Oggetto del Consiglio n. 627 del 28 luglio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 627/XIV - Accettazione delle dimissioni rassegnate dal Consigliere André Lanièce dalla carica di Vicepresidente del Consiglio regionale e dal Consigliere David Follien dalla carica di Segretario del Consiglio regionale e loro sostituzione.
Presidente - Si comunica che, in data 24 luglio scorso, sono state presentate le dimissioni dei Consiglieri André Lanièce dalla carica di Vicepresidente del Consiglio regionale e del collega David Follien dalla carica di Segretario del Consiglio regionale. Il Consiglio, pertanto, è chiamato a procedere alla sostituzione del Vicepresidente André Lanièce e del Consigliere Segretario David Follien. Questa sostituzione quindi parte dalla presa d'atto delle dimissioni. Prego il Consiglio di esprimersi innanzitutto sull'accettazione delle dimissioni. Pongo in votazione l'accettazione delle dimissioni. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 17
Favorevoli: 17
Contrari: nessuno
Astenuti: 16 (Bertin, Bertschy, Chatrian, Cognetta, Donzel, Fabbri, Ferrero, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)
Il Consiglio approva.
Adesso passiamo alla sostituzione del Vicepresidente e del collega che farà parte dell'Ufficio di Presidenza come Segretario del Consiglio. Ricordo che la sostituzione dei componenti l'Ufficio di Presidenza avviene con votazione per scheda: ogni Consigliere può scrivere sulla propria scheda un solo nome ed è eletto colui che al primo scrutinio ha ottenuto il maggior numero di voti; a parità di voti è eletto il più anziano di età (articolo 7, comma 5, del Regolamento interno). Ricordo anche che occorre procedere a votazioni separate, una per l'elezione del Vicepresidente e l'altra per l'elezione del Segretario del Consiglio. Si partirà dall'elezione del Vicepresidente; se qualcuno chiede la parola per fare delle proposte...
La parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
No, non su questo punto, ma su quello precedente; solo per sottolineare, Presidente, della maggioranza numericamente non sufficiente, al di là degli aspetti tecnici di una presa d'atto di dimissioni che ottiene 17 voti a fronte della nostra astensione. Solo per rimarcare che effettivamente, anche su questi atti importanti, ci siano almeno le condizioni per discutere, al di là della discussione, di avere i numeri che possano essere conseguenti ad una decisione che è comunque importante per l'aula. Di questo ci rammarichiamo e vogliamo semplicemente sottolinearlo.
Presidente - Grazie collega Laurent Viérin. C'è qualche collega in merito al punto? Collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente. Buongiorno a tutte le colleghe e a tutti i colleghi. A nome della maggioranza, proponiamo come candidato al ruolo della Vicepresidenza il collega David Follien. Grazie.
Presidente - La parola al collega Farcoz...sempre su questa proposta? La parola al collega Farcoz.
Farcoz (UV) - Oui, merci Président. Pour proposer, au nom du Conseil régional, comme Secrétaire du Conseil Monsieur Lanièce. Merci.
Presidente - ...sì, solo che adesso si procede alla votazione del Vicepresidente del Consiglio, e mi sembra che una proposta sia arrivata sul nome di Follien. La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.
Solo per rendere comprensibile tutto questo, perché altrimenti non si capisce...dimissioni, poi rinnovo delle cariche...allora, il Presidente del Consiglio è andato alla Stella Alpina, il Vicepresidente va all'Union e il Segretario va alla Stella Alpina, cioè questi 5 minuti servono a ricomporre politicamente l'Ufficio di Presidenza in questo senso, altrimenti poi non si capisce come mai le stesse persone si ridanno disponibili...pensavo fosse per fare una battuta, un problema di tempo, invece è giustamente un ricomporre politicamente la situazione che si era scomposta con la crisi. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Ha già anticipato il collega Bertschy cosa volevo commentare: una situazione piuttosto surreale, nella quale ci si dimette, ci si ricandida a un'altra posizione, un "balletto" nel quale all'improvviso si cambiano i posti che, ancora una volta, evidenziano i limiti di questa maggioranza che non riesce neanche ad avere, su queste situazioni, una posizione che non sia anche vagamente ridicola. Grazie.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Per anticipare la posizione del Movimento Cinque Stelle: noi abbandoneremo l'aula in segno di grande vergogna per questo scambio di poltrone; questo è veramente il manuale Cencelli che viene istituzionalizzato. Ovviamente non partecipiamo a queste spartizioni, ve le fate tra di voi, quindi non stiamo neanche in aula perché, sinceramente, certe cose ci fanno venire la nausea. Grazie.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Sì, grazie Presidente.
Credo che abbia avuto ragione il collega Bertschy a cercare di spiegare all'esterno quello che avviene in maniera piuttosto surreale in quest'aula. Se all'inizio di una legislatura è abbastanza normale - ed è una prassi istituzionale che serve anche a rispettare il voto espresso dagli elettori - ripartire le cariche di rappresentanza all'interno dell'Ufficio di Presidenza in base a quella che è la consistenza politica delle forze rappresentate in Consiglio, quindi normalmente si cerca di riconoscere che la forza politica che ha preso il maggior numero di voti abbia le cariche più rappresentative...ma questo non sta scritto da nessuna parte, è una prassi istituzionale volta a rispettare il voto degli elettori...quando, invece, intercorre un problema politico come quello che è intercorso durante questa legislatura...normalmente le cariche di rappresentanza dell'aula, cioè la Presidenza del Consiglio e le cariche dell'Ufficio di Presidenza, non vengono messe in discussione...questa volta c'è stata, invece, la messa in discussione della carica del Presidente del Consiglio perché la si riteneva non adeguata; dopodiché, uno non adeguato a fare il Presidente del Consiglio è adeguato a fare l'Assessore all'istruzione...vabbè, questa è una vostra scelta politica, lo spiegherete poi meglio ai vostri elettori, perché noi certamente non l'abbiamo condivisa.
