Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1076 del 11 marzo 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1076/XIV - Reiezione di mozione: "Individuazione di requisiti per il conferimento dell'incarico contrattuale al nuovo Amministratore della società Casino de la Vallée".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Ferrero, ne ha facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Questa mozione tende a fare un po' di chiarezza su quelle che potranno essere le prospettive per il Casinò. Sappiamo che è in scadenza l'incarico dell'attuale Amministratore e ci è sembrato, al di là di fare poi sempre le consuete lamentele dopo la nomina di qualcuno, di stabilire o di cercare di stabilire dei requisiti minimi per il nuovo Amministratore che verrà nominato, in maniera tale che si metta una persona sicuramente di provata esperienza nel settore, che abbia dei titoli di studio a livello manageriale e gli consenta di affrontare una situazione così grave come quella che sta attraversando la Casa da gioco. Non si tratta di cercare il manager perfetto, perché il manager perfetto sappiamo che non esiste: si tratta di riuscire a delineare, almeno nelle linee generali, una figura che possa garantire al meglio le prospettive di rilancio della Casa da gioco. Non sto a fare considerazioni sull'attuale Amministratore, perché ne abbiamo già fatte molte e sarebbe eccessivo infierire anche in quest'occasione, è ovvio che, nel momento in cui proponiamo una mozione per individuare delle caratteristiche che sono comunque...noi chiediamo un titolo di studio a livello universitario in materie giuridico-aziendali, una precedente esperienza a livello manageriale nell'ambito delle case da gioco, nella direzione dell'amministrazione e quindi delle cose che, secondo noi, in questo momento sono un minimo sindacale.

Vi è poi un'altra questione che, a nostro avviso, è molto importante e che è diventata anche il punto di riferimento per diverse altre realtà di case da gioco: non possiamo attribuire un mega stipendio ad un qualsiasi amministratore che venga al Casino de la Vallée senza determinare una parte, la maggior parte dello stipendio...legarla ai risultati conseguiti. Noi quindi abbiamo ipotizzato di garantire al nuovo Amministratore 100 mila euro lordi all'anno rispetto, se non sbaglio, ai 230 circa dell'attuale e poi possiamo stabilire a questo punto una parte di salario variabile, ma una parte di salario variabile in base ad obiettivi che decidiamo noi, cioè gli obiettivi per intenderci non sono quelli dell'ultimo e penultimo anno in cui c'era da finire l'impianto di riscaldamento del Casinò, il manager deve avere degli obiettivi che sono legati alla produttività, alla riduzione delle spese, all'incremento della clientela e quindi effettivamente al rilancio della Casa da gioco. Ci pare che sia una mozione ragionevole e che dia anche una garanzia sia al personale che lavora nella Casa da gioco, sia ai valdostani, che c'è una reale volontà non solo di salvare il salvabile, ma di rilanciare la Casa da gioco. È ovvio che questo è un minimo che individuiamo nella figura del nuovo Amministratore, ma consentirebbe di dare un segnale già forte rispetto a quello che si intende poi fare successivamente.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ci sono richieste di integrazione? Emendamenti? Proseguiamo. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Intendiamo chiaramente sostenere la mozione, abbiamo discusso un mese fa di una risoluzione che trattava l'argomento, ci ritorniamo con un'ottica che guarda già al futuro, perché la mozione volta pagina e immagina di stabilire un profilo diverso per determinare chi andrà a condurre l'azienda nel momento della grave crisi economica che attraversa...crisi economica-gestionale... La mozione del Movimento Cinque Stelle quindi è opportuna, è una mozione che appunto noi sosteniamo. Vorremmo in qualche modo sentire a questo punto anche una risposta a quelle che sono state le ultime osservazioni che abbiamo fatto all'interno della task force, sono stati questi gli argomenti che abbiamo trattato, gli argomenti che ci hanno poi portato, in assenza di risposte, a prendere delle decisioni e quindi, prima di approfondire il dibattito e per evitare di dirci le cose che in quest'anno ci siamo detti più volte, ci sembra opportuno sentire una risposta da parte della maggioranza. Proporremo anche degli emendamenti che condivideremo con il Movimento Cinque Stelle ad integrazione del deliberato ed è un impegno che speriamo che il Consiglio regionale potrà assumere.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Aspettando di conoscere anche gli emendamenti, noi per adesso ci limitiamo ad intervenire sul testo di questa mozione. Intanto per ribadire che alcune questioni che sono state oggetto di una discussione fuori da quest'aula, cioè il ruolo della task force, più o meno efficiente, efficace, gli abbandoni a scalare della task force...hanno visto il Partito Democratico non abbandonare la task force per un semplice motivo: perché la task force è stata deliberata da questo Consiglio regionale e che pensiamo che sia qui la sede opportuna per dire se abbia un senso che ci sia un gruppo di lavoro interforze su questo tema, oppure è...il mandato ce l'ha dato il Consiglio, sia il Consiglio a decidere nel merito.

