Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 821 del 23 ottobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 821/XIV - Continuazione della discussione generale congiunta sulla "Relazione annuale al Consiglio regionale sull'andamento della gestione della "Casino de la Vallée S.p.A.", ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36." e sulla proposta di atto "Rafforzamento finanziario del Resort e Casino di Saint-Vincent. Incarico alla Finaosta S.p.A. di sottoscrivere, in nome e per conto della Regione, l'aumento di capitale della Casino de la Vallée S.p.A.".

Presidente - Colleghi che chiedono la parola? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Il nostro appello è rivolto soprattutto ai lavoratori. Che non pensino i lavoratori della Casa da gioco che questi 60 milioni di euro rappresentino la salvezza. Questi 60 milioni di euro rappresentano esattamente l'estrema unzione per la Casa da gioco. Il Presidente Rollandin ha detto, giustamente, dopo questi 60 milioni non avremo più degli alibi. Certo, non avremo più degli alibi per chiudere la Casa da gioco perché qualsiasi intervento che andrà oltre questi 60 milioni di euro non sarà tollerato dalla popolazione valdostana. Nessun governo regionale potrà mettere in piedi un'operazione ulteriore quando già questa fa tremare, diciamo, i valdostani. Non vogliamo, noi, dare nemmeno non 1 euro, ma nemmeno 1 centesimo nelle mani di Frigerio e di quei dirigenti che vanno in giro per il mondo. Ho sentito Hong Kong, ma anche altri paesi del sud-est asiatico, senza parlare neanche una parola di inglese. Direi peggio, alcuni di essi non sarebbero in grado neanche di superare una prova di italiano. Persone catapultate nella Casa da gioco da varie forze politiche senza alcuna competenza, senza alcuna esperienza, senza alcun titolo.

Deve finire, deve finire, non ve ne accorgete, ma deve finire l'era dei Fiore, dei Boites, dei Grosjacques, dei Prevosti e dei Frigerio. Con questa gente non possiamo andare più avanti e la Casa da gioco non può più andare avanti. Solo allora, quando saranno fuori dai giochi questi personaggi si potrà, seduti tutt'intorno a un tavolo, parlare di rilancio della Casa da gioco e non di un lancio nel vuoto, che il lancio che ci chiedete con questi 60 milioni affidati a questi personaggi. Non vogliamo suicidare la Casa da gioco. 60 milioni, eh 60 milioni dovete capire che nell'immaginario collettivo dei valdostani sono tanti.

Che cosa potremmo fare con 60 milioni? Potremmo annullare i 20 milioni di tagli alla sanità, penso che l'Assessore Fosson ne sarebbe felice, potremmo trovare diversi milioni di euro per dare una risposta ai disoccupati, perché aumentano, ce ne saranno sempre di più, per dare un aiuto a quelle categorie produttive che improvvisamente si sono trovate prive, dopo anni di abitudine sbagliata ai contributi, ma di fatto è come togliere la droga a un drogato. Non puoi farlo d'emblée. Devi fare un'operazione che va studiata e va fatta nel tempo. Per circa 40 anni sia nel Casinò come nelle altre partecipate sono state messe persone che sostanzialmente hanno fatto una unica cosa: spendere i soldi che erano tanti e che arrivavano facilmente. Ma nessuno ha mai amministrato, nessuno ha mai gestito. E questa è una colpa sicuramente della politica. Non hanno fatto assolutamente crescere le imprese, non hanno creato sviluppo e hanno sprecato quando non hanno fatto di peggio. Oggi, quindi, vi assumete, ma dico vi assumereste, uso ancora il condizionale, una grande responsabilità personale di ogni singolo componente della maggioranza, anche di fronte alla Corte dei Conti.

Ho fatto la divisione. Sono 60 milioni, voi siete in 18, sono 4 milioni di euro sulla testa di ognuno. Perché questi 4 milioni, in assenza di un piano preciso che ne preveda la spesa, ricadranno sulla vostra responsabilità personale e per questo ci adopereremo come Movimento 5 Stelle affinché questo accada. Sappiatelo. Un'azienda in dissesto non richiede di certo una cambiale in bianco, ma richiede un intervento di emergenza, straordinario. Vogliamo parlare dell'impatto sull'economia, sulla concorrenza sleale ai ristoranti, agli hôtel della zona, i pasti del 5 stelle a prezzo di mensa. Vogliamo parlare e guardavo su internet una settimana fa, delle camere del Billia svendute, se non sbaglio eravamo nell'ordine dei 157 euro, quindi sostanzialmente quasi la metà su uno dei siti che fa i famosi coupons, voyage-prive.com.

E poi attenzione, nella relazione che è stata presentata a sostegno di questa ricapitalizzazione si parla in maniera sibillina, ma secondo me molto preoccupante, di lavori, di valorizzazione dei beni immobili. Non è che vogliamo andare a ristrutturare altri locali che sono di proprietà della Casa da gioco o a fare altri lavori? Ritirate questa legge, ve lo chiediamo veramente con onestà. Ci si sieda a un tavolo per rimuovere tutta la dirigenza, immediatamente, e che si decida 1 euro alla volta come verranno spese le risorse. Un rendiconto, quindi, preciso all'euro su quelle che saranno le spese e gli impegni, affidando a un vero manager la gestione della Casa da gioco. Non saranno, cari signori, neanche quei sindacati o alcuni di quei sindacati che in questo periodo hanno rappresentato un vero e proprio cancro per la Casa da gioco a risolvere i problemi dei lavoratori; sindacato che troppo spesso ha protetto privilegi invece di salvare la Casa da gioco e ha diviso gravemente i lavoratori. Probabilmente troveremo qualcuno di questi sindacalisti da strapazzo in qualche lista alle prossime elezioni.

Vogliamo parlare del nuovo responsabile di marketing in cui in un articolo viene detto senza mezzi termini che è stato scelto perché era già una persona di conoscenza dell'amministratore Frigerio. E lo stesso nuovo responsabile del marketing dice: "Vengo a Saint-Vincent perché c'è Frigerio". Che garanzia! Accidenti! Vogliamo parlare del diritto che abbiamo, noi che abbiamo richiesto i documenti e le fatture e non abbiamo mai ottenuto nulla di sospettare che ci sia qualcosa che non va anche a livello di sprechi nel Casinò? Perché, se non c'era nulla da nascondere, i documenti non ci sono stati dati? Noi pensiamo che sia venuto il momento di fare chiarezza su questa questione. I 60 milioni che sono stati richiesti come ricapitalizzazione, così come sono stati proposti, non possono essere assolutamente concessi. Bisogna tornare indietro, dovete riflettere, bisogna riconsiderare la questione. È ovvio che questi 60 milioni di fronte ai problemi che ha la comunità valdostana...pensiamo solo all'elettrificazione della linea ferroviaria, quanti chilometri di elettrificazione potremmo fare con questi 60 milioni? Allora vi assumete la responsabilità di dirottare in una direzione, che è oltremodo rischiosa, dei soldi che potrebbero effettivamente dare fiato all'economia, invece li buttate su un tavolo da gioco dove non c'è alcuna garanzia. È ovvio che a queste condizioni non ci sarà mai, mai una condivisione da parte nostra. La responsabilità è vostra.

Si dà atto che dalle ore 15,49 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Président) - La parole au Conseiller Fabbri.

Fabbri (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Bene signori colleghi, oggi prendiamo ufficialmente atto della grave situazione finanziaria del Resort Casinò. Della gravità del bilancio lo sapevamo e l'abbiamo letto e l'abbiamo analizzato oggi profondamente. Ma oggi nell'approvare, nel discutere la delibera presentata dalla Giunta prendiamo, come dicevo, ufficialmente atto della grave situazione finanziaria in cui versa questa nostra azienda. Di questa cosa siamo venuti a conoscere la consistenza negli ultimi giorni e l'azione che è stata proposta è a rimedio della situazione questa delibera di 60 milioni. Affrettatamente oggi si chiede al Consiglio e quindi ai cittadini di porre rimedio. Confesso che mi sarà molto difficile, come credo a tutti voi, giustificare questi 60 milioni a chi chiederà spiegazioni, a quei cittadini che ci fermeranno per strada e che ci chiederanno giustificazione di questa enorme somma che metteremo a disposizione del Casinò. Non mi riferisco alla tecnicità che sembra imporre tale intervento. Anche se sono stati evidenziati i molti dubbi che accompagnano l'assemblea del 22 settembre. Soprattutto per quello che riguarda la mancata convocazione e la richiesta di convocazione dell'assemblea ordinaria, soprattutto come già stato messo in evidenza, le imposte anticipate non in aderenza a quanto previsto dai principi contabili, e dal correlato invito del collegio alla corretta informativa ai terzi sul patrimonio sociale. Era già stato evidenziato questo nella relazione dei revisori dei conti, è stato di nuovo evidenziato nell'assemblea che è stata portata a conoscenza il 22 settembre. Nonostante tutti questi atti, siamo arrivati proprio al fotofinish per sapere di queste cose e di questi gravi ammanchi finanziari. Mi voglio riferire allo stupore del cittadino che vede tagli da tutte le parti e poi miracolosamente vede spuntare questi 60 milioni. Mi riferisco anche a tutti gli operatori di Saint-Vincent e Châtillon che, come diceva prima il mio collega, si vedono porre una concorrenza sleale da parte di quello che dovrebbe essere invece un motore del loro sviluppo.

Leggendo il verbale dell'assemblea e le richieste contenute e le risposte date in quel documento di due paginette - che sono già state rammentate più di una volta in questa assemblea - viene da chiedersi se non si tratta di un libro dei sogni. Non so se l'avete letto attentamente, ma si tratta veramente di un qualcosa che non sta né in cielo né in terra. Sotto il profilo organizzativo ed economico sono stati esposti dei punti che veramente stento a credere che possano essere realizzati in così breve tempo come è stato proposto, soprattutto per quanto riguarda il ridimensionamento del personale che a questo punto non ha ancora avuto una discussione approfondita con i sindacati. Dopo aver detto in lungo e in largo come il gioco sia in crisi per tutti i motivi che sappiamo, come si può immaginare dei tassi di crescita che sono stati prodotti in questo documento? Mi sarei aspettato che i soci non si sarebbero accontentati di queste promesse, ma che avessero sottoposto questo piano a dei terzi indipendenti autorevoli che ne certificassero l'attendibilità, prima di accettarlo e ricapitalizzare la società. Non è stato posto neppure un dubbio. Nessuna domanda. A questo punto chiediamo alla nostra assemblea di sospendere questo provvedimento per avere un ulteriore momento di riflessione. È stato ricordato già dal mio collega come c'è anche un coinvolgimento personale da parte di tutti noi, da parte di tutti quelli che aderiranno a questo tipo di documento. Chiedo un ulteriore momento di sospensione in modo da riflettere su questo atto e che questa cosa sia confortata da esperti che analizzino ciò che l'amministratore delegato Frigerio ci ha sottoposto poiché non ci sembra che questo amministratore abbia conquistato la nostra fiducia. Quando al protocollo verrà accettato questo provvedimento, se verrà accettato, saremo consci di quello che il Casinò dovrà sopportare nei prossimi anni finalmente con un piano che sia credibile e sostenibile nel tempo. Grazie.

Presidente - Consigliere Fabbri. Siamo sempre in discussione generale. La parole au Conseiller Farcoz.