Ora, è assolutamente surreale che uno che fa il Vicepresidente del Consiglio in qualche modo passi a fare il Consigliere Segretario, e l'altro, che era Consigliere Segretario, passi a fare il Vicepresidente del Consiglio! Queste cose, quando avvengono in altri consessi, prevedono anche il cambio delle persone in questione, perché se ti dico fai un passo indietro, lo fai indietro, non è che è una questione che adesso il collega Lanièce guadagnerà 200 euro in meno al mese e guadagnerà 200 euro in più Follien...è tutta questa la situazione che ci viene rappresentata in questo momento? Mi sembra molto ridicolo! Fra l'altro, il collega Lanièce ha ormai sei anni di Vicepresidenza del Consiglio...mi sembra che gli si può rimproverare tanto in politica, gli si può rappresentare tanto in politica, ma non che non sia presente a tutte le iniziative istituzionali, non che non abbia decorosamente rappresentato il nostro Consiglio in tutte le situazioni... Quindi che significa questo, se non, veramente - come ha citato qualcuno - un manuale Cencelli molto antipatico, legato anche alle quisquilie in cui la piccola carica, i 200 euro mettono in atto delle situazioni di questo tipo...nel momento in cui la Valle d'Aosta è sommersa da problemi, disoccupazione, lavoro, eccetera, noi siamo qui, ancora a regolare con il lumicino "non vorrei che la Stella Alpina avesse poi due cariche, l'Union...". Ma siete una maggioranza, una, o siete due partiti che sono attaccati, arroccati al potere per cui la battaglia sul CdA di Vallée d'Aoste Structure, la battaglia sull'Ufficio di Presidenza...ma l'Ufficio di Presidenza è un luogo di rappresentanza al servizio di tutto il Consiglio regionale! Così veramente lo svilite, lo dequalificate!
Lei, Presidente, che all'inizio, in risposta a un Consigliere che la interroga su come gestiremo meglio quest'aula, dice: "vedremo, faremo" e due minuti dopo "vedremo, faremo" l'Ufficio di Presidenza è ridotto in queste condizioni! Che potere politico, che rappresentanza? Io non mi sento rappresentato da quella parte dell'Ufficio di Presidenza, quando l'Ufficio di Presidenza dovrebbe non avere logiche di maggioranza e minoranza su alcune questioni, ma un qualsiasi Consigliere dovrebbe rapportarsi all'ex Vicepresidente Lanièce, all'ex Segretario Consigliere Follien per avere ragioni, chiarimenti, essere rappresentato...invece no, non è così che funziona!
Noi ce ne rammarichiamo e riteniamo che non abbiate scelto un bel modo di esordire in questo percorso del "Rollandin bis", almeno in termini di gestione dell'Ufficio di Presidenza. Ci riproponete cose che abbiamo già visto in questi anni e che non sono le cose che servono a dire ai cittadini che la politica sta cambiando passo, che ha capito che ci sono la crisi e le difficoltà e che vogliamo cambiare. No, tutto uguale come prima: ripartizione dei posti, giochini...e non ci si accorge che il mondo intorno a noi, fuori da questo Consiglio regionale, è completamente cambiato.
Presidente - La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.
Intervengo giusto a integrazione di quanto ha già detto e anticipato il collega Bertin per sottolineare un aspetto che, a nostro avviso, è comunque un aspetto rilevante. Ieri sera siamo stati a Champoluc per una tavola rotonda sulle donne e la politica, a cui erano invitate le rappresentanti dei gruppi presenti in Consiglio regionale e, sfortunatamente, era rappresentata soltanto l'opposizione, della maggioranza nessuno ha potuto presentarsi a questo incontro. Questo mi sembra un po' sintomatico di un'indifferenza sostanziale che c'è nei gruppi di maggioranza nei confronti della rappresentanza femminile. Devo riconoscere che, quando ho saputo delle dimissioni della collega Péaquin Bertolin dalla II Commissione, immaginavo che questo preludesse ad un ingresso nell'Ufficio di Presidenza, dove - vi faccio notare - non c'è una rappresentanza femminile. Ritengo che sia veramente una scarsa considerazione da parte della maggioranza nei confronti del genere femminile, e me ne dispiaccio, molto.
Chiederei alcuni minuti di sospensione.
Presidente - La collega Morelli ha chiesto alcuni minuti di sospensione come gruppo dell'ALPE? Della minoranza? Va bene, sono concessi alcuni minuti di sospensione.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 9,26 alle ore 9,37.
Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente. Solo per annunciare un cambiamento di voto da parte del Movimento Cinque Stelle: ci siamo confrontati con i colleghi, e quindi parteciperemo alla votazione in aula. Grazie.
Presidente - Altri che chiedono la parola? Allora, il Consiglio ha preso atto che il Movimento Cinque Stelle parteciperà alla votazione. Altri chiedono la parola? Nessuno chiede la parola? Allora chiedo che vengano distribuite le schede per la votazione del Vicepresidente. Apriamo la votazione.
Collega Laurent Viérin...si stanno distribuendo le schede di votazione, poi il collega Segretario farà l'appello per la votazione e, come di consuetudine...adesso si sta votando la carica di Vicepresidente del Consiglio e la proposta è David Follien...è sufficiente anche solo il cognome, perché non c'è omonimia. Collega Bertschy, siamo già in votazione...
Scusi, Laurent Viérin, per cosa...? Ah, mozione d'ordine. Prego.
Viérin L. (UVP) - Per mozione d'ordine sulle modalità di votazione. È da richiedere il voto in cabina?
Presidente - Sì, era da richiedere.
Viérin L. (UVP) - E allora chiediamo, se fosse possibile, di fare la votazione in cabina. Grazie.
Presidente - Scusate colleghi, questa richiesta andava fatta anche un momento prima, perché noi abbiamo aperto la votazione e abbiamo distribuito le schede...prego, collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Allora, Presidente, lei ha deciso le modalità di votazione...quando abbiamo appreso che c'era la votazione e abbiamo visto la distribuzione delle schede, abbiamo richiesto il voto in cabina prima della votazione, quindi le chiediamo formalmente il voto in cabina.
Presidente - Collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - No, ma scusi, Presidente, io l'ho guardata e non mi ha dato la parola perché mi ha detto che eravamo già in fase di votazione; allora, io, quando abbiamo visto partire le schede - perché nessuno ha deciso come si votava - l'ho guardata e le ho chiesto la parola, ma non me l'ha data, e io le avrei chiesto il voto in cabina. Le ho fatto segno, mi ha detto di sì e son partite le distribuzioni delle schede. Cerchiamo di venirci incontro...se c'è la volontà da parte nostra di andare in cabina e non è stato valutato...le chiediamo di prenderne atto, ecco.
