Oggetto del Consiglio n. 1195 del 6 maggio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1195/XIV - Interpellanza: "Predisposizione di linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori che operano nell'ambito dell'Azienda USL".
Presidente - Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz, ne ha la facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
L'argomento che affrontiamo oggi, oltre che complesso, è anche piuttosto delicato. Quando si parla di problemi connessi all'abuso di sostanze alcoliche e all'uso di stupefacenti, il rischio è di precipitare in un approccio moralistico o proibizionistico dell'argomento. Lungi da noi affrontare questo tema con un taglio del genere, ma crediamo che valga la pena di spendere qualche minuto per capire se vi è da parte delle istituzioni sufficiente sensibilità sulle possibili conseguenze che potrebbe avere uno stato di alterazione momentanea o, peggio ancora permanente, indotto dal consumo di alcol, stupefacenti e/o sostanze psicotrope su lavoratori adibiti a mansioni che, per loro natura, comportano rischi di infortuni o per la sicurezza, l'incolumità o la salute propria di terzi. L'interpellanza si sofferma in particolare su quegli operatori che, assunti direttamente o tramite agenzie di somministrazione o in convenzione, ad esempio, i volontari, operano in particolare nel campo del soccorso e dell'emergenza. Delimito l'ambito di discussione agli operatori adibiti al soccorso e all'emergenza, cioè gli autisti di ambulanza e soccorritori, in quanto specifiche categorie di operatori sanitari - cito alcune categorie ben individuate: per esempio, i medici, gli infermieri, gli OSS, gli anestesisti e via dicendo - sono già tenute per legge a sottoporsi a periodici controlli finalizzati a verificare che non abbiano assunto bevande alcoliche in servizio e a sottoporsi a particolari accertamenti atti ad escludere situazioni di alcoldipendenza per la particolarità proprio del tipo di servizio a cui adempiono.
A dire il vero, Assessore, la Conferenza Stato-Regione con provvedimento del 16 marzo 2006 - provvedimento elaborato ai sensi della legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati: la n. 125 del 2001 - prevede che dette verifiche debbano essere estese anche alle mansioni inerenti ad alcune attività di trasporto come, ad esempio, gli addetti alla guida di veicoli stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida delle categorie B, C, D e E, con ciò intendendo quindi anche gli operatori addetti al soccorso, che, come noto, per poter fare quel tipo di attività, devono essere dotati di patente di tipo B. È pur vero che, quando si tratta dei periodici controlli sull'uso e l'abuso di sostanze alcoliche, si parla sempre di attività lavorative. Qualcuno quindi potrà questionare sul fatto che i volontari non possono essere considerati lavoratori, ma credo che tutti qui dentro - e credo anche fuori - possano concordare con me che le mansioni di questi operatori sono perfettamente assimilabili a quelli degli operatori assunti e quindi le cautele...che ricordo non sono a tutela dei soli operatori, ma anche degli assistiti, di tutti quei soggetti che potrebbero essere coinvolti a vario titolo nell'attività del soccorritore, non so...viene da pensare, ad esempio, ai pedoni che attraversano la strada mentre passa un'ambulanza, i guidatori delle autovetture che incrociano le ambulanze, all'equipaggio.
Dicevo che le funzioni dei soccorritori volontari sono assimilabili a quelle degli operatori assunti e pertanto nel documento di valutazione dei rischi volontari in questo caso gli autisti soccorritori dovrebbero essere contemplati alla pari dei lavoratori, perlomeno per quanto riguarda la dotazione di dispositivi di protezione individuale, la sorveglianza sanitaria, che è uno dei temi dell'interpellanza, e la partecipazione a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, naturalmente incentrati sui rischi specifici delle proprie attività. Non sono io che mi invento obblighi a carico delle associazioni o, meglio, in questo caso a carico del datore di lavoro, il committente, l'USL, potrà tranquillamente essere considerata tale nel caso della stipula di convenzione con le associazioni di volontariato, ma esistono norme specifiche che vanno dal decreto legislativo n. 81 del 2008, l'ex 626 tanto per capirci, alla legge n. 266 del 1991 sul volontariato fino alle più recenti disposizioni sulla protezione sanitaria a carico dei volontari della Protezione civile, ad esempio, e al cosiddetto "decreto del fare": la legge n. 98 del 2013.
