Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 942 del 14 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 942/XIV - Interpellanza: "Situazione del contenzioso in atto tra l'Amministrazione regionale, il Consorzio di miglioramento fondiario Ru Grenze e Ru Fabbrica Viering di Champdepraz e la società ALGA in merito alla subconcessione di derivazione d'acqua del torrente Chalamy".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Affrontiamo adesso un tema che ci è caro, caro perché sono circa tre anni che stiamo seguendo la questione delle centraline idroelettriche in Valle d'Aosta. Abbiamo fatto dei monitoraggi non ufficiali riguardo alla quantità d'acqua che passa nelle condotte delle società che gestiscono le centraline. Ci era sempre parso, pur non essendo dei tecnici con metodi empirici, che la quantità di acqua fosse largamente superiore a quella che era concessa e, attraverso una richiesta di accesso agli atti che abbiamo fatto riguardo ad una centralina particolare, abbiamo avuto questa conferma, ma abbiamo avuto questa conferma in termini che sono veramente notevoli rispetto a quello che già ci aspettavamo. Infatti io ho dovuto, una volta ricevuto i dati, rivolgermi al competente Assessorato per avere conferma che avevo letto bene, che avevo capito bene, e devo dire che c'è stata disponibilità nello spiegarmi che effettivamente quello che avevo letto stava in quei termini. Non c'è stata altrettanta disponibilità su altre cose che volevo chiedere all'ufficio, ma per carità, non ne faccio una colpa, alle volte ci fosse un po' meno burocrazia...mi hanno detto: "tu hai chiesto questo, ti diciamo questo e non ti diciamo altro", ma per carità, va bene, non posso contestare nulla. Certo che, alle volte, quando magari un Consigliere si reca in un ufficio, vorrebbe magari avere la situazione più generale o sapere qualcosa in più...quindi ho dovuto fare un'ulteriore richiesta di accesso agli atti, che è in corso, e della quale attendo ancora i dati.

Qui vediamo che ci sono quantità di acqua che sono state turbinate in più che raggiungono, alle volte, il 100, il 200, 300 per cento, quindi tu potevi prelevare 100 e hai preso 400. La situazione va avanti, per il caso specifico di questa centralina idroelettrica, dal 2002, quindi non possiamo dire che è una cosa fresca, non possiamo dire che non ce ne eravamo accorti. Allora viene il dubbio su che tipo di controlli vengono effettuati su queste centraline, tanto più che la cosa era nota, era talmente nota che noi l'avevamo anche denunciata pubblicamente. Io, per aver detto queste cose, ho subito un procedimento giudiziario penale in Valle d'Aosta che si è risolto con l'assoluzione e adesso ne sto subendo un altro in sede civile presso la Procura di Milano.

Ecco che allora mi chiedo: ma effettivamente che cosa ci sta sotto a queste questioni? Perché nell'arco di 20, 30 anni - perché bisogna andare indietro di 20 anni - nessuno si è accorto di questa situazione? E poi, soprattutto, è una situazione che è limitata a questo caso o è una situazione che è più diffusa? Questo ci terremo a saperlo! Non so a questo punto, perché mi viene da pensar male, ma quando noi dicevamo: "guarda caso, dietro alle centraline c'è il signor Luigi Berger...guarda caso, dietro ad alcune centraline c'è il signor Giulio Grosjacques...guarda caso, troviamo delle società lussemburghesi...guarda caso, troviamo delle società fiduciarie"...dove vanno a finire i soldi dell'acqua dei valdostani? Cavolo, ci hanno messo in croce per aver detto queste cose! Però, io, guardando questi dati...ebbè i dati sono inequivocabili! Tanto più che qui c'è una situazione che è particolare, è una situazione in cui la concessione data ad un consorzio, il consorzio ovviamente non è in grado di far fronte alla spesa di realizzazione e di gestione della centralina e, guarda caso, l'affida alla società ALGA, che appunto è una società che fa capo...vogliamo dire a Luigi Berger? Io qui ho la visura storica, ci sono tutti i passaggi, la famiglia Berger e comunque il gruppo Berger. È strano perché la concessione viene inizialmente richiesta per un quantitativo d'acqua e, due anni dopo, automaticamente, come d'incanto il quantitativo raddoppia, triplica, quadruplica. Questo non viene mai concesso, questa è una procedura che si è interrotta, però poco importa, tanto il proprietario della centralina faceva sostanzialmente quello che voleva, all'oscuro anche del consorzio, e quindi anche il consorzio ci ha rimesso, ci ha rimesso perché l'acqua che passava nelle condotte era superiore, veniva prodotta più energia elettrica, quindi la Regione non otteneva un canone adeguato e il consorzio neanche!