Farcoz (UV) - Merci Président.

Non entrerò nel merito della relazione di questa mattina, più che articolata, che fa un panorama della situazione che obiettivamente evidenzia una difficoltà, al momento, nel gestire. Molte volte è stato detto che tutte le problematiche, appunto connesse a quelle che potevano essere le difficoltà del mercato del Casinò, potevano essere attribuite a delle scuse: credo che il fatto di avere una flessione del mercato del gioco di almeno il 33 percento, una riduzione della liquidità 1000 euro nel Casinò, una riduzione del mercato europeo dei Casinò non possano, ribadisco, essere considerate delle scuse. Il Casinò di Saint-Vincent, a fronte di una riduzione del 33 percento generale, è riuscito a tenere con parametri leggermente migliori. Per quanto riguarda, però, la ricapitalizzazione, vorrei entrare nel merito della delibera che in qualche modo è stata portata in Giunta. E di questi 60 milioni non è che vengono gestiti così senza avere un piano. Trenta, come è stato scritto, servono a restituire una parte del mutuo alla C.V.A., di conseguenza questi 30 milioni e il restante servono al Casinò per gestire ancora la parte esposta, tagliando gli interessi.

Sicuramente in questo momento delle soluzioni vanno trovate e non sono immediate anche a fronte di questa difficoltà del mondo del gioco. Attraverso le audizioni che abbiamo avuto in commissione quello su cui dovremmo lavorare è un tavolo di confronto con la cittadinanza di Saint-Vincent in cui sia il comune che le associazioni in qualche modo dovranno essere reinserite in un piano di rilancio del marketing del paese e portare a conclusione la contrattazione sindacale che andrà poi a tagliare dei costi del personale.

Quello che è da evidenziare anche sulle previsioni future degli aumenti di capitale nel gioco è probabilmente dovuto al fatto che su alcuni periodi c'è un 8 percento di aumento che sarà dovuto evidentemente agli anni dell'EXPO. Credo, quindi, che sia un'altra occasione da sfruttare e pertanto spero ci sarà una sinergia sicuramente interessante fra il Casinò e la società Expo 2015. In ultimo, una delle soluzioni per portare avanti credo il problema relativo al Casinò è questa ricapitalizzazione. Insomma, non possiamo sottrarci a mio avviso a questa necessità di liquidità che ha il Casinò per mantenere il lavoro di circa 800 famiglie che ora come ora stanno vivendo grazie alla Casa da gioco. Pertanto come Union Valdôtaine non possiamo che portare questo atto e votarlo.

Presidente - Grazie Consigliere Farcoz. Qualcun altro? Colleghi vi invito a prenotarvi. La parola al Consigliere Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) Grazie Presidente.

Questa mattina abbiamo sentito una relazione da parte dell'Assessore Perron e poi una replica da parte del capogruppo della Stella Alpina piuttosto surreale. Pensavo che, vista la situazione di crisi, che oramai non mi pare possa più essere nascosta, oltre che dei conti della Regione, dei conti del Casinò, vista la situazione estremamente negativa, questa mattina qualcuno avesse avuto il coraggio di fare un'operazione verità, cioè di dire, una volta per tutte, che ci sono dei problemi gestionali di questo Casinò. Ci sono dei problemi legati proprio alla conduzione quotidiana del Casinò, non solo alle strategie elaborate nei piani quinquennali, decennali e chi più ne ha, più ne metta. È un problema sostanzialmente di conduzione e lo dico perché, nel rileggere un po' di rassegna stampa degli anni passati, mi viene un po' da sorridere a vedere che il Presidente Rollandin nel 2010 chiedeva che, forse l'articolo è il medesimo, come il collega Chatrian prima evidenziava, addirittura al Consiglio, non una critica nei confronti di Frigerio, ma i complimenti per il lavoro svolto da Frigerio per il fatto di essere riuscito a fare un lavoro che non può essere giudicato in soli sessanta giorni. Il Presidente Rollandin diceva: osserviamolo nel tempo, colleghi, non critichiamolo, anzi facciamogli i complimenti perché è stato capace a prendere in mano, malgrado la crisi mega mondiale, universale, e poi cosa ha scritto ancora, la ristrutturazione in corso. Poi ci aveva pure messo il maltempo, ci mancava tra tutte le altre cause esogene anche il maltempo, e ci invitava a verificare negli anni che insomma ci fosse un po' più di fiducia nei confronti di questo personaggio che era stato nominato proprio da Rollandin.

Leggo un articolo interessante di Radio Bici, adesso non so la data di questo articolo, dove si diceva che a coprire le spalle al giovane ticinese appena nominato era il vecchio Rollandin, che a maggio si ricandida alla guida della Regione. La guerra di Frigerio è ardua, ma noi abbiamo una estrema fiducia, non so se vi ricordate, insomma, vi fu davvero un caldeggiare questa dirigenza, addirittura al di là, forse, dell'opportuno perché gli incoraggiamenti erano addirittura entusiastici. Il 2014, ecco questo è uno recente, dove dice, no, sarà l'anno zero per il nuovo polo turistico della regione Valle d'Aosta, l'investimento dovrebbe portare un utile netto di 7 milioni nel 2016: queste cose sono state dette esattamente da quelle persone che oggi fanno una rappresentazione della realtà che sembra quella ante bilancio, che sembra quindi la realtà di due, tre, quattro anni fa, quando magicamente sembrava che il dottor Frigerio, anzi il signor Frigerio, avrebbe potuto portare fuori dalle secche questa azienda decotta.

Ve ne leggo un'altra interessante: il vero architetto di questa modernizzazione si chiama Luca Frigerio, 43 anni, originario di Lugano, "San Luca Frigerio da Lugano", dal 2008 è amministratore unico di tutta la struttura, il Presidente della Giunta Augusto Rollandin lo ha chiamato a dirigere un'azienda di 820 dipendenti, Frigerio punta alle cinque stelle per la riapertura, bla, bla. Ancora prima di Beppe Grillo, colleghi del Cinque Stelle, questo signore che scrive questo articolo, che sembra più un'apoteosi, ha saputo interpretare l'esigenza di rendere un'azienda pubblica competitiva sul mercato, tagliando i costi tipici della burocrazia italiana. La sua accetta sui conti ha fatto saltare due consigli di amministrazione, un collegio sindacale e una società di revisione. Dal 2008 la sua dieta ha fatto risparmiare alle casse della Regione somme importanti che, con la fusione tra le società di gestione, hanno raggiunto quota 800 mila annue e a questi numeri si aggiunge un green spirit, non so come si dice, che ha messo in cantiere la riqualificazione di tutti gli impianti. Risparmi megagalattici, 700 mila euro l'anno per i cappotti coibentati che Frigerio è stato capace di fare. Insomma, questa è la situazione. Abbiamo, quindi, una letteratura che ci dice che Frigerio entro ieri avrebbe dovuto mettere mano ai conti di questa azienda, che quando è arrivato lui era decotta, corrotta, c'erano i clientelismi, c'erano i figli dei politici, perché ne abbiamo lette di tutti i colori e l'analisi di Frigerio era: arrivo io non guardo più in faccia nessuno, un unico referente.

E, beh, oggi, ci presentate un piano di risanamento, una ricapitalizzazione di 60 milioni di euro a fronte di debiti che si ripetono anno per anno di una ventina di milioni di euro, senza minimamente fare un'analisi del passato. L'unica analisi che siamo in grado di fare sono le cause esogene, a parte il maltempo, la crisi del gioco mondiale, i mille euro, il problema dei mille euro, quello è il problema fondamentale che ha distrutto e ha scassato il Casinò al punto tale da renderlo davvero neanche più risanabile. Insomma, queste persone le avete presentate questa mattina come un gruppo di eroi, gli Avengers valdostani, che sono in grado malgrado tutte le avversità meteorologiche e tutte le avversità, come qualcuno che qui scrive che il vero nemico è lo Stato. Diceva Frigerio che il nostro primo concorrente è lo Stato con il Casinò diffuso prodotto dalla proliferazione delle slot machine, anche lo Stato è un nemico. Questa persona, quindi, oggi viene qua e si ripropone come quella che dovrebbe portare fuori dalle secche un'azienda, che avrebbe già dovuto portare fuori dalle secche da diversi anni. La cosa insopportabile nella presentazione dei colleghi, questa mattina, è che non ci sia un minimo di autocritica, un minimo di analisi che vada al di là delle cause esterne, cioè non si è detto che forse ci potevamo applicare di più sul fronte del marketing.

Oggi incontro un dipendente del Casinò che mi parla di una scienza nuova che si chiama la neuro economia. Mi dice che la neuro economia, io non sapevo che esistesse questa scienza, è quella scienza, diciamo ampia, che valuta un po' i comportamenti dei consumatori. E mi dice: io lavoro lì dentro, anzi ne ho incontrati due, noi lavoriamo lì dentro, è deprimente, hanno fatto delle scelte anche solo di carattere strutturale che sono deprimenti, un buio che non finisce più. Mi diceva che hanno chiuso due finestre - non ci sono mai stato - però hanno chiuso due finestre che mostravano il Castello di Ussel. Ci sono delle sale dove le casse sono attaccate alle roulette, cioè tutte delle questioni che lui mi evidenziava come critiche per quanto riguarda l'approccio, la voglia, la spinta a frequentare quegli ambienti e frequentando quegli ambienti quindi a giocare e a portare di conseguenza dei soldi.

Ci sono state, quindi, anche delle scelte di tipo strutturale, di tipo architettonico che gli stessi che lavorano lì dentro da vent'anni - questo signore lavora da venticinque anni lì dentro - mi dicono: sono delle scelte devastanti da un punto di vista proprio dell'induzione, la gente arriva una volta dopo di che non gli viene più voglia di rientrare. Mi diceva: immagina un bar, se tu lo ristrutturi in un certo modo la gente è invogliata ad andare, visto che come tutti i bar anche questo è un ambito voluttuario, diciamo, in cui la gente viene per piacere, anche se qualcuno magari soffre di qualche patologia legata al gioco. Anche questo, quindi, è un problema, rilevavamo l'anno scorso, come la cucina nera. Dico, quando mai si è vista - ho fatto venticinque anni l'ispettore di igiene - una cucina con le piastrelle scure e poi mi vengono a raccontare che servono per concentrare l'attenzione sul piatto bianco. È la nuova filosofia, è la nouvelle cuisine dell'ultima generazione, sono delle scelte evidentemente che vanno anche contro il buon senso. Allora, al posto di criticare una politica aziendale tutta spinta verso...tutta concentrata - tra l'altro non verso il marketing, poteva essere, diciamo, condotto uno studio, ho condotto anche un percorso parallelo - sulla fretta di riuscire a risolvere le questioni strutturali. Frigerio è stato bravissimo a rimanere nei tempi. L'anno scorso ha giustificato il suo premio di 72 mila euro perché era rimasto nel cronoprogramma dei tempi di ristrutturazione. Finito questo passaggio della ristrutturazione, tra l'altro noi abbiamo potuto testimoniare una ristrutturazione quantomeno discutibile dal punto di vista qualitativo, credo che questa dirigenza abbia fatto il suo tempo. È una dirigenza che evidentemente è "brava" a portare a termine i lavori edilizi, ha dimostrato di non essere particolarmente ferrata nell'aspetto del marketing, della conduzione, bla, bla, bla. E questo lo dicono gli articoli che da quando Frigerio si è insediato promettevano, con l'appoggio di qualcuno della Giunta, con l'appoggio di chi aveva riposto fiducia in lui, promettevano la rapida resurrezione di quel Casinò, perché lo dice un articolo del 2011, in piena crisi. Allora, scusate, sembra che la crisi fosse già manifesta nel 2011, me la ricordo anche nel 2010 e forse anche nel 2009. Qualcuno ha cominciato a dire che la crisi è partita nel 2001, i prodromi c'erano già prima. Allora, se la crisi è partita come facciamo ad affidarci a una persona che arriva e che dice: noi contro la crisi riusciremo a risollevarci. Sono promesse da marinaio, per quello che mi riguarda, testimoniate dalla necessità di dover ricapitalizzare.

