Oggetto del Consiglio n. 1220 del 7 maggio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1220/XIV - Proposta di legge: "Disposizioni urgenti per garantire il servizio di segreteria nell'ambito delle nuove forme associative tra enti locali di cui alla legge regionale 5 agosto 2014, n. 6 (Nuova disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali e soppressione delle Comunità montane)".
Presidente - Passiamo al punto 37.01 all'ordine del giorno. Per corretta informazione, prima di passare la parola al relatore Farcoz, voglio ricordare che a questa Presidenza è pervenuta in data 5 maggio, da parte del capogruppo dell'ALPE Albert Chatrian e da Gérandin per il gruppo UVP, la dichiarazione di aver ritirato la propria firma dalla presentazione della proposta di legge indicata in oggetto e in discussione in questo momento, presentata il 13 marzo 2015. La parola al collega Farcoz.
Farcoz (UV) - Merci Président.
La presente proposta di legge, "Disposizioni urgenti per garantire il servizio di segreteria nell'ambito delle nuove forme associative tra Enti locali, di cui alla legge regionale 5 agosto 2014, n. 6", risulta essere il quarto testo legislativo relativo alla riorganizzazione degli Enti locali della Valle d'Aosta. Come già sottolineato più volte, in questa riorganizzazione non semplice degli Enti locali, ferma è stata la volontà di mantenere vivi i settantaquattro comuni valdostani, con le loro strutture e il personale politico e amministrativo a stretto contatto con la popolazione. Parallelamente, vi è la necessità di ridurre i costi complessivi dell'apparato pubblico, aumentare l'efficienza dei servizi, creare economie di scala nelle forniture e la non più posticipabile necessità di creare sistema, collaborazione e unità di intenti in zone che condividono punti di sviluppo comune, sempre rispettando il principio della sussidiarietà, secondo il quale l'azione, funzione o servizio che sia, è svolta dall'ente che meglio riesce a gestirla.
Questa proposta di legge conclude un lungo e non semplice periodo legislativo strutturato, come dicevo prima, da quattro testi che in ordine sono: la legge regionale madre n. 6 del 2014, la legge regionale n. 1 del 2015, la legge regionale n. 4 del 2015 e la proposta odierna di riforma della riorganizzazione dei segretari comunali. Pertanto, permettetemi di ringraziare sin d'ora coloro che hanno voluto partecipare fattivamente alla discussione e all'approvazione dei precedenti testi di legge, in particolare i colleghi della I e della II Commissione, il CPEL con il suo Presidente e tutti coloro che ne fanno parte, le organizzazioni sindacali, le strutture dell'Amministrazione regionale e tutti coloro che in audizione hanno potuto portare il loro contributo. Fondamentale è stato il contributo svolto dal gruppo di lavoro, che ringrazio sentitamente, in cui erano presenti tutte le forze politiche appartenenti a questo Consiglio, escluso il Movimento Cinque Stelle.
Il testo, che oggi portiamo all'attenzione del Consiglio, è stato il frutto di un lungo dibattito e di numerosi approfondimenti, grazie a quattro riunioni del gruppo di lavoro, che ricordo era la sommatoria delle cinque forze presenti in questo Consiglio e cinque commissioni congiunte, la I e la II. Una proposta di legge modificata e soprattutto migliorata durante il suo iter in commissione, grazie ai contributi delle organizzazioni sindacali, al contributo fattivo dell'ARSEL attraverso i suoi componenti più rappresentativi e dei colleghi del gruppo di lavoro e delle commissioni.
Ritornando alla legge regionale n. 6 del 2014, votata a larga maggioranza da questo Consiglio, trentatré a favore e due contro - voglio ricordarlo, perché in qualche modo ha engendré un nuovo periodo di riforme strutturali per i comuni valdostani - essa disciplina questa nuova organizzazione delle funzioni dei servizi comunali con l'obiettivo di incrementare la qualità delle prestazioni dei servizi comunali, riducendo complessivamente gli oneri organizzativi e finanziari, garantendo uniformi livelli essenziali delle prestazioni sull'intero territorio regionale. In particolare l'articolo 19 disciplina l'obbligo di convenzionamento di alcuni servizi e funzioni, tra cui "l'organizzazione generale dell'amministrazione comunale ivi compreso il servizio di segreteria comunale". Da qui la necessità di armonizzare la legge regionale n. 46 del 1998, "Norme in materia di segretari degli enti locali della Regione autonoma Valle d'Aosta", con la suddetta legge, in modo tale da rispettare i principi di riorganizzazione comunale per ridurre gli oneri finanziari comunali ed evitare vuoti normativi, in base alle nuove disposizioni del convenzionamento obbligatorio.
