Oggetto del Consiglio n. 987 del 27 gennaio 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 987/XIV - Interpellanza: "Chiarimenti in merito alla sussistenza di eventuali problematiche relative al funzionamento della Casa di riposo J.B. Festaz di Aosta".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Quella che vorrei affrontare in quest'interpellanza è una questione molto delicata: uno, perché non nascondo che ne sono coinvolto anche in modo personale per aver condotto in questi anni una dura battaglia rispetto alla riorganizzazione all'interno della struttura. Una battaglia che aveva una logica di questo tipo: cerchiamo di non penalizzare con il ragionamento della razionalizzazione il personale che è necessario per gestire una struttura di quel tipo, altrimenti rischiamo di avere delle difficoltà organizzative, un calo di quella qualità che era stata fatta. A questo proposito cito un'interpellanza: "Intendimenti in merito alla riorganizzazione della casa di riposo", del 28 gennaio 2014, cioè di circa un anno fa, dove tra le mie contestazioni c'era proprio il fatto che la nuova gestione ragionava in termini di questo tipo: "sono necessarie 8,20 figure infermieristiche per svolgere il servizio per i 70 ospiti". Con un ragionamento di questo tipo: "ogni utente ha diritto a 27 minuti nelle 4 ore...", cioè tutto il calcolino preciso di ore e minuti e quant'altro. Dopodiché è intervenuto un duro e anche utile e prezioso confronto in commissione con i familiari del J.B. Festaz, che lamentavano l'aumento delle rette, per cui c'è stato anche un confronto in cui è stato coinvolto l'Assessorato e ovviamente non c'è stata solo una questione di aumento delle rette. Tutti quelli che hanno partecipato ai lavori della commissione si sono resi conto che i familiari chiedevano anche una maggiore disponibilità di dialogo, di colloquio, di codecisione rispetto ad alcune scelte organizzative all'interno dell'amministrazione.
Arrivo al nocciolo della questione. Ho ricevuto un biglietto di Buon Natale che conteneva alcuni passaggi molto delicati sulla struttura, ma a me mi ha colpito in modo particolare questo passaggio: "c'è qualcuno che possa far migliorare la vita di questi poveri malati? Sono il parente di un degente e sono angosciato, un cittadino amareggiato e frustrato che non si firma in modo esplicito per paura delle ritorsioni nei confronti del proprio congiunto". Allora uno dice: "eh, sono le solite letterine anonime, no? Bisogna prenderle e buttarle nel cestino, no? Non bisogna neanche dare retta a queste cose qui, la struttura funziona benissimo". Bene, io sono intanto qui a chiedere se la struttura funziona benissimo all'Assessore. Il punto però è un altro: che a me ha sempre dato fastidio questa cosa della paura delle ritorsioni. Ci sono dei lavoratori che hanno firmato una lettera, che naturalmente è rivolta contro la mia persona. Si rivolgono al Presidente Rollandin, a lei per dire: "fate chiarezza rispetto a queste cose che pubblica Donzel", poi mi telefonano e mi dicono: "ah, lo sai, ho dovuto firmare anch'io perché mica voglio far sapere che sono tuo amico", perché? Perché hanno paura che cambino loro il turno! Perché hanno paura che quel giorno che hanno bisogno di un permesso non glielo diano. Allora, qualcuno invece si firma e mi scrive: "Buonasera Raimondo, io, come dipendente del J.B. Festaz, ti ringrazio di aver pubblicato quel biglietto - il dipendente, uno di quelli che magari non ha firmato, o uno dei 54 che ha firmato per paura - capisco le mie colleghe che si sentono attaccate..." ma avevo spiegato che i problemi non erano rivolti al fatto che la maggior parte di loro ci mette tutta la passione di questo mondo, ma se in quella struttura manca il personale, per la gravità di quei pazienti, l'abbiamo detto mille volte, è difficile far bene quel lavoro. Non ho mai condiviso neanche alcune affermazioni di colleghi che dicevano: "c'è troppo assenteismo", ho sempre detto: