Oggetto del Consiglio n. 1149 del 9 aprile 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1149/XIV - Esame della tematica dei trasporti in Valle d'Aosta. (Discussione generale)
Presidente - Punto 1 all'ordine del giorno. La parola al collega Isabellon.
Isabellon (UV) - Grazie Presidente. Buongiorno a tutti.
La IV Commissione, che ho il piacere di presiedere, ha sviluppato in questi mesi un lavoro preparatorio per questo Consiglio straordinario sul tema dei trasporti che è oggetto dell'ordine del giorno di questa giornata. Tutto deriva da una decisione presa nella seduta del 18 novembre 2014 e votata da tutto il Consiglio, che ha ritenuto opportuno dedicare una seduta consiliare sul tema dei trasporti in Valle d'Aosta. Per preparare questi lavori, per dedicarvi i necessari dovuti approfondimenti ha affidato, come dicevo, la tematica alla IV Commissione consiliare permanente. La Commissione, nei suoi lavori, ha deciso di prevedere il coinvolgimento dell'Assessore regionale al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, e dei Dirigenti dei suoi uffici, che hanno partecipato attivamente (e credo che tutti i Commissari e anche i Consiglieri che hanno partecipato ai lavori hanno riconosciuto l'efficacia della presenza dei dirigenti insieme all'Assessore). Poi c'è stata la partecipazione dei Consiglieri non facenti parte della Commissione stessa, al fine di permettere a tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale di acquisire le stesse conoscenze delle problematiche esistenti sul tema.
Si è quindi ritenuto di suddividere la tematica in diversi momenti di confronto dedicando quattro riunioni all'analisi di quattro distinte tipologie di trasporto, e precisamente: il servizio autostradale, il trasporto pubblico su gomma, il servizio ferroviario e l'aeroporto regionale, coinvolgendo di volta in volta, in audizione, i portatori di interesse toccati dai singoli temi.
Alla seduta dedicata al servizio autostradale hanno quindi partecipato: il Presidente, l'Amministratore delegato e il Direttore della Società Autostrade Valdostane (SAV S.p.A.), il Presidente e il Direttore d'esercizio del Raccordo Autostradale Valle d'Aosta (RAV S.p.A.), il Presidente ed il Direttore amministrativo della Società Italiana Traforo del Gran San Bernardo (SITRASB S.p.A.) e il Direttore gerente della società GEIE Traforo del Monte Bianco. Nel corso della riunione, il confronto si è focalizzato sull'analisi dell'andamento degli ultimi sei anni dei flussi complessivi annui, dell'andamento delle tariffe, delle agevolazioni tariffarie in essere e i relativi dati, nonché sulle possibili ulteriori agevolazioni ipotizzabili per residenti e per turisti e sul numero del personale dipendente delle società summenzionate.
A seguire, alle riunioni dedicate al trasporto pubblico locale hanno partecipato: i Presidenti delle società concessionarie SAVDA S.p.A., SVAP (società cooperativa) e VITA S.p.A., il Presidente ed il Vicepresidente del Coordinamento disabili Valle d'Aosta, la Sovrintendente regionale agli studi, il Dirigente regionale della Struttura disabili, il Dirigente regionale della Struttura politiche sociali e i rappresentanti dei tassisti e dei noleggiatori con conducente. Il confronto si è concentrato sul servizio di trasporto pubblico locale su gomma con particolare attenzione all'analisi del servizio di trasporto disabili e del trasporto scolastico, sui servizi a chiamata diurni e notturni e sui trasporti svolti prevalentemente dai noleggiatori con conducente per garantire i collegamenti con gli aeroporti più vicini. Dall'analisi è emersa la consapevolezza di una riduzione delle risorse finanziarie regionali disponibili e quindi della necessità di operare una maggiore sinergia e complementarietà dei vari sistemi di trasporto, un'ottimizzazione del sistema di tariffazione e la promozione di una maggiore cultura del trasporto collettivo.
In seguito, all'incontro dedicato al servizio ferroviario hanno partecipato: i referenti della Direzione Territoriale Produzione di Torino RFI (Rete Ferroviaria Italiana), i referenti della Divisione Trasporto Regionale della Direzione Regione Piemonte e Valle d'Aosta di Trenitalia e la referente dell'Associazione pendolari veri. L'analisi del tema si è concentrata sull'approfondimento della situazione delle linee ferroviarie Aosta/Ivrea/Chivasso/Torino e Aosta/Pré-Saint-Didier. In particolare sono state evidenziate le necessità di un ammodernamento della linea e le fragilità esistenti sulle tratte: binario unico, rottura di carico ad Ivrea e a Chivasso per l'impossibilità di transitare con i treni diesel nella stazione ferroviaria di Torino/Porta Susa, assenza di elettrificazione della linea da Ivrea ad Aosta, numero elevato di passaggi a livello sul percorso, tempi di percorrenza elevati, mancanza di definizione degli accordi di programma per la piena applicazione del trasferimento di competenze dallo Stato alle Regioni in materia di trasporto ferroviario, a fronte delle importanti risorse messe in campo dalla Regione (23 milioni di euro annui) per la gestione del servizio ferroviario.
Infine, la riunione dedicata all'approfondimento del tema dell'aeroporto regionale si è sviluppata con l'audizione del Presidente e Amministratore delegato della società AVDA S.p.A., dei Consiglieri di nomina regionale nell'ambito del Consiglio di amministrazione e del Presidente del Collegio sindacale della società AVDA S.p.A., del Responsabile unico del procedimento e della direzione lavori dell'intervento di realizzazione del nuovo terminal passeggeri dell'aeroporto regionale, dei Dirigenti regionali e del Consulente del Dipartimento legale dell'Amministrazione regionale, dei Sindaci della Plaine coinvolti dai vincoli urbanistici imposti dall'Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC), dei rappresentanti della Federazione degli aeroclub operanti in ambito regionale e del Comitato aeroporto sostenibile. Nel corso della seduta sono stati approfonditi i temi connessi all'aspetto societario, alla situazione attuale dell'aerostazione e alle prospettive future dell'aeroporto Corrado Gex. L'ultima riunione plenaria ha visto il coinvolgimento dei rappresentanti del Consiglio Permanente degli Enti Locali, delle Organizzazioni sindacali, delle Associazioni dei consumatori, delle Associazioni datoriali, Confindustria Valle d'Aosta e Rete Imprese Italia Valle d'Aosta, dell'Associazione degli albergatori e del Presidente della Chambre valdôtaine des entreprises et des activités libérales, che hanno presentato osservazioni e proposte di intervento provenienti dai settori economici e sociali della regione sulla situazione complessiva dei trasporti in Valle d'Aosta.
La Commissione, nella riunione svoltasi in data 24 marzo 2015, nel completamento dei propri lavori di approfondimento della tematica, ha approvato all'unanimità le seguenti prime indicazioni preparatorie ai lavori del Consiglio regionale:
- autostrade e trafori (punto 1): avviare un confronto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti finalizzato a rivedere i contenuti delle attuali concessioni autostradali, per migliorare il modello gestionale e aumentare i tempi dei piani di rientro degli ingenti investimenti effettuati, in modo da consentire l'applicazione di tariffe meno onerose per gli utenti;
- trasporto pubblico locale (punto 2): rivedere l'attuale Piano di bacino di traffico per adattarlo alla mutata situazione socioeconomica della Valle d'Aosta e attivare un gruppo di lavoro interassessorile d'intesa con la Commissione consiliare competente per predisporre una bozza di Piano regionale dei trasporti, in modo da definire una visione complessiva e strategica della mobilità pubblica e privata, anche elettrica, in Valle d'Aosta;
- trasporto ferroviario (punto 3): individuare gli interventi, oggi più efficaci da eseguire attraverso l'elaborazione di un nuovo studio di fattibilità fondato sulla situazione attuale, agire di concerto con la Regione Piemonte per ottenere dallo Stato adeguati finanziamenti per l'ammodernamento della tratta e conseguire entro le scadenze di legge il trasferimento delle competenze in modo da poter incidere maggiormente sulla qualità del servizio;
- aeroporto (punto 4): in attesa dei prossimi pronunciamenti nelle diverse sedi giurisdizionali, aggiornare il master plan del 2004, in modo da valutare se sia eventualmente necessario rivedere gli obiettivi strategici e il modello gestionale a suo tempo previsto.
Mi permetto di ringraziare a nome di tutta la Commissione, visto che è stato esternato anche al sottoscritto questo pensiero, l'Assessore Marguerettaz e gli ingegneri Trevisan e Pollano, che hanno dato un contributo fattivo a tutti questi approfondimenti necessari allo svolgimento del Consiglio di oggi e, in particolare, ad individuare, sulla base dei lavori fatti dall'Assessorato in questi anni e agli indirizzi che il Consiglio si era dato a suo tempo, questi punti che ho citato in precedenza. Evidentemente, a seguito del dibattito, ci potranno essere ulteriori approfondimenti. Un ringraziamento va poi ai Consiglieri che hanno partecipato ai lavori, ai Commissari ed ai Consiglieri delle forze non rappresentate in Commissione, in quanto si è impostato il tutto per arrivare alla stesura di questa relazione e a concludere questi lavori per quello che è di competenza della Commissione; hanno partecipato in maniera costruttiva, cercando di andare a una condivisione di quello che è il risultato di quanto è stato fatto durante la Commissione. Grazie.
Presidente - Grazie collega Isabellon. Si apre quindi la discussione generale in merito a questa relazione. Chi chiede la parola? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente. Apro la discussione generale anche a nome del gruppo UVP. Abbiamo richiesto questo Consiglio regionale straordinario sui trasporti, come gruppo e come movimento, perché riteniamo che su questo argomento sia importante trovare un momento di riflessione e di condivisione, soprattutto un momento di ripartenza, poiché è un settore che consideriamo in grave crisi e cruciale per lo sviluppo della nostra regione.
Come diceva bene il Presidente della IV Commissione, Isabellon, i lavori che ci portano oggi a questa discussione sono stati dei buoni lavori. Abbiamo avuto modo, soprattutto noi Consiglieri di prima legislatura, di approfondire discussioni e conoscenza di argomenti già trattati in Consiglio regionale e ringrazio anch'io soprattutto il Presidente della Commissione per il clima che ha saputo creare e per la possibilità che ci ha dato di lavorare in maniera proficua, così come l'Assessore, i Dirigenti e tutti quelli che sono stati in questo periodo con noi a riflettere sul tema.
Detto questo, è chiaro che, quando ci siamo mossi per chiedere il Consiglio straordinario, avevamo bene in mente che non si trattava tanto di venire qui a fare il punto della situazione. Il nostro obiettivo politico era quello di segnalare ciò che per noi è appunto una grave criticità, una grave carenza in questo momento di crisi economica della nostra regione; una carenza che ha delle origini politiche. Sul settore dei trasporti evidentemente la Valle d'Aosta ha dovuto scontare difficoltà politiche nel gestire infrastrutture che hanno rilevanza internazionale, ha dovuto superare sicuramente difficoltà di tipo geografico e territoriale, ma non ha saputo sicuramente mettere le attenzioni, l'energia e la capacità di sviluppare progetti strategici di grande importanza, tant'è vero che, rispetto a territori e regioni simili alla nostra, siamo in grave ritardo. Quindi oggi, nel fare credo per l'ultima volta un'analisi di quello che non funziona, dobbiamo cominciare a capire. Alcune prime indicazioni sono uscite dalla IV Commissione consiliare, ma sono indicazioni che ci siamo detti in IV Commissione, non sono che il punto di partenza di un dibattito e di un confronto che speriamo possa essere arricchito in aula da tutti i Consiglieri e da coloro che hanno idee in merito.
L'accessibilità per un territorio è di fondamentale importanza, perché è il primo elemento di criticità e di sviluppo. Oggi la Valle d'Aosta, rispetto alla sua accessibilità...ce l'hanno detto tutte le Associazioni che hanno partecipato alle audizioni, soprattutto le categorie e i rappresentanti che rappresentano interessi economici...il tema dell'accessibilità è un tema che purtroppo mette in grave difficoltà il nostro sviluppo, e sarà un ritardo che non sarà facile colmare, soprattutto con progetti di tipo strategico, sarà un ritardo che riusciremo a colmare se riusciremo, con scelte a breve-medio termine, a superare le difficoltà che viviamo. Viviamo in un territorio dove vecchie reti come quella ferroviaria danno purtroppo pessimi servizi però trasportano tante persone, e buone reti sulle quali si investono un sacco di soldi, come quelle delle autostrade, che potrebbero dare buoni servizi ma non si possono utilizzare perché costano cifre esorbitanti. È vero che si tenta con qualche comunicato stampa di dire che crescono gli utenti del telepass, e l'intervento della Regione, per quanto positivo possa essere, non è che un intervento che colma una piccola lacuna. È vero, oggi ci sono 2.800 iscritti ai telepass, ma in Valle d'Aosta mi pare che ci siano 144 mila autovetture, quindi siamo ben distanti da una copertura...che è una copertura che riguarda solo i pendolari, e solo alcuni pendolari, perché anche nel definirli...è pendolare uno che ha un malato in ospedale per due mesi di fila o è pendolare solo uno che scende o sale da Aosta per lavorare? E potremmo definire...