Il testo di legge è composto da sei articoli. L'articolo 1 prevede, al fine di garantire pari condizioni di scelta a tutti gli amministratori di tutti gli Enti locali delle nuove funzioni associative, che tutti gli incarichi di segretario, quale che sia la durata originaria prevista, cessino automaticamente alla data delle elezioni generali comunali del 2015. L'articolo 2 detta le disposizioni relative ai tempi e alle modalità di conferimento degli incarichi di Segretario degli Enti locali e delle loro nuove forme associative, prevedendo in particolare per il Segretario dei comuni convenzionati ai sensi dell'articolo 19 della legge n. 6 del 2014, che il provvedimento di incarico sia adottato dal sindaco del Comune cosiddetto capofila. Inoltre si inserisce il criterio per stabilire il numero massimo degli incarichi conferibili ai soggetti iscritti all'albo regionale dei segretari comunali. Successivamente si determina il numero dei posti di Segretario per i comuni convenzionati, stabilendo che, quando il numero dei segretari sia pari a due, almeno uno degli incarichi debba essere conferito a soggetti iscritti all'albo regionale dei segretari comunali ex parte prima, demandando agli stessi comuni l'adozione di appositi regolamenti per disciplinare la ripartizione delle competenze tra i segretari, quando il numero sia pari a due. L'articolo 3 prevede, anche in relazione a quanto stabilito dalla legge regionale n. 22 del 2010, volta a favorire la mobilità presso tutti gli enti del comparto unico regionale e le società partecipate e controllate, che i segretari ex parte prima, eventualmente collocati in disponibilità, siano prioritariamente utilizzati dall'Amministrazione regionale, dagli altri enti del comparto unico regionale e dai loro enti strumentali anche economici e delle società a partecipazione pubblica regionale e locale. L'articolo 4 attribuisce alla Giunta regionale, previo parere della Commissione competente, l'individuazione dell'ambito territoriale ottimale nel caso in cui non sia stato raggiunto l'accordo tra i diversi comuni. L'articolo 5 reca le disposizioni finali, rinviando in particolare alla generale applicazione delle disposizioni attualmente vigenti in materia di cui alla legge regionale n. 46 del 1998 e al regolamento regionale n. 4 del 1999, per tutto quanto diversamente disciplinato dalla presente proposta di legge. Inoltre l'agenzia regionale dei segretari deve avviare entro dodici mesi le procedure concorsuali per l'accesso all'albo dei segretari, comunque tenendo in considerazione l'evoluzione normativa che avviene nel panorama nazionale. L'articolo 6, infine, reca la disposizione della dichiarazione di urgenza. Grazie.
Presidente - Grazie collega.
Chi chiede la parola per la discussione generale? Ricordo che su questa proposta di legge ci sono quattro emendamenti: due del Movimento Cinque Stelle e due dei colleghi Farcoz, Borrello e Donzel. Si vota il testo delle commissioni.
Chiudiamo la discussione generale e passiamo alla discussine dell'articolato.
All'articolo 1 abbiamo l'emendamento dei colleghi Farcoz, Borrello e Donzel. Qualcuno intende illustrarlo? Allora lo mettiamo in votazione. Votazione aperta. Votazione chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Possiamo dare lo stesso risultato per l'articolo 1? Stesso risultato.