Per quanto ci riguarda, fummo i primi a porre il problema della guida della Casa da gioco nel 2010 e con gli anni che passano penso che la nostra intenzione di dire che proprio non era delle più fortunate...le scelte riguardavano il Direttore, il manager unico della Casa da gioco...si è poi venuta confermando in un crescendo di adesioni a quest'idea che bisognava sostituirlo. Noi quindi siamo confermati col tempo che passa, purtroppo, nel giudizio che esprimemmo sin dal 2010, dico: "purtroppo" perché il problema chiave è come...ed ecco il motivo per cui siamo ancora nella task force: è come far sopravvivere la Casa da gioco. Noi pensiamo che la Casa da gioco sia un punto nevralgico, di importanza strategica per il comprensorio di Châtillon, Saint-Vincent e per l'intera Valle d'Aosta. Sicuramente quindi...e già nel 2010 dicemmo che era un problema di guida, quello è uno dei primi aspetti che va toccato, quindi riteniamo che sia stata formulata...adesso non conosco gli emendamenti, ma la formulazione di questa mozione è assolutamente condivisibile, perché riprende dei principi fondamentali. Non nascondiamo però un'altra preoccupazione, portando questa mozione noi dobbiamo anche sapere che la partita in gioco ormai da anni al Casinò è il non riuscire a trovare un accordo sindacale, ma che partita stiamo giocando? Ecco il motivo per cui noi diciamo...Frigerio siamo stati i primi a dire che deve andare a casa, deve andare a casa Frigerio, però parliamoci chiaro, qui qualcuno sta scherzando e giocando col fuoco, perché che ci sia Frigerio o il genio dei geni del Casinò, se non si chiude contestualmente alla buona uscita di Frigerio da questa pagina bruttissima del Casinò un accordo sindacale che vada... Noi abbiamo sempre sostenuto dalla parte della difesa dei posti di lavoro, il che significa anche sacrifici di un certo tipo, noi abbiamo parlato di sacrifici equi dicendo che chi prende di più deve lasciare di più sul campo, soprattutto le figure manageriali: ecco perché diciamo che ha un senso la proposta dei 100 mila euro, ma ha un senso - e guardo il collega Ferrero, che su questo penso possa capire - la proposta dei 100 mila euro se tutti a scalare si adeguano a questa proposta, perché non è possibile...e qui arriviamo al nodo sindacale, perché molte delle nostre mozioni in quest'aula passano, come quella appunto dei dirigenti, poi arrivano i sindacati e ci dicono: "che bravi che avete detto che si taglia lo stipendio ai dirigenti, però non si può fare, il contratto dice che non si può tagliare lo stipendio ai dirigenti", e siamo di nuovo da capo! Lo dico perché quest'esperienza l'ho vissuta in battaglie contro questi stipendi dei dirigenti e lo dico anche con una grande serenità rispetto a quelle lettere che alcuni dirigenti ci mandano dicendo: "tagliati il tuo stipendio...", eccetera. Guardate che arriverà la legge sulla riduzione degli stipendi in questo Consiglio regionale, però io adesso rimando la palla nell'altro campo. Quando arriva la legge dei Consiglieri regionali, voglio che ci sia l'accordo sindacale sul taglio dei premi dei dirigenti, cioè il Governo regionale deve davvero fare questo sforzo e quindi l'idea di questa mozione, cioè di ridurre il compenso di Frigerio...non di Frigerio, di colui che sostituirà Frigerio, precisiamo le cose: di colui che sostituirà Frigerio, è nell'ordine di idee che qui si dà un messaggio stringente a questa trattativa sindacale, ma ragazzi la chiudete questa trattativa? Qui sta per fallire il Casinò! Qui si perdono 700 posti di lavoro, allora a me va bene urlare alla crisi, eccetera, ma qui si sta giocando sulla pelle dei lavoratori una trattativa impossibile, perché è impossibile che gli stipendi rimangano così! È impossibile! Ce lo diciamo? Quando per il settore imprenditoriale, per gli alberghi, per il commercio, per tutte le attività di Saint-Vincent, il ristorante, la piccola edicola, eccetera, è indispensabile che il Casinò riprenda a funzionare...è indispensabile! Allora ci vuole coraggio e quindi io rispetto quelli che hanno scelto di dire: "fuori dalla task-force" per dire al Governo regionale: "datti una sveglia". Noi dall'interno diciamo: qui la partita sta diventando veramente al massacro, qui il Casinò chiude, qualcuno non l'ha capita! Allora, io non vorrei che due o tre lavoratori vicini alla pensione giocassero sulla pelle dei loro colleghi che magari hanno 20 anni da fare per arrivare alla pensione. Se il Casinò chiude, non è che perdo 300 euro al mese o 500 euro al mese, mi gioco la carriera, mi gioco la vita! Allora, io non sono qui a scherzare quando si tratta di lavoratori, è una cosa che ho a cuore e dico che nella logica di questa mozione c'è la logica stringente di dire: "si chiuda questa partita infinita, questo gioco infinito di quest'accordo infinito tra 10 mila sigle sindacali, che una è d'accordo su un pezzo, l'altra non è d'accordo sull'altro, poi torno su, poi torno giù. Qui bisogna risolverlo, però è chiaro che si risolve...e qui partì il PD nel 2010 a dire che si risolve partendo dalla testa e non si colpisce l'ultimo dei lavoratori. Non si dice ad un dipendente che guadagna 1.700 euro al mese: "adesso ne guadagni 1.200" quando gli altri continuano a prendere 200 mila euro! Si comincia dall'alto, come in questa mozione, ma si sa che questo porta a scalare tutto un cambio di registro all'interno di quel luogo. Vogliamo salvare la Casa da gioco? Vogliamo salvare 700 posti di lavoro? Posto che comunque c'è nel piano il ridimensionamento del personale, potremmo con la legge che si è "addormentata", che è finita nell'abbandono, la legge sulle partecipate, introdurre il principio che alcuni amministrativi li possiamo spostare se approviamo questa legge di comparto. Salviamo quindi questi lavoratori facendo una legge buona sulle partecipate, però ci vuole lo scatto, ci vuole la volontà! Questo è il messaggio di questa...come l'abbiamo interpretata noi, naturalmente ognuno legge secondo le sue sensibilità...quindi in questo senso noi pensiamo che bisogna andare assolutamente in questa direzione.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Penso che la questione che i colleghi Ferrero e Cognetta ci pongono con questa mozione sia uno dei tasselli per poter quanto meno pensare al domani e soprattutto mettere un punto fermo, perché la certezza c'è quanto meno sulla scadenza del contratto, quindi penso sia il Consiglio regionale a dettare le regole, a nostro avviso, per il domani e l'indomani prossimo. Condividiamo quindi soprattutto le premesse di questa mozione, che sono quelle che vanno nella direzione di operare comunque una scelta basata su dei criteri innanzitutto di trasparenza e soprattutto legata a capacità, requisiti, chiari, scritti nero su bianco, in modo che il prossimo o i prossimi amministratori della nostra Casa da gioco abbiano i requisiti, siano strutturati, abbiano già dato e soprattutto siano misurabili su prestazioni che hanno fatto in altre case da gioco o in altre aziende. Tutto questo - è inutile tornare alla discussione del 2008 - non è avvenuto e, purtroppo, la nostra Casa da gioco verte in una grandissima difficoltà. La partita è, a nostro avviso, come gruppo ALPE, delicatissima, perché il rischio qui è molto alto visto e considerato che si sta chiudendo un bilancio disastroso: il 2014 e i primi 70 giorni del 2015 non stanno dando dei grandi risultati, anzi neanche quasi si conferma l'andamento del 2014, andamento disastroso, penoso e soprattutto difficoltoso.

