Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1397 del 29 luglio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1397/XIV - Inizio della discussione generale congiunta sulle relazioni deliberate dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti e sui disegni di legge n. 59 (Approvazione del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2014) e n. 60 (Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2015, modifiche a disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2015/2017).

Presidente - Qualcuno chiede la parola? Sì, anche 26...tutte le relazioni.

Borrello (Consigliere Segretario) - Per quanto riguarda la Corte dei conti, i seguenti punti:

- relazione su "L'attività negoziale pubblica della Regione Valle d'Aosta nel 2012", deliberata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti;

- relazione sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nell'anno 2014, approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti;

- relazione su "La gestione del servizio sanitario della Regione Valle d'Aosta. Periodo 2009-2013", approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti;

- relazione sul bilancio di previsione della Regione Valle d'Aosta per l'esercizio finanziario 2014, deliberata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti;

- relazione su "La gestione dei cofinanziamenti regionali per interventi sostenuti con fondi comunitari in Valle d'Aosta. Anno 2014", deliberata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti;

- relazione sul bilancio di previsione della Regione Valle d'Aosta per l'esercizio finanziario 2015, approvata dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? Ha chiesto la parola il Consigliere La Torre, ne ha la facoltà.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Colleghi, in qualità di relatore presento i disegni di legge n. 59 e n. 60, la relazione che è stata allegata - e che dovrebbe essere quindi in vostro possesso già da alcuni giorni - è una relazione che vuole approfondire quelli che sono gli aspetti tecnici dei due disegni di legge, proprio per dare il massimo degli elementi possibili utili ai Consiglieri per la discussione generale. Cercherò di presentarla il più velocemente possibile, essendo un po' lunga, a meno che non si ritenga di volerla dare per letta...

Allora, inizierò dal DL n. 59, le entrate. Le entrate della Regione nell'anno 2014, escluse le partite di giro, ammontano a 1 miliardo 394 milioni, in crescita rispetto all'anno precedente, quando si attestarono a 1 miliardo 371 milioni di euro.

Le spese. La previsione di spesa definitiva alla chiusura dell'esercizio finanziario 2014 è pari a 1 miliardo e 561 milioni e, rispetto alle previsioni iniziali, è aumentata di circa 123 milioni di euro, pari all'8,57 percento, anche per effetto dell'applicazione dell'avanzo di amministrazione dell'anno 2013. Escludendo le contabilità speciali e le partite di giro, le previsioni definitive ammontano a 1 miliardo 438 milioni, mentre gli impegni, pari a 1 miliardo e 336 milioni, corrispondono al 92,89 percento degli stanziamenti definitivi. Se si esclude dal calcolo il contributo dovuto allo Stato accantonato e trattenuto dalle compartecipazioni, le previsioni definitive ammontano a 1 miliardo e 201 milioni e la percentuale degli impegni diventa del 91,49 percento (su 1 miliardo e 99 milioni). Su tali somme i pagamenti ammontano a 863 milioni e pertanto la capacità di spesa, calcolata tra i pagamenti e gli impegni, è del 78,51 percento.

Svolgo ora un'analisi delle spese per funzioni obiettivo e per leggi. La spesa complessiva impegnata nell'anno 2014, considerando solo la parte prima del bilancio e cioè le spese per l'attività della Regione, è stata, al netto dell'accantonamento per il contributo allo Stato quale concorso della Regione e dei Comuni al riequilibrio della finanza pubblica (pari a 236,7 milioni di euro), di 1 miliardo e 99 milioni di euro, inferiore complessivamente di 131 milioni di euro rispetto alla spesa impegnata per la parte prima nell'anno 2013 (che era pari a 1 miliardo 223 milioni, al netto dell'accantonamento per il contributo allo Stato, che era di 197,49 milioni).

L'analisi delle spese nel rendiconto, con la prospettiva per legge, assume un particolare significato e si riepilogano pertanto, per ciascuna funzione obiettivo, le principali che sono state finanziate. Si osserva che il 60,08 percento delle somme impegnate nel bilancio regionale sono destinate alle funzioni obiettivo relative alla sanità, al personale e per gli interventi di finanza locale (che ricomprendono sia la funzione "Finanza locale", sia la funzione "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia - Interventi di finanza locale").

Le spese impegnate nella funzione "Sanità", pari a 271,27 milioni, sono principalmente ripartite in:

- spesa sanitaria corrente per 257 milioni e mezzo (che comprende i trasferimenti all'Azienda USL);

- spese di investimento nel settore sanitario per 13,6 milioni (di cui 11,5 sono state finanziate con risorse statali per gli interventi di edilizia sanitaria e 2,1 milioni sono finanziate con risorse regionali);

- comprendono anche altri interventi nel settore sanitario per 0,17 milioni (nell'ambito dei quali rientrano anche quelli finanziati con risorse statali).

Le spese impegnate nella funzione del personale ammontano a 245,1 milioni (nel 2013 erano 249,8) e ricomprendono tutto il personale dipendente, ovvero il personale dei servizi regionali per 119,2 milioni (nel 2013 erano 123,3), il personale direttivo e docente delle scuole per 117,3 (nel 2013 erano 117,4) e quelle per il personale assunto con contratto nazionale nel settore dell'agricoltura, delle risorse naturali e dei lavori pubblici per 8,6 milioni (ricordo che nel 2013 erano 9,1 milioni).

Si evidenzia una riduzione della spesa per il personale dei servizi regionali dovuta principalmente al minore impegno di risorse per oneri contributivi e fiscali a carico dell'Ente sulle erogazioni relative al Fondo unico aziendale in quanto tali contributi saranno impegnati nell'effettivo anno di pagamento del salario di risultato, del miglioramento dei servizi e dei progetti specifici di gruppo (anno 2015), come previsto anche dal decreto legislativo n. 118/2011, relativo all'armonizzazione dei bilanci.

Per quanto riguarda il personale direttivo e docente delle scuole, gli impegni rimangono in linea con quelli dell'anno 2013 e, per quanto concerne invece il personale assunto con il contratto nazionale nei settori dell'agricoltura, delle risorse naturali e dei lavori pubblici, si rileva una lieve riduzione dovuta a minori spese per il personale addetto agli interventi di programma in amministrazione diretta per sistemazioni idraulico-forestali.

Per gli interventi di finanza locale si registra una spesa impegnata complessiva di 224 milioni (al netto del contributo dei Comuni allo Stato per il riequilibrio della finanza pubblica, che è pari a 7 milioni), di cui:

- 144,2 milioni per la funzione "Finanza locale", destinati per 96,42 milioni a trasferimenti senza vincolo di destinazione, 38,51 milioni con vincolo di destinazione, 7,34 milioni per gli speciali programmi di investimento: i FOSPI (nel 2013 per gli interventi FOSPI sono stati impegnati 13,4 milioni) e 1,93 milioni per gli altri interventi di finanza locale (nell'ambito dei quali sono compresi i trasferimenti statali da destinare agli Enti locali);

- 79,8 milioni per la funzione "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia - Interventi di finanza locale", destinati nel seguente modo: 29 milioni ad interventi per gli anziani; 28,1 milioni all'erogazione di trattamenti di invalidità civile; 11,1 milioni ad interventi per infanzia, minori e asili-nido; 5 milioni ad interventi per la disabilità; 2,3 milioni ad interventi di assistenza sociale finanziati con entrate con vincolo di destinazione; 1,7 milioni ad interventi per la programmazione e governo della rete dei servizi socio-sanitari e sociali; 1 milione ad interventi per le famiglie; 1,1 milioni ad interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale; circa 300 mila euro ad interventi di cooperazione e associazionismo e quasi 200 mila euro ad interventi per servizi necroscopici e cimiteriali.

Nella funzione "Finanza locale" le risorse sono destinate principalmente al finanziamento degli interventi di cui alla legge regionale n. 48 del 1995, che disciplina gli interventi finanziari regionali a favore degli Enti locali (Comuni e Comunità montane), i cui impegni ammontano a 98,8 milioni.

Per quanto riguarda il settore del trasporto pubblico locale, si segnalano gli interventi di cui alla legge regionale n. 29 del 1997, concernente la materia dei servizi di trasporto pubblico di linea, per la quale sono stati complessivamente impegnati 19,3 milioni (di cui 18,1 nella funzione "Finanza locale" e 1,2 nella funzione "Infrastrutture per mobilità e reti". Le spese riguardano principalmente gli oneri derivanti dai contratti di servizio e trasporto pubblico con autobus e dei servizi integrativi (circa 16 milioni), mentre per il trasporto agevolato dei portatori di handicap sono destinati 2,1 milioni.

Per il settore scolastico si segnalano gli impegni assunti dalla Regione nell'anno 2014 ai sensi dell'articolo 21 (Finanziamento delle spese relative al personale delle istituzioni scolastiche trasferito agli Enti locali) della legge regionale n. 30 del 13 dicembre 2011 (legge finanziaria per gli anni 2012-2014), che ammontano a 4,6 milioni.

Per quanto riguarda gli interventi per lo sviluppo delle abitazioni, si evidenzia il finanziamento della legge regionale n. 3 del 2013, che disciplina le nuove disposizioni in materia di politiche abitative, per la quale la Regione ha impegnato 3 milioni nell'ambito della funzione "Finanza locale", che sono stati destinati principalmente a contributi per il sostegno alle locazioni.

Per gli interventi di riqualificazione della città di Aosta, si evidenzia il finanziamento della legge regionale n. 3 del 1992, per il cui stanziamento assestato...ammonta a 1,9 milioni, di cui 0,9 impegnati, ed il finanziamento della legge regionale n. 27 del 2011 per gli interventi per lo sviluppo di Aosta capitale dell'autonomia, per la quale sono stati impegnati 3 milioni.

Per gli interventi a favore degli Enti locali per l'adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità di cui alla legge regionale n. 26 del 2009 le somme impegnate dalla Regione risultano pari a 2,8 milioni.

Gli impegni assunti nell'anno 2014 per la legge regionale n. 21 del 1994, relativa agli interventi per favorire l'accesso al credito degli Enti locali e degli Enti ad essi strumentali dotati di personalità giuridica, ammontano a 2,4 milioni.

Si evidenzia inoltre il finanziamento dell'articolo 6 (Reintegro ai Comuni del minor gettito relativo alla soppressione dell'addizionale comunale all'accisa sull'energia elettrica) della legge regionale n. 19 del 2012 (che riguarda l'assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2012), il cui impegno di spesa per l'anno 2014 ammonta a 2 milioni.

Per quanto riguarda il finanziamento dell'articolo 16 (Trasferimento finanziario al Consorzio degli Enti locali della Valle d'Aosta) della legge regionale n. 34 del 2005, che sarebbe la legge finanziaria per gli anni 2006 e 2008, sono stati impegnati 1,7 milioni.

Nel settore della protezione del territorio si rammentano gli impegni assunti nell'anno 2014 per il finanziamento di un piano pluriennale di interventi per la realizzazione di opere di protezione da colate di detrito, frane e inondazioni (articolo 19 della legge regionale n. 40 del 2010 (legge finanziaria per gli anni 2011-2013)), che ammontano a circa 1 milione di euro.

Si fa presente infine che gli impegni di spesa relativi al finanziamento del capo II (Sportello unico), la legge regionale n. 12 del 2011 (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione autonoma Valle d'Aosta derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla Comunità europea e attuazione della direttiva comunitaria 2006/123, relativa ai servizi nel mercato interno (direttiva servizi). Modificazioni alle leggi regionali 6 agosto 2007, n. 19 (Nuove disposizioni in materia di procedimento amministrativo e del diritto di accesso ai documenti amministrativi), e 17 gennaio 2008, n. 1 (Nuova disciplina delle quote latte). Legge comunitaria regionale 2011), ammontano ad impegni per un milione. Un po' complicato, mi rendo conto.

Nella funzione "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia - Interventi di finanza locale" vengono finanziati tutti gli interventi nell'ambito sociale attuati dalla Regione suddivisi nelle seguenti aree omogenee: infanzia, minori e asili-nido; disabilità; anziani; soggetti a rischio di esclusione sociale; famiglie; programmazione e governo della rete dei servizi socio-sanitari e sociali; cooperazione e associazionismo; servizio necroscopico e cimiteriale; erogazione trattamenti di invalidità civile; altri interventi correnti per l'assistenza sociale finanziati con entrate con vincolo di destinazione.

Nell'anno 2014 nell'ambito della funzione suddetta i fondi sono principalmente destinati agli interventi in materia di provvidenze economiche in favore degli invalidi civili, ciechi civili e sordomuti, ai sensi della legge regionale n. 11 del 1999, per la quale sono stati impegnati 28,1 milioni.

Le risorse impegnate per gli interventi di cui alla legge regionale n. 93 del 1982, relativi alla promozione di servizi a favore delle persone anziane e inabili ammontano a 19 milioni.

Gli impegni assunti nell'anno 2014 per il finanziamento dei servizi socio-assistenziali erogati presso strutture residenziali gestite mediante convenzioni con istituzioni private o con aziende pubbliche di servizi alla persona (con riferimento all'articolo 20 della legge regionale n. 40 del 2010, che sarebbe la legge finanziaria per gli anni 2011-2013), ammontano a 6,7 milioni.

I fondi impegnati per la legge regionale n. 13 del 2006, concernente l'approvazione del piano regionale per la salute e il benessere sociale 2006-2008, ammontano a 5,2 milioni (di cui 4,9 nella funzione "Finanza locale" e 0,3 nella funzione "Sanità".

Le somme impegnate per la legge regionale n. 23 del 2010, concernente gli interventi economici di sostegno e promozione sociale, ammontano a 5 milioni.

Per la legge regionale n. 14 del 2008, relativa al sistema integrato di interventi e servizi a favore delle persone con disabilità, la Regione ha impegnato 3,9 milioni.

Gli impegni relativi alla legge regionale n. 11 del 2006, che riguarda la disciplina del sistema regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, ammontano a 3,3 milioni.

