Oggetto del Consiglio n. 830 del 5 novembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 830/XIV - Interrogazione a risposta immediata: "Partecipazione dell'Assessorato dell'agricoltura alla manifestazione del Salone del gusto di Torino".
Presidente - La parola al collega Grosjean.
Grosjean (UVP) - Bonjour à tous.
Siamo ad una settimana, quindici giorni dalla grande manifestazione del Salone del gusto-Terra Madre di Torino e, purtroppo, sono qui a segnalare o a ribadire tutta una serie di problematiche che sono emerse in modo molto evidente sui giornali, sulla stampa locale. Bene, Assessore Testolin, momenti di visibilità per la Regione Valle d'Aosta...soprattutto in un contesto come il Salone del gusto di Torino, una città che è alle porte di Aosta, e credo sia anche uno dei primi bacini turistici per la nostra regione...non va sottovalutato. La scelta di partecipare risale ad una delibera del mese di maggio, ma operativamente credo che vi siete mossi un po' in ritardo, perché i produttori - almeno per quello che mi riguarda, quello che ho potuto verificare direttamente - sono stati contattati a metà ottobre, quindi qualche giorno prima. La scelta poi di affidare la gestione dello stand ad alcune associazioni, ma soprattutto la scelta di limitare la partecipazione dei prodotti, delle tipologie di prodotti credo sia assolutamente sua. In un contesto come il Salone del gusto, dove lei (o chi le ha preparato la delibera) ha scritto: "evidenzio che il Salone del gusto, manifestazione biennale, che nasce nel 1996 con lo scopo di valorizzare i piccoli produttori e i cibi artigianali di qualità, e che nell'ultima edizione...", bla, bla, bla, sotto mi ha poi scritto: "provvederà l'Ufficio promozione del Dipartimento agricoltura, che ha quantificato le spese e tutto". Io domenica, viste le polemiche apparse sui giornali nei giorni precedenti e visto che è un argomento che mi interessa particolarmente, sono voluto andare giù a vedere. Effettivamente con le sue scelte non si poteva far meglio, la vetrina era limitata a due prodotti su quattro, perché le scelte che lei ha fatto non hanno "risposto"...due DOP erano presenti, però lei ha lasciato a casa tutti i piccoli produttori che fanno cibi artigianali di qualità: parlo di tutte le piccole aziende che fanno agricoltura, cioè lavorano il terreno. Lei ha fatto la scelta di far partecipare aziende che con il territorio sovente hanno poco a che fare e che poi non erano neanche presenti, facendo fare una meschina figura alla Valle d'Aosta, quindi aspetto delle risposte.
Presidente - La parola all'Assessore Testolin, chiedo ancora una volta il rispetto un po' di quelle che sono le situazioni e il richiamo alle persone. Grazie.
Testolin (UV) - Grazie Presidente.
Sapevo che lei era stato presente, anche perché era uno dei partecipanti, insomma, a quelli che erano i prodotti che erano stati presentati al Salone del gusto, so della sua presenza nella giornata di domenica al di là del fatto che io non ci fossi stato. Ringrazio comunque per permettere una risposta a questo tema, che sicuramente non ha fatto onore a quelle che sono le attività messe in campo negli ultimi anni e nelle ultime manifestazioni da parte della nostra Regione. Tengo però comunque a sottolineare un paio di aspetti, come all'atto della decisione ufficiale, assunta proprio con la delibera del mese di aprile, avessimo ritenuto che evidentemente la presenza della Valle d'Aosta al Salone del gusto fosse un evento di forte richiamo e fosse doverosa e necessaria la nostra presenza, così come sottolineato anche da Slow Food, che più volte ci aveva così contattato perché la Valle d'Aosta fosse presente al Salone del gusto sia per la recente storia della manifestazione che ci aveva visti presenti fin dalla prima edizione, sia in ragione della vicinanza geografica, così com'è stato sottolineato, tra Aosta e Torino.
Com'è accaduto per altre manifestazioni, purtroppo, si sono resi necessari importanti tagli ai budget ai quali si era abituati, anche il Salone del gusto in questo senso non ha fatto eccezione. Per completezza di informazione, si segnala che la presenza della Regione Autonoma Valle d'Aosta alla manifestazione è stata effettuata con un investimento di 18 mila euro più IVA per uno stand di quarantotto metri quadrati, a fronte di una proposta iniziale per lo stand di 154 metri quadrati che sarebbe costato circa 45 mila euro più IVA.