Tornando alla questione sulla quale è incentrata l'interpellanza, quindi possiamo tranquillamente dire che anche i volontari organizzati, per tutte le considerazioni prima espresse, sono tenuti a sottoporsi alla cosiddetta "sorveglianza sanitaria", quindi, nel caso degli autisti soccorritori, anche agli accertamenti di cui alla legge n. 125 del 2001: la norma appunto in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati. Più complicata è la questione delle verifiche sull'uso delle sostanze stupefacenti e psicotrope e ciò in quanto la disposizione sugli accertamenti sanitari per accertare l'assenza di assunzione di sostanze stupefacenti - parlo dell'intesa della Conferenza Stato-Regione del 30 ottobre 2007 - quest'intesa non contempla i conducenti per i quali è richiesto il possesso della patente di guida di categoria B, nel nostro caso appunto gli autisti di ambulanza, ma parla di obblighi connessi a coloro che hanno la patente dalla C in poi. Fermo restando che la verifica potrebbe essere fatta secondo un criterio di analogia con le disposizioni sui problemi alcolcorrelati, voglio però precisare, Assessore, che all'articolo 1 dell'intesa è scritto: "le mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute propria di terzi, anche in riferimento ad assunzione solo sporadica di sostanze stupefacenti, sono, oltre a quelle inerenti attività di trasporto, anche quelle individuate nell'allegato" e nell'allegato abbiamo appunto coloro che utilizzano autovetture conducenti dalla C in poi. La dicitura quindi potrebbe ricomprendere, oltre alle mansioni individuate nell'allegato - appunto, come dicevo prima, quelle che necessitano patenti dalla C in su -, le attività di trasporto senza altra specificazione, quindi a rigor di logica anche quelle effettuate dagli autisti delle ambulanze, professionisti e volontari che siano. Metto le mani avanti, perché il dibattito...so che c'è un dibattito tra i medici competenti ed è un dibattito acceso su questo tema, quindi è bene che sia chiaro che la nostra interpretazione è in questo caso assolutamente estensiva, cioè non si possono escludere dal novero delle mansioni da sottoporre a controlli sull'uso delle sostanze stupefacenti gli autisti soccorritori in possesso della sola patente B, cioè questi dovrebbero essere ricompresi perché rientrano comunque nella tipologia di coloro che effettuano attività di trasporto.
Ho ritenuto di dover anticipare le risposte dell'Assessore con alcune considerazioni sulla sostanziale sovrapponibilità delle figure dei volontari a quelle degli operatori assunti ai fini della sorvegliabilità sanitaria, dei controlli sui problemi alcolcorrelati e sul consumo di stupefacenti perché spesso ci si trincera dietro ad interpretazioni rigide e funzionali delle norme e delle disposizioni, ma qui, colleghi, stiamo parlando della sicurezza dei nostri assistiti e anche dei cittadini. È per questo che altrove molte ASL e molte associazioni anche di volontariato hanno elaborato piani di valutazione dei rischi e protocolli interni che tagliano la testa al toro e che impongono tali verifiche al di là di ogni disquisizione di tipo interpretativo. Assessore, non abbiamo comunque la pretesa di esaurire con un'interpellanza il dibattito, che è un dibattito estremamente importante: quello sulla sicurezza sia dei lavoratori che degli utenti, ma crediamo che vada affrontato con determinazione e con la consapevolezza che è in ballo un bene preziosissimo, cioè la salute e l'incolumità delle persone, siano esse lavoratori, utenti o semplici cittadini. Grazie.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Fosson, ne ha la facoltà.
Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.
Sottolineo e condivido quello che lei ha detto all'inizio: questo è un problema molto complesso, sul quale non si può avere un approccio moralistico e se lei parla di un problema complesso, questo di cui lei si è occupato nella sua attività lavorativa, è più complesso ancora per chi di questo non se n'è occupato, perché la normativa, come lei ha detto, è una normativa spezzettata, di difficile interpretazione e forse non adeguata al rischio - anche questo condivido - di che cosa è il profilo di autista alla guida di un'ambulanza, magari con la sirena, che viaggia a velocità e che deve essere in uno stato di perfetta idoneità sanitaria. Vorrei però dire, come ho già accennato altre volte, che la prevenzione primaria è la grande arma per diminuire patologie e incidenti. Da noi non se ne sono mai verificati con autisti di ambulanza, com'è il caso della Toscana, che lei diceva, ma questo non vuol dire che non si possa comunque verificare e che ci sono delle mansioni a rischio: questo è evidente. Nel nostro nuovo piano sanitario, che è in fase di revisione, come ho già detto in commissione, ci sarà proprio una nuova strategia impostata tutta su una maggior prevenzione.
