Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 954 del 14 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 954/XIV - Interpellanza: "Prolungamento del periodo di validità del contratto per il servizio di ristorazione per pazienti e dipendenti dell'Azienda USL alla ditta Vivenda S.p.A.".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Di questa faccenda del servizio di ristorazione per utenti e dipendenti dell'USL ha già parlato qualche tempo fa il collega Fabbri denunciando un calo della qualità complessiva del servizio e alcune altre problematiche ascrivibili direttamente alla Vivenda S.p.A.: la ditta che gestisce appunto il servizio dato in appalto dall'USL. Ricordo che Vivenda in Valle d'Aosta ha avuto gli onori della cronaca varie volte per problemi attinenti il servizio di refezione scolastica del Comune di Aosta, per alcune multe dei NAS, per questioni relative alla gestione del personale, e spero si siano tutte risolte, problematiche che abbiamo letto sui giornali. Quest'iniziativa si aggiunge a quella del collega Fabbri e direi che la integra in quanto nel frattempo è subentrata una novità piuttosto rilevante, cioè la rinegoziazione delle modalità di somministrazione dei pasti e dei termini temporali dell'appalto. Infatti l'USL, a seguito di un negoziato privato con Vivenda, ha portato da 6 anni più 3 rinnovabili, come diceva la delibera del Direttore generale dell'USL, a 12 anni il periodo della gestione di Vivenda per un costo complessivo di circa 37-39 milioni di euro. Come dicevo, questa proroga - è stata portata fino al 2024 -, a leggere la delibera del Dottore Ardissone, è avvenuta a seguito di una ricontrattazione del capitolato d'appalto, ricontrattazione che, a fronte di un risparmio auspicato di 100 mila euro l'anno, tenete conto che l'importo globale annuale è di 3 milioni 200 mila euro, quindi vuol dire circa un trentesimo, se non addirittura meno del valore globale dell'appalto, cioè circa il 3-3,5 percento...questa rinegoziazione non è stata fatta gratis, ma prevede che cosa? Una semplificazione del menù dei dipendenti, in buona sostanza la riduzione delle portate e la previsione 1 giorno ogni 15 di un piatto unico, il cosiddetto "menù europeo": gulash, cuscus, paella, eccetera, che la sera e il sabato e la domenica non venga attivato il servizio mensa, quindi chi vuole quindi si deve ordinare il vassoio per consumarlo in reparto, contrariamente a quanto avveniva fino al 31 dicembre. Soprattutto Vivenda chiedeva, per ricontrattare l'appalto, che l'appalto fosse prorogato di ulteriori sei anni rispetto ai termini iniziali, cioè scadeva nel 2018, Vivenda chiedeva che l'appalto andasse avanti fino al 2024. Ripeto: un appalto da poco meno di 20 milioni di euro viene prorogato per un tempo doppio rispetto a quello previsto in fase di gara, cioè sei anni, appunto, più eventuali tre rinnovabili con una sostanziale duplicazione dell'impegno di spesa.

La prima domanda che ci siamo posti e che quindi poniamo all'Assessore è per quale motivo, a fronte di un risparmio davvero esiguo, risparmio tra l'altro determinato, Assessore, da una riduzione drastica del servizio di ristorazione e quindi presumiamo non a perdere per Vivenda, anzi mi sa che Vivenda alla fine ci guadagna pure con le nuove condizioni...dicevo, per quale motivo, a fronte di un risparmio minimo, l'USL abbia potuto prorogare per un tempo così lungo un appalto importante come questo. Intanto, ci chiediamo, lo può fare? La legge permette questa proroga?

Altro dubbio poi che ci poniamo e poniamo all'attenzione dell'aula: ma se l'USL o gli amministratori ritenessero in futuro che reinternalizzare il servizio, cioè gestirlo di nuovo in proprio sia una soluzione perseguibile per motivi di convenienza economica, per una migliore organizzazione del lavoro, dei controlli, ma anche per una migliore qualità dei prodotti, non lo potranno fare perché sono vincolati fino al 2024? Sarà cioè impedita questa reinternalizzazione almeno fino al 2024? È una domanda non da poco, perché questa, colleghi, è una vera e propria ipoteca caricata sulle spalle dell'USL fino al 2024.