All'articolo 2 abbiamo l'emendamento del Movimento Cinque Stelle. Qualcuno intende illustrarlo? La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
Molto brevemente: al punto 5 dell'articolo 2 viene evidenziato il numero di segretari comunali per numero di comuni. Noi abbiamo semplicemente cambiato questo numero aumentandolo: al punto "a) nel caso in cui le convenzioni tra comuni aventi singolarmente popolazioni sino a 1000 abitanti", noi abbiamo chiesto un segretario per quattro comuni e due, da cinque e sei comuni. Lo stesso da 1001 a 3000 abitanti: uno fino a tre comuni e due da quattro a sei comuni. Sopra i 3000 abitanti, invece, uno fino a tre comuni e due per quattro comuni. È solo una modifica tecnica che può essere o no presa in considerazione, la quale serve semplicemente per abbassare ancora di più i costi, che è l'intento di questo articolo. Grazie.
Presidente - Grazie collega.
Qualcuno intende intervenire sull'emendamento? Poniamo in votazione l'emendamento n.1 del Movimento Cinque Stelle. Prego i colleghi di votare. Votazione chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 2
Contrari: 17
Astenuti: 15 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Donzel, Fabbri, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione dell'articolo 2. Siete pregati di votare. Votazione chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin,
Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
All'articolo 3 c'è il secondo emendamento del Movimento Cinque Stelle. La parola al collega Cognetta per l'illustrazione.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
L'articolo 3 è relativo all'utilizzo dei segretari collocati in disponibilità. Nell'articolo originale della legge c'è la possibilità che essi siano utilizzati nell'Amministrazione regionale, piuttosto che negli altri enti del comparto unico regionale, e così via. Noi proponiamo di aggiungere anche il Consiglio regionale, cioè che questi segretari non utilizzati nei comuni possano esserlo nel Consiglio regionale, come supporto ai gruppi consiliari per la loro attività, con un'assegnazione diretta a ciascun gruppo consiliare. Questo per aiutare i consiglieri e i gruppi nella loro attività legislativa. È una modifica non sostanziale, ma che dà una possibilità in più anche a noi di poter lavorare, per non utilizzare dipendenti esterni a supporto dei gruppi.
Presidente - Qualcuno intende intervenire sull'emendamento? Apriamo la votazione sull'emendamento n. 2 del Movimento Cinque Stelle. Votazione chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 2
Contrari: 17
Astenuti: 15 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Donzel, Fabbri, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio non approva.
Poniamo in votazione l'articolo 3. Votazione aperta. Votazione chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 4, sul quale abbiamo il secondo emendamento di Farcoz, Borrello e Donzel. Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. Votazione chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Possiamo dare lo stesso risultato per l'articolo 4? Stesso risultato. Articolo 5? Stesso risultato. Articolo 6? Stesso risultato.
Prima di porre in votazione il disegno di legge nel suo complesso, la parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
Mi sembra giusto innanzitutto sottolineare, come è stato fatto dal relatore, il lavoro che nel gruppo è stato fatto con grande attenzione ai risvolti di questa norma. Non dimentichiamoci che ci si è presi del tempo per riuscire a coinvolgere tutte le istituzioni, le parti interessate e i vari organismi che in qualche modo saranno poi i veri fruitori di questo servizio dei segretari.
Sicuramente, nell'ambito dell'organizzazione del Comune, i segretari hanno un ruolo molto importante. Noi sappiamo che in questo momento c'è una presenza di segretari che hanno svolto un certo percorso e sono di ruolo; c'è poi una serie di persone, che si sono preparate per svolgere questo ruolo e sono nella fascia 2, le quali hanno i requisiti per farlo e che in questi anni in parte sono state utilizzate dai comuni, avendo tutti i requisiti. Giustamente si è voluto specificare che questa è una fase transitoria e che deve avere un termine: ci devono essere dei concorsi in modo da trovare il modo di regolarizzare queste posizioni, attivando dei meccanismi che confortino l'utilizzo che se ne fa a livello delle singole Unités de Communes e delle varie strutture. Credo sia stato un approfondimento che ha portato a meglio specificare come attivare questi meccanismi e ringrazio i colleghi che su questo hanno insistito perché si arrivasse a una definizione, la più vicina possibile a una soluzione vera e definitiva.
