la nostra preoccupazione. Siamo qui a dire che, secondo noi, queste scelte sono sbagliate e che l'ingresso del PD in maggioranza non ha portato quel cambiamento che noi stessi forse avremmo auspicato e voi ve la prendete per questo. Lei addirittura Guichardaz dà la colpa per questa scelta di tagliare gli asili nido ad un CD di sette anni fa! Veramente bisogna avere una grande fantasia. Un CD di sette anni fa oggi le fa decidere di essere d'accordo con una scelta che fino a qualche mese fa combatteva e quindi oggi bisogna chiudere gli asili nido? Quando in un periodo in cui non c'era la crisi noi abbiamo investito sulla cultura. Se questo le dà fastidio, anche da ex sindacalista, questo mi dispiace molto o le scelte su Saint-Martin iniziate 40 anni fa dal Presidente con cui lei adesso siede in maggioranza, 40 anni fa, è stato anche festeggiato 40 anni...questo per dire che non mischi capre e cavoli per pulirsi la coscienza, collega Guichardaz! Per favore, e non ci faccia ridere! E non venga qui lei a parlare di coerenza, lei che diceva del Presidente Rollandin, perché oggi lo dobbiamo dire, testuali parole, pochi mesi fa: "nella mia ingenuità, dovuta sicuramente alla poca esperienza, ma anche ad un'idea forse un po' troppo alta, idealistica della politica - idealistica - fatico a comprendere come si possa accettare di essere governati da un Presidente condannato in via definitiva per fatti connessi al proprio ufficio e oggi indagato...", eccetera. Lo stesso Presidente con cui oggi condivide queste scelte sugli asili nido, ma noi non vogliamo entrare nel personale, ma se lei ci solletica, ci trova, collega Guichardaz, oppure "...usando un termine abusato per la sgradevole vicenda delle intercettazioni telefoniche tra un noto pregiudicato e un candidato dell'Union, oggi ancora saldamente a capo di uno dei più importanti Assessorati del Comune di Aosta...", cioè voglio dire, collega Guichardaz, non venga lei a darci lezione qui di coerenza. Noi non abbiamo dato lezioni a nessuno, abbiamo semplicemente detto che politicamente noi non condividiamo questa scelta e ci fa strano, per non dire che ci fa specie, che lei in primis, ma il PD abbia avallato una scelta del genere. Allora, proprio lei che viene a contestare le scelte che noi abbiamo portato avanti in questi anni nella cultura quando noi abbiamo tenuto aperte delle scuole con tre bimbi sapendo benissimo che, se chiudeva la scuola di Valgrisenche o quella di Rhêmes-Notre-Dame o quella di Gressoney, chiudeva il negozio di alimentari, chiudeva l'indotto, chiudeva il paese, moriva la cultura e moriva il futuro di una comunità.

Allora, se lei vuole vivere con lo specchietto retrovisore, faccia pure, noi stiamo parlando del presente e nei giorni in cui tagliate gli asili nido, visto che l'Assessore Marguerettaz sogghignava citando il CD dell'inno della Valle, voi approvate una delibera di 152.000 euro per il celebrity adventure game. Allora, ce n'è per tutti se vogliamo andare a vedere i paradossi, ma del presente, perché se vogliamo andare a trovare delle scuse per giustificare scelte di oggi in cose di cui lei non conosce neanche minimamente i contenuti, faccia pure, ma lei non è credibile! Perché se lei qualche mese fa ha detto cose irrepetibili sull'Assessore Fosson e oggi è qui a fare il suo tirapiedi...noi di queste persone non ci fidiamo e invitiamo anche i colleghi della maggioranza a fare molta attenzione perché tutto può succedere nella vita, si può anche cambiare idea, ma da un giorno all'altro cambiare proprio così in modo repentino ci fa veramente molto specie. Mi scuso per quest'inciso, perché qui siamo a parlare di asili nido, ma l'ho detto in premessa perché, se si è attaccati da un punto di vista personale, questo non va bene e dobbiamo rispondere perché noi non ci facciamo mettere i piedi in testa. Collega Guichardaz, avremo ancora modo di intervenire noi su...sì, tra l'altro, poi si sbotta...se c'è qualcosa da dire, lo si dice senza nessun problema. Quello che noi vogliamo dire è questo: che se voi pensate di difendere l'indifendibile, noi prendiamo atto di questa cosa. Avremo anche comprato 3.000 CD perché credevamo nella cultura e crediamo nella cultura, abbiamo comprato 3.000 CD, ma non ci siamo mai venduti per delle poltrone.

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - Colleghi, per cortesia, vi invito ad abbassare i toni...

(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...sia durante gli interventi in microfono che durante gli interventi fuori microfono. Spetta a me di moderare ed intervenire quando ritengo che i toni sono alzati e non sono moderati, quindi adesso continuiamo con il dibattito.