Si fa presente che per gli interventi previsti ai sensi della legge regionale n. 18 del 2001, che riguarda l'approvazione del piano socio-sanitario regionale per il triennio 2002-2004, gli impegni assunti nel 2014 ammontano a 2 milioni.

Si rammenta inoltre il finanziamento dell'articolo 3, comma 1, lettere a), b) e c) della legge regionale n. 44 del 2010, relativo all'acquisto dalla Società regionale di servizi per la realizzazione delle attività di assistenza e di sostegno a favore di individui nell'ambito socio-assistenziale, per il quale sono stati impegnati quasi 1,3 milioni.

Si rammenta infine il finanziamento della legge regionale n. 17 del 2002, relativa all'erogazione regionale per il trattamento pensionistico degli ex combattenti, per la quale sono stati impegnati circa 500 mila euro. Si ricorda anche il finanziamento della legge regionale n. 27 del 2006, concernente gli interventi della Regione a sostegno della previdenza complementare ed integrativa e di iniziative di natura assistenziale, per la quale nel 2014 sono stati impegnati altri 500 mila euro.

Gli interventi della Regione per la funzione "Sviluppo economico", nell'ambito della quale sono stati impegnati 106,2 milioni, sono stati destinati principalmente nei seguenti settori:

- primo, interventi di contesto nell'ambito del quale si segnalano:

· l'articolo 3 (Trasferimento giacenze dei fondi di rotazione presso la Finaosta) della legge regionale n. 1 del 2001 (la legge finanziaria per gli anni 2001-2003), per il quale sono stati impegnati 20 milioni di euro, al fine di integrare i fondi di rotazione utilizzati per il finanziamento delle leggi di aiuto alle imprese nei diversi settori economici;

· si è sostenuta la legge regionale n. 7 del 2006, concernente gli interventi della gestione speciale della società finanziaria regionale Finaosta, per la quale sono stati impegnati complessivamente 16,2 milioni, di cui 12,4 per gli interventi di indebitamento ventennale presso il fondo in gestione speciale, di cui all'articolo 40, comma 2, della legge del 2010 (legge finanziaria 2011-2013) e 3,8 milioni per gli interventi da effettuarsi tramite la gestione speciale di cui all'articolo 5 della legge regionale n. 16 del 28 giugno 1982;

· altri interventi sono per la legge regionale n. 7 del 2002, concernente il riordino dei servizi camerali della Valle d'Aosta, per la quale sono stati impegnati 600 mila euro;

· altri interventi per la legge regionale n. 10 del 15 ottobre 2014, relativa alla partecipazione della Regione all'iniziativa EXPO Milano 2015, che è stata finanziata per 600 mila euro;

- turismo e impianti a fune, nell'ambito del quale si segnalano:

· la legge regionale n. 9 del 2009, relativa al finanziamento dell'Office régional du tourisme-Ufficio regionale del turismo, che prevede un impegno di 3,3 milioni;

· la legge regionale n. 6 del 2001, che ha riformato l'organizzazione turistica della Regione, ha complessivamente impegnato 2,8 milioni per azioni promozionali ed eventi volti alla veicolazione dell'immagine turistica della regione.

- per quello che concerne l'artigianato:

· si segnala la legge regionale n. 2 del 2003 per la tutela e valorizzazione dell'artigianato tipico, per la quale il rendiconto registra un finanziamento di quasi 1 milione, quasi interamente destinato all'organizzazione di manifestazioni fieristiche e iniziative varie relative all'artigianato di tradizione;

· si sostiene la legge regionale n. 10 del 2007, che disciplina l'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition (l'IVAT), per la quale l'impegno è di 820 mila euro.

- per quello che riguarda la cooperazione, si segnala la legge regionale n. 27 del 1998, relativa al Testo unico in materia di cooperazione, per la quale sono stati impegnati circa 255 mila euro.

- per ciò che attiene alla politica del lavoro e della formazione professionale, si segnalano le seguenti leggi finanziate dalla Regione:

· la legge regionale n. 7 del 2003, relativa a disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di riorganizzazione dei servizi per l'impiego, per le quali nell'anno 2014 sono stati impegnati 3,2 milioni;

· la legge regionale n. 12 del 1982, relativa alla promozione di una Fondazione per la formazione professionale agricola e per la sperimentazione agricola e contributo regionale alla Fondazione medesima. Nell'anno 2014 la Regione ha impegnato 5 milioni appunto per il funzionamento della Fondazione Institut agricole;

· la legge regionale n. 20 del 1991, istitutiva della Fondazione per la formazione professionale turistica. Il contributo regionale per il funzionamento della Fondazione e del relativo Istituto alberghiero è stato nel 2014 di 4,1 milioni, che sono stati interamente impegnati.

- parliamo ora dei programmi comunitari e statali: il rendiconto presenta un totale assestato di 53,3 milioni, di cui 45,4 impegnati principalmente per i seguenti programmi oggetto di contributo del Fondo sociale europeo e del Fondo di rotazione statale, comprese le quote di cofinanziamento regionale:

· 20,6 milioni per le attività oggetto di cofinanziamento del Fondo per le aree sottosviluppate (il FAS);

· 9,9 milioni per gli interventi nell'ambito del programma Competitività 2007-2013;

· 5,9 milioni per il finanziamento delle attività relative al Fondo sociale europeo 2007-2013 per l'obiettivo 2 Occupazione;

· 5,1 milioni per l'attuazione del programma di sviluppo rurale 2007-2013;

· 3,2 milioni per l'attuazione degli interventi della cooperazione territoriale transfrontaliera, transnazionale ed interregionale;

· circa 250 mila euro per l'avvio degli interventi relativi alla nuova programmazione europea che riguarda il 2014-2020.

Nella funzione "Oneri non ripartibili" sono state impegnate risorse per 73,9 milioni, di cui 46,3 per il rimborso delle quote di capitali di ammortamento dei mutui in essere della Regione e 20 milioni per il rimborso dei relativi interessi passivi.

Per quanto riguarda la funzione "Servizi generali", sono stati impegnati complessivamente 38 milioni e mezzo, nell'ambito dei quali si segnala in particolare il finanziamento della legge regionale n. 16 del 1996, che concerne gli interventi relativi alla programmazione, organizzazione e gestione del sistema informativo regionale, per la quale nell'anno 2014 sono stati impegnati complessivamente 12 milioni (di cui 9,4 nella funzione "Servizi generali").

Le risorse impegnate nella funzione "Governo del territorio" ammontano a 35,8 milioni e ricomprendono gli interventi di protezione civile e servizi antincendio; assetto idrogeologico; gestione dei rifiuti; gestione parchi e riserve naturali; tutela dell'ambiente e urbanistica; tutela rischi naturali derivanti dall'attività dell'uomo; tutela e utilizzo delle risorse idriche; tutela delle risorse forestali e faunistiche.

Si segnala nell'ambito della protezione civile la legge regionale n. 35 del 1997, concernente il servizio di trasporto a mezzo elicotteri, per la quale sono stati impegnati 7,6 milioni.

Per quanto riguarda la legge regionale n. 7 del 2008, concernente l'organizzazione della Centrale unica per la gestione delle chiamate di soccorso, la Regione nel 2014 ha impegnato complessivamente 3,2 milioni di euro (di cui 1,2 nella funzione "Governo del territorio" e 2 milioni nella funzione "Sanità").

Per la legge regionale n. 5 del 2007, relativa all'organizzazione del Soccorso alpino valdostano, sono stati impegnati 1,4 milioni.

Per gli interventi relativi all'organizzazione dei servizi antincendi della Regione, disciplinati dalla legge regionale n. 37 del 2009, sono stati complessivamente impegnati 1,2 milioni.

Nel settore della gestione dei rifiuti si segnala in particolare la legge regionale n. 31 del 2007, che disciplina le nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti e per la quale nell'anno 2014 sono stati impegnati 2 milioni, nell'ambito dei quali 1,4 milioni per la gestione di impianti e di attività finalizzate allo smaltimento e al recupero dei rifiuti e 0,6 milioni per la realizzazione delle opere e degli impianti necessari per l'attuazione del piano regionale di gestione dei rifiuti.

Nell'ambito della gestione dei parchi e delle riserve naturali il principale intervento riguarda la legge regionale n. 16 del 2004, concernente la gestione e il funzionamento del Parco del Mont Avic, per la quale è stato impegnato 1 milione, mentre per gli interventi relativi alla Riserva naturale Mont Mars, di cui alla legge regionale n. 10 del 2002, sono stati impegnati euro 50 mila.

Per la tutela dell'ambiente e urbanistica assumono particolare rilievo i finanziamenti della legge regionale n. 41 del 1995, istitutiva dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, per la quale sono stati impegnati 5,6 milioni.

Per quanto riguarda la tutela dai rischi naturali derivanti dall'attività dell'uomo, si rammenta la legge regionale n. 5 del 2001, concernente l'organizzazione delle attività regionali di protezione civile, per la quale sono stati impegnati complessivamente 2,9 milioni.

Nel settore della tutela delle risorse forestali e faunistiche si segnala in particolare la legge regionale n. 44 del 1989, concernente gli interventi per la tutela del patrimonio forestale, per la quale sono stati impegnati complessivamente 7,7 milioni (di cui 3 e mezzo nella funzione "Governo del territorio" e 4,2 milioni per il personale).

Si rammenta inoltre la legge regionale n. 3 del 2010 per gli interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione delle foreste, per la quale sono stati impegnati 1,8 milioni.

Nella funzione "Infrastrutture per mobilità e reti" sono state impegnate risorse per 24,5 milioni destinate principalmente ai seguenti settori:

- trasporto su rotaia, nell'ambito del quale si segnala l'impegno di risorse stanziate ai sensi del decreto-legge n. 16 del 2014, concernente: "Disposizioni urgenti in materia di finanza locale", ed in particolare dell'articolo 17 (Disposizioni in materia di trasporto ferroviario nelle Regioni a Statuto speciale), comma 2, che disciplina il completamento del passaggio delle competenze fra lo Stato e la Regione Valle d'Aosta, per il corrispettivo a Trenitalia per i servizi di trasporto pubblico locale ferroviario effettuati nella regione Valle d'Aosta, che si traduce in 9,6 milioni per l'anno 2014;

- trasporto pubblico locale, per il quale si cita nuovamente il finanziamento della legge regionale n. 29 del 1997 in materia di servizi di trasporto pubblico di linea, già in gran parte finanziata dalla funzione "Finanza locale" con un impegno di 18,1 milioni di euro e per la restante parte, pari a 1,2 milioni, nella funzione "Infrastrutture per mobilità e reti", che sono destinati principalmente alle spese per le agevolazioni tariffarie, per un totale di...800.000 euro;

- si rammentano gli impegni di spesa assunti ai sensi della legge regionale n. 5 del 1995, recante: "Gestione della telecabina Aosta-Pila", che per l'anno 2014 ammontano a circa 890 mila euro;

- si segnala inoltre il finanziamento della legge regionale n. 19 del 2006, relativa all'attuazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel settore del trasporto pubblico locale con autobus, per la quale sono stati impegnati circa 350 mila euro;

- viabilità, per la quale sono stati impegnati complessivamente 7,4 milioni, di cui 5,2 destinati principalmente alla manutenzione ordinaria delle strade e 1,5 destinato agli investimenti per la viabilità;

- aeroporto, nell'ambito del quale si segnalano le spese per la gestione dell'aeroporto regionale Corrado Gex, con un impegno di spesa nell'anno 2014 pari a circa 2 milioni.

Nell'ambito della funzione "Cultura e sport" per l'anno 2014 sono stati impegnati 18,7 milioni, di cui 16,2 alla cultura e 2,5 allo sport. Nel settore della cultura si segnalano principalmente gli interventi attuati ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), per un impegno complessivo pari a 7,7 milioni, di cui 5,5 per gli investimenti per il restauro e la manutenzione di beni mobili ed immobili di interesse artistico e storico e 1,7 per l'acquisto di servizi concernenti la valorizzazione e la custodia dei beni culturali, nonché la gestione di attività culturali o fieristiche.

Si evidenzia inoltre il finanziamento della legge regionale n. 10 del 1996 per il completamento degli interventi di recupero e la valorizzazione del Forte e del borgo di Bard per 2.750.000 euro, di cui 2.600.000 destinati quale quota straordinaria all'Associazione Forte di Bard per la valorizzazione del turismo culturale del Forte e 150.000 euro per il funzionamento e il finanziamento delle attività dell'Associazione del Forte di Bard.

Si segnala poi il sostegno:

- alla legge regionale n. 89 del 1993 in materia di promozione culturale e scientifica, per la quale sono stati impegnati 1,7 milioni;

- alla legge regionale n. 8 del 1992 per gli interventi regionali a favore della Fondazione Maria Ida Viglino per la valorizzazione e la divulgazione del patrimonio musicale tradizionale regionale e per la diffusione e lo sviluppo della cultura musicale in Valle d'Aosta, per la quale sono stati impegnati 1,5 milioni;

- alla legge regionale n. 36 del 2010, concernente le disposizioni per la promozione e la valorizzazione del patrimonio e della cultura cinematografica nella Valle d'Aosta, per la quale sono stati impegnati 440 mila euro.

Per quanto riguarda il settore dello sport, si segnala il finanziamento della legge regionale n. 3 del 2004, concernente gli interventi a favore dello sport, per la quale sono stati impegnati 1,2 milioni.