stiamo attenti che un certo assenteismo è dovuto allo stress da lavoro, tant'è che recentemente delle persone sono state sanzionate per non aver compiuto il lavoro nei tempi dovuti e ci sono delle persone che si licenziano, vanno via, perché non reggono quei ritmi di lavoro, però bisogna dire che va tutto bene, però "Donzel devi stare zitto, non devi parlare". Mi scrivono: "capisco le mie colleghe, soprattutto per quanto riguarda il carico di lavoro delle OSS; anch'io penso che la parola "maltrattamenti" sia pesante, ma ti sembra giusto avere i minuti contati per lavarli e alzarli? Circa 13 minuti a persona! Ti parlo di persone allettate, non autosufficienti. Ai pasti mi è capitato di dover imboccare due, tre persone in 20 minuti, praticamente per stare nei tempi li devi ingozzare", e io già avevo denunciato che i familiari dovevano andare dentro la struttura e dar loro da mangiare ai pazienti, ma lo vogliono fare! Vogliono collaborare, ma creiamole queste forme di collaborazione, invece di dire ai parenti - scusate, io non uso le espressioni che bisognerebbe usare, che qualcuno usa in quest'aula... -: "non disturbateci, lasciateci lavorare in pace", ma usano parole molto più forti e i parenti hanno paura che il loro anziano venga rimandato a casa, venga mandato via. Io questo non lo accetto, così come mi sono battuto per dare più personale per difendere i lavoratori così non posso accettare che si faccia finta di niente e si dica: "stiamo zitti", eh no! Non sto zitto, non è questo il compito di un Consigliere regionale e se qualcuno pensa, com'è già successo in passato: "ma qui quereliamo...", quereli pure, io ho le lettere firmate. Allora se tutti andiamo a sfruculiare La Stampa per leggere le letterine de La Stampa con la scritta sotto: "Lettera firmata"...mica ci mettono i nomi e i cognomi su La Stampa! Scrivono: "Lettera firmata", il nome se lo tengono loro, così queste lettere sono firmate, ma mi guardo bene da fare il nome e il cognome! Mi guardo bene, perché le ripercussioni ci sono sia sui lavoratori, sia sulle lavoratrici che protestano, sia sui pazienti, e questa cosa ha da finire, caro Assessore! E lei è responsabile se non fa qualcosa!
"Molto spesso le OSS saltano pause pasto, non è giusto, quindi, caro Raimondo, i problemi ci sono, l'elenco è lungo. Scusami se non commento pubblicamente e non mi espongo, ma sai anche tu come volano veloci le lettere di richiamo in quel posto. Se avrai bisogno di testimonianze, firme o altro per azioni concrete, io ci sono, ma trovo inutile esporsi su Facebook, rischiare richiami, cosa già successa, solo perché si scrive la propria opinione. Spero che i parenti vengano ascoltati, grazie per quello che fai". "Buongiorno Signor Donzel - questa volta non è una lavoratrice -, grazie per aver pubblicato la lettera sulle condizioni del J.B. Festaz. Ho mia mamma ricoverata in struttura da xx anni - perché sennò andate e ricercate l'età giusta e poi chissà che cosa fate a questa qua - e ne ho viste di ogni. Con una retta così alta i nostri cari dovrebbero brillare ed essere accuditi come pascià invece sono sovente buttati alla bell'e meglio sulle carrozzine. Spero che la lettera del parente del J.B. Festaz muova qualcosa. La ringrazio infinitamente". Tranquillizzatevi quindi, non siamo qui a far girare bigliettini anonimi inventati, ci sono persone che firmano né più, né meno come pubblica il giornale La Stampa le lettere scrivendo: "Lettera firmata", no? Quello quindi che interessa a me non è dire: "la colpa è tutta di questo, di quello e quell'altro". Tra l'altro, ci tengo a precisare che chi mi da delle informazioni non è assolutamente la dipendente che ha un contenzioso inenarrabile con la struttura, quindi, per cortesia, non mettiamo di mezzo persone che hanno anche dei problemi personali in questa vicenda. C'è un malessere vero, reale sia dei dipendenti, sia delle famiglie, ce ne vogliamo fare carico o mettiamo la testa sotto la sabbia?