Abbiamo una solida base di professionalità rappresentata dai segretari e non dimentichiamo che alcuni di loro hanno posizioni importanti in taluni enti e anche nell'Amministrazione regionale, proprio per la loro competenza su una materia delicata e in piena evoluzione come quella degli enti locali. Non dimentichiamo che il lavoro che dovrà essere fatto in questi anni, sarà molto delicato, perché cambierà tutta una serie di regole e cambieranno le modalità di attivare i bilanci comunali. L'armonizzazione regionale comporta una serie di conseguenze anche sui comuni e dovrà essere fatto un lavoro importante, che è già stato in qualche modo anticipato nei comuni stessi, soprattutto a livello di chiarezza nell'impostazione dei bilanci e nelle possibilità di risparmiare. Il senso generale è di attivare dei meccanismi di coordinamento che permettano ai comuni di lavorare insieme, quindi con il supporto dei segretari, in modo da far sì che ci sia una riduzione dei costi.
Tutto questo è nella logica con cui sono state approvate anche le altre leggi: questa è l'ultima e completa la normativa che prevede tale passaggio molto importante, non dico epocale, perché forse il termine sarebbe esagerato, ma sicuramente è un cambiamento molto molto forte nell'ambito della collaborazione tra comuni. Le Unités de Communes cambieranno tante cose e quando abbiamo approvato la legge 6 abbiamo detto che è un primo passo, perché la logica è di trovare un'organizzazione che permetta di lavorare ad ampio raggio e per far sì che sempre di più questa comunità si ritrovi.
Credo che il lavoro fatto sia stato molto importante. Sicuramente ci potranno essere degli aggiustamenti in corso d'opera: questa legge non è un blocco definitivo, ma è un passo importante nella logica di una trasformazione negli Enti locali, a cui noi diamo grande importanza. Dobbiamo sottolineare che è stato fatto uno sforzo da parte di tutti: al di là di qualche problemino che rimane, però tutte le forze hanno partecipato e credo che il risultato sia molto positivo. Spero che dia le opportunità ai comuni di esprimersi al meglio per le collettività locali nel loro insieme. Grazie.
Presidente - Grazie Presidente. Per dichiarazione di voto la parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Quest'ultimo disegno di legge è la conclusione più ovvia di quel percorso che abbiamo condiviso, dalla gestione associata fino alla modifica del sistema elettorale. È chiaro che da questo percorso non poteva essere escluso il discorso della riorganizzazione dei segretari comunali.
Ci tengo a sottolineare che il contesto della Valle d'Aosta è del tutto diverso rispetto a quello nazionale. Noi abbiamo fatto delle scelte già assolutamente innovative, quando abbiamo deciso che per la Valle d'Aosta i segretari erano dirigenti, mentre in campo nazionale si parlava ancora di segretari e di ruoli da direttore generale e quant'altro. Già allora abbiamo posto un paletto molto chiaro, per cui, in merito a quella che potrebbe essere in futuro la riforma, cioè la valutazione a livello nazionale del ruolo del segretario, noi pensiamo che in Valle d'Aosta il problema sia già ampiamente superato.
Noi volevamo dire che il lavorare all'interno dei gruppi di lavoro, ci pare sia stato un percorso che ha portato dei frutti. Ringrazio per questo il Presidente della Commissione e tutti coloro che hanno lavorato intorno a questo tavolo.
Volevo motivare anche il fatto che abbiamo ritirato la firma al disegno di legge. Noi abbiamo ancora delle perplessità legate soprattutto all'articolo 2, che va a regolamentare i conferimenti e le revoche degli incarichi. Le perplessità sono legate al fatto che a noi - lo dico con un po' di rammarico - all'interno del gruppo di lavoro e anche della I Commissione, la determinazione da parte dell'agenzia dei segretari non è pervenuta. Noi vorremmo che nel futuro tutta la documentazione che viene mandata a lei, Presidente, venga poi trasmessa ai gruppi e ai tavoli di lavoro, come anche alle commissioni competenti, perché poi dispiace sentirsi dire che non abbiamo letto la determinazione dell'agenzia dei segretari n. 3 del 2 di aprile del 2015, che poneva una serie di problemi. Tra l'altro, è l'agenzia che poi dovrà gestire questo percorso che non sarà facile e noi ci auguriamo che non ci siano anche dei contenziosi. Era importante che una determinazione dell'organo che gestirà direttamente questo passaggio delicato fosse almeno trasmessa.