Ma c'è un problema che è un problema ancora più grave. Nel momento in cui io non rispetto i limiti di turbinaggio, cosa succede? Lo dico in maniera comprensibile, non dobbiamo usare termini tecnici: se io ficco tutta l'acqua nel tubo, nella condotta, nel torrente non ci sta più acqua! E noi abbiamo le foto, abbiamo foto e filmati di cosa succede anche a Courmayeur! È per questo che mi hanno querelato ed è per questo che ho subito un procedimento penale. C'era la Dora che sostanzialmente era quasi secca e dalla condotta, invece, dopo l'uscita della condotta, ecco che il torrente assumeva di nuovo quelle che erano le proporzioni normali.

Allora io mi chiedo: ma è veramente possibile che, in tutti questi anni, i Comandanti delle stazioni forestali fossero distratti? Che i forestali fossero distratti? È mai possibile - e qui bisogna un po' sdrammatizzare - che fossero tutti a guardare con il binocolo il gipeto, alla caccia del gipeto, mentre sotto gli occhi qualcuno turbinava? Io non lo so se è solo una centrale, ma da quello che risulta dalle nostre indagini non è una sola centrale, sono decine di centrali che usavano questo sistema e che continuano ad usare. E allora noi dobbiamo sapere che sono stati turbinati decine e decine e decine di milioni di euro in più rispetto a quelle che erano le concessioni che erano state date, e che alcuni corsi d'acqua, pertanto, soprattutto dei corsi d'acqua di pregio, hanno subito un danno ecologico che non è più possibile, cioè non possiamo più fare qualcosa. Ormai il danno che c'è stato rimane e noi non possiamo fare più nulla, quindi c'è un danno ecologico che è di dimensioni grandissime.

Allora, noi vogliamo semplicemente capire che cosa è stato fatto in questi anni per controllare se è stato fatto qualcosa. In questo caso so che c'è già stato - e mi risulta dagli atti - un accertamento da parte delle competenti autorità che il fatto illegittimo...io non lo definisco illecito, perché illecito sarà la Magistratura (se mai interverrà) che lo dirà, ma illegittimo c'è stato! E allora a questo punto, veramente, che cosa ha fatto la Regione? Ha fatto pagare alla ditta il sovracanone dovuto? Ha irrogato la sanzione, la multa? E soprattutto perché il vecchio Regio Decreto che disciplina l'utilizzo delle acque pubbliche, nell'ipotesi di reiterati e gravi fatti che comportano violazione ai regolamenti, comporta la revoca della concessione! Che cosa si intende fare? Noi vogliamo sapere questo, non pensiamo di chiedere qualcosa che è al di fuori di qualsiasi comprensione, che cosa è stato fatto, che cosa è stato fatto dei dati e se mai sono stati acquisiti, e che cosa si intende fare. Io aspetto le delucidazioni dell'Assessore per poi mettere qualche punto di precisazione.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

