Oggetto del Consiglio n. 1321 del 24 giugno 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1321/XIV - Interpellanza: "Situazione delle istanze presentate per ottenere i finanziamenti previsti dal fondo microcredito".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Assessore, di questo finanziamento del microcredito ne avevamo già parlato poco tempo fa e in quell'occasione - le rileggo quella che era l'interpellanza - le chiesi: se c'erano delle norme da parte del Fondo sociale europeo che prevedevano la possibilità di finanziare il microcredito esclusivamente per microimprese e soggetti non bancabili e se fosse intenzione del Governo regionale di estendere la possibilità del microcredito a microimprese e soggetti bancabili seppur in difficoltà. In quella occasione lei mi rispose che le regole che venivano applicate per quello che riguardava il discorso del microcredito erano quelle riferite al Testo unico bancario. Sono andato a leggermi come viene articolato il microcredito nel Testo unico bancario e dice: "siano di ammontare non superiore ai 25 mila euro - e qua ci siamo - che non siano assistite da garanzie reali e siano finalizzate all'avvio e allo sviluppo di iniziative imprenditoriali con l'inserimento nel mercato del lavoro, siano accompagnate da prestazioni di servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziabili". Non c'è alcuna traccia della bancabilità.
Il collega Cognetta questa mattina molto opportunamente le ha già chiesto alcune di queste...e lei in parte penso che abbia già risposto, e dico questo perché? Perché nell'altra risposta che lei mi ha dato mi ha detto: "ma tutti hanno fatto così", nel senso che i bandi che sono stati pubblicati nel resto d'Italia prevedevano questo. Io l'ho scritto nell'interpellanza, glielo ha in parte ricordato il collega Cognetta, ma io ho qua sotto mano il bando della Sardegna, è un bando molto chiaro perché scrivono una riga per dire quali sono i soggetti che avrebbero accesso a questo tipo di microcredito e si dice: "sostenere l'avvio di nuove attività imprenditoriali, ovvero la realizzazione di nuovi investimenti nell'ambito di iniziative già esistenti da parte di soggetti in difficoltà di accesso al credito e in condizioni di svantaggio", anche qua nessun cenno alla bancabilità. Ora, questo per dire che probabilmente il bando che ha messo in piedi la Valle d'Aosta è un bando che prevede dei requisiti...che né il Fondo sociale europeo prevede quale obbligo, né le regole del microcredito prevedono che ci sia questo tipo di assoggettamento a questa dichiarazione di non bancabilità e neppure i bandi delle altre Regioni lo hanno previsto. Ora, io l'ho detto l'altra volta: non ho dubbi che un bando, una volta che è pubblicato, non si possa modificare. Lei oggi l'ha confermato e non c'è dubbio, però a volte richiedere questa certificazione della non bancabilità mette in difficoltà delle imprese che magari con tanti sacrifici hanno cercato di onorare quelli che erano gli obblighi verso gli istituti di credito. Allora, è il messaggio che è devastante per quegli imprenditori che magari hanno fatto sacrifici, hanno cercato di pagare, magari con difficoltà di pagare, di onorare questo. Bene, noi adesso gli diciamo: "no, voi siete fuori da questa partita: la partita da 4 milioni e mezzo", con il tasso di interesse a zero, con 25 mila euro che farebbero comodo a questo tipo di imprese, gli diciamo: "no, questi sono 4 milioni e mezzo disponibili esclusivamente per soggetti cattivi pagatori o che non onorano quelli che sono eventualmente...o non hanno delle garanzie a sufficienza, o non onorano quelli che sono i pagamenti".
