Oggetto del Consiglio n. 1001 del 27 gennaio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1001/XIV - Approvazione di risoluzione: "Adempimenti per la valutazione dei fabbricati di proprietà regionale destinati a trasformazione dei prodotti agricoli".
Presidente - La parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Brevemente per illustrare questa risoluzione, perché già oggi è stato tema di discussione...la discussione sul patrimonio immobiliare regionale, che coinvolge le cooperative, i produttori che lavorano nel settore vitivinicolo e agricolo-caseario. L'anno scorso nella discussione della finanziaria, la finanziaria 2013, è stata presa la decisione di affidare, per via di problematiche su cui non mi soffermo...ma comunque è stato deciso di conferire tutto questo patrimonio alla società Vallée d'Aoste Structure e la delibera di Giunta n. 1589 ha stabilito di continuare affidando alla Finaosta la procedura per l'effettuazione degli adempimenti per procedere a questo definitivo affidamento. Il problema qual è? Il problema è che si va a toccare un settore che noi riteniamo un settore fondamentale per la Valle d'Aosta, è un settore quello delle cooperative vitivinicole, casearie, agricole su cui si fonda tutta la filiera dell'agroalimentare valdostano, che coinvolge comunque diversi soci: il numero dei soci è di quasi due migliaia di soci in tutta la Valle d'Aosta. È un sistema che si regge, perché consente anche ai piccoli di poter sopravvivere e di poter avere un impatto nel settore, che altrimenti non potrebbero avere.
Ora, noi sappiamo che c'è stato un incontro tra il Governo e chi rappresenta le cooperative e capiamo che ci sono problemi, però capiamo anche che dobbiamo cercare di andare a vedere se si riesce a trovare un sistema per poter far sopravvivere queste cooperative, che probabilmente con degli affitti troppo alti non potrebbero riuscire a continuare la loro attività. Che cosa chiediamo con questa risoluzione? Con questa risoluzione noi chiediamo innanzitutto che il processo, per andare a vedere quali rapporti di contratti e quanti devono essere questi contratti, sia un processo condiviso e non fatto unilateralmente dal Governo, per cui chiediamo che ad un confronto, ad un tavolo di confronto vengano sia il Governo, ma anche gli utilizzatori di questi immobili e la commissione consiliare competente proprio per cercare di trovare una soluzione. Anche per quanto riguarda la valutazione degli stabili, siccome si tratta di stabili la cui natura è una natura rurale, non una natura commerciale propria, e anche in considerazione del fatto che queste strutture non sono utilizzate completamente, nel senso che i locali alcune volte non sono completamente occupati...per cui bisognerebbe anche valutare in sede di definizione degli affitti, in più c'è da tenere conto del fatto che stiamo vivendo una crisi e che un ulteriore aggravio degli affitti nei confronti di questi utilizzatori potrebbe comportarne, diciamo, la chiusura definitiva...ecco, quindi noi andiamo a chiedere che tutte queste cose vengano prese in considerazione e che ci sia un processo condiviso per andare a risolvere il problema. Grazie.
Presidente - Grazie collega Roscio. Altri che chiedono la parola? Non c'è nessun altro, possiamo chiudere la discussione. Per la replica qualcuno della Giunta? La parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
Un discorso che abbiamo affrontato questa mattina nel merito e nel percorso che è stato riassunto anche all'interno della risoluzione...credo che sui principi verso i quali bisogna andare per dare una risposta corretta a quelle che sono le esigenze delle cooperative...è più che condivisibile, soprattutto negli aspetti che sono legati ad un tipo di valutazione che sia coerente con quello che è il momento di mercato, con quelle che sono le difficoltà di un settore, con quelli che sono gli immobili. Non si può però prescindere dal fatto che una valutazione sia una valutazione di tipo tecnico nella quale sono già state date delle indicazioni affinché vengano presi questi parametri all'interno di una valutazione che però dovrà essere svolta da qualcuno che è deputato per valutare in maniera oggettiva quelli che sono i valori di un immobile contestualizzati all'interno di una crisi, contestualizzati all'interno di un comparto, che è quello agricolo, con dei mercati che sono quelli agricoli, con dei valori di trasferimento che sono da considerarsi in quest'ambito. Credo quindi che l'impegno di un confronto con le associazioni abbiamo già dimostrato di averlo già messo in campo e continueremo a farlo per confrontarci in questa delicata fase di passaggio di proprietà degli immobili dalla Regione a VdA Structure e poi continueremo ad operare in questo senso per proporzionare quelli che sono i costi degli immobili nei confronti delle cooperative e con quell'attenzione che è dovuta soprattutto in questo periodo di criticità.
Relativamente a quella che è la risoluzione, però diciamo che in questo momento, pur condividendo quelli che sono i passaggi, noi proporremmo un voto di astensione nei confronti soprattutto di quella che è la prima parte, dove non c'è margine di variazione su quelle che sono le possibilità di procedere con un affidamento a Finaosta che vada a verificare l'effettivo valore dei beni. Così come sottolineato, sempre rimanendo agganciati a quelle che sono queste indicazioni, per cui, rispetto a questa risoluzione, il voto sarà un voto di astensione.
