Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 820 del 23 ottobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 820/XIV - Discussione generale congiunta sulla "Relazione annuale al Consiglio regionale sull'andamento della gestione della "Casino de la Vallée S.p.A.", ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36." e sulla proposta di atto "Rafforzamento finanziario del Resort e Casino di Saint-Vincent. Incarico alla Finaosta S.p.A. di sottoscrivere, in nome e per conto della Regione, l'aumento di capitale della Casino de la Vallée S.p.A.".

Presidente - La parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Signor Presidente. Buongiorno a tutti.

Come previsto dall'articolo 8 della legge regionale 36, quella istitutiva del Casinò, presento oggi al Consiglio regionale la relazione sull'andamento della Casa da gioco di Saint-Vincent, avendo come riferimento temporale il bilancio di esercizio dell'anno 2013. Cercherò di ripercorrere gli aspetti più significativi sulla base della relazione sulla gestione e sulla nota integrativa che sono allegate al bilancio e che contengono una dettagliata e ampia analisi dei dati statistici, economici, gestionali che hanno caratterizzato l'esercizio. Come negli anni precedenti, a fronte di un andamento positivo del risultato economico del Casinò, seppur modesto, l'unità produttiva Servizi alberghieri ha registrato una perdita. Nel dettaglio il margine operativo lordo dell'unità produttiva Casa da gioco è stato positivo, pari a più 684 mila euro, mentre l'unità produttiva Servizi alberghieri ha registrato una perdita di circa 8 milioni di euro. È bene ricordare che il risultato assorbe, come per gli esercizi precedenti, le perdite strutturali della parte alberghiera, con l'aggravante dei minori introiti consuntivati nel corso dell'esercizio per effetto del parziale utilizzo dell'hôtel, la cui gestione sta in qualche modo migliorando sensibilmente solo ora al termine della realizzazione degli interventi che erano stati previsti dal piano di sviluppo. Ancorché il Casinò sia riuscito, grazie a grandi sforzi fatti in un contesto fortemente negativo, a registrare ancora un margine operativo positivo, dopo tre anni di bilanci in utile (2009-2010-2011), che hanno aiutato il consolidamento della liquidità, il 2013, come peraltro il 2012, ha registrato una perdita d'esercizio. Il bilancio 2013, chiuso con una perdita globale di 21 milioni di euro, non è un bilancio normale, in quanto assorbe una serie di fattori straordinari legati principalmente ai lavori.

Come per l'esercizio 2012, la perdita era stata prevista nei piani aziendali, il risultato fortemente negativo è stato peggiorato dal perdurare della crisi economica nazionale, che nel 2013 è ancora purtroppo peggiorata. L'impatto maggiore sul bilancio lo hanno generato, come per il 2012, gli stralci relativi all'eliminazione di impianti obsoleti dell'hôtel, non più a norma per 9 milioni, fattore straordinario esaurito e che non si ripeterà nei futuri esercizi; l'assorbimento di oltre 8 milioni di euro di perdite generate dall'unità alberghiera, causate principalmente dalla ridotta attività conseguente ai lavori, effetti che hanno causato anche un rallentamento dell'attività della Casa da gioco; la crescita del peso degli ammortamenti legati ai lavori di ristrutturazione e al conferimento degli stabili da parte della Regione, il valore totale è ormai quasi pari a 10 milioni di euro, in aumento di un milione rispetto al 2013 e di quasi 8 milioni rispetto al 2009 anno pre-fusione con la struttura alberghiera; il peso degli interessi per mutui bancari è salito nel 2013 a 3 milioni di euro.

Mi permetto di fare subito un'integrazione prendendo l'impegno che era stato assunto in Consiglio regionale circa l'iscrizione in bilancio di imposte anticipate. Non faccio disquisizioni generali sul contesto e sul significato delle perdite fiscali, né sul senso di mettere in bilancio le imposte anticipate. Cerco di fare una relazione dettagliata sulla situazione del bilancio e il motivo per cui sono state iscritte queste poste nel bilancio della Casino de la Vallée. Erano stati sollevati anche dei dubbi - penso all'audizione in commissione - sulla correttezza dello stanziamento nel bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre e del bilancio intermedio di imposte anticipate sulle perdite fiscali generate nei periodi di riferimento e nei precedenti.

Penso di poter ribadire la correttezza del comportamento utilizzato nella redazione del bilancio, in quanto nello specifico si sono verificate tutte le condizioni previste dai principi contabili nazionali, in quanto esiste la ragionevole certezza di ottenere nei successivi esercizi imponibili sufficienti a consentire il riassorbimento delle perdite fiscali prodotte, in quanto il piano quinquennale predisposto dall'azienda prevede l'assorbimento delle perdite fiscali prodotte a tutto il dicembre 2013 per un importo complessivo di euro 36.706.000, con imposte anticipate residue al termine del quinquennio pari ad euro 6.400.000, tralascio i decimali...rispetto all'importo stanziato in bilancio al 31 dicembre di euro 16.600.000. In altri termini dalla proiezione quinquennale risulta che le perdite fiscali possono ottenere un assorbimento del 61 percento. La proiezione quinquennale derivante dal piano industriale, redatto per motivi gestionali ai fini della dimostrazione del futuro recupero delle perdite, è uno strumento limitato per un'azienda che ha come orizzonte un'attività...la durata residua della concessione regionale per l'esercizio del gioco...cioè il 31 dicembre 2013 residuano ancora 20 anni alla scadenza della concessione. D'altro canto, previsioni gestionali superiori al quinquennio nel caso specifico possono anche perdere di affidabilità. In questi casi pare utile e ragionevole estrapolare il trend di redditività che emerge dalla proiezione quinquennale per desumere facilmente che le perdite fiscali generate a tutto il 31 dicembre 2013 possono trovare totale assorbimento e le corrispondenti imposte anticipate integrali annullamento entro il secondo anno successivo al quinquennio e quindi in un momento anteriore...non direi abbondantemente...anteriore alla scadenza della concessione.

Queste considerazioni trovano la loro fonte logica negli effetti redditualmente positivi che saranno prodotti nei futuri esercizi dagli interventi strutturali, organizzativi e commerciali previsti dal piano di sviluppo. Le perdite hanno e derivano da circostanze ben identificate, queste sono: primo, lo stralcio contabile del valore dei cespiti corrispondenti alle demolizioni conseguenti alla realizzazione del piano di sviluppo; vi è l'interferenza dei cantieri del piano di sviluppo sulla regolare operatività aziendale a partire dal secondo semestre 2011 sino al 31 dicembre 2013; la crisi forte del mercato del gioco. È quindi ragionevolmente certo che le circostanze che ho descritto non si ripeteranno nei futuri esercizi, in quanto lo stralcio contabile corrispondente alle demolizioni strutturali che nel periodo dei lavori hanno totalizzato un importo complessivo pari a 19 milioni di euro si stima che non debba più verificarsi almeno per qualche decennio. L'interferenza dei cantieri sull'attività corrente che ha impattato sia sulla produttività, sia sulle presenze, quindi sul volume dei ricavi, è cessata col 31 dicembre 2013. La completa realizzazione del piano di sviluppo, la cui prima fase dedicata alle infrastrutture è stata ultimata al 31 dicembre 2013, mentre le altre saranno ultimate al termine del 2015, mette a disposizione della Casino un'azienda rinnovata, idonea ad affrontare la crisi in atto nelle molteplici sfaccettature con le quali questa si presenta. La decisione dell'azionista di riferimento di permettere la realizzazione del piano di sviluppo dotando la società del patrimonio di dotazione della Casa da gioco e dell'albergo, nonché dei mezzi finanziari necessari per affrontare gli interventi di rilancio, costituisce la conferma dell'interesse che lo stesso azionista ha dimostrato nel voler proseguire nell'attività aziendale per contrastare la situazione di non redditività e stimolare quindi ritorni economici sotto forma di rinnovati maggiori introiti.

Infine un elemento importante che, a mio giudizio, occorre prendere in considerazione per l'iscrizione delle imposte anticipate in bilancio è il significato anche informativo che queste possono dare ai vari state border esterni all'azienda, si pensi, ad esempio, al sistema bancario nel suo complesso. Infatti l'iscrizione significa un impegno per l'impresa nel voler fronteggiare le perdite, mentre una mancata iscrizione sarebbe una comunicazione dell'incapacità a generare imponibili fiscali positivi nei successivi esercizi. Il mancato stanziamento delle imposte anticipate significherebbe esprimere un giudizio negativo sulle capacità del piano di sviluppo di raggiungere i propri obiettivi principi, vale a dire rimuovere la situazione di mancanza di redditività prima ancora che il piano di sviluppo sia interamente realizzato. Spero quindi di aver in qualche modo chiarito un aspetto sul quale mi ero preso l'impegno di fornire delucidazioni in Consiglio.

Vorrei ricordare che il 2013 è stato l'anno più difficile per Casino de la Vallée, in quanto la struttura alberghiera ha operato solo con l'hôtel a 4 stelle e la maggior parte delle aree comuni, per esempio, la hall di ingresso, i ristoranti, il centro benessere, la piscina, con l'annesso parco, non erano disponibili perché oggetto dei lavori. Anche la Casa da gioco l'anno scorso ha subito i disagi maggiori con molte aree chiuse al gioco provocati dalla ristrutturazione. Certamente la naturale contrazione del fatturato, causata dagli interventi di ristrutturazione, è stata fortemente aggravata anche dalla crisi economica, questa è una crisi senza precedenti, che ha causato il crollo dei consumi a livello nazionale, a questo si è sommata l'entrata in vigore delle nuove norme valutarie, con il limite di utilizzo del contante a 1.000 euro, che hanno posto i casinò italiani fuori mercato rispetto alla concorrenza delle case da gioco situate appena oltre confine. A fronte di queste criticità, i budget 2012 e 2103 prevedevano in modo obiettivo perdite dovute, oltre che agli elementi in precedenza descritti, anche alla contrazione dei fatturati. Ovviamente gli effetti degli investimenti sulla produzione si espleteranno su un periodo temporale ultra decennale, mentre ad oggi, per effetto dei lavori, la produzione ne è risultata fortemente condizionata. Bisogna rilevare che i lavori intrapresi con rapidità e con decisione rappresentano di fatto l'unica garanzia vera per il futuro della società, altrimenti destinata alla dismissione e alla chiusura; ci vuole il tempo necessario affinché le strutture realizzate comincino a produrre degli utili.

È importante essere consapevoli e anche riconoscere che si è deciso di non fermare le attività durante i lavori di ristrutturazione, questo al fine di non disperdere la clientela a vantaggio della concorrenza e di non dover poi affrontare importanti costi di avviamento. Si rileva che il management della Casino de la Vallée ha immediatamente posto in essere un'importante attività di risparmio, che ha portato ad una riduzione generale dei costi pari al 6 percento solo nell'ultimo biennio, pari a circa 7 milioni di euro. Il costo del personale invece - oggetto sul quale tornerò in dettaglio dopo, perché mi sembra corretto parlarne anche in Consiglio, oggetto da luglio 2013 di una complessa e anche difficile trattativa sindacale - è diminuito nel 2012 meno delle previsioni: circa un milione di euro. Fra i maggiori risparmi attuati è da evidenziare quello relativo al costo degli organi amministrativi. Ciò ha portato ad oggi ad un risparmio di circa 710 mila euro all'anno e nel triennio saranno quindi risparmiati più di due milioni di euro. Questa mi pare di poterla definire un'attenta politica di gestione delle risorse, sta continuando anche nel corso del corrente anno ed ha portato a ridurre in modo considerevole il risultato negativo. Le risorse liquide accumulate nei precedenti anni e il corposo stato patrimoniale si sono rivelati strategici per affrontare al meglio la crisi economica e l'ultimazione dei lavori di ristrutturazione, senza ciò difficilmente si sarebbe potuto pensare di poter traghettare l'azienda fino al 2014. In questa fase si è scelto di non intervenire sul personale utilizzando parte della forza lavoro per il coordinamento dei lavori di ristrutturazione in supporto alle imprese coinvolte. Questa decisione, oltre a contribuire ad ottimizzare i processi, ha permesso di evitare il ricorso ad eventuali ammortizzatori sociali o, peggio ancora, a licenziamenti.

È utile ricordare che i lavori di ristrutturazione approvati da questo Consiglio regionale si sono resi necessari e improcrastinabili a causa dello stato di conservazione degli immobili che non avrebbe più consentito il regolare svolgimento delle attività, anche in relazione alla sicurezza dei locali. Il 75 percento del valore degli interventi riguarda la sostituzione e messa a norma di impianti e strutture che ormai erano obsoleti.

Due parole sul mercato dei giochi: il mercato dei casinò ha avuto un'ulteriore contrazione nel 2013, pari a circa il 7 percento rispetto al 2012, che era già in calo. Anche il gioco di Stato registra un ulteriore saldo negativo in termini di spesa e di giocate rispetto all'anno precedente, addirittura superiore rispetto a quello delle case da gioco, pari al 7,6 percento. Dall'inizio della crisi economica nel 2009 le case da gioco italiane hanno perso il 40 percento del proprio fatturato e solo nell'ultimo triennio, periodo nel quale la crisi si è manifestata con più forza, il 33 percento. In questo lasso di tempo Saint-Vincent ha perso il 28 percento del proprio fatturato registrando un andamento secondo solo a Campione d'Italia. Le quote di mercato da quando sono stati effettuati i primi interventi sono migliorate rispetto alla concorrenza, ma purtroppo gli effetti della grave crisi economica, combinati alla pressione del gioco di Stato, hanno vanificato gli sforzi. Tutte le case da gioco italiane ed europee poste ai confini nazionali negli anni hanno visto contrarsi pesantemente i fatturati e registrato pesanti perdite di bilancio.

Se il Consiglio lo richiederà, farò una dettagliata relazione su quanto avviene nelle altre case da gioco per avere un paragone, ma continuo con l'esame invece di ciò che succede nella Casa da gioco di Saint-Vincent. Nel corso del 2013 sono proseguite e si sono concluse nel pieno rispetto dei tempi, le attività previste nel piano industriale, di cui si era già dato conto nella relazione passata raggiungendo l'attuazione totale degli investimenti prospettati. Dal 2008, solo per citare le opere più importanti, si sono realizzati gli interventi necessari alla messa a norma delle aree comuni degli uffici, la realizzazione della sala Evolution, la realizzazione del ristorante Gaya, il ristorante Brasserie, la realizzazione di due hôtel con annesso centro congressi, il nuovo centro benessere, il salone Rascard, tre ristoranti, quattro bar, la nuova centrale tecnologica, che ha sostituito le due centrali a gasolio ormai fuori norma, il nuovo ingresso del Casinò, tutte le sale da gioco, il sistema di videosorveglianza, l'implementazione del settore slot machine attraverso l'introduzione di nuovi sistemi per il pagamento, oltre che la sostituzione totale del parco macchine, ormai con un'età media superiore ai sette anni.

Dal 1994 al 2013 la Regione ha visto trasferimenti dalla Casa da gioco per circa 1,3 miliardi di euro. Nessuna di queste risorse è stata reinvestita sulle strutture o accantonata in previsione di lavori, pertanto al momento in cui si sono approntati i lavori l'azienda ha dovuto rivolgersi direttamente al sistema bancario per poter effettuare gli investimenti e quindi indebitarsi per circa 90 milioni di euro. Inizialmente - il Consiglio lo conosce, ma lo ricordo - si optò per alcuni istituti bancari, ma si decise poi di rivolgersi a Finaosta per fare in modo di non disperdere i circa 30 milioni di interessi che si sarebbero dovuti pagare nei prossimi 15 anni, lasciandoli quindi interamente nelle disponibilità del socio Regione.

Sotto il profilo finanziario, l'indebitamento al 31 dicembre 2013 è pari a circa 74 milioni di euro, è tutto da ascrivere agli investimenti effettuati sia relativi ai lavori di ristrutturazione, sia ai miglioramenti tecnologici e commerciali, ad esempio, la sostituzione del parco macchine nel settore slot machine. Tale aspetto si rileva dal valore delle immobilizzazioni, sia materiali che immateriali, che al 31 dicembre 2009, cioè prima della fusione, erano pari a 16 milioni di euro e alla data del 31 dicembre 2013 hanno raggiunto la cifra di 162 milioni di euro. Rispetto ai piani originali redatti nel 2010, ci sono stati dei rallentamenti; il rallentamento del fatturato è stato di molto superiore alle previsioni soprattutto a partire dall'ultimo trimestre 2011 a causa della crisi economica, della stretta dell'uso del contante, aspetto drammatico, purtroppo, questo per il Casinò. Infine, alla fine dell'estate 2011 il fatturato aziendale era in qualche modo ancora in crescita.

L'impatto della crisi è stato sicuramente superiore a quello che si era preventivato, la trattativa sindacale iniziata nel luglio del 2013 prevedeva un risparmio sul costo del personale già per l'esercizio 2013 e per il corrente anno pari a 12 milioni di euro. Il forte contrasto sindacale dell'ultima primavera ha generato grandi difficoltà ad addivenire ad un accordo in tempi ragionevoli e a dover infine accettare interventi con impatti purtroppo minori rispetto alle previsioni, cioè importi concretizzatisi in circa 7 milioni di euro per il corrente anno. Quest'accordo scade il 31 dicembre di quest'anno, parallelamente dal 2010 si sono messi in atto tutta una serie di importanti interventi sui costi generali dell'azienda, che solo nel corrente anno genereranno, escluso il costo del personale, risparmi per oltre 9 milioni di euro su base annua rispetto al 2010, anno della fusione aziendale. Alla data del 31 dicembre 2013 la liquidità aziendale era pari a 7.462.000 euro, quindi anche con un'erosione delle disponibilità del biennio.

È chiaro, anche in considerazione degli evidenti problemi del mercato, che il futuro ed il rilancio passano esclusivamente dalla realizzazione dei piani di marketing che sono stati previsti e dall'implementazione dei servizi secondo gli standard richiesti. È innegabile che il nuovo Saint-Vincent Resort & Casino è un progetto di livello internazionale, oggi oggetto di apprezzamento sia da parte della clientela che dei media specializzati, ma la piena realizzazione e il rilancio potranno avvenire solo con lo sviluppo e il miglioramento della qualità dei servizi già oggi comunque di livello e soprattutto dalla capacità che l'azienda deve avere di comunicare e di vendere il prodotto. A tal proposito sono stati predisposti corsi efficaci di formazione del personale anche della parte hôtelliera, per sviluppare le competenze e le conoscenze del personale. I lavori di ristrutturazione del complesso hanno penalizzato certamente la programmazione dell'attività di promozione di maggior successo, in primis gli spettacoli, ma hanno anche impedito di beneficiare di flussi di presenze generate dal mercato congressuale. Pur programmando eventi di minore impatto promozionale, si è puntato maggiormente sull'organizzazione di eventi di poker, che hanno permesso di generare nuovi flussi di clientela e un certo turnover del parco giocatori.

Si segnala infine l'avvio di nuove collaborazioni con dei segnalatori di clientela VIP anche di origine orientale. Sono stati avviati, ne avevamo parlato anche a seguito di iniziative consiliari, e sono in fase di concretizzazione i rapporti commerciali con importanti tour operator per il mercato del gioco localizzati in Cina, Macao e Hong-Kong.

Strategica si è rivelata la scelta di mantenere invariati i flussi di spesa a favore dell'attività commerciale e di marketing, investimento che ha permesso di assicurare continuità nelle presenze dei target di clientela più importanti, VIP e fidelizzati, ma anche di clienti occasionali. Il consuntivo per le commesse di marketing espone costi per 13 milioni di euro, compresa l'ospitalità interna, di cui 8 milioni di euro finalizzati all'incentivazione delle presenze della clientela VIP, quella caratterizzata dal più alto elevato potenziale di spesa; 1 milione di euro circa per l'organizzazione di grandi eventi di Texas Holdem; 900 mila euro per l'organizzazione di grandi eventi a sostegno dell'attività dell'Associazione In Saint-Vincent per la promozione turistica della località; 220 mila euro circa per la programmazione di grandi spettacoli che sono offerti a tutta la clientela; oltre 2 milioni di euro sono stati investiti in attività di comunicazione e promozione commerciale per migliorare la visibilità del complesso Casinò-albergo anche nel mondo web, per incentivare flussi di clientela organizzati, gruppi, per migliorare la quota di mercato della clientela asiatica residente in Italia, per esplorare nuovi mercati e per reperire nuova clientela VIP; circa 400 mila euro sono stati destinati all'attività di benefit nei confronti della clientela fidelizzata; 240 mila euro sono stati investiti in attività di sponsorizzazione. Investimenti che nel loro complesso - ecco la filosofia - confermano il profilo di un'azienda che resta orientata al mercato, che continua, anno dopo anno, ad investire anche sulla ricerca e sviluppo, migliorando ogni anno la funzionalità del sistema informativo aziendale, che ha applicazioni aggiornate e finalizzate a migliorare l'accoglienza della clientela che si reca al Resort.

