Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 816 del 22 ottobre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 816/XIV - Interpellanza: "Eventuale proroga dei termini della limitazione di nuove concessioni di derivazione d'acqua ad uso idroelettrico".

Presidente - Per l'illustrazione, la parola al Consigliere Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Brevemente, si torna a parlare di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e, nello specifico, di sostenibilità di tale produzione. Abbiamo già avuto modo di discutere in diverse occasioni di questo tema, non ultimo nell'approvazione del PEAR, dove evidentemente avevamo qualche idea e qualche visione non proprio identica e, in più, questa interpellanza ha anche lo scopo di raccogliere alcuni elementi, alcuni dati per poter fare dei ragionamenti più approfonditi. Diciamo che l'intento prende proprio spunto da una deliberazione della Giunta regionale, quando allora era Assessore l'attuale Presidente del Consiglio, Viérin, dove - richiamo proprio le parole testuali - si dice che: "data la limitata disponibilità dei corsi d'acqua sfruttabili a fini idroelettrici e dei gravi impatti potenziali conseguenti sul territorio in termini di alterazione"...in questa deliberazione si stabiliva di rendere indisponibili le nuove concessioni d'acqua ai fini della produzione di energia per un periodo di tre anni su tutto il territorio regionale. Da allora, è il caso di dirlo, molta acqua è passata sotto i ponti, perché comunque le vecchie domande continuavano a essere valide e quindi vi erano ancora autorizzazioni di nuove concessioni, di nuovi prelievi, e intanto siamo andati avanti. La delibera di Giunta era del 2012, nel 2015 scadranno questi fatidici tre anni, ecco perché si vuole andare a chiedere se vi è l'intenzione di prorogare la validità di questa delibera...noi facciamo anche un passo un po' più avanti, ne avevamo già discusso, magari individuando anche delle aree e dei siti non idonei...queste sono parole proprio prese dalla deliberazione. Magari, facendo un ragionamento più complessivo, si può arrivare non a limitare tout court le nuove domande, ma ad individuare delle zone particolarmente delicate in cui si possa andare a dire: "lì non farò mai, ma in altre zone..." fino ad arrivare ad una saturazione, che ormai è quasi prossima, dello sfruttamento, in modo che comunque rimanga...come dire? una sostenibilità dell'ecosistema complessivo e ci si fermi lì.

Noi vorremmo appunto avere sia i dati per capire se questa delibera ha avuto degli effetti, quindi quante sono state complessivamente le concessioni rilasciate ad oggi, quante quelle a seguito della delibera, quante ve ne sono ancora in attesa di essere autorizzate, com'è già stato ricordato nel PEAR, dove si aveva l'intenzione di andare a raggiungere gli obiettivi proprio dando le concessioni che già erano previste...e poi quanto abbiamo già chiesto: se vi è l'intenzione di prorogare questo limite per gli anni futuri. Grazie.

Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Grazie Presidente.

Sì, questa interpellanza avvia probabilmente un confronto che ci sarà nei prossimi mesi, un confronto che ci porterà a prendere delle decisioni importanti che dovranno essere prese sicuramente in armonia con la commissione, col Consiglio, e sul quale sicuramente ci confronteremo, ma sarà un confronto che avverrà solo ed esclusivamente sulla base di presenze di dati certi.

Nel frattempo, entrando nel merito dell'interpellanza, vado a rispondere a quelle che sono le richieste dell'interpello. In realtà sono 286 le subconcessioni di derivazioni d'acqua ad uso idroelettrico che, alla data del 15 ottobre, risultano rilasciate dall'Amministrazione. Successivamente all'approvazione della delibera della Giunta regionale, la 1253 del 2012, quella che dettava gli indirizzi per limitare il rilascio di nuove concessioni di derivazioni d'uso idroelettrico, sono state rilasciate 50 nuove subconcessioni, di cui solo 9 relative a domande presentate dopo l'approvazione della deliberazione, e comunque conformi alle disposizioni della deliberazione.

Il secondo quesito chiede quante sono le domande ancora giacenti: agli atti dell'Ufficio gestione demanio e risorse idriche sono giacenti e in corso di istruttoria 68 domande di derivazione d'acqua. Alcune fra queste, però, sono in concorrenza fra loro, di cui 27 presentate dopo l'approvazione della deliberazione della Giunta regionale n. 1253.