Poi ci chiediamo e chiediamo com'è che la sola ricontrattazione del costo pasto dei dipendenti, quindi di una componente, tutto sommato, minima dell'appalto complessivo, abbia permesso di prorogare l'intero servizio di ristorazione compreso pure quello degli utenti. Se mi mettessi nei panni di un eventuale concorrente, mi verrebbe davvero da dire che, se avessi potuto anche solo immaginare questa possibilità di rinegoziare i termini dell'accordo, avrei potuto rilanciare, eccome Assessore, un ribasso più concorrenziale. Le leggo brevemente un lodo arbitrale recentissimo, del 24 luglio 2013, che dice che il generale divieto di rinegoziazione delle originarie condizioni di appalto tutela la libera concorrenza dei mercati e impedisce di fatto una nuova aggiudicazione in violazione delle procedure di gara. Dice l'Autorità contro la corruzione: "secondo la giurisprudenza comunitaria, la modifica di un appalto in corso di validità può ritenersi sostanziale e quindi non ammessa qualora introduca condizioni che, se fossero state previste nelle procedure di aggiudicazione originarie, avrebbero consentito l'ammissione di offerenti diversi rispetto a quelli originariamente ammessi, avrebbero consentito di accettare un'offerta diversa rispetto a quella originariamente accettata". Se un possibile concorrente avesse saputo che in meno di due anni si sarebbe cambiata la condizione, si sarebbe raddoppiato il tempo di appalto, probabilmente ci sarebbe stata una corsa a partecipare a questo tipo di appalto. Mi chiedo e le chiedo, Assessore, se a questo punto non siamo in presenza di un appalto del tutto nuovo, con termini completamente diversi e, di conseguenza, di un appalto decaduto e quindi da rifare. Le chiedo, Assessore, se lei non ravvisa una procedura quanto meno anomala e quindi censurabile, vista, tra l'altro, la montagna di soldi in ballo e gli interessi che quest'appalto determina: parliamo di 37 milioni di euro distribuiti su 12 anni, non di noccioline!

Veniamo alla questione qualità del servizio. Con la domanda n. 3 chiediamo se l'Assessore è a conoscenza di lamentele per il rinnovato servizio di ristorazione dei dipendenti. Qui voglio segnalare che il capitolo su cui si è giocata tutta la gara prevedeva una certa composizione del menù, un numero minimo di portate: mi pare otto a pasto, delle grammature minime e quindi un apporto calorico garantito, l'uso di determinate materie prime, tra le quali prodotti a chilometro zero, carni valdostane, verdure e frutti di stagione con calibrature predeterminate.

Continuiamo con l'interpellanza, poiché il capitolato prevede degli obblighi di autocontrollo da parte di Vivenda e la possibilità di un regolare, costante controllo della qualità e delle modalità di somministrazione da parte dell'USL, si chiede: se è stato fatto tutto il possibile, cioè se questi controlli così ben descritti nel disciplinare di gara sono stati predisposti; quante eventuali segnalazioni di non conformità sono state fatte e soprattutto quali provvedimenti avete assunto nei confronti di Vivenda. Si ricorda che al collega Fabbri l'Assessore parlò di controlli qualitativi, di costante monitoraggio, di una commissione mensa che avrebbe operato delle verifiche. Le chiedo già, Assessore, se può evitare di rispondermi - come ha risposto alla precedente interpellanza del collega Fabbri, che peraltro non si è dichiarato neppure soddisfatto -, di dire genericamente che i controlli si fanno, come disse all'epoca, perché a me interessa sapere quanti se ne fanno, di che tipo, quali provvedimenti sono stati assunti e quanti e quali penalità sono state comminate a Vivenda, se naturalmente sono state comminate.