La congiuntura economica ha generato effetti devastanti sul comparto ricettivo e commerciale di Saint-Vincent, nonostante la riapertura delle Terme di Saint-Vincent e pur proseguendo l'attività di promozione e di organizzazione di eventi curata dall'Associazione In Saint-Vincent, di cui fanno parte, oltre che la Casa da gioco, il Comune e il Consorzio del turismo della località.

Il personale della società al 31 dicembre era pari a 782 unità: 630 nell'unità operativa Casa da gioco, 152 nell'unità Servizi alberghieri, con esclusione dei tempi determinati principalmente assunti, a fronte di picchi variabili di attività. Solo per ricordare a parità di perimetro l'organico dell'unità produttiva Casa da gioco era 778 unità al 31 dicembre 2007 e 178 quella relativa al servizio alberghiero. Il 72 percento della forza lavoro è riferibile ai costi diretti di produzione. Il 28 percento ai costi indiretti, l'11 percento ai costi generali e amministrativi, il 5 percento ai servizi tecnici e al controllo. Va considerata, comunque, ancora l'attuale esigenza di una forza lavoro più adeguata, anche con riferimento alle altre case da gioco italiane, che presentano organici più contenuti e performance più elevate in termini di introiti lordi pro capite. Sotto il profilo delle relazioni sindacali - mi sembra corretto parlarne al Consiglio -, neanche nel 2013 è avvenuto il rinnovo della parte contrattuale per la Casa da gioco del biennio 2010-2011. La trattativa è sospesa anche in ragione dell'attuale difficoltà dell'azienda, viceversa è stata avviata un complessa trattativa aziendale volta alla riduzione del costo del lavoro, finalizzata al riequilibrio economico-finanziario e all'attuazione degli obiettivi del piano industriale. A luglio 2013 veniva avviato su questi problemi un confronto con le organizzazioni sindacali, con le rappresentanze delle due unità produttive, cioè Casa da gioco e Servizi alberghieri. L'azienda ricordava lo stato economico complessivo alla luce dei dati del consuntivo 2012, che facevano già registrare una perdita d'esercizio e dell'andamento negativo degli introiti nel primo semestre 2013. Esprimeva quindi la necessità di una significativa riduzione dei costi attraverso il confronto tra le parti sia per un riequilibrio economico, sia per creare le condizioni atte a rilanciare anche in chiave occupazionale la società. Le organizzazioni sindacali invitavano l'azienda a non procedere ad atti unilaterali, a rendersi disponibile alla definizione di strumenti utili ad evitare i negativi effetti economici e sociali di iniziative non concordate. Rammentavano la forte attesa dei lavoratori per il rilancio dell'azienda a fronte del piano degli investimenti ormai in fase di completamento anche attraverso nuove e decise azioni di marketing e di promozione commerciale. Ricordavano che rimaneva ancora inevaso un confronto sul rinnovo della parte economica del contratto. Confermavano il proprio impegno nel confronto su progetti rispettosi dei lavoratori, attenti alle esigenze del territorio, orientati non solo alla difesa dell'integrità dell'impresa, ma anche al suo sviluppo. Chiedevano all'azienda di identificare forme innovative di incentivazione per i lavoratori, anche connesse allo sviluppo di nuove attività. L'azienda si impegnava a formulare proposte specifiche dopo la stagione estiva unitamente al piano industriale e al progetto di riorganizzazione. Ad ottobre veniva sottoscritto un accordo quadro che tracciava un percorso per arrivare ad intese sulle materie trattate. Nell'accordo si dà atto delle esigenze manifestate dall'azienda di riorganizzazione e riduzione di costi e di organico, della richiesta sindacale di non procedere ad atti unilaterali e dei contenuti del piano industriale. Le parti convenivano di proseguire il confronto sul modello di business, i programmi di sviluppo dell'offerta, gli investimenti in azioni di marketing e vendita, l'equilibrio dei costi e delle spese, di avviare una procedura di mobilità volta al licenziamento del personale che ha maturato il diritto alla pensione, di proseguire la trattativa per il contenimento del costo del lavoro e degli altri costi operativi, il miglioramento dell'organizzazione in termini di efficienza ed efficacia operativa, una migliore gestione del rapporto di lavoro, dando attuazione piena...Presidente, mi dà anche l'altro tempo...

Presidente - Prego Assessore.

Perron (UV) - ...grazie Presidente...di definire, nell'ambito dei contratti esistenti, nuove condizioni e percorsi per la gestione di nuovi ingressi al lavoro, anche con riguardo agli strumenti normativi di flessibilità di ingresso al lavoro.

Per quanto riguarda il contenimento del costo del personale, si è concluso positivamente il confronto con l'approvazione da parte dei lavoratori chiamati anche a referendum di una bozza di accordo, che prevedeva intese in materia di rilancio commerciale e riduzione dei costi operativi, riorganizzazione del lavoro, possibile applicazione degli istituti di pre-pensionamento anticipato, contenimento delle retribuzioni per i manager, dirigenti e funzionari, riduzione delle retribuzioni di tutti i lavoratori secondo principi di progressività, riduzione dell'orario di lavoro, sospensione dei versamenti a carico della società. Si tratta di un accordo che non risolve in modo definitivo e assoluto il tema del controllo dei costi, in ogni caso dà respiro alla gestione della società, ne rafforza in qualche modo anche la credibilità verso i suoi principali interlocutori esterni e interni. Rimane quindi la necessità, in questo senso si è dato input all'azienda di riprendere il confronto sindacale, per quanto possibile in un clima più positivo, e per poter raggiungere quindi ulteriori obiettivi che sono stati già più volte menzionati.

Ricordo in ultima analisi che l'attività della società è caratterizzata anche da un significativo e complesso contenzioso, che trae origine anche da alcune situazioni passate, alle quali si sono aggiunte anche alcune problematiche specifiche legate alla situazione alberghiera, solo per informazione, il costo annuale del contenzioso è all'incirca di un milione di euro all'anno.

L'anno 2014 rappresenta il primo anno in cui la Casa da gioco si presenta dopo un lungo periodo durato oltre 30 anni con una struttura totalmente rinnovata. Il management, in previsione dei lavori di ristrutturazione e del periodo di circa due anni di minore attività, aveva portato la liquidità aziendale al 31 dicembre 2011 a circa 30 milioni di euro. Con questa premessa è stato effettuato l'investimento, che ha richiesto un esborso complessivo, a consuntivo pari a circa 97 milioni di euro, IVA compresa, che in parte viene recuperato. Rispetto ai piani esecutivi del 2013, vi è stato uno scostamento in aumento del costo dei lavori, inevitabile per lavori di restauro di questa complessità, in qualche modo è stato contenuto, inferiore alle medie nazionali per lavori analoghi ed è dovuto in gran parte a lavori conseguenti ad imprevisti verificatisi durante i lavori: penso all'amianto piuttosto che a solette che non erano più a norma e che sono state sostituite. L'impatto della crisi è stato sicuramente superiore a quanto preventivabile, nell'ultimo triennio il calo di fatturato del mercato delle case da gioco, l'ho detto prima, è stato pari al 33 percento, Saint-Vincent ha fatto in qualche modo meglio, ma la perdita è stata comunque considerevole, pari al 28 percento, anche per effetto dei lavori. A luglio 2013, all'inizio della trattativa sindacale si prevedeva un risparmio all'anno sul costo del personale, ma, come ho detto prima, non è stato così. Si è ragionato sui risparmi, ne ho già parlato, quindi l'indirizzo che ha l'azienda è di continuare in qualche modo a lavorare ovviamente in questa direzione.

Esiste un'incertezza dei mercati, la crisi economica dei consumi che attanaglia il Paese ha raggiunto livelli impensabili fino a poco tempo fa...l'incertezza dei mercati, dicevo, la pressione fiscale in continuo aumento, la crescente disoccupazione, il calo della produzione originano un generale e rapido impoverimento di tutte le fasce della popolazione. Questa congiuntura, sommata alla disposizione sull'utilizzo del denaro contante, al costante proliferare del gioco d'azzardo, genera un forte ridimensionamento dei fatturati delle case da gioco. Vorrei ricordare che il Casinò, il prodotto Casinò è un'offerta di divertimento, non rappresenta un bisogno primario, quindi in periodi prolungati di grande crisi e di grande incertezza risente maggiormente della contrazione dei consumi al pari di altri prodotti legati al divertimento e al tempo libero. Anche il gioco d'azzardo di Stato continua a perdere giocatori e fatturato, la tendenza nel breve periodo riguardo al mercato italiano non potrà che rimanere negativa in quanto le previsioni economiche e i dati degli ultimi mesi lo confermano. Sicuramente le quote di mercato della nostra Casa da gioco torneranno a crescere, ma la contrazione del mercato continuerà.

Per ovviare a questa situazione di oggettiva difficoltà, le nuove strutture e gli standard qualitativi di assoluto livello faciliteranno la ricerca di clientela con più elevata capacità di spesa, ma soprattutto permetteranno di acquisire flussi anche dall'estero. Con l'hôtel 5 stelle operativo si potrà infatti puntare ad ospitare clientela d'eccellenza, business, fino ad oggi preclusa. I mercati emergenti sia dal punto di vista del possibile sviluppo turistico, sia per l'offerta di gioco potranno sopperire - questo è ovviamente l'auspicio - alla particolare difficoltà del mercato italiano. Il fatturato dell'hôtel è in linea con il budget, le presenze della clientela pagante, ancorché la struttura sia ancora in fase di lancio, sono superiori a quelle registrate nel 2010, ultimo anno a pieno regime, con una previsione di maggiori presenze rispetto a tale esercizio a fine anno pari al 33 percento. Le strategie di vendita hanno portato ad un rapporto tra clientela pagante italiana e quella straniera, dato unico, quasi al 50 percento del totale. Discreti ritorni si sono registrati dalla clientela individuale, anche dalla clientela Leading alla quale l'hôtel è affiliato, dagli eventi organizzati, da convention aziendali, in linea alle previsioni, ma con una crescita più difficile, il comparto congressuale soffre molto la crisi economica che spinge l'azienda a contenere le spese per questo genere di attività. Sicuramente la grave crisi del comparto turistico nazionale, soprattutto nel periodo estivo, non ha facilitato la crescita delle presenze, che sono state però compensate dalla clientela internazionale. Per l'entrata a regime di una struttura così complessa, ci vorranno almeno due-tre stagioni estive e invernali.

Il fatturato 2014 della Casa da gioco subisce ancora, come nel recente passato, la grande debolezza del mercato e il rallentamento dell'entrata a regime di alcune iniziative. Ci sono stati degli scioperi, che hanno inciso in maniera negativa sugli incassi, lo sciopero ha avuto anche un impatto di allontanamento della clientela fidelizzata, che frequenta più volte la settimana il Casinò, più contenuto l'impatto sulla clientela VIP; l'impatto maggiore lo hanno subito le slot machine, la cui produzione è direttamente collegata al tempo di funzionamento delle macchine. I giochi destinati invece alla clientela medio-bassa subiscono sempre di più la crisi e la concorrenza del gioco di Stato, oltre al fatto che il bacino di utenza di prossimità registra un andamento economico altamente negativo. I tentativi effettuati per invertire tale tendenza non hanno finora sortito gli effetti desiderati e bisognerà pertanto valutare strategie anche alternative. Stesse considerazioni possono essere fatte per i giochi elettromeccanici maggiormente colpiti dagli scioperi e dalla congiuntura economica negativa. A tal fine bisogna anche ricordare un dato di cronaca abbastanza unico che si è registrato tra la fine del mese di agosto e la prima decade di settembre: si sono registrate molteplici vincite da parte di clientela di livello come probabilmente non si era mai registrato in un periodo così breve: si tratta di clientela affezionata alla Casa da gioco, quindi il calcolo delle probabilità si pensa riporterà alla normalità l'andamento, ma ci vorrà del tempo.

Nel corso dell'anno è stato predisposto un nuovo piano industriale per il triennio 2014-2016, alla luce degli attuali andamenti all'entrata a regime dell'attività di sviluppo, si è predisposto un nuovo budget per il quinquennio, che dovrebbe garantire un ritorno alla marginalità positiva dal 2015 e al ritorno al risultato positivo del conto economico a partire dal 2016. Le previsioni indicano una probabile adeguata liquidità aziendale nel futuro, un peso importante degli ammortamenti e dei carichi finanziari relativi all'indebitamento, che sono il frutto dei trasferimenti degli immobili effettuati all'atto della fusione, oltre che chiaramente dei lavori realizzati. Bisognerà sforzarsi su due aspetti: il primo riguarda lo sviluppo dell'attività di marketing, è logico che in un mercato così debole non si possa immaginare una crescita vigorosa, ma si deve cercare di massimizzare la crescita delle quote di mercato e lo sviluppo di tutte le attività utili al rilancio. A tal fine è stato individuato un nuovo responsabile per il marketing e per la gestione di clienti di livello della Casa da gioco, dovrebbe prendere avvio in questi giorni, che molto rapidamente dovrà produrre un nuovo piano e svilupparlo. Il secondo aspetto riguarda la riorganizzazione del personale, il contenimento dei costi secondo le previsioni di budget. Quest'intervento non è più procrastinabile ed è stato chiesto al management un intervento stabile che garantisca un costo strutturale del personale adeguato rispetto al conto economico, oltre che una maggiore produttività.

Termino ricordando un impegno che avevo assunto in occasione del precedente Consiglio, ho approfondito la questione che mi era stata posta, cioè di effettuare ulteriori verifiche sulle politiche gestionali dell'azienda. In estrema sintesi ritengo che si possa evidenziare che i comportamenti tenuti siano coerenti, e in linea con gli obiettivi posti dalla legge, dallo statuto e da quanto stabilito in qualche modo dai soci. La conduzione del Casinò, ivi compreso il comportamento adottato nella realizzazione dei lavori di ammodernamento, ristrutturazione e ampliamento...ricordo che questi lavori erano stati a suo tempo deliberati dalla proprietà...erano stati ampiamente valutati i disagi che i lavori avrebbero determinato, ivi compresa la diminuzione di fatturato e della clientela. Il completamento delle opere è risultato tempestivo e in linea con la programmazione, l'entrata a regime di una struttura così complessa come il Casinò con le annesse strutture ricettive necessita del tempo richiesto per ultimare le fasi di riorganizzazione aziendale e predisposizione delle nuove linee di marketing strategico che questa nuova realtà impone.

La crisi del mondo del gioco è evidente e consolidata, tutte le case da gioco producono perdite di bilancio e registrano importanti cali di fatturato. Non si può in qualche modo ritenere totalmente responsabile l'organo amministrativo delle perdite prodotte dalla struttura alberghiera e assorbite dal Casinò dal 2010. Ora che le strutture sono a regime i primi risultati della struttura alberghiera si stanno già registrando. Credo di poter dire la verità dicendo che l'organo amministrativo è anche quello di controllo, perché anche lì abbiamo fatto degli approfondimenti, hanno adempiuto con puntualità e attenzione agli obblighi di legge e statutari e anche agli input dati dalla proprietà, formulando proposte di bilancio chiare, esaustive sotto il profilo delle informazioni, in modo che i soci potessero prendere consapevolmente le deliberazioni conseguenti; le azioni messe in atto rispetto al Codice civile sono avvenute nel pieno rispetto dei tempi e delle leggi, i bilanci sociali approvati senza eccezioni di sorta hanno portato alle richieste di cui poi parleremo.

Nel complesso quindi il risultato negativo della gestione patrimoniale della società, quindi lo sbilancio patrimoniale che ci troviamo ad affrontare, ha cause molteplici, certamente anche riconducibili alla gestione, ma non a comportamenti illegittimi dei gestori e neanche dei controllori della società. L'auspicio è che possa esserci una ripresa dell'attività in un ambiente normale, privo da disagi del cantiere...questo è potuto avvenire solo nei primi mesi dell'anno, quindi una valutazione complessiva sulla bontà dei lavori risulta quanto meno precoce.

Termino passando ad un altro argomento - chiedo scusa di essere stato lungo -, ma ad agosto 2014, su proposta del sottoscritto, in accordo col Presidente della Regione, la Giunta è intervenuta per rideterminare il tasso di interesse da applicarsi ai mutui contratti da Casino de la Vallée con Finaosta, infatti i vecchi tassi applicati pari al 6 percento, erano assolutamente fuori mercato. Quest'intervento, che è basato sui tassi attuali medi di mercato, ha portato il tasso di interesse sui mutui al 3,28 con decorrenza 1° luglio. Questo provvedimento, oltre ad essere corretto sotto il profilo finanziario, ha comportato un primo importante alleggerimento degli oneri finanziari. Per il rilancio sia del Casinò, sia della parte alberghiera era necessario fare investimenti mirati, come ho più volte detto, e di solito gli investimenti devono essere fatti dalle proprietà. Sembra banale ricordare che le aziende per non morire devono investire ed innovare, ma le risorse per gli investimenti non si creano dal nulla, senza investimenti anche le aziende muoiono e anche ovviamente i casinò. La grave situazione economica che vive il nostro Paese ha generato un rallentamento del fatturato superiore alle aspettative. L'indebitamento generale dell'azienda, dovuto esclusivamente agli investimenti effettuati, è peggiorato nel 2013.

Aggiungo a questo che la relazione al 30 giugno 2014, della quale avete preso visione, indica, per certi aspetti, un miglioramento dei conti, ma, a causa dell'entrata a regime nel secondo semestre dei risparmi, soprattutto sul personale, registra comunque una perdita di circa 8 milioni di euro. In questo contesto le perdite contabilizzate nel corso del primo semestre 2014, che vanno ad aggiungersi a quelle subite negli esercizi toccati dagli investimenti previsti dal piano di sviluppo vincolano la struttura e gli organi di gestione a mettere in atto senza indugi tutte le azioni correttive già analizzate e programmate. Al di là di identificare nuove politiche rispetto a quelle delineate e/o nuove strategie di rilancio, si tratta di attuare con forza, con tempestività e con fermezza tutta una serie di provvedimenti, oltre a quelli strutturali già affrontati, organizzativi, tecnici, commerciali e amministrativi. L'insieme di questi correttivi, che comunque costituisce parte del più ampio contesto riconducibile al piano industriale di sviluppo, deve poter invertire l'attuale trend negativo. In considerazione che il capitale sociale è sceso sotto il terzo, com'è detto, bisogna operare senza indugio per ragioni civilistiche alla copertura delle perdite di periodo di euro 8.791.000, unitamente alle perdite portate a nuovo di euro 39.700.000, evidenziate nel bilancio intermedio, mediante utilizzo di riserve e mediante riduzione del capitale sociale per la parte rimanente, ma soprattutto per un rilancio della Casa da gioco, procedere alla ricostituzione del capitale sociale ad un importo tale da garantire l'ordinaria attività aziendale, scongiurando il ripetersi di azioni previste dal Codice civile che conoscete...disporre la realizzazione di ulteriori interventi a carico dell'azienda, il tutto entro termini ragionevolmente brevi, tali da stimolare ritorni economici sotto forma di rinnovati maggiori introiti.

Certamente il rafforzamento finanziario che la Giunta regionale pone all'attenzione di questo Consiglio regionale - ed è il secondo punto in discussione - rappresenta un passaggio importante, rappresenta un passaggio fondamentale, perché garantisce in prospettiva maggiore liquidità, riconosce a livelli adeguati il patrimonio netto rispetto all'indebitamento, indebitamento fatto per i lavori, ma deve anche essere accompagnata da un risanamento dell'operatività. In qualche modo quindi noi riteniamo un passo necessario procedere a questa proposta di ricapitalizzazione aziendale, l'abbiamo definita di "rafforzamento finanziario", come trovate all'interno della delibera: questo per permettere alla società di dotarsi di un capitale adeguato e soprattutto per garantire una continuità aziendale dotandolo della liquidità necessaria, altrimenti molto problematica. Questa è la proposta che formuliamo a questo Consiglio, sperando di trovare accoglimento a questa proposta, accanto a questo si sono chiesti all'azienda degli impegni precisi, puntuali in termini di riorganizzazione, in termini di marketing, in termini di produttività, ma anche di contenimento dei... Questa quindi era la relazione, Presidente, che volevo presentare al Consiglio, unitamente alla presentazione della proposta che la Giunta sottopone all'approvazione di questo Consiglio regionale, vale a dire il rafforzamento finanziario di 60 milioni, dando mandato a Finaosta di sottoscrivere azioni per il corrispondente... Grazie.