Ve ne leggo un'altra, interessante con il Presidente Rollandin che dice: a un certo momento, in una discussione con il collega Laurent Viérin, vi eravate un po' baccagliati sulla questione del 10 percento, dal 25 al 10 percento di contributi...questa del 10 percento non è una proposta, ma un inciso che è stato inserito nel piano 2013-2017 per quanto riguarda la riorganizzazione, poi specifica, il Presidente: "è come quando abbiamo modificato dal 25 percento al 10, vi ricordate che il rischio era quel 10 percento venisse...solo che prima facevamo ogni sei mesi una ricapitalizzazione. Abbiamo evitato di farla".

Allora, neanche un anno fa, qualche mese fa ci dicevate che avevate fatto delle operazioni perché il rischio era di ricapitalizzare ogni sei mesi, di ricapitalizzare ogni anno. Oggi, che cosa stiamo discutendo? Una ricapitalizzazione di 60 milioni di euro, per che cosa? Per cercare di tener botta fino a quando? Esiste un programma di marketing? Ho solo visto diapositive, il dottor Frigerio è venuto in Commissione, ci ha fatto vedere delle diapositive per dimostrare che tutti gli eventi sono contro di noi e che noi tutto sommato siamo più bravi delle altre Case da gioco, anzi siamo in linea. Questa è stata l'unica cosa che noi abbiamo potuto vedere lì, non c'è un piano di marketing, non c'è un'idea innovativa, se non il giocatore di Macao. Sono arrivati due o tre giocatori di Macao per fortuna che hanno perso, se no oggi ci trovavamo magari lì con un milione e mezzo, 2 milioni di euro da dover recuperare da qualche parte, perché nel gioco si può vincere, ma si può anche perdere, come tutti sanno.

Certo sulla quantità, la statistica ci insegna che se giocano mille persone prevale comunque il trend positivo, ma se noi ne portiamo due o tre che giocano 2-3-400 mila euro è possibile che questa gente possa sbancare il tavolo. Questo è il ragionamento, portare la clientela Vip, due, tre da Macao? Magari ne trovi due, tre di quelli che arrivano e ti riducono al lastrico. Questo è il problema fondamentalmente, di una dirigenza inadeguata e la cosa che non riesco a capire, è che noi questa dirigenza l'abbiamo sfiduciata. Avete votato voi la sfiducia a questa dirigenza, gente che è qua dentro e che secondo me si ricorda anche che ha votato perché Frigerio e tutto il suo entourage venisse sostituito perché inadeguato. Oggi ci venite a proporre una ricapitalizzazione a occhi chiusi, un bilancio di 21 milioni di debito e di nuovo Frigerio, giustificando questo personaggio come se fosse l'unico in grado di tenere in piedi questa baracca.

Poi, l'altra questione. Abbiamo sentito gli operatori, siamo stati a Saint-Vincent, siamo stati in audizione. Allora, potrebbe essere ammissibile, glielo abbiamo detto a Frigerio, potrebbe esserci un minimo di giustificazione dietro una situazione debitoria non di questa entità, se però i vantaggi sono superiori agli svantaggi, in un rapporto di costi benefici, dovrebbero prevalere i benefici. Ma se oltre al fatto che questa azienda è decotta ed è male amministrata, in più la stessa azienda fa una concorrenza assolutamente sleale con le attività del Comune di Saint-Vincent e attività limitrofe, allora ditemi qual è il vantaggio che il pubblico tenga in piedi un'azienda che entra in concorrenza e che anzi, come ricordava il collega Donzel, poi alla fine magari va a inficiare, perché provoca delle situazioni debitorie o addirittura dei fallimenti su persone che sono magari in debito con Finaosta, quindi che ci devono addirittura dei soldi. Scusate, ma che politica è? Qual è la politica? La politica che leggo io, qua, nel 2009-2010 era quella di costituire un polo del lusso che potesse attrarre clienti vip, clienti che non potevano essere ospitati in nessun altro tipo di attività, perché clienti che hanno delle esigenze talmente particolari che quello era il piano di rilancio. Ed era quello il motivo per cui la cittadinanza e gli operatori economici di Saint-Vincent hanno detto sì, andiamo avanti con questa operazione, investiamo 150 milioni in tutta questa operazione tra acquisto e ristrutturazione.

Oggi ci vengono a dire gli operatori e i colleghi del Cinque stelle che gli fanno una competizione...sono andato sul booking, come si chiama quel sistema di prenotazione, e guardate che questa sera trovate delle stanze a 70 euro, troviamo delle stanze a 70 euro. Gli altri operatori di Saint-Vincent devono offrire le stanze dei tre stelle a 46 euro, a 41 per riuscire a rimanere...voglio dire, ma non è...è veramente una rincorsa al ribasso. Il problema è che l'azienda di cui stiamo parlando oggi si può permettere di fare queste condizioni perché il debito glielo paghiamo noi, glielo copriamo noi attraverso la ricapitalizzazione. È questo il problema. Allora, ditemi, gli operatori di Saint-Vincent con che cosa si sanano il debito. Siamo disposti a ricapitalizzarli tutti? Siamo disposti a nazionalizzare, a regionalizzare tutte le attività di Saint-Vincent e di Châtillon? Dare le stesse opportunità agli operatori di Saint-Vincent e di Châtillon e della zona che stiamo dando al Casinò? L'altro giorno il collega Cognetta ci ha fatto vedere un preventivo, 18 euro gli facevano per un pranzo, una cena non so, 30 euro se ci si metteva del salmone e non so quale altra tipologia di menu. Ma vi sembra una roba sensata? Cioè questi sono ristoranti che si propongono come i ristoranti più stellati d'Italia, come quelli che dovrebbero fornire i servizi e poi entrano in concorrenza con le osterie, con le mense operaie, perché quelle cifre sono robe da mensa da operai, non si può fare una cosa del genere, non si può fare beneficenza con i soldi degli altri. Questa non è un'azione di marketing. L'azione di marketing è sviluppare un indotto, fare in modo che le attività dell'indotto siano in grado di crescere, sviluppare ricchezza nell'indotto, perché l'obiettivo del pubblico non è quello di entrare in competizione, noi non siamo lì per fare attività economica, per fare marketing, nel senso, diciamo, più deleterio, cioè il marketing tipico del privato. Siamo lì per portare benessere nel paese e nell'indotto, non per uccidere le attività e gli operatori economici del settore. Siamo lì per quello. Allora non siamo in grado di fare questo. Non siamo in grado con la nostra attività e sinceramente non ho visto se non la breve relazione che oggi ha esposto l'assessore Perron, un piano di marketing che, come direbbe il collega Chatrian, tiri su l'asticella e vada al di là della concorrenza spietata giornaliera, quotidiana, sulle piccole attività, perché quello non è il marketing.

Il Casinò deve tornare ad essere il luogo di concentrazione, diciamo, del divertimento in Saint-Vincent. La gente deve arrivare al Casinò e poi deve poter andare a Saint-Vincent a farsi un giro, a prendersi un gelato, andare al ristorante, a comprarsi qualche cosa, a fare un po' di shopping. Quello è l'obiettivo di una attività. Il Casinò dovrebbe essere lì per promuovere delle attività, per promuovere dei festival, per promuovere qualcosa che porti indotto al Casinò che ha come vocazione originaria quella del gioco, e poi a tutto il contorno. Oggi, non sta facendo così e questo per una scelta di tipo manageriale, per una scelta squisitamente manageriale, perché quando Frigerio viene in Commissione e ci dice: noi abbiamo dei risultati, guardate che nelle nostre attività c'è più gente che giocatori. L'ha proprio detto: abbiamo più clienti nei nostri alberghi che giocatori. Sapete che cosa vuol dire questo? Che gli alberghi che avrebbero dovuto essere il contorno, così come ci è stato raccontato, del Casinò, invece fanno gli alberghi. Ma dice: noi dobbiamo far quadrare i conti. Sì, 21 milioni di debiti, fai quadrare i conti, ma chi distruggi? Che tessuto metti a repentaglio? Quando mi si viene a dire che la media del costo camera è di140 euro, se voi prenotate sabato e domenica al Billia, al Grand Hotel Billia, super lusso, non so neanche più come si chiama, costa 400 euro, ecco fate la media, vuol dire che durante la settimana magari delle stanze possono essere vendute a 80-90 euro. Dite come può star dietro un piccolo tre stelle che si deve barcamenare con le sue risorse. Abbiamo più clienti nelle nostre due attività, che non clienti giocanti, questo è la sconfitta, il pubblico che si mette a fare l'albergatore, non credo che fosse questa l'intenzione quando abbiamo fatto l'operazione del Casinò. Era di creare un indotto e quindi di creare qualcosa che a Saint-Vincent non c'era, di dare cioè un'opportunità, in modo tale che i clienti vip, quelli che frequentano un certo tipo di ambiente potessero magari soggiornare e poi andare a mangiare nel ristorante un po' vocato, comprarsi un orologio, farsi un giro, farsi un po' di shopping, quello è l'obiettivo, non altro.

Tra l'altro abbiamo sfiduciato questa dirigenza, e non mi capacito del motivo per cui siamo riusciti in qualche maniera ad indurre i vertici di VdA Structure a fare un passo indietro, siamo riusciti a indurre i vertici del Monterosa Ski a fare un passo indietro, senza che ci fosse da parte della Giunta la ben che minima neanche presa...una difesa d'ufficio minimale. Questo personaggio, dopo che voi lo avete sfiduciato, perché voi lo avete sfiduciato, è ancora lì e oggi è stato lodato, altro che "San Luca da Frigerio", è stato lodato come fosse la speranza e il salvataggio di questa azienda, non è, colleghi, la speranza del salvataggio di questa azienda. Quando un fantino non va bene, si cambia, magari il cavallo va bene, perché è forte, ma se chi lo guida non è capace di guidarlo lo si prende e si mette da parte. Quando una squadra non ottiene risultati, si prende l'allenatore e lo si mette da parte. Qua l'impegno deve essere chiaro, ha fallito la dirigenza? Bene, se ha fallito, non è che le diamo di nuovo la possibilità di gestire per chissà quanto tempo ancora 60 milioni di euro più tutte le strutture e tutto il resto. Ha fallito sotto più punti di vista, quindi questa dirigenza se ne deve andare a casa. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Dopo aver ascoltato per tutta la giornata i miei colleghi, non vorrei ripetermi in tutto quello che è stato detto, però mi viene in mente quando mesi fa si discuteva sulla situazione del Casinò, e proprio in un mio intervento avevo paventato il fatto che alla fine sarebbe stata l'Amministrazione regionale a pagare i debiti della Casa da gioco. Mi ricordo, apriti cielo, il Presidente saltava sulla sua poltrona con il collega Baccega che anche lui si agitava. Nella sua replica proprio il Presidente mi aveva scandito chiaramente che il mutuo era stato stipulato dalla Casa da gioco e che la stessa avrebbe onorato i suoi impegni. Ecco, adesso ci troviamo qui, che come ha detto all'inizio del suo intervento l'Assessore Perron già ad agosto abbiamo cercato, si è cercato di aiutare la Casa da gioco con una riduzione dei tassi, e adesso succede che ci ritroviamo con una ricapitalizzazione di 60 milioni di euro ed era proprio quello che era stato detto in quella occasione. Vorrei ora riferire un po' quanto ha detto il collega, il Consigliere Farcoz, ribadendo quanto aveva sostenuto il collega Perron sulla crisi. Sì, siamo tutti d'accordo che c'è una crisi, una crisi sia nel gioco che nell'economia, ma noi è proprio per quel motivo che abbiamo una dirigenza, che abbiamo un amministratore, che abbiamo un manager, perché se non avessimo bisogno di nessuno, avremmo la coda davanti al Casinò, ci sarebbe solo bisogno di croupier e di uscieri per far entrare e uscire la gente, non a studiare strategie particolari per far arrivare la gente.