Detto questo, noi su questa mozione andremmo a proporre due emendamenti ai punti 1 e 2. I colleghi nella loro mozione hanno "intercettato" al punto n. 1: "adeguati titoli di studio di livello universitario in materia giuridico-aziendale"; noi modificheremmo il punto 1 così: "laurea in materie economico-giuridiche, la cui votazione costituirà elemento di valutazione, così come il conseguimento di master e ulteriori titoli attinenti", quindi questo è l'emendamento che andremmo a proporre per quanto riguarda il punto n. 1.

Per quanto riguarda invece il punto n. 2, andremmo a proporre queste modifiche: "precedente esperienza di livello manageriale almeno triennale nell'ambito di case da gioco. La valutazione dovrà tener conto dei risultati conseguiti in base agli obiettivi assegnati". Questi sono i due emendamenti che andremmo a proporre alla maggioranza e ai colleghi Ferrero e Cognetta per poter irrobustire, a nostro avviso, l'impegnativa. Ripeto: le regole del gioco, a nostro avviso, devono essere scritte nero su bianco prima, sapendo perfettamente che così non è andata nel 2008, la scelta è ricaduta su un soi-disant dirigente di secondo livello, che non aveva né gestito una casa da gioco, né amministrato una casa da gioco: né esperienza, né titoli di studio, né requisiti... Crediamo quindi che questa mozione vada nella direzione alternativa, cioè di scrivere nero su bianco prima le regole del gioco. Ribadiamo il concetto, come gruppo ALPE, che questo è uno dei tasselli per il rilancio della Casa da gioco, poi probabilmente nel prossimo Consiglio affronteremo le altre criticità. Grazie. Se i colleghi Cognetta e Ferrero accetteranno queste due modifiche, noi comunque sosterremo la mozione, perché va nella direzione, come dicevamo prima, di trasparenza, di adeguati titoli di studio e specifiche esperienze manageriali nel settore del gioco d'azzardo e soprattutto nel misurare i risultati che i manager hanno ottenuto negli ultimi anni. Grazie.

Presidente - Grazie collega Chatrian. Ha chiesto la parola il Consigliere Borrello, ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Approfitto dell'iscrizione di questo punto all'ordine del giorno per fornire anche un mio contributo più di carattere generale sul tema importante del Casinò, soprattutto in virtù del fatto che sono un membro all'interno della task force, così accolgo anche l'invito del collega Bertschy su delle considerazioni di carattere generale sulla procedura di lavoro di questo tavolo, che ricordo è stato voluto da questo Consiglio regionale.

Credo che il tema del Casinò, che ricorre frequentemente all'interno di quest'aula, sia un tema delicato, un tema che va sicuramente ad avere dei risvolti importanti sia dal punto di vista occupazionale dell'azienda stessa, con tutte le ripercussioni positive e/o negative all'interno delle politiche di bilancio dell'Amministrazione regionale. Sicuramente ha anche un impatto, un indotto per quanto riguarda il territorio, ci siamo detti già più volte l'importanza di quest'azienda per cercare di garantire anche il sistema territoriale e la zona intorno a Saint-Vincent. Credo che in ogni caso questa task force che è stata costituita abbia svolto il suo lavoro in maniera molto seria, in maniera trasversale, senza nessun tipo di preclusione politica, che abbia cercato di fare un approfondimento rispetto a tutta una serie di informazioni che ci sono state prodotte. È altresì vero - e lo dico per onestà intellettuale - che ci sono state delle posizioni abbastanza chiare e nette di colleghi, i quali avevano chiesto tutta una serie di integrazioni di documentazione ed era proprio in virtù di queste integrazioni che avevamo posto come elemento temporale la consegna del bilancio della Casa da gioco per poter fare delle considerazioni più di carattere regionale.