Presidente - Siamo quindi in discussione generale dei due punti. In merito al punto 33.02, che riguarda il rafforzamento finanziario del Resort Casinò, ricordo solo che il testo che si discute in aula è quello della IV Commissione. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Sì, buongiorno, solo per mozione d'ordine, Presidente. Non so come ha immaginato lei di condurre i lavori del doppio punto all'ordine del giorno in termini di tempo a disposizione, se è il caso di fare una sospensione dei Capigruppo o se intanto ci dice come lavoriamo, perché...

Presidente - Possiamo fare, se ritenete, una sospensione. Io avevo annunciato all'inizio della seduta che avremmo fatto la discussione generale sui due punti e poi proceduto atto per atto, come si fa di solito. Possiamo fare una sospensione e vedere, ma i tempi...chiaramente, essendoci i due atti, si sommano i tempi rispetto...prego collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - No, a me va bene.

Presidente - Va bene quindi collega Bertschy? Va bene, continuiamo, siamo in discussione generale sui due atti. Chiedo ai Consiglieri di prenotarsi. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

È un argomento un po' delicato e c'è timore di aprire eventualmente le danze, lo farò con piacere, nel senso che ho ascoltato attentamente la relazione che ha fatto l'Assessore. Ho ascoltato attentamente perché le dico in tutta sincerità, Assessore, io pensavo ad un altro tipo di relazione, ad un altro approccio, ad una volontà di spiegare il momento difficile che sta vivendo la Casino. La volontà di dire ai valdostani che un'importante società con partecipazione totalmente pubblica (la Regione ha oltre il 99,9 percento di capitale) deve essere trattata con particolare riguardo, soprattutto in una situazione delicata dal punto di vista economico com'è l'attuale. Abbiamo assistito ad una serie di...non so, prendere tempo, scusanti, trovare attenuanti, il tutto meno che affrontare nel "segno" il vero problema di questa società. È una società molto importante per la Valle d'Aosta e che tutti noi abbiamo a cuore, per cui il futuro non è messo in discussione, noi vogliamo che questa società possa continuare ad avere un futuro.

Dalle sue parole, Assessore, non abbiamo capito che c'era questa volontà di invertire la marcia e soprattutto di dare un minimo di prospettiva alla società. Lei ha iniziato parlando di margine operativo positivo. Io penso che il comune cittadino abbia la necessità di capire a cosa si riferisce lei quando parla di margine operativo positivo. Il margine operativo positivo cui si riferisce...come primo passaggio dice: "la Casino, per quello che riguarda la parte Casino, ha un margine operativo positivo", ebbene, significa che gli incassi del Casinò riferiti a quelle che sono le spese: le spese del personale, le spese ante imposte e ante tasse...è di qualche centinaio di migliaia di euro positivo. Sarebbe come dire...come se noi avessimo una società che è fuori dal mondo, che non è legata ad ammortamenti, che non è obbligata a pagare tasse, per cui alla fine viviamo in un mondo tutto nostro dove abbiamo un margine positivo. È riduttivo cercare di trovare scusanti e attenuanti su una società che ha ben altre perdite, perché noi dobbiamo ragionare su quello che è il bilancio di una società, non possiamo pensare di ipotizzare e di ragionare solo su quello che è il margine operativo positivo.

Ha poi cercato di trovare alcune scusanti sul fatto che sono stati eliminati impianti obsoleti e fatti importanti investimenti. Ci mancherebbe ancora che non fossero stati eliminati impianti obsoleti o fatto interventi importanti, tenuto conto che si sono spesi quasi 100 milioni per la ristrutturazione tra Hôtel Billia e Casinò.

Ho ascoltato poi attentamente il passaggio che lei ha fatto sulle imposte anticipate. Ora, lei si è dimenticato in questo passaggio di ricordare che la società di revisione prima, il collegio dei revisori, il collegio sindacale all'atto dell'approvazione del bilancio al 31 dicembre...e lo stesso collegio dei revisori ha ribadito nell'assemblea sindacale del 22 settembre 2014 che erano stati iscritti a bilancio per ridurre le perdite 6.400.000. La giustificazione che dà lei per quello che riguarda il fatto...perché, per iscrivere delle imposte anticipate, bisogna avere, giustamente lei ha ricordato, una ragionevole certezza. Lei si è dimenticato di dire che nel piano che è stato presentato...perché, quando si deve procedere ad una ricapitalizzazione, è necessario presentare un piano e un bilancio...lei si è dimenticato di dire che in quel piano e in quel bilancio al 31 dicembre la società ha presentato un piano quinquennale che prevedeva un recupero di imposte di 40 milioni 181. Le ricordo che la percentuale delle imposte anticipate che si può scrivere quale recupero è del 27,5 percento, per cui se noi facciamo il 27,5 percento di 40 milioni, abbiamo come totale: 11.050.000: ecco da dove derivano i 6.400.000 di imposte anticipate che sono state di fatto iscritte per mascherare una perdita ben superiore. Allora le ricordo i numeri, Assessore: il Casinò ha perso 18.624.000 nell'anno 2012, 21.083.000 nel 2013, 8.791.000 nel primo semestre al 30 giugno 2014 per un totale di 48 milioni e mezzo circa; a questi ci aggiungiamo i 6.400.000 di imposte anticipate sovrastimate - che le ricordo sia la società...e in due occasioni il collegio sindacale le ha ribadito che non avevano titolo di essere iscritte, glielo hanno ribadito in tre...- vale circa 55 milioni. Questo per dire che una società pubblica dove la Regione la fa veramente da padrone dovrebbe avere, a nostro parere, la chiarezza, la limpidità di avere un bilancio trasparente, di avere un bilancio che non gioca con i sotterfugi, che non gioca con il fatto di iscrivere imposte anticipate solo per mascherare quella che poi lei alla fine ha chiamato una necessaria...l'ha chiamato un rafforzamento finanziario, vale a dire procedere alla ricostituzione in tempo ragionevolmente breve del capitale. Se non aveste iscritto i 6.400.000, cosa capitava? Beh, sarebbe capitato che eravate già abbondantemente all'atto dell'approvazione del bilancio sotto il terzo, avreste dovuto convocare con urgenza un'assemblea straordinaria, avreste dovuto presentare un piano e un bilancio, ma un piano credibile e un bilancio attendibile, cosa che non avete fatto, non lo avete fatto perché non avete neanche rispettato quello che prevede il 2446 del Codice civile. Voi l'assemblea straordinaria non l'avete neanche ancora convocata, perché quella del 22 settembre è un'assemblea ordinaria totalitaria, ma non è un'assemblea straordinaria ai sensi del Codice civile.

Allora cos'è successo? Vi dicevo...questo vi ha permesso di non evidenziare già all'atto dell'approvazione del bilancio che eravate comunque sotto il terzo del capitale, per cui è stata volutamente mascherata la perdita sotto il terzo del capitale. Non avete nel frattempo predisposto questo piano che il Codice civile prevede, perché il Codice civile è molto chiaro, dice che va convocata l'assemblea straordinaria in cui "deve essere sottoposta una relazione sulla situazione patrimoniale della società, con le osservazioni del collegio sindacale...". Vi siete limitati a prendere atto di due paginette - due paginette che gridano vendetta e non ho timore di dire che gridano vendetta - predisposte dall'Amministratore unico in cui c'è un piano finanziario quinquennale con nessuna attendibilità, perché, rispetto a quello che lei ci ha illustrato, caro Assessore, altro che dire: "le perdite verranno limitate"! Non c'è nulla, si prevede solo un importante, diciamo, ritorno di introiti che sono pura fantasia. Nessun piano interno di riqualificazione, di razionalizzazione...nulla! Con una paginetta sul retro in cui vengono definiti quelli che sono i buoni propositi, ma nulla di più, io li chiamo i buoni propositi, perché probabilmente alle elementari, se diamo un compitino del genere, lo fanno meglio, perché se gli spieghiamo la problematica, probabilmente hanno un'altra attenzione. Dicevo questo perché quello di cui noi siamo preoccupati...vede, Assessore, è che ci sia un minimo...se sacrificio va fatto, sia un sacrificio di prospettiva, sia un sacrificio che non crei false illusioni com'è successo fino ad oggi, sia un sacrificio in cui la politica sia coerente con quello che dice in aula rispetto a quello che approva in assemblea. Le ricordo ancora, Assessore, che era presente lei assieme al Presidente quando, a fronte di quei sacrifici che lei ha chiesto fossero fatti dai lavoratori, dai dipendenti, che valgono oltre 4 milioni mi pare stimati nel 2014, che poi hanno una prospettiva come lei diceva di 7 milioni...di 9 milioni nel 2014, non so quant'altro...allora, rispetto a questi 4 milioni che effettivamente sono stati fatti dai dipendenti, voi nell'assemblea del 23 di luglio, a fronte di una domanda specifica da lei rivolta su un chiarimento in merito alle imposte anticipate...una risposta in cui con una riga si liquida la cosa dicendo: "il dottor Chatel fornisce i chiarimenti richiesti all'Assessore in merito alla voce "imposte anticipate"" e non c'è un passaggio che chiarisca...bene, abbiamo una pagina e mezzo in cui assistiamo ad una sorta di autoesaltazione dell'Amministratore unico, in cui ci viene detto che, per quello che riguarda le riduzioni previste per dirigente e amministratori, "beh, l'Amministratore ha già fatto un grande sforzo nel 2013 rinunciando al premio, lo farà anche nel 2014 per cui verrà con questa rinuncia del premio, verrà dato adempimento al punto 6 del verbale dell'accordo del 19 maggio 2014". Voi assemblea avete detto: "prendo atto", avete detto: "sì" al fatto che l'Amministratore si autoassegnasse il premio, si autosospendesse il premio per mantenere fede all'accordo quando noi riteniamo - scusate se sbagliamo - che l'Assessore il 30 percento della riduzione la debba fare sugli stipendi...l'Amministratore, pardon, la debba fare sullo stipendio...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, chiedo scusa, non era riferito...era chiaramente un lapsus...la debba fare sullo stipendio e che del premio abbia almeno l'accortezza di neanche richiederlo, perché sarebbe veramente una presa in giro. Ecco allora dove la politica deve fare la sua parte, non potete fare gli spettatori in un'assemblea, approvare quello che vi viene proposto e non dare un segnale politico, perché, da una parte, si chiede uno sforzo ai lavoratori, dall'altra, si vota e si prende atto che l'Amministratore unico ha adempiuto all'articolo 6 rinunciando al premio...questa sicuramente è una parte; dall'altra, noi abbiamo assistito nelle audizioni da parte dell'Amministratore unico ad una sorta, lo dicevo prima, di autoesaltazione, nel senso che la percezione personale che ho avuto io è che lui era veramente convinto di quello che diceva, per cui vedeva rose e fiori, vedeva clienti a go-go, vedeva saloni a non finire. Mi ricordo già l'anno scorso quando è venuto in audizione ci diceva: "ma abbiamo la fila per quello che riguarda i congressi, il centro congressi sarà il futuro del Casinò. Abbiamo fatto quest'investimento, ma scherziamo? Ci sarà un boom". Non parliamo poi della famosa "clientela", ecco, "là assolutamente non c'è nessun problema, ci sarà un rilancio", "i lavoratori...ma no, non è un problema, noi abbiamo un piano di prospettiva che prevede tutta una serie di risparmi". Oh, non ne ha azzeccata una! Allora, scusate, ma dov'è la credibilità? Attenzione, noi in questo momento non chiediamo neanche più che vada a casa, tenuto conto che è in scadenza, visto che ha fatto disastri, si prenda la responsabilità di correggere i disastri! Il tempo è scaduto, nel senso che non ha tempi infiniti, tenuto conto che scadrà a marzo, noi pensiamo che il tempo necessario per risolvere questi tipi di problemi sia sicuramente entro l'anno. Oserei dire in prospettiva, tenuto conto che lei, Assessore - e poi mi riserverò di fare un ulteriore intervento sulla ricapitalizzazione -, ha chiesto un importante sforzo di ricapitalizzazione di 60 milioni, ebbene noi riteniamo che una ricapitalizzazione di 60 milioni debba essere vista in un contesto generale della Valle d'Aosta e il contesto generale per noi è l'approvazione del bilancio, per cui i tempi per mettere a posto i disastri sono i tempi che voi darete per l'approvazione del bilancio. Per noi è fondamentale perché ci sono altre situazioni di disagio, il disagio della Valle d'Aosta va visto nel suo insieme, nella sua globalità, le risorse vanno viste nella sua globalità. Questo per dire che altre situazioni simili non hanno avuto questo riguardo come succede adesso.

Detto questo, noi riteniamo che sia importante dare un futuro, riteniamo che sia importante che si vada in una direzione e si cambi veramente radicalmente gestione, per cui ribadisco: chi ha fatto il disastro lo metta a posto e poi abbia la cortezza di salutare, di andarsene, di andare altrove, mettere, creare...quello che lui comunemente chiamava il "mio piano", il "mio benchmarking", il mio...veramente...

Detto questo, noi vorremmo che ci fosse una chiarezza dal punto di vista politico su quelli che sono gli impegni da prendere prima della ricapitalizzazione, prima di procedere ad un importante sforzo come questo. A noi fa male sentire che, di fronte alle difficoltà che vengono espresse, che ci sono state espresse dagli operatori economici e turistici delle località Saint-Vincent, Châtillon, questa persona dica: "beh, io rappresento la società Casinò, io vado avanti sulla strada, non guardo in faccia a nessuno, questo è l'obiettivo che mi è stato dato dalla proprietà, pertanto io devo essere attento affinché ci sia margine operativo, ci sia crescita, ma poi se le altre attività nel contempo sono in difficoltà o chiudono, non è un problema mio". Questo ci è stato detto dicendo in modo chiarissimo che l'interesse per quella che è la collettività vicina, quelle che sono le attività che comunque vivevano di riflesso o comunque vivevano in un contesto in cui il Casinò era parte integrante...dal punto di vista dell'Amministratore, poco importava, questo non era l'obiettivo. Allora significa che questo probabilmente è stato un obiettivo che la politica gli ha dato o che la politica non si è accorta...o che la politica non ha voluto prendere in considerazione. Ecco allora la differenza di visione che si ha, è una visione di prospettiva, noi crediamo che, se uno sforzo va fatto, deve essere uno sforzo di prospettiva: dico questo perché, tornando a quelli che sono i dati che voi avete approvato all'interno del bilancio di previsione... Siamo anche assolutamente convinti che uno sforzo come quello che lei ha proposto sia uno sforzo che senza un piano riorganizzativo, un piano che preveda comunque un impegno importante per quello che riguarda un percorso di riqualificazione del personale, un accordo con le organizzazioni sindacali per quello che riguarda, diciamo, la razionalizzazione del personale, la riqualificazione del personale...non è ammissibile che in commissione ci venga ribadito a più voci che in una società che ha queste difficoltà oltre 50 percento siano amministrativi e che non sia possibile prevedere un percorso di riqualificazione interno, perché noi non vogliamo lasciare stare a casa nessuno! Attenzione, nessuno deve andare a casa, ma un percorso di riqualificazione obbligatorio interno...perché se anche un domani si dovesse far affidamento alla Fornero, io ricordo che la Fornero...una volta che si è proceduto eventualmente a questi percorsi di prepensionamento anticipato, il personale non viene sostituito! È necessario allora prevedere questo percorso di riqualificazione interno, è obbligatorio prevederlo in prospettiva futura, ma per il bene dei lavoratori, di quelli che lavorano lì dentro, per dargli un minimo di garanzia, perché sennò è veramente prendere risorse importanti, prendere tempo. Io vi dico anche in tutta sincerità che il tempo che state acquistando sono due anni, forse meno, due anni perché questa situazione...fra due anni vorrà dire che 60 milioni sono stati buttati e la Valle d'Aosta non può buttare 60 milioni in questo momento, non può buttarli mai, ma men che meno in questo momento!

Allora abbiate la correttezza, l'onestà di dire la verità, di dire quello che la politica in questo momento chiede, fissate obiettivi, paletti, fissate obiettivi temporali, fissate obiettivi economici, ma alla fine si deve chiudere prima di mettere in gioco 60 milioni. Questo è quanto penso e quanto la politica, a mio parere, dovrebbe avere il coraggio di dire e soprattutto non più mascherare perché si vuol continuare su questa strada. Io le ricordo ancora, Assessore, che di imposte anticipate nel prospettino che avete scritto ne avete scritte anche per il 2014 per oltre 4 milioni, per cui non si vuol correggere la rotta, si vuole continuare andare avanti sullo stesso sistema, cercando di comprare tempo in un momento in cui la situazione economica della Valle d'Aosta sta precipitando. Assessore, ne parleremo dopo che lei ci darà i dati di bilancio, che, a mio parere, potrebbero far dormire sonni poco tranquilli...ma pazienza la politica, perché la politica bene o male, anche se non dorme, può comunque vivere lo stesso, ma i cittadini in questo momento non hanno prospettive. Grazie.

Presidente - La parola alla Consigliera Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente e buongiorno a tutti.

Assessore Marguerettaz, no, scusi...ho avuto un lapsus, sono andata troppo indietro nel tempo...Assessore Perron, le chiederei in apertura se è possibile che ci fornisca la relazione, lo so che non è obbligatorio, però ci saremmo aspettati, come molte altre volte in cui è stato disponibile, che ce la fornisse anche questa volta...

(interruzione dell'Assessore Perron, fuori microfono)

...ce lo dirà, va bene, aspettiamo la pulitura...

Guardi, parto da una sua frase: "la Casa da gioco di Saint-Vincent è un luogo che elargisce divertimento e quindi, non essendo un bene primario, in un periodo di crisi è normale che abbia un calo". Come non condividerla, direi che è una frase di buon senso, una frase ovvia, è lapalissiana. Parto da queste sue parole, Assessore, perché trovo abbastanza normale quello che lei ha detto, ciò che non trovo normale è invece che la Giunta regionale chiami "rafforzamento finanziario" un salvataggio tout court. Un salvataggio bello e buono che l'Amministrazione regionale, questo Governo regionale decide ancora una volta di fare e di dare ad una stessa persona, che ha dimostrato direi di non essere in grado di gestire (forse anche come l'ha chiamata lei) una fase transitoria difficile, però in questo momento si continua a dare fiducia a chi male ha gestito questa fase di transizione difficile. Ciò che, ad esempio, non trovo normale, Assessore Perron, è che si continui a dire che tanto questo rifinanziamento di 60 milioni, che è poi di dopo un po' che si parla di milioni sembra tutto normale...60 milioni per il Casinò! è tutto normale, no? Ecco io non sono una che si abitua a questa normalità, le chiedo scusa però non riesco ad abituarmi che i 60 milioni siano normali da utilizzare per il salvataggio della Casa da gioco.

Dicevo prima che un'altra cosa che non trovo normale è che si continui a dire che tanto erano, sono obbligati...perché ormai il capitale ha raggiunto, è sceso talmente tanto, sotto un terzo appunto che quindi è obbligatorio il rifinanziamento. È vero, è certo, lo capiamo anche noi e, guardi, persino io, che sono una maestra, capisco che una volta che il capitale scende sotto un terzo è necessario fare un rifinanziamento, ciò che invece non capisco - e che credo la maggior parte dei valdostani non capisca - è come mai si è scesi sotto un terzo del capitale. Non era obbligatorio scendere così tanto e credo che non abbiano funzionato delle azioni che dovevano fare in modo che questo non avvenisse; ma il modo e l'atteggiamento con cui ci è stato...come dire? presentato è un bel modo, direi quasi che è stato affibbiato questo rafforzamento finanziario...è stato lo stesso con il quale ci siamo visti passare nello scorso autunno i 10 milioni, ancora nel momento dei lavori in corso, quei 10 milioni che dovevano in qualche modo permettere di finire i lavori, lavori straordinari, lavori che non si erano potuti prevedere, ci avevate detto lo scorso anno, lavori essenziali che in fase di progettazione non si erano visti, l'amianto lei lo ha citato, ma ce ne sono altri interessanti, che assolutamente in fase di progettazione non potevano essere previsti! Ad esempio, una cucina in più e la biancheria per un albergo, ad esempio, erano stati messi in questi 10 milioni, non erano previsti in fase di progettazione, erano state proprio cose extra, straordinarie.

Un'altra cosa che, ad esempio, non trovo normale è che settori come la sanità, la scuola, una cosa molto attuale i giovani, la disoccupazione giovanile, ad esempio, non vengono...questi settori non vengono affrontati con queste cifre, lì - l'ho detto già ieri e lo ripeto oggi -, per poter avere 1.000 euro, 10.000 euro, 60.000 euro, non 60.000.000, bisogna chiedere quasi l'elemosina e ogni volta presentare dei rapporti di cento pagine.