Questa vicenda di contenzioso impone una premessa per definire con esattezza i contorni di questa questione. È vero, nel gennaio 2002 è stata rilasciata al Consorzio di miglioramento fondiario Ru Grange e Ru Fabbrica una subconcessione di derivazione d'acqua, per una potenza mediana di 144,4 kilowatt, rispetto alla quale poi successivamente, nel 2004, è stata presentata una domanda di potenziamento fino a 472,59 kilowatt. La procedura amministrativa di autorizzazione al potenziamento si è sviluppata, per diversi motivi, per quasi 8 anni e, soltanto nel febbraio 2012, la Giunta regionale ha approvato la delibera di variante alla subconcessione, che ha portato, nel novembre 2014, alla sottoscrizione del disciplinare suppletivo di subconcessione, dopo ripetuti solleciti da parte dell'Amministrazione affinché i rappresentanti del Consorzio venissero a firmare. Di conseguenza, alla data odierna non è ancora stato emesso il relativo decreto di subconcessione, in quanto, visti i ritardi che si erano generati, il pagamento effettuato dal Consorzio per le registrazioni disciplinari dev'essere integrato: tasse, imposte di registro e altri tributi. Quando nell'ottobre 2014, il Consorzio ha trasmesso i dati relativi ai quantitativi di energia elettrica prodotta su base mensile dall'impianto, è stato anche comunicato che, in data 6 novembre 2000, era stata siglata la convenzione di concessione tra il Consorzio e la società ALGA per la gestione dell'impianto. A partire dai dati di produzione forniti dal Consorzio e dalle caratteristiche della derivazione così come attualmente assentite, gli uffici hanno potuto determinare che fino al 31.12.2013, l'impianto aveva superato le portate massime medie annue di prelievo.

Entrando nel merito dei quesiti, comunichiamo che le contestazioni degli addebiti sono state elevate al Consorzio di miglioramento fondiario, in quanto titolare della subconcessione e responsabile nei confronti dell'Amministrazione regionale della corretta gestione della stessa. Il superamento del solo valore di portata massima mensile determina il mancato rispetto dei limiti fissati, come previsto dall'articolo 1 del disciplinare, e per questa violazione è prevista l'applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che è variabile da 3 mila a 30 mila euro; nei casi di particolare tenuità, quindi con esuberi minimi, è applicabile la sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 3 mila euro. Nel caso di superamento del valore della portata media annuale, all'applicazione della sanzione amministrativa prevista, va aggiunto il recupero del canone e dell'eventuale sovracanone, relativi all'esubero di potenza nominale dell'impianto. L'articolo 220 del Regio Decreto che lei ha citato, stabilisce appunto che i verbali di accertamento delle contravvenzioni alle norme, ivi comprese le violazioni previste dall'articolo 17, possono essere formati anche dagli organi di Polizia giudiziaria. Pertanto, a partire dal 2013, a seguito di specifici accordi, le violazioni inerenti il superamento delle portate di prelievo sono state comunicate ai sensi dell'articolo 220 del Testo unico al Corpo forestale della Valle d'Aosta per le contestazioni dei relativi addebiti. La Struttura Affari generali e demanio delle risorse idriche, che provvede invece alla riscossione dei canoni e dei sovracanoni del superamento delle portate medie annue di prelievo, ha provveduto ad inviare, con una nota, il 3 novembre 2014, al Corpo forestale della Valle d'Aosta, il quale svolge in ambito regionale funzioni di Polizia giudiziaria, una relazione concernente le violazioni inerenti l'illecito utilizzo di acqua pubblica in assenza di provvedimento autorizzativo. Il Corpo forestale ha notificato i verbali di contestazione nel mese di dicembre 2014 e ha trasmesso la documentazione all'Ufficio regionale sanzioni amministrative per la fissazione dell'importo. L'Ufficio gestione demanio idrico, per quanto di competenza, ha provveduto inoltre, autonomamente a richiedere al Consorzio di corrispondere le somme dovute a titolo di canone e sovracanone in relazione ai maggiori prelievi. Queste somme, ammontanti a complessivi euro 60.696,90 sono state corrisposte alla Regione dalla società ALGA. Voglio ricordare al Consiglio che la recente deliberazione della Giunta regionale, la n. 1786 del 12 dicembre 2014, prevede che i canoni di derivazione a scopo idroelettrico per il 2015, per potenze come nel caso di specie, quindi fino a 3 mila kilowatt, sono aumentati del 12 percento rispetto al 2014, mentre per potenze superiori l'aumento è stato del 21 percento, ben oltre il tradizionale tasso di inflazione.

Per quanto riguarda il secondo quesito, gli uffici evidenziano che non è possibile fornire indicazioni in generale sui ricavi provenienti dalla vendita dell'energia elettrica; il valore dell'energia ceduta in rete e i relativi ricavi dipendono da diversi fattori: il momento in cui l'impianto idroelettrico è stato certificato come impianto alimentato da fonte energetica rinnovabile, le norme vigenti nel momento della certificazione e il regime di vendita dell'energia scelto dal produttore. Sembra inoltre che il gestore del servizio elettrico GSE, appunto, nel caso di sovrapproduzione di energia elettrica rispetto a quanto indicato nella certificazione, corrisponda al produttore il valore dell'energia a prezzo di mercato senza ulteriori incentivi. Pertanto non è possibile quantificare con certezza i ricavi supplementari ottenuti.