Nella funzione "Istruzione primaria e secondaria" nell'anno 2014 risultano impegnati 16,9 milioni, che comprendono: i trasferimenti alle istituzioni scolastiche sia dipendenti dalla Regione che quelle non regionali per 9 milioni; l'edilizia scolastica per 2 milioni e mezzo; le spese generali nell'ambito dell'istruzione primaria e secondaria per 3 milioni e comprendono le spese per l'acquisto di servizi nell'ambito dell'istruzione primaria e secondaria pari a 2,9 milioni; infine, la tutela del diritto allo studio per 2,4 milioni. Le principali leggi regionali finanziate sono:

- la legge regionale n. 55 del 1986 per il funzionamento delle scuole gestite da istituti ed enti morali, per la quale sono stati impegnati 3,4 milioni;

- la legge regionale n. 19 del 2000, che sancisce l'autonomia delle istituzioni scolastiche e per il cui funzionamento sono stati impegnati 2,3 milioni;

- la legge regionale n. 56 del 1993, che disciplina il concorso finanziario della Regione nelle spese di funzionamento del Liceo linguistico di Courmayeur, per la quale sono stati destinati 1,100 milioni;

- la legge regionale n. 40 del 1975, relativa all'assegnazione gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole secondarie della regione, per la quale è stato impegnato quasi un milione.

Alla funzione "Agricoltura" nell'anno 2014 sono state destinate risorse per 18,6 milioni, di cui 16,5 impegnate. In quest'ambito di notevole importanza è la legge regionale n. 32 del 2007, che al titolo III disciplina gli interventi regionali in materia di agricoltura e sviluppo rurale. La Regione per l'anno 2014 ha impegnato 5,9 milioni per il finanziamento delle politiche di sviluppo rurale, destinati principalmente nel seguente modo:

- 1,9 milioni a contributi per la conservazione di paesaggi e alpeggi;

- 1 milione a contributi per infrastrutture rurali;

- 1 milione per contributi a consorzi di miglioramento fondiario e consorterie;

- 0,6 milioni (600 mila euro) a contributi per investimenti nelle aziende agricole;

- 400 mila euro a contributi per la tutela e la riqualificazione del patrimonio rurale;

- 400 mila euro per i contributi nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

Nel settore zootecnico le leggi di riferimento sono le seguenti:

- la legge regionale n. 21 del 2001 in materia di allevamento zootecnico e dei relativi prodotti, per la quale nel 2014 sono stati impegnati 5,3 milioni, di cui 4,4 per l'assistenza tecnica, 800 mila euro per la tenuta dei libri genealogici e l'effettuazione dei controlli funzionali e 100 mila euro per contributi per interventi di investimento e sviluppo nel settore dell'allevamento zootecnico;

- si è sostenuta la legge regionale n. 3 del 2002 relativa ad incentivi per l'attuazione degli interventi sanitari a favore del bestiame di interesse zootecnico. Nel corso dell'esercizio 2014 la Regione ha stanziato per quest'ultima 1,2 milioni, interamente impegnati e destinati, di cui 900 mila euro all'erogazione di contributi per la salvaguardia delle produzioni mediante il risanamento degli allevamenti e 300 mila euro per la gestione dell'anagrafe regionale del bestiame e delle aziende di allevamento;

- si è sostenuta la legge regionale n. 4 del 2012, concernente le disposizioni per l'eradicazione della malattia virale rinotracheite bovina infettiva nel territorio della Regione, per la quale è stato impegnato quasi 1 milione.

Nel settore degli interventi a sostegno dell'agricoltura si menziona infine la legge regionale n. 7 del 2007, relativa all'istituzione dell'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura della Regione (l'AREA), per il cui finanziamento nell'anno 2014 sono stati impegnati 980 mila euro.

Gli impegni di spesa per la funzione "Funzionamento degli organi istituzionali" ammontano a complessivi 14,3 milioni, di cui 12,7 sono destinati al funzionamento del Consiglio regionale, 500 mila euro per indennità di carica per il Presidente della Regione e per gli Assessori e 600 mila euro per il funzionamento della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Valle d'Aosta.

Le somme impegnate nel 2014 nella funzione "Istruzione universitaria" ammontano a 13,6 milioni e finanziano in particolare:

- la legge regionale n. 25 del 2001, che ha istituito l'Università della Valle d'Aosta - Université de la Vallée d'Aoste, per la quale sono stati destinati 6,7 milioni;

- la legge regionale n. 22 del 2012, che reca disposizioni sia per gli interventi regionali in materia di promozione e sviluppo della formazione e cultura musicale in Valle d'Aosta, sia per quelli di valorizzazione e divulgazione del patrimonio musicale tradizionale e che disciplina l'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta-Conservatorio, per la quale sono stati impegnati 2,5 milioni;

- si è sostenuta la legge regionale n. 30 del 1989, che attua il diritto allo studio nell'ambito universitario, per la quale sono destinati 2,3 milioni;

- l'articolo 35 della legge regionale n. 30 del 2006, concernente la promozione di servizi formativi e ricerca scientifica per lo sviluppo dell'innovazione tecnologica da parte della Regione nel nuovo polo costituito nell'edificio denominato "ex Cotonificio Brambilla" in comune di Verrès, per il quale è stato destinato quasi 1 milione.

L'avanzo di amministrazione. L'esercizio finanziario 2014 chiude con un avanzo di amministrazione di euro 148.249.861,80, di cui 32,9 milioni sono a destinazione vincolata per le riassegnazioni in bilancio di fondi di Stato e della Comunità europea (31 milioni) e per le altre entrate e spese con vincolo di destinazione (1,9 milioni).

Parliamo ora della destinazione dell'avanzo di amministrazione, che viene approvata e viene portata in discussione con il disegno di legge n. 60. L'avanzo è stato principalmente destinato alla copertura delle minori entrate che si realizzeranno nell'anno 2015 per l'importo complessivo di 87 milioni che derivano dalle seguenti minori entrate: 17 milioni per quanto riguarda le quote fisse di ripartizione sul gettito dell'IRES (Imposta sul Reddito delle Società) in conseguenza della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2015, la quale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 81, commi 16, 17 e 18 del decreto-legge n. 112 del 2008 (che prevedeva per determinate categorie di contribuenti che operano nel settore petrolifero ed energetico l'applicazione di un'addizionale di imposta sul reddito delle società (IRES): la cosiddetta "Robin Tax"); 140 milioni invece per quanto riguarda le quote fisse di ripartizione sul gettito dell'accisa sulla birra (114 milioni) e sull'energia elettrica (26 milioni) in conseguenza della legge di stabilità dello Stato per l'anno 2015 (la legge n. 190 del 2014), articolo 1, comma 525, e dalla maggiore entrata che viene iscritta in bilancio con il disegno di legge di assestamento 2015, relativa all'assegnazione dei fondi dello Stato, ai sensi del medesimo articolo e comma della legge n. 190 del 2014 suddetta, che prevede una quota sostitutiva a compensazione del minor gettito delle accise sopracitate, pari a 70 milioni annui con decorrenza dal 2015.

Per quanto riguarda invece le maggiori spese finanziate con la legge di assestamento per l'anno 2015, si fa presente che, oltre alla reiscrizione in bilancio dei fondi a destinazione vincolata, pari a 32,9 milioni, sono stati accantonati 37 milioni di euro quale integrazione della Regione al riequilibrio della finanza pubblica, derivanti dal rimborso da parte dei Comuni dell'IMU dovuta allo Stato per l'anno 2014, già accantonata dalla Regione per conto dei Comuni stessi nell'anno 2013. L'importo di 37 milioni viene pertanto iscritto in bilancio anche nella parte entrata per il recupero dai Comuni delle somme anticipate da parte della Regione.

Per quanto riguarda l'ulteriore ripartizione delle risorse destinate con l'assestamento, si segnala in particolare che:

- sono stati destinati 12 milioni al fondo di riserva per la riassegnazione dei residui perenti (relativi alle spese di investimento), onde garantire un'adeguata copertura in bilancio per le riassegnazioni rispetto ai residui perenti in essere;

- sono stati destinati 6,5 milioni per i trasferimenti correnti all'USL, di cui 3 e mezzo per il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (i LEA) e 3 milioni per il finanziamento delle spese per la mobilità sanitaria;

- sono finanziati anche 2,5 milioni per l'erogazione di un contributo straordinario a Vallée d'Aoste Structure a titolo di concorso nelle spese per la valorizzazione del patrimonio immobiliare conferito dalla Regione;

- sono stati destinati poi 2 milioni per il rimborso allo Stato di tasse automobilistiche relative ad anni precedenti, che erano state incassate dalla Regione, ma che sono di competenza dell'Ente suddetto;

- vengono poi stanziati 850 mila euro per il versamento all'Erario dell'IVA a debito per l'attività commerciale della Regione;

- sono finanziati 600 mila euro per l'acquisto di servizi nell'ambito dell'istruzione primaria e secondaria;

- sono destinati 550 mila euro a finanziamento della legge n. 80 del 1990, da trasferire agli Enti locali per opere pubbliche destinate all'assistenza delle persone anziane, inabili e portatrici di handicap;

- vengono finanziati 450 mila euro per il rimorso ad INVA degli oneri sostenuti per lo svolgimento delle funzioni di Centrale Unica di Committenza (CUC) per l'acquisizione di beni e servizi relativi alla quota di compartecipazione a carico della finanza locale.

Colgo l'occasione per ringraziare gli uffici per la collaborazione per questa relazione molto tecnica, ma che credo abbia permesso a tutti di avere un dettaglio di quelle che sono state le operatività dei diversi disegni di legge, quindi ringrazio il personale dell'Assessorato, l'Assessore Perron per la disponibilità e anche voi per la cortesia e l'attenzione nell'avermi ascoltato così a lungo. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Borrello, ne ha la facoltà.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

A seguito dell'illustrazione sicuramente molto esaustiva del collega La Torre, in virtù dell'allegato che c'è all'interno del disegno di legge n. 59, legata all'attività svolta e alla relazione svolta dai revisori per quanto riguarda il Consiglio regionale, questo mandato che è stato definito dal Consiglio regionale, vi riassumo brevemente quella che è stata l'attività svolta dal sottoscritto, dal collega Giuseppe Isabellon e dal collega Elso Gerandin. Abbiamo avuto modo di trovarci diverse volte per cercare di analizzare quelli che sono gli aspetti più di carattere tecnico-amministrativo-contabile, cercando di adottare una duplice metologia di controllo basata, da una parte, sul controllo delle procedure e, dall'altra parte, per quanto riguarda il controllo delle operazioni. Analizzando nel dettaglio il controllo delle procedure abbiamo deciso, di concerto con il collega Isabellon e con il collega Gerandin, di analizzare le tematiche relative al trasporto pubblico locale su gomma, di fare un approfondimento in merito alla legge regionale n. 26 del 2009 e in merito agli interventi a favore degli Enti locali per l'adeguamento e la realizzazione delle opere minori per quanto riguarda la pubblica utilità e di fare un'analisi per quanto riguarda le liquidazioni effettuate nei confronti delle società partecipate.

Entrando nel merito delle operazioni per quanto il riguarda il controllo dei residui attivi e passivi, ricordo effettuati a campione, sono stati fatti tutta una serie di controlli che sono stati certificati per quanto riguarda la correttezza contabile e amministrativa. Per quanto sopra esposto, abbiamo siglato la relazione finale come revisori, l'abbiamo allegata al documento, al disegno di legge n. 59. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto la parola l'Assessore Perron, ne ha la facoltà.

Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.

Ringrazio il Presidente relatore La Torre per questa robusta relazione, che mi evita di intervenire su tutta una serie di argomentazioni, anche nell'articolato e mi permetto, collega La Torre, di far mia questa relazione così dettagliata che certamente non sto a riprendere. Ringrazio i membri della II Commissione come ringrazio, credo a nome di tutto il Consiglio regionale, le strutture dell'Assessorato, il Coordinatore Peter Bieler, la dottoressa Borney e il dottor Nuvolari per il supporto dato nella fase di elaborazione di questi documenti, ma anche nei momenti in cui la Regione svolge la trattativa con lo Stato, perché è una trattativa che è stata ed è difficile anche sotto il profilo tecnico e il fatto di avere dei punti di riferimento di strutture professionalmente preparate e competenti aiuta certamente la parte politica.

Se posso cogliere un dato: il rendiconto 2014 è caratterizzato da un contributo di 236 milioni di euro che la Regione Valle d'Aosta versa a favore dello Stato per il risanamento della finanza pubblica; mi permetto di metterlo in evidenza perché è un contributo robusto, pesante che la piccola Valle d'Aosta fornisce nel risanamento dei conti italiani, spesso è una quota quasi uguale a quella che altre Regioni, delle dimensioni della nostra, contribuiscono a dare allo Stato. È una cosa che voglio mettere in evidenza perché oggi giungiamo ad un quadro di rapporti diversi, sui quali poi tornerò provando a spiegare il Patto di stabilità, ma l'anno scorso ci siamo presentati a quest'appuntamento con un quadro quasi di conflittualità con lo Stato, nel senso che avevamo una serie di contenziosi ancora aperti e avevamo sottolineato in quella fase come ci fosse spesso da parte dei vari Governi nei confronti delle autonomie speciali un atteggiamento che spesso non era all'insegna della collaborazione.

Oggi, quindi, credo di presentare un quadro che denota uno stato di salute buono della nostra amministrazione, certamente non siamo qui a nascondere le difficoltà con le quali ci troviamo ad operare e certamente non nascondiamo, anzi lo mettiamo in evidenza, una progressiva e costante diminuzione delle risorse pubbliche. Questo dobbiamo dirlo con chiarezza perché - e tornerò su questo alla fine - sono certamente finiti i tempi in cui la Regione aveva bilanci vicino al miliardo e mezzo, al miliardo e sette di previsione, sono finiti i tempi in cui l'assestamento era di 3...e 400 milioni di euro e probabilmente è finita anche un'epoca dove la Regione era al centro di tutto. Questo credo porti tutta la classe politica, ma sicuramente all'interno di questo Consiglio ve ne è la consapevolezza e la responsabilità, alla necessità di lavorare tutti insieme per costruire un sistema diverso.