Vengo alle audizioni, sono state molto interessanti e, come Consiglieri della IV, ma anche della II Commissione, abbiamo chiesto ripetutamente anche più volte di poter avere delle audizioni con diversi interlocutori e credo che siano state molto interessanti, anche l'audizione con l'Amministratore unico Frigerio.

Lei, Assessore, oggi ha parlato, ha citato la congiuntura, lei ha guardato il bicchiere mezzo pieno, perché ha deciso così, perché così doveva...solo così poteva giustificare quest'azione e quindi ha parlato spesso di crisi, di congiuntura: "eh, è in aumento il gioco d'azzardo, è un prodotto di divertimento, torneranno a crescere...le nuove strutture permetteranno questa crescita, arriveranno i clienti facoltosi", ha parlato tantissime volte di questa congiuntura. Io ho fatto una domanda molto precisa all'Amministratore unico: gli ho chiesto, a suo parere, che cosa sarebbe successo alla Casa da gioco se non ci fosse stato questo salvataggio; gli ho chiesto se il Casinò era sull'orlo del fallimento - e la risposta è stata questa: "la domanda sulla ricapitalizzazione è molto complessa, se non si fosse ricapitalizzato - quindi lui l'ho dà già per acquisito: "se non si fosse ricapitalizzato", per lui è già fatto - credo che si sarebbero aperti molti problemi la cui fine è difficile da valutare, perché avremmo dovuto negoziare in modo stabile i mutui, avremmo dovuto velocizzare gli interventi sul personale per equilibrare i costi, quindi il risultato, dal mio punto di vista, era molto difficile, se non impossibile. Ora, con questo tipo di ricapitalizzazione si può guardare con maggiore tranquillità al futuro e costruire, come dicevamo prima, un percorso più equilibrato". Fa poi una "prospettiva": "nell'ultimo semestre, molto probabilmente la marginalità operativa tornerà ad essere positiva, c'è una prospettiva..." e poi conclude dicendo: "si tratta di una ricapitalizzazione per far fronte, come ho detto, agli investimenti e non per la marginalità operativa, è una ricapitalizzazione molto, molto diversa". Praticamente ha detto che questi 60 milioni sono una boccata d'aria, un po' di ossigeno che arriva, altrimenti "avremmo dovuto - e io spero che su questo si drizzino le antenne - velocizzare gli interventi sul personale per equilibrare i costi, quindi il risultato...", quindi gli interventi sul personale lui li ha già in previsione, senza i 60 milioni li avrebbe dovuti velocizzare e questo è quanto.

C'è un altro aspetto che lei oggi nella sua relazione non ha toccato credo appositamente; per la sua sempre, diciamo, anche onestà intellettuale con cui ama affrontare queste situazioni, mi sarei aspettata che avesse speso due parole ad esempio...scusi se la disturbo...ma aspetto un attimo...

(interruzione dell'Assessore Perron, fuori microfono)

...dicevo che mi sarei aspettata che lei oggi avesse parlato di territorio e si fosse preso anche lei un impegno di interagire con il territorio, chiaramente parlo del territorio di Saint-Vincent e di Châtillon anzitutto, ma di tutta la regione Valle d'Aosta, che in questo momento ha gridato e sta lanciando grida d'allarme, ma nessuno pare averle sentite, perché questa gestione Frigerio ha davvero creato un baratro fra il territorio e quest'oasi dorata tutta nuova e ristrutturata che è il Casinò e Billia, che è zona Casinò e Billia. Questo grido d'allarme non lo dico io, non è che ho questa grande prévoyance, è un grido d'allarme che parte e arriva dallo stesso territorio, arriva innanzitutto dalle istituzioni del territorio, dai rappresentanti di maggioranza che sono chiamati a lavorare per questo; credo di poter dire, visto anche il posizionamento del Comune nell'assemblea, arriva dai rappresentanti che credo appartengano allo stesso vostro movimento, allo stesso vostro partito e che dicono innanzitutto di non essere stati considerati e di non essere stati neppure interpellati. Questo adesso lo vado a cercare, non so se lo troverò immediatamente...lo dice l'Assessore Maura Susanna ad una nostra domanda: "è stato sollecitato dalla minoranza più volte un incontro già nel 2013. Va da sé che a tutt'oggi - prendo un pezzetto, estrapolo - (eravamo verso la fine di settembre 2013) aspettiamo ancora di avere quest'audizione, quest'incontro. Il Sindaco ci ha comunicato di aver reiterato più volte queste richieste e soprattutto nei confronti dell'Amministratore. Non c'è stato verso di incontrarlo, cosa che ci dispiace molto anche perché Saint-Vincent conta molto poco, ma comunque nell'assetto di questa società quello zero virgola è di Saint-Vincent, per cui riteniamo che l'Amministratore dell'azienda dovesse a tutt'oggi presentarsi per dire le sue cose". E poi dice che era stato richiesto un incontro anche in Consiglio comunale anche del Presidente della Regione e Frigerio, l'Amministratore unico, ha dichiarato di non aver potuto in qualche modo organizzare quest'incontro perché a marzo 2014, proprio il giorno dopo che lui aveva...no, il giorno prima che lui avesse organizzato quest'incontro è caduta la Giunta. Non so se ho ben capito, ma, a quanto ci è parso, il Presidente della Regione nel periodo di crisi non ha mai perso le sue funzioni, quindi se Frigerio aveva organizzato quest'incontro il giorno successivo a quel famoso Consiglio regionale di marzo, poteva benissimo continuare la sua azione, così come ha continuato a fare tutte le altre iniziative, ha firmato tutti i documenti che ha ritenuto ed è intervenuto in tutti i convegni e in tutte le assemblee che ha ritenuto, anche per il suo ruolo, di seguire.

Parlavo quindi di non ascolto del territorio, soprattutto delle istituzioni, ma non ascolto neppure degli operatori, dei cittadini del territorio, perché se da una parte il Comune non è stato interpellato, non è mai stato incontrato, non è mai stato ascoltato, neppure gli albergatori, neppure tutte le associazioni che operano sul territorio non sono state ascoltate, non c'è stato con loro nessun tentativo di concertazione, anche forse per essere complementari gli uni con gli altri. Questa complementarietà che tante volte ho sentito...il cinque stelle, questa Spa, questa struttura del Casinò doveva diventare complementare per Saint-Vincent, ma come si fa a diventare complementari se non ci si incontra e non si decidono le azioni insieme e non si condividono? Il grido di allarme arriva, ad esempio - e oggi lei non ha neanche sfiorato quest'argomento -, sulla concorrenza sleale che loro ritengono esserci tra l'albergo cinque stelle e il quattro stelle e gli alberghi di Saint-Vincent. Lei sa benissimo a cosa mi riferisco: alle varie promozioni, che giustamente Frigerio giustifica dicendo: "io devo far rendere la struttura che gestisco e quindi io decido quali sono i modi per farlo rendere e se il tre per due funziona, poco importa se poi riempio il mio e non c'è un ritorno sul territorio". Mi chiedo il perché non ci sia questo raccordo, mi chiedo perché non ci sia stato, mi chiedo perché per ora non sia ancora previsto, perché il primo documento dove dovremmo averlo scritto è quello del piano economico che c'è stato...quelle due paginette cui si riferiva il collega, quelle due paginette che ci sono state date, con quegli impegni scarni, almeno lì un raccordo doveva esserci, c'è una frasettina piccina piccina che dice niente, ma di azioni concrete con il territorio non ce ne sono! Mi chiedo il perché non ci sia questa volontà, perché dovremmo aver fiducia, perché lei, Assessore, dice ripetutamente che noi dobbiamo avere fiducia perché tutte le azioni, ormai tutto il periodo nero, il periodo di crisi (ah già, la parola "nero" infatti non so se si usa per scongiurare, ma tra pepe nero, pecora nera è tutto nero dentro il Casinò, comunque chiudo la parentesi) mi chiedo, Assessore, perché noi dovremmo aver fiducia in queste azioni, perché il futuro sarà più roseo e non più nero. Lei usa queste parole: "ci vorrà del tempo", nella sua relazione l'ha ripetuto tantissime volte e poi usa un altro modo..."molto probabilmente riusciremo...", "molto probabilmente si riuscirà ad uscire...".

L'ha detto prima il collega Gerandin: noi abbiamo bisogno di certezze e abbiamo bisogno, perché lo richiedono i lavoratori, lo richiede tutta la Valle d'Aosta, di credibilità. Dov'è la credibilità? Lei oggi ci ha parlato di dati, di proiezioni, di rispetto, di perdite, ma non così gravi - e poi io non entro nel merito, lo farà il mio collega Chatrian, che a livello di numeri è attendibilissimo -, ma come facciamo ad aver fiducia e dov'è la credibilità quando credo nelle proiezioni di marzo, nelle audizioni di marzo con Frigerio le perdite mi pare che fossero preventivate verso i 14 milioni? E adesso siamo già ad una previsione superiore? Come facciamo ad aver fiducia in tutto quello che ci dite riguardo ai clienti facoltosi, che arriveranno da Macao, dalla Cina, da Hong Kong, come ci ha detto lei? Mi piacerebbe ad esempio sapere, mi piacerebbe conoscere perché credo che se lo chiedano anche i valdostani, che cosa lasceremo a questi clienti facoltosi di nostro, cosa ci costerà quest'operazione, che cosa lasciamo in cambio, perché credo che sia un po' troppo semplicistico dire: "stiamo prendendo contatti, stanno partendo iniziative" e quindi uno si aspetta...quale sarà il ritorno. Ci si chiede anche il perché scegliere Saint-Vincent, perché tutta questa clientela facoltosa che finora non è arrivata dovrebbe scegliere...perché a questa clientela dovrebbe convenire venire a Saint-Vincent. Io immagino che ci sia una grandissima sinergia e una force de frappe in questo momento fra EXPO 2015, la stessa Casino e la stessa clientela di Macao e di Hong Kong, ma mi chiedo da dove noi possiamo dire: "sì, quest'operazione è credibile, sicuramente su questa possiamo fare affidamento". Dalle parole dell'Amministratore unico, me lo permetta, no, non possiamo certo prendere la credibilità da lì; dal suo ottimismo, Assessore, potremmo anche, però forse non conviene neanche a lei che ci affidiamo solo al suo ottimismo...

Abbiamo provato a cercare un documento, abbiamo provato a leggere attentamente tra le righe, sopra le righe, sotto le righe il piano economico aziendale, il piano finanziario, quello che va dal 2014 al 2018, abbiamo detto: "lì ci sarà sicuramente tracciato tutto", ecco, credo che questo documento steso dall'Amministratore unico...è questo, anzi, per la cronaca, c'è già una pagina in più, perché ho fatto due volte la fotocopia, quindi sarebbero due fotocopie non scarne, ma scarnissime, che credo siano quasi offensive sia per noi che per gli amministratori comunali e per i valdostani. L'Amministratore unico esordisce...ecco probabilmente è prassi, io qui non sono competente nella stesura di lettere aziendali, quindi probabilmente le lettere aziendali si fanno così, però, a fronte di perdite gravi della propria azienda, l'Amministratore unico scrive: "a fronte delle preoccupazioni sulla situazione economica della società espresse dal socio Regione - quindi da lei, Assessore, o lei, Presidente, non so...mi pare che ci fosse l'Assessore...quindi è a fronte delle "vostre" preoccupazioni - nel corso dell'assemblea del 22 settembre e la ribadita disponibilità a sostenerla finanziariamente - quindi la "ribadita disponibilità" è sempre vostra - ricostituendo il capitale sociale ad un ammontare tale da garantire l'ordinaria attività aziendale, con la presente confermiamo - cioè Azienda Casino, l'Amministratore unico conferma - l'impegno dell'azienda a mettere in atto tutti gli interventi sia organizzativi, sia commerciali volti al rilancio dell'azienda". È quindi a fronte delle "vostre" preoccupazioni, non delle "sue", lui non è preoccupato eh...solo a fronte delle preoccupazioni sulla situazione espresse dal socio Regione.

Dopo 100 milioni di lavori, adesso...i 10 milioni dello scorso anno li metto dentro i 100, faccio un abbuono...va bene, ma di fronte ai 60 milioni di soldi pubblici che adesso vengono investiti di nuovo lì, io quindi trovo un affronto questa lettera, queste parole sono un affronto, ma non nei confronti suoi o miei, ma nei confronti dei cittadini valdostani, nei confronti di tutti quelli che non arrivano alla fine del mese! Assessore, a fronte di una lettera così, io l'avrei rispedita al mittente! Ma sa che non è importante, eh, quello che...però io la rileggo: "a fronte delle preoccupazioni del socio Regione...", non dell'Amministratore unico! Allora poi andiamo a leggere gli impegni, perché poi la lettera finisce così, non c'è molto altro, ci sono i ringraziamenti di rito...ah sì, c'è anche la specifica che questo piano economico sarà per gli anni 2014-2018 "tenendo conto di un piano di rafforzamento patrimoniale consistente in un aumento di capitale di 60 milioni". Lui, di fronte a questo, quindi si mette e scrive questi impegni: sette impegni, questi...neanche una programmazione banalissima alla scuola materna è per quattro anni di questo tipo! L'Amministratore unico ci ha però assicurato che il primo punto, quello sotto il profilo organizzativo ed economico, cioè aumentare la produttività pro capite del personale, è un punto importantissimo che vale solo quello 10 milioni, poi tutti gli altri sette quindi varranno per...quindi ogni punto di questi...ce ne sono sette, valgono più o meno dieci milioni di ricapitalizzazione.

Non mi dilungo, perché mi riservo anche di ascoltare il dibattito e poi eventualmente di intervenire, però credo che siamo sull'orlo del precipizio, altro che roseo. Adesso bisogna decidere se fare un passo avanti verso il precipizio o forse guardare un attimo e rebrousser chemin, quelquefois c'est plus utile! Credo proprio che questi impegni, se non saranno...non solo un po' numericamente anche degli impegni più, anche sostanzialmente, rinvigoriti e degli impegni seri, credibili, credo proprio che noi il passo nel precipizio non lo faremo e lo lasceremo fare ad altri se non ci saranno impegni chiari, chiarissimi da parte dell'Amministratore unico, ma non solo, perché alla fine tutte le azioni giuste, sbagliate che l'Amministratore unico ha fatto sono state tutte avallate anche dal Governo regionale.

Presidente - La parola al collega Rosset.

Rosset (UVP) - Merci Président, bonjour à vous tous.

Bene, nel parlare del Casinò viene spesso la tentazione di ricordare di nuovo gli ammonimenti che l'Union Valdôtaine Progressiste fece in quest'aula all'inizio dello scorso anno trovando nel Governo un muro di gomma. Sopire e troncare era un po' la regola ferrea, bisognava far finta che tutto andasse bene, perché nessuno sbagliasse. Pian piano poi siamo alla recente piena ammissione di questi giorni, è emersa la triste verità che noi segnalavamo per anni per senso di responsabilità della crisi gravissima della Casa da gioco di Saint-Vincent, sapevamo anche che prima o poi questo sarebbe avvenuto. Allora, è questa la storia di un disastro annunciato e di una difesa, pur autorevole, di un Governo che non è servita. Ora, lei, Assessore, stamattina ci ha detto: "attenta politica nella gestione delle risorse", qui, caro Assessore, il disastro sono i bilanci, il disastro è la gestione, il disastro sono le prospettive della Casa da gioco di Saint-Vincent! Giustamente è già stato detto da chi mi ha preceduto che il responsabile della situazione è l'Amministratore unico, nulla contro di lui, ma una responsabilità come da Codice civile...che poi abbia operato in autonomia, questo lo dirà il tempo, fatto sta che il Consiglio Valle non può tacere e anche il salvataggio in corso, che è un pannicello caldo rispetto al fallimento, conferma quanto noi abbiamo detto e ripetuto, cioè siamo alla frutta. Le bugie sono tutte venute al pettine e stupisce che l'Amministratore unico mostri ancora disinvolta serenità di fronte ad un insuccesso conclamato.

Ora, non voglio recriminare sul passato, ma motivare le inquietudini per il futuro. Chi ha già a lungo fallito non si capisce perché dovrebbe avere nuove occasioni per sbagliare di nuovo, peggiorando la situazione già catastrofica e che oggi viene riversata sulla pelle dei lavoratori, questo senza che nessuno voglia pagarne il conto. Ora, sono i fatti, l'assoluta mancanza di azioni e prospettive per un rilancio che motivano...che i vertici della Casa da gioco compiano il gesto liberatorio sarebbe un segno di buon senso e di dignità da apprezzare e potrebbe essere per qualcuno un ultimo sussulto di orgoglio. Ora, fare finta di niente, non ammettere la sconfitta, la grave situazione in essere, grave e pregiudizievole sarebbe solo un nascondersi una realtà evidente, che non consente il mantenimento nei posti apicali di chi ha sbagliato ai danni della comunità, per cui, per favore, cambiamo. Cambiamo per evitare, come dicevo, oltre ai danni, la beffa, che il rilancio tanto promesso sia gestito da chi ha trascinato il Casinò e non solo, anche il nuovo e costosissimo sistema alberghiero in fondo al pozzo e la luce non si vede.

Questo disastro spiace e intristisce ed è il segno tangibile della necessità del cambiamento. Ora, come chiediamo, bisogna avere certezze: certezze sul futuro e su quella rete di vicende che hanno portato al tracollo e a spese folli nei lavori spesso mediocri che sono stati fatti. Si tratta di scavare a fondo nelle responsabilità gestionali e politiche e anche negli errori che si dovranno forzatamente accertare: questo lo chiede non solo la comunità di Saint-Vincent, che oggi è in una situazione di grossa difficoltà, questo lo chiede l'intera comunità valdostana nell'ottica di un risultato fattibile per la Casa da gioco migliore. Grazie.

Presidente - Grazie collega.

Altri che chiedono la parola? Non vedo altre richieste. Vi ricordo che siamo in discussione generale sui due punti. Io mi rimetto a tutti i Consiglieri se vogliono prendere la parola su quest'argomento...ma non è che io posso obbligare a che ci sia un intervento della maggioranza e ad un intervento dell'opposizione, io posso solo dare la parola e aspettare che qualcuno la chieda in discussione generale, non posso obbligare la maggioranza o l'opposizione ad intervenire, poi è chiaro che se c'è un ragionamento politico di questo tipo, lo si fa dai banchi dei gruppi. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Sì, nessun ragionamento politico, Presidente, quello che stavamo con i colleghi dicendo fuori dai microfoni è che, per la politica dell'alternanza che contraddistingue di solito quest'aula, noi ci aspettiamo che, al di là della relazione dell'Assessore, qualche collega di maggioranza si alzi per convincerci a supporto delle considerazioni dell'Assessore, perché non è che per adesso abbiamo sentito delle grandi considerazioni...qualche intervento da parte delle forze di opposizione c'è stato, ce ne saranno credo tanti altri, ci aspettiamo magari proprio per quest'alternanza che anche qualche Consigliere di maggioranza si alzi a dirci qualcosa. Grazie.

Presidente - Dopo questa richiesta del collega Laurent Viérin, invito nuovamente i Consiglieri a prenotarsi. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Non è un intervento, anch'io per sollecitare la maggioranza, ad esempio, so che l'Assessore Marquis e il collega Isabellon hanno incontrato non tanto tempo fa alcuni rappresentanti delle categorie sociali di Saint-Vincent e quindi magari anche loro potrebbero darci qualche suggestione in merito a ciò che sta accadendo. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Cognetta. Formulo ancora una volta la richiesta: chi vuole intervenire? Per mozione d'ordine, la parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Presidente, per mozione d'ordine. Io vorrei sollecitare la maggioranza in questi termini: siccome in questi giorni si è parlato di una crisi politica molto forte, si è parlato di dialogo e di quant'altro, beh, per noi è fondamentale capire come si posizionano sulla relazione dell'Assessore le forze politiche Union Valdôtaine e Stella Alpina. Come minimo basta anche semplicemente che ci dicano: "ci riconosciamo nella relazione dell'Assessore". Questo consente alle forze che sono qui in questo Consiglio regionale di fare delle valutazioni anche politiche relative all'intervento che fanno, non è solo una questione tecnica, è molto complicata la questione del Casinò, l'hanno illustrata bene i colleghi che ci hanno preceduto...quindi, come avviene nelle normali aule parlamentari di tutto il mondo, c'è un posizionamento politico che adesso è ancora maggiormente avvalorato dal fatto che c'è una crisi politica conclamata in quest'aula della maggioranza e noi vogliamo capire se ci sono smarcamenti e quant'altro rispetto alla relazione dell'Assessore. Se poi questa cosa a voi è indifferente, insomma, poi noi faremo le nostre valutazioni, decideremo, ma questo per me come mozione d'ordine...è importante da capire se la maggioranza interviene solo in replica per rintuzzare magari alcune affermazioni pesanti della minoranza, e quindi vorrebbe dire sostanzialmente che si riconosce nella relazione dell'Assessore, oppure se c'è una posizione particolare che noi...