Noi ribadiamo quindi l'importanza che se il lavoro fino adesso ha prodotto qualche piccolo risultato non è che una formichina rispetto alla montagna che vorremmo scalare e raggiungere tutti insieme; lo sconto va garantito a tutti i valdostani. Quale politica e quale atteggiamento politico? Anche rispetto a queste infrastrutture che effettivamente pesano sul territorio, che sono gestite da colossi di tipo privato come chi sta dentro le autostrade, oppure da Enti che sembrano imprendibili...RFI e Trenitalia su tutti...è un atteggiamento che deve fare crescere sempre più una forma di protesta costruttiva e politica. Ci hanno chiuso in un cul de sac e noi dobbiamo liberarci da questa situazione, non possiamo farci schiacciare da Enti nazionali che dovrebbero garantire lo sviluppo delle comunità e delle popolazioni e, invece, ci mettono in condizione di essere in retrovia. Non possiamo farci schiacciare da imprenditori che fanno del profitto l'unico interesse di stare in Valle d'Aosta! Soprattutto dobbiamo cercare di ridefinire progetti che, rispetto al loro investimento iniziale, come quello dell'aeroporto, oggi debbono vedere una riflessione, una rivisitazione dei tanti studi che hanno portato a creare, ad investire in questo settore, e hanno bisogno di essere ripensati alla luce della situazione che è cambiata.
Per noi l'atteggiamento dev'essere quindi un atteggiamento forte. Il Consiglio regionale deve cominciare a predisporre documenti da portare nelle commissioni, nelle sedi competenti, e soprattutto fare in modo che la Comunità europea si ricordi di noi non solo in certe situazioni, ma perché siamo una regione che in questo momento soffre e ha poca possibilità di svilupparsi; una politica estera più forte, che può essere anche limitata in certe occasioni ai vicini Assessori del Piemonte o alle Regioni confinanti, ma una politica estera, Assessore, che ci deve vedere tutti come primi attori e lei come forte attore della difesa di una necessità che, per noi - lo ribadiamo - è una grave carenza. È un settore sul quale comunque investiamo già oggi un sacco di soldi, perché per la gestione ordinaria dei contratti di servizio siamo intorno ai 45 milioni di euro...45 milioni di euro non sono "bruscolini", sono tanti soldi, in un bilancio che oggi è intorno a 950-960 milioni di euro... Quindi si può dire che l'attenzione in termini politici c'è perché le somme sono impegnate in bilancio, ma la percezione della popolazione è che questi soldi non producano, anche per l'importanza dell'impegno finanziario, i servizi che potrebbero produrre. Va quindi fatta una riflessione di tipo politico, perché 45 milioni sono solo la parte pubblica; ci sono poi i titoli di viaggio, che sono quasi 4-5 milioni di euro per il trasporto su gomma, ci sono i titoli di viaggio del treno, ci sono i costi che gli Enti locali sostengono sui loro bilanci per gli scuolabus, quindi sul trasporto in Valle d'Aosta di risorse ne investiamo. La qualità...soprattutto la percezione, ripeto, non è quella che tutte queste risorse producano sempre i buoni servizi. Abbiamo persone che non possono raggiungere i servizi in città, il proprio posto di lavoro, studenti che fanno fatica a raggiungere nei tempi necessari i luoghi dove devono studiare, e tutto questo, appunto, di fronte a somme che sono importanti.
Come è apparso in Commissione, 23 milioni di euro per la ferrovia, nei prossimi anni...oltretutto l'Assessore ci segnalava che questi 23 milioni di euro oggi sono già in discussione da parte di Trenitalia, che ne chiede addirittura di più...in dieci anni 23 milioni di euro fanno 230, 250 milioni, fra dieci anni avremo speso questa somma e, se non avremo trovato le risorse necessarie, avremo buttato via un sacco di soldi senza avere ancora investimenti duraturi nel tempo. Pertanto una riflessione anche su argomenti come questi andava fatta e bisognerà capire come spendere bene i soldi nel prossimo periodo senza limitare la gestione ordinaria annuale. Non crediamo neanche che ci si possa limitare a un discorso esclusivamente ideologico. Ci siamo scontrati per un anno tra elettrificazione sì ed elettrificazione no, treni bimodali sì e treni bimodali no; i treni bimodali li avete acquistati, arriveranno, come sappiamo bene arriveranno, ma con cinque treni bimodali non risolveremo il problema nella sua complessità, perché cinque treni sono pochi per garantire un servizio. È una scelta politica che avete fatto sulla quale è inutile ritornare, ma l'importante è capire che è una scelta tampone e non è la soluzione.
Riprendere in mano gli studi ha un senso, soprattutto se li riprendiamo in maniera un po' più laica e un po' più libera, perché se ritorniamo tutti sul nostro solco a puntare la bandierina dell'elettrificazione à tout prix, oppure il fatto che questi investimenti - come lei ha dichiarato più volte, in aula - sono talmente importanti che non avremo mai le risorse per realizzarli, passeremo i prossimi tre anni a dire le stesse cose! Quindi: capacità di prendere in mano questi studi per fare delle scelte e provare ad elevare un po' il nostro sogno di garantire un trasporto efficiente nel futuro, perché la comunità ha bisogno anche di capire che si esce dall'ordinario, si fa qualche cosa di straordinario. Questa è, a nostro avviso, la grande opera per la comunità valdostana del futuro, perché le grandi opere non hanno per forza un'accezione negativa, anzi; una grande opera come questa credo che potrà trovare tutto il Consiglio regionale pronto a fare la sua parte, a ricercare i fondi necessari e a fare gli impegni di bilancio, anche i sacrifici di bilancio necessari, perché la comunità valdostana, per migliorare e qualificare il benessere delle persone, dei residenti e dei nuovi valdostani, per garantire uno sviluppo, ha bisogno di investimenti in un settore strategico come questo dell'accessibilità.
Pensiamo quindi ad una grande opera per i trasporti, ripensiamo alla scelta che abbiamo fatto fino ad oggi, ma immaginiamo che sia questo il punto per andare nei prossimi mesi, attraverso degli studi specifici, a capire qualche cosa. E dico banalmente che nel primo periodo si potranno anche fare delle scelte, perché ci si è sempre scontrati sul fatto che elettrificare fino ad Aosta o addirittura la speranza di elettrificare tutta la tratta valdostana costerà un sacco di soldi, ma elettrificare il tratto che arriva da Ivrea alla Bassa Valle sicuramente ne costerà molti di meno e ci permetterà di essere già accessibili sulla rete nazionale. Trovare soluzioni tampone che ci permettano per esempio di utilizzare gli attuali Minuetto con una frequenza maggiore nel tratto valdostano, fino a che non si avranno le risorse per investire su una grossa strategia futura, potrebbero comunque permettere di ragionare su una specie di metropolitana che ci trasporti lungo l'asse valdostano con frequenza maggiore, che garantisca una mobilità maggiore ai residenti, in fasce orarie più ampie, anche in alternativa alla situazione attuale. Io credo che in questo senso con la Regione Piemonte si potranno trovare delle soluzioni, perché si sono superati grandi ostacoli; ecco, questo "ponte di ferro" di Ivrea sarà un grande ostacolo, ma io immagino che si possano trovare soluzioni tecniche per una risoluzione immediata. Quindi, per buttare lì delle piccole proposte che non sono i politici che possono argomentare ma sono i politici che possono indirizzare, noi vogliamo uscire dal tran tran dell'ordinarietà, dal tran tran della norma di attuazione che non arriva, dalla melina che...io non credo che l'Assessore l'abbia voluta fare per forza, però non si può pensare, Assessore, che dopo otto anni siamo ancora qui a pensare e a parlare di queste cose! Ecco, quindi se il buon lavoro che abbiamo fatto in Commissione...grazie a lei, grazie anche al Presidente, e credo maggioranza e minoranza in questo senso abbiano avuto la capacità di confrontarsi nella maniera giusta...se il lavoro che abbiamo fatto in Commissione ha un valore, ha un valore proprio perché dovremo trovare in Consiglio regionale la capacità di uscire dalle nostre posizioni di retroguardia, poiché questo è un argomento - e lo ribadisco - di grande importanza e la gente aspetta delle risposte in questo senso.
La famosa "integrazione trasporto-gomma", la rivisitazione di quello che oggi diamo, l'evitare le duplicazioni trasporto-gomma è importante perché ci permetterà di ottimizzare e razionalizzare le risorse; quindi un Piano regionale dei trasporti, Piano regionale dei trasporti che non è da confondere con i lavori che sono stati fatti oggi per definire i sub-ambiti sui quali si sono fatti gli appalti per il trasporto su gomma.
Collegamenti veloci con gli aeroporti: se possibile, cercando di fare attenzione a chi ha rappresentato anche le piccole imprese che, in audizione, mi pare abbiano lanciato un po' un grido di allarme come l'hanno lanciato poi le grandi società di trasporto; qui, evidentemente, ognuno ha la necessità di difendere e anche di valorizzare gli investimenti che fino ad ora ha fatto. Politicamente però dovremmo essere capaci di coordinare e anche indirizzare questi bisogni e questi interessi che vanno rapportati all'obiettivo comune: quello di dare dei buoni servizi ai nostri cittadini. Noi pensiamo che sarà anche il caso...il fatto che il Presidente della IV Commissione abbia annunciato la parola "trasporti" dopo tutto il resto che lei deve fare con il suo Assessorato, indica che sui trasporti probabilmente dovremmo andare verso una gestione straordinaria, a mio avviso, come importanza, nel senso che se diventa un'opera prioritaria, se diventa un'opera strategica, anche l'Assessorato dovrà dare al settore dei trasporti - e politicamente bisognerà targarlo e sottolinearlo questo settore - un'importanza maggiore. Diventa un qualche cosa di strategico e quindi, diventandolo, la delega sui trasporti non può essere confusa con tutte le altre deleghe. A nostro avviso, su questo aspetto, sul "politicamente", vi chiederemmo di ragionarci.
Si possono sottolineare tante altre cose, ma quello che importa oggi è capire se su tre o quattro argomenti troviamo la soluzione, se siamo capaci di darci dei tempi, se siamo capaci di darci un metodo di lavoro, perché oggi non è più importante tornare qui, tra qualche mese, per ridirci tutti le stesse cose, l'importante è definire un programma, definire degli obiettivi, ritornare in Commissione, dove per fortuna si lavora e c'è la volontà anche di portare avanti i programmi che vengono definiti; rimanere coinvolti per quello che ci riguarda su un argomento come questo è sicuramente di nostro interesse, però bisogna procedere perché non possiamo più permetterci di perdere del tempo.
Finisco questo primo intervento dicendo che il decreto "sblocca Italia", nel quale si prevedono gli aumenti delle concessioni, è a nostro avviso un grande tranello, soprattutto per noi valdostani, perché, come lei ha annunciato in IV Commissione, quando si parlava di concessioni autostradali e di situazioni legate alle due società, sicuramente nel tempo si sarebbero potute fare altre scelte...oppure no. Oggi le due società sono impegnate a pagare i debiti (una delle due su grosse opere) e questo sembra un grande limite: solo il privato può pagarsi i debiti. Peccato che poi, se si alza il coperchio...uno come si paga i debiti? Coi pedaggi autostradali! Perché non c'è privato che mette capitale suo nelle società. E allora noi non siamo capaci di pensare che le concessioni si fermino dove si devono fermare, facciamo le battaglie politiche necessarie per riappropriarci delle nostre strade, e poi ce li paghiamo anche noi i debiti coi pedaggi! Subentriamo ai debiti, diventiamo anche noi coraggiosi come gli imprenditori privati che oggi fanno profitti di grande importanza in Valle d'Aosta, perché se andiamo dietro alla logica del Governo, mi sa che ci ritroveremo come in Francia, dove, dopo qualche anno, oggi hanno capito che privatizzare tutto e rendere tutto poco controllabile dal pubblico fa scappare di mano soprattutto la gestione del territorio e gli interessi della propria comunità e il bene delle persone. Sulla logica dell'allungamento delle concessioni, per quello che ci riguarda, vogliamo quindi porre la giusta attenzione e soprattutto aprire un tavolo di trattative politico-pubblico, ma anche con i gestori e i rappresentanti privati delle società, perché già oggi la situazione di questi ultimi cinque anni è stata una situazione catastrofica, perché gli aumenti di una delle due società sono quasi del 60 percento in cinque anni, e sono aumenti giustificati per pagarsi gli investimenti...troppo comodo! Grazie.
Presidente - Grazie collega Bertschy. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Cari colleghi, assolutamente importante questo Consiglio regionale sulla questione dei trasporti, per cui ringrazio tutti i Consiglieri che se ne sono fatti promotori. Ringrazio in modo particolare il Presidente della Commissione, Isabellon, che ha condotto davvero molto bene i lavori, consentendo davvero la più ampia partecipazione possibile a tutte le Associazioni, ha accolto sempre positivamente tutte le richieste di audizione che venivano di volta in volta portate dai gruppi di opposizione, e quindi devo dire una grande apertura che ha consentito un approfondimento molto prezioso per il contributo che le Associazioni, i portatori di interesse, i Sindacati hanno saputo rappresentare in questo lungo percorso. Un ringraziamento, pur nelle diverse e distinte posizioni, va anche dato all'Assessore, che in qualche modo si è a sua volta reso disponibile a un confronto aperto e fattivo con tutte le sensibilità presenti in Consiglio regionale.