Sottolineo ancora una volta che faccio mia la relazione del relatore sia per quanto riguarda la parte relativa al rendiconto, sia per quanto riguarda la parte relativa alla destinazione della spesa che è costituita dall'avanzo di amministrazione. Certamente oggi abbiamo 28 milioni di euro effettivamente distribuibili, di questi una parte sono confluiti in parti tecniche: i fondi europei, i residui perenti, quindi la somma effettivamente distribuibile è una somma comunque ridotta. Di questo è già stato detto che una parte importante la occupa la sanità, in quanto abbiamo posto un'attenzione all'individuo secondo un modello che deve guardare certamente alla crescita, ma anche alla qualità della vita. Abbiamo cercato di destinare delle risorse alla scuola e alla parte universitaria ritrovando in questi argomenti, in questi settori una delle direttrici sulle quali investire nei prossimi anni, perché una Regione che investe nella cultura, nella formazione è certamente una Regione proiettata in avanti. Abbiamo cercato di investire delle risorse, quelle posche che avevamo, in attività economiche cercando di recepire anche degli impegni che, in occasione della presentazione della legge finanziaria, erano stati avanzati...approvati da questo Consiglio regionale.

Mi permetto di provare ad entrare nello specifico, poi se sarà necessario il Presidente della Regione integrerà, perché credo sia utile e importante fornire al Consiglio regionale un dettaglio dell'accordo che è intervenuto in queste settimane tra la Regione autonoma Valle d'Aosta e il Ministero dell'economia e delle finanze. Lo dico perché, a differenza dell'anno scorso, abbiamo un quadro di certezza, ci presentiamo non con una mole di contenzioso come avevamo l'anno scorso, ma una parte di questo è stato risolto e l'accordo che abbiamo firmato e che vorrei provare a spiegare in modo dettagliato al Consiglio certamente fornisce un quadro di certezza per quanto riguarda le finanze della Regione autonoma Valle d'Aosta.

L'accordo prevede la certificazione da parte del Ministero dell'economia e delle finanze del rispetto, perché tante volte anche in questa sala si è parlato di un possibile sforamento da parte della Regione Valle d'Aosta, del Patto di stabilità per il 2014. Quest'accordo che fa seguito all'accordo firmato con il Presidente del Consiglio dei ministri, conferma l'ampliamento di spesa di 140 milioni per il 2014 e autorizza un ampliamento anche per il 2015 di 60 milioni di euro. Voglio ricordare che in quell'accordo si rimandava ad una successiva definizione dei contenuti tecnico-finanziari.

Proverò a spiegare, a mio modo di vedere, il perché quest'accordo va percepito e valutato in termini del tutto positivi: innanzitutto perché ci fornisce un quadro di certezza - più volte abbiamo denunciato anche noi il quadro di incertezza nel quale lavoravamo -, finalmente abbiamo un quadro chiaro nei tempi e nelle norme finanziarie e soprattutto concede alla Regione una capacità di spesa superiore a quella che deriverebbe dall'applicazione della legislazione vigente. La legislazione vigente è il quadro di norme che lo Stato ha approvato e che quindi porterebbe, in assenza di accordo, a determinare da parte dello Stato quelli che sono gli obiettivi di Patto per la Valle d'Aosta. Questo significa che, senza un accordo per il 2014, il nostro Patto, quindi il nostro limite sarebbe stato 708 milioni, questo significa che a legislazione vigente, sulla base di quell'accordo per il 2015, noi avremmo avuto un tetto di spesa pari a 641 milioni. Il tetto di spesa ai fini del Patto di stabilità, in applicazione degli accordi che ho detto, quindi è pari a 849 milioni per il 2014 e a 701 milioni per il 2015. Abbiamo avuto quindi degli ampliamenti di spesa di circa 140 milioni per il 2014 e di 60 milioni per il 2015. Mi sembra importante dire che la sentenza della Corte costituzionale, antecedente alla sottoscrizione dell'accordo stesso, ha ritenuto legittima la determinazione unilaterale, cioè da parte dello Stato, del limite per il Patto di stabilità: dico questo perché fino all'emanazione di questa sentenza il limite di Patto era oggetto di accordo tra la Regione e lo Stato. Certamente erano incerte, in mancanza di accordo, le conseguenze, anche finanziarie di un eventuale mancato raggiungimento di quest'accordo. Per essere ancora più precisi, proprio il motivo del contendere che ha dato poi luogo alla sentenza 156 di cui parlavo poc'anzi aveva l'obiettivo di chiarire se lo Stato poteva rimandare la definizione del tetto di spesa ad un accordo pattizio quando la disciplina stabiliva allo stesso tempo la modalità tecnica, ma non discrezionale del tetto di spesa. Bisogna riconoscerlo che anche da parte statale senza interventi normativi non sarebbe stato possibile ampliare gli spazi finanziari.

Di fronte a quest'incertezza quindi la Regione nel tempo cosa ha fatto? Per due anni, in attesa di un accordo con lo Stato, che ovviamente doveva essere reciprocamente soddisfacente, la Regione ha continuato a trattare e ha continuato ad operare avendo un atteggiamento di prudenza, cercando di essere attenta e oculata nella spesa per poi chiudere successivamente al termine dell'esercizio finanziario l'accordo. Queste condizioni non esistono più, quindi senza un accordo con lo Stato, a seguito della sentenza, è indiscutibile che l'obiettivo di Patto per il 2015 sarebbe oggi pari a 641 milioni di euro con le conseguenze credo che ognuno di voi ha comodo immaginare. L'accordo specifica, lo ripeto ancora, che per il 2014 l'obiettivo assegnato alla Regione è pari a 849 milioni di euro, quindi il Ministero dell'economia ha certificato in via definitiva il rispetto totale da parte della Regione Valle d'Aosta delle spettanze a cui doveva attenersi.

L'accordo che citavo assegna un tetto di spesa e definisce l'ambito nel quale ci dovranno stare sia il lavoro della Regione, sia l'eventuale sforamento degli Enti locali. Certo, da quest'accordo noi siamo tenuti ad abrogare sia l'articolo 5 della legge regionale n. 4, sia l'articolo 5 della legge regionale n. 13 del 2014. Si tratta cioè di norme con le quali la Regione aveva definito unilateralmente il proprio obiettivo eurocompatibile nell'attesa della definizione di un accordo con lo Stato, quindi queste norme non hanno più senso e questo è il motivo per cui ho presentato l'emendamento che trovate.

Un altro argomento contenuto nell'accordo è la rinuncia ai contenziosi. L'ho detto prima, questa è una condizione che lo Stato ha preteso da tutte le Regioni; la Regione si è ovviamente impegnata a rinunciare ai ricorsi, anche agli effetti positivi che dovessero derivare da eventuali future pronunce da parte dell'accordo. Con quest'ultima sentenza il contenuto di quello che è il contenzioso ancora aperto ha obiettivamente perso molto di importanza, è immaginabile che su questo la Corte abbia un comportamento univoco rispetto a quello che c'è stato adesso e quindi in qualche modo ci è sembrato corretto giustificare la rinuncia ai contenziosi pendenti come un corollario necessario di un accordo raggiunto con lo Stato per la regolamentazione complessiva dei rapporti finanziari con la Regione.

Quest'accordo contiene un altro importante obiettivo e cioè l'ottenimento delle esclusioni dal computo di alcune macrocategorie di spese: la ristrutturazione e ampliamento del presidio ospedaliero, valutato in 140 milioni, indipendentemente poi dalle quote che si trovano accreditate o addebitate in bilancio; le spese sostenute per le nuove funzioni assunte dalla Regione in materia di sanità penitenziaria, non è una grande cifra, valutabile in 400.000 euro, ma credo sia meritevole di nota; le spese relative a trasferimenti dello Stato agli Enti locali di somme erogate tramite la Regione in esito a nuove norme in materia di finanza locale valutate in circa 10 milioni di euro.

Un altro argomento: l'accordo prevede interventi per quello che riguarda la disciplina del Patto di stabilità degli Enti locali della Regione. Si è concordato che innanzitutto nella determinazione del saldo obiettivo, ai fini del patto interno, per gli Enti locali la Regione possa apportare dei correttivi in riduzione in misura corrispondente ai trasferimenti correnti della Regione. Questa previsione migliora del 43 percento l'obiettivo di Patto di stabilità da parte dei Comuni valdostani ed è valutabile in circa 6 milioni di euro.

Altro argomento importante: l'accordo prevede un riconoscimento alla Regione per il 2015 di un trasferimento di 120 milioni di euro, andando a sanare una querelle che durava da molto tempo. Sottolineo che questo trasferimento è aggiuntivo rispetto a quello già stabilito dalla legge di stabilità per l'anno 2015 di 70 milioni di euro a compensazione del minor gettito derivante dalla compartecipazione dell'accisa; quest'ulteriore trasferimento, se ne parlava questa mattina grazie a delle iniziative alle quali il collega Marguerettaz ha risposto, è destinato in parte al pagamento dei servizi di trasporto ferroviario, al netto di quanto posto a carico dallo Stato. Considero questa una partita molto importante in quanto consente di definire - il collega Marguerettaz mi correggerà se sbaglio - finalmente la questione del pagamento degli oneri pregressi a Trenitalia con risorse messe a disposizione dallo Stato, sottolineo "dallo Stato", e conseguentemente di sbloccare l'iter di intesa con il Ministero dei trasporti per la completa attuazione e trasferimento in capo alle Regioni delle funzioni in materia di servizio del trasporto locale. Questa partita, da un punto di vista finanziario, è finalmente chiarita, quindi la Regione da una parte, gli altri attori dall'altra avranno su questa materia finalmente la possibilità di potersi sedere intorno ad un tavolo e fare una programmazione certa. C'è ancora una parte residua del trasferimento che è incrementata per il 2015 di altri 70 milioni di euro, come ho in qualche modo già spiegato prima.

Abbiamo appreso questa mattina che i contenuti di quest'accordo sono stati approvati da un decreto enti territoriali che era in discussione al Senato, quindi di questo non possiamo che prendere atto con positività. Esiste una parte che riguarda la definizione dei rapporti finanziari pendenti - so di essere noioso, ma ci tengo a dirlo perché è molto importante -, l'accordo riconosce per gli anni dal 2011 al 2014 l'intera differenza di gettito riferito alle accise tra i dati dei versamenti e i dati dell'immesso in consumo. Io non sto a rievocare qui la lunga discussione che abbiamo avuto con l'Agenzia delle dogane, l'Agenzia delle entrate sull'interpretazione delle accise. Voglio solo dire che si tratta di somme per noi già accertate nel corso dei rispettivi anni dalla Regione tra le entrate, di conseguenza erano state destinate alla spesa. Sinora costituivano un credito che noi, dal nostro punto di vista, opportunamente reclamavamo nei confronti dello Stato e che finora non ci era stato formalmente riconosciuto, valore di questo credito: 577 milioni di euro. Ovviamente i termini e le modalità per l'erogazione sono demandate ad un successivo accordo, però è basato in ogni caso sul pieno riconoscimento del credito iscritto nel rendiconto. A mio modo di vedere, si tratta di un risultato fondamentale, garantisce certezza alla regolazione delle poste contabili e anche all'equilibrio di bilancio. Ritengo che questo sia uno degli elementi positivi più importanti per la valutazione dell'accordo. Contiene una norma che riguarda l'armonizzazione di bilanci sulla quale non sto ad entrare.

Credo di averlo presentato in modo sufficientemente chiaro, il Presidente, se riterrà, integrerà, ma voglio pubblicamente riconoscere che questa Regione, soprattutto per l'azione del Presidente Rollandin, ha avuto una buona capacità di negoziazione con lo Stato. La negoziazione con lo Stato non è una partita semplice perché lo Stato a sua volta ha dei parametri da rispettare trattandosi di finanza derivata nei confronti della legislazione europea. Da questo punto di vista, quindi credo di presentarlo come un fatto positivo che ci dà un elemento di chiarezza, un quadro certo di norme nelle quali muoverci e che in qualche modo mette fine ad un'epoca anche "robusta" di contrasti con lo Stato italiano. Ovviamente non magnifichiamo questo all'inverosimile, nel senso che abbiamo trattato per poter aver di più, ma credo che fosse oggettivamente impossibile fare di meglio stante la situazione disastrata delle finanze dello Stato italiano.

Detto questo, credo semplicemente di poter presentare, comunque in una situazione di difficoltà, un rendiconto positivo; esistono certamente delle considerazioni che ci fanno dire che il sistema Valle d'Aosta nel suo complesso, nonostante le difficoltà, è un sistema che ha tenuto e tiene. In questo senso le misure anticrisi degli anni passati hanno sicuramente mitigato molto le difficoltà che c'erano state nei confronti delle famiglie, nei confronti delle imprese. È un sistema che credo con un po' di autoriforma ha saputo e sa contenere e razionalizzare le sue spese, nel senso che purtroppo una politica forte di contenimento e di razionalizzazione delle spese è un processo dal quale ormai nessun ente pubblico può essere chiamato fuori.

Voglio ancora sottolineare lo sforzo pesante che in questi anni questo sistema ha richiesto alle autonomie, spesso sottolineando delle disuguaglianze all'interno delle stesse autonomie speciali, ma, dal nostro punto di vista, abbiamo cercato di operare per far valere le nostre ragioni, dimostrando di essere un ente, un'amministrazione che amministra bene in modo corretto le proprie risorse, non avendo dalla nostra parte la possibilità di far valere i numeri nel momento in cui discutiamo con il Governo nazionale. Per il resto io credo che si tratti di un rendiconto che ancora una volta - lo diciamo in punta di piedi - dimostra uno stato di salute della nostra Regione buono, con delle entrate in lieve crescita - questo testimonia in qualche modo un ottimismo che forse è assolutamente necessario - e una buona capacità di utilizzare i fondi europei che sono messi a disposizione; questo non avviene per tante altre Regioni, lo stesso Stato si lamenta spesso con le Regioni sull'incapacità che le stesse hanno di utilizzare tali fondi.