Infine - ed è un po' la sintesi della nostra interpellanza - le chiediamo se lei, Assessore, si accontenta di leggere il compitino fatto dagli uffici dell'USL e non è un mio termine, ma è lei che spessissimo definisce così le sue risposte, al collega Fabbri disse: "ecco questo è il compitino che mi è stato dato, io le fornisco...". Dicevo che nella nostra interpellanza si chiede se si intende approfondire una questione che, per la sua delicatezza e per le ricadute di ordine economico ed organizzativo, merita attenzione; se intende cioè fare un lavoro indipendente, svincolato dalle suggestioni che possono arrivarle dall'USL, dalla stessa Vivenda, un lavoro di analisi dei fatti, dei dati acquisiti, magari anche in seno alla commissione consiliare come chiediamo nell'ultima domanda, o se ci accontentiamo delle rassicurazioni dell'USL, che, naturalmente, ha tutto l'interesse a dimostrare che le cose sono state fatte bene e che sono state fatte tutte secondo le regole dettate dalla norma. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Consigliere Guichardaz, io le dico che non le recito un compitino perché sulla questione abbiamo cercato di intervenire, siamo andati a vedere come si mangia e abbiamo ascoltato tutte le lamentele. Non risponderò a tutte le domande perché qualcuna lei l'ha aggiunta adesso. Con la prima, che non ha citato, mi chiedeva: "se è a conoscenza della proroga dell'affidamento del servizio per ulteriori tre...", io non ero a conoscenza di questa proroga, l'ho vista quando ho letto le delibere dell'azienda. La nostra è una funzione di controllo, mentre penso che l'azienda debba esercitare la sua autonomia, la sua capacità di azione unitamente ai sindacati. Io non sono stato informato di questa contrattazione che mi sembra rientrare nel "decreto Monti", ma questa è una domanda che lei ha aggiunto, e dunque non so dirle se sia vero o no. In ogni caso nel "decreto Monti" è possibile ricontrattare degli accordi contrattuali e ampliarli per un certo tempo. Però lì era sei più tre, cioè la base d'asta era di nove anni a cui sono stati aggiunti altri tre anni di servizio. Io quindi riconfermo che di questo non ne sono a conoscenza e vedremo comunque di fare degli approfondimenti.

"Se la sola ristrutturazione del costo...", ecco, io sapevo e ho conosciuto che cosa dell'argomento? Ho avuto un incontro con i sindacati in cui mi presentavano il fatto che il pasto, diversamente da quello contrattuale, era di 1 euro e 45, mentre il contratto prevedeva che fosse il 20 percento di quanto speso dall'azienda, insomma, di 1 e 25 e ho indicato alla Direzione strategica l'esigenza di conformarsi a questa norma contrattuale, come anche di rivedere alcune norme: per esempio, l'utilizzo della mensa vicina, o dei locali, dove non c'è una mensa, con la possibilità di istituire dei servizi sostitutivi; l'ampliamento dell'appalto mi è poi stato giustificato col fatto, appunto, che i costi di gestione del piano cottura che Vivenda ha messo in atto e che rimarranno tali fino fine dell'appalto sono molto alti, per cui nella ricontrattazione del discorso dei tre anni in più c'è stato anche un risparmio per l'azienda che è molto significativo: di 120 mila euro all'anno, senza toccare la qualità. Sulla modalità e la tipologia delle portate è un po' la stessa cosa che avevamo verificato con Restano quando siamo andati a visitare e a vedere come si mangiava, e che secondo me non è toccato da questa delibera, nel senso che per i pazienti è rimasta la stessa qualità di prima. Sullo scegliere su tre portate, eccetera, la mia impressione, anche per quando avevo lavorato lì, è che, se le portate sono solo due, oltre alle diete specifiche, e però le due sono di qualità migliore, poteva essere una questione da affrontare insieme ai sindacati. Io quindi non sapevo di questo prolungamento, che è stato giustificato col fatto di un risparmio senza toccare comunque la qualità del servizio; qualità che mi hanno riferito i primi giorni dell'anno non è stata corretta secondo le esigenze anche dell'azienda, è che di conseguenza è stata comunque rimodificata e rimodulata negli ultimi giorni. Questa del menù europeo, di un piatto unico 1 giorno ogni 15 giorni mi sembra anche a me una questione da rivedere.