Lei oggi al collega Cognetta ha anche detto - e mi dispiace che non me l'abbia detto quando le ho fatto l'interpellanza l'altra volta - che la certificazione della bancabilità affidata alle banche è facoltativa. Io mi auguro che nella replica lei me lo spieghi bene questo concetto, perché gli uffici chiedono che un soggetto vada da una banca e la banca gli certifichi che è un cattivo pagatore e che non è bancabile. Questo è quello che avete chiesto voi a chi si è presentato ai vostri uffici, l'hanno detto a me, per cui penso che l'avranno detto anche a lei, non è una novità in termini assoluti. Allora, la Valle d'Aosta in questo momento non può permettersi di dare un segnale di questo tipo. Io aspetterò le sue risposte perché oggi le chiediamo anche il numero definitivo delle domande, quante saranno...per quale importo e, qualora vi siano ancora delle risorse disponibili, io ho appreso...e sono felice che lei abbia detto che avete intenzione per il futuro di rivedere questo concetto. Noi vorremmo che venisse fatto immediatamente qualora vi siano delle risorse disponibili, non lo so se ci saranno, ma lei mi risponderà e, se ci saranno, ne prenderò atto con piacere e le chiederò, Assessore, di farlo immediatamente, perché la Valle d'Aosta non può permettersi di lanciare un messaggio di questo genere, dove solo esclusivamente chi in questo momento non è bancabile ha accesso ad un credito da 25 mila euro. Per gli altri invece che cosa succede? Lei lo sa che cosa succede, Assessore, perché l'hanno detto a me, l'avranno detto anche a lei: chi è bancabile in questo momento si presenta all'istituto di credito, che gli dice: "io non te lo certifico", però ti dice: "venite da me, ve lo do io al 3,5-4 percento": questo è quello che succede alle imprese valdostane in questo momento. Grazie.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Marquis.
Marquis (SA) - Grazie Presidente.
Prima di addentrarmi nella risposta dei quesiti, udita l'esposizione dell'interpellanza, ritengo utile e indispensabile fare una premessa di inquadramento dell'istituto del microcredito. Il microcredito è una misura introdotta per far fronte all'esclusione finanziaria che molti soggetti imprenditoriali in diversi Paesi dell'Unione europea hanno subito e subiscono come conseguenza della crisi economica mondiale. L'esclusione finanziaria deriva dalla crescente difficoltà che incontra chi ha bisogno di credito, ma non è in grado di fornire adeguate garanzie alle banche. Anche in Italia e in Valle d'Aosta le banche, in base agli accordi siglati nell'ambito dell'Unione europea, hanno adottato criteri sempre più stringenti per concedere il credito. Il razionamento del credito ha incrementato le difficoltà ai soggetti ai quali si rivolge l'attenzione con il progetto del microcredito. Ricordo che il microcredito è uno strumento di microfinanza che l'Unione europea ha ritenuto utile sin dall'inizio della crisi per contribuire ad accrescere l'occupazione e a migliorare la competitività della platea delle microimprese, che sono la parte più significativa del tessuto del sistema produttivo europeo e che maggiormente sentono questo problema. In Italia le norme sul microcredito sono relativamente recenti e sono state introdotte con il decreto legislativo n. 141 del 2010, che è attuativo della direttiva comunitaria 48/2008, che riforma la disciplina del credito al consumo. Tale decreto legislativo ha portato modifiche al Testo unico bancario, prevedendo, tra l'altro, disposizioni specifiche riguardanti la definizione e le caratteristiche del microcredito, i soggetti finanziabili, gli organismi finanziatori. L'articolo 111 del Testo unico bancario tratta e disciplina quest'argomento. I microcrediti devono essere finalizzati all'avvio o all'esercizio delle attività di lavoro autonomo o di microimpresa, a condizione che i finanziamenti concessi abbiano le seguenti caratteristiche: siano di ammontare non superiore ai 25 mila euro e non siano assistiti da garanzie reali, pegno o ipoteca, siano finalizzati all'avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all'inserimento nel mercato del lavoro, siano accompagnati dalla prestazione di servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati. In definitiva, il microcredito non si prefigge di ridurre il costo del credito, ma di garantire l'accesso ai soggetti esclusi dai canali ordinari, che hanno idee imprenditoriali, ma credibilità non sufficiente per gli istituti di credito.