Presidente - Un attimo solo che vedo coi funzionari, perché bisognerebbe ritirare le schede e ci creerebbe un problema non indifferente. Scusate, possiamo trovare un sistema che possa essere...no, ma il concetto è che noi abbiamo aperto la votazione e sono state distribuite le schede. Allora, io proporrei questo: si fa questa votazione con le schede che sono state distribuite, dopodiché...allora, per la seconda volta, la parola al collega Laurent e poi...
Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.
Da un punto di vista formale chiederemmo agli uffici un approfondimento, nel senso che la richiesta va fatta prima della votazione...la votazione non è ancora avvenuta, è avvenuta solo la distribuzione delle schede, Presidente; quindi, prima della votazione, le chiediamo di votare in cabina. Se voi avete distribuito le schede, non è la votazione che è iniziata, la votazione inizia nel momento in cui qualcuno va quando viene fatto l'appello, noi ci rechiamo nell'urna che è qui, di fronte a noi, e infiliamo la scheda. Quindi noi, prima di questa votazione, che non è ancora avvenuta, le chiediamo il voto in cabina, Presidente. Quindi lei, che dovrebbe essere il Presidente super partes su una questione procedurale, già...voglio dire, si schieri con il buon senso e non con la maggioranza a cui lei appartiene! Grazie.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, Presidente, per mozione d'ordine, nel senso che lei, prima di far distribuire comunque le schede, ha annunciato il voto in cabina, quindi c'è stata una gaffe...ritiriamo queste schede e votiamo per favore in cabina! Mi sembra una posizione di buon senso, dato che l'ha anticipata lei la votazione in cabina.
Presidente - Chatrian, non abbiamo anticipato questo particolare. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Mah, ci sono le cose semplici che poi diventano complesse e molto strane... La democrazia si fonda sul diritto di esercitare liberamente la propria espressione di voto, e se in quest'aula nessun Consigliere regionale si sente...diciamo garantito dal votare in cabina, è normale che votiamo palesemente dai nostri tavoli, col fatto che, come succede quando giochi a carte, quello che ti sta seduto vicino dà il colpo d'occhio e vede che cosa scrivi sulla votazione. Quindi si sa che quando si vota al banco il voto è pubblico, no? Se qualcuno ritiene di essere maggiormente garantito dal voto in cabina, lei, che è il Presidente di quest'aula, deve tutelare anche quel singolo Consigliere che sente il bisogno di essere tutelato dal voto segreto in cabina.
Noi glielo chiediamo cortesemente...io vorrei che nessuno sapesse cosa scrivo o non scrivo, perché ho anche il diritto di astenermi attraverso il voto in cabina...che addirittura i giornalisti non possano, dall'alto, vedere se metto scheda bianca o no! Non ho capito, perché è un diritto questo, e lei deve garantire il diritto e tutelare il Consigliere nell'esercizio del suo voto! Quindi io ripeto: la mia scheda, come quelle dei miei due colleghi Fontana e Guichardaz, le nostre schede sono già state strappate. Se lei adesso si mette a risparmiare su un pezzo di carta quando spende migliaia di euro altre cose...andremo a verificare se questa è la democrazia che lei vuole garantire.
Noi non riteniamo valida questa procedura perché c'è l'esigenza del voto segreto. Quindi le nostre schede sono qua, le schede del PD sono pezzi di carta strappata. Ci dia le schede per votare in cabina.
Presidente - Allora, ci siamo confrontati anche con gli uffici: sospendiamo la votazione, si rifanno le schede, si disfano le altre schede e si vota in cabina. Prego gli uscieri di ritirare le schede. Ricordo che la prima votazione sarà per il Vicepresidente (quindi un nome solo) e la proposta è quella del collega Follien. Prego il Consigliere Segretario di fare l'appello.
Appello nominale
La votazione si è conclusa. Chiamerei gli scrutatori Borrello, Nogara e Restano per procedere allo spoglio. Chiedo scusa, colleghi, un po' di calma.
Presenti: 35
Votanti: 35
Schede nulle: 1
Schede valide: 34
Hanno ottenuto voti:
Follien: 17
Péaquin: 17
Viene eletta la Consigliera Péaquin per anzianità. La collega Péaquin chiede la parola.
Péaquin (UV) - Io ringrazio tutti i colleghi Consiglieri, però non accetto questo esito del voto. Vi ringrazio.
Presidente - Consigliera Péaquin, le ricordo solo che per non accettare deve presentare le dimissioni, in quanto, in questo momento, lei è stata eletta Vicepresidente del Consiglio. Se qualcuno vuol chiedere una sospensione si può dare anche questa facoltà...sì, sì, è una presa d'atto, certo. La parola alla collega Péaquin.
Péaquin (UV) - Chiedo scusa, io non ho mai neanche proposto il mio nominativo per questa carica, per cui vi ringrazio veramente della vostra fiducia nei miei confronti, ma non posso proprio accettare.
Presidente - Sì, collega, ma dal punto di vista tecnico questo è l'esito della votazione, quindi se lei ha questa intenzione deve rassegnare le proprie dimissioni con delle motivazioni scritte. La parola al collega Farcoz.
Farcoz (UV) - Merci Président...chiedo una sospensione per una riunione di maggioranza. Grazie.
Presidente - La pausa viene accordata, cinque minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 10,08 alle ore 10,34.
Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Pongo solo a conoscenza dei colleghi che sono giunte al tavolo della presidenza le dimissioni della collega Péaquin. Noi, però, proceduralmente dobbiamo concludere il punto. Siamo sempre sul punto 3.01, quindi dopo le accettazioni delle dimissioni di Lanièce e Follien, dobbiamo completare il punto con la votazione del Consigliere Segretario del Consiglio regionale (la proposta era Lanièce). Colleghi, dobbiamo chiudere il punto 3.01, quindi prima di fare qualsiasi ragionamento, noi dobbiamo finire le votazioni, pertanto c'è la votazione del collega Segretario dell'Ufficio di Presidenza. È arrivato in aula, come proposta, il nominativo di Lanièce. Credo - se non c'è nulla in contrario - che la richiesta per la votazione in cabina fosse stata fatta per tutte e due le votazioni...quindi si farà la votazione in cabina anche per questa votazione del Segretario del Consiglio.