Io ritengo che la task force abbia prodotto sicuramente un approfondimento, ma posso dire a livello personale che ha aumentato quello che è l'aspetto conoscitivo, in modo tale da poter capire meglio quelli che sono gli aspetti positivi e negativi all'interno di quest'azienda importante per la Valle d'Aosta.

Stavo leggendo adesso in diretta gli emendamenti, magari dopo tornerò sul discorso della mozione, però due considerazioni di carattere generale...ritengo importante...sicuramente e terremo in considerazione le valutazioni in merito alle capacità gestionali e manageriali, proprio in virtù del fatto che il sistema aziendale del Casinò è un sistema complesso e abbiamo avuto modo di comprenderlo all'interno della task force. Personalmente - lo dico in totale sincerità - non ho avuto modo di confrontarmi con il gruppo, lo dico proprio in maniera serena, credo che se, da una parte, è giusto mettere tutta una serie di requisiti e vincoli, non vorrei poi che, dall'altra parte, andassimo a vincolare eccessivamente quello che è l'aspetto decisionale tenendo conto proprio della complessità del sistema aziendale della Casa da gioco.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha facoltà.

Ferrero (M5S) - Due battute veloci per rispondere ai colleghi. Ovviamente le modifiche che sono state richieste a noi vanno bene, sostanzialmente vanno in quella direzione. Per il collega Donzel è chiaro che questo potrebbe sembrare un atto che è un atto così...di per sé stesso campato lì. Secondo noi, ha un grosso significato anche per il discorso che ha fatto il collega Donzel, nel senso che questo è un segnale che diamo a tutti i lavoratori che devono fare dei sacrifici, a cui vengono richiesti dei sacrifici ed è un segnale che va nella direzione del cominciamo dall'alto. Secondo noi, questo segnale può anche riappacificare, cioè portare un po' di serenità in quella che è la trattativa e magari renderla un pochettino più fluida, quindi perché iniziare dal vertice? Proprio per questa ragione. È ovvio che, per quanto riguarda le considerazioni che ha fatto il collega Borrello, la questione è sempre quella, dobbiamo partire pur da qualcosa, che cosa aspettiamo? Aspettiamo un ulteriore rinvio? Aspettiamo un ulteriore peggioramento? Aspettiamo il bilancio? Questa è la tendenza che è stata utilizzata finora per tutti i provvedimenti che c'erano da prendere. Aspettiamo ad eleggere il Presidente del Consiglio...aspettiamo, ma quest'attesa deve avere comunque una fine, perché se non c'è un segnale dall'interno del Consiglio regionale per quanto riguarda anche i dipendenti, è ovvio che i dipendenti si trovano ad avere come propositore comunque colui che nell'ultimo triennio più o meno non ha portato dei risultati positivi alla gestione della Casa da gioco e quindi si trovano anche un interlocutore che è, dal punto di vista dei risultati, poco credibile! Come possiamo pretendere che questo...che qualsiasi sacrificio venga preso in maniera così disinvolta...è ovvio che non viene preso in maniera disinvolta! Qui dobbiamo cambiare l'interlocutore, l'interlocutore deve essere credibile, l'interlocutore deve essere preparato, deve essere titolato e deve avere esperienza e deve avere anche il carattere necessario per affrontare una situazione del genere, nonché deve essere lasciato in pace a lavorare, senza ingerenze della politica. Questo sarà l'unico sistema, secondo noi, per salvare la Casa da gioco: ecco perché, secondo noi, è importante iniziare da un impegno che va in questo senso.

Presidente - Grazie Consigliere Ferrero. Ci sono ancora altri interventi? Se non ci sono altri interventi, chiudo la discussione generale e do la parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.

Avevamo accettato con piacere la costituzione di un organismo denominato task force, nel senso che ritenevamo che quello potesse essere un momento dove le forze politiche potessero su quest'argomento confrontarsi, superando un po' la rigidità dei meccanismi del Consiglio regionale e delle commissioni, affinché fosse data a tutti la possibilità di avere dei momenti e di conoscenza, e di approfondimento su una tematica che obiettivamente interessa non poco il Consiglio e la politica nel suo intero. Io ritengo che un lavoro sereno di approfondimento sia stato fatto, mi pare di poter dire la verità dicendo che all'interno della task force non si è mai ragionato, per le poche riunioni che sono state fatte, con una logica di maggioranza o di opposizione, è stato fatto un lavoro importante di approfondimento e di conoscenza, ripeto, ponendo anche rimedio a quelle lamentele che a volte esistevano circa la mancanza di notizie e di conoscenze sul mondo della Casa da gioco.