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Grazie Presidente. Per chiedere una sospensione per una riunione di maggioranza.

Presidente - La sospensione è accordata per cinque minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,03 alle ore 11,22.

Viérin M. (Presidente) - Bene, colleghi, riprendiamo i lavori. Chi chiede la parola? La parola al collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Un piccolo intervento per produrre un contributo a quest'Assemblea in merito al dibattito più di carattere politico, nel rimarcare un passaggio che noi riteniamo importante, che è quello del sostegno rispetto a questa deliberazione, perché, ovviamente, all'interno della maggioranza c'è stato un confronto che ha portato all'identificazione, dal punto di vista politico, di questo passaggio.

Non entrerò nel merito degli aspetti tecnici, l'Assessore Perron ha ben illustrato nella sua esaustiva relazione quelli che sono i passaggi più di carattere tecnico e direi addirittura con degli aspetti legati a tematiche finanziarie che non appartengono molto alla mia professionalità. Io credo che questo passaggio sia un passaggio importante, ma non bisogna dimenticarsi quelli che sono stati i vari percorsi che il Casinò ha dovuto attuare per arrivare alla situazione che in questo momento stiamo vivendo. Dobbiamo ricordare quello che è il piano aziendale, che è stato approvato da quest'Assemblea, dobbiamo ricordare l'acquisto immobiliare che è stato prodotto con scelta politica del Billia. Tutto questo ha comportato tutta una serie di scelte politiche che hanno dovuto prevedere tutta una serie di investimenti per poter far sì che la nostra risorsa, perché tale è il Casinò per la Valle d'Aosta, potesse avere un futuro.

Ci troviamo a dover fare un'analisi del momento che è particolarmente condizionata da fattori esterni. Questi fattori esterni li conoscete benissimo, perché, da quando si è insediata questa quattordicesima legislatura, il tema del Casinò ha più volte occupato i punti all'ordine del giorno e quindi cercherò di riassumerli senza cercare di togliere troppo tempo a quello che è un dibattito sicuramente importante. Ripeto che le perturbazioni esterne sono state incisive, prime fra tutte la crisi economica, che ha prodotto, non solo a livello regionale, ma nazionale, europeo e mondiale una diminuzione di quelle che sono le possibilità di spesa dei cittadini, le possibilità di investimento, le possibilità di fruire di quella che era la bontà del sistema economico anche valdostano. Dall'altra parte c'è una crisi veramente profonda del gioco, che non è solo incardinata nel territorio nazionale, basta leggere quelli che sono i report legati alla crisi del gioco a livello europeo. Tecnicamente ci è stato esposto dall'Assessore, ma qualcun altro ha ripreso quelli che sono i dati in merito a questa crisi sul territorio nazionale ed europeo, ma ritengo che a questo punto ci sia da fare una valutazione più di carattere politico che è: qual è il futuro per questo Casinò? Ho letto in vari comunicati stampa quello che è stato il contributo del Casinò anche per l'economia valdostana e ritengo che questo sia un elemento da prendere in considerazione, ma non bisogna dimenticarsi che responsabilità della politica è anche cercare di dare un futuro a quelli che sono gli elementi di qualità del nostro sistema e qui, allora, la scelta di cercare di dare ancora una chance per quanto riguarda il futuro della struttura del Casinò, perché non possiamo permetterci di far decadere quella che per anni è stata un'eccellenza per la Valle d'Aosta. Da qui il sostegno rispetto a due atti, soprattutto all'atto della ricapitalizzazione, perché riteniamo necessario andare a sostenere per dare un segnale chiaro e netto anche a tutti coloro che ruotano intorno al mondo del Casinò, che è il seguente: siamo arrivati forse al punto di svolta, forse non potremo più tornare indietro se falliamo questo passaggio. Allora, da qui la responsabilizzazione di tutti gli attori: dalla politica fino all'ultimo dipendente, fino anche tutte le aziende che ruotano intorno all'indotto del Casinò. Siamo in un momento di crisi, è uno sforzo che noi produciamo per andare a sostenere quest'azienda, che per noi è molto importante non solo per i posti di lavoro che dà, ma per tutto l'indotto che questo crea al sistema Valle d'Aosta.

Voglio fare un ultimo passaggio - ultimo non in ordine di importanza, anzi forse sarebbe il punto principale da mettere in evidenza -: il rapporto con il territorio. Molti di voi hanno già detto quelle che sono le criticità sul territorio, molti hanno già detto quelle che sono le ripercussioni negative legate anche alla crisi economica. Noi riteniamo, come Stella Alpina, che bisogna avere un dialogo più continuo con il territorio per percepire quelle che sono le reali problematiche. L'Assessore l'ha già accennato, sono sicuro che porterà avanti quest'istanza, anche perché un'azienda si contestualizza bene nel territorio nel momento in cui dialoga con il territorio. Questa è una cosa che noi riteniamo molto importante e riteniamo necessario avere un confronto continuativo con l'Amministrazione pubblica del Comune di Saint-Vincent, ma soprattutto con le professionalità territoriali che vivono in quel territorio.

Nel sostenere e nel ringraziare l'Assessore per il suo intervento, ripeto, tecnicamente molto esaustivo, ritengo che politicamente il sostegno a questa delibera va nell'ottica di salvaguardare quella che è una tipicità della Valle d'Aosta, un'azienda da salvaguardare per il futuro del territorio, per il futuro dei lavoratori e anche per il sistema Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente - Grazie collega Borrello. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Intanto prendo atto che, dopo una sospensione, una riunione dell'ex maggioranza, sentiamo anche una voce di parte di questa e principalmente la Stella Alpina che è stata espressione negli ultimi mesi...dell'Assessore Baccega, che si è occupato in questa legislatura, in questa prima parte di legislatura del dossier Casinò...sottoscrivere la relazione dell'Assessore Perron e ricordo anche che non stiamo discutendo solo la questione dei 60 milioni al Casinò della delibera, ma stiamo discutendo dell'andamento del Casinò, collega Borrello, che quindi il mio intervento sarà centrato in parte sull'andamento generale e in parte su questa questione del rifinanziamento. Noi abbiamo ascoltato con attenzione l'Assessore Perron, la relazione che le hanno preparato e non è neanche troppo difficile capire chi abbia preparato questa relazione vista la difesa d'ufficio che lei oggi in quest'aula ha voluto portare, che è un po' la fotocopia della relazione del venditore di fumo che in commissione è venuto per mesi con le slide a parlarci di un mondo parallelo, di un mondo che, sì, aveva qualche difficoltà, ma la parola "difficoltà" non è mai stata utilizzata: aveva qualche criticità legata ad un periodo, ad un momento, ad una crisi, ad una parte contingente di situazione, ma che tutto sarebbe andato bene, che si stava lavorando nella direzione giusta e che quindi i risultati sarebbero arrivati. Questo refrain lo abbiamo ancora dovuto ascoltare pochi giorni fa in commissione e oggi noi ci saremmo aspettati tutt'altro da lei, Assessore Perron, soprattutto in questo momento in cui da settimane...e soprattutto dopo la presa d'atto che questa maggioranza non ha più i numeri per governare si è da più parti sollecitato...cioè la condivisione. Allora, è vero che la condivisione non può far venir meno i punti di vista diversi, però noi ci saremmo aspettati...ed è per questo che abbiamo molta delusione, tanta amarezza dopo la sua relazione, forse anche un po' di rabbia, perché se l'atteggiamento oggi era quello di venire qui in aula e di continuare ad arrampicarsi sui vetri con delle relazioni, con delle giustificazioni, con delle scuse, ma noi potevamo anche evitare di fare questa discussione, potevamo essere chiamati a votare per questi 60 milioni. L'andamento avete cercato di ritardarlo e, combinazione, arriva proprio assieme ai 60 milioni, noi ci saremmo auspicati che oggi con tanta umiltà e con un po' di franchezza finalmente si sarebbe affrontata la situazione del Casinò per quella che era. Diagnosi che poi si chiude, perché una volta che si fa una diagnosi che le cose vanno male non è che noi abbiamo particolare gradimento e soddisfazione nel continuare a dire che le cose vanno male.

La cosa che ci preoccupa è che, da un lato, il suo atteggiamento di venire qui e minimizzare è la fotocopia dell'atteggiamento della Dirigenza di questi anni, di questi mesi che ha messo in difficoltà la politica e non abbiamo visto un barlume di prospettiva, che è la cosa ancora più grave. Allora, io cercherò in parte di esprimere considerazioni sui due aspetti e sul suo atteggiamento nel porsi in aula a fronte di un disastro che noi pensavamo fosse perlomeno riconosciuto e invece in parte...rispetto al merito di quanto ha detto sul presente, su quello che è successo e soprattutto sul futuro.

Ora, l'atteggiamento: lei è arrivato con una montagna di giustificazioni, di alibi, di scuse che le hanno preparato, ripeto, perché non vogliamo pensare che lei in due mesi sia veramente riuscito a percepire che tutti quelli che oggi sono gli alibi siano realtà. Allora parliamo di concorrenza, di congiuntura, di lavori, di sindacati, dei mille euro, della questione della difficoltà, della crisi dei giochi, del contenzioso, degli imprevisti, gli imprevisti nei lavori sono soprattutto così ingenti...addirittura siamo arrivati, Assessore Perron, nella sua relazione a dare la colpa della perdita della clientela ai lavoratori che hanno scioperato. Scusi, lei, Assessore Perron, ha detto - meno male che i Consigli sono registrati, ma abbiamo ancora qualche capacità di prendere appunti - che la questione degli scioperi ha fatto perdere parte dei lavoratori che erano fidelizzati durante la settimana. A parte che non sappiamo dove sono questi giocatori, perché, per le poche persone che hanno ancora voglia di parlare della situazione del Casinò laggiù, a noi risulta che proprio gente non ce ne sia purtroppo. Se poi gli scioperi sono una parte di causa della perdita di clientela, Assessore, noi non ci riconosciamo in questa cosa, anche perché gli scioperi probabilmente arrivano anche a seguito di una situazione di tensione che si è creata in questi mesi, per non dire in quest'ultimo anno.

Al di là di questo, la fotocopia delle considerazioni che lei oggi ha portato in aula e che abbiamo già sentito in commissione non portano niente di nuovo. Lei è venuto qui per difendere l'indifendibile, con la mancanza di ciò che la politica a volte dovrebbe avere...l'umiltà di dire: "benissimo, c'è un problema, lo affrontiamo tutti assieme", c'è una situazione che è grave, ma ci sarà qualcuno che ha almeno un minimo di responsabilità o gli agenti sono tutti esterni, tutto fuori dalla Valle, tutto fuori da questo Palazzo, soprattutto tutto fuori da questa Dirigenza? Assolutamente non permettiamoci di dire che queste persone in questi cinque anni, perché è ormai più di cinque anni che questi Dirigenti sono qui...assolutamente non si venga qui in quest'aula a dire che queste persone hanno sbagliato, magari sottovalutato qualcosa... Allora, noi glielo abbiamo già sottolineato nell'ultimo Consiglio, noi abbiamo cercato nell'ultimo Consiglio di tracciare una linea di demarcazione tra la politica, che ad un certo punto ha fatto tutto il possibile secondo noi, e oggi siete ancora qui a portare un ulteriore finanziamento, e poi le dirò anche gli altri sforzi che in questi anni sono stati fatti dalla politica, tanto per ricordarceli a tutti noi, per cercare di far andare meglio le cose laggiù...la linea di demarcazione ad un certo punto o ferma la politica che si prende la responsabilità di dire: "qualcuno laggiù ha sbagliato", sennò la politica diventa complice di quest'azione laggiù. Allora noi glielo abbiamo già cercato di far percepire dell'ultimo Consiglio, oggi cercherò di ribadirlo, ma oggi è veramente l'ultimo appello che noi formuliamo, perché se qui in quest'aula non c'è una parola per ammettere che, al di là delle cause esterne, c'è un minimo di responsabilità da parte della Dirigenza...lei, Assessore Perron, se si limita a dire che questa Dirigenza non ha fatto niente di illegittimo...ma ci mancherebbe, facciamo ancora qualcosa di illegittimo, ma non è qui il punto delle responsabilità dell'altro giorno! Noi volevamo appurare, ma, visto che lei non l'ha fatto, lo faremo tutti assieme...capire se nella conduzione, a fronte di un piano di sviluppo che qui è stato approvato e che non è stato realizzato come qui era stato approvato, anche nelle previsioni, l'ha detto lei stesso, ci sono state delle previsioni che sono state molto meno rosee rispetto a ciò che era stato previsto...beh, non possiamo continuare con la politica dello struzzo, Assessore!

Allora, lei in questi mesi, ne prendiamo atto, si è occupato di Casinò, lei è andato giù, è andato in sala, è andato nella S.p.A., nel ristorante, ha fatto i discorsi al galà e addirittura è andato nelle assemblee sindacali, cioè ci sembrava quasi di essere tornati alla politica degli anni '80 di chi aveva la bottiglia di whisky al Casinò e si andava giù...va benissimo, noi l'abbiamo detto tante volte. La politica, per quel che si può, dovrebbe stare lontana dalla gestione quotidiana del Casinò, perché non è una bella immagine quella che abbiamo dato come Amministrazione! Io dico: "abbiamo" perché qui siamo tutti qui Amministratori della Valle d'Aosta e lei, Assessore, si è preso la briga in questi mesi, forse anche un po' ingenuamente, di andare giù in queste sale e di essere sempre presente, pensando che lei forse così sarebbe riuscito a risolvere qualche problema e sicuramente anche la Dirigenza...oggi lo ritroviamo nella fotocopia nelle parole, ecco, qualche virus di concetto magari glielo hanno anche innescato, inteso come opera di convincimento che laggiù di responsabilità non ce n'è, non ce ne sono.

Allora, senza andare a scomodare l'Assessore Marguerettaz, che ad un certo punto disse: "benissimo...", si parlava dell'inizio degli anni 2000 e si diceva che il Casinò era il disastro. Allora, visto che c'era il disastro in quegli anni, bisognava rimuovere l'Amministratore, che a quell'epoca era Trentaz...è stato rimosso e, se all'epoca era il disastro, noi ci chiediamo oggi cos'è? Perché peggio del disastro...noi non riusciamo a renderci conto di che cosa ci sia peggio del disastro! Dal disastro alla catastrofe, e poi possiamo trovare anche altri aggettivi, ma all'epoca - chi era qui in quest'aula se lo ricorda - noi eravamo al disastro, "il Casinò è un disastro"...malissimo. Peccato che lei oggi ci ha ricordato i dati, del miliardo e qualcosa che il Casinò negli anni ha dato all'Amministrazione.

Le parlerò poi anche della questione del disciplinare, perché anche nel ricostruire i bilanci forse si è dimenticato qualcuno laggiù che ad un certo punto la Regione ha rivisto il disciplinare per cercare di aiutare il Casinò...quindi, che non è proprio come dice lei, anzi come qualcuno ci ha detto al sopraluogo: "eh, per anni noi abbiamo dato i soldi alla Regione e la Regione non ha mai fatto un soldo di lavoro". Sì, peccato che però ha rivisto il disciplinare, ha cercato sempre di aiutare, ha cercato sempre di investire sul Casinò, perché tutta la questione della politica dell'accerchiamento è stata risolta qui. Allora, dico questo perché forse anche lei, Assessore, come il suo predecessore, ad un certo punto, è stato da noi rilevato, forse lei sta vivendo e vedendo un altro film. Allora quando il collega Donzel prima ha detto: "ma noi vorremmo capire anche gli altri cosa pensano", intendeva proprio questo. Noi vogliamo capire se la sua relazione è fuori dalle sensibilità del resto della Giunta, del resto della maggioranza, dall'Union Valdôtaine, dalla Stella Alpina, da tutte le persone che poi nei corridoi sono quelle che si dicono preoccupate per la situazione tanto quanto noi. Se invece, come abbiamo capito intanto dalla Stella Alpina, che condivide in pieno la relazione dell'Assessore, quindi abbiamo già un pezzo di ricostruzione in più, voi credete di venire qui e di continuare a fare di questa gestione del Casinò un qualcosa che è definito - ed è questa una questione che ci allibisce - "come un'attenta politica della gestione delle risorse, tra le altre cose, e una politica che è probabilmente corretta da un punto di vista anche del marketing e del commerciale", ma noi ci chiediamo oggi perché il Casinò sta andando male. ...sì, gli alibi, sì, tutto ciò che voi avete addotto come causa...ma poi entreremo nel merito, ma le politiche di marketing e commerciali, anche se ci sono i lavori, per attrarre clientela un domani che i lavori sono finiti, dovrebbero esserci e oggi che i lavori sono finiti dovrebbero vedersi i risultati di queste politiche, invece noi siamo ancora oggi a dire: "beh, adesso abbiamo finito i lavori, facciamo il marketing per far venire la gente magari tra un anno o due...", ha detto che ci vogliono due anni, due o tre anni adesso, perché l'importante è la struttura.

Noi allora crediamo che oggi la politica intanto debba prendere atto del fallimento della gestione di questa Dirigenza e, finché non ci sarà questa presa d'atto, non ci sarà possibilità di intenti tra noi e voi. Non sarà possibile, perché questo Consiglio ha votato la sfiducia all'Amministratore e a tutta la Dirigenza, ha votato la restituzione del premio, ha votato addirittura le dimissioni della Giunta sulla questione del Casinò, proprio per quella politica poi di ribaltamento, perché poi ad un certo punto la Dirigenza ha detto: "noi abbiamo sempre fatto quello ha detto l'azionista", perché quello stanno dicendo in giro. Dopo che abbiamo votato tutti questi atti, siamo ancora qui a negare che la Dirigenza abbia fallito, allora noi su questo non ci stiamo, perché o abbiamo l'umiltà...e la politica deve avere l'umiltà di dire: "benissimo, in qualcosa forse abbiamo sbagliato noi" e dico: noi tutti, perché qui abbiamo discusso tante volte del Casinò, però qualcosa ha sbagliato anche e soprattutto la Dirigenza, se, da un punto di vista politico, ci sono stati degli indirizzi e giù i risultati non arrivano...sennò io non so...continuiamo a dare la colpa a fattori esterni. Noi invece siamo arrivati alla conclusione che probabilmente la politica non vuole vedere questa cosa per non vedere le proprie responsabilità ed è qui che noi torneremo, perché o c'è l'ammissione che la Dirigenza non è stata all'altezza della situazione, tanto per usare un eufemismo, sennò significa che c'è commistione e che la politica avvalla ciò che la Dirigenza fa e viceversa. Noi non avevamo capito così dalle dichiarazioni del Presidente Rollandin, che, a seguito dell'approvazione della delibera, aveva detto: "adesso gli alibi sono finiti", alibi noi intendevamo...gli stessi alibi che lei, Assessore Perron ha portato nell'aula oggi, allora di due cose l'una.

Nel merito - ed è la seconda volée del mio intervento -, sul Casinò si sono dette tante cose, si sono spese ore e ore di dibattito solo in questa legislatura, dimentichiamoci per un attimo tutto il resto in termini temporali, ma, al di là di tutto ciò che si può ancora dire oggi, la realtà è ciò che conta.

Allora, lei ha citato dei record, allora "da trent'anni è il primo anno in cui il Casinò è rinnovato"...sì, noi diciamo che in trent'anni è la prima volta che c'è un disastro così: questo è il vero record, perché noi non ci ricordiamo un disastro di fronte ad uno che doveva...che è stato per anni una risorsa per la Valle d'Aosta. Ci sono stati momenti magri di flessione, le slide che ci sono state fatte...ma un disastro del genere non è mai stato visto. Allora, in parte voi lo collegate ai lavori, e in parte ci può stare, ma non ci può essere sempre l'alibi dei lavori quando i lavori sono finiti e le sale sono pronte e la gente non arriva, perché c'è stata probabilmente una discrasia tra la politica di attrazione della clientela un domani che i lavori sarebbero finiti e i lavori stessi, tutti abbiamo sempre detto che quelli erano dei disagi, quindi anche qui un po' di obiettività e un po' di umiltà! È vero, "prima volta investimenti a fronte di un miliardo e tre dal 1994 al 2013, record mai visto", ma i 90 milioni che abbiamo dato poco tempo fa? E i 60 che vengono dati adesso? Questi cioè sono sforzi che l'Amministrazione ha fatto in una realtà, non possiamo andare in giro a dire...lei, Assessore, ripeto, ripete quello che altri dicono, perché che ce l'ha detto al sopraluogo: "eh, ma la Regione ha mai fatto niente", non esiste. Ricordo anche che il disciplinare è passato negli anni e l'abbiamo detto tante volte - dal 90 percento quota Regione, 10 percento quota Casinò, al contrario 90 percento degli introiti rimangono lì e il 10 percento viene qui. La Regione quindi ha fatto uno sforzo enorme nel credere nel Casinò e, Assessore, lei, quando cita i bilanci in attivo, dovrebbe ricordare a quest'aula e alla comunità valdostana che nel 2001 questo cambio di riparto tra Casinò e Regione ha fatto incassare 98 milioni al Casinò, è quello che ha salvato il bilancio quell'anno. Le cose quindi o si raccontano tutte, o la sua è una ricostruzione parziale, ecco qui gli alibi, che se dieci anni fa era il disastro, oggi, veramente non solo siamo di fronte ad un disastro, che era annunciato come ricordava il collega Rosset: siamo di fronte ad una situazione che ci preoccupa, ma non possiamo più fare finta di niente.