La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - No, ma scusi, Presidente, un po' di confusione la sta generando in noi...non so se voi siete meno confusi, ma ricapitoliamo: questa mattina prendiamo atto che il Segretario e il Vicepresidente del Consiglio si dimettono; tre secondi dopo, prendiamo atto che le stesse persone ridanno la disponibilità a ruoli invertiti (e politicamente abbiamo fatto le considerazioni opportune da parte nostra); abbiamo votato il Vicepresidente, benché una parte del Consiglio avesse sostenuto una candidatura e una parte un'altra; è venuto fuori un risultato e questo risultato oggi non viene accettato, in questo momento non viene accettato...c'è già addirittura la lettera delle dimissioni...se non apriamo una discussione politica su un argomento come questo, noi di politica non ne parliamo più! Allora, se non ci dà la possibilità di fare almeno una valutazione su quello che è successo tra la votazione e le dimissioni e la valutazione la fa soltanto lei, noi cosa ci stiamo a fare qua? Cosa ci stiamo a fare qua? Ce ne andiamo a casa tutti e finiamo di discutere! Ma sarà un fatto politicamente rilevante una maggioranza che continua a dimostrare di non essere in grado neanche di eleggersi un Vicepresidente del Consiglio o no? Apriamo una discussione politica su questo argomento o no? O bisogna votare per chiudere la pratica e parlarne il meno possibile?
Allora io le chiedo solo, da parte dei gruppi, di avere il tempo di fare una valutazione, altrimenti facciamo una sospensione e traiamo le nostre conclusioni, perché la votazione è fatta, quindi il risultato c'è...abbiamo avuto anche una dichiarazione da parte della Consigliera Péaquin che, sinceramente, mi dispiace, mi lascia anche perplesso, perché qui dovremmo essere tutti disponibili ad assumere degli incarichi e non invece a lasciarli...ma, al di là di questo, che sarà una valutazione successiva, adesso c'è un fatto politico sul quale noi vogliamo fare delle considerazioni!
Presidente - Collega Bertschy, io ho riassunto quello che dice il Regolamento: noi abbiamo un punto unico sull'accettazione e sulla ricomposizione dell'Ufficio di Presidenza; quindi tecnicamente, a livello di Regolamento, noi dobbiamo seguire questa procedura. Poi nessuno vieta...io ho chiesto se qualche collega aveva qualcosa di diverso da proporre, ma questo è il Regolamento: noi dobbiamo finire il punto. Ho voluto essere coerente con quanto ho sempre detto, e cioè ho annunciato ai colleghi che sono già arrivate al tavolo le dimissioni della collega Péaquin, a conferma di quello che la collega aveva già detto in aula, ma per adesso, anche se le dimissioni sono arrivate, in questo momento la Vicepresidente del Consiglio è la collega Péaquin. Noi, però, dobbiamo finire il punto e poi analizzeremo come procedere sulle altre questioni...è solo un discorso di procedura regolamentare.
La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente, per questa sua interpretazione molto burocratica e stringente del Regolamento, però il fatto politico non si cancella.
Noi avevamo espresso delle perplessità sul modo di gestire l'Ufficio di Presidenza e sul modo di attribuire questi incarichi. Il fatto che, dicevo all'inizio di questo Consiglio regionale, sia una prassi consolidata che vuole riconoscere...non i posti e le poltrone a partiti o a sigle...ma riconoscere il voto dei cittadini, quindi il gruppo che ha ricevuto più voti è giusto che abbia dei rappresentanti nell'Ufficio di Presidenza, tant'è che in questa legislatura, noi, Partito Democratico-Sinistra VdA, non abbiamo rivendicato dei posti perché rispettosi di una prassi consolidata, rispettosi del voto degli elettori, non abbiamo rivendicato, e non li rivendichiamo...tengo a precisare: non rivendichiamo posti nell'Ufficio di Presidenza.
Ciò detto, però, visto che voi alterate la prassi consolidata che il voto che viene affidato all'inizio di una legislatura è un voto consolidato per la legislatura, ma vi siete interscambiati dei posti per ragioni che nulla hanno a che vedere con il funzionamento dell'aula, bensì rispondono ad esigenze di equilibrio tra Union e Stella Alpina, nel momento in cui fate la figuraccia che avete fatto poco fa, non riuscendo ad eleggere il vostro rappresentante, voi aprite una questione politica in Consiglio regionale, c'è un problema politico nella maggioranza che voi non potete dissimulare, cioè è una maggioranza che sta facendo un danno enorme alla comunità valdostana, perché i vostri "irrisolti appetiti personali e di partito" stanno nuocendo alla capacità di governo e di rispondere alla crisi. Questo è il problema che noi vogliamo discutere, non se sia più simpatico il collega Follien o la collega Péaquin o quant'altro. Dopodiché bisognerebbe avere più rispetto per quest'aula, per i voti espressi in quest'aula, perché se c'è un deus ex machina che altera addirittura il voto del Consiglio, per cui una persona che viene nominata in un posto la si chiama e le si dice: "guarda che tu questo incarico non lo devi svolgere, lascialo fare ad un altro, decido io"...allora qui il voto non conta più niente, non c'è rispetto del voto dell'aula? E come funziona questo Consiglio regionale? Diteci...invece di fare le votazioni, dateci una schedina con i nomi e i posti incasellati e superiamo questo passaggio! Se invece i voti ci sono e c'è un voto, "scheda nulla", che indica una non volontà di seguire le indicazioni della maggioranza, il fatto è politico, e la maggioranza non può venirsene fuori dicendo tranquillamente: "andiamo avanti, eleggiamone un altro, poi arriveranno delle dimissioni, rifaremo la votazione, quel giorno vedremo se ce n'è uno che è disponibile o no"...no, non è così che funziona, non è così che rappresentiamo correttamente i cittadini valdostani!
Tengo a rimarcarle che, non a caso, lei, Presidente del Consiglio, ha iniziato questo Consiglio regionale dicendo che il PD-Sinistra VdA aveva depositato una legge che, guarda caso, io chiamo "legge antipareggio", che sta a significare che in 18, tanto più in tempi di franchi tiratori, non potete certo fare il bene dei cittadini valdostani.
Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.