Concludo velocemente. Posso capire che delle famiglie non abbiano la percezione di quello che vuol dire sporcizia, maltrattamenti. È chiaro che alle volte arrivare e trovare un pannolone non cambiato vuol dire che tra cinque minuti verrà cambiato, non è quello il simbolo della sporcizia. Può darsi che una persona che entra e non è a conoscenza...vedendo una persona che è legata non sa che è stata seguita una procedura estremamente corretta per compiere quest'atto, quindi qui non è in questione questo, ma sicuramente non funziona il rapporto fra la Direzione del J.B. Festaz e le famiglie...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...perché le famiglie non sono in grado di capire certe azioni e quindi poi danno delle interpretazioni di un certo tipo. Da questa situazione non si esce con il muro contro muro che ha cercato di far qualcuno, o non si esce con le dipendenti che dicono...
Presidente - Collega, la invito a terminare.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...ho finito...e non si esce dicendo: "qui va tutto bene": si esce ricostruendo un rapporto corretto fra personale e famiglie e andando finalmente a riconoscere l'organizzazione a livello di personale che è necessaria per far funzionare quella struttura, sennò andiamo avanti con la linea dei tagli per far pagare alle famiglie e poi dobbiamo obbligare le persone a dire che viviamo nel migliore dei mondi possibili.
Presidente - La parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Sì, grazie.
Cosa dire sull'interpellanza? Intanto le assicuro che l'ho ascoltata con attenzione come ascoltiamo tutte le segnalazioni. Le posso assicurare che anch'io ho ricevuto, oltre alle lettere, anche le delegazioni di OSS, e quelle dei familiari senza che si creassero problemi di ritorsioni rispetto alle persone che ci venivano a raccontare o a dare dei dati negativi, né mi risulta che sia stato mai mandato via un paziente.
Per cui come va il Festaz? Fatta questa premessa, io sono d'accordissimo - lo diremo anche dopo - che il muro contro muro in queste situazioni non serve assolutamente a niente. Di fatto noi ci troviamo - noi che siamo tutti responsabili chi più, chi meno - a gestire una situazione molto difficile, con minori risorse economiche in cui non possono non esserci dei problemi, e rispetto a ciò io non ho mai detto che va tutto bene. L'ho detto in altre situazioni e lo dico anche in questa: dall'ospedale, alle politiche sociali, stiamo vivendo una situazione nuova, difficile, di ingenti minori risorse e quindi con la necessità di modificare dei modelli assistenziali. Non è detto che i modelli assistenziali che prima pagavamo molto fossero più funzionanti, però, di fatto, ci troviamo ad intervenire su aspetti riorganizzativi, cercando di mantenere un servizio di qualità, chiedendo a dei meravigliosi dipendenti che abbiamo dappertutto di lavorare di più, di metterci tutto quello che hanno. Ribadisco che non ho mai avuto conoscenza di ritorsioni e questo che lei mi dice mi crea dispiacere più di ogni altra cosa. Ripeto, i problemi ci sono, e noi abbiamo cercato di risolverli a monte. Il Festaz è una struttura che viene anche da un periodo negativo, con problemi amministrativi molto, molto gravi. Vi è anche da considerare che ha dei malati di alto livello assistenziale tant'è vero che, se avremo dei fondi in futuro, sarà la prima struttura N3-plus in cui metteremo l'infermiere. Purtroppo ogni volta ci troviamo di fronte al fatto di avere risorse economiche inferiori.