Per carità c'è la crisi, abbiamo avuto diverso tempo per...probabilmente, mi ricordo quello che ha detto questa mattina il mio collega Donzel: l'amministratore Frigerio aveva tutto il tempo, quando c'erano i lavori al Casinò, di studiare le strategie giuste per portare la gente al Casinò. Ce le ha presentate qua, me lo ricordo benissimo, era seduto nella zona di Borrello quando ci ha spiegato tutta la sua strategia sul Casinò, che era imperniata sul cinque stelle, sul tre stelle, sul portare la gente, sui convegni, sugli spettacoli, convegni spettacoli, ma non si è visto proprio niente. E ha avuto tutto il tempo per organizzarli, per prendere dei contatti, ma da quello che vediamo non ci sono risultati.

Mi vorrei, poi, soffermare un po' sui lavori in generale. Se n'è parlato poco, si è parlato tanto di bilancio, di gestione, ma i lavori, e mi vorrei collegare anche a quello che diceva il collega Ferrero prima, ormai sono quasi due anni che si richiedono fatture, preventivi, ma le risposte sono sempre state le stesse. Si aspetta di fare...non so come li hanno chiamati, i vari controlli per poterci dare poi quanto ci devono dare. Ma per quello che abbiamo visto anche nei nostri sopralluoghi penso che sulla qualità dei lavori ci sarebbe tanto da dire. Ma a parte la qualità dei lavori, parlo della Casa da gioco, e qua ho avuto occasione di parlare nel corso del nostro tour dei rifiuti con l'Assessore Bianchi e mi piacerebbe in un momento, non so, di impeto, non so cosa, prendesse la parola per dire anche la sua proprio su questo, perché in questi mesi ho sentito solo delle grandissime lamentele da parte dei croupier.

Ma una cosa che mi ha stupito tantissimo è che certe decisioni per i lavori all'interno della Casa da gioco non sono state prese in collaborazione con le persone che lavorano e che lavorano da anni, che hanno una grande esperienza in questo settore. Non ho ancora trovato un collega, ex collega Assessore Bianchi che mi abbia detto che si lavora proprio bene, perché è un posto di lavoro dove ci possiamo muovere bene, i tavoli sono messi bene, il privé è speciale perché è privé, tutte le cose sono al loro posto. Ci sono grandissime critiche su questo. Allora, mi chiedo, la prima cosa che c'era da fare all'interno della Casa da gioco era quella di creare un ambiente ideale e adatto per chi è abituato ad andare in una Casa da gioco, i giocatori. Invece, oltre ai croupier - e proprio uscendo oggi nella pausa di mezzogiorno ho trovato un croupier che conosco e che mi ha detto: ma fossimo solo noi che diciamo queste cose - ci sono i clienti, dei clienti che avevamo, che vengono e si trovano così male e dicono ma piuttosto che ritornare vado a giocare da un'altra parte. È proprio brutto vivere all'interno di questo ambiente. Questo l'ho già detto una volta. Non capisco chi ha deciso e con che criterio ha deciso certe scelte all'interno del Casinò. Non sono un esperto su questo, però l'ha già detto qualcuno. Quando si parla di privé all'interno del Casinò che tutti ti possono vedere, tutti sanno chi sei, addirittura si parlava di certi personaggi che la gente quasi andava a chiedergli l'autografo, vedete un po' voi se questo è un privé. Quello che mi ha stupito, in queste settimane mi sono...volevo dire divertito, ma non mi sono mica tanto divertito a leggere la rassegna stampa di tutto quello che è stato detto sul Casinò. Ho tirato giù una rassegna stampa soprattutto sulle dichiarazioni dell'amministratore. Avevo intenzione di leggervi qualcosa, perché sarebbe proprio da leggere, perché qua ci troviamo...perché quello che ha detto il mio collega il quale ha parlato di prezzi di camere, ma una cosa ve la voglio dire perché è troppo bella, perché questa poi è abbastanza recente.

Sempre l'amministratore eh: "oggi la tariffa media di vendita delle camere è aumentata del 40 percento, pertanto il fatturato totale dall'inizio dell'anno è aumentato quasi del 400 percento". E poi la cosa più bella: "dal dicembre 2013 al 20 gennaio 2014 le camere occupate sono state pari a tremilacinquecento rispetto alle duemila dello stesso periodo dell'anno precedente." Le camere erano in ristrutturazione, l'anno precedente. Cioè qui ci ritroviamo con delle dichiarazioni che sono al limite della fantasia, ma più che altro quello che mi viene da dire, non sto a leggervi tutto quello che c'è scritto, che sono tutte bugie, non sono delle dichiarazioni con un minimo di...sono bugie. Siamo in mano a delle persone che fanno delle fantasie e mi vorrei riallacciare a quello...come è partito lei questa mattina, Assessore. Lei questa mattina è partito di nuovo dicendo che andremo verso il 2016 con delle previsioni...ma lo sa da quanti anni che noi ci sentiamo dire queste cose? È da quando c'è l'amministratore, c'è Frigerio che sentiamo dire questa cosa. Se leggo un paio di cose del 2014 - il 2014 è considerato l'anno della ripresa incredibile - certo che è l'anno della ripresa perché ha riaperto nel 2014, perciò la differenza c'è, ma non c'è alcuna ripresa incredibile, anzi, stiamo sprofondando. E quando lei Assessore mi parla di attenta politica gestionale delle risorse...ma le sembra?

Già vorrei avere la possibilità, mi ripeto, di fare una verifica sulla qualità dei lavori che sono stati fatti in tutto, sia nella Casa da gioco che nei vari resort. Ecco, poi riparlerei della gestione attenta di queste risorse. Quando c'è stato il...in Commissione ho fatto notare all'amministratore che dopo due ore che parlava, e ci ha fatto vedere una slide dietro l'altra e ce ne ha dette un po' di tutti i colori, gli ho detto...gli ho chiesto: guardi, sono stupito che siamo due anni che la sentiamo e i leitmotiv suo era sempre quello della clientela cinese che doveva arrivare. E non ha ancora detto una parola sulla clientela cinese, ha detto abbiamo cambiato strategia, perché era solo imperniato su quello, il salvataggio della Casa da gioco di Saint-Vincent. Qui...ma lei Assessore lo sa benissimo, ho tutto un articolo su...adesso mi parla forse...ce l'ho qua... no, è un po' più in là, non si limita solo ai cinesi, parla di tutti i paesi del mondo che arriveranno, di una clientela di una certa importanza. Qui mette...no, no, la strategia è più o meno sempre la stessa, però adesso abbiamo un responsabile di marketing che arriva con un pacchetto di clienti. Ormai tutti sappiamo chi è il responsabile di marketing, per carità, niente da dire. È una persona che ha un pacchetto sicuramente di clienti, che sono i clienti che aveva già al Casinò quando è andato via. Probabilmente ne ha acquisiti altri, ma non credo, lo spero, glielo dico sinceramente, lo spero ma non credo che grazie a questa persona ci sia un affluenza incredibile di clientela oi da tutte le parti del mondo e dall'Italia.

Altre cose, ma su altre cose ci sarebbe un sacco da dire. Mi limito solo a dire che, come hanno già detto precedentemente i miei colleghi, bisognerebbe almeno avere il buon senso e il buon gusto di fermarsi un attimo e a bocce ferme, come si suol dire, di ragionare un po' su questa famosa ricapitalizzazione, perché se noi decidiamo, anzi no, noi senz'altro no, ma se voi deciderete di ricapitalizzare in questo modo senza un programma, senza niente, il Casinò di Saint-Vincent, noi sicuramente non saremo lì ad aiutarvi.

Président - Merci Conseiller Nogara, la parole au Conseiller Grosjean.

Grosjean (UVP) - Merci Président.

Volevo fare un po' una riflessione con la Giunta. Non starò a parlare specificatamente di Casinò, perché ne hanno parlato abbastanza. Mi dispiace che in questo momento non siano presenti tutti, si vede che l'argomento Casinò ormai non interessa più. Ho sempre immaginato la Giunta come il consiglio di amministrazione dell'azienda Valle d'Aosta. Credo che sia un po' così, l'azienda più importante che abbiamo, una volta alla settimana ci si ritrova e si discute, si portano avanti le proposte, i piani, i pareri, le idee, le iniziative. Ogni membro propone le sue iniziative, nel suo settore, e sicuramente prima di cedere sulle richieste di un altro penso che metta sul piatto tutte le sue richieste. Adesso mi viene da immaginare quando il collega Perron ha proposto questa ricapitalizzazione di 60 milioni di euro per il Casinò, fossi stato nel consiglio di amministrazione di questa gente mi sarei chiesto: ma, cavolo, a me avete tagliato da tutte le parti e adesso questo viene e vuole che noi gli ricapitalizziamo qualcosa. Inizio dall'Assessore Baccega, purtroppo non c'è, non bisognerebbe mai parlare degli assenti, ma un anno fa era qui a prometterci maree di cinesi, convegni e non so quanto, con questo Casinò, con questi ultimi 10 milioni che per noi erano già uno scandalo, avrebbe dovuto finire di pagare tutti i debiti e ripartire alla grande. Adesso ci accorgiamo che qui siamo in fallimento, mancano 60 milioni, per fare cosa? Per restituire la quota del mutuo. Ma diamoli anche a tutti gli agricoltori, allora, i soldi per restituire i mutui, non sarebbe poi così semplice, una cifra forse anche molto più bassa, perché dobbiamo darli solo alla Casa da gioco? Sarebbe molto più semplice darlo a tutti. Lui la chiedeva per gli albergatori, io la chiedo per gli agricoltori.