Intervengo per fare tre considerazioni di ordine politico. La prima è che abbiamo assistito a questo "balletto" dove, tra inchini, gli uni fanno un passo indietro, gli altri fanno un passo avanti, si scambiano i posti, e poi, a fronte di una votazione dell'aula, la maggioranza non ha neanche la capacità di sostenere il risultato della votazione.
Collega Péaquin, lei ha tutta la mia solidarietà, perché a fronte di una votazione dell'aula, io, al suo posto, mi sarei aspettata dal mio Capogruppo, dal mio gruppo e dalla maggioranza, mi sarei aspettata una presa d'atto della votazione e una dichiarazione a suo favore: "ma bene, ma bene, prendiamo atto della votazione e diamo la nostra fiducia alla collega Péaquin"! E invece no, e invece lei si è sentita talmente condizionata e sotto pressione che, come spesso noi donne facciamo, si è tirata indietro, quando - glielo dico francamente - io credo che lei avrebbe le stesse capacità e possibilità di svolgere il ruolo per il quale è stata designata all'interno dell'Ufficio di Presidenza, al pari dei suoi colleghi maschi.
Terza considerazione: Presidente Rollandin, lei, malgrado tutto, non riesce ancora a prendere atto del risultato elettorale che ha portato alla formazione di questo Consiglio. Non vuole ancora ammettere che in 18 non si può governare e quindi, anche decisioni come queste forse vanno condivise, vanno discusse, pur riconoscendo - come ha già detto il collega Donzel - che c'è una consuetudine per la quale noi non avremmo rivendicato nessun posto all'interno di questa votazione. Quindi, ancora una volta, credo che con questa mancanza di prospettiva e di apertura politica rendiamo un pessimo servizio alla nostra comunità, e ce ne rammarichiamo molto.
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.
Anche noi, come Movimento Cinque Stelle, diciamo così, vogliamo esprimere innanzitutto solidarietà verso la collega Bertolin Péaquin, perché doveva accettare, secondo noi, quanto espresso dall'aula in virtù delle considerazioni fatte dai colleghi, ma non solo per questo. Io credo che l'aula sia sovrana, noi lo diciamo sempre: noi siamo molto più importanti dei signori seduti lì, perché i signori seduti lì sono eletti da quest'aula, quindi noi effettivamente siamo il Consiglio regionale, e quindi mi dispiace che poi si finisca con delle logiche spartitorie che non sono corrette. D'altronde credo che anche il collega Follien, alla fine sia, anche lui, all'interno di questa vicenda non proprio...come dire? un attore di primo piano, ma sia anche lui all'interno di logiche di condivisione che probabilmente accetta o accetta in maniera scarsa.
Secondo il mio modesto parere, avete entrambi la possibilità di ricoprire quel ruolo. Noi abbiamo fatto una scelta di votare - posso dirglielo francamente - per lei, non perché abbiamo qualcosa contro il collega Follien, anzi, ma perché ci sembrava giusto avere una rappresentanza femminile. Abbiamo avuto modo di conoscerla e ci sembrava giusto avere una rappresentanza anche per ciò che riguarda, diciamo così, gli aspetti imprenditoriali che lei rappresenta, e quindi volevamo dare un certo tipo di segnale e abbiamo pensato di darlo. Secondo il mio modesto, modestissimo parere, forse questo passaggio andrebbe gestito in maniera diversa, cioè per quanto posso permettermi, lei magari poteva accettare e poi, successivamente, a settembre, dare le dimissioni e poi gestire la cosa in maniera diversa. Però la condivisione continua a mancare, perché voi pensate o, meglio, il Presidente Rollandin pensa di avere ancora le "maggioranze bulgare", come dicono i miei colleghi, ma ahimè, per ogni volta che c'è una votazione, diciamo così, succedono dei problemi. Noi continuiamo ad insistere su questo fatto: lei, Presidente, è convinto di portare avanti il discorso in questo modo, ma io credo che così non ci muoveremo più di tanto e vale anche per tanti colleghi, pur del partito o dei partiti di maggioranza, che sono stufi di questa situazione per i quali, ancora una volta, pregherei di venire a discutere e di cominciare a porre le basi per qualcos'altro. Grazie.
Presidente - Altri? La parola alla collega Fontana.
Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Devo prendere atto, con molta delusione, della risposta della Consigliera Péaquin. Mi sarei aspettata veramente che lei avesse accettato questo incarico. L'opposizione ha fatto il possibile per votarla, da una parte le do la mia solidarietà, ma non la capisco, perché quando si è in quest'aula bisogna prendersi le proprie responsabilità. Lei è stata eletta dal popolo e, quando le è stata data l'opportunità di andare nell'Ufficio di Presidenza di questo Consiglio - più che altro non i suoi, ma l'opposizione le ha dato questa fiducia - lei si è tirata indietro! Io vorrei capire da lei qual è il suo ruolo, non le hanno lasciato nemmeno il tempo di poter decidere, perché lei ha subito rassegnato le dimissioni! È veramente inaccettabile! Almeno si prende atto, si finisce la votazione, e poi c'è tutto il tempo...invece l'hanno subito aggredita per dare le dimissioni! Questo è veramente vergognoso in un'aula, anche perché quest'aula è sovrana; da una parte c'è la solidarietà, ma lei deve prendersi le sue responsabilità, perché doveva ponderare quello che oggi le è stato offerto, non succede tutti i giorni! Lei prima ha detto: "io non l'ho chiesto"...ma queste cose non si chiedono!
Il Consiglio ha deciso che voleva una donna nell'Ufficio di Presidenza e questo è stato fatto, è successo, lei ne doveva prendere atto! Lei oggi ha fatto veramente un'azione molto brutta, davvero, glielo dico col cuore. Sinceramente, come fa a spiegare agli altri? Che non gliel'hanno permesso? Che non si sente all'altezza? Noi riteniamo che lei è all'altezza di tutti gli altri e questo lo dovevano già fare i suoi colleghi.