La parola al Consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente. Presidente Follien, giovane Presidente Follien, io direi: rimettiamo un po' la barra in asse e soprattutto su un documento su cui siamo in questo momento discutendo. Proverò a fare un po' d'ordine. Non mi sono raccordato, ma il collega Viérin mi ha rubato un passaggio molto banale, forse persino semplice, ma qui se qualcuno ha problemi di natura personale o qualche rancore che deve togliersi, la porta è quella...qui proviamo a fare...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - Allora colleghi...Consigliere Chatrian continui il suo intervento...vi invito a non parlare fuori microfono. È la terza volta che lo diciamo. Tutti questi interventi fuori microfono o eventuali toni troppo alti o non moderati non aiutano assolutamente a capire i contenuti né da parte di chi ci ascolta, né da parte di chi è presente sopra è che è ancora qua a quest'ora, né da parte degli altri Consiglieri che devono seguire il dibattito, quindi cerchiamo di continuare in un modo civile e in un modo che si addice a quest'aula. Prego Consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - ...grazie Presidente. Vede che sono molto pacato e se qualcuno vuole intervenire anche fuori microfono, mi fermo, l'unico disturbo è per chi ascolta il Consiglio, è per chi è venuto ad ascoltare la posizione che si intende prendere su tali documenti...io penso che abbia la possibilità di ascoltare. Grazie ancora.

Dicevo: provo a fare un po' d'ordine non parlando indubbiamente dal punto di vista personale, ma dal punto di vista politico. Dal punto di vista politico, in quest'aula c'è qualcuno che gongola, è geniale la cosa...talmente geniale che...stiamo parlando di due delibere, dal nostro punto di vista, importanti, poi però del termine "importante", ci riempiamo sovente tutti la bocca e bisogna declinare il termine "importante". Stiamo parlando delle nuove generazioni, è stato detto da tutti; stiamo parlando del futuro della Valle d'Aosta, è stato detto da tutti, mi sembra che tutti condividano anche che la partenza di queste delibere è farlocca, è sbagliata. Le premesse inserite in queste delibere sono sbagliate. I 1.087 euro, costo unitario ottimale, sono sbagliati, sono farlocchi. Prima ho fatto l'esempio della Valtournenche, posso fare l'esempio di Pont-Saint-Martin, posso fare altri esempi di asili nido, ma perché i dati non sono omogenei e non si possono confrontare. Partiamo quindi già da un dato di partenza sbagliato, errato.

Ho ascoltato...abbiamo ascoltato l'intervento del collega Marquis. Un'apertura dal punto di vista politico, come possiamo non apprezzarla, come possiamo non quasi cavalcarla nel senso buono del termine, come possiamo non accettarla? Da lì poi a dare gamba a come affrontare tale documento ce ne va; ce ne va talmente tanto che noi facciamo con questa risoluzione una richiesta...c'è qualcuno che gongola dal punto di vista politico qua dentro che si parla di dieci anni fa, potremmo iniziare a parlare del 2008, 2007, 2010, 2012, potremmo parlare di 40 anni fa. Io nascevo 40 anni fa e il Presidente Rollandin faceva già il Sindaco di Brusson, ma non interessa - penso - a nessuno, invece, dal punto di vista politico, in questo momento tutti hanno gli occhi...l'attenzione è sul documento che è stato approvato dal Governo regionale e che tutti sanno, i valdostani devono sapere che fino a quattro giorni prima non si dovevano aumentare le tariffe e i costi alle famiglie, è lì la partenza...è lì il nodo di questa discussione! Perché anche noi sapevamo perfettamente che si doveva rivedere il costo ottimale unitario, lo sapevamo. Lo sapete da dove sono stati tirati fuori dal cilindro gli 850 euro inseriti nelle due delibere? Gli 850 euro sono stati scritti nero su bianco così, senza nessuna proiezione, senza nessun tipo di...se lo diciamo, è perché abbiamo avuto delle informazioni da delle persone attendibili, cioè dai tecnici, talmente tecnici...perché questa mattina giustamente l'Assessore Perron ci ha detto che la valutazione tecnica è una cosa, la valutazione politica è tutta un'altra, ci va prima una valutazione di natura tecnica per poi fare una scelta di natura politica. Allora, noi oggi stiamo affrontando un tema così delicato che va a toccare centinaia di bambini, numerosissimi posti di lavoro, famiglie e soprattutto il futuro della Valle d'Aosta con due dati farlocchi e poi ne metterò un terzo, perché ce n'è un terzo. Il primo: il dato di partenza; il secondo sono gli 850 euro del costo unitario inserito così perché qualcuno si è svegliato forse quel mattino e ha detto: mettiamo 850 euro "aprì no véyén peu", e poi vediamo. Vi è poi la terza modifica sostanziale: quella delle tariffe. Lo sapevate che cinque giorni prima dell'approvazione del Governo regionale le tariffe non si dovevano toccare, ritoccare.

Allora, sono tre elementi che vanno indubbiamente a ribaltare, a modificare completamente quello che è lo stato dell'arte dei servizi. Ebbene, noi non possiamo starci nel momento in cui in pochi giorni, in maniera frettolosa, superficiale qualcuno decide di demolire completamente il tutto. Non ci interessa di chi è la colpa o di chi dovrebbe essere, la domanda è solo una, semplice: azzeriamo, partiamo con dei numeri corretti, partiamo con lo stato dell'arte corretto. Assessore Fosson, ci smentisca oggi se quello che ho detto sull'asilo nido di Valtournenche non è corretto, dato che oltretutto voi avete reperito e inserito nella delibera di Giunta...lo dica al Consiglio, lo dica ai valdostani, lo dica anche agli educatori presenti e alle famiglie.

Apro solo un'altra parentesi. Ho ricevuto tantissimi messaggi in questo momento, solo per riprendere collega Guichardaz...lei di solito è...possiamo pensarla in maniera diversa dal punto di vista politico, lei mi rispetta, io la rispetto, però, quando le cose non sono corrette, non la rispetto più, quindi devo dire una cosa non corretta: gli educatori non hanno il bilinguismo. Prima lei ha citato...