Io rispetto le decisioni che le forze politiche prendono, sono dispiaciuto, lo dico, che due forze politiche, anzi tre - Ferrero aveva anticipato questa scelta - abbiano abbandonato questo tavolo di lavoro, in questa fase si era messa in piedi un processo di approfondimento e di conoscenza per poi operare delle scelte in tal senso. La task force quindi poteva essere un momento dove in qualche modo venivano elaborati dei suggerimenti e delle suggestioni da affiancare a quella che era l'azione della Casa da gioco. Io ne prendo atto, ritengo di poter dire, come abbiamo ribadito, che il rinnovo della Dirigenza non deve essere visto come unicamente "Frigerio sì", "Frigerio no". Credo che il più delle volte viene dipinto in questo senso, credo che sia una visione sbagliata di questo problema, ritengo che abbandonare questo tavolo non sia stato utile, si poteva continuare a lavorare all'interno di quest'organismo e, finita questa fase di ricognizione - ci mancava la parte relativa al Grand Hôtel Billia -, si poteva continuare o iniziare ad immaginare dei ragionamenti.

Riprendo quanto ha detto poc'anzi, che, detto questo, i problemi sono sul tavolo...li conoscete. Ritengo che, al di là di chi sarà indicato come futuro Amministratore, una trattativa seria, anche forse impopolare, sul costo del lavoro andrà fatta, nel senso che non è più procrastinabile, non è più inevitabile. Io ritengo che anche i lavoratori della Casa da gioco devono capirlo: oggi quest'azienda ha un costo del lavoro che è ancora parametrato a quando gli incassi erano superiori ai 100 milioni di euro, questo dovrà valere per tutti, quindi dalla testa fino ai piedi di questa struttura, credo debba avvenire su tutti i livelli di dirigenza. Dal nostro punto di vista, come proprietà, siamo stati chiari nei confronti di questa Dirigenza, nel senso che riteniamo che abbiamo fatto i nostri passi anche nel momento in cui abbiamo proposto un piano di rafforzamento patrimoniale, abbiamo detto che interventi di quel genere non ne avremmo più fatti e che quindi occorreva e occorre trovare delle soluzioni in tempi diversi.

Da un punto di vista della mozione, a mio giudizio, collega Ferrero, essa presenta alcune criticità, semplicemente per il fatto che i contenuti, se codificati così, limitano i parametri di scelta, non solo attuali, ma anche futuri. Da sempre, credo, i manager delle società sono scelti attraverso un'attenta valutazione del curriculum e delle necessità che di volta in volta si sono presentate; si valutano a seconda delle occasioni i pro e i contro, questo avviene anche quando si fa riferimento alla legge sulle nomine, che impone una procedura diversa, dopodiché c'è una valutazione in tal senso. Se guardiamo il mondo dei casinò in Italia, è un settore in qualche modo piccolo, dove non sono tantissimi i soggetti che possiedono delle competenze adeguate e hanno delle esperienze certificate in questo senso. Lo spazio di ricerca, a mio modo di vedere, quindi risulterebbe ancora ulteriormente circoscritto e quindi con delle possibilità più limitate di andare a trovare e individuare una figura con i requisiti indicati. Qui si aggiunge, oltre alla gestione di un settore di competenza come quello del Casinò, anche la struttura alberghiera, quindi si acquisiscono i curricula, certamente i titoli di studio sono dei bagagli importanti che completano i profili dei manager, ma credo che le competenze di un manager si acquisiscano anche sul campo, con l'esperienza e la carriera professionale che viene maturata in anni di lavoro. Io credo che, per una scelta ponderata, si debba tener conto di tutti questi elementi, cioè del percorso di studi come viene evidenziato, ma anche quello relativo all'esperienza, alla carriera professionale che viene maturata sul campo soprattutto in un settore delicato come questo.

Voglio ricordare che l'azienda oggi gestisce due differenti business: il gioco d'azzardo e quello alberghiero, che, come sono strutturati oggi, sono in qualche modo compenetrati, in questo caso credo che la competenza richiesta in capo a soggetti potenzialmente interessati rischierebbe di ridursi a pochi membri. Il tetto dei 100 mila euro credo sia un ragionamento di buon senso, però la ricerca sul mercato di professionalità in tal senso rischia di risultare in qualche modo limitata. Io non voglio dimenticare che stiamo parlando di due aziende: una l'hôtel e l'altra il Casinò, che sono fuse in una società con un fatturato annuo intorno agli 80 milioni di euro, con circa 1.000 dipendenti tra impiegati diretti e in somministrazione, quindi anche una complessità di rischi e di impegni connessi alla carica che sono senz'altro rilevanti. Questo per dirle, collega, che si tratta di un'azienda di medio/grandi dimensioni, dove il mercato nel complesso ad oggi, se facciamo una ricerca fuori, per le dimensioni di questa società, certamente stabilisce compensi di natura decisamente superiore. Non sto dicendo che questa sia la direzione e il parametro da prendere, faccio solo una valutazione che, date le dimensioni, i numeri - e lei lo sa - di quest'azienda, se andiamo a vedere quei parametri, certamente questo comporta immaginare delle retribuzioni decisamente superiori rispetto a quello che viene fissato.