Per quanto ci riguarda, noi abbiamo da sempre avuto due chiavi di lettura per affrontare questo problema. Il primo punto da cui vorrei partire, le due grosse chiavi di lettura sono: il diritto alla mobilità pubblica dei cittadini, di ogni cittadino, e l'altro è il nesso strettissimo che c'è tra sviluppo economico e sistema dei trasporti. Queste sono due chiavi di lettura che sempre il Partito Democratico in quest'aula ha usato per interpretare e leggere questo problema. Il diritto alla mobilità pubblica è un tema che in Valle d'Aosta, almeno fino al 2008, era un po' trattato come una questione che riguardava la gente di sinistra, cioè noi, che siamo quelli che ti dicono che devi usare il pullman...sembrava una cosa che alle volte faceva un po' sorridere. Perché dico 2008? Perché fino al 2008 c'erano i buoni di benzina, e quindi la Valle d'Aosta suppliva in parte al sistema di mobilità pubblica attraverso un sistema che favoriva la mobilità individuale, privata. Questa cosa aveva dei vantaggi indubbi sulle singole famiglie, perché c'è stata un'esplosione dell'utilizzo del mezzo automobilistico in Valle d'Aosta che...insomma, non avevamo niente da invidiare alle Detroit, alle New York, alle Los Angeles e cose di questo tipo, ma chiaramente su un territorio come il nostro ha comportato delle scelte di un certo tipo, quindi strade dappertutto, strade larghe, l'obiettivo era far circolare le automobili ovunque, perché questo era. È chiaro che ritarare questo sistema dal 2008 a oggi, in un concetto di diritto alla mobilità pubblica, non è così facile, perché se per anni tu fai una politica che va in una direzione, non è poi così facile il giorno dopo sterzare e andare nell'altra. Però questo è un fatto che ci deve rendere consapevoli perché, a sette anni di distanza da quell'evento, noi siamo molto indietro ancora! Noi siamo molto indietro perché tutta una scelta di vita fatta dalle persone, di costruirsi la casa in collina, di farsi la casetta nel villaggio x, y, ha creato una situazione che...bene, da una parte ha distribuito sul territorio la popolazione, ma dall'altra crea dei seri problemi di mobilità pubblica, di diritto alla mobilità pubblica, non solo quella macro, di cui parleremo, ma anche quella micro, tant'è che c'è tutto un problema anche per raggiungere le scuole. Abbiamo centralizzato delle scuole e adesso diventa difficilissimo per alcune famiglie raggiungere la scuola elementare, diventa difficile garantire il diritto alla mobilità pubblica allo studente della scuola elementare. Questi sono i problemi enormi che abbiamo davanti. C'è l'anziano che non può guidare la macchina, il disabile, il bambino...queste sono le cose che prioritariamente noi dobbiamo garantire! Non possiamo dire a un bambino, com'è accaduto in Valle d'Aosta: "Tu abiti in quella casetta isolata...eh, io non so come tu vieni a scuola"! Come non so come tu vieni a scuola? La scuola elementare è dell'obbligo! Questo è il problema del diritto alla mobilità pubblica.
L'altro tema delicatissimo è poi quello della questione dello sviluppo. C'è la crisi economica e la crisi economica sarebbe stata durissima sia che noi avessimo avuto mega autostrade, ferrovie modernissime, sia che noi fossimo stati collegati semplicemente da una mulattiera. È una crisi internazionale, non arriva perché c'è l'autostrada, la ferrovia; la crisi arriva ma, chiaramente, arrivando in un sistema dove le infrastrutture dei trasporti hanno, per diverse ragioni che andremo a vedere, tutte, tutte...forse solo nel pezzo dei pullman non abbiamo problemi, è di tipo organizzativo il problema, ma sulla ferrovia, sull'autostrada, sull'aeroporto noi abbiamo dei problemi strutturali enormi! E quindi è oggettivo che una crisi economica che arriva in un sistema che ha un sistema infrastrutturale macro di trasporti come il nostro sia una crisi molto più dura e stiamo pagando un prezzo più alto a causa di questo problema. Quindi, se da una parte devo avere ben presente che mi muovo nella logica del diritto alla mobilità, dall'altra devo anche tener presente che questo diritto alla mobilità si inserisce in un contesto in cui le infrastrutture trasportistiche sono la possibilità di una ripresa economica per la Valle d'Aosta, e quindi è lì che devo anche andare a cercare di capire che investimenti fare, come cercare di intervenire, perché quell'intervento, che da una parte mi può garantire un diritto sacrosanto del cittadino, dall'altro è sviluppo per tutti, sviluppo per l'economia di questa regione.
Dentro queste due grandi questioni...cerco di procedere in modo estremamente semplificato per non annoiare nessuno, perché dopo mesi di dibattito su questo tema penso che abbiamo tutti acquisito una consapevolezza amplissima, ma semplifico perché probabilmente ci sono anche dei cittadini che hanno diritto di capire qualcosa su questo problema che ci ha visti anche scontrare duramente su questioni specifiche. Dentro questo sistema provo ad analizzare i quattro grossi temi che abbiamo affrontato partendo da quello che ha visto forse lo scontro più duro, che è quello della ferrovia, della linea ferroviaria che, mi piace dire, è la Torino/Pré-Saint-Didier. Allora, la linea ferroviaria Torino/Pré-Saint-Didier è scampata varie volte a situazioni drammatiche...solo l'anno scorso noi abbiamo rischiato di subire dei tagli pazzeschi al sistema dei trasporti...allora, qui ci sono delle urgenze, assolute, che sono fuori da ogni idea di scontro...mi è piaciuto anche l'intervento del collega Bertschy, da cui si capisce che si vogliono trovare le soluzioni...allora, i debiti pregressi non possono essere trascinati all'infinito, c'è un contenzioso con lo Stato, con Trenitalia, ma questo contenzioso dev'essere chiarito! C'è una battaglia dura del Governo regionale, l'ha fatta un po' in solitaria, l'ha fatta a colpi di carte bollate, eccetera, ma questa soluzione dev'essere trovata. Questo è un punto fermo che bisogna provare a risolvere, perché il fatto di trovarsi poi con l'utenza senza i trasporti, e tutte le volte dover arrivare all'ultimo minuto per dire "riparte il servizio", non è la soluzione accettabile; dobbiamo uscire definitivamente da questa condizione, naturalmente sostenendo le giuste ragioni di un territorio che non può essere tagliato fuori dal sistema dei trasporti nazionali.
La questione del contratto di servizio, quindi, è una delle priorità fondamentali in questo percorso, perché è evidente che il meccanismo che c'era prima era un meccanismo che ci ha fortemente penalizzati. Dentro i problemi macro della ferrovia i pendolari hanno sempre fatto emergere anche tutta un'altra serie di questioni, perché al di là delle rotture di carico, dei problemi strutturali, la questione della puntualità è una questione veramente pesante! Chi usa quel treno lo usa per andare a scuola, lo usa per andare al lavoro, non può essere penalizzato da un sistema che regolarmente manifesta dei ritardi incredibili! Anche alcune questioni tecniche, che agli esperti sembrano questioni diciamo sottili, come il fatto che nella stazione dove c'è la rottura di carico non sai mai esattamente dove si trova il treno che devi prendere...se si trova in linea, se si trova sul binario...per fortuna che Ivrea è piccola, il binario 3...si può finalmente dire che un treno arriva su un binario, scendo, e sul binario di fronte salgo e prendo l'altro treno? Ci si può organizzare per dare queste risposte? Qui non stiamo chiedendo i 100 milioni per l'elettrificazione e i 300 milioni per la galleria nuova che sarebbero quelli vitali per rilanciare questa ferrovia, stiamo chiedendo veramente di mettere in piedi un servizio credibile per chi usa questo treno. Da anni si chiedeva il nuovo materiale rotabile, è arrivata questa scelta ibrida del bimodale che va in parte in questa direzione...diciamo "in parte", perché ci vorrà uno sforzo negli anni per riuscire ad avere tutte queste macchine, ma sicuramente risponde all'attualità anche in termini di pulizia, di qualità di materiale che viene messo a disposizione della linea.
Chiudo sulla ferrovia con un concetto che per me è fondamentale. Ho parlato della Pré-Saint-Didier/Torino, però un'idea dev'essere chiara e su questo pretenderei che alla fine di questo Consiglio ci fosse una presa di posizione chiara da parte dell'Assessorato. Noi, "noi" vogliamo il collegamento Aosta/Torino, lo vogliamo; il treno bimodale è stato fatto per superare la rottura di carico ad Ivrea, per superare lo rottura di carico a Chivasso e arrivare a Porta Nuova. Noi non vogliamo che passi un'idea per cui noi facciamo questo enorme investimento, Assessore Marguerettaz, su cui io non sono mai stato entusiasta (lei lo sa, abbiamo anche battibeccato), per scoprire che poi il treno bimodale della Valle d'Aosta si ferma a Ivrea, e ci inventiamo questa...io su questo non condivido il passaggio del collega Bertschy, là torniamo di nuovo alla metropolitana valdostana, e non me ne parlate, io voglio il collegamento con la linea nazionale perché i valdostani possano muoversi in Italia e in Europa! Quindi noi dobbiamo arrivare a Chivasso, perché ci sarà chissà quando un'alta velocità che ci porterà nel mondo, chissà quando, ha ragione il Presidente a dire "chissà quando", però dobbiamo mantenere quel collegamento, dobbiamo arrivare a Porta Nuova! A Chivasso ci colleghiamo con Milano, a Porta Nuova raggiungiamo due grandi città del nord per essere collegati col resto del mondo. Se invece facciamo tutto questo investimento per dire: "Facciamoli stare buoni, compriamo i treni bimodali" e poi dopo comunque il Piemonte ci spara il servizio metropolitano a Chivasso e Ivrea (perché è a questo che stanno lavorando), noi avremo sempre la rottura di carico e abbiamo fatto questo investimento per niente! Il collegamento è Aosta/Torino! Questo è quello che noi chiediamo in uscita da questa discussione, è questa la richiesta come PD: dev'esserci il collegamento Aosta/Porta Nuova, non altre stazioni precedenti in cui i valdostani devono scendere, prendere poi un pullman torinese o una metropolitana e farsi di nuovo mezz'ora per arrivare alla stazione di Aosta/Porta Nuova e poi prendere il treno per andare a Milano, Roma e quant'altro. Non la faccio più lunga, perché credo che il concetto sia stato preciso.
L'autostrada: qui è evidente che il tema che abbiamo aperto sin dal 2010 (quello che era sfuggito di mano a tutti, credo anche allo stesso Stato) è il controllo sui costi di una tratta così importante e strategica come quella valdostana che, ricordo, è un collegamento internazionale. Allora è evidente che su un collegamento nazionale, con tante gallerie, con tanti viadotti, con costi enormi di manutenzione il pedaggio costa, no? Però questa autostrada insiste, ha divorato il territorio anche in alcune aree importanti, ha un impatto ambientale spaventoso e...che cosa fanno i cittadini in questo territorio? Pagano, come se nulla fosse, un collegamento internazionale! È vero che fa comodo anche a noi che quelli di Milano vengano a Courmayeur a fare le vacanze, però questo è un collegamento internazionale dello Stato! Io su questo passaggio mi permetto di dissentire - naturalmente in modo amichevole - dal collega Bertschy, perché ho una visione diversa! Non è che io, Valle d'Aosta, mi faccio carico di un servizio internazionale...ma caro Stato, sei tu che ti fai carico, che devi passare nel mio territorio per un collegamento internazionale! Sarebbe come se io dicessi: "La Funivia di Chamois se la pagano quelli di Chamois"! E questi dicono: "Ma siamo quattro abitanti"...mi permetterà un collegamento...dicevo all'inizio: il diritto alla mobilità pubblica. Se io dico a quelli di Chamois: "La funivia serve a voi, ve la comprate e ve la do, gestitevela voi di Chamois", questi vanno in perdita e muore lì! Il servizio pubblico è...ho capito, ma io mi faccio carico, come cittadino che non ha bisogno della Funivia di Chamois, per dire che se voglio una Chamois devo contribuire a metterci del mio!