Mi rivolgo anche al Vicepresidente Lanièce, sono 11 anni che è all'Ufficio di Presidenza: andava fatta una riflessione e il buon gesto di mettersi da parte e veramente mettere figure nuove. Ma è ora di finirla con questo passaggio di poltrone! Io penso che vi dovete veramente vergognare, perché da Vicepresidente è passato Presidente, da Presidente a Vicepresidente...ma lo facevate da soli senza l'aula, non c'era bisogno di avere il voto dell'aula! L'aula si è espressa in un certo modo e lei non se la sente e dà subito le dimissioni...ne risponderà al suo elettorato! Anche la maggioranza non fa una bella figura, perché, visto quello che è successo con la Bertolin, avreste dovuto avere il buon senso di rivedere almeno le cariche, invece vi siete offerti un'altra volta come se non fosse successo niente. Beh, ragazzi, io veramente non vi capisco, ne risponderete poi alla gente!
Presidente - Altri? Non vedo altre richieste di intervento. Ricordo solo che per finire il punto dobbiamo fare anche la seconda votazione, perché dobbiamo completarla. La parola al collega Viérin Laurent.
Viérin L. (UVP) - Sì, al di là della sospensione che, prendiamo atto, è stata una sospensione per scrivere una lettera, probabilmente avete preso il tempo dovuto, al di là della decisione assunta dal singolo, noi ci aspettiamo che - come ricordava il collega Bertschy - ci sia questa discussione politica su questo fatto, che è un fatto politico. Il fatto politico - altri lo hanno ricordato - è che numericamente, al di là della sbavatura iniziale del mattino, con l'assenza ritardata di qualche membro della maggioranza già sulle dimissioni che noi avevamo preannunciato, si tramuta adesso in una mancanza di numeri addirittura per un'elezione che doveva essere, secondo voi, tutta in capo alla maggioranza, tant'è che non vi siete minimamente preoccupati di organizzare una Conferenza dei Capigruppo.
Presidente Marco Viérin, lei che ha iniziato questa sua Presidenza sotto l'insegna della "trasparenza"...ecco, lei usa tanto la parola della trasparenza...allora, quando c'è un Consiglio regionale convocato per tre giorni, forse una Conferenza dei Capigruppo per condividere, al di là dei punti, dell'inversione e dell'eventualità di discutere lo svolgimento dei lavori, anche forse quando ci sono discussioni che riguardano tutta l'aula...perché l'Ufficio di Presidenza, sotto la sua Presidenza, è l'organo che rappresenta tutti noi, tutti noi! Siete arrivati qui risolvendo la questione del...ma altro che il manuale Cencelli, altro che il manuale Cencelli, qui siamo alla politica delle figurine Panini! Ci scambiamo le poltrone, i ruoli, tu vai qui e tu vai lì e poi...sì, adesso vediamo, siamo obbligati ad andare a votare, quindi facciamo questa votazione, facciamo anche in fretta che nessuno disturbi, ci alziamo presentando le candidature e tutto si risolve qui...c'è una lettura politica! Allora, al di là delle responsabilità appunto di non aver voluto condividere questo passaggio con le opposizioni, c'è una lettura politica. La "politica della torta" non ha funzionato, perché probabilmente le fette non sono bastate per soddisfare gli appetiti di tutti e a qualcuno il mal di pancia non è ancora passato, ma se non vi votate tra di voi, non è che poi dovete scaricare sull'opposizione la responsabilità!
Allora, io non entro nel merito del gesto delle dimissioni che però, mi permetta di dirlo, l'hanno consigliata veramente male ancora una volta, collega Péaquin, perché la settimana prima si dimette dalla II Commissione, la settimana dopo non è ancora eletta e non vuole accettare l'incarico, ma qui non è che...siamo in un'aula istituzionale e, come ricordava la collega Fontana, se c'è stata...e da parte nostra il gesto è stato questo...perché non potete arrivare qui avendo tutto deciso dopo che avete iniziato questo "Rollandin bis"...di dire: "ah, adesso, inizia la condivisione, adesso è il new deal"...ma non siete neanche in grado di condividere queste piccole cose dell'Ufficio di Presidenza!
Continuate con la politica dell'arroganza, continuate con la politica della roulette russa di arrivare qui con un "tentiamo, vediamo se la votazione va bene" e così, per due Consigli, due volte siete andati sotto! E continuate! Non è che noi abbiamo candidato o comunque non abbiamo appoggiato per occupare da un punto di vista spartitorio una poltrona, noi abbiamo semplicemente voluto manifestare...ecco la nostra sospensione che poi abbiamo, come contenuti, cercato di condividere anche con il Movimento Cinque Stelle, perché al di là delle battute che abbiamo sentito alle nostre spalle e all'annuncio del Movimento Cinque Stelle: "ah, ecco, cambiano già idea"...adesso forse qualcuno ha capito che cosa c'era dietro questa sospensione: un "messaggio" per continuare a ribadirvi che non potete decidere tutto da soli, non avete i numeri, ma tra di voi non ce li avete! Avete passato 70 giorni a dare la colpa all'opposizione perché la crisi non si risolveva, ve la siete risolta con le figurine Panini, vi siete scambiati, un po' come in un cinema o come in un circo, con qualche numero le poltrone: qualcuno è più soddisfatto, qualcuno il mal di pancia ce l'ha ancora, qualcuno cova come l'influenza, e poi, quando si arriva alla votazione, si manifesta in modo conclamato quello che si mormora e si sussurra nei corridoi. Ma, voglio dire, c'erano dei cambi da fare, ma parliamone tutti assieme e vediamo, forse ci sono certe figure che sono consone a ricoprire certi ruoli. Ci sembrava che una figura femminile all'interno dell'Ufficio di Presidenza, visto che la collega Rini era, come Presidente del Consiglio, l'unica figura rappresentativa femminile all'interno dell'Ufficio di Presidenza, potesse essere un elemento di discussione, al di là poi di quello che si sarebbe deciso. Voi avete rinunciato addirittura alla discussione...anzi, noi manifestiamo sicuramente la stima sulle persone, anche al collega Follien, e lo voglio anche manifestare apertamente, perché assolutamente non è una votazione che è andata contro il ruolo che lui ha svolto, poiché nell'Ufficio di Presidenza noi crediamo che abbia svolto il suo ruolo con moderazione, con equilibrio, che sia una delle persone che rappresenta tra l'altro questa voglia di condivisione, e ci dispiace anche che sia poi lui l'oggetto di questa bocciatura...ecco, non è una questione personale. Però organizzatevi un po' meglio, e lo dico anche al Presidente Viérin, perché queste sono cose che non sono di rilievo della Giunta, è una questione istituzionale, discutiamone...è chiaro che politicamente, però, la Giunta, la maggioranza, ne esce ancora indebolita.