Detto questo, quindi, a mio modo di vedere, non ha senso codificarle in un documento scritto e per queste motivazioni, pur tenendo conto di un ragionamento che va in una logica di buon senso e di risparmio, la mozione in oggetto non può essere accolta nemmeno con le modifiche proposte e il nostro voto sarà pertanto un voto contrario sul documento proposto. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. Per la replica, ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Mi spiace constatare anche questa volta che poi le affermazioni che vengono fatte in effetti non corrispondono alla realtà, perché, quando mi si dice: "abbiamo sempre fatto un'attenta valutazione dei curriculum"...andatevi a vedere il curriculum di Frigerio, mi sembra che sia eloquente dal punto di vista della professionalità: ha avuto delle esperienze nel casinò, ma andate a vedere che tipo di esperienze, quindi non ha esperienze di tipo manageriale precedenti nell'ambito dei casinò, non ha alcun titolo di studio...almeno dal curriculum, a meno che il curriculum che è stato pubblicato non sia falso. Quando quindi mi si dice: "attenta valutazione", io non so chi abbia fatto l'attenta valutazione, non mi è sembrata così attenta. È ovvio che, di fronte ad un muro del genere, andremo a fare anche noi un'attenta valutazione degli altri Dirigenti che sono all'interno della Casa da gioco e vedremo che anche che anche nei confronti di questi Dirigenti la valutazione non è stata tanto attenta. Se si sommano tutte queste cose, beh, poi il risultato finale qual è? Il risultato finale è la situazione in cui ci troviamo.

Io, per il polso che ho della situazione, io sento quasi un "Frigerio bis" aleggiare nell'aria; se volete trasformare la Casa da gioco in un campo di battaglia, fate questa scelta, però rendetevi conto che sarà un bagno di sangue. Io spero che facciate un ragionamento, qualche indicazione più stringente riguardo al curriculum delle persone ci deve essere, anche perché sennò che cosa siamo stati lì a parlare della nuova legge che regola le partecipate? Non dovevamo andare in quella direzione di stabilire un minimo di regole? Sennò facciamo com'è stato fatto sempre: si piazza l'amico dell'amico, o l'amico e bell'è che fatto, anche quando arriva da un'altra regione, non si capisce in base a che titolo preferenziale la persona va ad occupare quei posti, quindi mi spiace...

È ovvio che anche sulla questione dei soldi, ha detto che i 100 mila euro per un manager di quella caratura possono essere pochi e io sono pienamente d'accordo, Assessore, con lei, infatti il problema non è nei 100 mila euro, perché io 100 mila euro fissi glieli metterei e metterei, in base ai risultati, anche un milione di euro, perché se mi riporta la Casa da gioco in piedi e me la rilancia, tutto sommato, anche il milione di euro che viene speso per l'Amministratore è un buon investimento, invece così cosa facciamo? Noi facciamo gli "investimenti alla Frigerio": 230 a botta, Walter Romeo: 140 a botta, e avanti così.

Quali sono i criteri con cui viene valutato poi il raggiungimento degli obiettivi? Punto interrogativo, e se mettiamo punti interrogativi dappertutto, noi abbiamo messo un enorme punto interrogativo sul futuro della Casa da gioco. Sia chiaro però, a mio avviso, che questo voto contrario denota l'effettiva inconsapevolezza in cui versa buona parte della maggioranza riguardo alla gravissima situazione della Casa da gioco. La responsabilità a questo punto ricadrà nelle vostre scelte, fate attenzione comunque, perché noi vigileremo anche sulla scelta del prossimo Amministratore, perché in una situazione del genere mettere poi una persona che non abbia anche, diciamo, un minimo di requisiti potrebbe anche comportare un certo tipo di responsabilità a carico di chi si prende la briga di fare la scelta.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie.

Per venire alla prima questione: quella della task force e della scelta che oggi noi facciamo di abbandonare quel tavolo di lavoro, ci va, com'è stato annunciato qua, chiarezza per chiarezza...dobbiamo aggiungere qualche cosa, perché ha ragione il collega Borrello e capisco anche il rammarico dell'Assessore Perron. Noi abbiamo fatto una prima parte di lavoro, dove abbiamo avuto la possibilità di acquisire dei dati e di approfondire la conoscenza dell'azienda attraverso un'analisi approfondita del passato, ed era il lavoro che avevamo immaginato di fare nella prima fase. Ci siamo trovati però, anche perché noi rappresentavamo...io rappresentavo un gruppo politico e credo un po' tutti gli altri...immediatamente bloccati nella seconda fase, quando, a fronte del deliberato dell'ordine del giorno che aveva costituito la task force, dove si ricordava che c'era una risoluzione alle spalle e chiedeva il cambio di rotta sulla Dirigenza, che non voleva dire: mandare tutti a casa, voleva dire probabilmente riorganizzarsi all'interno cercando altre figure, ma soprattutto che chiedeva un impegno preciso rispetto al futuro...per due volte di fila, rispetto a questa domanda, non abbiamo avuto risposta, collega Borrello e Assessore Perron, che non vuol dire che da parte vostra non sia legittimo, ci mancherebbe, però mancano, per quanto riguarda la condizione politica per poter continuare il lavoro da parte nostra, gli argomenti pregiudiziali.