È per questo che noi chiedevamo se c'era la possibilità di prendere un po' di tempo. Capiamo che i tempi sono quelli che ci vengono dettati, però noi ci teniamo a sottolineare la posizione che personalmente ho già espresso all'interno del gruppo di lavoro: a noi non pareva scandaloso, all'interno di quel passaggio che noi riteniamo positivo, legato alla modifica del discorso concorsuale, l'indizione di un concorso, avendo la stessa volontà di modificare le disposizioni transitorie all'articolo 26 della legge 6 per quello che riguarda il Comune di Aosta, la quale fissa dei termini - Presidente, glielo dico già subito - che non saranno rispettati. I termini erano di sei mesi dall'entrata in vigore della legge, per la determinazione dell'ambito territoriale ottimale, vale a dire dal 5 di febbraio; da lì scattavano i quattro mesi per avviare il discorso della gestione associata, tra cui anche la questione del segretario, il cui termine scadrà il 5 giugno. Probabilmente lei, Presidente, si troverà già in questo lasso di tempo a dover fare un sollecito, ma è impossibile che vengano rispettati questi termini, per cui io dico che, con un po' più di coraggio, potevamo spostare tutto a fine anno. A noi pareva la soluzione ottimale, anche per non andare ad avviare una gestione di convenzioni, in un momento in cui c'è un cambio di amministrazioni e di segretari. Questo è il motivo per cui noi ci asteniamo, pur condividendo che questa legge è assolutamente necessaria: su questo non c'è ombra di dubbio e noi non potevamo pensare di andare avanti con la vecchia legge.
Due passaggi molto rapidi su quello che a noi ha fatto piacere. C'è un'indicazione molto precisa sulla volontà espressa anche da lei, Presidente, che in futuro ci sarà una modifica di legge per quello che riguarda il BIM. Noi riteniamo che il BIM non debba essere sede di segreteria: lo diciamo pubblicamente e questo sarà uno dei punti su cui noi ci batteremo al momento della modifica della legge. Accettiamo con favore la modifica della legge 6 per quello che riguarda l'ambito di Aosta, perché effettivamente non aveva un senso obbligare il capoluogo a far parte di una gestione associata con altri comuni che hanno delle esigenze del tutto diverse. La parte del concorso per noi è fondamentale: ci siamo battuti e finalmente adesso avremo dei tempi certi. Per questo motivo noi ci asterremo su questo disegno di legge.
Presidente - Grazie. La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì grazie Presidente.
Ho contribuito in prima persona alla scrittura a più mani di questa proposta di legge e, come gruppo ALPE, penso che abbiamo portato il nostro contributo. Riteniamo che fosse un passo che andava fatto e ce lo siamo detti, ma il tutto doveva essere messo in campo sapendo che come legislatori la sfida non era semplice, per tante ragioni. In questi anni la gestione delle segreterie si è consolidato e modificare un impianto è sempre comunque una sfida. Non so se questa sarà la ricetta migliore, ma quantomeno ci abbiamo provato e abbiamo cercato di inserire degli elementi di miglioramento dell'impianto.
Tre le considerazioni. Il primo obiettivo era comunque un discorso di risparmio: verificheremo tra qualche mese se il legislatore è riuscito a inserire e a trasmettere, all'interno della proposta di legge, il modello di questo nuovo impianto. Il secondo è la sfida della collaborazione, forse la più difficile: far collaborare i nostri enti. È sempre brutto - lo dico da ex sindaco - obbligare. Non è bello obbligare, ma se si vuole modificare e iniziare un percorso nuovo, si deve comunque imporre, mettendo dei paletti e delle briglie. La terza riflessione che vorrei fare è di garantire alla macchina amministrativa una certa qualità del sistema pubblico e della cosa pubblica. Garantire la qualità vuol dire che oltre un certo limite non si può andare, altrimenti avremmo dovuto fare altre scelte un anno fa. Il piccolo comune deve avere una sua dignità, dato che l'anno scorso è stato deciso in quest'aula di mantenere comunque l'impianto dei settantaquattro comuni: noi eravamo e siamo a favore, di conseguenza dobbiamo garantire quella qualità amministrativa per poter assicurare agli amministratori la possibilità di gestire bene la cosa pubblica.