Lo Stato italiano deve contribuire a metterci del suo su questo tratto internazionale, ma deve capire che questo tratto internazionale...in questa regione noi non possiamo fare mille strade regionali che permettano la mobilità ai valdostani nel fondovalle, perché già non c'è spazio, visto che tu ti sei fatto la tua strada internazionale! Allora devi consentirmi, da valdostano, di pagare di meno, e devi consentirmi, non solo se è un problema...giustamente uno che abita in Bassa Valle dice: "È un problema della Bassa Valle venire ad Aosta", ma pensate a quelli dell'Alta Valle che devono raggiungere altre località, che tutte le volte fanno questo percorso e devono andare sulla tangenziale di Aosta (che molti non pagano) e devono pagarsela! Perché se tu passi...ma mi permettete che è un assurdo che io non passo nel centro di Aosta, mi libero dalla congestione del traffico della città di Aosta, e mi devo comunque pagare la tangenziale? Sì, sì, diciamo che il pezzo di tangenziale è l'unico esente in questo momento, ma quel pezzo lì, se vado a Châtillon, me lo devo pagare! Dobbiamo trovare delle formule. Adesso sono stati fatti dei passi avanti da quando abbiamo cominciato le prime discussioni, ma quello che dico io è: come ne veniamo fuori da una discussione così? Dicendo che va bene quello che c'è? Diciamo che sono stati fatti dei passi avanti, li riconosciamo, riconosciamo che c'è questa esenzione, però dobbiamo fare altro, dobbiamo fare altro! E qui ci dev'essere un confronto o nell'ottica di appropriarci di questo (come dice qualcuno) e lo gestiamo noi...ma io non la penso così, lo dico qui, non la penso così! Io penso che debba esserci un riconoscimento da parte dello Stato che qui ha una linea di collegamento internazionale, deve riconoscere a un territorio che questa linea di collegamento internazionale è impattante e deve consentire agli abitanti di fruirne in modo meno oneroso. Questa è l'idea del PD, è l'idea del PD!
La questione del bacino di traffico dei pullman: noi abbiamo un servizio di pullman molto diffuso ed esteso sul territorio. Questo in alcuni casi (qui sarò brevissimo) si sovrappone anche al servizio ferroviario o comunque...lì sicuramente bisogna fare un ragionamento di integrazione del servizio, soprattutto nella tratta che va da Aosta a Pont-Saint-Martin, si può lavorarci sopra, si possono trovare dei modi per coinvolgere le società dei trasporti in una gestione, perché no? anche condivisa con loro del sistema ferroviario. Si può trovare un modo per gestire insieme il contratto di servizio delle Ferrovie e il contratto del trasporto, ripeto, soprattutto in quel tratto, per cercare di abbattere il più possibile i costi, e naturalmente bisogna ripensare la mobilità rispetto alle valli laterali, sempre rispetto a quel concetto. C'è un diritto alla mobilità pubblica e questo non dobbiamo mai perderlo di vista, su cui bisogna lavorare. Io qui dico inoltre: bisognerà lavorare anche in termini europei per trovare dei finanziamenti. Se questo è un diritto, quello alla mobilità pubblica, è possibile che noi non riusciamo a far capire che vivere in un territorio di montagna è un qualcosa di particolare? Di questo mi deve esser dato atto: non c'è Parlamentare europeo che venga in Valle d'Aosta a cui io non ponga il problema della montagna, e di portare questo tema in termini tali che riguarda i cittadini che abitano l'Aspromonte, tutto l'Appennino, le Alpi, i Pirenei...non è che ci siamo solo noi, in Europa questo problema dev'essere preso in considerazione! Qui c'è un modo diverso di vivere rispetto alle grandi aree metropolitane. Allora, quali pesano di più in Europa? Berlino, Milano, Parigi? E quelli dettano la linea, ma bisogna fare in modo che ci sia spazio anche per una voce nostra, perché altrimenti andremo avanti a colpi di accetta, taglieremo questi servizi e non garantiremo il diritto alla mobilità pubblica nelle valli laterali. Quindi integrazione del servizio ferrovia-gomma, e la necessità di difendere alcuni servizi essenziali sulle valli laterali.
L'altra questione riguarda (e qui vado a chiudere) l'aeroporto. È chiaro che l'aeroporto presenta tutta una serie di problematiche, sia per l'impatto enorme che ha sul piccolo territorio (l'idea che possano atterrare grandi aerei), sia perché è una di quelle grandi opere incompiute, e quindi ci lascia sempre con un po' di amaro in bocca. Per quanto ci riguarda, in tempi non sospetti abbiamo sempre detto che l'ampliamento della pista e la sua messa in sicurezza è un valore aggiunto per il nostro territorio, quello è sicuro. Ci eravamo concentrati sin dal 2008 sulla stazione aeroportuale, tant'è che ne chiedemmo da subito il ridimensionamento, che in parte è stato accolto perché il progetto per fortuna è stato ridimensionato, ma è incompiuto. Allora, è evidente che la prospettiva di questo aeroporto dev'essere nel breve sicuramente di tipo turistico. Bisogna riportare a far vivere questo aeroporto in termini turistici: col volo a vela, con i piccoli aeroplani che vengono qui a fare un volo turistico, di piacere, quella è la sua collocazione. E credo che in quei termini lì quest'aeroporto possa ritornare anche un po' simpatico ai valdostani, perché io mi ricordo, quand'ero ragazzino, che mi entusiasmavo per gli alianti. Quindi questo rapporto anche sbagliato dei cittadini valdostani col loro aeroporto è dovuto all'idea che una politica di trasporto aereo...devo dire che gli errori non li ha fatti solo la Valle d'Aosta, li ha fatti tutta l'Italia...non so se qualcuno era stato in Australia e probabilmente aveva visto che tutti si muovono in aereo, aveva confuso l'Italia con l'Australia, dove effettivamente non ci sono collegamenti, bisogna spostarsi con gli aerei, e aveva magari immaginato che tutti si mettessero a volare! Oggi, invece, anche nelle grandi città, con lo sviluppo dell'alta velocità, il sistema ferroviario è tornato a competere con la mobilità degli aerei. Ci sono poi anche problemi di sicurezza enormi sul volo aereo, al di là delle ultime tragedie, e quindi...come dire? in questo momento bisogna da una parte garantire che quell'investimento sulla pista sia valorizzato, e il volo turistico lo può sicuramente fare, possiamo rivalorizzare l'aeroporto, e bisogna non lasciare opere fatiscenti incompiute, quindi le stazioni vanno finite. Se poi le stazioni, visto che portano il nome di Gae Aulenti, diventino anche luoghi di esposizione di mostre contemporanee, di arte contemporanea, eccetera, cosa ne faremo, sicuramente con un po' di fantasia, di brio, anche di dinamica, di voglia di credere nella Valle d'Aosta, di fare le cose...perché a vedere tutte le cose in sospeso, così malmesse, è una cosa che ti mette tristezza! Bisogna finire questa stazione.
Adesso ho lanciato la provocazione: facciamo di tanto in tanto una mostra di arte contemporanea, lì troviamo la soluzione per utilizzarla, ma lasciamo stare i collegamenti con Mosca, i russi arrivano a Orio al Serio e li andiamo a prendere e li portiamo in Valle d'Aosta, a Orio al Serio, e non li facciamo atterrare ad Aosta. Quindi sull'aeroporto la prospettiva è quella di rilanciare il ruolo turistico del volo a vela, diciamo anche del volo a motore, ma di carattere turistico dell'aeroporto, e quindi di rimettere in moto un'economia che è un peccato che si sia fermata. Questo è il contributo che cerchiamo di dare come Partito Democratico. Mi sembra che, al di là della passione con cui ci hanno mossi alcuni argomenti, sia evidente la voglia di dare un contributo a tutto il Consiglio regionale con le nostre idee, e non pensiamo siano le uniche valide. L'ultimo riferimento che vorrei fare è quello che è importante però che l'Assessore, su questi temi, quando spero vorrà decidere su alcune strade, soprattutto su un nuovo Piano del traffico, riattivi e valorizzi un tavolo di concertazione serio. La Commissione è stato un grande laboratorio di discussione, però ci sono degli interlocutori privilegiati, dalle Associazioni sindacali alle Associazioni degli utenti e altri, che devono poter essere coinvolti nelle scelte che facciamo. Prendiamoci quell'attimo in più per prendere la decisione, ma poi cerchiamo di camminare tutti insieme sulla strada che possa in qualche modo portarci fuori da questa situazione davvero difficile in cui ci troviamo.
Io non le ho mai nascosto, Assessore, che anche lei ha delle grosse responsabilità su questo percorso, però bisogna guardare al futuro e bisogna dare delle risposte. Noi qualche piccola indicazione (perché non pensiamo di sapere tutto di tutto) abbiamo provato a darla per portare la sensibilità che rappresentiamo in questo Consiglio.
Presidente - Grazie collega Donzel. La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente. Buongiorno colleghi.
In apertura di questo mio intervento, a nome del gruppo ALPE, credo sia importante sottolineare - l'hanno già fatto anche i colleghi che mi hanno preceduto - il lavoro di preparazione per questo Consiglio svolto dalla IV Commissione e ringrazio tutti i colleghi, ma il Presidente Isabellon anche per le modalità, il modo in cui ha condotto, comunque, questi incontri sono stati numerosi e devo dire però anche proficui e sicuramente utili. Ringrazio i colleghi, tutto l'Assessorato, i tecnici, i componenti delle varie associazioni, delle organizzazioni sindacali, piuttosto che i vari delegati nelle varie società, gli utenti che hanno partecipato. Molti di loro hanno dovuto prendere ferie, prendere dei permessi sul lavoro, non hanno potuto svolgere quindi altre attività personali, ma sono venuti qui per poter intervenire, per poter ascoltare quanto la Commissione chiedeva, quindi credo che a loro vada un grazie ancora più sincero. È stato un lavoro prezioso, è già stato detto, è stato un lavoro prezioso di raccolta dati, di analisi e di confronto, che ha via via dato spessore a questo Consiglio straordinario e, a mio avviso, potrà essere, se lo vorremo, un nuovo modo di affrontare le tematiche. Anche il metodo con cui si è affrontata questa tematica, a mio avviso, potrà essere anche in qualche modo una ripartenza proprio perché veramente sono stati enucleati veramente tutti i vari aspetti. Riguardo a questo, credo sia stato anche importante il ruolo che ha avuto l'Assessorato e anche l'Assessore, che è sempre stato presente a queste riunioni di Commissione e che comunque ha potuto in qualche modo certamente portare la sua posizione, ma anche portare degli elementi, che a volte non erano a conoscenza della Commissione, poiché nei vari anni e nelle varie dinamiche sicuramente hanno cambiato...hanno assunto aspetti diversi.
Come gruppo ALPE, abbiamo seguito tutti questi lavori, abbiamo seguito con molta serietà e abbiamo approfondito più volte queste problematiche, così come lo avevano già fatto i colleghi nella passata legislatura. Credo che però in questi due mesi di lavoro siano state...diciamo che il volet soprattutto della ferrovia, che era stato affrontato nella passata legislatura sia stato un po' ampliato e sia stato veramente allargato, prendendo tutti gli altri aspetti e credo sia questa la cosa importante. Questo potrebbe essere veramente - il collega Bertschy ha parlato di ripartenza - un nuovo punto di inizio.
Evidenziamo innanzitutto due aspetti introduttivi: dall'efficienza dei trasporti, diciamo da quel diritto che...il collega Donzel parla di diritto alla mobilità pubblica...da quest'efficienza dipende gran parte della qualità della vita dei lavoratori, pendolari, ma non solo, studenti e dei turisti o comunque dei visitatori, che dovrebbero venire a portare quel surplus economico alla Valle d'Aosta e che sicuramente sarebbero più numerosi se fossero anche facilitati. È vero che la poca efficacia di questi servizi che crediamo essere essenziali...non possono veramente passare in secondo piano...la poca efficacia quando diciamo...non andiamo a dire quasi...a volte...la sovrapposizione e quindi l'annullamento, eh, dell'efficacia di questi servizi sta creando però dei problemi enormi e, invece di migliorare la qualità della vita dei cittadini, crea problemi gravi, veniva ricordata prima, ad esempio, la puntualità, ma ce ne sono tanti altri, che non possono più essere ignorati e non affrontati. Questo credo che in Commissione sia uno dei punti che è emerso ogni volta con ogni intervento di ogni utente, di ogni responsabile e di ogni referente di associazione. Ogni volta che veniva trattato un argomento veniva detto: "non si può più però ignorare il problema trasporti", sia quando si parlava di albergatori, sia quando si parlava di qualsiasi altro servizio, di scuole, eccetera. Un aspetto quindi è quello dell'efficienza e dell'efficacia, che devono davvero essere prese come punto di arrivo di questo nostro lavoro, bisogna riuscire ad ottenere l'efficienza e l'efficacia di questi servizi.