Noi crediamo in verità che non ci sia una strategia ed è qui che dovrebbe subentrare la politica, perché, quando la politica capisce che laggiù ci sono delle persone che non hanno contezza, perché qualcuno è a scadenza di mandato e dice: "va beh, il premio adesso vediamo, qualcosa restituisco" dopo che la situazione è peggiorata ancora. Ci sono amministratori che ormai sono fuori controllo nelle dichiarazioni della stampa, dichiarano qualsiasi cosa, non rispondono più a nessuno: "la concorrenza è normale che ci sia", qualcuno parlava di sinergia...addirittura siamo arrivati a dire sui giornali che "è giusto - e anche in commissione è stato ribadito - che ci sia la concorrenza, io penso alla mia azienda": questo poi l'abbiamo riscontrato anche in certi organi di amministrazione delle società delle autostrade. Abbiamo degli amministratori che vengono in commissione e dicono: "ma io...la mia politica è quella di andare, la mia...io...", ad un certo punto gli abbiamo anche chiesto quel "io" chi era, perché qui, quando si amministra qualcosa di pubblico, non esiste "l'io", esiste il "noi" eventualmente e quel "noi" deve essere autorizzato da scelte politiche. In questo momento noi questo non l'abbiamo visto e siamo in presenza di una deriva anche di gestione quotidiana delle dichiarazioni che si fanno in giro. Allora, Assessore, lei - e arrivo alla parte che ci preoccupa sul futuro -, la politica dovrebbe fare la diagnosi, avere il coraggio di dire che le cose vanno male, ma dovrebbe anche avere la forza anche qui...eventualmente poi anche di condividere le strategie future, perché noi non so se sette o otto mesi fa avevamo presentato un'iniziativa su una commissione speciale. La commissione speciale non è la commissione d'inchiesta che forse spesso spaventa chi amministra: la commissione speciale era semplicemente un'idea di una task force che riuscisse politicamente a supportare intanto l'Assessore dell'epoca, ma l'Assessore di turno e poi in qualche modo a monitorare quello che succedeva a Saint-Vincent, perché la distanza tra Saint-Vincent e Aosta spesso è una distanza che, da un punto di vista chilometrico, è già rilevante, ma, da un punto di vista invece concettuale e d'azione, bisognerebbe riuscire a ravvicinare ancora maggiormente.

Allora, come noi ci siamo resi disponibili, ad un certo momento abbiamo fatto quel sopralluogo anche come commissione alla Casa da gioco...diciamo questo per dire che la task force, che la commissione speciale era semplicemente un modo per condividere, al di là della diagnosi, le strategie future, invece lei, Assessore, cosa ci viene a dire oggi? Intanto che, secondo lei, da quanto ha detto, basta avere un Casinò rinnovato per lavorare adesso, perché noi adesso abbiamo un Casinò i cui lavori sono una garanzia per il futuro. Noi allora non crediamo che sia sufficiente avere un Casinò...poi anche sui lavori avremmo qualcosa da dire, l'abbiamo detto tante volte, a partire dal privé, che è un privé che non è un privé. Ci risulta anche di giocatori che non vogliono giocare al privé, perché nel privé si vede; allora, non so...o cambiamo la parola "privé" o il privé si fa in un altro modo.

Al di là di questo, sui lavori in generale ci sarebbe un altro capitolo da aprire, forse è già stato aperto, ma non basta avere un Casinò rinnovato, bisogna collocarlo sul mercato, allora vogliamo anche qui dire che le scelte dei dirigenti non sono state all'altezza? O perlomeno che non hanno portato i risultati sperati, ma non per colpa sempre di qualcun altro? O che forse queste strategie di marketing non sono state adeguate? O che forse i risparmi sono stati fatti e i benefit? Vogliamo parlare dei benefit e degli stipendi di questi dirigenti che continuano ad essere indecenti? I tagli sono arrivati soprattutto sui lavoratori, benissimo si è detto che uno dei costi è quello del personale, il personale ha siglato un accordo, si è arrivati al taglio...ci manca...

Sinergia con il territorio: Assessore Perron, anche nella prospettiva non l'abbiamo sentito. In commissione noi abbiamo udito il territorio, altri l'hanno ricordato, ma è stata unanime: è stata unanime addirittura da chi per conto del Casinò opera all'interno del Consorzio di Saint-Vincent, e non c'è sinergia. La concorrenza: vorremmo sapere nelle sue parole se lei condivide quello che ha detto l'Amministratore unico che quell'azienda è nata per fare concorrenza anche al territorio, perché questo è stato detto! Volete dire queste cose per cercare almeno di convincerci che qualcosa sta cambiando? Perché abbiamo fatto la S.p.A., abbiamo fatto l'hôtel che fa concorrenza al territorio, abbiamo fatto l'albergo che fa concorrenza, adesso vogliamo fare la discoteca, abbiamo fatto le serate, tutto lì, invece di coinvolgere il Paese, invece di far vivere di ricadute anche economiche quello che vive attorno a Saint-Vincent, ma chi le ha pensate queste cose? Ripeto, Assessore: di due cose, l'una, se voi non vi smarcate dalle scelte di questa Dirigenza che noi non riconosciamo nel piano di sviluppo 2010, significa che anche voi siete responsabili e su questo noi in questo Consiglio - non in un prossimo Consiglio, è finita la politica del rimandare e del prendere tempo! - noi arriveremo anche sulle responsabilità politiche. Oggi chi è seduto lì è lei, è lei il responsabile di questo dicastero! Lei è responsabile del Casinò assieme a tutta la Giunta e assieme alla maggioranza, ma lei principalmente oggi gestisce questo dossier.

Lei quindi ci pensi bene, Assessore, perché questo Consiglio per noi è molto importante: è importante per capire tante cose. Se voi poi volete legarvi a doppio filo, continuare a legarvi a doppio filo a questa Dirigenza, fatelo pure, noi non siamo sicuramente qui a dirvi quello che dovete o che non dovete fare: noi diciamo semplicemente quello che noi faremo o non faremo. I 60 milioni sono un altro capitolo, altri ne hanno già parlato e altri interverranno su quest'argomento, io non voglio dilungarmi, ma voglio solo dire una cosa: che non è pensabile andare avanti così perché oggi noi siamo chiamati come Amministratori a votare un atto che può avere anche delle responsabilità, non solo politiche e può far rilevare delle responsabilità anche contabili nei confronti dell'Amministrazione, perché lo sappiamo tutti: abbiamo vissuto qui delle ricapitalizzazioni votate con leggi, che poi sono state contestate. Nel momento in cui però un Amministratore vota dopo aver dato 90 milioni, altri 60 milioni con delle motivazioni molto, ma molto labili e molto fragili sulle strategie future...perché noi vorremmo sapere, Assessore Perron, quando lei ci parla di garanzie future e soprattutto nelle parole dell'Amministratore di richiesta di questo finanziamento...dove si potrà passare nel 2016 ad incassi a più 25 percento? Ma in base a che cosa vi inventate queste cose? E dico "vi", perché alla fine appunto qui e lì: qui ad Aosta e a Saint-Vincent.

Allora, non banalizziamo, ma soprattutto non facciamo operazioni troppo audaci, perché qui in quest'aula, quando saremo tutti chiamati a votare, state tranquilli che noi non penseremo di chiedere tanti voti segreti su quello, perché ognuno si dovrà poi assumere la responsabilità in aula di quello che vota, perché questa cosa noi abbiamo detto che o è accompagnata da strategie di rilancio parallele, sennò significa che noi oggi diamo 60 milioni, ma fra sei mesi saremo di nuovo qui a darne altri 60 che poi chissà...prendendoli dove? E qui subentra il secondo fattore della difficoltà di spiegare al territorio queste scelte, perché la gente dice: "ma in questo momento in cui non ci sono fondi, non ci sono soldi, però lì li trovano e perché a noi no?", perché è così che avviene e immaginiamo chi lavora lì come sarà bersagliato quotidianamente dalle persone normali, dagli amici, dalla comunità in generale. Allora, dico questo, diciamo questo per dire che una scelta, per essere forte dal punto di vista amministrativo, deve essere suffragata da convinzione personale intanto, non è che noi siamo chiamati...forse qualcuno della maggioranza sarà anche obbligato a votare questa cosa, ma noi no e no principalmente perché noi non siamo convinti: siamo convinti di dover salvare il Casinò perché è una risorsa, ma non siamo convinti che quest'operazione poi sia accompagnata da un'effettiva strategia che poi si ritrova nelle persone che oggi sono lì.

Ora, ha detto bene il collega Gerandin: queste persone nei pochi mesi...almeno qualcuna, perché poi ne abbiamo anche altre che magari sono un po' più nell'ombra, ma hanno responsabilità alquanto elevate...in questi mesi...da oggi la politica deve dire a queste persone cosa fare. Noi non diciamo che dobbiamo commissariarli, ma quasi, perché noi non pensiamo che siano all'altezza della gestione di una Casa da gioco in un momento di difficoltà tale ed è per questo che noi chiediamo e chiederemo - e poi altri interverranno sulla codificazione di quello che noi chiederemo attraverso la presentazione di un documento e di istanze - intanto azioni immediate: è per quello che noi diciamo che non si può più rimandare questo dossier, non aspetteremo neanche un Consiglio per questo. In questo Consiglio si dovranno votare...eventualmente poi, se voi non le voterete, noi rispetteremo le vostre scelte, ma in questo Consiglio si dovranno assumere decisioni. Noi poi ribadiamo la volontà e la nostra idea - poi di questo si potrà parlare - di lavorare ad una task force, un dossier così importante necessita di una task force. L'unione delle forze se...è chiaro che questo passaggio è collegato al primo passaggio, o c'è una presa d'atto ed un'ammissione del disastro, presa d'atto che la gestione laggiù non è stata e non è all'altezza, presa d'atto che le prospettive così sono fragili...non diciamo che non esistono, che sono fragili... Allora, noi, come Union Valdôtaine Progressiste, continuiamo a dare una disponibilità, come assieme ad altre forze è stato fatto in tutto quest'anno...di lavoro comune sul tema del Casinò, noi lo ribadiamo, altri gruppi lo faranno per nome e per conto loro, ma noi ribadiamo la nostra volontà di lavorare ad una task force che da oggi in avanti segua il dossier Casinò, perché dopo un anno non si è fatto nulla. Non ci stiamo ad avere poi dei rimorsi che si poteva fare qualcosa e che non si è fatto per così...una volontà di dire: "beh, aspettiamo, vediamo, forse qualcosa si riprende, perché abbiamo aspettato tante volte, certe volte - e concludo Presidente - ci abbiamo anche creduto, altre volte ci abbiamo creduto un po' meno, alla fine non ci abbiamo creduto proprio più e oggi siamo proprio addirittura delusi, ma o c'è oggi una volontà da parte vostra, Assessore Perron, di cambiare un po' le cose, o noi su questo dossier non potremo essere in questo momento utili alla Valle d'Aosta, perché non ci riconosciamo nelle scelte che sono state fatte, non ci riconosciamo nelle scelte del futuro. Pensateci bene, ma non tanto da un punto di vista politico, pensiamo che ciò che sta succedendo qui, se vogliamo citare la storia, sia un momento unico, nel senso che mai c'è stata una crisi...è vero, forse anche in Italia, nel mondo, in Europa...a noi interessa la Valle d'Aosta, Assessore Perron! A noi vanno bene tutti i paragoni, ci si fa prendere un po' tutti spesso dai paragoni con le altre case da gioco, noi abbiamo a cuore la Casa da gioco di Saint-Vincent, è un tesoro di tutti i valdostani. A noi fa male quando si sente in giro, soprattutto in un momento di difficoltà, che questa realtà si fa prima a chiuderla, perché ormai è diventata un debito, perché quello non dovrebbe essere un debito, quello dovrebbe essere una risorsa. Allora, quella possibilità di difenderlo è credibile nei confronti della comunità solo se effettivamente è una risorsa per i valdostani, per i valdostani intesi come tutta la comunità. In questo caso stiamo distruggendo questa risorsa, qualcuno la sta distruggendo per poi magari dire anche che era colpa della politica. Allora, noi a questo gioco non ci stiamo e vi invitiamo veramente a riflettere, perché questo è un patrimonio, che soprattutto in un momento di difficoltà potrebbe ritornare ad essere almeno una parte di risorsa sul bilancio regionale. È chiaro che con una conduzione che continua così difficilmente questo si realizzerà. Noi non vogliamo fare le Cassandre, lo abbiamo detto, vogliamo essere obiettivi, ma oggi finisce il nostro ruolo di attesa e soprattutto di apertura di credito, che forse è durato queste settimane, questi mesi...perché pensavamo che la possibilità di condividere, attraverso un lavoro comune, certi dossier comprendesse anche il Casinò. Su questa cosa qua siete "usciti" attraverso una delibera senza condividere niente con nessuno, neanche con i Capigruppo, lei e voi come Governo, e quindi come maggioranza, avete deciso di agire. Come Consiglieri regionali della Valle d'Aosta, abbiamo appreso dai giornali che 60 milioni venivano presi da una parte e messi dall'altra senza che ci fosse una politica programmatoria a monte di condivisione. Noi quindi oggi a queste aperture di credito non ci crediamo più e sul Casinò da oggi la nostra politica sarà diversa in base a quello che sarà il vostro atteggiamento. Grazie.

Presidente - Era solo per informare che il tempo è proseguito come avevo annunciato, quindi non ci sono stati problemi... La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Abbiamo ascoltato attentamente la relazione dell'Assessore e l'intervento del collega Borrello. In queste settimane un noto politico italiano più volte ha messo in campo quest'affermazione: "noi siamo stati votati dai cittadini per risolvere i problemi". Cito questo perché noi gruppo di ALPE abbiamo cercato non solo di analizzare la situazione, ma vorremmo condividere con voi qualche passaggio e ci siamo detti questo praticamente: come avremmo affrontato tale dossier vista la situazione? Che tipo di percorso avremmo messo in campo? E se c'era veramente la volontà o se c'è la volontà da parte di tutti di affrontare il problema...forse oggi la partita è capitale, lo dicevano anche i colleghi, ma è capitale per la Valle d'Aosta, non per noi! Per la prima volta discutiamo un bilancio ormai datato, 2013, e una ricapitalizzazione di 60 milioni di euro, bilancio che oltretutto...potevate dircelo, collega Assessore...perché noi nel mese di luglio e agosto abbiamo cercato di avere informazioni, di capire il perché...potevate dircelo tranquillamente, sul metodo di lavoro potevate dirci: "cari ragazzi, qui la situazione è drammatica, quindi stiamo mettendo in campo un atto importantissimo, perché dobbiamo mettere in campo dei soldi, perché la società com'è messa ha bisogno di tanta benzina", punto. Abbiamo invece passato i mesi di luglio e agosto chiedendo il bilancio, perché il bilancio non veniva approvato, sapendo perfettamente che sarebbe stato un "bilancio di sangue" e tutto quasi sotto traccia, poi la Valle è molto piccola, ha centotrentamila abitanti...un po' nei corridoi, un po' non nei corridoi usciva fuori che probabilmente la maggioranza stava studiando come ricapitalizzare questa società in piena crisi...ecco, colleghi, saremmo potuti partire diversamente già dal mese di luglio e oggi probabilmente ci saremmo posizionati in maniera completamente diversa.

Fallimento annunciato...non ci interessa riparlare troppo del passato, ma io penso che sia d'obbligo che i valdostani sappiano cos'è successo in questo periodo e, probabilmente, c'è stata dal punto di vista politico e gestionale della Casa da gioco la volontà di omettere la vera verità, la drammaticità della situazione, la non ordinaria amministrazione gestita dalla Casa da gioco e la grave situazione economico-finanziaria della nostra società. Dico questo perché abbiamo finalmente potuto avere dei documenti attendibili, veri: la relazione al 30 giugno 2014 e il verbale dell'assemblea degli azionisti. Diciamo questo perché le riflessioni, le considerazioni sullo stato dell'arte, sulla fotografia, sulla drammaticità della situazione si fanno solo se si hanno tutte le informazioni, altrimenti si parla di "fuffa", altrimenti si parla di cose che abbiamo sentito, altrimenti si parla di discussione da bar. Noi riteniamo invece necessario e utile avere tutte le carte sul tavolo per fare la diagnosi, sì, e poi provare a mettere sul tavolo non solo delle proposte, noi non siamo dei manager della Casa da gioco, non abbiamo neanche quel ruolo, ma quanto meno mettere nero su bianco degli impegni; noi pensiamo che questo sia compito della politica e mai come oggi affrontando un dossier che scaricherà se sarà approvato da parte vostra o da parte di tutti, o se si modificherà completamente quest'atto...l'impegno di 60 milioni di euro.

Vi leggo solo un'affermazione che il Presidente fece due anni e mezzo fa quando noi mettemmo in discussione la non capacità della Dirigenza della Casa da gioco, il Governo regionale rispose così: "ci aspettavamo da parte vostra che ci faceste i complimenti, ma per i dati che sono leggibili". Questa fu un'affermazione fatta in quest'aula due anni e mezzo fa, ma non ci interessa parlare tanto del passato, ci interessa parlare dell'oggi e soprattutto del domani. Collega Perron, noi abbiamo avuto un'enorme difficoltà nell'analizzare la relazione sulla gestione al 30 giugno 2014, ma non dal punto di vista tecnico, ma dal punto di vista generale, perché all'interno di questa relazione ci sono evidenti pareri contradditori, che contraddicono tutto quello che lei oggi ci ha detto, o buona parte di cose che lei oggi ci ha fornito, ci ha letto, cercando di minimizzare la situazione drammatica ed è la parte che ci fa più paura, ed è la parte sulla quale, a nostro avviso, dovremmo invece oggi confrontarci e affrontare prendendo il toro per le corna. Quale domani? Quale futuro? Quali azioni? Quali impegni e con quali risorse? Diciamo questo perché? Innanzitutto lei meglio di noi conosce la situazione e per fare un raffronto avremmo gradito il buon gusto di metterci un raffronto semestrale dell'anno precedente...il buon gusto!

Seconda considerazione: altre imposte anticipate sono state inserite all'interno del futuro bilancio 2014 - e poi farò delle considerazioni a latere terminando questo ragionamento -, non solo, la parte che ci fa estremamente paura sono le contraddizioni che vengono inserite, nero su bianco, su questo dossier e ve ne leggo alcune: "la flessione dei giochi elettronici è certamente rilevante e nonostante la Casa da gioco offra un parco slot tra i più aggiornati in Europa, collocati in ambienti totalmente rinnovati e nonostante i programmi di fidelizzazione dedicati siano diventati più premianti rispetto al passato. L'efficacia di azione di marketing ormai consolidata e sempre di successo, come i road show, è calata drasticamente, lo stesso dicasi degli eventi promozionali organizzati all'interno della Casa da gioco, che purtroppo non generano più ingressi aggiuntivi, limitandosi a spostarli nei giorni della settimana...". Leggo qualche contraddizione, poi faccio delle considerazioni. A pagina 15, a mio avviso, c'è una considerazione non contradditoria, ma che mette in discussione completamente l'atto che l'Amministratore unico vi ha fornito il 2 ottobre 2014: "il recupero del gap sulla clientela di fascia media e bassa è impresa ardua che si può affrontare solo grazie a massicci e totali investimenti in comunicazioni e in promozioni, che possono contribuire ad attivare nuovi flussi di clientela puntando soprattutto sull'avvicinamento dei target di età più giovane". Vi è poi la contraddizione che mette in discussione, Assessore Perron, il documento che la Casa da gioco vi ha fornito il 2 ottobre: "per quanto riguarda la fase negativa generale che certamente non fa presagire sicuramente una ripresa di fatturato nel breve periodo...". Mette completamente in contraddizione l'allegato che ci avete fornito e che voi tenete come base della discussione sulla ricapitalizzazione che andremo a discutere poc'anzi.