Le norme, lei l'ha citato correttamente, sono norme previste da accordi nazionali, poi c'è tutto il discorso - questo non è stato detto - delle sanzioni previste dal Codice stradale, che funziona come deterrente e il fatto di dare delle sanzioni importanti a chi guida in stato di ebbrezza ha sicuramente diminuito questa frequenza. Ci ricordiamo cos'è successo su quel pullman con i tifosi juventini che è andato a sbattere, il cui autista svizzero aveva un tasso alcolico elevato. Queste sono le norme nazionali, che non sono molto chiare, purtroppo, e poi possono essere però integrate da norme e linee regionali. Lei citava un decreto del 2006 che si occupava di alcolemia, di dipendenza da alcol e poi un accordo...è del 2007, che invece riprendeva tutto il discorso della tossicodipendenza e, purtroppo, nel decreto, nell'accordo Stato-Regioni del 2006 venivano previste delle categorie, relative alla patente C e alla patente B però i danni possono essere già fatti da uno che abbia la patente B come uno che abbia la patente C. La Regione ha legiferato su questo, nel senso che, riprendendo l'accordo Stato-Regione del 18 settembre 2008, ha approvato una delibera regionale del 20 marzo 2009 in cui le linee guida regionali venivano sottolineate, sotto il profilo della procedura di verifica di assenza di tossicodipendenza. In questa delibera poi si teneva conto della situazione valdostana, del numero dei lavoratori e della privacy. Le linee guida per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori dell'azienda partono da queste delibere, però poi cercano di unificare - mi sembra saggiamente - l'accordo 2006 con l'accordo 2007, cercando appunto di affrontare tutti i rischi correlati sia a situazioni di alcoldipendenze, sia a situazioni di tossicodipendenze. In particolare, l'azienda afferma: "sulla base di tale normativa, è stato integrato il documento di valutazione regionale dei rischi dell'azienda individuando le mansioni a rischio tra quelle elencate nei testi normativi sopraindicati, che divergono parzialmente per l'alcol e sostanze d'abuso. Sono inoltre stati assunti provvedimenti a livello interno per dare ampliamento a quanto disposto dalla vecchia legge n. 125 del 2001 - che ha citato - dove si dice che è fatto divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e super alcolici. L'azienda ha quindi disposto che sia cessata fin dal 2008 la somministrazione di alcol nelle mense aziendali, parimenti le bevande alcoliche non rientrano nella composizione dei pasti in convenzione presso i ristoranti sul territorio". Di tali iniziative, come del divieto di assunzione sul luogo di lavoro, dei controlli previsti dal medico competente, sono stati debitamente informati i rappresentanti dei lavoratori.
Poiché, come prima accennato, le norme in materia di alcol e tossicodipendenza non sono sovrapponibili, anche gli accertamenti previsti dalla legge dal medico competente divergono in base alla mansione. Nei casi citati per gli operatori sanitari e gli autisti di ambulanze vengono effettuati controlli per l'assenza di condizioni di alcoldipendenza, relative all'elenco mansioni allegate all'intesa del 2006, ma non di tossicodipendenza. I controlli per le sostanze d'abuso possono essere invece effettuati e di fatto vengono effettuati sugli autisti che guidano con patente C. Io facevo parte della Commissione infortuni sul lavoro fino al 2013 e si fece anche un grande lavoro rispetto alla possibilità della Valle d'Aosta, ad esempio, di fare l'emoglobina glicata, che è un esame del sangue che testimonia non l'assunzione acuta dell'alcol, ma la media di assunzione dell'alcol. È un esame che non tutti i laboratori fanno e tant'è vero che, quando viene ritirata la patente, adesso si chiede sempre l'emoglobina glicata che rileva il tono medio dell'alcol degli ultimi dieci giorni; questo è un esame molto sensibile che noi potevamo fare, ma su cui le Regioni non erano d'accordo.
Per quanto riguarda le misure di prevenzione - domanda n. 2 -, si fa riferimento a quanto sopra riportato in materia di protocolli, procedure interne relative al divieto di assunzione, somministrazione e formazione degli operatori e dei loro rappresentanti; sono analogamente tenute ad organizzarsi in materia le aziende e gli enti che operano in convenzione con l'USL.