L'altro aspetto che sottolineiamo è che, a fronte di un dispendio enorme di risorse pubbliche, parliamo in generale di 45-50 milioni di euro, vi è una quasi totale mancanza di coordinazione e di sincronia fra questi servizi. È un aspetto non secondario poiché ingessa quasi totalmente l'attività economica valdostana. A fronte di un grande dispendio di energie e di risorse economiche pubbliche quindi ci ritroviamo ad avere un ritorno molto basso. Forse ci siamo trovati impreparati per questa crisi economica, pensavamo che si potesse in qualche modo sempre arrivare a risolvere il problema prima che la crisi veramente si sentisse, invece probabilmente il ritardo, per varie ragioni che non andiamo certo ad enucleare qui, c'è stato e, di fronte alla situazione attuale di crisi economica che stiamo vivendo, questi due aspetti assumono una rilevanza fondamentale. Può la nostra Regione continuare a pagare così caramente dei servizi che non sono coordinati, che non sono efficaci ed efficienti, che non svolgono il loro ruolo fino in fondo? Probabilmente se prima non doveva essere accettato, ma si riusciva in qualche modo a far passare, oggi non è più sostenibile. Questo Consiglio tematico penso abbia un valore...il collega Bertschy ha detto di ripartenza, ma credo sia il valore di guardare più che a quello che è il passato, di guardare al futuro e a come si può, diciamo, porre un rimedio e soprattutto migliorare e diventare competitivi. L'analisi, la minuziosa analisi della situazione di fatto, della situazione attuale l'abbiamo fatta in Commissione, credo che oggi - lo dicevamo prima - serva soprattutto questo Consiglio per guardare al domani e, come gruppo ALPE, credo che lo guardiamo e proviamo a dare questo slancio come fa il Governo canadese, lo ricordava Madame Françoise Bertieaux quando è venuta in Valle d'Aosta per il Réseau des femmes, diceva che invidiava molto il Canada per la sua capacità asettica e risolutiva di valutare i vari progetti e le sperimentazioni che vengono fatte. Dicevo, una volta approvato un piano, lo si prova, lo si valuta e in Canada, quando non funziona, lo si elimina, lo si cestina e si riparte da zero, si ha questa capacità e si prende un'altra direzione. Ora, capisco che il paragone è ambizioso, Assessore Marguerettaz, però dobbiamo anche un po' guardare anche al di fuori, altrimenti non ne usciremo mai. Non so se noi europei siamo anche più mammoni o papponi, non lo so, anche quando riguarda i vari piani e i progetti, non solo le persone, eh...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...ma sta di fatto che spesso le problematiche dei vari piani o non vengono affrontate o vengono rinviate a colpe altrui, molto raramente però vengono affrontate fino in fondo. Il risultato è che guardiamo spesso con invidia, anche con molta tristezza e malinconia a volte, le Regioni e i Paesi che hanno avuto il coraggio e la capacità di fare scelte politiche ardite, perché su questo non possiamo nasconderci. Hanno avuto queste Regioni la capacità di fare delle scelte e di farle fino in fondo.
Riguardo al passato, farò solo questo passaggio, la situazione di oggi non è unica e totale responsabilità di questa maggioranza o dell'Assessore Marguerettaz, ma di certo in questi sette anni, Assessore, non possiamo certo dire che siano state fatte scelte politiche coraggiose, chiare, lungimiranti e ora probabilmente siamo arrivati al capolinea. Ripeto, perché l'ho detto, lei forse non era proprio attento, non è sicuramente colpa unicamente di questa maggioranza o di...non è questo il nostro ruolo in questo momento, di andare...però sicuramente noi adesso chiediamo che delle scelte coraggiose vengano fatte, anche mettendo in discussione sicuramente i pensieri di ognuno, perché ogni gruppo, ognuno di noi sicuramente ha delle idee diverse e ci rendiamo conto che 35 idee diverse non portano a nulla e probabilmente neanche 4 o 5, bisognerà trovare delle sintesi. Il nostro gruppo, l'intera Commissione ha lavorato in questi mesi di preparazione di questo Consiglio con questo spirito. Massima collaborazione fra tutti, anche con l'Assessorato, mettendo da parte tutti i vari concetti, preconcetti, arrière-pensées o colpe varie, tutti insieme per la comunità valdostana prendiamo però delle scelte che risolvano questa situazione disastrosa, devastante per la nostra Regione. Tali scelte potranno essere di rottura - perché no? -, ma di certo dovranno essere chiare, risolutive, anche drastiche se necessario. Non so quale sia la soluzione in assoluto migliore, credo che dal confronto di tutte le forze oggi potrà uscire una soluzione migliore, o due o tre, ma di certo la nostra Regione non può più non affrontare ed andare fino in fondo a quest'argomento. Non è più neanche, credo, tematica esclusiva di un Assessorato, ma credo sia davvero di tutto il Consiglio, ancora di più e ancora più fortemente di prima. Penso anche che non debba essere solo la Regione Valle d'Aosta, ma sicuramente deve essere immediatamente aperto un tavolo operativo concreto anche con la Regione Piemonte, perché sicuramente è la Regione che più...con la quale dobbiamo in qualche modo sicuramente interagire.
Entrando nel dettaglio degli argomenti trattati, come gruppo ALPE, riteniamo che ci siano degli obiettivi a brevissimo tempo da affrontare e sicuramente alcuni che devono essere messi come obiettivi a medio e lungo termine. Tratterò i vari argomenti in ordine direi di importanza, anche se è difficile dare un ordine di importanza, però sicuramente ognuno di questi argomenti ha un ruolo diverso; credo che la ferrovia, proprio perché coinvolge la valle centrale, ma comunque anche per il suo ruolo sia il perno attorno al quale sicuramente devono essere fatte anche le altre considerazioni. Il trasporto pubblico locale con i vari Piani di bacino...e il discorso sull'autostrada è, diciamo, il secondo punto; in questo momento l'aeroporto, con tutte le sue incongruenze e incoerenze, credo possa essere messo in terzo piano.
Inseriamo, come gruppo ALPE, un altro aspetto che abbiamo già proposto alla Commissione, che ci rendiamo conto essere assolutamente leggermente spostato dal piano della discussione, soprattutto per quanto riguarda quello degli investimenti, eccetera, ma che riteniamo essere assolutamente di grande attualità e di prospettiva per il futuro e che è quello - l'abbiamo chiamato così in Commissione, mi pare che lei, Assessore, fosse d'accordo... - della "mobilità dolce" o comunque tutto quello che riguarda...che chiaramente è un trasporto sicuramente parallelo, non è certo...non possiamo paragonarlo a questi argomenti, ma sicuramente tutto quello che è, che riguarda piste ciclabili, eccetera, va tenuto in considerazione nel momento in cui parliamo di un Piano generale dei trasporti. È un trasporto sicuramente diverso, ma molto avveniristico direi e molto più sostenibile e sicuramente ad impatto zero rispetto ad altre scelte.
Ritornando ai vari piani, allora, la ferrovia abbiamo detto...noi abbiamo posto quattro obiettivi, che, a nostro avviso, devono essere in ordine a brevissima scadenza, quello - lo ricordava qualcuno prima - di ripristino della dignità del viaggio, del decoro, chiamiamolo come vogliamo, e che riguarda la semplice pulizia delle motrici, direi dei vagoni, quindi credo che vada proprio nella semplicissima regola del rispetto, della dignità di un passeggero, la puntualità, e che la rottura di carico che in questo momento viene fatta ad Ivrea sia fatta su binari adiacenti e non facendo il giro di tutta la stazione ferroviaria alla ricerca di un microfono che dica qualcosa e di un binario che...e di un treno che assomiglia a quello che parte per Torino, ecco, perché sicuramente questi sono i tre aspetti che immediatamente devono essere risolti. Devo dire che già la Commissione ne ha risolto uno che è molto molto semplice, può sembrare banale, ma che, a mio avviso, invece è già un primo passo. Devo dire che qui RFI e Trenitalia si sono attivate, insieme all'Assessorato come Commissione avevamo sollecitato che almeno il capoluogo di Regione della Valle d'Aosta apparisse sui pannelli di Torino Porta Nuova, di Torino Porta Susa e di Ivrea, perché praticamente eravamo stati cancellati e il capoluogo di Regione Aosta non esisteva più per le ferrovie. Oggi questo mi pare essere un problema risolto, complice anche l'EXPO, in questo caso ben venga visto che, dovendo rifare tutta la programmazione pannellistica...com'è che si chiama? per i prossimi appuntamenti dell'EXPO, si è potuto provvedere anche a fare... È un aspetto che non è di secondaria importanza, perché poi i nomi chiaramente delle città di riferimento vanno nei social e sicuramente incidono anche per le prenotazioni. È chiaro che se un capoluogo di Regione non esiste più, non esiste più neanche nella rete.
Vi è poi un altro aspetto che, a nostro avviso, deve essere risolto in tempi brevissimi e capisco che questo non dipenda solo dal Governo regionale o dal Consiglio regionale, ma credo che se tutto il Consiglio regionale prendesse una posizione riguardo a questo, che è prettamente un accordo politico...però, visto che la norma di attuazione esiste e che comunque le competenze devono essere "solo convenzionate", perché chiaramente mi rendo conto che è probabilmente anche il passaggio fondamentale, credo che debba essere immediatamente aperto un tavolo con il Ministero. Mi rendo conto che gli impegni che il Ministro Lupi si era preso quando era venuto in Valle d'Aosta sono state parole al vento, perché adesso non...c'è stato anche questo cambio, bene hanno fatto a ricordare anche i colleghi che sicuramente questo è un aspetto fondamentale, ma, a mio avviso, su questo il Consiglio regionale deve prendere una posizione chiarissima e deve essere immediatamente risolto.
Infine, altri due aspetti, che sicuramente uno è più a medio termine e l'altro è più a lungo termine. Beh, la scelta dei bimodali è stata fatta nella precedente legislatura, il Governo, l'Esecutivo ha eseguito, noi abbiamo fatto tutte le nostre osservazioni, credo che ormai sia un dato di fatto il prima possibile...prima arrivano meglio è, a questo punto speriamo che i tempi siano assolutamente i più celeri possibili, ma la soluzione dei bimodali, che poi mi pare siano fondamentalmente cinque, credo che non risolva il problema a lungo termine legato alla ferrovia. Può essere in questo momento una soluzione tampone? Benissimo, noi avremmo fatto scelte diverse, ma ormai la prendiamo come scelta e andiamo avanti. Evitare la rottura di carico può essere comunque una soluzione che non va sicuramente a cozzare con scelte invece molto più importanti che devono essere fatte per quanto riguarda il futuro. Beh, noi crediamo che l'elettrificazione debba essere presa in considerazione immediatamente, oggi, per averla sicuramente fra qualche anno, perché ci rendiamo conto che non può essere a breve termine, però le scelte devono essere fatte oggi, i progetti e gli studi che si hanno riguardo a questo sono progetti e studi datati, perché comunque hanno già una certa età e sappiamo che a livello di tecnologie in questi anni si sono fatti tantissimi passi avanti. Il fatto che gli stessi professionisti dicano che oggi sono possibili soluzioni che nel momento in cui sono stati fatti questi studi non erano neanche preventivabili...vanno presi in considerazione, certo che dobbiamo prenderli in mano, dobbiamo direi rivederli e riaggiornarli avendo però chiari quali sono gli obiettivi. Faccio un esempio: credo che, quando sono stati fatti questi studi, non fosse possibile, non fosse neanche ipotizzabile avere un terzo binario che portava l'elettricità. Oggi non è più necessario avere certe misure, certe altezze, perché...oggi non è più possibile, non è più necessario avere certe altezze, ad esempio, per le gallerie che erano necessarie qualche anno fa, perché c'è quest'opzione di terzo binario. Chiaramente non entro nei dettagli, ma sono cose che ci sono state riferite e quindi credo che, se sono strade percorribili, bisogna comunque provarle.
Per quanto riguarda il traffico pubblico locale su gomma, eh beh, credo che la Valle d'Aosta abbia fatto delle scelte attraverso i Piani di bacino, tre Piani di bacino in particolare, in un momento sicuramente diverso, un momento direi sociale, ma anche economico diverso, forse questo è uno di quelli che va immediatamente rivisto. Questi piani devono essere rivisti, anche perché se vogliamo metterli in supporto, li vogliamo fare funzionare in modo complementare alla ferrovia, dobbiamo sicuramente fare degli aggiustamenti, perché, come abbiamo già avuto modo di parlare, spesso le linee degli autobus sono in contrapposizione o in parallelo alla linea ferroviaria e quindi è chiaro che uno dei due si annulla, uno annulla l'altro, ecco, forse bisogna farli diventare punti di forza, uno complementare all'altro, non in concorrenza. Sicuramente quindi il grido di allarme anche delle società che hanno in gestione questi servizi è da tenere in considerazione, penso a quando hanno detto: "nel momento in cui abbiamo avuto la possibilità di fare questi appalti, abbiamo dovuto assumere personale per poter partecipare a questi bandi e poi però abbiamo dovuto di nuovo ridimensionare, perché c'è stato sicuramente un impatto violentissimo con la crisi". Bene, non credo che ci siano ragioni da una parte o dall'altra, ma credo che debbano essere sicuramente tutte ascoltate e tutte tenute in considerazione. Queste tre zone, a nostro avviso, vanno in concorrenza, in contrapposizione anche per un motivo molto più semplice, che è quello della conformazione geografica della nostra Regione. Sicuramente...bisognerebbe probabilmente dividere in modo diverso le aree, perché se la parte diciamo della valle centrale potrebbe essere in qualche modo servita da una ferrovia più efficiente, sicuramente le valli laterali non possono essere servite da ferrovia e quindi bisognerebbe sicuramente potenziare questo servizio per le valli laterali e sappiamo perché ci è stato proprio riferito anche, che è chiaro che sono il problema o comunque la situazione problematica anche riguardo all'utilizzo e al numero di utenti è nelle valli, è per i servizi nelle valli laterali, non certo per quello della valle centrale. Sicuramente quindi lì bisognerebbe prevedere degli aiuti, adesso li chiamo così, però è chiaro che bisognerebbe trovare dei termini di compensazione per poter in qualche modo offrire il servizio senza chiaramente...ma tenendo in piedi lo stesso servizio e senza dover creare dei problemi. Sicuramente vanno visti la ferrovia, l'organizzazione ferroviaria e il Piano di bacino su gomma deve essere rivisto insieme.