Rispondo alla domanda se sono state fatte delle verifiche: Sì, la struttura è stata informata, non abbiamo sottovalutato nulla. Le dico che anch'io stesso vado spesso al Festaz perché ho professionalmente il desiderio di vedere alcuni malati. Le dico che le accuse di maltrattamenti e addirittura di sedazione sono delle accuse molto pesanti. Le garantisco sulla mia onestà che quando mi reco al J.B. Festaz in orari vari non ho mai verificato una situazione denunciata nella lettera anonima. Questa è una situazione penalmente perseguibile, che va sicuramente denunciata, aggiungere dei farmaci all'interno di bevande, è una cosa molto rischiosa e pericolosa. Onestamente le riferisco una mia sensazione: rispetto a Natale di due anni fa, quando tutti i parenti vennero da me, mi sembra che la situazione sia migliorata. La delegazione dei parenti l'ho vista prima di Natale e la contestazione sulle rette, soprattutto di chi non presentava l'ISEE e quindi non voleva dare i contributi è rientrata; è stata poi introdotta la reperibilità notturna e attraverso la RSA si ha una mobilità dell'infermiera professionale di notte. Mi sembra anche che, dai dati raccolti dalla Casa di Riposo, ci sono degli indicatori sulle cadute che non sono aumentate, così come i ricoveri urgenti o le lesioni da decubito che sono nella norma grazie alle infermiere professionali che hanno messo in campo un nuovo protocollo. Sui parenti che aiutano a mangiare i propri assistiti, questo può essere possibile e utile, però si è verificato un caso di una polmonite ab ingestis per un paziente e somministrare il cibo a certi malati è rischioso perché penso che in una struttura così, con una certa tipologia di pazienti debba essere proprio il personale della struttura che imbocca l'utente, magari con la vicinanza del parente che non deve mai essere allontanato e ciò lo si può notare anche nelle altre strutture.
Il J.B. Festaz ha imposto un questionario anonimo per la verifica del gradimento dei servizi in cui la valutazione sulle pulizie è risultata con una percentuale pari all'86% positiva. Le cure assistenziali sono risultate positive con una percentuale pari al 65% di cui il 21% il giudizio è "molto adeguate" e il 44% "adeguate". In questi giorni è stata presentata alla V Commissione una proposta di legge sullo statuto del Festaz, modificando la costituzione del Consiglio di Amministrazione e prevedendo anche il medico di struttura. Come le ho detto ho incontrato i parenti che sono cambiati nella loro rappresentatività che mi hanno fatto pure notare dei problemi, ma mi hanno anche detto quanto c'era di positivo e che la situazione era migliorata. La sua interpellanza mi fa dire quindi che ci si aspetta un cambiamento importante e che c'è una necessità di maggior controllo e le ribadisco che non c'è assolutamente mai stato nei confronti di chi ci è venuto a riferire una difficoltà o un problema l'idea di punire questa persona; viceversa i problemi ci sono, cerchiamo di affrontarli e di superarli insieme.
Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Assessore, lei è noto per le sue posizioni cerchiobottiste, quindi non è che oggi ci svela una posizione nuova. Le lamentele sono vere, le ha ricevute anche lei, ha ricevuto lamentele sia dai dipendenti, sia dai familiari, riconosce che i problemi ci sono, non ci dice quali, eppure lei è un esperto del settore, è un medico. Io, quando su Facebook scrissi che non ero un esperto, non volevo dire che mi lavavo le mani, è che, quando io entro in una struttura come il G.B. Festaz, non ho la sua capacità di valutare, come dice lei, lesioni, decubiti, io non sapevo che lei faceva queste visite ispettive sui pazienti...