Mi chiedo se l'Assessore Testolin ha contrattato almeno che in questa struttura, l'enogastronomia, cioè quello che si mangia e si beve lì dentro, sia di assoluta origine valdostana. La vogliamo, mi vuole portare per il prossimo Consiglio le fatture di acquisto di tutte le derrate alimentari, di tutte le bevande nel giro dei primi 10 mesi del 2014? Per vedere quanto di made in Valle d'Aosta, eh, hanno consumato? O questo lo pretendiamo solo nelle feste paesane, delle pro loco e delle Batailles de reines? Non sarebbe il caso di pretenderlo anche dalla Casa da gioco? Gli diamo 60 milioni per pagare dei debiti, che ci hanno tenuto nascosti fino adesso? Incredibile. Gli altri Assessori, eh bè ognuno avrà la sua...la sua richiesta, ognuno avrà...credo che si sarà sentito preso in giro da una situazione del genere. Non riesco a capire e non ammetto questo silenzio e mi dà veramente fastidio e mi fa male alle orecchie questo silenzio assoluto della maggioranza. Va bè. Vi dico solo cosa fanno gli imprenditori valdostani, tipo i montagnards, quelli che hanno gli alpeggi: adesso è finita la desarpa, se le mucche sono venute giù un po' magre, un po' malmesse, si cambia il pastore per l'anno prossimo. Credo che al Casinò sia ora di cambiare non solo il pastore, ma tutti gli arpian che ci sono lì dentro.

Presidente - Grazie Consigliere Grosjean. Qualcun altro? Siamo ancora in discussione generale. Colleghi vi invito a prenotarvi, se qualcuno desidera intervenire. Colleghi, qualcuno...la parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Solo per mozione d'ordine Presidente, grazie. Chiederemmo una breve sospensione per una riunione dei gruppi di opposizione.

Presidente - Bene, sospendiamo il Consiglio. Il Consiglio è sospeso per 10 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 16,40 alle ore 17,04.

Follien (Presidente) - Colleghi riprendiamo i lavori. Qualcuno si prenota? La parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

La questione che stiamo dibattendo ha visto, diciamo così, diverse posizioni. Ora, sul Casinò in particolar modo ho già diversi interventi anche in passato, rispetto al famoso piano marketing che ci era stato presentato. Era verso dicembre, se non sbaglio, e quello che poi doveva essere fatto e non è stato fatto, Assessore Perron, lei avrà notato, oggi ci lascia in una situazione veramente difficile. Da un lato abbiamo 800 lavoratori circa, se non vogliamo considerare l'indotto, che, diciamo così, sono famiglie, sono economie, sono persone che magari lavorano lì da anni, da decenni, e quindi è comunque una responsabilità per noi, seduti qui, a fare delle scelte di un certo tipo. E se voti contro certi provvedimenti sai già che potresti in teoria far accadere ciò che non vorremmo neanche noi che accadesse e cioè far chiudere il Casinò, che noi consideriamo una risorsa, tanto quanto la considerate voi, e penso che qui la considerino tutti una risorsa.

Dall'altra parte, però, abbiamo il resto della popolazione valdostana, che ha già fatto tanti sacrifici, che in questi ultimi cinque anni è stata effettivamente, come dire, ha subito pesantissime conseguenze, sia dalla crisi economica, che non dipende chiaramente da noi, ma anche dai tagli profondi che sono stati fatti dal bilancio rispetto a questa Regione.

Una Regione che non ha una sua economia, non ha un'economia forte, lo ha ricordato più di un collega, Regione che è sostenuta, che è stata sostenuta dalla Regione, cioè dalla nostra Amministrazione per tanti e tanti anni. E infatti il Casinò è la summa di tutto questo, no? Il Casinò è una società che di fatto, se fosse stata veramente privata, non credo avrebbe subito tutte queste continue ricapitalizzazioni, investimenti e così via, perché un privato vi dirà un numero finito di risorse. In realtà ce le abbiamo anche noi un numero finito di risorse, però pare che ce lo dimentichiamo quando facciamo certe scelte. Allora, dicevo, siamo dibattuti e non sappiamo effettivamente che scelta intraprendere. Come Movimento Cinque Stelle ci siamo mossi alla stessa maniera con la quale facciamo tutte le nostre scelte, ne abbiamo parlato nel nostro Comitato, tra i nostri attivisti, ne abbiamo parlato ovviamente tra i tanti simpatizzanti, e ci sono due campane: c'è quella della popolazione, che non vi sto a raccontare, ma chiaramente dice: lasciate perdere, non è il caso di dare altri soldi al Casinò. Quella è una reazione di pancia, la capisco, in qualche caso la condivido anche, se abbiamo fatto, di fatto, uno stipendificio o comunque un serbatoio di voti, l'abbiamo fatto diventare, negli anni, eh bè, è ovvio che poi uno ha una certa reazione, vuoi per gli stipendi che c'erano, vuoi per gli stipendi correlati ai titoli di studio, vuoi per la facilità con cui alcune persone entravano, magari a discapito di altre, e così via. È chiaro che quello è diventato di fatto il centro del potere clientelare, voto, lavoro, della Valle d'Aosta. Poi abbiamo anche parlato con gli altri, cioè con le persone che lavorano all'interno del Casinò e che in qualche modo si riconoscono nella nostra azione politica. E lì c'è la sorpresa, perché anche loro non sono d'accordo, anche loro hanno posto dei grossi quesiti, perché mettere 60 milioni in mano a certe persone, insomma, loro sono a contatto di queste persone tutti i giorni, loro hanno visto lo sfacelo. C'è una cosa che non dimentichiamo, i lavoratori hanno a cuore questa azienda, hanno profondamente a cuore questa azienda, magari non tutti i lavoratori, ma una parte, quelli che magari sono entrati senza premio, senza regali, perché ci sono anche quelli eh, non ci sono solo quelli che sono entrati grazie alla raccomandazione. Parlo di questi e questi in effetti sono profondamente delusi e amareggiati di vivere in un'azienda dove non viene riconosciuto il merito, dove ci sono persone che hanno degli avanzamenti così, non si capisce bene perché, dove magari i vicepresidenti da uno diventano nove, così, senza che ci sia effettivamente un'attività da fare. Dove persone non sono in grado di gestire né i giochi né l'ospitalità, ma comandano e prendono decisioni sui giochi e sull'ospitalità, prendendo decisioni che molto spesso danneggiano l'azienda. Prendendo decisioni che i lavoratori si rendono conto essere assurde, che vanno in assoluta controtendenza rispetto a ciò che dovrebbe essere l'esperienza di chi si occupa di gioco, di ospitalità.

Allora noi siamo, dicevo, in questa situazione, abbiamo sentito diverse campane. E il risultato è che questa cosa non si dovrebbe fare. È contrario alla logica, all'economia, è contrario a tutto quello che la ragione dovrebbe, diciamo così, suggerire. Tra l'altro, leggendo nelle pieghe dei conti, ci si rende conto che questi soldi alla fine sembrano quasi una partita di giro. Alla fine non si capisce bene neanche quanto ci sarà a disposizione degli investimenti, perché una parte abbiamo detto che è ricapitalizzazione, vuol dire che li pigliamo e li rimettiamo via, quelli non li tocchiamo. Un'altra parte li diamo alle banche e quindi non restano a noi. Alla fine quello che resta, veramente, nel Casinò non si è manco capito bene quant'è. Parlare, quindi, di questi famosi 20 milioni, che diventeranno tra due anni, e così via, 30, che avremo un utile pazzesco. Chissà con che soldi li faremo. Ma questi sono tecnicismi che magari alle persone fuori non arrivano, ma che a noi sono arrivati. Allora, vedete, rispetto ai discorsi di condivisione, rispetto ai discorsi di apertura, ai discorsi di assumiamoci le nostre responsabilità, non dobbiamo sempre ed esclusivamente dare contro. Beh, forse lì un ragionamento andrebbe fatto. Soprattutto lei Assessore, un ragionamento lo dovrebbe fare. Secondo me prima di continuare a spingere per avere il voto dovrebbe riflettere, forse è il momento di fermarsi un attimo, a bocce ferme, valutare i tanti aspetti che non sono stati valutati, perché vede, è anni, per essere precisi sono 12...15 mesi che parliamo del fatto che vorremmo capire meglio qual è la situazione del Casinò. Quando è intervenuto il collega Laurent Viérin, ha detto che nel 2013 abbiamo presentato una famosa mozione. In effetti, è vero. Ma è stato a luglio del 2013, esattamente il 12 luglio. È praticamente uno dei primi Consigli che abbiamo fatto da quando siamo stati eletti. Forse il primo addirittura, se non ricordo male. Il primo, dico, con dei contenuti. Il primo era di insediamento, il secondo... Se da allora, quindi, eravamo qui che dicevamo forse è il caso di mettere le mani dentro il Casinò, voglio dire, non è che ci siamo svegliati adesso. E voi nulla, come sempre.

Ricordo ancora che al posto suo c'era l'Assessore Baccega, che in commissione ci diceva che era andato in altri Casinò, c'era la famosa battuta...sono andato a vedere in altri Casinò, va tutto bene, è tutto meraviglioso, vedrete ci sarà un rilancio spettacolare. Poi va beh, è successo quello che è successo con lui, è toccata la palla a lei, sinceramente pensavamo che lei desse un altro tipo di impronta. Questo glielo posso garantire, pensavo sinceramente che lei potesse dare un altro tipo di impronta, magari forse per qualcosa l'avrà anche data. Però è ancora troppo poco, la situazione ormai è una cancrena, e non si può curare con l'aspirina, voi tentate semplicemente di metterci lì qualcosina, giusto per far vedere che avete fatto qualcosa. Per come è la situazione, lei la conosce bene, il bilancio lo conosce molto meglio di me, sa che non è più tempo per le aspirine. Ormai è finita questa questione. Mi rivolgo anche a lei, Presidente Rollandin, mi rendo conto che lei ormai giochi una partita politica differente rispetto a quella di prima, perché spacca l'opposizione, non ha tutto il supporto della maggioranza, ma non importa, e quindi giochiamo su un equilibrio stabile, in attesa che le date e gli eventi superino il problema politico, no?

Siamo in attesa che gli eventi esterni smuovano quest'equilibrio, perché noi non ne siamo capaci, però questo non dev'essere fatto sulla pelle di chi sta fuori, sulla pelle di chi lavora. Questi giochetti, quindi, secondo noi, anche in questo caso, andrebbero definiti. Credo che a questo punto dovremmo tutti assieme, visto che ormai va di moda, cercare un altro tipo di soluzione e ancora una volta dovrebbe essere quello di condividere e di discutere assieme. Credo, infine, che debba essere presentato un documento, una soluzione, una possibilità, che ci permetta di stoppare un momento la situazione attuale e valutare successivamente il da farsi. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Cognetta.

