Oggetto del Consiglio n. 1028 del 25 febbraio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1028/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Sospensione da parte dell'AGEA dei pagamenti dei contributi europei agli agricoltori ospitanti sui loro pascoli animali di altri proprietari".
Presidente - La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Come al solito abbiamo appreso dai giornali, la settimana scorsa, che il TAR del Lazio ha praticamente dato ragione all'AGEA, che è l'ente erogatore dei contributi relativi al PSR, sul fatto di non dare i contributi a chi sui terreni fa pascolo per terzi. L'articolo de La Stampa porta proprio l'esempio della Valle d'Aosta, dove questa pratica della monticazione esiste da centinaia di anni e si manda negli alpeggi il bestiame di vari proprietari con uno solo, nelle varie zone di pascolo della Valle, e gli altri si troverebbero senza contributo.
Io spero che l'Amministrazione regionale si sia già mossa - me lo auguro - perché penso che sia una cosa importantissima, da una parte per la nostra cultura valdostana, ma dall'altra per l'organizzazione agricola dei nostri agricoltori. Come sapete bene, se non si possono mandare i bovini in alpeggio, i fieni e quindi il foraggio per l'inverno non si può produrre.
Con questa interrogazione chiediamo se è stato fatto già qualcosa in merito e se questo grosso problema è stato preso in considerazione dall'assessorato. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
In riferimento al quesito si informa di essere a conoscenza della sentenza del TAR e di quanto esposto in premessa, precisando che questa sentenza si riferisce soltanto al premio unico e non a tutti i pagamenti effettuati da AGEA. In effetti, secondo quanto stabilisce tale sentenza, il bestiame che il conduttore d'alpeggio riceve in affida viene da lui pascolato, ma è proprietà di terzi e per questo non potrebbe essere considerato ai fini del premio unico. Tuttavia, per i nostri alpeggi si potrà applicare quanto è stato concordato in sede tecnica di discussione del prossimo decreto ministeriale attuativo del regolamento 1307 del 2013 e confermato in sede di Conferenza Stato-Regioni. In particolare il disposto della sentenza è stato recepito al comma 4 dell'articolo 2 del decreto ministeriale, ove si stabilisce che il calcolo del carico si effettua mettendo a numeratore il numero medio annuo di UBA, corrispondenti al numero di animali al pascolo nell'ambito della banca dati nazionale complessivamente detenuti dal richiedente e appartenenti a codici di allevamento intestati al medesimo richiedente. Quindi, dovrebbero essere presi in considerazione solo quelli di proprietà e non quelli affidati: questa è la regola generale, alla quale però si può derogare nel caso di pratiche di pascolo riconosciute come usi e consuetudini locali. Tali usi e consuetudini vanno riconosciuti con provvedimento della Regione e consentono di considerare ai fini del premio anche i codici di allevamento non intestati al richiedente: nel caso della Valle d'Aosta i codici di allevamento degli allevatori che cedono in affida il bestiame al richiedente, cioè al conduttore dell'alpeggio. A tale proposito già a partire dal mese di dicembre l'assessorato aveva inviato al ministero la descrizione delle pratiche tradizionali agricole regionali, insieme all'elenco delle superfici interessate da tale pratica.
Per completezza di informazione, segnaliamo che il decreto ministeriale è in fase di pubblicazione e provvederemo a darvi opportuno conto al momento della conclusione dell'iter. Quindi, con questo accorgimento, evidentemente si considerano pratiche tradizionali quelle di alpeggio. Spero che la risposta sia stata esaustiva.
Presidente - La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Io volevo solo dire che, come al solito, queste informazioni avrebbero dovuto essere date a suo tempo, perché come penso voi abbiate delle sollecitazioni, anche noi ce le abbiamo. Quando è stato letto questo articolo sul giornale, io ho ricevuto diverse telefonate: come facciamo qui in Valle...? Mi collego anche a tutto il lavoro che abbiamo fatto in Commissione, sui rapporti con AREA e AGEA. Un impegno preciso che aveva preso AREA era di comunicare agli agricoltori qualsiasi cosa interessasse loro. Io direi che bastava anche solo un comunicato stampa. Bisognerebbe finalmente riuscire con AREA a comunicare agli allevatori, oppure a ICA, cosa sta succedendo, per non creare confusione e panico in un settore che è già abbastanza travagliato.
Mi vorrei anche allacciare a questo per dire che c'è ancora qualcuno, forse ancora uno o due casi, che devono ancora prendere i soldi da AGEA, perché hanno troppe particelle che non vengono inserite: non è che non hanno presentato la domanda, ma non riescono a ricevere i soldi perché ci sono troppe particelle che non si riescono a inserire sul programma. Mi sembra una cosa ormai un po' grottesca che dal 2013 non prendono i soldi. Se si potesse a Roma riuscire a risolvere questa cosa. Grazie.