La chiusura del rendiconto è comunque in avanzo con un saldo di cassa pari a 120 milioni di euro, ovviamente un saldo di cassa in forte riduzione rispetto all'anno scorso quando era di 250 milioni di euro, ma è un problema oggettivo che resiste. Permane l'assenza di un nuovo indebitamento, quindi il mutuo al quale facciamo riferimento è ancora e unicamente il mutuo del 2010. Abbiamo come Regione un rating A, con prospettive quindi stabili, certificato da una delle migliori agenzie internazionali. Non ci sono debiti fuori bilancio, non ci sono richieste di interessi moratori derivanti da ritardo dei pagamenti e, tutto sommato, i tempi di pagamento ai fornitori sono stati su livelli di primo ordine, cosa che in generale fuori dal contesto Valle d'Aosta non ritroviamo negli enti pubblici. Ci sono ovviamente degli aspetti che non si è riusciti a migliorare come avremmo voluto, ma nel complesso credo di poter dire che tutti insieme, consci delle difficoltà, possiamo provare a guardare al futuro con un po' di serenità e cercando di dare un'iniezione di fiducia, perché spesso questo è un elemento di cui la nostra Regione ha davvero bisogno. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 18,07 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - Grazie Assessore Perron. Apriamo la discussione generale. La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Chiediamo una piccola sospensione per fare un attimo il punto della situazione come gruppi di opposizione. L'Assessore nel suo intervento ha anche annunciato una serie...ha dato una serie di informazioni di cui se è possibile averne copia...quanto meno le cose che ci ha detto e annunciato rispetto anche agli accordi fatti di recente...quindi una piccola sospensione per fare il punto della situazione. Grazie.

Presidente - La richiesta è accolta. Il Consiglio è sospeso per 10 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,17 alle ore 18,39.

Follien (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Siamo sempre in discussione generale. Qualcuno chiede la parola? Colleghi, se qualcuno desidera intervenire, vi invito a prenotarvi. La parola al Consigliere Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

È inutile negare che abbiamo ascoltato con molta attenzione la relazione del collega La Torre: è una lunga elencazione di dati, di numeri che indubbiamente sono molto rappresentativi della difficoltà che il bilancio regionale sta attraversando in questi ultimi anni. Abbiamo altresì ascoltato con attenzione quanto ci ha riferito l'Assessore Perron, perché penso e pensiamo che le grandi novità derivino proprio da quanto ci ha espresso l'Assessore Perron. Nelle comunicazioni questa mattina ho chiesto espressamente di avere contezza, di avere informazioni in merito a questo maxi emendamento che è stato approvato dal Senato con voto di fiducia, l'ho già premesso: sappiamo che avrà un ulteriore passaggio alla Camera, però presumibilmente penso che i contenuti saranno quelli, tenuto conto che in questo momento le difficoltà non sono mai alla Camera, bensì al Senato, per cui presumibilmente i contenuti saranno quelli.

Un maxi emendamento che noi abbiamo potuto...abbiamo solo, diciamo, letto quelli che erano i termini di carattere generale del maxi emendamento. Nella sua illustrazione l'Assessore Perron ci ha parlato molto più in dettaglio dell'accordo. Avremmo gradito magari che un accordo così importante...perché indubbiamente è un accordo importante, su questo non c'è ombra di dubbio, poi possiamo avere delle visioni diverse, ma un accordo, quando è sottoscritto anticipatamente, è sempre un accordo importante, su questo noi non abbiamo dubbi in merito...una delle accuse che avevamo fatto nel passato è che i termini, gli accordi, le definizioni del Patto di stabilità venivano fatti con abbondante ritardo, a babbo morto come veniva chiamato; quest'anno, se non altro, sapremo prima quelli che sono i contenuti, quelli che sono i termini dell'accordo di Patto di stabilità. Dicevo, sarebbe stato assolutamente interessante capire un po' quelli che erano anche i dettagli dell'accordo, perché, al di là di quello che è l'obiettivo eurocompatibile, c'è il discorso dei 120 milioni che fa parte del maxi emendamento, ma c'è una serie di altre elencazioni, di altri dati che l'Assessore ci ha dato e di cui io in questo momento ho provato a prendere nota, ma penso di non essere riuscito a riprendere tutti i passaggi che l'Assessore ha fatto.

Parto dalla considerazione che ha fatto: indubbiamente in un sistema come la Valle d'Aosta che dobbiamo contribuire per 236 milioni com'è avvenuto nel 2014 per il risanamento dei conti pubblici dello Stato...probabilmente qualcosa non torna: questo è indubbio, che una piccola realtà come la nostra debba fare questi tipi di sacrifici...qualcosa che non torna a monte indubbiamente c'è. È vero che noi abbiamo per anni comunque detto che questo discorso...questo stato di conflittualità, come lo ha chiamato lei, Assessore, con lo Stato non ha mai portato dei grandi vantaggi, su questo non c'è dubbio e abbiamo sempre sottolineato la necessità di fare un accordo di prospettiva. Quello che lei ci ha illustrato, Assessore Perron, è un accordo...vabbè, di prospettiva relativa, nel senso che vale per il 2015, 2015 in cui siamo già al mese di luglio e quello che noi avremmo creduto e voluto probabilmente era proprio quello di avere un qualcosa che andasse al di là del 2015, che permettesse di programmare: dico questo perché vorrei ripartire un po' da quello che ci ha illustrato lei, Assessore, dicendo la bontà dell'accordo riferito alla chiusura del Patto di stabilità per quello che riguarda il discorso del 2014.

Ora, lei ci ha detto: "noi abbiamo chiuso il Patto di stabilità 2014, lo abbiamo chiuso in ritardo perché lo abbiamo chiuso nel 2015", lei ci dice che lo abbiamo chiuso...c'è la certificazione del rispetto del Patto di stabilità, l'abbiamo chiuso con un accordo che prevedeva gli 849 milioni come obiettivo eurocompatibile, ma io...altrimenti avremmo avuto un obiettivo di 708 milioni, anche se io nella finanziaria leggo non 708 milioni, ma bensì 745, perché in quell'obiettivo di Patto di stabilità che avete approvato, nell'assestamento di bilancio 2014, erano 745. Al di là dei 745 o altro, io però quello che volevo chiederle proprio come indicazione è questo: ma se voi avete chiuso quest'accordo nella famosa visita pre-elettorale col Presidente Renzi in cui avete sottoscritto questo pre-accordo, chiamiamolo così, o quest'impegno di...in cui viene rispettato il Patto di stabilità, come avete fatto il 31 di marzo 2015 a certificare il rispetto del Patto di stabilità in 838 milioni? Quando lei mi dice che senza quest'accordo l'obiettivo sarebbe stato - ho preso nota qua - di 745...lei ha detto di 708 milioni. Allora, c'è qualcosa che non torna, perché se l'obiettivo, come lei ci ha dichiarato, era questo, come fate ad aver certificato il 31 marzo con atto ufficiale della Ragioneria che avevate rispettato il Patto a 838 milioni? Se anche non fosse così, io dico: non sa un po' di beffa il fatto di aver chiuso a 849 milioni quando obiettivamente magari avrebbe fatto comodo al sistema Valle d'Aosta poter spendere 11 milioni di più sapendolo prima? È chiaro che chiudere a 849 milioni avendo certificato 838...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...beh, lo avete certificato voi, lo avete certificato il 31 di marzo, è chiaro che nessuno va a rivedere i conti pregressi, nessuno va a fare dei falsi...ci mancherebbe! Anche se c'è la buona volontà...

Veniamo a quello che è il Patto 2015. Beh, per il Patto 2015 viene detto che in assenza...questo Patto viene chiuso a 701 milioni per il 2015. Beh, la prima cosa che emerge è che ci abbiamo rimesso 150 milioni rispetto al 2014. Allora, oltre a questi benedetti 236 milioni con cui abbiamo contribuito al risanamento dei conti pubblici dello Stato...beh, a me pare che un accordo in cui si perdono come obiettivo di spesa 150 milioni in un anno sia stato qua dipinto come un accordo valido. Magari non c'era altra possibilità di portare a casa nulla di meglio, non lo so, io dico solo che al lato pratico sono 150 milioni in meno, 850, 701 milioni...849, 701 milioni, 148 milioni...come?

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...va beh, erano 641, scusate, erano l'obiettivo del bilancio, l'obiettivo che avete scritto precauzionale, in termini...prudenzialmente determinato, quando abbiamo approvato il bilancio 2015/2017, c'era scritto: "640 milioni". Ora, giustamente lei mi dice: "siamo riusciti a portare a casa...saliamo a 701 milioni", ma io le dico: rispetto ad un bilancio di 850 milioni di spesa eurocompatibile del 2014, perché è quanto lei ha detto è stato certificato nell'accordo e quanto noi abbiamo come atto certificato nell'accordo, noi adesso sappiamo che sono disponibili come obiettivo eurocompatibile poco più di 700 milioni: 150 milioni in meno. Ricordo questo perché, quando abbiamo approvato l'assestamento di bilancio del 2014, l'obiettivo che era stato fissato era 745, glielo ho detto prima, poi la certificazione che avete fatto pre-accordo, e ce l'ho qua, certificava 838. Non vorrei che poi magari quest'accordo alla fine sia, oltre al danno, la beffa, perché voi ne avete previsti 640 nel 2015, ma se il picco a salire è questo, abbiate pazienza ma può darsi che magari abbiamo fatto un accordo al ribasso, ci conveniva neanche farlo! Ecco, perché se rispetto al 2014...quello che avete scritto è 745, alla fine lo abbiamo chiuso a 838, vorrei capire adesso che...l'obiettivo, sempre prudenziale, iscritto a bilancio era 640, lo chiudiamo a 700...beh, non lo so, magari una riflessione andrà fatta su questo, sulla bontà dell'accordo.

Provo ad andare oltre, perché, al di là di questo discorso del Patto, che indubbiamente ci preoccupa, perché sono risorse importanti in meno, vorrei provare a fare un ragionamento per quello che riguarda il discorso che lei ha detto dei 120 milioni. Allora, perché 120 milioni? Perché nel maxi emendamento ci viene detto: "bene, io Stato non voglio più saperne della partita con Ferrovie dello Stato, con RFI, Regione mi subentra dal 2011 in avanti per tutta quella che è la partita pregressa, il contenzioso se lo deve vedere la Regione". Qualcuno dice: "è il via libera al fatto della convenzione", qua chiude solo la parte legata a quello che è il contenzioso. È chiaro che togliere un contenzioso apre sicuramente la possibilità di trovare degli accordi...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ma non ci sono contenziosi? Quando l'Assessore veniva qua e ci diceva: "ma noi riconosciamo a Ferrovie dello Stato "X", ma Ferrovie dello Stato ci chiede "Y"", non sono contenziosi? Ce lo diceva l'Assessore...mi pare che lo dicesse l'Assessore. Al di là di questo, comunque significa che la Regione Valle d'Aosta deve accollarsi le spese che RFI chiedeva allo Stato. Mal contati 3 anni più 6 mesi del 2014 ci sarà qualcosa di più di 80 milioni, io penso 84-85 milioni, ma non lo so, ci direte voi quali sono questi termini, per cui da quest'accordo, da questi 120 milioni, per quel famoso discorso della compensazione derivante dall'applicazione della finanziaria, il famoso discorso dell'applicazione della finanziaria...della legge di stabilità 2015 in cui viene detto che, a decorrere dal 2015, a compensazione della perdita di gettito subita dalla Regione Valle d'Aosta nella determinazione dell'accise di cui all'articolo 4 della legge n. 690, è corrisposto...un trasferimento pari a 70 milioni di euro annui. Allora, praticamente noi che avevamo...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...poi mi risponderà, Presidente, tranquillo, perché io le dico...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, parlo di questo perché 120 milioni corrispondono...c'è scritto che la differenza è a compensazione di questa manovra finanziaria del 2015, dico giusto?

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...parlo di treni e parlo anche della compensazione, perché i 120 sono comprensivi da quello che ho capito io, poi può darsi che non abbia capito bene, però adesso lei mi conferma...per cui, fatta "X" la compensazione dei treni, probabilmente non molto rimane a compensazione, ma perché dico questo? Perché il vero attacco all'autonomia della Valle d'Aosta è avvenuto con l'approvazione della legge di stabilità 2015 quando tutto il discorso dell'accisa legata all'energia elettrica e alla birra e a quant'altro di fatto veniva svuotato. Da adesso in avanti possiamo aumentare i canoni, possiamo percepire di più sull'energia elettrica, possiamo fare degli ottimi accordi per quello che riguarda l'Heineken, di fatto in questo momento chi incassa è lo Stato, a noi rimangono 70 milioni dal 2015 in avanti, perché le dico che lei alla fine avete portato a casa sì e no un rappezzo? Perché per il 2015 avete ancora questa compensazione, quella che è la differenza tra il pagamento, 2016 qua sui denti...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, ma è così, perché la finanziaria è chiara e dice che a partire dal 2015 questo sarà quanto riconosciuto alla Valle d'Aosta. Allora volete dire che è un accordo di prospettiva? Allora ditelo! Magari ne siete pure convinti, ma non lo so che prospettiva può avere un accordo in cui c'è una una tantum per chiudere un anno, per dare una boccata d'ossigeno. Sarebbe curioso capire anche come hanno votato magari i nostri Parlamentari su questa legge di stabilità che di fatto massacrava tutto quello che era il sistema impositivo della Valle. Io mi ricordo quando qua qualcuno sollevava la bontà dell'accordo famoso sottoscritto, qualcuno che va a Palazzo Grazioli, che poi non è mai giustamente...qualcuno magari ci rideva pure sopra...dove si diceva: "no, ma noi abbiamo portato a casa i dieci decimi di quella che è...e i nove decimi per quello che riguarda la parte delle imposizioni locali". Beh, questo è il frutto di un accordo che bisognerebbe...e le chiediamo davvero come Governo di dire che è carta straccia, quell'accordo sottoscritto quando viene meno il concetto delle imposte locali percepite è carta straccia, non ha più nessun valore. In questo momento lo Stato, rispetto ad una prospettiva di entrata che era progressivamente in aumento per quello che riguarda l'energia elettrica e le accise della birra, cosa ha pensato bene di dire? "Incasso io tutto, vi do 70 milioni, poi per me quello che incassate non ha importanza", le dico questo perché...