Qualcun altro che vuole intervenire? Colleghi vi invito a prenotarvi. Sono stati depositati, in questo momento, al tavolo della Presidenza un ordine del giorno e una risoluzione. Facciamo distribuire la risoluzione e facciamo fare delle copie dell'ordine del giorno. La risoluzione verrà iscritta al punto 34.01 dell'ordine del giorno e verrà discussa dopo l'espletamento dei punti in questione, in discussione in questo momento. L'ordine del giorno sarà iscritto collegato al punto 33.02 e verrà discusso immediatamente. Solo il tempo tecnico per fare le fotocopie e per distribuirle. Se nel frattempo qualcuno vuole ancora intervenire in discussione generale. La discussione generale è ancora aperta. La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Ho qualche ultima considerazione in discussione generale, che riteniamo e speriamo di aver arricchito, nonostante abbiamo parlato in tanti dell'opposizione, i concetti ai quali ci siamo affidati sono abbastanza simili e li abbiamo sviluppati credo anche con attenzione. La voglia di partecipare alla discussione non è tanto legata al dire delle cose in più o diverse, il fatto di fare rimarcare da parte nostra l'attenzione che in questo momento politico vogliamo dare a questo che è il primo dossier che ci troviamo a discutere in un momento in cui è stato lanciato il dialogo. È un dossier estremamente importante, pesante, per voi che vi trovate a proporlo e per tutto il Consiglio regionale che si trova a discuterlo. Un dossier che, come è stato sottolineato bene, avremmo gradito ci fosse stato presentato per tempo, per poterlo analizzare e per fare già un percorso di confronto. Così non è stato e ci troviamo a rincorrerci e speriamo che sia l'ultima volta, in questa fase, quanto meno quando non abbiamo chiarito definitivamente quale sarà il metodo di lavoro di una maggioranza che non c'è. E su questo, per noi, è estremamente importante comprendere - perché ancora oggi credo che sia difficile farsi una valutazione definitiva per chi conosce meno tutti i dati che sono stati esposti. Da un lato l'Assessore ha tentato di estrapolare la situazione del Casinò dal contesto generale, nel quale ormai si ritrova e da dove è nata, perché si tende sempre a ricordare i dati del 2008, quando è arrivato Frigerio, se si parte dal 2007 i 117 mila euro di milioni di euro di valore di produzione renderebbero l'analisi sul 2013 ancora di molto peggiorativa. Nel 2008 il valore di produzione andava a 102 milioni di euro, e dopo i dati sono quelli di oggi. Abbiamo affidato all'amministratore unico questa nuova gestione, una Casa da gioco completamente da rifare, un Grand Hotel Billia completamente da rifare, un fatturato di 117 milioni...un valore di produzione di 117 milioni di euro, ci ritroviamo una Casa da gioco rifatta, un Grand Hotel Billia ristrutturato e un valore al 2013 di 67 milioni di euro.

Quando qualcuno ha cercato questa mattina di demarcare bene l'azione politica da quella di chi ha gestito, l'ha fatto con grande precisione, perché è evidente che la politica qui si è affidata a delle analisi dell'esperto che hanno portato tutti a considerare il potenziale degli investimenti che andava fatto. E nonostante già in quel periodo il mercato del gioco fosse in forte crisi, perché bisogna ricordarsi che quando abbiamo cominciato a investire i soldi c'era già una crisi legata alla nostra Casa da gioco, una crisi nazionale e mondiale che era in corso rispetto al sistema soprattutto delle Case da gioco. Chi aveva, però, la capacità tecnica di pensare al futuro e agli investimenti da fare, non è che ha limitato l'investimento per dire: ci saranno comunque crisi importanti alle porte, quindi, probabilmente meglio non esagerare con un'esposizione che poi sui bilanci peserà e oggi vediamo quanto pesa. L'investimento pensato allora, quindi, è partito, con tutta la sua potenzialità. Oggi, purtroppo, ci troviamo di fronte a un investimento che a dire dello stesso amministratore farà fatica a essere valorizzato, proprio per il contesto nel quale è stato realizzato. Allora, è qui che la politica in qualche maniera deve trovare la prima responsabilità, quando ci si affida a un tecnico è questo tecnico che ci deve dire da che parte vogliamo andare e come vogliamo sviluppare la nostra azienda. Credo che capiti in qualsiasi azienda. E se le cose vengono fatte in maniera esagerata poi qualcuno lo deve capire e ce lo deve spiegare. Oggi è un po' questa la situazione che ci troviamo a rappresentare. E poi si tende sempre a dire che la nostra Casa da gioco non può...mal comune mezzo gaudio, anche le altre van male.

Nel 2012-2013...Campione tra il 2012-2013 ha migliorato il suo esercizio finanziario, passando da 30 milioni sui giochi lavorati a 33, e anche rispetto ai giochi elettronici c'è stato un deciso miglioramento. Nel mal comune mezzo gaudio, quindi, ogni tanto prendiamo esempio anche da quelli che vanno meglio. Il contesto è migliore, la posizione geografica li aiuta, tutto quello che vogliamo, loro gli investimenti che hanno fatto li hanno fatti e oggi i risultati li vedono.

In settimana persone che hanno frequentato il Casinò, anche dipendenti che lo hanno frequentato per andare a capire se quel poco che vedono loro e quel poco che vedono da altre parti...si son trovati invece con una Casa da gioco di Campione che ha le sale occupate da giocatori che portano il loro beneficio. Sicuramente Campione, quindi, si troverà delle scuse o comunque si troveranno tutte le indicazioni che vogliamo per dire che ha e lavora in un contesto più facilitato del nostro. Intanto i risultati sono questi. Bisognerebbe guardare anche a quelli che vanno meglio, non solo sempre quelli che vanno peggio.

Ci ritroviamo oggi con una Casa da gioco completamente a posto e con un piano che solo due o tre mesi fa, comunque, l'avevamo discusso, non approvato, collega Borrello, ma ci era stato enunciato, nei suoi obiettivi, perché il piano aziendale è il piano dell'azienda, non è il nostro piano. In quella occasione, però, mi ricordo una cifra importante, si parlava di 38 milioni di euro di piano marketing per i tre anni a venire. E c'era anche la soddisfazione, perché è chiaro che un Casinò si sviluppa se si possono investire nella promozione, nell'ospitalità, in una ricettività che garantisca la clientela, quella che può, quella che abbiamo perso nei giochi lavorati, che hanno visto praticamente dimezzata la loro...il loro valore di produzione, è quella la clientela che può fare la differenza in un Casinò. Quei 38 milioni di euro nel bilancio di oggi non ci sono più, e faranno fatica a esserci, perché è stato ricordato, una parte di questo investimento, questi 7 milioni di euro, andrà a coprire l'esposizione con Finaosta, il resto andrà in liquidità, ma per come oggi è organizzata l'azienda, per il ritardo che oggi c'è nel mettere in pista tutto quello che serviva fare prima, questi soldi non basteranno.

Il terzo elemento che avevamo affidato all'amministratore, il quarto elemento, era quello di cercare di prendere atto, perché già allora si sapeva che i costi di produzione erano elevati, che la storia della nostra azienda con un contratto prima SITAV poi un contratto SISER, poi altri contratti, era una storia complicata. Queste cose, quindi, non è che non le si conoscevano e non potevano diventare l'altro alibi, la crisi del gioco che non c'è più e le difficoltà di organizzare il lavoro, la produzione del personale e i costi che questo ha, le ricadute che questo ha sul valore di produzione. Ora, anche su questo è chiaro che è difficile toccare il contratto, lo sapevamo e credo che lo sappiano tutti, quanto sia difficile, ma in qualsiasi posto di lavoro perché poi le cose...ognuno ritiene di avere acquisito per sempre la propria posizione, il proprio salario, e poi capitano queste cose e tutto va rimesso in gioco. Da allora sono passati tanti anni e questi piani non li doveva fare il Presidente della Giunta, l'Assessore, li doveva mettere in atto chi sapeva che questo poi sarebbe diventato - con la crisi che avanzava - un elemento di difficoltà sempre maggiore, un elemento di difficoltà sempre maggiore. E ci ritroviamo a pochi mesi dalla conclusione dell'incarico dell'amministratore unico con questi problemi che sono ancora lì, alle porte. Certo è uno dei problemi più grossi, dell'azienda, è inutile che lo nascondiamo. È un problema adesso enorme, perché si può mettere in atto qualsiasi nuova riorganizzazione, soprattutto se le persone che lo devono fare sono credibili rispetto a chi le deve subire. E oggi non è così.

L'altra cosa che ci...nella quale speravamo che attraverso una buona gestione della Casa da gioco il territorio circostante avesse potuto trovare nuove soluzioni di sviluppo. Soluzioni che a oggi assolutamente, sono state dette tante parole qua, ma non solo sono assenti, le parole degli Amministratori di Saint-Vincent e non sto a fare il nome perché non è questo il senso, però dire che stanno amministrando una popolazione delusa e rassegnata rispetto a quello che le sta succedendo intorno, credo che sia una dichiarazione veramente forte per un Amministratore, perché si possono avere tante difficoltà, ma se c'è la volontà e l'entusiasmo giusto le si possono superare. Avere da amministrare un paese che si è ormai rassegnato, che si sta spegnendo, che probabilmente ha avuto la fortuna per un certo punto della sua vita di avere la possibilità di un'economia migliore, ma non essere capaci di fronteggiare una situazione come questa, con la grinta giusta da parte di chi vive questi problemi, credo che sia un grosso, grosso limite attuale. E tutto questo però, ancora una volta, va ricondotto all'incapacità di creare sistema, non alla responsabilità unica, perché è una cosa diversa. Evidentemente è il più forte quello che ha le potenzialità maggiori, quello che ha a disposizione le risorse per creare sistema che a nostro avviso avrebbe dovuto creare condizioni perché questo non fosse avvenuto. E, invece, non riconosciamo questa volontà.

In audizione, l'altro giorno, non è stato neanche delicato cominciare a fare i conti: questo mi conviene e lo porto avanti; quest'altro non mi conviene e non lo porto avanti. Certe manifestazioni hanno dei costi e delle ricadute minori per il Casinò, quindi non vanno più bene al territorio o al contrario. E chiaro che poi quando non si fa sistema tutti insieme, si rischia di fare dei programmi singoli e nei programmi singoli questo mi conviene e lo faccio, questo non mi conviene, non lo faccio. L'incapacità è appunto quella oggi di avere un'azienda che si prende a cuore e viene anche sopportata per le cose che magari non riesce a rendere economiche, nella misura in cui crea l'indotto. Le società di impianti a fune delle quali abbiamo parlato, alcune società di impianti a fune hanno difficoltà, ma si sa benissimo che hanno determinato un indotto per i territori sui quali sono radicate, sono presenti, che lo stesso cittadino riconosce per forza alcuni esercizi finanziari non possano essere in pareggio. Si capisce anche la positività e le ricadute di un certo tipo di attività economica sul territorio. Qui non è più così. Ed è su questo che dobbiamo riflettere anche in termini politici, perché l'azienda ha bisogno di recuperare - e non l'amministratore in questo caso - la credibilità per i propri amministrati, cioè il Casinò di Saint-Vincent è un patrimonio soprattutto per Saint-Vincent, prima che per la Valle d'Aosta. Ora, se viene vissuto, non parlo neanche di concorrente, ma come qualcosa che porta addirittura dei danni, ma non si riesce più a far capire che può anche creare delle condizioni di svantaggio, in qualche maniera, ma è attraverso il tuo lavoro che poi determina lo sviluppo di tante piccole attività e società. Oggi noi vorremmo farvi capire che se probabilmente fossimo stati coinvolti prima, qualcuno lo ricordava, a luglio dell'anno scorso, non è detto che saremmo stati più bravi degli altri, le difficoltà le vediamo e son ben evidenti a tutti, però probabilmente avremmo creato le condizioni politiche per affiancare e fare insieme un lavoro che avrebbe sicuramente determinato una presa di coscienza maggiore di chi ha un bene così grande da amministrare per conto nostro. Scelte, ci stanno e poi in politica si va avanti, a fronte di certe situazioni, si fan delle scelte. La scelta è stata di tenere questo dossier ancora in gestione diretta da parte della Giunta, attraverso gli Assessori competenti, per un anno e mezzo, però ormai siamo arrivati un po' al dunque. Sapete benissimo che questi 60 milioni di euro se è vero che non danno più alibi, sono anche 60 milioni di euro che domani mattina risolveranno qualche problema di tipo finanziario, ma non cambieranno la situazione della Casa da gioco, non cambieranno quello che succede dentro e quello che succede fuori.