Noi riteniamo che questi cinque anni vadano sostituiti da un nuovo sistema di vedere l'azienda. È finita una fase, sulla fase ci siamo già espressi più volte, per noi il piano di investimenti è un piano di investimenti esagerato, probabilmente siamo stati mal consigliati anche rispetto a questo, ma tanto è finita, oggi bisogna passare ad una fase successiva. Rispetto a questo, voi avete legittimamente deciso di non rispondere, perché avete necessità di chiudere degli argomenti o anche di ridare fiducia agli attuali Amministratori, agli attuali Dirigenti. Noi alle spalle abbiamo una risoluzione votata che chiedeva altre cose e su questa abbiamo ribadito per due volte la condizione. Non è dunque la volontà di non lavorare: è l'impossibilità di lavorare per il futuro, perché, quando abbiamo posto in certe situazioni osservazioni tecniche rispetto a delle scelte fatte per l'organizzazione dei giochi, per gli investimenti fatti, ci è stato ribadito che le cose fatte sono le migliori, ma com'è giusto che sia, chi le ha fatte ritiene che siano le migliori, noi non possiamo dirlo. Tra l'altro, Assessore Perron, i dati del bilancio li conosce meglio di me, ma sa benissimo che siamo partiti da 142 milioni nel 2002, oggi siamo a 64, che in questo quinquennio siamo partiti da 94 milioni e oggi siamo a 64; che nel 2013 abbiamo fatto 67 milioni di introiti sui giochi, ne abbiamo fatti 64 nel 2014 quando i piani industriali chiedevano, dicevano, ci avevano annunciato tutti altri dati.

Secondo argomento: cosa si aspettano i dipendenti. Certo che i dipendenti vivono in Valle d'Aosta, hanno capito che in Valle d'Aosta c'è la crisi e sono tutti disponibili a vedere con un'attenzione diversa il loro futuro e anche il loro reddito rispetto al lavoro che fanno. Vi chiedono solo, parte politica: "non fateci regalare i soldi a chi fino ad ora ce li ha portati via", vi stanno chiedendo solo quello! "Dateci in mano a della gente che valorizzi i soldi che ci toglieranno dallo stipendio per gli anni a venire fino a quando quest'azienda non sarà risanata; dateci una speranza, ridateci un Amministratore che abbia l'autorevolezza necessaria per fare delle scelte, per chiudere le porte della Casa da gioco a tutti quelli che andranno ad immischiarsi...e fare il piano di riorganizzazione della gestione, l'allungamento degli orari, la rivisitazione degli stipendi, le scelte per il futuro". Vi chiedono e ci chiedono di farlo con persone che riabbiano o quanto meno abbiano una credibilità di partenza, una credibilità di partenza che chi oggi ha amministrato non ha più, che non vuol mica dire offendere nessuno, un Amministratore può fare le sue scelte, però, se fallisce, è giusto che lasci e il fallimento di un Amministratore lo si vede dai piani industriali, i piani industriali fino ad oggi non hanno avuto le risposte che chiedevamo.

Noi quindi a partire dall'alto, e la sensazione che avevamo avuto nel leggere la mozione era quella giusta, vorremmo ridare una speranza che quest'azienda non deve vivere solo di crisi e non può mantenere i suoi bilanci in piedi solo perché si riducono i costi, ma può anche aumentare i ricavi, può guardare in una maniera diversa al mercato del gioco nazionale ed europeo e può rilanciare un'idea differente di azienda anche per il territorio.

Chiudo dicendo che partire da 100 mila euro e pensare che la parte variabile possa anche riguardare il 50 percento di questi 100 mila euro vuol dire fare quello che stanno cercando di fare dalle parti di Sanremo e da altre parti. Le parti variabili misurate in obiettivi concreti, che si misurino sul fatturato, su quello che rimane di utile in un'azienda, non su delle cose effimere...possono dare a partire dall'Amministratore unico l'indicazione che i Dirigenti, passo passo, con degli obiettivi a breve termine, a medio termine, a lungo termine, vengano misurati nel loro lavoro. Non c'è null'altro quindi che un intento costruttivo per pensare che il Casinò possa essere ancora fonte di reddito per la Valle d'Aosta e un tentativo lo dobbiamo fare con amministratori nuovi.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Per quanto riguarda la task force, probabilmente torneremo su quest'argomento nel prossimo Consiglio. Sarò brevissimo. Sinceramente, collega Perron, ci spiace molto, perché la vediamo come un'occasione persa quella di non aver voluto condividere con noi questa mozione: un'occasione persa perché lei sa meglio di noi che il Signor Frigerio pochi mesi fa, quando ha dovuto allegare una memoria al Governo regionale e al Consiglio tutto per chiedere i 60 milioni di euro, ci ha fatto avere delle previsioni "farlocche", previsioni fasulle, previsioni che non stavano in piedi, soprattutto previsioni costruite ad arte, perché l'andamento e i risultati non solo dei primi mesi...ma sta andando in una direzione completamente diversa. Detto questo, quindi ci spiace proprio che non abbia colto quanto meno lei, che ha raccolto questa sfida pochi mesi fa, sfida difficilissima...noi abbiamo partecipato per qualche mese a questo gruppo di lavoro, abbiamo avuto modi di avere qualche piccola informazione, ma sicuramente la riflessione più importante che abbiamo fatto attorno a quel tavolo era: chi ha fallito deve lasciare, chi non è stato in grado deve lasciare. Chiudete, chiudiamo il bilancio 2014, che sarà lacrime e sangue, però poi dobbiamo rilanciarlo con delle persone capaci, con esperienza e anche con dei titoli di studio, ma la parte manageriale che ha gestito in questi anni la Casa da gioco e che ha speso quasi 100 milioni di euro in pochi mesi, secondo noi, ha fallito, ed era il momento giusto forse... Oggi, colleghi, noi tutti vi abbiamo dato un'occasione per dire: "il prossimo futuro cercheremo di andare in questa direzione, con delle regole...", lei dice troppo stringenti, ma per gestire mille persone, quasi, un bilancio da 80 milioni di euro, forse non avremmo bisogno di un manager che abbia un po' di esperienza? Non avremmo bisogno di persone che magari hanno un minimo di titolo di studio? Non avremmo bisogno di persone che hanno una certa autorevolezza e anche una certa capacità di gestire un'azienda non facile in un momento di grande difficoltà? Non so...oggi noi vi abbiamo dato non solo dei consigli, ma una traccia per poter risollevare quanto meno come regole la nostra Casa da gioco, lei ce la rifiuta così...