Presidente - Grazie Assessore. Siamo in fase di dichiarazione di voto, chi chiede la parola? La parola al collega Grosjean.
Grosjean (UVP) - Grazie Presidente.
Più di un anno fa discutevamo già di quest'argomento e io mettevo in dubbio delle scelte politiche fatte all'epoca, dove si è deciso di costruire queste strutture direttamente come Regione, togliendo di fatto la decisione ai gestori, cioè alle cooperative stesse, agli utilizzatori, perché, quando si è messi di fronte all'opportunità di avere una struttura completamente gratis, con un affitto simbolico, non ci si permette di andare a discutere sull'immensità della struttura, sulla sproporzionalità della struttura. Credo che gli esempi siano lampanti, non abbiamo bisogno di tirare fuori la Centrale del latte, che, a forza di metterci della politica dentro, è andata a gambe in aria. Tutte le strutture...e io ho partecipato da funzionario, da dipendente regionale a certe discussioni, a certe commissioni dove evidenziavo che certe cantine erano esagerate. Adesso cosa facciamo? Chiediamo agli attuali utilizzatori di pagare l'affitto per delle scelte sbagliate, per delle scelte di altri, per delle scelte fatte in un periodo non di vacche grasse, ma di vacche veramente obese, sovra grasse, esagerate, in un modo così... Il primo risultato ce l'abbiamo già, Signori, chiaro, evidente: la latteria di Cogne, quanto prendiamo di affitto dalla latteria di Cogne? È chiusa, quindi il risultato quale potrebbe essere? Non solo mettiamo in ginocchio le strutture agricole. Monsieur l'Assesseur, s'il vous plaît...
Presidente - Chiedo scusa, Assessore, perché stanno parlando i colleghi sull'iniziativa, piuttosto chiedete una sospensione, ma...prego collega...
Grosjean (UVP) - ...la latteria di Cogne è l'esempio classico, chiusa la latteria, messo in ginocchio i produttori che devono portare il latte a Villeneuve e a noi quella struttura che abbiamo affidato o che affideremo a Vallée d'Aoste Structure in questo momento rende zero. Avremo quindi il rischio di avere tante strutture che avremo affidato a Vallée d'Aoste Structure, avremo messo in ginocchio delle situazioni dei produttori e la situazione ci renderà zero, perché, piuttosto che pagare l'affitto, probabilmente qualcuno si attrezzerà con un mutuo e si farà una struttura nuova, di misura, gestibile. Ma abbiamo voglia di andare a fare un giro nelle nostre strutture e capire se veramente sono state costruite per l'esigenza o se sono sproporzionate? Abbiamo delle strutture che sembrano dei castelli, delle ville e non delle aziende agricole! Un po' di colpa quindi ce l'abbiamo e ce la dobbiamo prendere e dobbiamo rispondere dal punto di vista politico e non solo dal punto di vista tecnico, economico e di rapporti. Dobbiamo valutare qual è l'effettiva produzione, l'effettiva attività che si svolge all'interno di queste strutture e non la complessità della struttura.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
L'ora è tarda, però io non mi astengo su questo tema, che è un tema, come ricordava il collega Grosjean, che data di qualche anno, insomma, non è che ci occupiamo adesso di questa problematica. È un problema assai complesso di scelte strategiche sbagliate o, meglio, di una visione dello sviluppo dell'agricoltura valdostana che non ha dato le risposte che doveva dare, pensiamo appunto alle grandi strutture, ai grandi caseifici, che magari rispondevano ad una visione...adesso è sparito l'Assessore alla sanità...rispondevano alla visione del rispetto delle norme europee. Poteva apparire più facile costruire una struttura nuova di grandi dimensioni, piuttosto che andare ad intervenire su tante piccole vecchie realtà, io sto ricostruendo, lei, Presidente, queste cose le conosce meglio di noi, ma qualcosa abbiamo studiato e imparato anche noi di questo mondo, ci abbiamo lavorato e ci si rendeva conto che magari era più facile, certo che poi i costi di trasporto, i costi di gestione hanno fatto esplodere queste strutture. Oggi c'è una corsa verso piccolo è bello, ma non è così facile, perché è vero che uno dice: "io mi faccio un investimento", ma la sorpresa è che il cambio costante delle normative rende insostenibile anche il piccolo è bello, quindi anche chi fa delle scelte di ritornare ad una gestione più facile, eccetera, rischia di incartarsi nel giro di qualche anno, di trovare che l'investimento che ha fatto è superato, perché le norme corrono. Il problema quindi è come riuscire a trovare un equilibrio tra la situazione del passato e quella di oggi, dove fortemente alcune realtà sono in difficoltà in questa situazione. Noi avevamo - forse con lei ne avevo parlato, forse ne avevo parlato anche con il collega Isabellon - provato a dire: "ma, anziché farci schiacciare dalle norme europee, riusciamo a dare qualche risposta innovativa?". Faccio un esempio: determinate strutture situate in alcune valli laterali, messe all'appalto pubblico...ma chi diavolo è che va ad affittare secondo certe caratteristiche un locale per produrre del formaggio, oppure per metterci delle castagne, oppure per fare della viticoltura di montagna? Io non me lo vedo quest'imprenditore dell'Emilia Romagna che viene su a soffiarci l'appalto a noi della Valle d'Aosta. Non stiamo cioè parlando di cooperative, di servizi sociali, quindi, secondo me, ci siamo fatti prendere la mano e adesso, come dicevo, non è facile tornare indietro, siamo usciti dalla vecchia gestione consorziale e non siamo riusciti a costruire un forte tessuto cooperativo in grado di reggere la sfida del mercato.