(interruzione del Consigliere Guichardaz, fuori microfono)

...no, ma mi fermo, ma non sto...lei ha parlato di bilinguismo, ma comunque non mi interessa...

(nuova interruzione del Consigliere Guichardaz, fuori microfono)

...ha parlato di bilinguismo, non c'è nessun bilinguismo, il costo del personale è leggermente più alto rispetto alle altre Regioni nazionali, ma lei ha parlato di bilinguismo. Chiudo la parentesi subito. Io la rispetto, come ho detto, lei rispetti.

Al di là di questo, dato che giochiamo, purtroppo, su un settore delicatissimo, che è il futuro della Valle d'Aosta dei prossimi 50 anni e di più e visto e considerato che, come avete architettato e costruito queste due delibere, fanno acqua da tutte le parti, dovuto probabilmente alla fretta, alla capacità di qualcuno di imporsi, alla capacità forse...e l'obbligo a qualcun altro, invece, di rincorrere, noi facciamo solo una proposta, come i miei colleghi hanno fatto molto bene poc'anzi: ritirate questa delibera. Io penso che insieme possiamo scrivere due belle delibere che vanno a proiettare con dei risparmi un servizio essenziale che i cittadini e le cittadine valdostane, dal nostro punto di vista, si meritano. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Una sola piccola nota a margine del discorso. Mi sembra così strano che, come Cinque Stelle, non commento la discussione accesa dell'aula. A volte mi chiedo come mai accadono certe cose, ma comunque andiamo avanti. In parte alcune cose che volevo dirle, Assessore, me le ha anticipate il collega Chatrian, ma io comunque vorrei fare delle domande precise, puntuali; come è mia abitudine, avrei preferito farle in Commissione, prima di tutto questo, ma purtroppo, ahimé, non si è potuto farlo. Ora, partiamo dall'assunto che i dati sono farlocchi, cioè sbagliati, perché questa è una cosa assodata, tant'è che l'ha detto anche il collega Guichardaz, quindi io ci credo. I dati io non li ho visti, quindi non ho possibilità neanche di capire che dati sono, ma comunque ho capito che ci sono dei dati che sono sicuramente errati.

Sulla base di questo, io mi chiedo come sia possibile fare delle scelte come quelle che state facendo; per esempio, vorrei sapere: una volta che è aumentato il rapporto da 6 a 8, quanti educatori resteranno a casa? Una volta che avrete aumentato le rette, quanti bambini non usufruiranno più dell'asilo nido? Quanti asili nido chiuderemo? C'è un limite sotto il quale l'asilo nido si chiude? E se sì, quanti ne chiudiamo? Abbiamo bisogno di asili nido più grandi? Abbiamo bisogno di asili nido più flessibili? Abbiamo bisogno...che ne so? di completamente rimodificare tutta la situazione e spostarli di sede perché forse non sono corretti? Di tutto questo non se ne parla. Va tutto bene. È tutto quanto già stato deciso.

Quello che poi mi chiedo è com'è possibile, per quanto riguarda i miei colleghi di maggioranza, votare a scatola chiusa, perché queste cose, se non le ho io, non le hanno neanche loro, stanno lì, spingono il pulsante...hanno fatto una riunione di maggioranza perché probabilmente anche loro cominciano ad avere una coscienza e a chiedersi: "come facciamo ad arrivare a questo punto?".

Ora, vede, Assessore, mi è sembrata strana una cosa se mi permette: questa delibera è stata difesa meglio dal collega Guichardaz che da lei e questo veramente mi ha lasciato un po' perplesso, perché non ho capito se l'ha scritta lui o se l'ha scritta lei, o se l'avete scritta insieme. Di sicuro lei...come dire? è meno preparato di lui. Allora, non gliene faccio una colpa, Assessore, io mi rendo conto che lei ha tantissime cose da fare, però un po' mi sembra strano, perché a questo punto mi chiedo se Guichardaz fosse rimasto da questa parte, cosa ne sarebbe venuto fuori? Io veramente...sì, avete preso un certo QI...come dire? di - mi passi il termine che non me ne viene un altro, sono stanco... - intelligenza, ma non voglio offendere con questo, cioè avete preso un QI, un qualcosa in più dal punto di vista verbale, perché in genere gli interventi erano come quelli del collega Marquis: tre quarti d'ora per dire qualcosa che alla fine non dice niente, e va bene, io mi rendo conto che se uno non ha nulla da dire però deve riempire lo spazio, qualcosa deve dire, no? Io però resto sempre sulle domande...per esempio, lei dice che gli asili nido sono fatti per i figli di chi lavora. Vabbè, questa può essere anche...come dire? una cosa importante o giusta, ma non deve essere per forza così, l'ha deciso lei...sulla base di che cosa? Non si sa...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...come scusi? Sono tutte...ah, "in tutta Italia è così"...giusto, sì, è vero, mi fa venire in mente un altro discorso..."in tutta Italia è così", noi abbiamo preso il modello Renzi e l'abbiamo tranquillamente rapportato qua. Chi se ne frega se noi eravamo meglio del resto d'Italia - ed eravamo orgogliosi di questo fatto -, cosa ce ne frega...dobbiamo essere come tutto il resto d'Italia, e fa specie che lo dica lei dell'Union, mi fa specie, capisce? Ma allora scegliamo il peggio d'Italia, no? Mettiamoci qua, scegliamo il peggio, lo portiamo, perlomeno facciamo i peggiori d'Italia...e voi difendete la valdostanità, l'autonomia? Io veramente a volte mi chiedo se ci siete o ci fate e ho capito che vale tutte e due le cose, cioè ci siete e che ci fate. La maggior parte di voi c'è e qualcuno invece ci fa, perché c'è qualcuno che invece è molto intelligente e vi dirige tutti quanti, e va tutto bene. Assessore, va tutto bene, d'altronde che problema c'è? Adesso dobbiamo solo trovare dove prendere altri 70 milioni, ma cosa volete che sia? Arriveranno delibere "a muzzo" (traduzione dal dialetto monzese: "a casaccio"): "tagliamo qui...tagliamo là...". Non so...io mi immagino, per esempio, che toglieremo - sottolineo che è un'ipotesi personale - i libri, "perché dobbiamo dare i libri? Nel resto d'Italia non li danno", ma togliamoli, che problema c'è? Giusto? Non so, vogliamo togliere qualcos'altro? Questa Protezione civile a noi ci serve? "Ma che ce ne frega, ma prendiamo quella del Piemonte, siamo qui quattro gatti". Se volete, possiamo andare avanti. L'aeroporto teniamolo però, perché quello ci serve e, caspita, di aerei ne devono atterrare a milioni. La ferrovia non ci serve, però abbiamo preso i treni...va bene, ma è tutto giusto, cioè io non sto qui a sindacare il vostro lavoro.