Sempre su questa relazione, gradiremmo avere qualche ragguaglio in più da lei, se la Casa da gioco sta facendo un'analisi puntuale su costi e benefici per quanto riguarda l'incentivazione di presenze della clientela asiatica residente nella Provincia di Milano; la Casa da gioco sostiene infatti ingenti costi di trasporto su base giornaliera a cui si devono aggiungere ingenti costi di promozione. Le difficoltà di collegamento penalizzano molto la clientela fidelizzata su cui sono gravati e gravano tuttora i pedaggi autostradali. Gradiremmo conoscere nel merito se l'azienda sta facendo delle analisi e dei conteggi precisi, vale veramente la pena fare questo in questo momento? Costi e benefici portano nelle casse della Casa da gioco del denaro in questo momento? Viene messo in evidenza su questa relazione che lei immagino avrà condiviso con l'Amministratore unico, che non è certo possibile che sia la Casa da gioco a porre rimedio a carenze strutturali totali del sistema trasporti della Valle d'Aosta. "Nel secondo semestre saranno ulteriormente intensificate le attività di ricerca di clientela VIP da strappare alla concorrenza, assicurando nel contempo la continuità delle presenze di quella già in portafoglio..." e poi si va avanti: "l'obiettivo è il recupero di visibilità attraverso il massiccio utilizzo di canali di comunicazione offerti dai cosiddetti "nuovi media" e definendo una nuova struttura dei costi di marketing il cui utilizzo dovrà essere mirato e pianificato con largo anticipo al fine di massimizzare l'efficacia di ogni investimento sostenuto, superando ovviamente inevitabilmente in tema di promozione i confini nazionali". Non c'è nessuna iscrizione a bilancio per tali risorse, per tali obiettivi, allora chiediamo a lei...in completa contraddizione con quello che scrive l'Amministratore unico nella lettera che è stata fornita il 2 di ottobre.

Ancora una riflessione per quanto riguarda i passaggi che sono stati fatti su questa relazione, si parla sempre di marketing, di promozione: "non sono al contrario purtroppo disponibili risorse per la comunicazione e per la pianificazione di promozione a favore della clientela potenziale a favore della quale indirizzare investimenti, in un momento di crisi si renderebbe quanto mai necessario": questo è quanto si scrive, nero su bianco, sulla relazione al 30 giugno 2014. Quindi...come dire? i documenti che ci avete fornito, i documenti su cui avete deciso di basare l'architettura e soprattutto la ricapitalizzazione dei 60 milioni di euro, sono in contraddittorio, sono in contrasto completo con le previsioni del domani e qui vengo alla questione, alla domanda: c'è la possibilità di risolvere questa situazione? Una Dirigenza che ha fallito e ha omesso la vera situazione, omettendo anche tutta una serie di fallimenti interni gestionali e non solo, ha il riferimento di natura politica, ha la forza, la voglia e soprattutto la capacità di invertire la rotta? Capite, colleghi, che noi non possiamo fidarci delle balle che queste persone hanno scritto. Noi non possiamo fidarci che delle cose che hanno scritto, nero su bianco, su documenti veri e, poi, il documento che vi allegano e che vi inviano il 2 di ottobre dice praticamente il contrario. Noi non possiamo mettere sul tavolo una delega in bianco nel momento in cui non c'è, ci sembra, nessuna volontà di chiudere una pagina brutta, scritta male, gestita malissimo e aprire una nuova fase con degli impegni, a nostro avviso, precisi e puntuali, perché diciamo questo? Diciamo questo per diverse motivazioni: la prima, non ci interessa fare dei raffronti con le altre case da gioco, Assessore Perron, ma, quando si entra nel dettaglio e verifichiamo nel merito che l'investimento fatto sulle slot nel 2009-2010, un investimento ingente di parco macchine e anche dal punto di vista di spazi, non dà nessun risultato. Avevamo il 16 percento nel 2010 come quote di mercato e oggi abbiamo il 18,5; quando invece i nostri primi competitor a duecento chilometri avevano nel 2006 ristrutturato anche loro, avevano il 21 percento e adesso sono al 34 percento. Assessore Perron, c'è qualcosa che non funziona. C'è l'incapacità comunque gestionale operativa di non essere in grado di muovere la classifica, perché, come diciamo sovente in quest'aula, è da lì che dobbiamo ragionare e fare delle proposte. Sono i risultati che contano, carta che canta, sono i risultati. Stessa considerazione per quanto riguarda il problema degli ingressi: siamo fanalino di coda. L'Assessore prima ci diceva: "le case da gioco hanno perso...dal 2008 al 2013 gli introiti lordi sono passati da 500 milioni di euro a 300 milioni di euro in cinque-sei anni", ma noi nell'ultimo biennio abbiamo perso percentuali impattanti di ingressi. Da nove mesi a questa parte tutta la ristrutturazione è terminata, nonostante quello, stiamo ulteriormente perdendo terreno, questo...siamo ancora alla diagnosi.

Due considerazioni per quanto riguarda invece i lavori. Non vogliamo entrare nella disamina dei lavori, purtroppo, come Consiglieri di opposizione, non abbiamo neanche avuto la possibilità di analizzare nel merito come questi lavori siano avvenuti, perché voi non ci rispondete, perché l'azienda non ci risponde e non ci fornisce la documentazione, quindi noi non possiamo neanche...se qualcuno di noi magari può anche avere delle competenze per verificare tali documenti, dei 97 milioni di euro spesi noi non possiamo entrare nel merito e verificare, ma lasciamo perdere. Lei è a conoscenza dei quattro ristoranti che lei ci decantava...mi sembra che non tutti siano aperti in questo momento, o ci sbagliamo? Qualcuno le ha detto che nelle sale da gioco, appena ristrutturate e rifatte, pioviggina? Sono cose che non possono e non devono succedere, ma ancora, al di là di questo, ci sembra veramente che, dal punto di vista politico, non ci sia nessuna volontà di affrontare nel merito la questione. Si scarica la ronfla che ho sentito, è sempre la stessa ormai da sette anni, i mille euro...mi chiedo: abbiamo un dirigente distaccato nella Federgioco, voi cosa state facendo politicamente? Cosa stanno facendo i nostri Parlamentari? Chiediamo poi ulteriormente...abbiamo sentito il discorso generalizzato della crisi economica, ben sappiamo. E adesso arriviamo a cercare di mettere in discussione, purtroppo - e su questo gradiremmo avere delle risposte puntuali dal Governo -, il documento che l'Amministratore unico ha fornito al Governo regionale allegandogli un piano economico-aziendale a cinque anni.

Allora, nella relazione del 30 giugno 2014 c'è scritto in tutte le salse che persino i giochi di azzardo pubblici, per la prima volta, hanno un segno negativo. Questa proiezione che è stata allegata...che ci proponete...anzi che l'Amministratore unico ci propone è praticamente una proiezione da libro dei sogni, caro Assessore Perron, da libro dei sogni! Ma non sarebbe forse più utile, ma proprio dal punto di vista generale in quest'aula affrontare tale dossier dicendo che questa proiezione è stata scritta, ma che è carta straccia, perché le previsioni che l'Amministratore unico mette in campo illudono solo chi probabilmente non ha mai avuto voglia di entrare nel merito sugli andamenti delle case da gioco italiane e non solo. La proiezione che l'Amministratore ci mette, nero su bianco, su quest'allegato, è che in quattro anni noi dovremmo avere, come Casa da gioco di Saint-Vincent, proventi di gioco con un aumento del 29 percento, quando tutti gli analisti del mercato non italiano, ma anche internazionale continuano ad affermare e a sottoscrivere che eventualmente sarebbe già un buon risultato confermare gli introiti lordi 2013-2014.

Vado oltre... Non so se lei, Assessore, ha voluto entrare nel merito o ha deciso di dettagliare anche il prospetto, sempre lo stesso prospetto. C'è però un dato importante, che è in contraddizione totale: sul documento presentato, per quanto riguarda l'attività alberghiera, per il 2014 la proiezione è di introitare 4.700.000 euro, forse ci arriveremo vicini o lo supereremo da come ho analizzato il trend 2014, con una proiezione per il 2018 che si attesterebbe a 8.200.000 euro, quindi quasi del doppio, più del 70 percento. C'è però un'anomalia per dire come questa proiezione è stata messa in campo, c'è un'anomalia forte: i costi delle materie prime variano del 4 percento in cinque anni, questo vuol dire che, dal punto di vista degli introiti lordi, l'Amministratore unico valuta un aumento di quasi l'80 percento per quanto riguarda il riempimento delle camere e, per quanto riguarda i costi per le materie prime, un passaggio che non va oltre il 4 percento. Questo per dire che, a nostro avviso, il documento che è stato inoltrato al Governo regionale è un tarocco, è un documento che non sta in piedi, è un documento che non è credibile e soprattutto è un documento che fa male, perché, se questo dovrebbe servire a garantire il voto sulla ricapitalizzazione della Casa da gioco, a nostro avviso, colleghi, siamo fuori strada. Dato, come vi dicevo all'inizio, che la nostra volontà è quella di portare il nostro contributo e dato, come dicevamo nei nostri interventi, a nostro avviso, la partita oggi è epocale e capitale vista la situazione e viste anche tutte le audizioni che abbiamo fatto con il territorio di Saint-Vincent e di Châtillon...

Qui apro una parentesi: gradiremmo sentire l'Assessore Marquis, perché l'Assessore, espressione del suo movimento, in audizione ci ha parlato di scollamento totale con il Governo regionale, con la maggioranza regionale, ci ha parlato di non raccordo, ci ha parlato comunque di scatole chiuse e calate dall'alto e, dato che il collega fino a pochi mesi fa era Assessore nel Comune di Saint-Vincent e mi sembra che il suo partito sia ben rappresentato all'interno della Giunta comunale di Saint-Vincent, gradiremmo capire a che gioco si sta giocando e ci piacerebbe conoscere, dal punto di vista politico, la sua posizione, la sua proposta, le soluzioni da mettere in campo dato che ci è sembrato in queste settimane che tutto il territorio, maggioranza ed opposizione, chieda alla politica regionale un vero raccordo, un vero...un modus operandi diverso, una possibilità non solo di dialogo, ma una voglia di affrontare nel merito le criticità e, come vi dicevamo prima, le criticità sono pesanti.

Per quanto riguarda il contributo, noi depositeremo un ordine del giorno, che vorremmo portare all'attenzione di quest'aula mettendo nero su bianco degli impegni, Assessore Perron, subordinando la ricapitalizzazione, vista la drammaticità, vista la mal gestione...ci piacerebbe sentire da parte sua...non capiamo...politicamente lei si sta assumendo, o magari fa parte del gioco da parte vostra, la responsabilità politica di questi ultimi anni, perché nella sua relazione lei non ha voluto affrontare nel merito la drammaticità e la situazione della Casa da gioco, ma vorremmo sinceramente portare il nostro contributo e dire ai valdostani: "la società ha bisogno di benzina, la società è stata gestita non bene, si doveva fare meglio, ma oggi c'è la possibilità di ricapitalizzare, rimettere della benzina all'interno di questa società". Gli impegni vogliamo però che siano chiari prima e soprattutto che questi impegni declinino praticamente gli impegni da subito, subordinando l'aumento di capitale nelle prossime settimane; prima ci sediamo ad un tavolo, prima vorremmo vedere un piano marketing vero e veritiero, prima vorremmo vedere chi fa questo, prima vorremmo vedere un 30 percento di riduzione sui manager e sui dirigenti, prima vorremmo vedere un progetto per il 2015, raccordo con il territorio, mettendo in campo una non concorrenza sleale che in questo momento sta facendo il ricettivo e prima vorremmo vedere, nero su bianco, un accordo con le parti sociali, con i lavoratori.

Detto questo, fatto questo, benissimo ci sediamo attorno ad un tavolo in quest'aula e si mette la benzina, sapendo che però vogliamo andare in quella direzione con questa Dirigenza e soprattutto con questi obiettivi, dato che gli impegni sono a questo punto scritti nero su bianco, siglati e soprattutto con una proiezione che vada a dare delle risposte alla Casa da gioco, agli 800 dipendenti, all'indotto diretto e indiretto e al sistema tutto Valle d'Aosta. Solo così, a nostro avviso, potremmo veramente risolvere il problema... Noi ci saremo, noi porteremo il nostro contributo, però, colleghi di maggioranza, siete partiti molto male. Allora se c'è la possibilità in corsa, sapendo perfettamente la situazione drammatica, e lei la conosce molto meglio di noi, perché la situazione è drammatica, dovevamo farlo prima, dovevate farlo prima, è tutto tempo perso ormai, sarebbe forse il momento di chiudere una partita e aprirne una nuova, ma con impegni chiari prima di mettere mano al portafoglio, perché non dimentichiamoci che stiamo parlando di risorse pubbliche e quindi di soldi di tutti i valdostani. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 12,09 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie collega Chatrian. La parola al Consigliere Donzel, ne ha la facoltà. Ricorderei che dopo l'intervento del Consigliere, vista l'ora, potremmo poi sospendere e riprendere i lavori nel primo pomeriggio alle ore 15,30.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Non mi dia quest'onere così importante di fare un intervento di peso per portare alla fine della mattinata...

Presidente - Può tranquillamente...

Donzel (PD-SIN.VDA) - ...cercherò di essere efficace e non lungo.

Intanto una considerazione politica: io credo che oggi stiamo discutendo dell'ultimo frutto avvelenato dell'alleanza politica Union Valdôtaine-Stella Alpina, che si sta spegnendo, naturalmente bruciando, ahimè, drammaticamente le ultime risorse che, non essendoci più nel bilancio, vengono recuperate dalla gestione speciale...Finaosta...perché l'atteggiamento è il solito, c'è un problema e come si risolve un problema? Si prendono dei soldi, si mettono lì, poi si vedrà come far funzionare la macchina. È quindi un po' quell'atteggiamento che poteva funzionare fino al 2008, cioè l'atteggiamento pre-crisi e che poi dal 2008 in avanti si è rivelato devastante per l'economia della nostra comunità. Scrivevo il 7 ottobre: "cronaca di una disfatta annunciata, Casinò e Billia a picco". Finalmente il 1° ottobre il Presidente della Regione ha trasmesso al Consiglio regionale il bilancio 2013 del Casinò e del Billia. C'è voluta tutta l'estate di meditazione, di riflessione, per pensarci sopra, i dati erano noti, lo sapevamo tutti che il Casinò era andato malissimo, ma, per redigere questo bilancio, ci si è presi del tempo, lemme lemme, piano piano, rinviando il più possibile, ma non potendo sfuggire l'urto violento con la realtà. Perché avevo scritto "disfatta" e non "morte annunciata" come c'è nel titolo di un famoso romanzo di Gabriel Garcia Marquez? Perché la partita per la vita, per la salvezza della Casa da gioco è ancora aperta nonostante i numeri impietosi. Questo lo scrivevo il 7 ottobre, oggi mi chiedo se però questa partita aperta la continuiamo a giocare così, veramente stiamo lavorando nella direzione sbagliata, perché? Perché noi...e mi rammarica molto il dibattito asfittico della maggioranza, che per adesso è imperniato sulla relazione dell'Assessore Perron e nel battere le mani del Capogruppo della Stella Alpina a questa relazione, perché tutti i documenti che ci pervengono ci stanno portando indietro nel tempo, cioè torniamo ad una discussione vecchissima di dieci anni fa, siamo tornati al punto in cui tutti i problemi della Casa da gioco sono i dipendenti.

Io prendo la relazione dell'assemblea ordinaria e totalitaria del 22 settembre 2014 e leggo proprio in due passaggi molto forti, il Collegio sindacale che si occupava di rivedere i conti dice: "l'intervento fatto non potrà essere da solo considerato risolutivo - quindi questo rifinanziamento - se non verranno associati interventi strutturali definitivi", ovviamente non si può più dire: "gli interventi ristrutturali fino a qualche anno fa erano...stiamo rimettendo a posto le sale, interveniamo sulle strutture per abbellire", no, perché anni fa la ragione dell'insuccesso era: "guardate in giro come sono belli e luccicanti tutti i casinò del mondo", no? Il nostro è vecchio, vetusto, tutto da rifare, se lo rendiamo luccicante e brillante...", poi non so se adesso...non so se siete andati dentro, è tutto nero, lugubre, però, va beh, ognuno ha i propri gusti, si vede che lì il designer era un tipo dark, da metropolitana, quindi...dice: "giochiamo dentro una metropolitana tutta scura, cupa", la nostra metropolitana, perché quelle di Parigi sono più luminose ed attrattive, però i gusti sono quelli, non sono un esperto di gusto, ma niente a che vedere con le sale scintillanti e brillanti dei casinò di Las Vegas. Dice: "se questi interventi non saranno associati con interventi strutturali definitivi..." e qual è quest'intervento risolutivo? I costi del personale.

Riprendo un altro...sempre revisore dei conti, dice: "le perdite del Casinò - e qui è il punto cruciale per poi capire le relazioni che ci fornisce l'Amministratore unico - non hanno un carattere straordinario", quindi l'assemblea cui lei ha fatto...in cui lei era presente, Assessore Perron, lei era uno di quelli presenti...le dico...le contraddice tutta la sua relazione, perché dice: "le perdite non hanno un carattere straordinario", cioè non sono collegate a qualcosa, ai lavori in corso. Lei per mezz'ora ci ha detto: "i lavori che hanno impedito...", eccetera, no, non sono legati a quello...ma anche hanno un carattere strutturale, è proprio strutturale e ci dice: "bisogna procedere senza indugio per attuare manovre di riduzione dei costi e in particolare - pensiamo un po' dov'è che si va a risparmiare? - intervenire sui costi del personale". Allora siamo tornati indietro di dieci anni, siamo tornati indietro alle analisi che dicevano: "il Casinò ha troppo personale...", eccetera, quindi quello era...come dire? siamo tornati indietro nel tempo. Tutta la partita quindi si gioca lì. Su questo bisognerà in qualche modo ritornarci, perché sul fronte sindacale l'intervento in commissione del Segretario della CISL Monzeglio è radicale: "siamo molto preoccupati e non vediamo soluzioni", questo è il giudizio tranchant di chi sta facendo una trattativa da un anno. Gli altri sindacalisti del SAVT, della CGIL non lo hanno contraddetto e hanno ribadito questa preoccupazione e che in qualche modo non siamo venuti a capo.

Visto che un po' mi sono occupato di questo che sta diventando un po' il tema, per risolvere il problema del Casinò, andiamo a lavorare sulla questione personale. In un anno non siamo venuti a capo di nulla, perché anche oggi qui, grazie anche ai precisi e puntuali interventi dei colleghi, è venuto fuori il discorso di "legge Fornero", di lavorare magari sul pensionamento, poi c'è una cosa che dice anche lei, in questa relazione che vado a leggere, molto interessante. Si parla che...lei, Assessore, che in quella assemblea dice: "rimuovere l'eccessiva rigidità della struttura aziendale, con particolare riferimento all'organico e ai necessari interventi di riorganizzazione". Non penso volesse alludere a licenziamenti, penso volesse alludere magari ad una formazione e ad una rotazione. Il ragionamento però qual è? Se noi quello lo individuiamo come il punto strategico e io incontro i sindacati e sento le dichiarazioni dell'Amministratore unico, dopo un anno siamo all'alba dell'uomo eh? Non è stato fatto nessun passo avanti, perché? Perché, da una parte, qualcuno dice: "voglio applicare la legge Fornero" e, dall'altra, lei nella sua relazione dice: "qui bisogna capire se c'è la possibilità di far entrare anche personale nuovo", perché il Casinò, lo diciamo, è sempre stata una macchina da voti, quindi applicare la "legge Fornero" vuol dire che lì non entra più nessuno, nella scatola, nel giocattolo. Questo è il punto, perché non si è applicata la "legge Fornero"? Perché si continuano a far debiti? Perché bisogna vedere quale trucco inventiamo per poter permettere a qualcuno di poter continuare ad entrare, perché altrimenti si ferma il giocattolo. "Quindi 148 domande - dice il sindacato - di personale disponibile ad utilizzare la "legge Fornero", lì, in un cassetto", senza andare a vedere se sono dei croupier, perché mica possiamo mandare via i croupier dalla mattina alla sera, rimaniamo pure scoperti sul terreno del gioco.