Per quanto riguarda le autostrade, noi poi presenteremo eventualmente...avevamo delle proposte, beh, innanzitutto credo sia necessario fare un'azione direi di spostamento di traffico dalla strada statale, che ormai sta diventando quasi impraticabile, alla ferrovia...scusate, all'autostrada. Chiaramente bisognerebbe, aumentando il passaggio sull'autostrada, chiedere anche - termino velocemente - di ridurre e credo sia possibile o che debba essere messa in conto una riduzione significativa del costo del pedaggio, perché in questi anni - lo ricordava il collega Bertschy - è diventato insostenibile, anche per quanto riguarda...anche se teniamo in considerazione tutti i vari investimenti che sono stati messi per...
Per quanto riguarda l'aeroporto, ne parleremo anche in un secondo momento, in un secondo intervento, sicuramente ci dispiace, l'unica cosa che ci dispiace è non aver potuto sentire anche l'ENAC, perché, pur condividendo tutto quello che è stato detto, credo che...
Si dà atto che dalle ore 10,42 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Consigliera Certan, per cortesia, vuole chiudere? Grazie.
Certan (ALPE) - ...ci siano tante deroghe su quest'aeroporto e credo che anche questo debba essere tenuto in considerazione. Sicuramente poi per noi sarebbe da potenziare il volo turistico, il volo a vela e poi si parla anche di volo su ghiacciaio e altre cose, quindi potrebbe essere...ecco, tutti questi aspetti, a nostro avviso, dovrebbero essere messi in sinergia in un Piano generale dei trasporti.
Presidente - Grazie. Siamo sempre in discussione generale. Chiede la parola il Consigliere Borrello; ne ha facoltà.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Innanzitutto vorrei sottolineare l'importanza di questo Consiglio tematico straordinario in virtù anche della situazione infrastrutturale che c'è in Valle d'Aosta e ritengo necessario in questa prima parte dell'intervento andare a ringraziare il Presidente della Commissione per come ha gestito i lavori, sicuramente una gestione opportuna per andare ad analizzare in maniera approfondita quelle che sono le tematiche che trattiamo oggi. Sicuramente è importante la suddivisione per temi perché di materiale ce n'è tanto, di prospettive ce ne sono tantissime, bisogna solo un attimino capire quali sono le attività e le convergenze da un punto di vista politico-amministrativo per poter trovare delle soluzioni, per migliorare il sistema dei trasporti in Valle d'Aosta.
Detto questo, il gruppo Stella Alpina non è presente all'interno della IV Commissione, ma abbiamo avuto la possibilità di partecipare e ritengo opportuno in questo primo momento ringraziare anche l'Assessore Marguerettaz e la struttura, le chiedo di inoltrare i ringraziamenti alla struttura per tutto il materiale che è stato fornito, che ha permesso al sottoscritto di approfondire le tematiche. L'aspetto principale che abbiamo potuto prendere in considerazione è la difficoltà normativo-giuridica e anche amministrativa nell'analizzare le diverse problematiche. Questo è un punto di partenza perché se da una parte ci sono le valutazioni di carattere politico prettamente incardinate all'interno di quest'aula, parallelamente ci sono delle problematiche legate agli aspetti giuridici e alle applicazioni normative che creano degli intoppi nella gestione quotidiana e ordinaria del sistema trasporti in Valle d'Aosta. Un passaggio importante - ritengo opportuno sottolinearlo -, al di là degli aspetti tecnici, amministrativi e politici, è stato il confronto con le associazioni, le organizzazioni sindacali, con le associazioni rappresentanti la società civile, perché hanno messo in evidenza quello che è il reale percepire delle difficoltà di chi ogni giorno deve vivere e utilizzare il sistema dei trasporti in Valle d'Aosta. Sicuramente un tuffo nella realtà per chi come noi ha delle responsabilità legislative nel cercare di risolvere il problema a monte.
Gli aspetti...come ben hanno anticipato i miei colleghi, le analisi sono state suddivise in quattro settori. Farei un ragionamento molto veloce perché tanti sono gli interventi che hanno preceduto e sono sicuro che altrettanti ce ne saranno a seguito del mio, ma non voglio ripetere quanto è già stato effettuato all'interno dei lavori della Commissione, dove tanto si è parlato degli aspetti più di carattere tecnico.
In merito al sistema ferroviario, c'è un'unica valutazione da fare che è incardinata all'applicazione del decreto legislativo del 2010 per quanto riguarda il passaggio delle competenze alla Regione autonoma Valle d'Aosta. Bisogna dare sviluppo, bisogna dare gambe a questo tipo di passaggio, cercando poi in autonomia legislativa di andare a programmare ulteriori e futuri interventi rispetto al sistema ferroviario, tenendo conto che la linea Torino/Aosta non è incardinata sotto la sola responsabilità della Regione autonoma Valle d'Aosta, ma deve essere valutata di concerto con la Regione Piemonte.
Per quanto riguarda il sistema autostradale, i passaggi che sono stati fatti all'interno della Commissione hanno fatto emergere quelle che sono le difficoltà dell'abbattimento dei costi, delle tariffe in merito agli investimenti infrastrutturali. È un concetto questo che deve essere analizzato in maniera continuativa soprattutto di concerto con il Ministero, anche in virtù del nuovo approccio a livello europeo che si sta manifestando in questi ultimi mesi. Ritengo che bisogna andare ad analizzare e cercare di continuare quello che è l'abbattimento del costo delle tariffe autostradali, cercando di suddividere quella che è la responsabilità legata alla copertura degli investimenti rispetto a quella che è la gestione quotidiana, continuando quell'attività intrapresa dal Governo regionale di cercare di trovare delle soluzioni per quanto riguarda i residenti in Valle d'Aosta e i pendolari.
In merito al trasporto pubblico locale, un passaggio importante che voglio fare è legato alla differenziazione rispetto ai livelli di utilizzo del trasporto pubblico. Nella mia precedente esperienza amministrativa ho avuto modo di analizzare all'interno del Piano generale del traffico urbano quelli che sono i numeri all'interno della cintura della città di Aosta in merito ai pendolari che utilizzano la vettura propria, sono dei numeri molto preoccupanti, un dato che può essere rappresentativo: all'interno dell'arco di tutta la giornata c'è un transito di 136.000 veicoli. Questo testimonia il fatto come ancora adesso a livello di mentalità il valdostano è propenso all'utilizzo del veicolo proprio, senza utilizzare e attingere a quello che è il sistema del trasporto pubblico locale. È una valutazione più di carattere generale rispetto a quella che è la formazione in senso civico dei nostri concittadini.
Per quanto riguarda l'aspetto più di carattere della concretezza, un passaggio che voglio sottolineare in questo mio intervento a livello di Consiglio regionale è legato all'attenzione che abbiamo chiesto ai Dirigenti delle politiche sociali per quanto riguarda anche il trasporto dei disabili, soprattutto in virtù di una difficoltà economica a livello di bilancio per quanto riguarda la gestione, di non andare a creare delle problematiche nel trasporto dei disabili andando a soffermarsi solo alla valutazione dell'ISEE, parametro che sicuramente va ad identificare quello che è l'aspetto economico del nucleo familiare, ma bisogna andare anche a prendere in considerazione quello che è l'impatto negativo che un disabile può avere all'interno del sistema familiare. L'elemento di valutazione rispetto alle tariffe del trasporto dei disabili, secondo il sottoscritto, non deve essere unicamente l'ISEE, ma deve essere una valutazione più di carattere generale rispetto anche a quella che è la necessità di far vivere il contesto sociale ai disabili che già soffrono particolari difficoltà di inserimento.
Un ultimo passaggio legato all'aeroporto. L'aeroporto - molti mi hanno anticipato - è una problematica concreta, reale sotto gli occhi di tutti. Gli investimenti sono stati fatti, le valutazioni di carattere generale sono state fatte. Come gruppo Stella Alpina, riteniamo importante contestualizzare un intervento all'interno del sistema aeroportuale cercando di valutare concretamente quelli che sono i benefici e il rispetto degli impegni di spesa che sono stati affrontati fino adesso. Non escludiamo successive valutazioni in merito a cambiamenti di programma rispetto a questo tipo di valutazione. Nel dettaglio mi ha già anticipato il collega Donzel, visto che a livello di sicurezza sono già state fatte delle valutazioni sicuramente opportune nell'ampliamento della pista, credo sia opportuno valutare quelli che sono anche i possibili sviluppi del sistema aeroportuale della Valle d'Aosta.
Presidente - Grazie Consigliere Borrello. Altri interventi? Ricordo che siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Farcoz; ne ha facoltà.
Farcoz (UV) - Oui, merci Président.
Je n'entrerai pas dans le mérite de toute la synthèse qui a été faite avec les différentes considérations politiques. Je crois que le débat nous permettra d'approfondir dans la réplique et successivement dans la présentation du vote. Quand même avec ce Conseil se termine une période faite d'approfondissements qui, grâce à la disponibilité des intervenants, du Président de la Commission que je remercie, des collègues, de l'Assesseur et des structures compétentes, nous a permis d'entrer dans les détails, les atouts et les problématiques techniques du système des transports en Vallée d'Aoste. Je ne vais pas trop entrer dans les techniques des auditions eues dans ces mois, car je crois que nous tous nous avons pu comprendre que les difficultés nous empêchent parfois de résoudre des problèmes qui sont évidents, mais je crois fondamental de nous interroger avant de faire n'importe quel genre d'analyse sur différents thèmes, comme, par exemple, l'occupation engendrée par le système des transports jusqu'à aujourd'hui...que certains choix ont été pris dans des périodes historiques différentes où la crise économique n'avait pas encore touché la Vallée d'Aoste et, bien sûr, même en tenant compte quel est le niveau des territoires à nous proches en ce qui concerne la thématique des transports et les différences qui existent entre les Régions appartenant à différents États et la sensibilité des États par rapport à la politique des transports.
La résolution très claire qui a été avant soumise à l'attention du Conseil nous présente les principales problématiques et toute une série de potentielles premières solutions sur les différentes parties qui composent le système du transport en Vallée d'Aoste. En outre il serait aussi utile d'analyser les buts et les exigences des différents services qui composent le système des transports valdôtains parce que nous ne pouvons pas nous soustraire à la réalité socio-morphologique du Val d'Aoste, un territoire tout à fait particulier avec une vallée centrale plutôt étroite, avec ses vallées latérales, une anthropisation de la montagne heureusement encore présente, mais qui nécessite de services d'un certain niveau, l'évolution des modèles de vie due à des rythmes toujours plus accélérés et donc, par conséquent, la nécessité d'avoir des transports toujours plus efficients et, enfin, la position stratégique que notre Vallée a dans le panorama européen et, par conséquent, les stratégies européennes par rapport aux différentes politiques de transport.
Nous ne pouvons donc pas considérer les différents domaines dans lesquels le système de transport doit se confronter et surtout le plus possible se coordonner. Je rappelle que dans ces années ont été faits différents efforts pour que le système en général des transports d'école, des porteurs d'handicap plutôt que d'autres...on cherche de faire le possible pour coordonner et créer un système efficient qui puisse être à la mesure de tous...je crois donc que le domaine du quotidien et du local avec les travailleurs, les anciens et les étudiants...le domaine commercial fruit de lignes stratégiques macrorégionales et transfrontalières, sur cela je crois que la Macrorégion des Alpes peut nous donner un coup de main pour ce qui est de la commercialisation, mais surtout les lignes d'un certain poids européen et enfin le domaine touristique comme système efficient et rapide qui puisse mettre en réseau le territoire valdôtain dans son ensemble avec des tarifs qui puissent être accessibles aux touristes d'haute classe plutôt que les touristes qui viennent simplement faire une visite en Vallée d'Aoste.
Simplement je veux rappeler que le débat est ouvert, comme a déjà été donnée la disponibilité dans la Commission, je crois que la majorité avec cette volonté d'approfondir dans ce Conseil la thématique des transports...a la volonté bien sûr de mettre tous atour d'une table et porter de là-bas une politique des transports qui n'est pas sûrement simple à se concrétiser dans le bref délai. Merci.
Président - Merci. Il y a d'autres requêtes? Ci sono altri interventi? Ricordo che siamo in discussione generale. Non ci sono altre richieste? Chiede la parola il Consigliere Fabbri; ne ha facoltà.
Fabbri (UVP) - Sì, grazie Presidente.