Ritorniamo al discorso, soltanto per capire, se poi alla fine mi risponderà su una sola e semplice domanda: ma alla fine, esattamente, mi sa dire la cifra che risparmiamo? Cioè alla fine quant'è? Un milione di euro? Due milioni? Cinque milioni? Dieci milioni? Quant'è? Ah, devo chiedere a Guichardaz...

(nuova interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

...no, scusi, lei sta indicando Guichardaz...lo devo chiedere a Guichardaz, ho capito, va bene, chiederò a Guichardaz, però mi sembrava che l'Assessore fosse lei...mi scusi se ho sbagliato, ma io mi rivolgevo a lei in quanto esponente del Governo, ma se l'Assessore è Guichardaz, allora credo che forse lei dovrebbe sedersi lì e Guichardaz al suo posto perché...insomma, alla fine dovremmo anche far fare le cose alle persone competenti, no? Se lei lo ammette, io non posso che condividere...ecco, va bene? Per favore, quindi se riesce a darmi una risposta...non faccia come l'Assessore Perron, l'altra volta ho chiesto quanto erano le spese comprimibili e sto ancora aspettando la risposta...e, alla luce della risposta, poi mi dice accanto quanti posti di lavoro perdiamo. Lei mi dice: "risparmiamo 1 milione di euro e perdiamo dieci posti di lavoro", così glielo raccontiamo a quei dieci che restano a casa. Quelli sono contenti che hanno risparmiato 10 milioni della comunità e va bene...oh, si sono sacrificati per la patria, cosa devo dire? Esattamente i poveri bambini che restano a casa...quelli poi chi se ne frega! Guardi, non vorrei andare troppo nel passato perché poi abbiamo capito che, quando tocchi il passato, succede un casino, però, solo per fare un esempio, io ho tre figli - vabbè, ognuno fa delle pazzie nella vita - e, quando erano piccoli, tra l'altro molto vicini di età, a 1-2 anni di distanza, è capitato che andassero, guarda caso, tutti e tre all'asilo contemporaneamente e mi è stata chiesta una cifra che era assolutamente impossibile per me pagare (parlo di 22 anni fa). Allora, forse questo servizio di cui parliamo tanto oggi, anche se ci laviamo la bocca col welfare, forse è un po' che non funziona, perché non è che fossi ricco all'epoca. Adesso noi vogliamo risistemarlo senza sapere i dati di partenza e come, ma farlo funzionare una volta? Provare a fare in modo che funzioni? È talmente difficile, è impossibile da meditare, da pensare una soluzione? Io, guardi, veramente tra ieri e oggi con tutto quello che è uscito qui dentro mi chiedo veramente come fate...come faremo anzi, perché è tutta la Regione...come faremo ancora ad andare avanti, perché qui veramente è proprio l'intelligenza che manca!

Presidente - Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, chiudiamo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

L'illustrazione della mozione e gli interventi che ne sono seguiti hanno evidenziato l'attenzione che c'è su questo settore, con le sfumature e le varie indicazioni che ognuno ha saputo esprimere. Il punto di partenza - da cui sono nate alcune interpretazioni che vorrei comunque riprendere - è che noi ci apprestiamo a discutere insieme e a preparare un bilancio per il 2016-2017 che sicuramente dovrà avere delle decurtazioni piuttosto importanti in vari settori. La sottolineatura che vorrei fare è: come qualcuno ha spiegato questo passaggio? Qualcuno ha fatto riferimento correttamente ad una sentenza della Regione Sardegna, uno dirà: "ma cosa c'entra la Regione Sardegna con al Valle d'Aosta?". È che la Regione Sardegna ha posto un quesito alla Corte costituzionale nei confronti del problema delle accise. Un problema delle accise - che adesso semplifico -, che è molto delicato e che faceva...che ha fatto sì che, perdendo questo ricorso...l'interpretazione conseguente al responso di questo ricorso ha obbligato anche la Regione Valle d'Aosta ad adeguarsi ad un'interpretazione sulle accise che non era quella che noi avevamo avuto...che era scritto nel Patto che era stato siglato nel 2010, dove si diceva che non era sul consumato ma sul prodotto. Questo chiaramente ha portato ad una riduzione che, se fosse stata completa, sarebbe stata di 140 milioni.