Vengo al discorso del rendiconto, le dico qualche cifra. Rispetto alla previsione di competenza, quelli che sono stati gli accertamenti finali, allora per quello che riguarda l'IRPEF, meno 20 milioni tra previsione e introitato; per quello che riguarda l'IRES, meno 15 milioni e mezzo; per quello che riguarda le tasse automobilistiche, meno 6 milioni; per quello che riguarda l'IVA, meno 9 milioni e 3...rispetto al bilancio che avete approvato...per quello che riguarda l'imposta di registro, 2 milioni e mezzo in meno; per la ripartizione del gettito dell'imposta ipotecaria, 1 milione e 8 in meno; concessioni governative, 400 mila euro in meno e adesso, per quello che riguarda le quote di ripartizione e gettito sulle accise e prodotti energetici, autotrazione, 5 milioni in meno.

Vengo adesso alle due voci in più perché tutta quest'operazione sul bilancio non si vede, non c'è molta differenza tra entrate e uscite stimate, ma perché? Perché, a fronte di questo crollo legato all'imposizione, noi abbiamo due voci in più: 16 milioni per le accise della birra, 39 milioni di gettito per quello che riguarda l'energia elettrica. Allora, lo Stato si prende dalle galline le uova d'oro, a noi ci rimangono i gusci: questa è l'operazione che avete portato a casa! Potete girarla come volete, noi abbiamo abdicato a due voci, le uniche due voci che in questo momento di grande crisi portavano alla Regione Valle d'Aosta 55 milioni in più, per cosa? E queste le lasciamo allo Stato e ci portiamo a casa 70 milioni una tantum. Quelle che sono in crollo verticale, quelle no, quelle continuiamo ad introitarle noi, ma come pensate di poter sollevare la Valle d'Aosta con un accordo del genere? Io mi chiedo come pensate di poter sollevare le sorti della Valle d'Aosta con un accordo del genere. I contenuti sono questi. Li ho presi dall'assestamento di bilancio per cui non me li sono inventati! È chiaro che il saldo alla fine è zero, perché c'è un crollo di 55 milioni da una parte, c'è un più 55 milioni dall'altra, ma il dato di fatto è questo, la verità è questa!

Io non so cosa ci sarà a margine di quest'accordo e lei chiederei veramente...quando le dicevo che avrei scambiato due parole volentieri con lei, era per questo, poi io capisco i suoi impegni, per cui non voglio entrare più nel merito...mi fa piacere...sono disponibile a farlo anche dopo quando vorrà, quando avrà tempo, come voglio farlo sicuramente con chi sarà in grado di darmi qualche elemento in più, ma perché? Perché io penso che le sorti della Valle d'Aosta sono e debbono essere nell'interesse di tutti. Le ho detto che avete fatto bene a sottoscrivere un accordo preventivo, non ne condivido e non ne condividiamo i contenuti...e non ne condividiamo i contenuti per questo motivo! Perché è inutile venire qua a piangere dicendo che noi alla fine dobbiamo contribuire al risanamento dei conti pubblici e poi, quando andiamo a discutere quelli che sono gli accordi sul Patto di stabilità e sulle entrate proprie, beh, scusate, ma abbassiamo anche i pantaloni! Io non riesco a capire...guardi, io ho sicuramente qualche limite in merito, ma...quando lei, Presidente, ha sottoscritto quell'accordo del 2010, io dissi che in fondo - e l'ho sempre creduto - lei l'aveva fatto in buona fede, probabilmente convinto di fare l'interesse della Valle d'Aosta. Io non ho dubbi, ma se quell'accordo ha come base presupposto quello di introitare la tassazione locale, le imposte pagate, beh, allora c'è qualcosa che non torna, ecco, non è che qualcuno può tenersi una parte: quella che rende e alla Valle d'Aosta le rimangono le briciole! Scusate, 150 milioni in meno su un bilancio in un anno per la Valle d'Aosta sono un dramma, possiamo girarla come vogliamo, è inutile che ci vengano poi a dire che bene o male avremo 577 milioni di arretrati! Per fortuna, perché sennò...la differenza era che prendevamo i libri e li portavamo in tribunale, ma solo quella la differenza, perché 577 milioni noi li abbiamo introitati, impegnati e spesi. Ci toglie solo una parte legata ad un contenzioso che in questo momento non era il caso di andare avanti, su questo le do ragione: non era il caso di andare avanti visto l'aria che tira per quello che riguarda il discorso della Corte costituzionale, su questo avete avuto ragione, io non ho dubbi a dirlo in merito, ma sulla bontà dell'accordo, scusate, non se ne piove! Dico questo perché sinceramente io penso che faccia male a tutti parlare comunque di una situazione di difficoltà. Noi in questo momento abbiamo bisogno di risorse certe da investire. Ho dei dubbi che con queste cifre e soprattutto a partire dal 2016, dove non ci sarà neanche più l'una tantum...probabilmente non solo non avremo soldi per investire, ma, ahimé, penso che non avremo neanche più i soldi per garantire la spesa corrente: queste sono le difficoltà che ci sono. Avremmo voluto magari condividerlo questo percorso. Noi abbiamo sempre detto: per la carità, noi non siamo bravi e non pensiamo di esserlo, però ci piace, è un argomento che ci piace quello, magari condividerlo, parlarne magari aiuta.

Torno a dire - io glielo ho sempre detto e glielo ripeto per l'ennesima volta -: l'accordo sul Patto di stabilità che abbiamo chiuso il 2014 è stata aria fritta perché noi avevamo certificato 838 e portarne a casa 849 a babbo morto non cambia assolutamente nulla.

Sull'accordo 2015 mi pare di essere stato assolutamente chiaro sui contenuti: è un accordo che non solo non ci soddisfa, sinceramente noi pensiamo che sia una presa in giro per la Valle d'Aosta, per il suo sistema, per le autonomie e soprattutto una presa in giro tenuto conto che altre autonomie speciali hanno portato a casa accordi di ben altro spessore. Lei diceva che c'è l'ospedale fuori dal Patto di stabilità, beh, altre realtà hanno portato a casa tutti gli interventi di manutenzione straordinaria sugli immobili, ma andate a leggere la legge sul Friuli! Poi lì, per la carità, hanno la fortuna che c'è un Vicepresidente che è Presidente della Regione. Noi pensavamo che comunque un qualcosa a margine di quest'accordo ci fosse, ma un qualcosa di buono, un qualcosa di sostanzioso, un qualcosa di prospettiva, in questo caso ci rendiamo conto che, nostro malgrado, è un accordo al ribasso.

Dicevo prima che non ci piacciono neanche poi gli spot che vengono fatti in questo momento dai Parlamentari sulla bontà dell'accordo, probabilmente era più opportuno prendere posizione quando nelle finanziarie venivano comunque salvaguardate tutta una serie di prerogative delle autonomie speciali, ma soprattutto nelle finanziarie non veniva proposto un articolo che è la fine del sistema Valle d'Aosta, come quello che è stato approvato nella legge di stabilità 2015.

Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Senza nulla togliere al collega La Torre, avevamo già letto e studiato la sua relazione, abbiamo indubbiamente ascoltato molto attentamente la relazione dell'Assessore Perron. Non è banale ricordare che l'argomento che stiamo affrontando in quest'aula è estremamente importante per numerosissimi motivi e l'esame comunque di un bilancio consuntivo di un Ente non è insomma liquidabile con una semplice presa d'atto e tale documento o tali documenti meritano invece un attento esame. In primis un raffronto tra il rendiconto 2014 e quello degli anni precedenti: è un esercizio, dal nostro punto di vista, interessante, che può svelare della sorprese, ma soprattutto può mettere in luce l'esistenza e la reiterazione di cattive abitudini, che insieme alla mancanza di strategie non dovrebbero instaurarsi nell'amministrazione del pubblico denaro.

In secondo luogo, nell'ottica di garantire la massima trasparenza...penso che questo non sia semplice, perché l'argomento, quello di garantire la massima trasparenza e una corretta informazione nei confronti dei valdostani, è complesso, è non semplice penso da parte di tutti: maggioranza, Governo o semplici Consiglieri di opposizione, quindi è utile fare in modo che il dibattito renda comprensibile a tutti come sono utilizzate le risorse della Regione, dove, come e a favore di chi i soldi vengono allocati, impegnati e poi liquidati.

In terza battuta l'esame approfondito di un rendiconto è un po' come esaminare nei minimi dettagli, con la lente di ingrandimento una fotografia. Si possono cogliere anche i dettagli delle scelte che la politica ha saputo fare o non ha voluto fare, gli errori, i punti di forza, le occasioni perse, oppure ancora le grandi o piccole opportunità da mettere in campo.

Quarta ragione, dal nostro punto di vista non secondaria: oggi, oltre al rendiconto, affrontiamo anche l'assestamento di bilancio, andiamo cioè a decidere dove collocare i soldi che sono avanzati dal bilancio 2014. Su questo aprirei una piccola parentesi: quest'anno per la prima volta nella storia di questa Regione una parte importante dell'avanzo, già citata dai colleghi precedentemente, va destinata alle coperture delle minori entrate, ciò che rimane, i soldi ancora spendibili, diciamo al netto dei 12 milioni di euro per il fondo sono circa 16 milioni di euro. Noi quindi tra oggi e domani discuteremo dove andranno allocati i 16 milioni di euro dell'assestamento. Non sto ad aprire altre parentesi rispetto ai gloriosi anni, come citava poc'anzi l'Assessore Perron, anche solo del 2009-2010.

La quinta la vorrei esprimere ricordando in quest'aula consiliare, il luogo più appropriato per queste cose, che esiste comunque un corposo bilancio parallelo fuori da quello regionale che si muove alle regole del bilancio pubblico, questo bilancio è sostanzialmente alimentato e gestito da Finaosta e dalle numerose società di proprietà pubblica su cui quest'Assemblea non sempre si esprime e non sempre ha tutte le informazioni.

Ho aggiunto indubbiamente adesso un sesto punto importante: l'accordo che avete stipulato con lo Stato. Come affrontare tale accordo? In una discussione consiliare innanzitutto e mi appello qua, come ex collega di opposizione, al nuovo collega Donzel, che adesso ricopre un altro ruolo: avere quanto meno le pari informazioni per poter confrontarsi, avere quanto meno un po' di documentazione, avere quanto meno nelle sedi opportune, l'ho citato questa mattina...nelle commissioni sapere lo stato dell'arte di cosa si è fatto per poter dialogare e correttamente, dal punto di vista dialettico, confrontarsi soprattutto dal punto di vista politico. Vabbè, non è successo, "damadzo", peccato, il metodo è uguale, nuova fase ci ricordava il collega Marquis questa mattina, ma i metodi ci sembrano gli stessi.

Andiamo al sodo, è inutile perderci comunque in disamine che non darebbero nessun punto in più alla discussione. Se invece ho capito bene, l'accordo che è stato siglato...partiamo sempre da un principio importante: lo Stato gioca la sua partita, immagino, il Presidente Rollandin ce lo ha spiegato diverse volte in quest'aula, ma noi dobbiamo giocare la nostra partita. E quoi dire sull'accordo che è stato siglato quanto meno dalle informazioni che abbiamo noi? Allora, da una parte, per renderlo un po' più comprensibile a chi ci ascolta, perché il collega Perron ci ha messo sul tavolo decine e decine di cifre e non è stato semplice seguirla, collega, quindi dobbiamo fare una sintesi, altrimenti ci perdiamo in rivoli...ma il dato politico qual è? Il dato politico è che l'Amministrazione regionale, tramite questi 120 milioni di euro, onorerà gli impegni pregressi con Trenitalia, primo point à l'ordre du jour. Oltre a questo cosa si farà con quest'accordo siglato (non ho capito se pochi giorni fa o quando è stato siglato, comunque non importa)? Per la seconda parte rimanente, minoritaria, l'Amministrazione andrà ad onorare gli impegni precedentemente assunti. Io sintetizzo praticamente così quello che è lo stato dell'arte di quest'accordo fatto. Mi spiego meglio: poche saranno le risorse a disposizione per il 2015, se non pochissime - e poi ne discuteremo sicuramente nel mese di settembre -, che troveranno un nuovo impegno di risorse da allocare su delle leggi di settore o su nuove iniziative: questo è l'accordo che è stato sottoscritto con lo Stato. Bene...male...allora si chiude un ciclo per quanto riguarda la parte: "onorare gli impegni con Trenitalia", si chiude probabilmente anche un ciclo per onorare gli impegni assunti, deliberati dall'Amministrazione regionale, che ad oggi non poteva onorare e probabilmente rimarrà una piccolissima parte per il 2015.

Non cito quindi altre cifre, l'Assessore Perron le ha già dettagliate molto bene, troppe forse...mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo, ci mancherebbe...ma per far capire a chi ci ascolta che non ci saranno nuove risorse per il 2015 a seguito di quest'accordo con lo Stato. Ripeto: lo Stato gioca la sua partita, ma l'Amministrazione regionale, la Regione autonoma Valle d'Aosta gioca la sua e, a seguito di quest'accordo, non ci saranno risorse nuove da allocare sul bilancio 2015.

Vado oltre, poi domani indubbiamente ascolteremo attentamente le repliche sia del collega Perron che del Presidente della Regione Rollandin, sto parlando di ordini di grandezza non di qualche centinaia di migliaia di euro, indubbiamente, però dobbiamo fare sintesi dopo un intervento come quello dell'Assessore Perron, che giustamente ci ha messo sul tavolo tutta una serie di informazioni e di dettagli, che però confondevano anche noi sinceramente. Abbiamo cercato quanto meno in giornata di avere uno stato dell'arte quanto meno aggiornato, se non alle 19, almeno alle 18 di questo pomeriggio. Vediamo invece...torniamo indietro, facciamo un passo indietro, poi domani affronteremo, immagino col Presidente Rollandin, tale accordo nel merito, ma non solo finanziario, se le riflessioni che sto facendo a voce alta sono nella sostanza, a livello di ordini di grandezza corrette o altrimenti stiamo parlando di risorse da destinare nuove per nuove leggi, per nuove cose da andare ad allocare.