Terza domanda: "se ci sono delle lamentele...", le abbiamo avute e queste sono state affrontate, come le dicevo, anche andando a vedere la tipologia del pasto, assaggiando, vedendo e parlando con gli operatori. Quello che lei mi chiede è se ci sono state delle penali e delle verifiche, io le do i numeri e per i procedimenti il Direttore generale mi certifica che sono a sua disposizione. Se vuole approfondire la questione l'Azienda è disponibile, anche perché in pubblico ci può essere un problema mi dicevano di privacy. Però io voglio darle questi numeri: il numero delle penali applicato al servizio di ristorazione è stato pari a 9 a partire dal 2013, con un totale del loro valore che ammonta a 47 mila euro; il più delle volte i procedimenti parlano di ritardo nella distribuzione, del non arrivo dei camion, eccetera. Sui controlli, e non sto svolgendo un compitino, sono andato a vedere anch'io, soprattutto il controllo è giornaliero e mensile da parte del comitato mensa sulla ristorazione, con il coinvolgimento anche della Struttura di Dietologia. Vi è poi un controllo semestrale per quanto riguarda il centro di cottura e comunque, quando si sono verificate delle anomalie, è stata fatta una verifica al bisogno. Ci sono state - e lo sappiamo, lei parlava di NAS, eccetera - delle ispezioni dei NAS all'interno di questo servizio, che però, per quanto riguarda l'USL, ha dato esiti positivi visto che non è stato notificato alla stessa Azienda nessun procedimento.

Per quanto riguarda il grosso tema della reinternalizzazione del servizio, è sicuramente un discorso da affrontare, nel senso che comunque prevede dei costi notevoli: intanto la costruzione di uno spazio idoneo in cui i pasti vengano confezionati, l'allestimento di un piano di cottura, la predisposizione dei carrelli di trasporto, dei camion, ecc... Vista la struttura, in questo momento non penso che sia affrontabile e concludo dicendo che il servizio, l'appalto mensa che è stato affidato nel 2012 a Vivenda è oggetto di attenzione, perché ci sono delle problematiche che vedremo di affrontare nel modo corretto, prestando sicuramente non fede ai "compitini" ma anche svolgendo le nostre verifiche, come c'è stata sul campo su quanto viene servito e sul rapporto con i sindacati, come c'è stato quando ci hanno evidenziato che il costo mensa era più elevato di quanto previsto.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Assessore.

Io le chiedo davvero pubblicamente qui davanti al Consiglio e a chi ci sta ascoltando di verificare con attenzione, attraverso i vostri uffici legislativi, attraverso tutti gli organi di controllo, se è possibile fare una proroga di appalto con queste condizioni. Un appalto che ricordo durerà fino al 2024 con questa rinegoziazione dovuta solo ed esclusivamente alle motivazioni che le ho letto, cioè dovuta ad una riduzione direi esiziale, più inconsistente rispetto al complesso: qua parliamo di una riduzione di circa il 3 percento del costo complessivo dell'appalto, stiamo parlando di un appalto che dovrebbe sul termine complessivo degli anni costare dai 36 ai 37-38 milioni di euro. Io credo che non possiamo permetterci che si ripeta una "situazione Ardissone", per cui ci accorgeremo fra un anno che non era possibile fare un certo tipo di operazione, vedete di verificarlo immediatamente per avere l'assoluta certezza, perché io vi dico ho trovato dei pareri dell'Anticorruzione ed altri che non permettono la proroga di appalti, già non la permettono tout court, perché un conto è 6 più 3 eventualmente rinnovabili, così com'è scritto sul capitolato d'appalto, altro conto è 6 più altri 6: questo vuol dire raddoppiare, quindi un rinnovo tacito dell'appalto sulla sua intera durata. Non parliamo - ripeto - di appalti minimali: qua parliamo di un appalto sulla ristorazione, che è forse uno degli appalti, insieme alle pulizie, più grossi dell'USL. Non possiamo permetterci di vedere un vincolo di questo genere, un'ipoteca di questo genere fino al 2024.