Fatta questa doverosa premessa, in riferimento al primo quesito: "qual è il numero definitivo delle domande presentate ed accettate e per che importo totale sono state finanziate", alla data di scadenza per la presentazione delle domande di microcredito, che era stata fissata al 29 maggio, sono state presentate 76 istanze per un importo totale di finanziamenti richiesti pari ad euro 1 milione e 666 mila.
Con riferimento al secondo quesito: "qualora vi siano risorse ancora disponibili a fronte dei 4.500.000 stanziati, come si pensa di utilizzarli", al termine del procedimento istruttorio dell'iniziativa attualmente in corso, di cui è prevista la conclusione entro il prossimo mese di luglio, si potranno fare le opportune analisi e valutazioni, così come avevo già detto questa mattina, sulle ragioni che hanno escluso molti partecipanti che avevano espresso interesse verso questa misura. Sarà solo allora che con la disponibilità degli elementi utili si potrà valutare un'eventuale riproposizione dell'iniziativa con innovazioni e correttivi, sempre però compatibilmente con la normativa vigente. Sin d'ora si evidenzia che gli spazi di manovra sono molto stretti.
Con riferimento al quesito n. 3: "perché nei bandi della Valle d'Aosta sia inserito il concetto della "bancabilità", facendo riferimento al Testo unico bancario-articolo 111, quando su bandi simili, vedi Sardegna, si fa esclusivamente riferimento a "soggetti con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di svantaggio", senza nessun cenno alla "bancabilità"", si evidenzia quanto segue: in occasione della risposta ad una precedente interpellanza, ho evidenziato che il microcredito è disciplinato e descritto dall'articolo 111 del Testo unico bancario, ancorché nelle direttive di attuazione non sia citato esplicitamente questo riferimento, si precisa che le disposizioni in esso contenute sono state assorbite integralmente, assorbite non solo dalla Valle d'Aosta, ma da tutte le altre Regioni che hanno posto in essere l'iniziativa del microcredito. A titolo di esempio, si evidenzia come il limite dei 25 mila euro ad ogni finanziamento, la mancata previsione di garanzie, la non retroattività delle spese e la previsione di piani di sviluppo, di assistenza e tutoraggio sono tutte previsioni presenti nell'articolo 111 del Testo unico bancario e nelle iniziative della Sardegna, della Puglia, della Campania e della Calabria, che sono le altre Regioni che hanno messo in atto quest'iniziativa. È vero che la Regione Sardegna nel bando fa riferimento a "soggetti con difficoltà di accesso al credito in condizioni di svantaggio", senza citare esplicitamente la bancabilità, ma è altrettanto vero che con un semplice approfondimento sull'argomento si riscontra negli allegati al bando, nello specifico nelle sue direttive di attuazione, l'ampia e precisa descrizione di cosa si intende per "soggetti con difficoltà di accesso al credito in condizioni di svantaggio". In questa circostanza la Regione Sardegna dà definizione dei soggetti con difficoltà di accesso al credito e in condizioni di svantaggio e recita: "soggetti non bancabili, ovvero considerati non idonei a fruire di servizi e prodotti finanziari del settore finanziario tradizionale, poiché non soddisfano il requisito della bancabilità", questa quindi è la definizione che questa mattina aveva dato sostanzialmente il collega Cognetta, riportando quanto aveva letto nel bando della Sardegna e precisamente in un suo allegato.
A conclusione, collega, quindi auspico di essere riuscito con quest'intervento a spiegare le modalità di approccio che abbiamo avuto nell'organizzare quest'importante iniziativa che sottostà a rigide regole sovraordinate e che non poteva essere articolata con la libertà di azione che è stata manifestata durante la presentazione della presente interpellanza, ovvero per quest'iniziativa è imprescindibile sia rivolgersi a soggetti non bancabili sia fare riferimento all'articolo 111 del Testo unico bancario: queste sono condizioni sine qua non per attivare delle iniziative di microcredito. Grazie.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Vede, Assessore, l'articolo 111 l'avevo già citato io, per cui non c'è dubbio che ci siano...il requisito per quanto riguarda il discorso del microcredito...sul discorso della bancabilità non esiste proprio nell'articolo 111, per cui se il riferimento è l'articolo 111, l'articolo 111 non fa nessun riferimento al discorso della bancabilità.