Semplicemente per rilevare come questo clima positivo che abbiamo votato nello svolgimento di questi lavori e che ha coinvolto tutta la Commissione...i ringraziamenti sono già stati fatti, ma vorrei anch'io sottolineare come ci sia stato un impegno da parte di tutti a partire dal Presidente della Commissione, i Commissari, Assessorato e Assessore, ecco, dicevo che questo clima che abbiamo potuto constatare in questi lavori è una cosa preziosa secondo noi che non va assolutamente disperso e sciupato. Vorrei quindi invitare tutto il Consiglio a continuare a lavorare su questo settore con l'entusiasmo con cui ha lavorato in Commissione, e non è che un inizio. È chiaro che non è che qui possiamo risolvere i problemi annosi ormai che si ripetono nel tempo, però il clima, come dicevo, positivo è ben augurante affinché si possano affrontare con i tecnici i problemi che sono sul tappeto. Si sa che ci sono dei grossissimi macigni sulla risoluzione di questi problemi, macigni che sono di tipo soprattutto burocratico, attuativo, eccetera. Io però sono convinto - ed è qui il vero senso io penso del discorso politico - che è nostro compito cercare di affrontare, spalleggiando anche i tecnici, i nostri tecnici che così in questi anni hanno seguito tutti questi inghippi burocratici, a cercare di risolverli con una forza e un impegno di tipo politico. Certamente...va probabilmente affrontato il problema con un pensiero che a me piace esprimere come un pensiero laterale. È chiaro che se affrontiamo le cose solo esclusivamente dal punto burocratico, purtroppo, entriamo in quella specie di remissività che poi non dà luogo alla risoluzione dei problemi, per cui io invito tutti i colleghi a ragionare in un modo un po' laterale per poter riuscire ad aggredire questi problemi. Qualche piccolo suggerimento che mi viene adesso da sottoporre al Consiglio. Io parlo naturalmente non da tecnico e non da esperto di problemi burocratici, però torno a ripetere che, se c'è la volontà, i problemi burocratici, secondo me, si possono anche risolvere. Sto pensando, ad esempio, ad un programma che sia finanziato con i fondi europei per affrontare globalmente lo studio dei problemi del trasporto in Valle d'Aosta. Affidandolo a dei tecnici esperti, probabilmente, riusciremmo ad avere dei programmi di attuazione che possono portarci al di fuori di questi problemi. Riprendo anche quello che diceva il collega Bertschy e cioè il pensare ad una grande opera che possa risolvere almeno in parte questi nostri problemi, le grandi opere ultimamente sono un po' demonizzate, ma se effettivamente vanno ad incidere su un bisogno reale della popolazione e riescono a risolvere il problema, secondo noi, possono essere anche non demonizzate e accolte nel nostro piano operativo.
Concluderei dunque questo mio breve intervento così come l'ho iniziato e cioè invitando tutti i colleghi a non abbandonare questo clima positivo che si è creato in questo studio che ha fatto la IV Commissione, quindi ognuno di noi ad impegnarci a trovare insieme ai tecnici...e suggerire magari le azioni politiche per potere affrontare questi problemi e risolverli. Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta. Ricordo all'Assemblea che siamo ancora in discussione generale, chi ha intenzione di prendere la parola si prenoti. Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta; ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente. Ringrazio anch'io tutti, ho partecipato anch'io ai lavori della Commissione, non vorrei rovinare il clima positivo, perché mi dispiacerebbe, però, ahimè, ci sono alcune cose che vanno dette e quindi penso che il clima positivo un pochino si rovinerà.
Parliamo di trasporti, i trasporti in teoria dovrebbero essere la spina dorsale di un qualunque sistema economico e territoriale di un qualsiasi posto. Non solo questo, i trasporti dovrebbero essere anche la cartina di tornasole della buona politica. Chi fa politica e governa un territorio, secondo noi, ha, diciamo così come metro di giudizio, oltre magari alle tasse e altre questioni, anche il sistema di trasporto, perché esso incide sul turismo, sul lavoro, sull'industria, su tutto quello che è il vivere quotidiano. Da noi nel 2008, finiti i buoni di benzina - perché quello era il sistema dei trasporti: i buoni di benzina -, fine del sistema dei trasporti. Ora, dovremmo pianificare un nuovo sistema dei trasporti, con un certo ritardo perché dal 2008 al 2015 è già passato qualche anno e dovremo incominciare a capire che cosa fare. Va considerata anche un'altra cosa: che un sistema dei trasporti efficace e efficiente non si costruisce in un giorno o in un mese, ha bisogno di anni di sviluppo, poi se si parte da una situazione come la nostra nella quale ci siamo praticamente incancreniti in una serie di problemi tutti scollegati, ma che alla fine sommati assieme fanno sì che non abbiamo trasporti, beh, questo poi è un punto di partenza ancora più difficile. Certo, io consiglio l'Assessore di fare...come dire? un po' di istruzione, di autoistruzione, di andare magari su Wikipedia, di leggersi alcuni passaggi rispetto alla pianificazione dei sistemi di trasporto e di valutare che ci sono diverse cose che andrebbero fatte e che qui da noi non sono affatto state prese in considerazione - speriamo che da adesso in avanti vengano prese in considerazione, ma è una speranza che noi sappiamo benissimo che resterà tale -, per esempio, una delle cose che viene detta è che pianificare un sistema di trasporto significa definire il processo con cui arrivare a prendere delle decisioni (compresa quella di non decidere).
Il primo elemento di riflessione è il fatto che noi sui trasporti di fatto non decidiamo. Vorrei ricordare all'Assessore che, quando c'è stato il problema dei treni, si è riusciti ad intervenire grazie agli uffici privati che aveva il suo collega Fosson con l'allora Ministro, altrimenti probabilmente non avremmo ancora treni, e questo è un problema, perché adesso il Ministro è cambiato, speriamo che il prossimo ci dia ascolto, magari è amico di qualche altro Assessore, altrimenti chissà che altro succede! Sui treni quindi stendiamo un velo pietoso, perché si è già detto di tutto e di più: elettrificazione, bimodali. I bimodali sono stati una scelta che ha pianificato l'Assessore, che ha portato avanti in maniera pervicace, direi testarda, per essere più chiaro, per farci avere cinque treni, che chissà quando arriveranno, che dovranno, ricordo, essere anche omologati, perché in Italia non lo sono, dovranno essere costruiti apposta, non risolveranno il problema, però intanto abbiamo speso 50 milioni di euro, meglio che niente, qualcosa abbiamo speso. Non risolveranno nulla, perché, appunto, noi non prendiamo decisioni con il senno di poi, prendiamo delle decisioni immediate che in un sistema di trasporti non ha senso, perché, per avere un sistema di trasporti efficace, c'è bisogno, come ho detto, di anni, quindi di più legislature e chiaramente un Assessore che è a fine carriera probabilmente ha poca voglia di mettersi a lavorare per sistemare un sistema di trasporti e che soprattutto vada avanti negli anni successivi al suo mandato.
Altra cosa importante: l'aeroporto, ricordo con molto piacere ciò che è accaduto in Commissione quando c'è stata l'audizione del dottor Costantino, che...come dire? invitato a partecipare, diciamo si è tolto qualche sassolino dalla scarpa rispetto alla situazione dell'aeroporto; ora, magari ne parleremo più avanti con maggiori dettagli, però la cosa per tutta risposta che ci è arrivata dall'Assessore tra le varie, diciamo così, sollecitazioni rispetto a documenti e quant'altro riferito ai trasporti...ci sono stati anche una serie di articoli che mettevano in cattiva luce il dottor Costantino. Ora, non sto qui a difendere Costantino, perché non mi sembra il caso, è un petroliere e come tale...come dire? non è che ha bisogno di mie difese, è una persona che ha dimostrato di avere un pelo che noi ce lo sogniamo! È stato strano però l'atteggiamento che ha avuto lei, Assessore, quello mi è parso strano, soprattutto quella mail mi è parsa strana, che non ha mandato solo a me, ha mandato a tutti, dove c'erano questi articoli che si riferivano al dottor Costantino, per carità, cose apparse sui giornali, ci sembrano delle cose interessanti, potremmo parlare di tante altre società partecipate e controllate della Regione che hanno magari commistione con altre persone, però...come dire? poco aggiungono o tolgono alla discussione, però danno l'idea di quanto siano a cuore certi problemi e di come si intende affrontarli e risolverli, quindi c'è sempre il sistema di mettere, diciamo così, in cattiva luce chi non è d'accordo con noi.
Altre questioni tecniche, comunque, parliamo un attimo di autostrade: è stato accennato un fatto che noi abbiamo una partecipazione nelle autostrade, si è detto che ci sono stati degli aumenti, l'aumento dal 2008 al 2015 della RAV è stato del 64,82 percento, in questi sette anni abbiamo visto per la prima volta in Commissione i rappresentanti della Regione all'interno della società ai quali è stato detto magari di opporsi a determinate cose. Negli anni passati ci è giunta notizia che questo non accadeva e loro ragionavano per i fatti loro e allora è normale che succedano certe cose, c'è uno scollegamento totale rispetto alla gestione.
Ultimo, ma non ultimo in termini di importanza, è ciò che è accaduto, sempre rispetto ai trasporti, all'assemblea dell'ADAVA, quando gli albergatori, lamentandosi della questione dei trasporti, che ovviamente li penalizza, ma penalizza tutto il territorio, non solo gli albergatori, tutti gli operatori turistici, penalizza tutti, dicevo, allora è stato ricordato che nei trasporti, diciamo così, rientrano anche gli impianti a fune, questo è verissimo, d'altronde si sono fatti degli enormi sforzi e degli investimenti negli impianti a fune. È questo che non va: da una parte, abbiamo speso fin che bastava senza porci problemi ripianando tutti i problemi che c'erano e anche di più e, dall'altra, ci siamo dimenticati di tutto il resto, sempre tutto trasporti, eh! Adesso però siamo in questa situazione: magari abbiamo degli impianti bellissimi, ma nessuno va a sciare perché non ha i soldi per pagarsi l'autostrada o perché non c'è un treno o un autobus che li porta. Allora, non è che ci serva granché avere degli impianti di risalita, capito, perché ci andiamo su e giù noi. Allora tutto questo per dire, caro Assessore, che sì, abbiamo fatto un ottimo lavoro, per carità, è stato molto cordiale e piacevole e in alcuni momenti anche esilarante direi, però...come dire? è stata anche un po' una perdita di tempo, se vogliamo dircela in maniera molto franca e diretta, perché alla fine cosa faremo? Faremo un bel documentino, ci diremo che dovremo sicuramente risolvere dei problemi e poi, come al solito, andrà tutto in cavalleria. Questo, insomma, non ci sembra molto bello, vorremmo qualche azione più concreta, vorremmo qualcosa di definito, vorremmo delle date, dei tempi, vorremmo, diciamo così, un'ipotesi di soluzione - non pretendiamo una soluzione perché sarebbe troppo da voi - dalla quale cominciare a discutere.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero; ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Io non farò elencazioni, sono due anni che stiamo elencando i problemi, che stiamo ripetendo le stesse cose, io non farò ringraziamenti, questi ringraziamenti io li trovo sinceramente una cosa pietosa. Ringraziamo chi? Siamo pagati per fare il lavoro in Commissione come in Consiglio regionale. "Io ringrazio quello, ringrazio l'Assessore, ringrazio quell'altro", ma che storia è questa? Io penso che i valdostani non debbano ringraziare nessuno per questi due anni in cui non è stato fatto nulla, questa seduta - e parlo a titolo personale e ci tengo a dirlo - a me risulta una seduta sinceramente sprecata. Che cosa faremo? Che cosa decideremo? Il nulla: il nulla perché idee non ce ne sono. Dove sono le proposte per uscire dalla situazione? Dell'aeroporto che cosa ne facciamo? Il traffico turistico...lo declassiamo oppure no, lo decidiamo oggi qui? I trasporti pubblici di linea, in attesa che arrivino i bimodali, li potenziamo? Riusciamo a mettere degli autobus, dei pullman che colleghino in maniera adeguata la regione? Riusciamo a deciderlo oggi qui? Penso di no. Ci saranno i soldi? Mancano i soldi, non si potrà fare nulla. Bella quella Commissione, belle quelle Commissioni, si è tanto parlato e poi dopo mi arriva la segnalazione da parte del dottor Costantino, che, dopo che gli era stato dato un ventaglio di date per risolvere la questione aeroporto, l'avvocato Saracco non si fa più vivo e, di conseguenza, saltano tutti gli appuntamenti. Allora, insomma, bisogna avere anche un po' di dignità nel fare le cose! Oggi si celebra il funerale dei trasporti, se voi credete che in questa sede oggi con questa ripetizione, questa litania, questo mantra: "questo non funziona, l'altro non funziona", anche da parte delle opposizioni, riusciamo a venire fuori dalla situazione? Assolutamente no. È chiaro che innanzitutto da parte della Giunta regionale c'è la volontà di non risolverli questi problemi, perché l'aeroporto è lì, completeremo un'aerostazione che non servirà a nulla, semplicemente per parare il sedere a qualcuno che ha fatto le sue scelte sbagliate, che ha paura che la Corte dei Conti gli arrivi adesso a chiedere conto delle scelte sbagliate che sono state fatte. Adesso mi è arrivata la risposta alla richiesta di accesso agli atti sugli studi che erano stati fatti all'epoca sulle prospettive di ampliamento dell'aeroporto, studi costati decine di migliaia di euro, ma se si va a vedere che cosa c'è scritto dentro, c'è da prendersi veramente il mal di pancia, cose che fanno ridere, numeri che neanche uno che era in preda ad un'ubriachezza costante poteva scrivere! Chi ha pagato quegli studi? All'epoca, quattro anni fa, quando noi facevamo un dossier, dicevamo: ma chi ha fatto questi studi? Ma parlate di 35.000-40.000-50.000 passeggeri all'aeroporto di Aosta; abbiamo visto com'è finita la cosa! Allora oggi questa seduta è la fiera dell'ipocrisia per tutti e ci tengo a dirlo, è una mia opinione personale, ma la dico, perché qui non si risolverà niente e si farà la solita parata di critiche, voi di difesa d'ufficio. Sappiamo che ci sono le elezioni alle porte e allora ognuno deve fare il suo piccolo teatrino e finirà così, però non andiamo a raccontare che oggi siamo qui per risolvere qualcosa, non si risolverà nulla!