Per la terza domanda, gli operatori con contratti atipici, poiché rientrano nella definizione di lavoratori ai sensi del decreto 81, che è un po' la madre o il padre di tutte queste norme. Ricordo e mi piace ricordarlo che il decreto 81 è una bella pagina di storia parlamentare, nel senso che i Parlamentari andarono a votare il decreto sulla sicurezza del lavoro quindici giorni prima della fine della legislatura, e lo votarono proprio per l'importanza della legge stessa. Però con il decreto 81 vengono di fatto svolti gli stessi controlli in materia di alcol e tossicodipendenze in generale per la tutela della sicurezza e la salute del lavoro e dell'incolumità degli utenti che si effettuano sui dipendenti. Il decreto 81 non prevedeva degli accertamenti per la sicurezza sul luogo di lavoro per i cosiddetti "volontari". Infatti, per quanto concerne le associazioni che non rientrano nella nozione di lavoratori. E questo perché? Perché il decreto 81 forse non voleva entrare nel problema del volontariato caricando il volontariato di norme, che forse poi avrebbero diminuito la percentuale di volontari, anche se io condivido che questo invece sia un problema e l'azienda nelle sue linee regionali è entrata nel merito. La convenzione con le associazioni di volontariato prevede che sia il Presidente dell'Organizzazione di Volontariato il responsabile dell'idoneità fisica del conduttore ma nella stessa convenzione è previsto un passaggio con l'ASL, in cui apporre alcune precisazioni in materia di sicurezza, nel rispetto dei rispettivi ruoli e responsabilità, in particolare si rende necessario effettuare l'analisi dei rischi per la salute e la sicurezza dei volontari. È stato attivato un percorso, la cui Federazione, ha incaricato il dottor Costa Alberto di istituire un percorso di sorveglianza nelle convenzioni con l'azienda che rimborsa i pasti, come ho detto precedentemente, escludendo dal rimborso tutti i tipi di bevande alcoliche. Cosa fare in futuro? Anch'io non ho sicuramente in questo la pretesa di dare delle soluzioni definitive, voglio testimoniare una sensibilità e un'attenzione su quanto rilevato da lei. Per le sostanze stupefacenti c'è l'assenza di un protocollo nazionale per l'accertamento e ciò pone un problema, che però dovrebbe essere in fase di risoluzione, perché in VIII Commissione, sempre al Senato, stanno prevedendo un accordo Stato-Regione che superi tutte queste difficoltà e che integri anche probabilmente la condizione di tutti i lavoratori del soccorso. Questo protocollo dice: "considerato che l'assenza di un protocollo nazionale per l'accertamento di condizioni di alcoldipendenza sta inducendo le Regioni a diversi protocolli... - eccetera, eccetera - ritenuto necessario evitare interpretazioni...", eccetera, e si prevedrà proprio un accordo unico Stato-Regione che riveda tutta la prevenzione primaria. Questo non è un documento che dovrebbe essere realizzato tra molto tempo, e penso che sia giusto aspettare, stringendo forse anche un pochino a livello regionale, intensificando quelle che sono le nostre attività su questo.
Concludendo mi permetto di dire che l'anno passato la Regione ha coordinato un gruppo di lavoro sull'analisi dei colpi di sonno negli autisti di TIR; è stata monitorata con l'Università di Torino e con la Neurologia di Aosta tutta una attività su questo tema. Sono emersi dei dati molto importanti che il Ministero sta valutando. È quindi una sollecitazione giusta, i problemi non sono ancora tutti risolti, la sensibilità c'è e sicuramente aspettiamo questo documento Stato-Regione che dovrebbe uscire a breve e dovrebbe colmare tutte le lacune esistenti e le difficoltà di interpretazione.
Presidente - Grazie. Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie.