Aspettavo con interesse che lei avesse chiarito il concetto che aveva espresso il collega Cognetta questa mattina sulla non necessità di avere la certificazione da un istituto di credito sulla non bancabilità, poi questo è quanto mi pare abbia detto questa mattina al collega Cognetta e aspettavo di capire quale era questa grande novità, perché se, da una parte, mi dice che l'obbligo è della non bancabilità e poi, dall'altra, mi dice: "no, ma la certificazione della bancabilità da parte dell'istituto di credito è facoltativa", beh, c'è qualcosa che non torna in questo concetto. Io mi attengo ai bandi, il bando che avete fatto voi prevede la non bancabilità, il bando della Sardegna non prevede il concetto della bancabilità. Questo è quanto, sono atti ufficiali che penso abbia letto lei, come li ho letti io su questo e il bando della Sardegna non solo non fa riferimento alla bancabilità, ma è molto chiaro su questo, ti dice che è per i soggetti in difficoltà e quant'altro.
Avrei gradito anche, tenuto conto che, al di là di tutto, non penso che su 4 milioni e mezzo stanziati a questo punto, chiuso l'iter, chiusa la partita...mi dice che sono 76 i soggetti che hanno chiesto questo finanziamento per un importo di 1 milione 666 mila...significa che è stato un clamoroso flop, io non so come vuole chiamarlo? Tre milioni di fondi europei che rischiamo eventualmente...non so, se non ci diamo una mossa, magari di non poterli utilizzare. Io pensavo, visti i risultati, che magari cogliesse l'occasione...tenuto conto che questo è un momento di grande difficoltà - in cui mi pare che tutti dicano che stiamo vivendo un momento di crisi assoluta - e tenuto conto che ci sono due interpellanze nello stesso Consiglio in merito al microcredito, io mi aspettavo che magari venisse con qualche proposta, qualche idea. Noi adesso dobbiamo capire se dobbiamo aspettare luglio per avere qualche idea in merito. Assessore, io pensavo che con l'iter...tenuto conto dell'insuccesso che ha avuto e del parziale successo, che comunque non ha dato una risposta vera al mondo imprenditoriale in difficoltà, lei venisse con qualche idea in più e non dire: "vedremo che modello mettere in piedi". Non penso di aver chiesto o di chiedere l'impossibile in merito e vorremmo che una volta tanto la Valle d'Aosta avesse un po' più di coraggio e che, invece di mettere una regola in più, una virgola in più rispetto alle altre, ne metta magari una in meno e soprattutto che il concetto che chi è in difficoltà può essere...e glielo ho detto prima nell'illustrazione: anche chi con difficoltà ha rispettato i pagamenti...perché la non bancabilità significa anche non essere un buon pagatore, non è solo il dire: "non ho garanzie", ma vuol dire anche che magari qualcuno in un momento di difficoltà non ha potuto magari rispettare le regole e le scadenze. Allora, non è che io devo per forza essere un cattivo pagatore per avere accesso a questo microcredito...e non vuol dire dare degli aiuti a pioggia, ci mancherebbe ancora, questi non sono i contributi, sono giustamente legati ad una categoria. Io, guardi un po', magari mi sbaglio, ma penso che i soggetti in difficoltà in questo momento siano anche coloro che magari hanno con sacrificio cercato di mantenere i pagamenti, ma in questo momento hanno necessità di avere liquidità per investimenti. Mi sbaglio? Va bene, sono contento di sbagliarmi, perché io la penso esattamente così, Assessore, pertanto io le direi: guardi, non aspettiamo le vacanze, perché dopo luglio c'è agosto, poi c'è la sospensione e ci rivedremo a settembre...io gradirei che prima dell'ultimo Consiglio lei venisse e ci dicesse cosa vuol fare dei 3 milioni che in questo momento sono inutilizzati e che sarebbero una boccata di ossigeno per il mondo imprenditoriale. Grazie.
Presidente - Punto 22 all'ordine del giorno.