Presidente - Ci sono altri interventi? Ricordo che siamo in discussione generale, rinnovo la richiesta: c'è qualcuno che vuole intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy; ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Semplicemente per chiedere, se non vi saranno altri interventi nella discussione generale, una riunione dei Capigruppo per capire come procedere.
Presidente - Qualora non vi fossero altri interventi, c'è una richiesta di una riunione dei Capigruppo. Ci sono altri interventi? Faccio l'ultima richiesta, sennonché sospendiamo per la riunione dei Capigruppo. Non ci sono altri interventi, per cui il Consiglio è sospeso per la riunione dei Capigruppo.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,17 alle ore 12,40 e che dalle ore 12,40 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.
Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Eravamo in discussione generale, è stata chiesta una sospensione, questa sospensione si è anche condiviso con i Capigruppo di prolungarla per quello che era necessario onde avere il tempo utile per presentare delle risoluzioni. Sono pervenute al tavolo della Presidenza quattro risoluzioni in merito all'esame della tematica dei trasporti che oggi è in discussione in aula: una sulle autostrade e i trafori, una sul trasporto pubblico locale, una sul trasporto ferroviario e una sull'aeroporto. Vi saranno distribuite appena gli uffici avranno predisposto in maniera tecnica i testi e gli stessi saranno stati fotocopiati. Possiamo quindi chiudere la discussione generale e passiamo alle repliche. Come avevamo concordato, chiaramente se l'aula troverà delle sintonie per modificare i testi delle risoluzioni, le potremo fare dopo la replica e quindi credo nel pomeriggio.
Per la replica, la parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente. Grazie alla Commissione, ai Commissari, ai Capigruppo, ai vari rappresentanti delle forze politiche per il lavoro svolto, perché la discussione è stata una discussione che ha permesso di evidenziare quelle che sono le caratteristiche, le debolezze, le criticità, ma anche le cose che funzionano nel nostro sistema dei trasporti.
Ora, è chiaro che abbiamo una Regione che è fortemente caratterizzata da una condizione di regione di montagna e qualcuno è già intervenuto e non può non esserci una valutazione generale che evidenzia un fondovalle particolarmente popolato, dove la concentrazione...dove i collegamenti sono più agevoli, ma con una serie di valli laterali e di frazioni sparse, per le quali, per poter assicurare un adeguato collegamento, bisogna investire importanti risorse. Già nel passato sono state utilizzate risorse europee per fare delle sperimentazioni, sperimentazioni che, da un lato, hanno rappresentato anche un successo, ma, dall'altro, non hanno rappresentato nessun tipo di risparmio: parliamo, per esempio, di modalità diverse di trasporto pubblico locale laddove abbiamo la competenza, dove abbiamo tutte le leve. Abbiamo tolto delle linee nelle zone con una popolazione rarefatta e abbiamo introdotto dei servizi a chiamata, comunemente chiamati Allô Bus. Questi servizi sono dei servizi, torno a dire, che hanno degli aspetti positivi, evitiamo di vedere delle corse di autobus vuote, evitiamo di vedere mezzi importanti che inquinano inutilmente, ma, quando poi tiriamo le somme, abbiamo dei servizi che costano di più del servizio di linea, perché bisogna avere mezzi e persone impegnati per tutte le ore vigenti del servizio. Il costo di vivere in montagna e di dare dei servizi alla montagna quindi è sicuramente da considerare e su questa considerazione dobbiamo poi cercare di gestire le risorse a nostra disposizione. Così come quando siamo andati anche su delle cronache nazionali, servizi di avanguardia, abbiamo parlato di Allô Nuit, abbiamo parlato di un servizio specifico per tutta un'utenza giovane e un'utenza che ha delle necessità di mobilità, si parlava del diritto in orari inconsueti, ma anche lì delle spese importanti, per cui se noi...qualche collega ha fatto una valutazione...vengono spesi circa 45 milioni, ma abbiamo anche dei servizi di eccellenza, qualcuno ha accennato al servizio che facciamo nei confronti dei disabili: i disabili vengono presi puntualmente ogni giorno da casa loro, vengono portati o a scuola, o al posto di lavoro e vengono riportati, un servizio puntuale.
Convengo con quanto diceva il collega Bertschy: probabilmente c'è una non consapevolezza da parte della popolazione di tutta l'attività che viene svolta e quindi ci concentriamo su delle debolezze, ci concentriamo su delle criticità, che ci sono e che devono essere superate e non vediamo una serie di servizi che vengono offerti. Ecco che lo spirito con il quale si è lavorato in Commissione è assolutamente positivo, cercando di capire il perché, il come di certi problemi e cercare di risolverli evitando slogan, evitando facili battute, cavalcando l'eventuale malcontento. Ora, uno degli argomenti che abbiamo avuto modo di sentire in diversi interventi è, diciamo, un coordinamento tra il ferro, la gomma, le varie modalità, per farlo bisogna avere tutti gli strumenti, per farlo bisogna poter incidere. Noi sappiamo bene che ad oggi...noi stiamo cercando di lavorare per avere la competenza in materia ferroviaria per poter intervenire sul contratto di servizio, senza questo diventa difficile poter immaginare di fare delle scelte coordinate e condivise, anche perché gli orari del ferro non sono come gli orari della gomma che possono essere gestiti in autonomia: sono condizionati dall'orologio di Chivasso, sono condizionati dall'orologio di Porta Nuova e quindi le coincidenze e le attività che possono in qualche modo essere coordinate non hanno le condizioni di base per poter mettere insieme un orario unico: ecco perché nell'ambito delle proposte il Piano regionale dei trasporti potrà avere una concreta attuazione nel momento in cui avremo le competenze in materia ferroviaria e solo così si potrà costruire un appalto, che dovrà tenere conto di questi fatti, anche perché voi capite bene che l'appalto del trasporto pubblico dovrà essere condizionato da questi fondamentali...perché, in caso contrario, noi immaginiamo di avere una tratta di fondovalle dove ci sono tanti utenti, che vengono veicolati su un gestore e gli altri gestori che devono fare i collegamenti delle valli laterali si troverebbero ad avere dei collegamenti con una popolazione assolutamente ridicola, assolutamente insufficiente, un bacino di traffico assolutamente insufficiente per dare una redditività. Questo quindi lo si può fare nel momento in cui a livello globale c'è una compensazione, quindi nell'ambito di una tariffazione unica tutti contribuiscono e il riparto dei corrispettivi è un riparto che andrà a beneficio di tutti i concessionari. Sarebbe veramente inimmaginabile fare delle adduzioni sulla tratta generale, dove chi ha la fortuna di avere il fondovalle guadagna - e guadagna anche in modo importante - e avere delle valli laterali dove fai un servizio con pochissime persone a bordo, salvo i momenti particolari, che sono quelli del mattino e della sera quando abbiamo le esigenze trasportistiche degli studenti.
Nell'ambito delle varie considerazioni mi ha fatto anche piacere registrare la consapevolezza che le politiche di trasporto non è che dipendono da scelte che vengono fatte negli ultimi anni: sono scelte che avranno delle ricadute nel medio-lungo termine e noi non possiamo non immaginare di essere collegati al sistema Italia. Il sistema Italia ha privilegiato dal punto di vista ferroviario l'alta velocità, l'alta velocità è abbastanza performante, abbiamo i collegamenti tra Roma, Milano, Torino, Bologna, le grandi direttrici, dove abbiamo dei collegamenti efficienti, veloci, confortevoli, ma il trasporto regionale è un trasporto fragile, scadente in tutt'Italia, ovviamente noi ragioniamo sulla nostra condizione, ma la condizione del trasporto regionale è simile. Se qualcuno di voi segue le rassegne stampa delle redazioni locali dei vari giornali nazionali, si accorgerà che in Lombardia, in Piemonte, in Liguria, tutte le Regioni del nord, anche Regioni molto importanti dal punto di vista del livello di servizi, hanno delle fragilità incredibili. L'unica società importante, che si era affacciata nel trasporto regionale, Arenaways, è fallita: questo la dice lunga; non che altre società private nell'ambito del servizio ferroviario stiano meglio, credo che avrete tutti letto e visto quali sono le difficoltà anche di Italo, che ha sicuramente alle spalle un soggetto imprenditoriale molto robusto, quindi immaginare che il servizio ferroviario non tenga conto di questa situazione... Oggi gran parte dei ritardi che noi abbiamo sono generati dal nodo di Chivasso, dove abbiamo una linea che è la Torino/Milano, quindi ogni volta che i nostri treni arrivano alla stazione di Chivasso subiscono tutta una serie di turbolenze, che sono le turbolenze su quell'asse principale, quindi treni che non funzionano, elettrificazione che non funziona, carenze di personale. Ora, sicuramente l'investimento - e mi fa piacere anche questo - è stato riconosciuto dei treni bimodali, ha voluto dare una risposta immediata, nessuno di noi ha mai pensato che questa fosse la soluzione di tutti i problemi, ma è la soluzione di qualche problema questo sì, e nessuno ha mai detto che quest'intervento era un intervento che escludeva l'ammodernamento della linea.
Qualcuno ha parlato di grandi opere, nell'ambito delle grandi opere noi ci stiamo...immaginiamo probabilmente...qualcuno ha parlato di grandi opere, qualcuno ha parlato di coraggio...di immaginare un collegamento nuovo, un collegamento diverso, perché se il collegamento rimane l'attuale, con un binario unico noi avremo comunque sempre una fragilità incredibile, perché il problema non è l'assenza o la presenza dell'elettrificazione: il problema è il binario unico. Potrebbe anche esserci l'elettrificazione, ma l'elettrificazione sul binario unico risolve solo il problema della rottura di carico, che è risolto anche dai bimodali. Se noi vogliamo una linea nuova, dobbiamo probabilmente immaginare un percorso diverso, un percorso parallelo all'autostrada, un'idea...come dire? strategica, una grande opera, perché se il binario rimane unico...e non può che rimanere unico, perché in tutta una serie di tratti due binari non ci stanno, perché la tratta passa in mezzo a delle case, passa in mezzo a dei territori, che hanno dei vincoli e quindi, se veramente vogliamo dare una prospettiva, bisognerà lavorare nel medio termine per cercare dei miglioramenti sulla linea attuale, ma se pensiamo ad una grande opera, la grande opera non è l'elettrificazione: la grande opera è un percorso diverso, nuovo, tant'è che - voi avete avuto modo di sentirmi anche in Commissione - quel nuovo tratto che c'è tra Châtillon e Montjovet di fatto è una nuova ferrovia, perché in quel tratto c'è una ferrovia che è caratterizzata da undici-dodici gallerie, la cui sistemazione sarebbe veramente onerosa da un lato e poco giustificabile, perché rimarrebbe la debolezza della struttura. In quel progetto c'è di fatto un tratto nuovo: ecco perché i progetti e i programmi...e anche le grandi opere vanno studiate con attenzione e vanno realizzate di concerto con la proprietà e con gli attuali gestori. Qua nessuno ha sottostimato e sottovalutato il problema, stiamo cercando in tutto e per tutto di dare delle soluzioni, per cui adesso io credo...dopo le repliche immagino che anche la maggioranza si riserverà un momento per valutare le vostre proposte, ma gli intendimenti credo siano convergenti e che si possa fare un buon lavoro cercando di tenere conto di tutte le decisioni che sono state prese.
Dico solo questo sull'aeroporto: l'aeroporto così com'è è stato finanziato previo master plan, previa approvazione in Consiglio regionale di determinate indicazioni, che sono state poi condivise a livello ministeriale con l'ENAC. Ora, andare a modificare si può, si deve prendere atto di quelle che sono le situazioni attuali, ma bisogna evitare di avere delle conseguenze a livello ministeriale, nel senso che il cambiamento di indirizzo deve essere un cambiamento che è supportato da elementi tecnici sufficienti, che non ci creino poi dei problemi relazionali e finanziari con il Ministero e con l'ENAC, nel senso che le soluzioni devono essere condivise e va fatto un lavoro preparatorio: ecco perché il mettere mano al master plan e fare una rivisitazione sia il percorso giusto per arrivare alle conclusioni, non anticipare le conclusioni prima dello studio, tuttavia credo che ci si possa intendere.
Presidente - Grazie Assessore. I lavori riprenderanno alle ore 15,30, come da convocazione del Consiglio regionale.
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La seduta termina alle ore 13.