L'unica cosa che chiediamo è: non ci prenda in giro, se possibile, nel senso che, quando ci dice che c'è stata un'attenta valutazione, cioè quanto meno non prendeteci per stupidi, se possibile, perché il Signore che ha gestito per sette anni l'azienda non aveva né titoli, né esperienza nel settore alberghiero, nel settore delle case da gioco. Quanto meno la richiesta, nel momento in cui vi diamo delle possibilità, delle chance per andare in una direzione alternativa è: non prendeteci per stupidi. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Il fatto che noi non abbiamo formalizzato un'uscita dalla task force non significa che il lavoro fatto all'interno non presenti delle criticità, cioè noi all'interno della task force abbiamo fatto un percorso che è stato ben rappresentato dai colleghi della minoranza e della maggioranza, perché in quel contesto credo che noi non fossimo lì in rappresentanza dell'una e dell'altra componente, perché, tra l'altro, c'era anche uno sbilanciamento un po' inconsueto, tant'è che noi eravamo rappresentativi di ciascun gruppo consiliare e voi eravate rappresentativi di due gruppi. L'intendimento all'interno di quella task force era quindi di acquisire delle informazioni il più precise possibile e poi di dare delle indicazioni operative. Noi credo che più di una volta abbiamo apportato il nostro contributo dicendo che il problema non era solo ed esclusivamente legato agli stipendi, alle situazioni, ma era proprio un problema di gestione, era un problema di gestione che negli anni ha portato la Casa da gioco alla situazione in cui siamo adesso.

Allora, lei, Assessore, ha detto: "non abbiamo intenzione di ripetere, di ricapitalizzare nuovamente la Casa da gioco, di ripetere di nuovo". Beh, se non avete intenzione, ci dite qual è la...cioè qual è il vostro percorso, qual è il cammino che intendete intraprendere per risanare il problema della Casa da gioco. Noi ve l'abbiamo detto, la risoluzione è molto chiara: parte...è vero, probabilmente non affronta tutte le questioni, si fossilizza un po' sulla dirigenza, sui requisiti, ma è evidente che, nel momento in cui c'è un problema, qualsiasi azienda cosa fa? Tende a cambiare la squadra che non è stata in grado di portare in porto e di conseguire gli obiettivi che ci si è dati: questo è l'unico problema. Allora, il problema oggi è cercare di rendere credibile una dirigenza e partire con un piano che tenga in considerazione tutte le questioni che sono state evidenziate oggi, compresa anche la questione delicatissima degli stipendi, la questione delicatissima del personale, che, come ha detto il collega Donzel, comunque deve essere messa in capo a chi è legittimato a fare questo tipo di contrattazioni, questo tipo di concertazioni. La decisione sulle strategie e su cosa fare della Casa da gioco - diciamocelo chiaramente - non l'ha mica potuta prendere la task force! Siamo stati messi nell'impossibilità di agire, perché? Perché la decisione finale, cioè quella di adottare materialmente dei provvedimenti e una strategia, la assume la Giunta. Allora la Giunta ci ha detto che...o comunque non ha accettato di porre in discussione in maniera chiara la Dirigenza, tant'è che tutte le volte che si poneva questo problema il problema veniva rinviato o per tecnicismi di varia natura...non si votava, non si prendeva una decisione, a questo punto io credo che una soluzione vada adottata, perché, Assessore, è tutto documentato, rimangono agli atti anche le cose che ha detto lei oggi. Se lei dice: "noi non ricapitalizziamo", io voglio capire, quando ci troviamo nella situazione di dover risanare di nuovo un debito, visti i presupposti, che si fa...ricapitalizzate. Che cosa si fa? Se non si trova una soluzione in tempi ragionevoli...

Secondo me, qua quindi si deve partire da un punto, perché altrimenti ha ragione il collega Ferrero: se non si parte da un punto, se non ci si dà una dirittura o di arrivo o di partenza, non si riesce a concludere nulla, perché tutto rimane nel vago, tutto rimane in questa sorta di fumo che non è assolutamente chiaro e questo è un punto di partenza che noi vi proponiamo aderendo alla mozione dei colleghi del Movimento Cinque Stelle, altrimenti diteci voi qual è la soluzione che intendete adottare.

Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altre richieste di intervento, possiamo mettere in votazione la mozione comprensiva degli emendamenti, va bene? La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa. Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 16

Contrari: 18

La mozione è respinta.