Allora, noi vogliamo - e questa è la considerazione politica - sottolineare che la maggioranza non ha i voti e che noi veramente ci auspichiamo che questa stagione di "convergenze", se non vogliamo chiamarla di "condivisione" che, tra l'altro - ne parleremo in questi giorni - sulla riforma degli Enti locali è arrivata, quindi noi abbiamo voluto leggere una volontà di condivisione su temi trasversali. Anche questo, al di là delle persone, era una discussione politica...che poi noi non capiamo perché non l'avete fatto subito, perché noi l'avevamo detto che la crisi non si era conclusa quel giorno ma si concludeva con uno strascico, oggi, perché il ballo delle poltrone trovava la collocazione giusta delle caselle solo con questa ricollocazione tra il Presidente e il Segretario che deriva dal famoso "manuale Cencelli".
Noi non capiamo politicamente questa operazione e crediamo che questa maggioranza agonizzante (o quel che ne è rimasto, oggi), dia ancora una prova all'esterno di debolezza che il momento non richiede, anzi, il momento richiede altre questioni, abbiamo problemi molto più importanti, quindi ci dispiace.
Collega Péaquin, nello specifico ci dispiace questa cosa, perché quest'aula l'ha eletta a figura di Vicepresidente e quindi il gesto non è, secondo noi, stato consono a quello che doveva essere il ruolo che lei avrebbe dovuto assumere. Qui non è un gioco, all'interno delle istituzioni, al di là della vostra sussistenza o...così, di vivacchiare au jour le jour, appunto cercando e sperando di avere i numeri sui singoli atti, salvo poi chiedere una condivisione probabilmente quando non ci sono i numeri, quindi è una "condivisione coatta", la vostra, una "convergenza coatta" su certi temi e, anche su altri temi, malgrado questo obbligo di cercare la condivisione, come fate inspiegabilmente, per poi farvi male qui, in aula.
Tra l'altro, noi avevamo capito che lei si era dimessa dalla II Commissione perché non aveva abbastanza tempo per seguire i lavori e noi le davamo anche una via di uscita: invece di avere tre ruoli o quattro nelle varie commissioni aveva un ruolo da Vicepresidente, forse l'impegno avrebbe potuto garantirlo in modo più continuativo, ecco...ma questi sono ragionamenti che abbiamo fatto da soli, non è che li abbiamo fatti da soli per non coinvolgere lei o la maggioranza, ma perché voi non avete dato l'opportunità alle opposizioni di organizzare un incontro dicendo: "ma allora cosa facciamo su questa, facciamo un cambio?"...cioè, anche nei confronti della comunità, questa è veramente una lettura di una politica delle poltrone spartitoria che forse anche qualcuno della maggioranza dice di rifiutare. E voi continuate - a nostro modo di vedere - con insistenza, quasi arroganza, a insistere qui, in quest'aula, e a provare ad ottenere i numeri.
Auguriamo anche all'ex Vicepresidente Lanièce, futuro probabile Segretario, che ci sia la compattezza sulla sua votazione, se voi ritenete di voler continuare.
Presidente Viérin, tra l'altro le ricordo e le ricordiamo che il fatto di avere questa maggioranza - che non si capisce se è di 17, 18, 16, 15 - che è variabile, la impone a schierarsi per forza con la sua maggioranza, a meno che non sia lei che, col gesto da super partes, abbia voluto astenersi... Noi probabilmente possiamo anche fare un'apertura di credito su questo suo eventuale gesto, che potrebbe andare nell'ottica di dire: "beh, sono un Presidente super partes, e quindi mi astengo dalla votazione" nel senso che la scheda bianca...semi bianca, perché era una semi nulla da quanto ci è stato comunicato, era nulla più che bianca...allora, questa situazione le impone di schierarsi ogni volta con la maggioranza che l'ha eletto, col suo voto, tra l'altro, che è qualcosa di singolare e che non può vederla obiettivamente schierato nella direzione di garantire la trasparenza di quest'aula che lei rappresenta...anche questo indebolisce la sua figura.
Concludo dicendo che oggi avete scritto, secondo noi, ancora una volta una pagina di livello bassissimo della politica valdostana, continuate a proseguire in questa direzione. Noi, al di là delle lotte o comunque delle battaglie ideologico-politiche, crediamo che la magra figura che quest'aula fa all'esterno del Consiglio regionale non sia degna del ruolo che noi ricopriamo. Noi non vogliamo insegnare niente a nessuno, diciamo solo che forse se ci si parla un po' di più e se forse si abbandona la politica dell'arroganza, forse si fa il bene della comunità...non è quello che state facendo!
Presidente - Grazie collega. Altri? Non vedo altri che chiedono la parola...Collega Morelli, per secondo intervento? Prego, collega.
Morelli (ALPE) - Grazie Presidente. Per chiedere una breve sospensione a nome delle forze di opposizione.
Presidente - Sospensione accordata.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,03 alle ore 11,09.
Viérin M. (Presidente) - Prego, colleghi. Allora riprendiamo la discussione.
La parola al collega Viérin Laurent per secondo intervento.
Viérin L. (UVP) - No, per mozione d'ordine. Per chiedere, onde evitare incomprensioni, il voto in cabina. Grazie.
Presidente - Sì, collega Laurent, questo l'avevo già ribadito io, visto che mi sembrava che la richiesta fosse stata fatta per tutte e due le votazioni, l'avevo già detto in premessa, quindi la votazione avverrà in cabina, e prego i colleghi...