C'è stato nella legge di stabilità un intervento di 70 milioni a compensazione e quindi mancano all'appello circa 74 milioni, 73-74 milioni. Questi 74 milioni quindi non sono legati ad una rinuncia, non sono legati ad un accordo mal fatto: sono legati purtroppo ad una sentenza e ad un'interpretazione conseguente che ci sta penalizzando fortemente. Ci sta penalizzando ora per il futuro e ci penalizza anche per quello che è quanto noi aspettiamo ancora dei soldi che noi abbiamo già iscritto a bilancio e che sono naturalmente legati ad impegni già assunti e che dobbiamo pagare. Non voglio fermarmi su questo, ma per dire quello in origine. Per dire che non è che purtroppo è stata una scelta o abbiamo sbagliato qualcosa: c'è stata un'interpretazione, che purtroppo contestiamo, ma non abbiamo più mezzi di appello, perché è la Cassazione che ha deciso. Questo lo voglio dire per far capire che non è che abbiamo sbagliato qualcosa o ci siamo svegliati un mattino e mancavano 74 milioni, ci siamo purtroppo svegliati, nel senso che abbiamo dovuto prendere atto che questa sentenza ci penalizzava in questo modo, questo lo voglio dire per chiarezza, perché non ci siano false interpretazioni su un tema così delicato.

Sull'altro punto della delibera noi abbiamo detto che sulla delibera non riteniamo ci siano i presupposti per ritirare la delibera, in quanto la delibera ha dato degli indirizzi che sono e possono essere largamente condivisi. È già stato ricordato: flessibilità, il discorso 1 a 8...tutti i temi che l'Assessore ha già ricordato e che sono ampiamente condivisi. Quello che è stato ed è un punto di riferimento nella discussione che i colleghi hanno messo in evidenza è come modulare le fasce di pagamento da parte degli utenti, e in questo sicuramente ci dev'essere un'attenzione sia al punto di caduta, cioè a qual è il presupposto del costo standard...allora, il costo standard, i 900 euro - come ha suggerito anche il CELVA -, non è che sono venuti così per caso, nemmeno la cifra di 850 è venuta per caso. Mi spiace per gli informatori che hanno dato questa notizia al collega Chatrian. Posso dire che...beh, io c'ero e so com'è avvenuta la discussione e mi piacerebbe conoscere...

(interruzione del Consigliere Chatrian, fuori microfono)

...benissimo... mi piacerebbe conoscere la persona che si è permessa di dire che questo è venuta a casaccio, questo è avvenuto dopo una lunga considerazione fatta con i tecnici, dopo l'esame di tutto quello che succede, com'è successo a livello nazionale e con una considerazione di quello che succede e che può succedere in Valle d'Aosta. Questa quindi è la ragione per cui siamo a 900 euro come costo standard, che è uno dei metodi per riuscire a mettere regole certe, come abbiamo fatto...i costi standard oramai sono il punto di riferimento un po' per tutta la sanità, per tutta l'assistenza, perché non si capisce sennò la variabilità che può esserci ai vari livelli e che non è giustificata.

Detto questo, noi abbiamo cercato di capire - e questo verrà presentato nella riunione della Commissione competente - come modulare quello che è l'incrocio tra quello che è il reddito ISEE della famiglia e quella che è la partecipazione conseguente...che deve comportare un esborso da parte delle famiglie che, abbinate al reddito, portino i figli all'asilo nido, cercando, come ha già detto anche il collega Guichardaz, di recuperare in questa fascia...ma verrà spiegato in Commissione. Credo quindi che questo sarà un momento di chiarimento che toglierà tante di quelle cose che qui oggi sono volate: il fatto di voler togliere, il fatto di voler ridurre... Qui abbiamo cercato di rimodulare in funzione dell'ISEE le fasce, in modo tale che ci sia una corrispondenza più corretta tra quello che uno paga e quello che uno ha in disponibilità, in particolare, com'è stato detto, per le fasce medie, che sono quelle che hanno un peso importante nel...soprattutto con le famiglie con due che lavorano, che sono quelli che naturalmente sono i veri utenti di questi servizi, perché, come avete detto anche voi, chiaramente le famiglie, se non hanno lavoro, non portano i bambini all'asilo nido e non hanno bisogno di questi servizi, ma per chi lavora questo principio...con una riduzione per il reddito tra i 15.000 e i 30.000, sarà oggetto, come dico, di spiegazione. Si potrà quindi capire qual è la logica con cui si è rimodulato questo principio, in modo tale da arrivare fino ai redditi massimi di 50.000 laddove si possa immaginare di pagare una certa... Questo credo che in Commissione permetterà di chiarire tanti dubbi, di togliere tante perplessità, in modo che ci sia la possibilità di tener conto di quella che è la valutazione fatta, per un risparmio che può essere valutato da 1 milione e 3 a 1 milione e 5, sempre teorico...nell'ambito di quella che è la valutazione che si può fare. Ecco, questi sono i connotati di una delibera che andrà perfezionata nel momento in cui in Commissione...sarà poi fatto oggetto della spiegazione di questi passaggi, se ne discuterà e credo che verranno motivate le cose che ho appena detto, saranno tutte motivate correttamente, come deve essere, e su questo ci sarà quindi la condivisione per poter arrivare ad una giusta valutazione, che, secondo noi, toglierà molte delle perplessità che sono nate in questi giorni.