Al terzo quesito rispondo dicendo - è un percorso che lei ha già citato, che il mio predecessore aveva già sottolineato in quest'aula proprio in occasione dell'interpellanza che fu fatta nel 2012, la n. 2538, che voi citate comunque nella premessa della vostra interpellanza; gli uffici regionali stavano seguendo i due grandi temi che avevano appunto motivato l'assunzione di quella delibera: il primo era l'evoluzione normativa per quanto concerne gli incentivi economici e, il secondo, l'attuazione della direttiva europea in materia di acque, in particolare per quanto concerne gli obiettivi di qualità delle acque stesse presenti nella nuova programmazione europea e nazionale del settore idrico, appunto previsti per il 2015. Il primo tema, ovviamente, impatta notevolmente sull'economicità o meno di un intervento, infatti con la chiusura del vecchio sistema tariffario incentivato è ormai affermazione comune, nell'ambito dei produttori di energia, che l'idroelettrico ha un futuro piuttosto incerto in Italia. Sul secondo tema gli uffici stanno lavorando in ambito di Autorità del Bacino del Po all'aggiornamento del piano di gestione del distretto, un processo che è stato avviato il 21 dicembre 2012 con la pubblicazione del calendario, programma di lavoro e misure consultive per il riesame e l'aggiornamento del piano. Il 20 dicembre 2013 è stato pubblicato il documento intitolato "Valutazione globale provvisoria dei principali problemi di gestione delle acque del distretto idrografico del fiume Po" quale documento per la raccolta di osservazioni e proposte di integrazione e modifica da utilizzare per la redazione del progetto di piano del distretto idrografico, che sarà sottoposto a confronto a partire dal dicembre 2014, quindi a breve. La valutazione globale provvisoria declina le scelte strategiche e le priorità di intervento per il prossimo piano di gestione, sulla base dello stato di attuazione del precedente e di eventuali altre emergenze che sono sorte nel frattempo per motivi che possono essere i cambiamenti climatici, i cambiamenti dei piani socio-economici, eccetera. Gli uffici stanno quindi ultimando la raccolta di tutte queste informazioni e la conseguente analisi, secondo i criteri stabiliti in Autorità di Bacino, per aggiornare in modo significativo il quadro delle criticità presenti sui corsi d'acqua regionali e per definire le misure di tutela e di recupero previste dalla normativa comunitaria più idonea a far fronte alle eventuali criticità rilevate. Quindi i prossimi mesi saranno importanti per valutare il quadro conoscitivo che emerge dalle analisi per definire gli obiettivi che si intende realizzare e per individuare gli interventi necessari per conseguirli. Il confronto non sarà soltanto tecnico, ma coinvolgerà, come previsto dalla normativa comunitaria, tutti i portatori di interesse e, ovviamente, anche il Consiglio regionale. Tra le misure adottabili il Governo regionale valuterà attentamente la possibilità di escludere la realizzazione di nuovi prelievi idrici nelle aree maggiormente compromesse (un po' come lei ha sottolineato poco fa); si passerebbe così da una moratoria alla presentazione di nuove domande generalizzate sull'intero territorio all'individuazione puntuale di aree e di siti ritenuti non idonei a seguito di un'analisi approfondita e nell'ambito di un insieme di misure e di tutele stabilite attraverso lo strumento di pianificazione principale di gestione delle risorse idriche.

In ogni ambito nazionale, quindi, per concludere, la Regione Valle d'Aosta è considerata un punto di riferimento importante e di eccellenza per quanto riguarda, appunto, la gestione e la valutazione degli impianti e delle derivazioni idroelettriche. È l'inizio di un percorso. Quando avremo i dati avremo l'opportunità di confrontarci e di andare a valutare quali sono le migliori opportunità che vanno nella direzione della tutela dell'ambiente, ma anche nella direzione dell'utilizzo di una risorsa così importante come l'acqua. Grazie.

Presidente - Per la replica, la parola al Consigliere Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie. La ringrazio, Assessore.

Mi sembra che nella sostanza questa interpellanza cada a fagiolo, sembra quasi che siamo d'accordo non solo sul tema, ma addirittura sui principi che stanno poi alla base, perché io ho sentito dire che siamo in corso di raccolta dei dati, stiamo cercando di avere più elementi a disposizione per poter fare delle scelte, ma l'ottica è quella di andare a continuare a produrre energia con fonti rinnovabili, tutelando però, nel contempo, anche l'ambiente. Mi fa piacere anche sentire che la direzione è quella di non avere una semplice moratoria generalizzata, ma quella di andare verso l'individuazione di aree non idonee, proprio come era richiesto, certo dopo gli approfondimenti e comunque...sì, però mi sembra di capire che l'intenzione è quella, poi ovviamente serviranno degli approfondimenti, serviranno i confronti in commissione col Consiglio e con tutti i portatori di interesse...vedo che il Presidente non è tanto d'accordo su questo, ma mi sembra di aver ascoltato queste cose dalle sue parole...quindi, se non ho capito male, mi sembra che si vada in questa direzione...ho capito male, Presidente? Bene, grazie.

Presidente - Punto 33 all'ordine del giorno.