Tre punti di forza e uno di debolezza. Il primo, non solo ci trova a favore, ma siamo stati, insieme ad altri gruppi, fautori del discorso di modificare le condizioni per programmare un concorso per quanto riguarda l'albo B e non solo. Il secondo, che è più di natura politica, è quello del conferimento e della revoca degli incarichi di segretario degli enti locali, con cui si è voluto politicamente dare una priorità ai piccoli comuni. Per noi questo è un messaggio importante, perché riteniamo che anche al piccolo comune che ha poche risorse, che anche alle persone che abitano ancora nei piccoli centri di alta e di media montagna, noi legislatori dobbiamo garantire quella qualità della vita. Sovente in campagna elettorale tanti se ne riempiono la bocca, ma poi forse bisogna vivere quelle comunità, quelle località che sono vive, che hanno il senso del volontariato e il senso della comunità; è una scelta di vita, non è solo un discorso di natura economica. Terzo, all'articolo 2, la possibilità del massimo di tre sedi e comunque di un décalage, che è scritto bene, dal nostro punto di vista, all'interno dell'impianto legislativo. Peccato: dopo aver affrontato la questione nel gruppo di lavoro e in Commissione diverse volte - tutti abbiamo cercato di portare il nostro contributo - forse potevamo fare ancora un passo in più con l'agenzia e dettagliare meglio il comma 1 dell'articolo 2. Forse si poteva approfondire ancora in una seduta in Commissione, per dare quella possibilità non dico di certezza, perché come dicevamo prima la legge perfetta non esiste, ma magari riuscendo a migliorare ulteriormente il comma 1 dell'articolo 2, proprio per non creare equivoci.
Ripeto, però, la base di partenza: il concorso per i futuri segretari comunali e, in seconda battuta, la possibilità di scegliere dei piccoli centri, dei piccoli numeri, delle piccole comunità e località, con tutto il rispetto per i centri medio-grandi, che sono comunque più strutturati rispetto al piccolo comune di alta e media montagna. Il nostro voto sarà di astensione su questo impianto di legge. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
È importante, per comprendere il senso del nostro voto su questo provvedimento, ripercorrere brevemente il percorso che ha avuto la riforma degli Enti locali. Dopo momenti anche di scontro politico vivace durante gli anni precedenti, rispetto a come riorganizzare gli Enti locali, è passata in Consiglio regionale l'idea di tentare sulle riforme istituzionali un tavolo di lavoro che vedesse presenti tutte le forze del Consiglio stesso. Riconosco che all'inizio, per il Partito Democratico, il tentare una mediazione non sembrava facile ed è stato dirimente il primo passaggio, che è stato la prima legge che ha costituito il tassello iniziale da cui sono discese tutte le altre. Lì è passato da una parte il principio che rimanevano i settantaquattro comuni, dall'altra quello, per il quale siamo rimasti a quel tavolo e abbiamo collaborato a questa riforma, che bisognava fare squadra e lavorare insieme, associarsi, unire le energie, per riuscire a gestire questa fase molto più difficile. Riconoscendo questi due principi fondamentali, abbiamo cercato con le nostre competenze di collaborare alla stesura di questi testi di legge, così che abbiamo potuto contribuire anche a una nuova legge elettorale e all'impianto che normava meglio i compensi agli amministratori.
Su quest'ultimo passaggio riconosco, per le competenze che c'erano, che era una normativa molto più tecnica, ma quello che è fondamentale per noi è che questo testo non stravolge, anzi rafforza e continua, sulla strada dei due principi che dicevo all'inizio: mantenere i settantaquattro comuni e come metterli insieme e farli lavorare in squadra. Il testo è assolutamente in linea con questi principi iniziali e li svolge in un continuo.