Noi riteniamo che la delibera, ripeto, abbia dato degli indirizzi molto innovativi, come quello che è stato detto dall'Assessore della flessibilità, che hanno una ragione specifica, che tengono conto di quello che succede in tutte le altre regioni e che ci danno la possibilità di dimostrare che quello che è questo cambiamento che noi abbiamo dovuto in qualche modo presentare non è lesivo di quelli che sono i diritti né delle mamme, né dei bambini e che non obbliga le famiglie a fare degli sforzi che non possano essere sostenuti, in quanto tutti proporzionali e tutti collegati a dei processi che sono naturalmente largamente condivisibili: ecco, questa è la ragione per cui noi non ritiriamo la delibera e siamo pronti nella Commissione competente...che credo completerà questo dialogo, completerà questa possibilità di capirsi e di spiegare quelli che sono i connotati di questa delibera. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 20,21 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.

Viérin M. (Presidente) - Grazie. La parola al collega Bertschy in qualità di proponente o per dichiarazione di voto? Dichiarazione di voto, va bene. Grazie.

Bertschy (UVP) - È sempre difficile rappresentare la realtà, soprattutto in politica, dove evidentemente si parte da punti di partenza che non sono uguali, anche perché altrimenti si porterebbero avanti gli stessi obiettivi. La ricostruzione dei fatti di bilancio che fa, Presidente, la condivido fino ad un certo punto, perché è vero, come dice lei, che è stato modificato un accordo che dal 2010 al 2017 ci toglieva delle cose e ci dava delle cose. La sentenza della Corte costituzionale della Sardegna...rispetto alla situazione della Sardegna, nella primavera ha concluso il suo giudizio ed è venuto fuori tutto questo discorso legato al fatto che noi non potremo più incassare le nostre belle accise, però la legge di stabilità è stata votata nel dicembre 2014. L'articolo 1, comma 525, della legge di stabilità 2015, sostenuto dal nostro Senatore e dal nostro Deputato, ha previsto questi 70 milioni, che non sono i 140! Io quello che le voglio dire è che noi vorremmo ancora vedere un Presidente vigoroso, una maggioranza vigorosa che non accetta che ci tolgano 70 milioni! Quello era un accordo firmato, noi avevamo 390 milioni di IVA di importazioni prima del 2010! Siamo andati avanti, abbiamo fatto un accordo, si rompe un accordo per una sentenza...lo Stato quanto meno si deve avvicinare alla cifra di partenza! Ma, secondo voi, è possibile toglierci il 10 percento ancora delle risorse dopo gli interventi a gamba tesa - e qui sì che vi sosteniamo - fatti con le leggi di stabilità 2011, 2012 e avanti? Non ci possiamo però far grattare via altri 70 milioni da un bilancio che sappiamo già tirato! Allora, in politica saranno piccoli numeri, ma la Valle d'Aosta è fatta di piccoli numeri, di piccole situazioni! Ci si alza e si dice: "no, non sono d'accordo! Impugna tutto quello che vuoi ma per noi questi 70 milioni sono vitali!". Presidente, lei è capace di fare queste cose qua! Se accetta di firmare questi accordi dove ci tolgono 70 milioni, i risultati poi sono questi: il bilancio va a far del male alla gente! Allora...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...eh vabbè, è una nostra interpretazione! Sarà sbagliata. Lei ha ricostruito la sua, noi diamo la nostra. Noi vorremmo che mettiate di nuovo in discussione...ritornerà la legge di stabilità finanziaria, bisogna dire allo Stato che questi 70 milioni per noi sono vitali! E si può votare contro! Ma votiamo contro una volta a questo Governo! Ci sta massacrando questo Governo! E lasciamo stare...non mi interessa chi è, ma questo Governo ci sta massacrando...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ci ha massacrato prima il buon Berlusconi, ci massacra oggi il buon Renzi e i valdostani sono qua a pagare, a patire, cioè la gente che perde lavoro non lo capisce! Preferisce un voto contrario! Tanto non abbiamo portato a casa niente con quest'accordo sulla stabilità! E allora...tra 10-20 giorni comincerà di nuovo la battaglia, ma andiamo a cercare di recuperare 20 milioni, 30 milioni, 18, 32...ma che si faccia pesare che ce ne mancano 70! E ci mancano per quel che diceva il Presidente Rollandin! Ci mancano perché un accordo si è rotto, non abbiamo più quelle entrate. Quest'accordo si è rotto rispetto a dei fatti avvenuti dopo l'accordo! Allora, se si rompe un accordo, le due parti dovranno trovare di nuovo un punto di incontro! Ma perché il punto di incontro è sempre contro la Valle d'Aosta e contro i valdostani? Vi sosteniamo in una battaglia del genere, ma battagliate fino in fondo! Votate contro! Non andranno sotto...fa niente, ma la Valle d'Aosta dice: "basta, non ne possiamo più, perché non ce la facciamo più a far bilancio! I valdostani stanno male", e non stanno male i dirigenti, non stanno male i politici, stanno male le persone che guadagnano 1.000 euro al mese: è questo che bisogna capire! È qua che il Consiglio deve dire la sua! E gli andiamo fino in fondo alla battaglia che faranno i nostri Deputati in Parlamento, se questa è la forza! Anche 10 milioni in più contano in questo momento qua; è questo che le vogliamo dire, Presidente! E saremo con voi a fare queste battaglie qua! Saremo con voi!

