Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1224 del 20 maggio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1224/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Notizie in merito all'accoglienza da parte della Regione dei profughi assegnati dal Governo".

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Quest'interrogazione vuole fare luce sulle dichiarazioni contraddittorie rese dal Presidente Rollandin alla vigilia delle elezioni comunali. In meno di 24 ore ha dato delle dichiarazioni che sono sostanzialmente quasi una il contrario dell'altra, con toni che poi sono dei toni del tutto fuori luogo. Quando si risponde ad un giornalista: "prendeteveli a casa vostra" o quando si parla di profughi: "se li prenda a casa sua", insomma, mi pare che andiamo oltre. Non è in discussione il "sì" o il "no" all'accoglienza degli immigrati, che è un argomento complesso e lungo da trattare in questa sede, sono i toni, sono le dichiarazioni gravi nella forma e nei contenuti da parte di chi ricopre contemporaneamente la carica di Presidente della Regione, di Prefetto, quella di Presidente dell'Università e Presidente di un'associazione culturale, cariche che dovrebbero essere rivestite con onore, contegno, dignità e autorevolezza, perché lei, Presidente, quando parla, porta all'esterno dei confini della Valle d'Aosta anche l'immagine della Valle d'Aosta e non può fare dei "pezzi" come quello che si è fatto e a cui abbiamo assistito nel corso della trasmissione Piazzapulita di La7. Bisognerebbe capire se le dichiarazioni sono state rese dal Prefetto oppure dal Presidente della Regione. Li accoglie oppure non li accoglie? C'è stato un ripensamento su questi profughi? Ci chiediamo questo come se lo chiedono molti valdostani. Quindi vediamo...parlatevi ogni tanto tra lei, Presidente Rollandin, e il Prefetto Rollandin, così almeno decidete una posizione comune. Io chiederei magari al Presidente del Consiglio Viérin di fare una sospensione dei lavori per permettere al Presidente della Regione di confrontarsi un attimo col Prefetto Rollandin e di riuscire a trovare una dichiarazione congiunta. D'altronde, ricoprendo tutti questi incarichi, esiste il rischio che ci sia troppo poco tempo per condividere poi un'idea comune.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Per quanto riguarda la richiesta relativa all'accoglienza dei 79 profughi, come ho già avuto modo di ricordare, a cui si fa riferimento...in quel momento in cui è stato chiesto non potevano essere collocati in quanto non c'erano i posti e quello è stato detto. Come più volte ho cercato di spiegare, stiamo cercando di reperire ulteriori disponibilità per garantire ai profughi eventualmente indirizzati verso la Valle d'Aosta un'accoglienza dignitosa e rispettosa, sulla base dei requisiti e delle condizioni che lo stesso Ministero dell'Interno ha stabilito. Quando avremo acquisito questa nuova disponibilità, ovvero una o più strutture e i relativi dispositivi di accoglienza e gestione, comunicheremo al Ministero dell'Interno il numero dei posti che potremo mettere a disposizione. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Presidente Rollandin, io la invidio, vorrei averlo io il suo guardaroba. Alla vigilia delle elezioni comunali indossa la camicia verde del leghista per far vedere i muscoli, poi, quando arriva Renzi a far campagna elettorale con il volo di Stato, che lo riporta in un'altra regione a 26 mila euro all'ora, come alle vacanze a Courmayeur, lei indossa il saio del missionario, pronto all'accoglienza dei poveri profughi e ritrova la speranza. Ah, che bello! I toni sono quasi commossi dalla sua dichiarazione, ma sappiamo già dove finirà buona parte dei nuovi immigrati: nel caldo abbraccio della Cooperativa Leone Rosso, quella che aveva per alcuni giorni espresso anche il Vice Sindaco unionista di Aosta, non dico il nome, sennò dopo mi oscurano. Sprezzante anche la sua risposta al Vescovo di Aosta che ha espresso perplessità su certi atteggiamenti della politica, lei ha detto: "Libera Chiesa in libero Stato". Vedremo se alle prossime elezioni regionali ci saranno ancora le processioni di galoppini autonomisti a chiedere voti dei cattolici oppure se sarà rispettoso di questo principio sbattuto in faccia al Vescovo - dieci secondi e finisco - ma per allora, Presidente, lei avrà sicuramente indossato la rassicurante tonica del parroco di Paese e il nuovo sermone sarà per promuovere il voto dei cattolici verso la salvezza in salsa autonomista. Staremo a vedere quanti valdostani si faranno fregare da questo nuovo travestimento.

Presidente - Punto 4 all'ordine del giorno.