Avendo deciso di partecipare al Salone con un format dunque decisamente più contenuto rispetto al passato, sarebbe stato difficoltoso sistemare in quarantotto metri quadrati tutti i prodotti enogastronomici della nostra regione e si è quindi optato per una scelta, che può anche non essere condivisa, assolutamente...per un criterio di selezione, andando a scegliere le produzioni DOP e DOC, destinate quindi all'esposizione anche dei vini DOC della Valle d'Aosta, puntando alla vendita del prodotto e non solo alla sua promozione; quindi coinvolgendo, com'è stato detto, anche delle associazioni sul territorio che potessero supportare questo tipo di approccio.
La scelta di puntare sulla valorizzazione delle DOP e delle DOC del territorio valdostano aveva già peraltro caratterizzato diverse iniziative dell'Assessorato, basti pensare al Salon de l'agriculture di Parigi, tenutosi dal 22 febbraio al 2 marzo del 2014, piuttosto che al Marché vert Noël, che si era tenuto dal 29 novembre 2013 al 6 gennaio 2014, eventi che avevano avuto un ottimo riscontro sia da parte del pubblico, sia da parte dei produttori. Evidentemente, in una situazione che poteva essere gestita con più efficacia, anche le strutture assessorili potevano operare diversamente. Bisogna ammettere che in alcune fasi organizzative, quali il contatto con i produttori, oltre che nel cuore stesso del salone, è mancata per vari motivi l'impronta dell'Assessorato, impronta che solitamente caratterizzava...che caratterizza la nostra presenza ad eventi di questo tipo. Per le prossime edizioni occorrerà sicuramente fare delle riflessioni diverse prima di decidere l'eventuale presenza ad un Salone, considerando preventivamente e in modo più accurato la reale disponibilità delle aziende private che potrebbero essere interessate alla partecipazione, condividendo e valutando con le stesse anche la ripartizione dei costi di allestimento e gestione degli spazi espositivi, così com'è avvenuto in altre manifestazioni, al fine di avere in questo modo probabilmente una presenza più partecipata e condivisa sotto tutti i profili: da quello economico e organizzativo, da quello espositivo e promozionale a quello commerciale. Questo quindi è un po' l'auspicio che possiamo trarre da questa situazione non positiva, delle tracce per fare meglio nel futuro. Grazie.
Presidente - La parola al collega Grosjean.
Grosjean (UVP) - Sì, per fortuna, avevamo solo quarantacinque metri, perché erano mezzi vuoti, ne avessimo avuti di più, veramente sarebbe stato ancora peggio. Partecipare al Salone del gusto di Torino alle porte della stagione invernale senza un dépliant, senza una proposta turistica, senza niente di istituzionale mi sembra veramente molto drammatico. Credo anche che, per quanto riguarda l'allestimento dello stand, i vari magazzini dei vari Assessorati della Regione dispongano di materiale un po' più recente, un po' più presentato...veramente quella fontina di plastica poggiata su un doil grida vendetta, cioè è veramente pietoso! Mi fa quindi piacere che lei abbia ribadito che forse, prima di decidere se partecipare o meno alle manifestazioni, sarebbe opportuno coinvolgere il mondo produttivo; io credo che questa sia sempre stata la base. Voglio però ribadirle, Assessore, che le DOP non sempre sono la vera agricoltura, c'è la frutticoltura, ci sono tutte le aziende ortofrutticole e stanno venendo fuori le aziende che producono patate, che producono cavoli, che producono tante verdure, che le trasformano, ci sono aziende che lavorano sul biologico, per quelle non c'è mai nessuna attenzione, avevano chiesto un piccolo aiuto per partecipare come associazione al Sana di Bologna - io glielo avevo già detto una volta -, è stato loro negato, dove avrebbe partecipato veramente la gente che si sporca le mani con la terra...cioè non ci si sporca le mani con la terra, ma è gente che si consuma le mani con la terra. Lei, Assessore all'agricoltura, quindi pensi anche alla gente che lavora il territorio.
Presidente - Grazie. Punto 4 all'ordine del giorno.