(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)
...ha parlato, ha avuto modo di parlare, io non la interrompo mai quando parla, l'ho ascoltata, adesso lei ascolti me...lei ha fatto le sue visite ispettive, è un medico, è in grado di valutare percosse, decubiti e quant'altro, ha fatto le sue valutazioni, ci ha rassicurati in parte, però non ci ha svelato quali sono i problemi. Ha parlato di problemi gravi e non ci ha detto quali, quindi anche questo modo di procedere è un modo...come dire? sono migliorate delle cose e qui devo dire che ci credo anche, perché praticamente sono qui dentro con la collega Fontana, col collega Jean-Pierre Guichardaz, e prima Rigo, a fare interpellanze sul Festaz, quindi ci credo anche che qualcosa migliori e cambi, perché siamo qui a starvi col fiato sul collo, altrimenti non è che di vostra sponte partano chissà quali iniziative... Adesso la grande soluzione sembra essere una nuova Direzione. Noi invece da tempo diciamo che, visto che lei riconosce che i pazienti hanno degli stati di gravità maggiore, ma poi dice anche: "non abbiamo le risorse", viene proprio a dar ragione a quello che noi diciamo da anni: che ci sono delle persone che non sono dei normali anziani in una casa di riposo, ma sono anche in condizioni gravi, è lei stesso che dice: "i familiari in alcuni casi non sono in grado di imboccarli", questo vuol dire che sono pazienti gravi. Allora vuol dire che questa struttura ha bisogno di personale maggiore, ha bisogno di più personale e non di nuovi...sempre inventarsi un nuovo consiglio di amministrazione, un nuovo sistema di dirigerla. Può essere una delle strade, ma non è la strada di fronte a queste situazioni.
Ci ha rassicurato, ci ha detto che vanno molto meglio i rapporti con le famiglie, insomma, i rapporti con le famiglie ve lo dico perché vanno meglio: perché hanno dovuto digerire gli aumenti, punto e basta. Gli aumenti se li tengono, ma per quanto riguarda...su questo punto non condivido per niente i rapporti tra la Direzione del Festaz e i gruppi di famiglie, sebbene siano cambiati, perché ahimè, purtroppo, alcuni anziani sono anche venuti a mancare, quindi è naturale che cambino le figure dei parenti che rappresentano il Festaz, restano dei rapporti non facili con la Direzione, resta una non volontà strutturale di chi dirige la struttura di dire: "qui dobbiamo anche in qualche modo condividere le cose". Secondo me, invece è importante, perché molte di queste lettere probabilmente nascono da un non corretto rapporto, perché bisogna anche avere la pazienza di spiegare certe cose, come funziona la struttura, confrontarsi con i...è pesante, è noioso, c'è troppo altro da fare per dirigere la struttura, lo posso capire, ma siamo in una società democratica, è questo che ci rende diversi e quindi anche il funzionamento di una struttura di malati non è una cosa scientifica per cui lo scienziato di turno dice: "io ora ho ragione, io sono la verità e voi dovete prendere questa cosa qua". Magari un familiare ha una sua idea e bisogna perderci del tempo - il che, secondo me, vuol dire poi guadagnarlo - per spiegargli come funziona la struttura, coinvolgerlo nei processi decisionali di quella struttura, altrimenti si creano queste fratture, queste rotture. Io l'ho ripetuto più volte in quest'aula: a me non...io non sono come parte di questa maggioranza che l'importante è stare sempre col mucchio perché più voti...dove stai che c'è più gente ci sono più voti. A me, se c'è una persona che è in difficoltà, quella mi interessa perché una società democratica è stare con i più deboli, non schierarsi con i più forti, non fare mucchio per picchiare il più debole, per dargli in testa! Questa è la differenza tra la società democratica e le società totalitarie, visto che oggi ricorre un settantesimo. Fosse quindi anche uno solo che sta male, quell'uno familiare, quell'un paziente, quell'un dipendente ha bisogno di ascolto, di essere rispettato e in qualche modo ricoinvolto in un progetto, non "chi non ci sta al nostro disegno è fuori". È chiaro? È un altro modo di pensare e ragionare della società e di come si sta insieme.
Presidente - Punto 18 all'ordine del giorno.