L'altra questione poi...quando lei mi dice che hanno fatto dei grossi investimenti, Vivenda ha dovuto prendersi un centro cottura, eccetera, le dico che è in corso l'appalto in Liguria...e mi sembra in Puglia, non so se sono terminati, appalti di nove anni...va bene, ma a fronte di che cosa? Della risistemazione da parte della ditta che vince l'appalto, dei centri cottura interni all'USL e alle varie aziende sanitarie, cioè lì hanno fissato...tant'è che c'è un contenzioso tra la Regione Puglia e una richiesta di parere rispetto al costo complessivo che è stato messo, perché le aziende che hanno partecipato dicono: "per noi il costo di 12 e 33 - adesso non so cosa...che è il costo, diciamo, della giornata alimentare - è troppo basso per poter coprire tutti gli aggiustamenti, le ristrutturazioni, eccetera, che ci chiedete nell'ambito di quest'appalto". Questi quindi hanno fatto un investimento, sono problemi loro, nel momento in cui si decide di partecipare ad un appalto, a quel punto lì si decide anche di fare degli investimenti, sei anni più tre probabilmente sono il giusto termine per poter compensare e coprire queste spese.

Riguardo poi alla questione del peggioramento, beh, se vuole, le leggo che cos'è scritto o cosa scrivono sui social: "pranzo di ieri - 3 gennaio - un piatto di pasta condita con olio, mezzo gamberetto non più grande del filtro di una sigaretta, due microscopici pezzi di verdura imprecisata, una fanta fettina di indeterminato pesce impanato. Tutto abbastanza freddo, un bocconcino e una mela" - qualcuno indovina dove? Dopodiché non vi dico, purtroppo si è in mensa Ospedale Parini - mensa ospedale uno schifo, fare qualcosa". Un'altra scrive: "sarà sempre peggio questa mensa..." - eccetera - la mensa è l'ultimo episodio di una direzione a cui non interessa per nulla il benessere". È tutto scritto sui social network, quindi è roba libera, assolutamente, diciamo, raggiungibile. Questi sono i lavoratori che hanno costituito un gruppo dell'USL che esprimono le loro sensazioni. Io già trovo discutibile che si cambi un capitolato d'appalto, che si possa stabilire la diminuzione delle portate, la diminuzione del servizio e soprattutto che si possa stabilire, per risparmiare non so se 15 o 20 centesimi sul costo del buono, la diminuzione addirittura del quantitativo e della possibilità di varietà dei pasti se il capitolato prevedeva quel tipo di varietà, quel tipo di menù, quel tipo di portate, perché quello era un equilibrato sistema individuato direttamente dall'USL con i propri esperti, con i propri uffici.

Riguardo poi ai controlli, io vi invito ad andare a leggervi il capitolato d'appalto e tutti gli allegati al capitolato, la Vivenda è obbligata tutti i giorni a tenersi da parte un campione del pasto per i controlli, devono fare degli audit, devono fare un autocontrollo e io le posso assicurare...e lei si informi bene con la commissione interna, siccome qualcuno lo conosco anch'io perché è stato nominato anche a seguito di una consultazione con le organizzazioni sindacali, provi a riunire coloro che fanno questi controlli interni e poi chieda loro che possibilità hanno di poter fare dei campioni, eccetera...credo che non abbiano mai fatto un campionamento. Questo deve essere probabilmente rimesso in quadro, perché un servizio così importante non può essere sottovalutato. Grazie.

Presidente - Grazie. Come da accordi, 10 minuti di sospensione per una Conferenza dei Capigruppo.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,54 alle ore 17,02 e che dalle ore 17,03 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.