Allora, quel documento e la risoluzione che vi presentiamo, che siamo disponibili a discutere come gruppi di opposizione, abbiamo voglia di discutere, vorremmo farvi capire che le condizioni per portare avanti un dossier di questa importanza, non sono più quelle di luglio dell'anno scorso neanche per voi, non avete più la forza di caricarvi un problema di questa importanza. Vorremmo soprattutto farvi capire che se si vuole ridare l'entusiasmo che serve e l'energia, ma anche le idee e la credibilità alle persone che lì dentro potranno cambiare le cose, che sono i lavoratori e attraverso la produzione che potranno ancora sviluppare per la Casa da gioco, bisogna cambiare marcia, cambiare soprattutto atteggiamento tutti insieme. Quel documento, se lo leggete con attenzione, a nostro avviso è una possibilità che nasce proprio in un contesto politico differente, che non quello del luglio scorso, dove avremmo fatto dichiarazione molto più dure e vi avremmo detto a un certo punto: non volete, andate avanti. Un mese fa ci siam detti delle cose, le abbiamo ripetute qua in Consiglio regionale, la volontà è di non togliersi la voglia di partecipare sui problemi. Certo, le responsabilità derivano a voi, se siamo in questa situazione noi riteniamo che la gestione non sia stata quella che avremmo prospettato noi. Però vogliamo, da adesso in avanti, perché da poco abbiamo lanciato questa disponibilità essere presenti sui dossier. Certo la linea di demarcazione è quella che diceva il collega Viérin stamattina, o c'è una presa di coscienza che quello che è successo fino adesso non è conseguente a una buona gestione, si sono sottovalutati tanti problemi, compresa la crisi, perché la crisi non è arrivata, come dicevamo prima, nel 2012, nel 2013, ma si sapeva benissimo qual era la condizione del gioco. Allora se c'è una presa di coscienza e la politica può cambiare marcia e guardare al futuro, magari immaginando di fare anche scelte radicali, lì all'interno, ci dev'essere però anche una netta presa di distanza da quello che è successo fino adesso. Leggiamo in questa nostra disponibilità questo tipo di attenzione politica. Speriamo che anche voi sappiate leggerla e soprattutto interpretare bene quello che c'è scritto lì sopra, che non può nascondere il passato, ma apre una porta di lavoro diverso per il futuro. Se ritenete, invece, di avere la forza di andare avanti con il vostro dossier e di prendervi la responsabilità di continuare ad affidare tutti questi soldi a chi fino ad ora non ha dato a tutti noi, ancor prima che a chi lavora all'interno, la sensazione di poterci portare fuori dal momento di crisi che viviamo, e beh sarà poi una vostra scelta.

Concludo dicendo che la Casa da gioco, come è stato ricordato bene, l'abbiamo detto nel comunicato di astensione dell'altro giorno, è stata una risorsa che, però, non vuol dire che dalla risorsa oggi c'è un credito da riscuotere, è stata una risorsa ed è stata una risorsa per chi ci ha lavorato e per l'indotto tutto intorno. Risorsa deve tornare a essere, soprattutto se si capisce che quella è un'azienda dove la politica, una volta che avrà rifatto le sue scelte, veramente dovrà allontanarsi per lasciarla gestire. È la cosa più difficile, perché quando si ha un capitale sociale come il nostro, che praticamente siamo i proprietari di quest'azienda, dovremmo essere capaci di affidare, una volta conclusa questa azione di salvataggio di questi ultimi mesi, l'azienda a qualcuno di serio e credibile e di lasciarli fare tutto quello che va fatto per rilanciarla e per metterla in condizioni di superare definitivamente la crisi e di tornare a essere quella risorsa che è stata, sicuramente immaginando che i fasti del passato sono un qualche cosa che è cambiato per tutto il contesto socio-economico valdostano, però da lì a diventare il problema che è diventato ce ne passa e ce ne passa tanto.

Si dà atto che dalle ore 17,33 assume la Presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie collega Bertschy.

Siamo sempre in discussione generale, ci sono altri iscritti? Nel frattempo porto a conoscenza che è stato consegnato quanto è emerso dalla riunione dei Capigruppo, il programma della giornata di domani. Riformulo la richiesta: se ci sono ancora interventi in discussione generale. Non ci sono più interventi in discussione generale? Possiamo chiudere la discussione? Ci sono richieste? Ha chiesto la parola l'Assessore Perron, ne ha facoltà.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

L'ordine del giorno è particolarmente impegnativo, anche da un punto di vista dei contenuti. Chiederei, per permettere una valutazione dei contenuti da parte della maggioranza, di concederci una sospensione di una quindicina di minuti. Grazie.

Presidente - Come da richiesta, si sospendono i lavori per 15 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,40 alle ore 19,39 e che dalle ore 19,39 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.

Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori dopo la sospensione. Nella sospensione è stato fatto un accordo tra le forze politiche in merito all'ordine del giorno e quindi è stato presentato un documento sostitutivo a quello che era stato presentato all'inizio. Vi verrà adesso distribuito, se qualcuno vuole già prendere la parola per illustrarlo...altrimenti faremmo la procedura. Dopo la chiusura della discussione generale, c'è qualcuno che vuol fare una replica? L'Assessore? Sì perché l'ordine del giorno va votato sull'altro punto. Insomma, lo diamo per presentato, adesso viene distribuito, quindi la discussione generale è chiusa, perché l'ordine del giorno, ripeto, va votato sul punto 33.02. Quindi se qualcuno intende fare la replica...la parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.

L'approccio che ho cercato di dare, che abbiamo cercato di dare, anche nella presentazione di questa mattina, è un approccio che ovviamente non ha mai negato le difficoltà e né tanto meno cercato attenuanti né per me né per altri, di fronte a questa situazione di difficoltà.

L'atto che ci troviamo a proporre al Consiglio regionale denota peraltro una situazione nella quale ci troviamo, come proprietà, obbligati in qualche modo a intervenire. Tenuto conto che di questo clima positivo, sul quale tornerò, e che dal mio punto di vista saluto con molto rispetto e con molta soddisfazione.

Vorrei soltanto dire alcune cose: dal nostro punto di vista si è sempre operato, come proprietà, cercando di dare degli input alla dirigenza della Casa da gioco, affinché la gestione nel suo complesso fosse una gestione efficace ed efficiente, senza nasconderci e senza cercare scuse, riconoscendo che in questo contesto storico esistono delle difficoltà congiunturali legate al sistema, al momento storico e quindi in questa fase il Casino de la Vallée, il Casino & Resort non si trovano chiamati fuori dal contesto generale nel quale tutti gli operatori economici si trovano a operare. Giorno dopo giorno leggiamo di aziende che chiudono, oggi è annunciato l'inizio di una messa in integrazione anche di dipendenti delle banche, questo a testimonianza di un sistema economico che certamente, se non è fermo, rasenta perlomeno la recessione.

Dal nostro punto di vista, quindi, cerchiamo di affrontare questo tema con senso di responsabilità, con rinnovato impegno, ribadendo e avendo a cuore la profonda importanza che la Casa da gioco ha non soltanto per l'Amministrazione regionale, ma per la Regione Valle d'Aosta nel suo complesso. Da questo punto di vista abbiamo cercato di attivare tutti i canali possibili, dall'attivazione dei Parlamentari per rimuovere certe norme limitative nei confronti dei Casinò, che hanno cercato di dialogare con tutti i Governi che si sono succeduti, abbiamo cercato di operare con il territorio e in questo senso riconosco che in questa fase c'è una difficoltà di dialogo della Casa da gioco con il territorio, che bisogna cercare di superare. Non a caso nella convocazione dell'assemblea mi ero detto disponibile, dal punto di vista della proprietà, e avevo sottolineato l'esigenza che anche il Casinò intraprendesse dei percorsi più aperti, orientati maggiormente alla collaborazione con il territorio, riconoscendo che il Casinò dev'essere visto - e così è - come risorsa per il territorio circostante e non come un problema.

Da questo punto di vista penso che sia importante riconoscere che esiste la volontà di intervenire da parte del socio azionista, in modo robusto in questo contesto. Certo che da un punto di vista dell'atteggiamento cerchiamo anche di vedere il bicchiere mezzo pieno e non il bicchiere sempre mezzo vuoto, riconoscendo - non per cercare degli alibi - che si vive in una situazione di difficoltà, che certi interventi come quello dei mille euro hanno rappresentato non il male assoluto, ma oggettivamente delle grandi difficoltà per chi fa un'attività come quella della Casa da gioco, e non a caso in questo frangente abbiamo cercato di attivare da una parte Federgioco, ma dall'altra i Parlamentari, non soltanto della Valle d'Aosta, ma anche di altre Regioni, per cercare di sensibilizzare i vari governi, che su questa materia sono stati sordi, affinché introducessero modificazioni in questo senso. Si è operato per cercare dei canali nuovi di clientela, implementando i canali che esistono e aprendosi a mercati stranieri.

Per quanto riguarda la clientela cinese, non è che il Casinò sta dicendo che il rapporto che si sta perfezionando con Sun City è la panacea di tutti i mali e risolverà tutto. E sono, collega, come lei a conoscenza del fatto che va monitorato con attenzione l'arrivo di clienti che hanno una certa potenzialità di gioco, perché se da una parte rappresentano una risorsa, d'altro canto è bene che questi siano accompagnati a una periodicità, affinché le possibilità di vincita siano diluite in qualche modo dalla presenza continua e costante. Questo perché? Il rapporto con questi partner cinesi non è visto come la panacea di tutti i mali, è una opportunità, di avere un porteur di grande livello, che tratta dei clienti importanti nell'area del sud-est asiatico e che in occasione di un perfezionamento di un accordo questi clienti, quando transita in Europa, possono far visita alla Casa da gioco, ma non soltanto, possano garantire una presenza all'interno della Regione Autonoma Valle d'Aosta, usufruendo del turismo, portando delle economie in tal senso. Ecco dove si sta operando, non illudendosi che questo rappresenti la panacea di tutti i mali, ma che accanto alla continua e costante ricerca di clientela italiana, di recupero della clientela, che ha abbandonato il Casinò, dell'apertura di canali nuovi, ci sia, perché no, un'attenzione anche a dei canali di clientela nuovi e innovativi.