Grazie Assessore per la risposta. Ho citato nella mia interpellanza, nella premessa, il caso di un tossicodipendente che guidava l'ambulanza, ribaltato in autostrada, in affidamento ai servizi sociali, aveva interrotto il percorso SERD, Misericordia di Lido Camaiore dice che non doveva fare quel lavoro. Ce n'è un altro: "ambulanza si schianta contro casello, l'autista era ubriaco. Aveva una percentuale di 2,27 grammi/litro, il limite legale è 0,5". Allora, il problema è un problema reale. Gli autisti di ambulanza che siano professionisti o volontari...il problema dei volontari è anche un po' più articolato, perché poi il problema dei volontari è che i volontari possono usufruire di pasti al di fuori dei circuiti, generalmente usufruiscono dei pasti sul territorio, quindi è vero che voi non rimborsate il vino, ma se si vogliono prendere il mezzo di litro di vino e i tre quarti di vino, se li prendono lo stesso e si possono anche far correggere il caffè. Il problema di verificare se chi utilizza automezzi, il conducente - che siano di categoria B le patenti o anche superiori - è in condizioni di massima capacità di riflessi e massima capacità fisica quindi è un problema che va al di là delle norme.
Io poi ho fatto apposta tutta quella premessa per cercare di far capire che tanto i volontari quanto i lavoratori, se vogliamo fare un'interpretazione estensiva, possono essere ricompresi nel novero di coloro che vengono e possono essere sottoposti al controllo dell'alcoldipendenza, dell'abuso di alcol e dell'utilizzo delle sostanze stupefacenti, perché qua non parliamo di abuso di sostanze stupefacenti. La norma prevede che chi guida - quindi chi guida, per esempio, alla Cogne i muletti o chi fa trasporti - non deve proprio assumere sostanze stupefacenti e non deve essere un consumatore né abituale, né occasionale, perché? Perché queste persone possono essere di nocumento, oltre che per sé stesse, per tutte quelle persone che in qualche modo incrociano, anche per quelle cose, perché, quando ti schianti contro un bene, che possa essere privato o pubblico, comunque danneggi tanto l'ambulanza quanto magari un'altra macchina, puoi investire un pedone, teniamo conto che gli autisti di ambulanza per legge possono derogare alle normali regole del Codice della strada, visto che lei ha citato il Codice della strada. Allora, il problema qua...esiste la possibilità, così come hanno fatto molte associazioni, molte ASL, di stringere, diciamo, le maglie del controllo per questi operatori e le maglie del controllo devono necessariamente essere messe in atto dall'ASL, perché l'ASL è il committente. Allora l'ASL deve intervenire sul proprio documento di valutazione dei rischi e deve specificare prima che esca il piano socio-sanitario regionale...non c'entra nulla né quello, né un'eventuale altra rettifica in Conferenza Stato-Regione...si deve prendere carico di un problema che è un problema reale: quello della sobrietà massima di chi utilizza ambulanze e di chi guida automezzi per conto dell'ASL in questo caso, poi ovviamente la questione è estensiva. È vero che qui c'è un paciocco tra la Conferenza Stato-Regione, l'intesa del 2006 e quella del 2007 che non sono proprio similari, però, se lei va a guardare, le casistiche sono le stesse identiche sia per il consumo di stupefacenti, sia per l'abuso di sostanze alcoliche. Vuol dire che questa è stata non so se un'omissione voluta, ma comunque è stata in qualche maniera un'omissione che potrebbe essere tranquillamente risolta in termini di analogia.
Riguardo poi alla denominazione "lavoratori sì, lavoratori no", queste persone fanno esattamente le stesse funzioni che fanno gli operatori del 118, le ambulanze, le divise, la formazione, il telefono e le autostrade le paghiamo noi, tutto è pagato dall'Amministrazione pubblica. Esiste una convenzione con persone che prendono fior di stipendi - non parlo dei volontari ovviamente, ma parlo della Federazione del soccorso -, io credo sia possibile una sorta di amalgama, di analogo trattamento tra i lavoratori e, tra l'altro, io ho avuto modo di chiedere a diversi lavoratori e non è che il controllo sia sulle sostanze stupefacenti che sull'abuso alcolico sia poi praticato in maniera così regolare e anche sui lavoratori assunti con contratti magari interinali. Riguardo a questo problema, quindi io credo che la struttura USL abbia a disposizione banche dati, noi siamo titolari del SERD, quindi possiamo anche verificare facendo degli incroci sui dati, siamo titolari dei percorsi eventualmente di recuperi, siamo titolari di una serie di strutture che ci possono...sulla sicurezza, sulla prevenzione abbiamo degli esperti in seno all'USL, utilizziamoli e mettiamo in piedi rapidamente questo protocollo prima che succeda qualcosa e magari ci ritroviamo anche noi nelle cronache perché un operatore si è schiantato da qualche parte, speriamo non succeda mai, ma non è escluso. Grazie.
Presidente - Grazie. Punto 15 all'ordine del giorno.