In riferimento al terzo quesito, bisogna precisare che il Corpo forestale fornisce all'Ufficio gestione demanio idrico una costante collaborazione per l'effettuazione dei controlli a campione, che vengono effettuati sul deflusso minimo vitale nell'alveo dei torrenti. Pertanto, come da informazioni assunte presso l'Assessorato dell'agricoltura, il Corpo forestale non ha condotto controlli strumentali su questo impianto, ma ha effettuato ispezioni periodiche di tipo visivo all'opera di presa.

Entrando nel merito del quarto quesito, l'Ufficio gestioni demanio idrico, in collaborazione con il Corpo forestale, sin dall'anno 2007, sta effettuando controlli sistematici su tutti i più importanti impianti idroelettrici presenti sul territorio regionale, escludendo quelli destinati all'autoproduzione in situazione di isolamento energetico come rifugi ed alpeggi, sia in termini di portata più elevati, sia in termini di rilascio del deflusso minimo vitale dell'opera di presa. L'Ufficio gestione ha provveduto a segnalare le irregolarità al Corpo forestale della Valle d'Aosta per l'elevazione delle rispettive sanzioni amministrative e ha provveduto a recuperare le somme dovute a titolo di canone e di sovracanone, in relazione ai maggiori prelievi idrici effettuati. Nel periodo 2008-2013 sono stati recuperati 158 mila euro di canoni e 40 mila euro di sovracanoni a cui vanno aggiunte somme già verificate, ancora ovviamente da recuperare, per euro 83 mila di canoni e 22 mila euro di sovracanoni.

Intendo quindi rassicurare il Consiglio che, come stabilito dalla normativa vigente, tutto quanto dovuto alla Regione per i prelievi idroelettrici è stato recuperato, oltre agli importi dovuti a titolo di sanzione amministrativa. La Struttura Affari generali e demanio idrico e risorse, con lettera raccomandata in data 6 novembre, ha formalmente diffidato il Consorzio di miglioramento fondiario a proseguire l'esercizio nella derivazione in difformità a quanto indicato nel disciplinare ed ha espressamente comunicato che l'Ufficio gestione avrebbe provveduto a consegnare alla Giunta, quale organo competente, una relazione dettagliata in merito alle violazioni. A seguito dei provvedimenti adottati dal Corpo forestale, infine, la derivazione in questo momento è stata autorizzata a funzionare secondo l'originario subconcessione, quella del 2002. Va detto che il 23 giugno 2014 Confindustria Valle d'Aosta chiede formalmente alla Giunta regionale...ho quasi finito Presidente...e all'Ufficio demanio idrico di aprire un confronto su un'approfondita valutazione sulle subconcessioni ad uso idroelettrico, atto ad ottenere l'autorizzazione a superare i prelievi autorizzati nei periodi di piena quando in alveo ci sono grandi quantità d'acqua. In quest'ottica e sulla base di un'effettiva volontà di approfondimento, anche da parte della Giunta, è iniziato un confronto tecnico che è ancora in atto e che permetterà di fare delle valutazioni in merito alla richiesta di Confindustria nel rispetto del minimo deflusso vitale dei corsi d'acqua e del piano di tutela delle acque. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Beh, che ci sia stato un aumento nei canoni di concessione, quando i canoni - noi abbiamo fatto un calcolo - rappresentano lo 0,80-0,83 percento di quello che sono i ricavi delle società che gestiscono l'acqua...anche se noi li aumentiamo del 12 percento arriviamo all'1 percento, quindi ci sembra sempre "la stagione dei saldi aperta per i soliti noti". È una cosa veramente che non può andare avanti così. È necessario mettere mano immediatamente a una riforma della legge, perché su un ricavo presunto superiore, che noi abbiamo stimato dai 2 milioni ai 3 milioni di euro, se alla fine la ditta paga 60 mila euro di multa...ma guardate che ci sarà sempre qualcuno che è disponibile a pagare 60 mila euro di multa e anche qualcosa in più di sovracanone, per avere 2 milioni e mezzo o 3 milioni di euro in più di ricavo! Ma stiamo scherzando?