Ciò detto, intanto saltano all'occhio le dimensioni di alcune cifre all'interno del rendiconto, perché poi il dibattito di oggi e di domani verte sul rendiconto e verte sull'assestamento. È stato detto che il contributo impattante, forte per una Regione piccola come la nostra...è stato detto che noi abbiamo staccato un assegno di 236 milioni di euro per concorrere alla finanza pubblica dello Stato. Voglio fare questo passaggio: 1.099 milioni di euro impegnati, al netto del trasferimento dello Stato 740 milioni...sono serviti a finanziare la sanità: 271, il costo del personale: 245 e la finanza locale: 224, per dire quanto impatta sul nostro sistema.

Voglio fare poi due considerazioni. In un solo anno la spesa corrente della nostra Regione passa dall'81 percento a quasi l'86 percento dell'intero bilancio: questo è un altro dato che ho rilevato nei due documenti...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...sì, indubbiamente, perché ridotto, ma la disponibilità...vado al secondo punto ci mancherebbe, dobbiamo comunque mettere tutte le carte sul tavolo, le sto mettendo...il secondo punto andava in quella direzione, Presidente Rollandin...delle residue scarsissime spese di investimento, di cui rimane traccia sul bilancio, circa 150 milioni di euro, così contestualizziamo anche la cifra delle risorse legate agli investimenti...solo il 35 percento è stato liquidato nell'anno di competenza, un altro dato che comunque ci ha colpito parecchio e su cui torneremo probabilmente domani.

Analizzando bene il rendiconto e cercando di mantenere una visione generale della macchina regionale, questa nuova situazione di bilancio indurrebbe a ritenere necessaria, in termini di efficacia dell'azione amministrativa e mai come in questo momento dei relativi processi, la riduzione del numero degli Assessorati. Voglio declinarlo per qualche minuto, mi spiego meglio. Diversi Assessorati a fine gennaio hanno praticamente sostanzialmente terminato i propri compiti. Una volta che hanno finanziato ed erogato le risorse agli enti strumentali rimangono veramente...come dire? a secco, ma non solo finanziariamente, non solo dal punto di vista contabile e finanziario. Stando così le cose, una riduzione dei costi in termini di riduzione delle strutture organizzative degli Assessorati, dei segretari, delle segreterie, in alcuni casi degli uffici, degli affitti, si tradurrebbe, dal nostro punto di vista, automaticamente in una maggiore efficacia della macchina amministrativa, io penso che il collega Perron conosca molto bene, perché vede passare come Assessorato...diversi Assessorati a fine gennaio praticamente potrebbero chiudere i battenti. È una considerazione indubbiamente nostra...scelta...costi...risorse che potremmo andare subito a riallocare magari nel settore produttivo, perché no?

Un altro punto su cui come gruppo abbiamo elementi concreti di riscontro - e questo io penso che il Presidente Rollandin lo conosca molto bene - deriva dalla constatazione che, in assenza di finanziamento...poi la creatività ogni tanto è positiva, ma non sempre...tranne i rari casi delle leggi di settore, gli uffici o le strutture competenti, restati in molti casi a girare magari non troppe pratiche rispetto a qualche anno fa, si stanno impegnando ad inventare anche percorsi nuovi, che rallentano e complicano l'iter di autorizzazioni o pareri fino a poco tempo fa mai richiesti, a danno esclusivo di chi? Dei cittadini e delle imprese. Diverse volte col Presidente Rollandin ci siamo confrontati su questo tema, è la conseguenza di buona volontà individuale, ma è male gestito da chi comunque deve indirizzare e correggere il tiro.

A questo tema è strettamente connesso...questo certamente non facile da risolverlo, lo possiamo anche capire...l'altro tema su cui vorrei soffermarmi un momento è la cosiddetta "sburocratizzazione o semplificazione". Su questo vorrei fare solo due esempi: uno legato non all'Amministrazione regionale, ma ad un caso dove noi siamo intervenuti anche come legge: un'azienda, una piccola attività ha richiesto un piccolo cambio di destinazione d'uso di un locale da depositare a cucina e la sostituzione di un serramento vetrato esterno, siamo nel Comune di Aosta. La documentazione richiesta nella procedura online non corrispondeva a quella richiesta dall'ufficio tecnico comunale e quindi quest'ultimo immancabilmente ha chiesto delle integrazioni. Successivamente è stata rinviata la richiesta allo Sportello unico...risposta scritta: "il procedimento deve concludersi entro 60 giorni, salvo però richieste di integrazione della documentazione, quindi riapertura dei termini". Su richiesta verbale della stessa pratica ai funzionari, la risposta è stata: "siamo in attesa della nomina della nuova commissione edilizia". A quanto ne sappiamo, solo il Comune di Aosta per questo tipo di intervento richiede il permesso di costruire, mentre negli altri Comuni, praticamente tutti, basta una semplice SCIA. La sintesi ad oggi, 29 luglio, è che si è in attesa di notizie, intanto l'attività commerciale è chiusa, ferma e le pratiche non stanno andando avanti. Un esempio che può essere utile al dibattito quando parliamo di semplificazione, sburocratizzazione, soprattutto chi fa che cosa...

Un'altra pratica sempre che può essere utile al dibattito, dato che sovente in quest'aula, Presidente Rollandin, parliamo di sburocratizzazione, semplificazione e di creare quelle condizioni...nel momento in cui non ci sono più soldini, forse il piccolo artigiano, il piccolo imprenditore gradirebbe avere una macchina performante pubblica per dare dei servizi, no? Fine 2013 la presentazione di una richiesta di agibilità..."a fine febbraio lo Sportello unico ci comunica che il Comune ha dato diniego dell'agibilità in quanto mancavano alcuni documenti non richiesti però dallo Sportello unico, è stata inviata la nostra documentazione integrativa. Quattro mesi dopo lo Sportello unico ci comunica che il Comune non ritiene valido un documento integrativo, nonostante non sia inserito online, sette mesi e finalmente lo Sportello rilascia l'agibilità". Stiamo parlando di agibilità di un fabbricato già esistente per un semplice cambio di destinazione. Volevo fare questi due esempi, poi magari ho fatto perdere qualche minuto, ma sono esempi concreti del piccolo artigiano, della piccola azienda, del piccolo commerciante che fa una richiesta molto semplice, ma se fino a cinque anni fa in trenta giorni magari si davano delle autorizzazioni, adesso ci mettiamo sette mesi, alla faccia, penso, della semplificazione e della sburocratizzazione. Tutto questo continua ad avvenire nonostante la presenza di minori risorse e dunque di minori incombenze, comunque, anche degli uffici, dobbiamo dircelo tra di noi...così la Pubblica Amministrazione, invece di essere più efficace, più performante, più al servizio del cittadino e del settore produttivo, si accartoccia sempre di più su sé stessa. Non è certo il modo migliore per agevolare i settori dell'economia che avrebbero i numeri per riprendere a girare in questa congiuntura di lieve ripresa e che invece si scontrano contro un muro di gomma di una burocrazia che teme di perdere il suo potere ed è lasciata libera di prosperare nell'ignavia di chi dovrebbe amministrare, decidere, intervenire, correggere o quanto meno sovraintendere, se non decidere.

Un altro esempio invece à la une, diciamo proprio di qualche giorno fa e...come dire? che interviene direttamente su questo rendiconto e assestamento...abbiamo avuto modo di confrontarci in commissione col nuovo Presidente del Consorzio degli Enti locali valdostani. Dobbiamo prendere atto che le sue richieste vanno nella direzione da noi condivisa: "noi 74 Comuni solo una cosa vorremmo dall'Amministrazione regionale: delle risorse certe e risposte certe", eppure è ormai chiaro che la maggior parte di loro non sembra oggi nelle condizioni di far fronte ad ulteriori tagli orizzontali eventualmente applicabili negli specifici settori, tant'è vero che nei pareri che loro ci hanno sottoposto è esplicitato nero su bianco: "sappiate, Amministrazione regionale, che noi non possiamo mantenere i servizi", les Unités non sembrano essere oggi nelle condizioni di far fronte ad ulteriori tagli eventualmente applicabili negli specifici settori: questo è quanto è stato comunque allegato e consegnato.

Sul piano del confronto per ottenere risultati anche senza grandi risorse posso fare una considerazione in merito alla promozione turistica della nostra Regione: un elemento essenziale per creare ricchezze in un settore chiave per la nostra Regione e ci domandiamo: è possibile che non si riesca a mettere assieme tutte le forze per indirizzare verso obiettivi chiaramente individuati tutti gli sforzi economici e creativi, rinunciando una volta per tutte ad alimentare i piccoli orticelli ormai obsoleti? Più volte abbiamo affrontato in quest'aula tale questione. Visto che apparentemente si sta operando da tempo in questo senso, ma con scarsi risultati, proviamo, probabilmente tutti insieme, ad utilizzare le stesse risorse e a far veicolare il prodotto Valle d'Aosta in Italia e nel mondo. Questi sono temi indubbiamente importanti, che ho citato come esempio. Si aggiungono altri temi ancora in attesa di soluzioni concrete e che sono per noi irrinunciabili se si vuole davvero rilanciare la nostra comunità sia sotto il profilo strettamente economico, sia sul piano dei rapporti tra istituzioni che va adattato alle nuove esigenze. La riduzione del numero dei dirigenti in parte è stata fatta, lo sto citando, ma probabilmente possiamo fare di più, come per quanto riguarda il numero di Assessorati che citavo poc'anzi...chiarezza e determinazione nei rapporti con lo Stato, il raccordo con le altre Regioni e Province autonome, lo Statuto, l'autonomia - veniamo da un'audizione di pochi giorni fa in I Commissione - e i bilanci delle società pubbliche.

Prima di terminare vorrei fare una considerazione su una nota legata al tema delle società partecipate. Abbiamo esaminato la nota sui risultati negli ultimi giorni di tre grandi società che hanno approvato i loro bilanci. Credo di non andare fuori tema se oggi in questa sede mi permetto di porre la questione alla vostra attenzione, alla nostra attenzione. Sicuramente interverremo sul dibattito e sulla situazione della Casa da gioco, quindi il bilancio della Casa da gioco 2014, non oggi; discuteremo probabilmente nel mese di settembre della situazione, delle prospettive, del rilancio di Vallée d'Aoste Structure, per citarne un'altra che ha chiuso i bilanci qualche giorno fa, e sono certo che anche dal punto di vista politico discuteremo della situazione del gruppo più importante che abbiamo in questo momento: il gruppo CVA, che più volte affrontato in quest'aula su delle tematiche probabilmente separate. Forse è il caso e il momento magari di affrontare nel merito...come posso dire? da un punto di vista più generale la situazione.

È necessaria, anzi dal nostro punto di vista è improcrastinabile un'analisi profonda dell'andamento di tutta la galassia delle società, partendo da presunti, discutibili e poco efficaci indirizzi dati e messi in atto, passando dall'efficienza...all'efficienza e - ci tengo a questo passaggio - all'utilità della loro attività, alla generale poca trasparenza della loro azione, all'effettiva funzione che spetta a loro, tutte cose io penso importanti in questo momento e a maggior ragione che stiamo discutendo di un assestamento di 16 milioni di euro, cioè quello strumento dell'ente pubblico e non sostitutivo del medesimo.

E che dire di altre considerazioni che potremmo fare dal punto di vista generale? Le partecipate devono essere utili al sistema Valle d'Aosta e funzionali al raggiungimento di obiettivi indubbiamente politici e amministrativi ben definiti, non invece contenitori per qualcuno, o risorse economiche di cui chi può dispone a piacimento. Forse è inutile ricordare, perché qua dentro lo sappiamo tutti, quanto impattino dal punto di vista socio-economico queste società, proprio per questo non sono più accettabili le zone d'ombra che continuano a rendere opaca la loro gestione, noi troviamo ancora tuttora delle grandi difficoltà ad avere delle minime informazioni. Crediamo non sia più rinviabile una riforma del sistema delle società, partendo magari proprio da quelle che appaiono spesso sugli organi di stampa ultimamente: partendo da Finaosta, e sicuramente ne discuteremo domani, passando per altre importanti. Un ritardo della politica non sarebbe solo irresponsabile, ma determinerebbe ulteriori e colpevoli danni ai valdostani con le conseguenze che ne deriverebbero in termini di responsabilità e non solo. Tutte proposte senza bacchetta magica, senza la volontà di essere i primi della classe, perché non ci interessa, ma io penso che in un dibattito come questo tale argomento debba essere affrontato e ringraziamo il Presidente della Regione e il collega, Assessore Perron, per le informazioni che ci hanno comunque fornito in II Commissione.

In questi giorni in Commissione, come dicevo, abbiamo affrontato diversi provvedimenti, ma su questo a livello di metodo abbiamo potuto constatare che i metodi purtroppo sono sempre i medesimi, cari colleghi: "medesimi" vuol dire che le accelerate sovente non vengono al primo piano, per "primo piano" intendo nella dialettica normale o in una semplice Commissione nel momento i cui si affrontano dei disegni di legge importanti dove magari noi siamo stati anche firmatari delle proposte che condividiamo, ma che in un momento di grandissima difficoltà devono essere fatte in una maniera...se non utilizzo il termine perfetto...tendere quanto meno a mettere sul tavolo tutte le potenziali soluzioni per non andare a toccare magari dei meccanismi di sistema che potrebbero fare molto male alla nostra comunità. Su questo devo dire però che gradirei non un cambio non di marcia, non chiediamo un cambio di marcia, ma un cambio di metodi, gradiremmo come gruppo che da settembre si cambiasse non marcia, ma metodo di lavoro perché le imposizioni che arrivano da altre stanze non fanno bene a noi colleghi che siamo lì a trovare quanto meno delle soluzioni, a portare il nostro contributo.