Rispetto al merito, abbiamo detto di tutto. Già il fatto che accettate di ridiscutere mi sembra un passo in avanti gigantesco. La cosa più bella e più importante forse sarebbe stata un'ammissione definitiva di aver sbagliato un percorso e di rimettersi in corsa, però fa niente, le opposizioni hanno fatto il loro lavoro, noi abbiamo cercato di dirvi come la pensiamo, continueremo a dirvelo in Commissione per fare meno danni possibili alle persone, alle famiglie, ai lavoratori e a quelli che offrono una possibilità alle famiglie di stare leggermente meglio di quello che stanno. Va bene così quindi, volete mantenere la vostra delibera, fosse stato un anno e mezzo fa forse avremmo chiesto il voto segreto, tanto per vedere se mancavano tre o quattro voti...non importa più, il "periodo" di responsabilità che manca oggi qua deve mettere tutti nella condizione di esprimere un voto consapevole. Siete convinti che questo non farà del male alla gente? Votatela! Noi continueremo a dire le cose che abbiamo detto.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Penso che, quando uno si documenta, cerca di studiare, cerca di avere tutte le carte sul tavolo, non deve mollare fino alla fine e deve sostenere la sua posizione, le sue idee e la strada che uno intende mettere in campo. Presidente Rollandin, indubbiamente la sua scaltrezza politica è tanta, sembra quasi però un clima surreale, quasi come... Noi siamo andati probabilmente fuori strada, abbiamo degli informatori sbagliati, abbiamo dei dati non corretti. Noi qui - diversi colleghi, il sottoscritto e altri colleghi - abbiamo diverse volte cercato di smantellare il dato di partenza, Presidente Rollandin, che è sbagliato! È farlocco!

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...essendo sbagliato il dato di partenza, quindi ci preoccupa doppiamente quel 850 euro buttato alla bonne franquette sul tavolo. Quali proiezioni ci sono sul costo unitario ottimale?

Seconda considerazione: non solo non ci ha convinto, ma ha parlato di 1 milione e 3 di risparmio...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, questo Consiglio no. Voi avete pagato 10 milioni di euro a dei progettisti per i 100 milioni di euro buttati nel cesso dalla Casa da gioco...10 milioni di euro solo per i progettisti! Direzione lavori e le tre fasi progettuali. Noi ci stiamo confrontando in questi due giorni su due delibere con dei dati sbagliati di partenza. In quest'aula nel prossimo Consiglio dal Governo regionale se le cose che ho detto non sono corrette...vorrò essere smentito! E noi siamo qui a discutere di 1 milione e 3 per far saltare un servizio essenziale? Vi diamo veramente la possibilità di ritirare questa delibera e riscriverla!

Presidente - Altri? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Una considerazione sola, perché abbiamo sentito parlare di cifre e abbiamo sentito parlare dei 1.000 euro al mese, ma, quando si parla di una famiglia che abbia un figlio e un genitore non autosufficiente, anche i due redditi messi assieme non è che fanno la persona ricca, perché se poi c'è una rata del mutuo da pagare o comunque qualcos'altro... Attenzione, voi state puntando il dito verso dei ricchi che non esistono! Ma io lo ripeto...lo ripeto! E perché il Movimento Cinque Stelle ha sempre detto che gli stipendi dei politici sono troppo alti? Sono troppo alti perché se voi viveste con gli stessi stipendi dei cittadini, non fareste questi errori.

Presidente - Altri? Per dichiarazione di voto. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.

Siamo arrivati alla fine di questo dibattito ed è un dibattito che ci ha visto appassionati e ci scusiamo nei confronti del Presidente, che prima ci ha richiamati sui toni, ma l'abbiamo dimostrato in tante occasioni, crediamo nelle cose e spesso ci appassioniamo nei dibattiti. Lo abbiamo dimostrato tante volte, perché, quando si parla di revisione di un sistema e soprattutto quando si parla di welfare, noi gradiremmo e avremmo gradito che ci fosse una concertazione maggiore: ecco perché l'animosità su scelte che noi non abbiamo capito, su scelte che voialtri in primis avevate promesso di poter condividere assieme alle commissioni, assieme a noi tutti, e che invece sono state calate dall'alto e che hanno creato questa tensione che oggi è frutto del clima di questo Consiglio. Noi ribadiamo la nostra posizione, non possiamo affrontare un bilancio, soprattutto non possiamo affrontare temi come quelli del welfare, come la scuola e come tutti i temi che abbiamo citato, a colpi di tagli lineari.