Non spostiamo poi l'attenzione sul consorzio, perché qui c'è la società ALGA del signor Luigi Berger, signori...perché il consorzio, che tra l'altro ha un contenzioso con il signor Berger (e voi lo sapete bene), ha un contenzioso perché è stato tenuto all'oscuro in tutti questi anni di quella che era la vera produzione, e non c'è stato verso di riuscire a capire quanto produceva! Sempre per la solita "svista", guarda caso, nel provvedimento di concessione era stato dimenticato il fatto di produrre l'autodichiarazione riguardo ai consumi...una cosa strana, questa, che riguarda questa e altre concessioni! Capita a tutti di dimenticarsi, però non ci possiamo dimenticare di una cosa: che qui, al di là dei controlli sugli impianti di basso e medio voltaggio...signori, abbiamo i contatori di una società che si dovrebbe chiamare "Deval", non so se la conoscete, e che...sapete che esistono i contatori elettronici, li hanno messi anche a casa vostra, oppure voi, componenti della Giunta, avete ancora quelli a pedale? Ci sono i contatori elettronici e dai contatori elettronici non c'è neanche da mandare il forestale a vedere quanto è passato di energia elettrica! E allora, io non lo so, non pretendo che ci siano delle selezioni per dei geni posti a fare i controlli o posti a sovraintendere, però bastava alzare il telefono e farsi mandare il report dalla Deval! Quindi non era un controllo che non era fattibile...diciamo che qualcuno non ha voluto fare questo controllo, diciamo che in tanti casi, che noi abbiamo verificato, quando fanno una richiesta di realizzazione di una centralina, nessuno si è mai chiesto perché fanno una richiesta per 10 e mettono dei tubi da 200, salvo poi, passato un anno, un anno e mezzo, chiedere l'aumento della quantità d'acqua che passa attraverso la condotta! Questo ovviamente cosa permette? Permette...è un escamotage per far fuori la valutazione di impatto ambientale: tu all'inizio hai una piccola quantità, quindi non vieni sottoposto alla procedura standard, poi dopo chiedi un aumento...ma l'impianto già esiste, quindi la cosa si risolve tranquillamente. A nessuno è mai balenata l'idea che se uno mette un tubo di 2-3-4-5 volte non lo mette così perché ce l'ha lì, in magazzino, ma perché ha già pensato dopo di fare qualcosa? Quindi qui è il problema.

Allora, se andiamo a vedere, ma noi lo andremo a spulciare...adesso noi pretendiamo una cosa: pretendiamo intanto l'intervento legislativo, ma un intervento di revoca, "di revoca" vuol dire ritirare le concessioni a questi signori; ci riprendiamo noi, Regione, la nostra concessione, ci riprendiamo noi valdostani la nostra acqua. Fate, trovate un escamotage...adesso io tecnicamente andrò a fare le verifiche, ci mette una parte la Regione, una parte il Comune, una parte i cittadini del Comune, si turbinano la loro acqua, e quando si parla di Patto di stabilità o di soldi questi non hanno più bisogno di chiedere i soldi a nessuno, né alla Regione, né a Roma, perché con quello che viene, con i milioni di euro che noi abbiamo svenduto ad alcuni privati che hanno nomi e cognomi e che sono per la maggior parte riferibili a forze politiche ben precise...ecco, abbiamo veramente perso una grandissima opportunità! Dobbiamo riappropriarci di quest'acqua che è un nostro patrimonio.

Concludo. Noi attendiamo, riguardo ai provvedimenti di revoca, una nota, una comunicazione da parte del competente Assessorato in tempi brevi perché, diversamente, di fronte a reiterate appropriazioni di acqua come ci sono state, il provvedimento di revoca dev'essere adottato obbligatoriamente, non possiamo aspettare oltre, e quindi dobbiamo vedere un documento ufficiale.

Si dà atto che dalle ore 10,44 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Presidente - Grazie Consigliere Ferrero. Point 11 à l'ordre du jour.