Nel momento in cui abbiamo chiesto e abbiamo proposto questo atto, l'atto di ricapitalizzazione, sul quale tornerò, è ovvio che abbiamo chiesto alla dirigenza degli impegni straordinari. Ora questa mattina sono state dette molte cose su questa lettera, non ci voglio tornare, perché ravviso in aula un impegno diverso e la costituzione di questo gruppo di lavoro non potrà che andare nella direzione di fortificare questo lavoro, a fronte di un intervento straordinario e di un impegno straordinario chiesto all'azienda. E il fatto di aver previsto delle genericità non è dovuto a una disattenzione, è dovuto al fatto di concedere anche alla dirigenza una certa libertà di azione nel contrattare certe misure e nel cercare di portare, quindi, a compimento delle azioni che andassero nella direzione di portare dei risultati. E si è chiesto degli impegni precisi, una parte sotto il profilo organizzativo-economico e dall'altra parte sotto il profilo commerciale e di marketing. Non è un libro dei sogni. È, credo, una serie di impegni che l'azienda ha sottoscritto, che porta la firma dei suoi dirigenti e che qui, da qui a poco tempo, nell'arco di due esercizi, si sono impegnati a produrre. Credo che, quindi, se ci sono dei risultati in tal senso, se ci sono degli impegni li andiamo a valutare, se la task force che si immagina di costituire potrà fortificare questo lavoro, andiamo a lavorare in sinergia, ma credo che non serva a nulla presentare dei libri dei sogni che sono magari dettagliati e poi di difficile realizzazione. Questa lettera rappresenta certamente un impegno serio, noi l'abbiamo visto in tal modo ed è in tal modo che abbiamo chiesto all'azienda di manifestarci, attraverso delle firme, un impegno supplementare.

Ci sarebbero molte cose da dire, vorrei soltanto dire che i bilanci sono viziati da alcune voci che gravano pesantemente per quanto riguarda le passività. Durante i lavori è stato - lo dico per chiarezza - necessario demolire importanti parti della struttura alberghiera che era stata acquisita. Cioè pagare questo per demolire non era stato preventivato. Quindi sotto il profilo del bilancio la demolizione ha comportato maggiori oneri straordinari, per circa 20 milioni di euro. Questa è semplicemente una lettura di ciò che è successo. Non ci sono valutazioni, è andato bene, è andato male, molti colleghi han fatto delle osservazioni circa i lavori di ristrutturazione, che in parte posso anche condividere, ma non entro nel merito. Questa valorizzazione, però, è strettamente connessa a tutta l'operazione e al costo dell'Hotel Billia. Questo onere, quindi, che ho descritto rappresenta all'incirca il 50 percento delle perdite, che sono state accumulate finora e che hanno comportato le operazioni sul capitale che abbiamo proposto. Anche qui, solo per precisione, perché l'aumento di capitale? Perché serve per pagare gli investimenti. La ricapitalizzazione o il rafforzamento finanziario è necessario per rafforzare il patrimonio netto al fine di rispettare un equilibrio finanziario e patrimoniale che deve esistere all'interno della società. Questo secondo corretti principi aziendali l'ammontare degli investimenti deve essere finanziato necessariamente da capitale sociale e da finanziamenti a lungo termine. La differenza qual è, quindi, che i 60 milioni di cui oggi parliamo vanno a consolidare - vorrei che ci fosse chiarezza su questo termine - i 97 milioni previsti per l'investimento. Vanno, cioè, a pagare dei debiti, non sono soldi in più, cambia la natura di questi soldi. Da prestito, quindi, diventano capitale, che è un vantaggio nel senso che il capitale a differenza del mutuo non genera interessi passivi. Non ci si è indebitati, quindi, per la gestione corrente, si sono fatti dei debiti per far fronte all'investimento. Questo semplicemente per fare chiarezza: la Regione, quindi, pur se per il tramite di Finaosta, non ha dato soldi, ha fatto dei prestiti, che Casinò si era impegnata a restituire e che il finanziamento per altro è stato fatto a prezzi assolutamente di mercato. Questo, quindi, mi sembrava corretto precisarlo, per non fare della confusione, che a volte si rischia di poter fare. Dal nostro punto di vista la capitalizzazione o il rafforzamento finanziario penso sia un atto di forte attenzione nei confronti di uno dei gioielli della Regione, si è capitalizzato tante volte in passato per vari motivi, non ripercorro tutte le vicende che come me conoscete. Penso che dopo tanti decenni in cui il Casinò ha dato alla Regione, si possa immaginare, andando nella direzione di avere un attento controllo più forte di quello che c'è sulla gestione, in qualche modo di restituire in questa fase importante quanto il Casinò ha dato all'Amministrazione regionale.

La capitalizzazione, quindi, altro non è che un rafforzamento finanziario e un alleggerimento di quelli che sono gli investimenti che sono stati fatti e che sono di pertinenza della proprietà e che noi abbiamo fatto fare all'azienda Casinò, che gestisce. Da questo punto di vista vorrei riportare anche un clima di fiducia, ognuno nel rispetto delle reciproche posizioni, e di serenità, nel senso che questo atto, che portiamo con senso di responsabilità, avendo verificato tutte le procedure, ha la firma ovviamente dei dirigenti responsabili che legittimano la procedura, questo atto è stato caldamente evidenziato anche dal collegio sindacale, che ha chiesto di procedere in tal senso senza indugio, quindi da parte di un organo anche terzo.

Detto questo, dal nostro punto di vista, mi felicito che ci possa essere un impegno congiunto su questo tema, se c'è un impegno congiunto a operare in tal senso affinché ci sia una condivisione larga delle forze politiche presenti in Consiglio per monitorare la Casa da gioco, per imprimere un incentivo più forte a migliorare la gestione, in qualche modo a dare degli input che rispecchino le diverse sensibilità politiche, me ne rallegro e prendo atto di questa decisione condivisa all'interno di quest'aula da tutti i Capigruppo del Consiglio regionale. Grazie.

Presidente - Sempre in fase di replica...il Presidente della Regione. La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Credo che l'Assessore ha già messo in evidenza alcuni aspetti. Ho seguito con grande attenzione quello che è stato detto in aula da tutti gli intervenuti. E, in particolare, vorrei riprendere due aspetti, che tra l'altro sono poi gli aspetti che sono stati evidenziati in questo ordine del giorno che è stato poi condiviso.

Il discorso degli investimenti della gestione. Gli investimenti fanno parte di quel piano strategico che era stato approvato in quest'aula, che sono andato a rileggermi, per vedere che cosa diceva, le singole tabelle, cosa c'era, cos'era previsto, quali erano i tempi e in quel momento, tra l'altro, la cosa se voi la rileggete adesso, come penso che qualcuno abbia fatto, credo che sia significativo anche vedere le analisi che...parlo del 2009, erano state fatte in particolare per quanto riguarda la struttura alberghiera e per il gioco. Si diceva che l'investimento doveva essere assolutamente fatto proprio perché c'era un discorso potenzialmente molto elevato - quelle 5 stelle lusso e i 4 stelle -, portando a dire che dal '99 al 2007 c'era stato un più 169 per questi e più 67 per il 4 stelle.

Cosa voglio dire con questo: che c'era, parlo del 2009, già settembre-ottobre, cioè a inizio della crisi, ancora una possibile esplosione, tra virgolette, di esigenza di hotel di gran lusso, che è ancora vero adesso, a dire il vero. Perché quelli che soffrono sono quelli da una e due stelle, quelli quattro-cinque stelle sono quelli...può confermare l'Assessore, che vanno meglio. Sotto questo aspetto, quindi, si era fatta tutta una serie di considerazioni, su cui non voglio tornare, ma che era alla base, allora, della possibilità di fare quel rilancio di cui stiamo parlando adesso, a opere ultimate. E questo parlo per gli investimenti. Perché oggi parliamo di ricapitalizzazione. Se fate il confronto tra gli investimenti che noi facciamo per le altre due grandi opere che sono rimaste, su cui si sta ragionando, e cioè l'ospedale e l'università, dove ci sono due società e non sono come la Casa da gioco, ma che cos'hanno a differenza della Casa da gioco? Che naturalmente non hanno un patrimonio. Non potevano, quindi, nemmeno agire in partenza oltre un certo livello. Ora, le spese per l'investimento sono predisposte dall'Amministrazione regionale tramite Finaosta e vengono erogate a stati d'avanzamento sull'avanzamento delle opere. Cioè, quello che a mio avviso è stato impostato difficilmente come comunicazione, è che questi soldi sono stati e sono per una ricapitalizzazione che va a coprire l'investimento, parliamo dell'investimento, poi parlo della gestione.

L'investimento che è stato di 97, noi facciamo una ricapitalizzazione, cosa che invece non è passata, perché passa il discorso "avete dato 60 milioni al Casinò, perché non lo potevate dare per"...Questa è l'idea che passa. Non è così. Se fosse stata un'azione normale, se non avesse avuto il patrimonio, perché la capitalizzazione veramente l'abbiamo data anche trasferendo il patrimonio, non dimentichiamo che abbiamo trasferito il patrimonio alla Casa da gioco. Che abbiamo comprato...trasferito. Chiaramente lì c'è già stata una svalutazione, cosa che ha compromesso anche quelle che sono...perché quasi un terzo è stato svalutato, il patrimonio che abbiamo appena acquistato a 60 ne vale meno di 40...e giustamente ci sono...con la ricapitalizzazione di cui stiamo parlando c'è stato l'intervento che adesso, invece, ha naturalmente valorizzato l'insieme. La faccio breve.

L'informazione che passa è che noi questi 60 milioni li diamo al Casinò e non passa il discorso che è per la ricostruzione, la revisione, la ristrutturazione globale del Billia e degli hotel. Questa, purtroppo, è una cosa che non passa. Poi, e arrivo alla gestione, tant'è che nella...passiamo anche la gestione. Nella gestione ci sono tutte le criticità che abbiamo detto e allora lì è giusto che facciamo l'approfondimento e infatti abbiamo detto che siamo d'accordo di verificare i singoli punti che non sono esaustivi, quindi ci sono tutte le possibilità per vedere se e come migliorare tutto quello che è collegabile con l'attività che sicuramente noi ci auguriamo possa riprendere al più presto.

Queste sono le due sottolineature, non entro nel merito del resto, però per distinguere le azioni forti che si vanno a fare, perché questi sono gli aspetti che devono essere in qualche modo capiti e su cui abbiamo discusso, sono state portate tutta una serie di osservazioni. Certo, vogliamo solo sottolineare che indubbiamente non è un momento in cui gli altri Casinò vanno bene, non è che questo ci consoli, ma voglio solo dire che quegli altri a livello nazionale non li voglio nemmeno prendere in considerazione, perché uno è in vendita, l'altro sappiamo come va, noi con questo non è che ci consoli, né fa dire "va beh, allora se è così". No, tutt'altro. Stiamo facendo questa operazione verità, andiamo a vedere se riusciamo a dare insieme degli spunti, degli indirizzi che in qualche modo vadano a privilegiare gli aspetti di investimento, gli aspetti positivi, per cercare di migliorare la redditività di questa azienda, che come abbiamo detto dà lavoro a tante famiglie, e che rispetto a solo qualche hanno fa sono diminuite di qualche duecento unità, e hanno bisogno di vedere un futuro, anche nei rapporti con gli accordi coi sindacati, questo rapporto credo che vada a favorire anche la comprensione reciproca delle aspettative, con le proposte che di volta in volta vengono date. Con questo spirito, quindi, credo che noi possiamo, come abbiamo detto, condividere la mozione, la risoluzione che è stata fatta e lavorare in tal senso per cercare di rilanciare la Casa da gioco. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente.

Con questo passaggio abbiamo chiuso la discussione generale e le repliche. Dobbiamo solo prendere atto del punto 33.01, cioè la relazione annuale e poi passiamo alla discussione dell'ordine del giorno e successivamente del secondo atto.