Non vi faccio perdere altri minuti su dove avere deciso di allocare quei miseri 16 milioni, perché il collega La Torre l'ha già ben declinato.

I valdostani che hanno voglia di sapere cosa succede a palazzo e nell'amministrazione in genere rimarranno purtroppo ancora un po' alla finestra a guardare e cito l'esempio dell'accordo fatto comunque in questi giorni con lo Stato su cui domani sicuramente il Presidente ci darà ulteriori informazioni, ma anche questo...a livello di metodo è difficile affrontare dal punto di vista politico e dialettico un accordo che uno non conosce completamente, su cui ha delle informazioni - io penso - abbastanza di prima mano, ma che alla fine però non ha tutte le carte sul tavolo, quindi anche su questo chiederemmo un cambiamento veramente di metodo decisionale.

In assenza di interventi di ristrutturazione dell'intero panorama della spesa pubblica, obiettivo che questa nuova maggioranza non ha ancora probabilmente affrontato in toto, confermando che...tante belle affermazioni di principio annunciate da questi banchi nei mesi scorsi, appena raggiunti i nuovi equilibri, si sono arenate nelle sabbie del sistema. Voglio dire questo per dire - e termino - che in queste settimane...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...Presidente Rollandin, lei ne fa di un'erba un fascio...sono passate due settimane, ma devo dire che a livello di metodo la classifica non solo non è stata mossa, ma è stata mossa nel senso negativo, perché abbiamo partecipato tutti in queste due settimane almeno ogni giorno a diverse Commissioni ed io ero presente e le assicuro che il metodo di lavoro non era proprio...non di cambio di marcia e di passo, ma a livello di metodo di lavoro devo dire che l'influenza che arrivava non solo dal suo piano, magari da qualche altro palazzotto, non dava quella libertà tranquilla per poter operare e trovare delle soluzioni, ripeto, per la comunità non per noi stessi o per dei gruppi consiliari.

Termino quindi dicendo che questi momenti sono sempre importanti perché, da una parte, ci va comunque una voglia di affrontare temi delicati, disegni di legge comunque complicati, ci va dello studio, ci va una voglia comunque di capire mantenendo comunque una visione molto generale, dall'altra parte, però ci sembra che nulla di nuovo sotto il sole...se non pochissime informazioni, come dicevo prima, per quanto riguarda l'accordo siglato pochi giorni fa...va a dare delle risposte pregresse...ad onorare degli impegni pregressi assunti sia dall'Amministrazione regionale prima che i rapporti con Trenitalia dopo. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Chatrian. Altri? La parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

I miei colleghi hanno già espresso alcune considerazioni rispetto al rendiconto e all'assestamento, sono entrati nel merito di cifre, io non vorrei entrare nel merito di cifre perché sinceramente ne sono state dette un po' troppe, anzi direi che ce ne sono talmente tante che alla fine non si è capito granché, almeno per quanto mi riguarda dal suo intervento, collega Perron, ma perché c'erano tante cifre con tante questioni messe insieme, che può anche essere un buon sistema per spiegare le cose, ma dal mio punto di vita non lo è stato.

Una cosa però mi è chiara - poi magari me la spiegherà meglio, magari io sono stato poco attento, non importa -: sembrava fosse una vittoria quella che lei declamava, cioè "abbiamo raggiunto un accordo meraviglioso", invece dalle facce mi sembrava che non ci fosse questa grande vittoria. La cosa stride un po' con quanto lei ci ha raccontato quando è venuto in Commissione l'8 di luglio per esporci appunto i disegni di legge che stiamo discutendo adesso. All'inizio della sua audizione ci disse, queste sono le sue parole: "dal mio punto di vista, questo permette di confermare alcune cose che ho già detto e che abbiamo già detto e che vorrei ancora una volta sottolineare e cioè che, da un punto di vista generale, un'epoca dove la Regione era al centro di tutto è finita, di questo bisogna prendere atto, occorre che la politica nel suo complesso e i diversi organi della politica, CELVA compreso, prendano atto di questa situazione. Forse siamo un po' carenti nel comunicare questo stato di cose - e quindi per inciso lo sto ribadendo qui... - però voglio ribadirlo, nel senso che questo deve essere uno stimolo per tutta la politica, in primis per chi detiene la maggioranza e governa, di rimettere in discussione anche certi modelli e obbligare il pubblico a condurre la propria amministrazione con una logica più forte di competizione, di sfida, di essere preparati al mercato e quindi, come ente pubblico, di offrire le condizioni per un'opportunità che il mercato deve cogliere, ma non essere il pubblico a gestire, cosa che è stata fatta finora, tutto quanto a 360 gradi. Non si difende l'autonomia di una comunità, mi permetto di definirla così, con una logica ancorata al passato che dice unicamente che riconosciamo le prerogative che avevamo".

Mentre lei diceva queste parole in Commissione io mi sono sentito...mi ci sono riconosciuto, perché in passato ho detto che prima o poi saremmo arrivati a questo punto, cioè che prima o poi bisognava prendere atto del fatto che un'epoca era finita, che la questione dei contributi era finita, che la questione dei soldi era finita, che tutto questo sistema non funzionava più. Oggi abbiamo la certezza anche dei numeri. Ricordo che un po' di tempo fa lei mi disse che ero catastrofico, ora io le vorrei chiedere, rispetto a tutti i numeri che ci ha dato, la nostra spesa corrente quant'è, alla fine cioè di quanti soldi abbiamo bisogno noi come Regione autonoma Valle d'Aosta per andare avanti? Fino a quando cioè potremo avere dei tagli? Qual è il punto oltre al quale non si può scendere? Perché questa è una cosa non si sa. E un giorno sono 800 milioni di spese incomprimibili, un altro giorno sono 700 e poi 600, e poi 500...ma quante sono queste spese incomprimibili? E quante sono invece quelle comprimibili? Perché, vede, lei è arrivato qui oggi con il primo emendamento e con il quarto, dove sostanzialmente cambia completamente l'ISEE, dice: "l'ISEE non serve più, adesso torniamo al passato, per esempio, per il bon chauffage" e va bene, chi dice che non va bene? Ma ve li siete fatti due conti? Voi quando decidete se serve l'ISEE o se non serve, o qual è la soglia, o quanto dobbiamo mettere su un certo capitolo, li fate due conti? Perché mi sembra che non ve li facciate. Mi scusi, perché poi vedo che fate delibere dove regalate soldi alle Terme di Pré-Saint-Didier o fate altre cose che non c'entrano nulla. I soldi cioè sono finiti o non sono finiti?

Allora fate un rendiconto, un assestamento da 16 milioni, che è abbastanza ridicolo, in effetti siamo qui a discutere di 16 milioni, non so...poi però dite che abbiamo 500 milioni che arriveranno dallo Stato perché è una roba pregressa. Lei però poi sempre in Commissione...o, meglio, non lei ma il suo dirigente ci ha detto anche: " ragazzi, non parlate più per competenza, parlate solo per cassa, dimenticatevi la competenza, parlate per cassa". Caspita, allora non è che...sì, più avanti succederà, ma quando arriverà quel momento lì...però è chiara qual è la situazione, no? Allora credo che forse dovremmo cominciare ad affrontare un altro tipo di discorso: come deve cambiare l'assetto economico e soprattutto la modalità di amministrazione. Per carità, siete qui, fate politica, facciamo politica, ma alla fine di una cosa non discutiamo: visto che dobbiamo abbandonare un modello, perché abbiamo detto un attimo fa che questo modello è finito - è finito, siamo tutti d'accordo, è d'accordo anche lei, siete d'accordo anche voi -, ma qual è questo nuovo modello? Perché qua non si parla di quale nuovo modello, qua si parla solo del fatto: "eh, bastardi, questi dello Stato ci fregano i soldi" e noi non riusciamo ad andare avanti perché siamo rapportati al vecchio modello. È chiaro che se avevamo i soldi...no? Ma qual è questo nuovo modello, ma ci avete pensato, avete fatto una ricognizione? Ci servono ancora tutti i dipendenti? Non ci servono? Ce ne servono di più? Tutti i servizi che eroghiamo sono giusti, non sono giusti? Dobbiamo incentivare le aziende, non dobbiamo incentivarle? Le scuole: dobbiamo andare avanti sulle scuole, dobbiamo fare dei lavori socialmente utili? Cosa dobbiamo fare? Avete un'idea di che cosa fare? Da quello che vedo io e da com'è la discussione, mi sembra di no, anzi direi proprio che non ce l'avete, quindi voi non fate politica, voi fate una specie di amministrazione che porta avanti quello che è il pregresso, che però abbiamo detto che è finito, quindi siete un residuo del passato. Vi ostinate a mantenere le vostre posizioni forse perché non siete tutti d'accordo sul fatto che sia finita l'epoca, forse qualcuno è convinto che sia finita, qualcun altro è invece ancora convinto che siamo in quella epoca lì. Mettetevi almeno d'accordo, perché capite che così non è più un modo di gestire le cose, ormai mi sembra sia chiaro in tutta la Valle d'Aosta, oltre che qui dentro!

Se quindi vogliamo proprio parlare...come dire? di quello che sta avvenendo fino a qui...avete alzato una cortina fumogena di numeri, ne avete sparati una valanga, ma quelli veramente importanti non sono stati detti. Quando interverrà, se, per favore, quindi mi chiarisce quanto ci serve, almeno capiamo fino a dove possiamo arrivare e soprattutto se poi ci chiarisce in futuro che cosa prevedete di fare, perché sennò a dicembre...parleremo del bilancio del prossimo anno, che sarà un'altra cosa di quelle da ridere: "abbiamo i soldi", "non ce li abbiamo", "ma lo Stato ci deve dare 20 milioni, 50, 60", "ma poi facciamo ricorso", "il bon chauffage lo diamo", "non lo diamo", cosa diamo? Ma una riflessione l'avete fatta? Avete fatto i conti? Perché qui questo manca, eh, scusate!

Qui abbiamo affrontato anche il discorso sul reddito minimo e non siamo arrivati ad una conclusione, ci mancano i numeri, ma non mancano solo a noi, mancano anche agli uffici! I numeri per capire la situazione qual è, cioè ci mancano le fotografie per capire che decisioni prendere e se mancano a noi come Consiglieri, non è che voi ce le tenete nascoste, non le avete neanche voi, prova ne è il fatto che venite qui e dite che l'ISEE non serve, non va bene e quindi con il bon chauffage tornate indietro...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...non è così e allora, vedete, sono questi...è un po' diversa la cosa. Spiegatevi, siamo qui per spiegarci, no? Per parlarci no? Ho capito male? Sarà...

Vi dico però solo un'ultima cosa sulla questione che ha sollevato il collega Chatrian quando ha detto che negli uffici le procedure aumentano. È ovvio che le procedure aumentano, se un dipendente pubblico non ha lavoro, se lo deve inventare, perché sennò non giustifica la sua presenza. Ora, immaginiamo un dipendente pubblico che sta lì tutto il giorno così, qui c'è anche un Assessore, giustamente, c'è tutta una struttura, i dirigenti e...stanno tutti così, è chiaro che a qualcuno verrà un dubbio ad un certo punto: "ma quelli che ci stanno lì a fare?", allora facciamo un procedura e poi ce ne aggiungiamo un'altra, e poi ce ne aggiungiamo un'altra ancora. Guardiamo in faccia la realtà: forse il problema non sono le procedure, oppure va tutto bene e non c'è problema, perché se va tutto bene e non c'è problema...allora, vabbè, 16 milioni, perché sono 16, potevamo fare un assestamento da 200, invece qua siamo qua a guardarci in faccia e a dire che non è vero, che non c'è problema, due anni e mezzo fa in campagna elettorale avevate detto che non c'era problema sui contributi, che avreste dato contributi a tutti e poi li avete tagliati...e qui stiamo andando avanti con la farsa...ma non c'è problema, va bene, che problema c'è? Tanto prima o poi arriveremo alla fine, no? Se, per cortesia, quindi domani mi chiarisce qualche aspetto di questo tipo, farebbe veramente una cosa gentile, magari lo chiarisce anche ai valdostani che ci ascoltano e così cerchiamo poi di capire qual è la cornice della quale stiamo parlando, dove ci stiamo muovendo, perché da come parlate non si capisce neanche qual è lo schema, avete messo dentro dai treni a...che ne so? le mongolfiere, quindi, per favore, vorrei che ci chiariste il tutto. Non vi disturbo ulteriormente perché ormai direi che è l'ora è tarda e quindi vi ringrazio.

Presidente - Grazie Consigliere Cognetta. Ci sono altri interventi? Colleghi, c'è spazio ancora per un intervento. Come da accordi, i lavori continueranno fino alle 20. Colleghi, non ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Per mozione d'ordine. Intanto abbiamo fatto una serie di interventi, i tre gruppi dell'opposizione hanno portato il loro contributo. Se vogliamo fare un po' di alternanza, altrimenti ci sono già di nuovo degli elementi da aggiornare con una sospensione. Chiediamo anche a voi di contribuire ad arricchire il dibattito, alcune cose le abbiamo sapute all'ultimo minuto, altre le abbiamo alimentate noi come risposta, quindi se c'è già qualche intervento da parte del Governo, visto che ci sono stati numerosi sospiri da quel banco, a noi fa piacere sentirvi, altrimenti ci vediamo domani mattina con calma, non è questo quarto d'ora che cambia il lavoro.

Presidente - Grazie Consigliere Bertschy.

Ha ragione, ho semplicemente ricordato che gli accordi erano quelli di terminare alle 20, visto il mio ruolo, chiedo se c'è qualcuno che vuole intervenire...concludiamo i lavori secondo quanto prefissato, altrimenti possiamo concludere i lavori adesso e il Consiglio viene riconvocato per domani mattina alle 9. C'è qualcuno che vuole intervenire? Se non c'è nessun altro intervento, i lavori terminano con qualche minuto di anticipo e il Consiglio è riconvocato per le 9 di domani mattina.

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La seduta termina alle ore 19,44.