Fatto sta, comunque, che mi sono andato a guardare cosa succede nel mondo, c'è un Casinò, il più bel Casinò del mondo, che fa una politica esattamente contraria: punta sul personale, per rilanciare la sua attività, anzi fa sì che l'enorme numero di personale che ha, il Bellagio, il Casinò di Las Vegas, il più prestigioso del mondo, fa sì che la clientela abbia un'assistenza speciale, un servizio unico, una cosa incredibile, cioè il personale lì è una risorsa. Qui ormai dalle vostre relazioni il personale è il problema ed è scritto dappertutto, rigirato, modificato...quello è un problema, è un ostacolo.

Certo che se andiamo a vedere la sproporzione tra personale amministrativo e personale che è impiegato nel gioco vero e proprio, qualche disfunzione c'è, ma non è che nel 2010 fosse diverso. È che noi abbiamo mantenuto quella roba lì, adesso ricominciamo a dirci: "bisogna riorganizzare", io devo solo rileggere quello che dicevo nel 2009, nel 2010, dicevo: ma non c'è che c'è del personale amministrativo, giovane, che ha del potenziale, che lo formiamo, che lo mettiamo in condizione di uscire dalla dimensione amministrativa e lo facciamo andare di là? Abbiamo perso quattro anni, buttato via milionate di euro di denaro pubblico, per poi dire che adesso quel personale è in soprannumero. Non nascondiamoci poi, alla gente bisogna dire la verità, che quindi si immagina un contratto che ridimensiona le retribuzioni. Cosa dicevo quattro anni fa? Dicevo: perché il personale capisca e partecipi ad un progetto di ridimensionamento delle retribuzioni in attesa di un rilancio di una ripresa che può permettere anche il recupero delle stesse, bisogna intervenire su chi ha gestito male la Casa da gioco e ha preso centinaia di migliaia di euro. Finché non si tocca lì, ma lo volete capire che non sarà possibile fare questo percorso? Perché questi Signori giocano alla rapina, se uno guadagna 200 mila euro all'anno, l'unico obiettivo che ha è tirare avanti ancora un anno-due, avvicinarsi alla pensione, dopodiché après moi le déluge. Sono magari le persone giovani, che sono entrate nel Casinò, che hanno davanti 30 anni di lavoro che dicono: "ma io faccio anche un sacrificio enorme sulla mia busta paga". Io ho visto i lavoratori disponibili a fare questo sacrificio, perché vogliono avere davanti una prospettiva di lavoro. Quelli vicini alla pensione dicono: "io rapino gli ultimi due anni", questa è la mentalità, allora ci vuole un'azione forte e in un anno questa Dirigenza, che non ha nessuna credibilità, non è stata in grado di farlo, quindi non sarà in grado di farlo.

Se voglio salvare il Casinò e vado alla ricapitalizzazione, la prima azione da fare è: questa Dirigenza ha fallito, non c'è questo nella relazione dell'Assessore, c'è: "confidiamo nella...", in questa Dirigenza e lei ha fatto un passaggio che, secondo me, è fantastico dal punto di vista dell'analisi economica, lei ha detto: "non ci sono stati comportamenti illegittimi". Sì, va beh, ma non si è mica letto il Vangelo, perché è nel Vangelo che c'è scritto che il padrone dà due denari a uno, tre denari a uno, un denaro a uno e c'è uno che lo mette sotto un sasso il suo denaro, poi arriva e dice: "guarda, questo è quello che avevo, te lo ridò". Questi neanche il denaro hanno conservato, l'hanno pure perso, ma non è questa l'economia, l'economia non è non avere comportamenti illegittimi: è avere comportamenti positivi! Il fatto che non abbiano avuto comportamenti illegittimi...ci mancherebbe anche che hanno fatto qualcosa di illegale! Il problema quindi è che non è una questione di comportamenti illegittimi: è una questione di incapacità di gestire. Si è anche creato un clima aziendale che non è un clima positivo, il fatto che anche attraverso comportamenti personali si sia squalificato il rapporto tra la Dirigenza e il personale implica la necessità di un'azione. È come dire...l'ho detto più volte: è come in una squadra di calcio, ad un certo punto all'allenatore o perché è troppo arrogante, o perché è uno che ha l'aria di infischiarsene di tutto e di tutti gli si dice: "scusa, a forza di perdere tutte le domeniche, ti metto da parte e ne metto un altro". Qui noi, invece, continuiamo a perdere tutte le domeniche e ridiamo fiducia, dicendo: "andrà meglio la prossima domenica". Ma la squadra non ci crede più in quest'allenatore, quei lavoratori non lavoreranno con convinzione, non faranno il loro lavoro con convinzione, perché non credono in quell'allenatore, ve l'abbiamo detto in tutte le salse! Adesso non credono più neanche non solo nel Governo, ma credo non credano più neanche nel Consiglio regionale, quindi nella proprietà. Come fa un lavoratore a metterci l'energia che ci vuole in un mestiere così difficile se non crede nell'allenatore, se non crede nel Governo, se non crede neanche più nel Consiglio regionale. Penso che non ci siano le condizioni.

La cosa più grave è un'altra: è che noi in questi anni discutevamo molto di Casinò, il problema è che non è più un problema di Casinò, ormai è il problema di un intero territorio, il comune di Saint-Vincent è devastato dal fallimento del Casinò! Se prima, tornando indietro nel tempo, si ragionava a migliorare le sorti della Casa da gioco, oggi noi abbiamo un problema che è un intero territorio che è al gancio, un intero territorio: il comune di Saint-Vincent è in crisi nera! Il rammarico qual è? È che a pochi mesi dalle elezioni il Sindaco, peraltro assente più volte da riunioni importantissime, io non so cosa fa, fa l'albergatore? Magari ha da fare, però allora se non ha tempo, faccia altro o non faccia il Sindaco di quel Paese, perché non è presente neanche all'assemblea straordinaria dove si parla di...cioè un'assemblea che ha come ordine del giorno: "bilancio intermedio del 30 giugno 2014, provvedimenti di cui all'articolo 2446 del Codice civile", quindi che si intuisce che è...qui è la vita o la morte del Casinò, il Sindaco non va, manda l'Assessore. Ma io dico: ma...cioè anche qui tutte le sviolinate: "i Sindaci della Valle d'Aosta, i Consiglieri regionali, che non fanno mai nulla", ma questi Sindaci dove diavolo sono quando si discute della vita del loro Comune? Non si presenta, manda l'Assessore...va beh, combinazione poi aveva altri problemi in commissione...eh va beh, è impegnato, ha dei problemi...non lo so, però non è così che si può affrontare una delicatezza come questa, perché qui è in gioco la vita non del Casinò, ma del comune di Saint-Vincent, di uno sviluppo turistico complessivo della Valle d'Aosta! Ma il nome di Saint-Vincent finisce nel mondo! Quando uno dice: "quanti sono i casinò del mondo?", non è che ce ne sono milioni...il Casinò di Saint-Vincent...non è che sono infiniti i casinò del mondo a questi livelli! E cosa viene a...uno viene nella ghost town, in un comune dove non c'è più un negozio aperto, viene lì e si fa portare com'è successo a questi mega giocatori cinesi, arrivano in elicottero, direttamente lì e il Paese intorno il deserto dei tartari. Ma non tutti i giocatori sono così, c'è anche quello che ha la moglie che fa due passi in centro, c'è anche quello che si porta dietro la famiglia, che sta lì magari tre-quattro giorni e cosa trova? Nulla.

Allora non parliamo solo dei finanziamenti al Casinò, parliamo del fatto che Finaosta ha finanziato fior di alberghi, ristrutturazioni, costruzioni e quant'altro in quel territorio e se questi Signori falliscono, come ce li restituiscono questi soldi? Quindi...come dire? qui stiamo sempre a parlar di Casinò, qui stiamo parlando che sta fallendo un territorio e se fallisce quel territorio, i nostri fondi di rotazione, cioè il fatto che...non possiamo andare avanti, l'abbiamo detto all'infinito, con le misure anti-crisi, non pagate le rate del mutuo... Cosa facciamo da questo punto di vista? Fermiamo tutto? Non ci rimettiamo in moto? Allora arriva un grido d'allarme da quel territorio e non mi pare venga colto neppure più di tanto dall'Assessore, perché almeno dai verbali risulta un intervento preoccupato, ma, tutto sommato, allineato, anzi una delle preoccupazioni è come tirarsi fuori, come ridurre le quote di partecipazione, anziché dire: "miseria, Saint-Vincent deve contare di più nelle scelte strategiche", come magari ci ritiriamo via e diciamo che è tutta colpa degli altri quello che accade. Non è questo, ci vuole il protagonismo del territorio per rilanciare il Casinò, ci vuole quello che è stato detto dappertutto: un lavoro di sinergia tra la Casa da gioco e il territorio. Lavoro di sinergia che non c'è e che addirittura è saltato per aria, perché? Perché il problema grosso è che noi abbiamo deciso di non fare più un'operazione solo di rilancio del Casinò, ma trovandoci scelte anche fatte in passato, cioè quell'idea di rompere l'accerchiamento del Casinò e quindi avendo acquisito l'Hôtel Billia...

Tengo qui a precisare un concetto: molte idee sono buone, poi è come le metti in pratica che ti danno il senso di quello che fai. Rompere l'accerchiamento: un'idea su cui non c'era un valdostano che non fosse d'accordo, poi nacque la polemica però sui costi di come si è rotto l'accerchiamento, e non fu una piccola polemica. Ristrutturazione del Casinò: non c'era nessuno che non era d'accordo sul ristrutturare il Casinò, poi abbiamo visto le tempistiche dei lavori, il cambiamento della strategia che non era più il primo progetto che ci era stato fatto vedere, poi la decisione di ristrutturare il Billia. Ristrutturare il Billia: in prima battuta l'hôtel 5 stelle, moltissimi d'accordo, poi, quando arriva il 4 stelle plus, cominciano dei dubbi e poi in questi anni il non mettere mai in pratica ciò che si dice, "vogliamo rilanciare l'attività congressuale", interpellanza che mi ricordo benissimo, già dal 2010, dico: stiamo costituendo un gruppo, una commissione che lavorerà sul fare il centro congressuale? "Ah, ma vediamo perché i lavori sono ancora in corso", poi si scopre che a latere del Comune vengono costruite delle sale congressi per in qualche modo, pur con tutte le disfunzioni che possono avere, ottemperare alla momentanea mancanza della grande sala congressi dell'Hôtel Billia e delle sale annesse, e nessuno ci lavora sopra, ma come pensate che arrivino i congressisti se non c'è nessuno che ci lavora! Dopodiché diciamo: "abbiamo aperto il Billia, beh, adesso dobbiamo cercare gente che venga qui a fare un congresso in Valle d'Aosta". Come "dobbiamo cercarla"? Io voglio già vedere l'elenco di tutti i dentisti della Slovenia, gli avvocati della Campania, cioè di tutte le associazioni che hanno già prenotato per venire qui a fare un congresso, perché ci sono stati due anni per lavorare sui congressi del 2014, eh! Cosa faceva tutto questo stato...tutto questo managerismo che avevamo lì dentro, che non è riuscito ad organizzare congressi per il 2014? Cosa ci fa tutto questo personale amministrativo? Ma non è che siamo come l'Alitalia che avevamo un fiume, maree di persone...e ho scoperto che c'era un ufficio che studiava i voli in Oceania, dell'Alitalia, cioè cinque persone che dovevano studiare le rotte strategiche dell'Oceania. Noi abbiamo fatto la stessa roba, poi abbiamo perso magari un piccolo congressino, per quanto piccolo sia, che magari riguardava un ordine magari di professionisti piemontesi o milanesi, che potevano venire due-tre giorni a fare il loro congresso nel nostro hôtel, ma su queste cose bisogna lavorare, se non ci si lavora, non si arriva da nessuna parte! Il centro congressi quindi è vuoto, l'hôtel Billia è vuoto, che si fa? Anziché essere l'Hôtel Billia, come avevate detto, che riempie il Casinò, si torna indietro nel tempo, cioè abbiamo fatto un progetto di resort per fare una cosa che era l'hôtel che riempiva il Casinò, eh no, siamo tornati indietro nel tempo: siamo tornati al Casinò che riempie il Billia, e come lo riempie? Tutti quelli che ti arrivano li mandi lì. Magari alcuni di questi sono alloggiati già negli altri hôtel di Châtillon e qui parte il caos, cioè parte il caos perché comincia una concorrenza sleale, cioè, anziché lavorare coralmente tutta una comunità, Châtillon e Saint-Vincent, tutti insieme per il Casinò, ogni persona che arriva la mando lì, fare un lavoro insieme, comincia: "eh no, se mando i miei clienti lì, poi questi gli regalano la camera sottocosto dall'altra parte, quasi quasi non gli dico di andare al Casinò", e ci facciamo male tra di noi e entriamo in corto circuito, quindi depressione collettiva perché le cose vanno male.

Se fossi stato un insegnante di italiano come ai vecchi tempi, Assessore Perron, nella sua relazione le avrei messo tante volte...io lo segnavo con una grande "R" sopra la parola, lei ha ripetuto ogni due frasi: "a causa della grave crisi economica", "c'è la crisi economica", "c'è una grave crisi economica", questo era appunto l'obiettivo: riuscire a vincere la sfida contro la crisi economica, usando quello che è un nostro enorme potenziale, che, ad esempio, i piemontesi non hanno, che in Emilia Romagna non hanno, cioè usando il Casinò. Quella è la nostra arma per affrontare la crisi economica, per cercare in qualche modo di dire: "rispetto alle offerte turistiche che ci sono in altri territori, pensate, un piccolo territorio come la Valle d'Aosta ha uno dei più grandi casinò del mondo", questo era il punto. La crisi economica quindi qui non può essere addotta sempre in termini difensivi: "c'è la crisi economica", perché questo è esattamente...questa era la nostra arma per rispondere e reagire alla crisi economica. Probabilmente, come succede in tutto il mondo, se devo cercare un pilota di Formula 1, non vado a prendere Donzel, vado a cercare Alonso, vado a cercare Vettel, vado a cercare un campione. Allora il Casinò non è un albergo, non vado a prendere uno qualunque, ho bisogno di una dirigenza da Formula 1, e noi non ce l'abbiamo: noi abbiamo una Ferrari, una splendida macchina, che può correre ad altissimo livello e non abbiamo un pilota.

Allora, quando i colleghi hanno evocato la task force, cosa che assolutamente condivido, oppure, visto che siamo in Valle d'Aosta, potremmo parlare di une équipe de contrôle...quindi abbiamo bisogno di qualcuno che ormai monitori passo a passo le scelte, non che la politica interviene per fare lei quello che non sa fare, per gestire un Casinò, ma che le scelte siano ormai monitorate...siamo già in ritardo, perché se noi avessimo monitorato le scelte che venivano fatte, ci rendevamo conto che non avanzava la trattativa sindacale, siamo ad anni luce dal chiudere questa trattativa sindacale, perché adesso sono arrivati dei soldi e ovviamente i soldi creano dei problemi, non è che li risolvono! La trattativa sindacale andava chiusa un anno fa, adesso ci sono dei soldi in ballo e chi rinuncia a questi soldi? Se voi andate a dire che...se voi andate a presentare il piano che ha presentato Frigerio ai lavoratori dicendo che nel giro di quattro anni il Casinò recupera 20 milioni di entrate...ma perché io rinuncio al mio stipendio? Se voi mi fate vedere un foglio che il Casinò aumenta...come avete fatto, avete portato in commissione un foglio dove dite che in quattro anni le entrate del Casinò aumentano di 20 milioni, allora perché io devo fare dei sacrifici se il Casinò aumenta di 20 milioni? Delle entrate lorde sto parlando eh...questo c'è nei documenti però, Assessore Perron, questo avete scritto nei documenti! Allora a che gioco stiamo giocando? Qui non c'è nessuna serietà, ci sono dei dati farlocchi, taroccati, unicamente per far fronte, appunto, alle esigenze di ricapitalizzazione, ma che confondono le idee a chi si siede ai tavoli, a chi dovrà fare delle trattative e quant'altro. Non c'è un percorso, si va magari a fare la festa tutti insieme al Casinò, si beve insieme, eccetera, si rassicurano tutti gli amici degli amici, qui andiamo avanti con la fiesta, poi i numeri ci dicono tutt'altro: che la festa è finita, che la situazione è drammatica e quindi noi dobbiamo intervenire subito, come farlo? Lo ripeto: anch'io penso che una équipe de contrôle che possa intervenire immediatamente sulle scelte fatte...ma oggi quello che voi presentate oggi non è per noi sufficiente, una ricapitalizzazione affidata a chi ha fallito e con scelte molto vaghe, molto imprecise, se non soltanto evocative del rilancio della Casa da gioco.

Penso alla cosa più strana che è stata fatta, qui si sono evocate..."abbiamo fatto...", l'hanno detto anche altri: "abbiamo costruito quattro ristoranti, ci sono bar dappertutto", ma se non c'è nessuno in questi ristoranti, se non c'è nessuno in questi bar, cioè che senso ha continuare a vantarsi anche di questa situazione, non è questa la strada: la strada è capire se aveva un senso riempire di bar e ristoranti una struttura che doveva avere un'altra vocazione, un altro percorso. Lei dice: "non è colpa mia", come sempre si arriva lì, dice: "eh mi sono trovato qui con questa patata bollente", sì, però, abbiamo visto l'esperienza del collega Baccega, pieno di entusiasmo che è arrivato a dirci: "evviva questa cosa qua", noi gli abbiamo detto: "collega Baccega, guardi che non è questa la strada, è una strada sbagliata", lei praticamente...devo dire con meno entusiasmo, e quindi ancora meno capisco, perché l'Assessore Baccega ci credeva e si è buttato con passione su una situazione, lei a me non ha dato la sensazione di convincermi che questi 60 milioni risolvono il problema, mi ha dato proprio la sensazione di chi dice: "qui ci prendiamo di nuovo un po' di tempo per vedere come le cose vanno. Magari scadrà poi a marzo il contratto dell'Amministratore delegato, magari andando avanti così riusciamo a vedere se qualcuno invecchia un po', va in pensione, un po'...naturalmente...", va beh, ma questa è la vecchia politica valdostana che vigeva coi bilanci che crescevano ogni anno e sono arrivati fino a quei 1.800 milioni di euro. Oggi la politica valdostana si confronta con bilanci che sono intorno a 1.000 milioni di euro, in decrescita e non è una decrescita felice, è una decrescita infelice per i valdostani, perché non è gestita. Allora, di fronte a questa realtà, non possiamo prendere tempo, non si può.

Serviva due anni fa che questi Signori si dimezzassero questi benedetti stipendi da paura per la realtà che avevano, dovevano prenderne coscienza...allora uno dice: "sono credibili, stanno facendo veramente il passaggio", invece ci sono voluti fior di voti in Consiglio regionale, ci sono volute delle battaglie dopo il voto in Consiglio regionale perché - sentite la cosa bella - rinunciassero non...cioè non si riducessero lo stipendio, perché non l'hanno ridotto, rinunciassero a fantasmagorici premi di produzione da 70 mila euro fondati su dati falsi. Eh no, non è più sostenibile questa politica per il Casinò! Noi avremmo voluto partecipare seriamente ad un progetto di ricapitalizzazione e di rilancio della Casa da gioco. Non ci stiamo a non dire la nostra, non ci stiamo a guardare un progetto svuotato, che non trova nessun entusiasmo nelle forze di maggioranza, un lavoro d'ufficio del collega Borrello, che dice: "sì sì, siamo lì, mica vogliamo far crollare giù tutto, diamo ancora qualche mese da gestire un Assessorato, qualche mese la Presidenza del Consiglio, poi finirà con delle elezioni, finirà in qualche modo...", ma è finita questa cosa qua, questo davvero è il simbolo della fine! Quando c'era il suo collega Salzone, ci credeva, faceva degli interventi appassionati sul Casinò, si capiva che magari il progetto che noi non condividevamo lui lo condivideva! Ma qui non si capisce neanche se ci credete voi! Noi non ci crediamo e l'abbiamo detto, ma non c'è la percezione neanche che ci credete voi. Allora, se non ci credete, ma perché non facciamo questo lavoro insieme, come diceva il collega Viérin, proviamo ad attivare un altro percorso dentro la Casa da gioco, se invece ognuno vuole giocarsi le sue clientele, i suoi quattro amici, i suoi quattro voti ancora clientelari da gestire, ma gestiteli, vincetevi di nuovo le elezioni, ma la Valle d'Aosta va a rotoli anche se stravincete le elezioni coi voti clientelari! Non è una questione di chi vince e di chi perde: è una questione se troviamo le soluzioni. Qui dentro questo progetto non c'è la soluzione, c'è semplicemente la benzina da mettere in una macchina che però rimane ferma ai box.

Presidente - Grazie collega Donzel. Come anticipato, con questo punto possiamo chiudere i lavori del mattino e ci rivediamo alle 15,30, buon appetito.

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La seduta termina alle ore 13,05.