Nell'evoluzione del dibattito, nella conclusione del Presidente qualcosa è stato ancora modificato recependo alcuni interventi e dicendo che poi la delibera può essere ancora modificata, ma la nostra domanda oggi la facciamo all'Assessore, perché sappiamo che è lei che ha gestito questa delibera...è questa: non potevate utilizzare la ripresa dopo la pausa estiva, quelle settimane in cui avete già deciso tutto da soli, per concertare, assieme a noi, assieme alle commissioni, le cose che faremo la prossima settimana in Commissione? Perché tante volte, quando noi diciamo che facciamo delle questioni di metodo...se voi create allarmismo, create i tagli, approvate una delibera che parla di settembre e che entra in vigore e viene approvata dai sindaci, è chiaro che poi veniamo qui in aula e discutiamo di questa delibera. Voi addirittura venite qui e dite: "no, ma questa delibera poi la possiamo modificare", ma modifichiamola prima, discutiamola prima. Noi non vogliamo insegnare niente a nessuno, Assessore, perché lei ha la gestione di quest'Assessorato e lo gestisce come lei vuole, però noi abbiamo la responsabilità in quest'aula di poterle dire quello che noi non condividiamo, anche se qualcuno si arrabbia. Allora, a noi va tutto bene, si è parlato tanto, nei comizi, in periodo elettorale, anche in questo periodo quando si vanno a tagliare i nastri, a fare inaugurazioni che la Valle d'Aosta continua a credere nei giovani, continua a credere nelle famiglie. L'ex Assessore Marquis ha fatto nel suo intervento una lode a quella che è un'identità di Stella Alpina sulla famiglia, però poi bisogna anche essere conseguenti nelle misure. Un welfare non si può modificare unilateralmente, il sistema del welfare valdostano va condiviso col maggior numero possibile di sensibilità e soprattutto con la base, con gli operatori. Voi, a nostro modesto parere, non avete saputo gestire questo passaggio, allora permettete anche che ci siano...al di là del gioco delle parti, perché non siamo venuti qui per fare demagogia, abbiamo semplicemente voluto ascoltare le persone che sono venute qui e che già da settimane telefonavano e sollecitavano, ma come hanno sollecitato noi, hanno sollecitato voi! Se vogliamo agire con la politica del paraocchi, facciamolo, ma poi ogni volta dobbiamo fare tutti questi sforzi per farvi modificare le delibere, per farvi modificare le posizioni, ma diventa veramente anche un'immagine della politica che non sa ascoltare la gente e che allontana le persone. Allora, quello che noi vorremmo dire nell'annunciare che noi manteniamo questa risoluzione per il semplice motivo che è una questione di principio, perché noi avremmo fatto una delibera dopo averla concertata, l'avete fatta senza concertarla, probabilmente neanche tra di voi se oggi sono emerse delle sensibilità diverse. Noi l'avremmo fatto in altro modo, noi vi chiediamo di ritirarla per ripartire con la concertazione base, sapendo che noi abbiamo delle sensibilità che sono diverse, probabilmente, dalle vostre, perché voi continuate a dire che bisogna agire in un certo modo, ma questo lo vedremo in Commissione.

Concludo con una questione: noi siamo convinti che...e questo lo diciamo, e le forze di opposizione lo hanno dimostrato in questo dibattito...per noi la questione della prima infanzia, come lo sarà quella degli anziani, è cruciale. E questo è un modello che è stato costruito negli anni, lo abbiamo costruito tutti assieme e c'erano soldi per tutti, c'erano soldi per le strade e c'erano soldi per fare altre questioni. Oggi i soldi sono meno, si tratta di fare delle scelte. Magari sacrifichiamo qualcosa di più materiale, ma manteniamo quest'investimento che è stato un modello anche per chi è fuori dalla Valle. Non guardiamo, Assessore - lo ha detto bene il collega Cognetta -, il modello italiano, perché spesso ci hanno invidiato quello che era un sistema welfare. Oggi le risorse sono meno, bene, però rivediamo un servizio come ci hanno chiesto queste persone, senza farlo morire.

Concludo dicendo una cosa: si è parlato tanto di fondi, di finanza, oggi l'Assessore ci ha in mattinata annunciato che perderemo più di 70 milioni di euro, ma vogliamo fare un dibattito serio su che cos'è rimasto della nostra autonomia? Al di là poi di rimanere qui a bisticciarsi sulle miserie di dove tagliare? Invece di scrivere al Governo per i confini del Monte Bianco, ma scrivete al Governo per dire che la Valle d'Aosta sta morendo perché non ha più fondi rispetto ai trasferimenti che sono un nostro diritto. Mi sono confrontato telefonicamente con amici del Südtirol, che hanno, attraverso l'accordo di Milano, ribaltato la questione: loro si trattengono le entrate e danno allo Stato quello che è il "Patto di solidarietà", chiamiamolo così, questo è uno spunto. Vogliamo una volta per tutte riuscire a protestare e a capire che, se parliamo di autonomia, è un concetto vuoto se abbiamo le competenze e non abbiamo le risorse. Detto ciò, un modello di autonomia, il welfare, la scuola, ma non potete fare tutto da soli e se volete fare tutto da soli e dimostrate di non sapere fare bene le cose o, meglio, di non saper fare le cose, noi saremo sempre qui a ricordarvi che le cose possono essere fatte meglio e soprattutto saremo qui a dirvi che noi non siamo d'accordo sullo sviluppo della Valle d'Aosta che state portando avanti, perché state veramente sacrificando quelle che per noi sono delle pietre miliari di un modello valdostano che noi vorremmo continuare e vogliamo continuare a far vivere perché è frutto della nostra storia, ma soprattutto è l'idea di futuro che noi abbiamo.

Presidente - Grazie collega. Non ci sono altre richieste di dichiarazione di voto. Apriamo la votazione sulla risoluzione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Viérin Marco)

Il Consiglio non approva.

Sono terminati i lavori, un ringraziamento da parte di tutti a tutte le persone che hanno assistito ai lavori su questo tema e anche sugli altri per la pacatezza e il senso civico che hanno avuto. Grazie a tutti, alla prossima seduta.

---

L'adunanza termina alle ore 20,48.