A mio avviso, quindi questo è un tema caldo, molto caldo e che si scontra con l'altro aspetto, quello che abbiamo visto: le ristrettezze di bilancio. Serve quindi un lavoro urgente, serve mettersi davvero intorno ad un tavolo, lavorarci sopra e provare a dare delle risposte, perché, come diceva il collega Grosjean, quando per caso ho appreso che nel mio Paese, a Charvensod, veniva a lavorare il casaro che per anni aveva lavorato a Cogne, ho chiesto: "ma cosa succede?". "A Cogne non si fa più la fontina", e quindi immaginatevi che resa può avere un latte che è trasportato per tutta la valle di Cogne fino al fondovalle per riuscire a produrre della fontina. Stiamo andando su una strada che non ci porterà da nessuna parte, bisogna intervenire in tempi stretti con qualche idea, con qualche soluzione. Da questo punto di vista, quindi io spero che l'astensione ventilata dall'Assessore non sia un astenersi dal problema, ma sia un affrontarlo con più urgenza secondo formule che magari non sono quelle recitate qui, ma non può essere: "ci asteniamo dal trovare la soluzione a questo problema".
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
I colleghi hanno già illustrato bene le criticità e le difficoltà con cui si deve affrontare tale problema. L'obiettivo di questa risoluzione è quello di andare a delineare quelli che sono, a nostro avviso, elementi importanti da tenere in debita considerazione. Fino a pochi anni fa le strutture sono state date in comodato e, a seguito di modifiche, il sistema regionale, il sistema Valle d'Aosta deve comunque trovare delle soluzioni alternative. Ciò detto, per mettere in campo delle soluzioni alternative e nello stesso tempo salvaguardare un sistema socio-economico capillare, territoriale in grandissime difficoltà, tutti gli elementi devono essere tenuti in considerazione. L'obiettivo di questa nostra risoluzione va in quella direzione: valutare quello che viene utilizzato, valutare il come viene utilizzato, valutare l'effettiva redditività da un punto di vista economico e anche di perizia all'interno del suo valore, che non tutto deve essere legato, collegato con il costo di costruzione messo in campo decenni fa, proprio per il fatto che il contesto di crisi economica in questo momento e del mercato immobiliare, ripeto, deve tenere in debito conto quella che è la tipologia rurale degli immobili, nonché, come dicevo prima, i locali effettivamente utilizzati. A nostro avviso, questo è importante proprio perché è una situazione che deve essere risolta. Chiederei al Presidente del Consiglio una piccola sospensione, a nome dei gruppi di opposizione, per poi eventualmente fare direttamente una proposta. Grazie.
Presidente - Il Consiglio è sospeso per alcuni minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 20,21 alle ore 20,22.
Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Collega Chatrian può illustrarci...La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.
Il tema, come dicevo prima, è molto delicato e le criticità vanno risolte al più presto. A nome dei gruppi di opposizione, andremmo ad emendare la risoluzione che abbiamo proposto e quindi manterremmo il punto n. 2. Gradiremmo sentire la posizione del Governo regionale. Grazie.
Presidente - Abbiamo preso atto che la proposta è di togliere il punto 1 dell'impegno. La parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
Credo che quelle che sono state delle valutazioni mentre c'era anche il dibattito in aula abbiano portato ad una soluzione condivisa, condivisibile e non solo condivisibile, ma è una soluzione che ci ha già visto attori in questo senso per cercare di trovare una soluzione ad un problema, che è un problema della nostra economia. Ritengo quindi che faccia parte di una condivisione comune, di una scelta comune cercare di andare a dare una risposta il più possibile coerente e che vesta al 100 percento quelle che sono le esigenze di un settore che è effettivamente in grande crisi. Penso che da parte nostra quindi con quest'emendamento la risoluzione sia accettabile, perché va esattamente nella direzione auspicata da tutti qua dentro e anche al di fuori di quest'aula. Il lavoro quindi sarà questo e alla fine del passaggio, della valutazione ci sarà una rendicontazione in aula e in commissione per quelli che saranno gli esiti di questo passaggio, quindi, da questo punto di vista, molto bene.
Presidente - Grazie Assessore. Possiamo quindi procedere alla votazione. La votazione è aperta sul testo emendato. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Con questo punto si chiudono i lavori di questa adunanza.
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L'adunanza termina alle ore 20,26.