Devo ringraziare - le logiche politiche che portano a votare ogni gruppo per conto suo, vanno sempre rispettate in un'aula - i colleghi Chatrian e Gerandin che su questo testo molto tecnico hanno dato un forte contributo: possiamo dire tra noi che ci abbiamo lavorato, che ci sono degli articoli che portano la loro firma. L'articolo che creava qualche problema era quello su come assegnare i segretari comunali, che è stato affrontato in una lunghissima discussione. Bisogna anche rivendicare quello che c'è e che - devo riconoscerlo - il collega Chatrian ha rivendicato. Abbiamo detto no allo Charaban, cioè al metodo della corsa, del più forte, del fare la coda lì davanti, dello strapparsi...bisognava introdurre dei criteri. Secondo me, la politica non aveva il compito di stilare alla perfezione un regolamento, che dovrà essere fatto e dovrà anche essere rettificato nelle prassi che si costituiranno all'interno dell'agenzia, ma di introdurre i principi. I principi erano che i piccoli comuni devono avere pari dignità e in questo caso addirittura accedono alla scelta prima degli altri, e che in questa scelta i segretari comunali non fossero messi a lavorare in segreto, attraverso chissà quali contatti segreti, ma potessero esprimere pubblicamente quali sono le loro preferenze.
Io penso che un'indicazione l'abbiamo data e che rispetto al passato questo costituisca un grosso passo avanti. Come per le altre leggi non è stato fatto un provvedimento in cui il cento percento è del PD, ma abbiamo mediato e rispettato le esigenze degli altri, così anche in questo caso ci è sembrato di dover prendere atto che si chiudeva un percorso molto positivo per gli Enti locali della Valle d'Aosta. Non sarà questa la riforma che risolverà tutti gli enormi problemi degli Enti locali, soprattutto la crisi economica e quant'altro, ma è il tentativo di dare una risposta forte e collaborativa, che ha dimostrato anche che il Consiglio regionale sa lavorare e fare delle leggi insieme nell'interesse generale dei cittadini. Noi non siamo solo lì a fare campagna elettorale, a strapparci i voti l'un l'altro, ma sappiamo anche rispondere agli interessi generali, quindi noi contribuiamo con il voto a questa legge che chiude questo percorso.
Presidente - La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Molto velocemente, un contributo in qualità di firmatario di questo disegno di legge e di partecipante al gruppo di lavoro che ha redatto il testo. Innanzitutto anticipo che non entrerò negli aspetti di carattere tecnico che sono stati ben spiegati dal collega Farcoz, che ringrazio. Soprattutto devo ringraziare il gruppo di lavoro che ha lavorato in maniera attiva nel predisporre il testo, senza andare a fare delle valutazioni di carattere partitico e ha ragionato in maniera trasversale. Le valutazioni di carattere generale e politico sono legate essenzialmente al completamento di un percorso di riforme, che questa assemblea ha ritenuto opportuno intraprendere. Oggi con questo disegno di legge andiamo a definire e a completare l'aspetto di carattere normativo incardinato alla gestione degli Enti locali. Lo sforzo fatto a livello politico è stato di cercare di armonizzare i disegni di legge, in modo tale da rendere facilmente applicabili queste riforme.
Ripeto, così come l'ho già detto tante altre volte, che le riforme si scrivono sulla carta, ma poi devono essere applicate. Compito del legislatore è di monitorare continuamente le implicazioni e le applicazioni ad esse connesse. È per questo che voteremo a favore.
Presidente - Grazie collega.
Non ci sono altre richieste. Passiamo alla votazione del disegno di legge nel suo complesso. Votazione aperta. Votazione chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 35
Votanti: 21
Favorevoli: 21
Astenuti: 14 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Ferrero, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Con questo punto si chiudono i lavori di oggi. Ricordo che i punti 38 e 38.01 saranno reiscritti alla prossima adunanza del Consiglio e che il punto 38.01 è rinviato in Commissione per un approfondimento. Chiedo ai colleghi di conservare la relazione sul punto 38, sulle attività di rilievo europeo e internazionale svolte dalla Regione, per evitare di rifare le fotocopie. Grazie.
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L'adunanza termina alle ore 10,09.