Il Presidente della Regione ha chiesto la parola; ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
Dopo l'esito della votazione si è voluto fare una serie di considerazioni...per carità, tutte legittime, però vorrei dire che sul discorso della volontà di Marilena Péaquin di dimettersi...credo si sia alzata un minuto dopo e abbia detto quello che pensava. Sul fatto che l'opposizione abbia votato per una donna...per carità, noi ne prendiamo atto e ci fa piacere. Vorrei solo dire che i componenti della minoranza nell'Ufficio di Presidenza sono due maschi...no, ma dico, se c'erano le volontà...no, ma scusate, solo per chiarire un aspetto: voi avete detto che hanno parità di possibilità, di condizione e di capacità, quindi non vedo perché...io capisco che si voglia dire che vada una donna piuttosto che un uomo, io rispetto tutte le richieste, però se ci dite che sono due persone che hanno le stesse capacità, e noi abbiamo proposto David Follien, credo che sia una proposta corretta e legittima! Adesso, dare a tutto in qualche modo delle letture di un certo tipo...per carità, come ha detto Laurent Viérin, c'è stato un voto nullo, perché c'era un'espressione non completa...va bene, io ho detto "non completa", quindi poteva giustamente...io non entro nel merito di questo e si va a un'altra votazione. Che poi ci sia stata in questo caso questa situazione di stallo...per carità, dispiace a tutti, noi non abbiamo obbligato (e vorrei che fosse chiaro), né la Marilena Péaquin ha di questi problemi e qui l'ha detto. Quindi non vorrei che fossero date delle letture che non sono quelle che ci appartengono, né appartengono alla collega, che non è certo stata obbligata...credo che faccia parte di un discorso che aveva una sua proposta, e questa proposta per noi rimane valida, senza nulla escludere alle capacità della collega, che, come aveva ricordato, aveva dato le dimissioni dalla commissione perché prima ne aveva quattro, proprio perché c'era questa situazione che conosciamo. Quindi non vorrei...per carità, quando succedono questi fatti tutti sono legittimati a fare le considerazioni che meglio...però cerchiamo di attenerci: si tratta di una votazione che ha avuto questa difficoltà che voi stessi avete riconosciuto, e si farà nel merito la votazione che possa portare all'elezione, come noi ci auguriamo, del candidato che abbiamo proposto.
Il fatto di trovarsi prima per mettersi d'accordo...per carità, le condizioni per ritrovarsi secondo me ci sono sempre, è bene se si possono trovare delle condivisioni, ma questo rientra un po' nella parte che si riferisce a quello che è l'atteggiamento politico nel suo insieme. Noi crediamo che su questo ci sia la possibilità, nel momento in cui ci sono argomenti che, com'è stato ricordato, sono argomenti di grande spessore...si fa, si farà, e credo che su questo c'è tutta la disponibilità, però il modo di affrontare questa tematica credo che debba essere ricondotto a quello che è. Sicuramente c'è stato un passo falso, noi lo sappiamo, però non è con questo che andiamo a ricordare tutta una serie di aspetti che non sono legati al fatto che manchi la volontà di...o ci sia solo da una parte. C'è la volontà di trovare, laddove è possibile, degli accordi sulle nomine, che da sempre è stato un tema delicato per le ragioni che conosciamo.
Con questo noi riteniamo che, per quanto ci riguarda, rimane valida la candidatura di Follien David, anche perché voi stessi avete detto e ammesso che è un candidato credibile e che ha le capacità - questo ci fa piacere - e quindi, quando sarà il momento, noi cercheremo di votarlo.
Presidente - Grazie Presidente della Regione. Non ci sono altre richieste...la parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Ho ascoltato attentamente quanto lei, Presidente Rollandin, ci ha detto. A volte la chiarezza, la coerenza, o l'ammettere di essere in difficoltà possono essere una qualità, ma quando si cerca di negare l'evidenza è chiaro che poi le conseguenze sono queste.
Io penso, almeno, noi pensiamo che la debolezza della maggioranza era palese, quando non volevate neanche il voto in cabina...voi eravate già coscienti prima delle difficoltà interne, avete cercato di mascherarle, avete cercato di portare avanti la questione, di derogare alla questione, di trovare una pezza su una coperta che ormai è uno straccio. Non ci siete riusciti, perché la volontà era proprio questa; perché, sennò, non accettare subito il voto in cabina? No, abbiamo visto i consulti tra i due Presidenti dove pareva che il Presidente del Consiglio rivestisse un altro ruolo...ma è così, Presidente! Noi l'abbiamo di fronte, certe cose le vediamo! Allora, quando si è in difficoltà, io penso che sia lecito e soprattutto giusto che venga accettato quello che è il ruolo e quella che è l'espressione dell'aula. È stato motivato il perché avevamo proposto, è stato motivato il perché: perché pensavamo giusto, corretto, che una rappresentanza femminile sedesse al tavolo della Presidenza del Consiglio.
Per quello che riguarda la collega Péaquin, io penso che lei, quando ha dato la disponibilità a candidarsi, avrà fatto una scelta di vita, abbia valutato quelle che erano le conseguenze che un'elezione al Consiglio regionale poteva eventualmente portare anche alla sua attività, e io, per la carità, non posso che ammettere che è un'attività che le dà prestigio, ma lei, quando ha dato questa disponibilità, allo stesso tempo ha dato comunque disponibilità a rappresentare chi le ha dato fiducia! Lei ha avuto tanta fiducia, ha avuto tanto consenso! Bene, lei deve rendersi conto che in questo momento non parla più a nome di Marilena Péaquin, lei parla a nome di chi l'ha eletta, lei rappresenta chi l'ha eletta! Lei ha iniziato facendoci un bellissimo quadro, dicendoci che, per la carità...e da un certo punto di vista le dava anche rispetto...il fatto che fortunatamente lei non ha bisogno di percepire l'indennità che percepiamo noi, per cui la devolveva all'associazione del suo defunto marito...è un bel gesto, però poi ne abbiamo visti altri di conseguenza, quello della dimissione dalla II Commissione, dove, in piena contrapposizione col suo Presidente...lei ha detto che l'ha rimproverata, magari per qualche assenza legata alla sua attività, e ha detto: "io non posso più seguire questo ruolo". Ora, le viene data questa fiducia in aula e...cosa succede? Lei non l'ha fatto così, diciamo...d'impeto, perché mentre lei parlava con noi, il Presidente Rollandin aveva lo sguardo fisso sul tavolo della Presidenza della Giunta, ma era chiaro, era palese che non parlava a titolo personale! Lei si rivolgeva a noi e aveva il viso, lo sguardo girato verso là...per cosa? Per prendere ordini? Per dire che non era la prescelta? Io prima sono passato dal collega Follien e gli ho detto "mi dispiace", perché noi col collega Follien non abbiamo nulla; era un segnale, il nostro, un segnale per dirci che chi ha il consenso deve prendersi la responsabilità di rappresentarlo fino in fondo! Lei ha avuto la fiducia di questa minoranza e probabilmente qualcuno di maggioranza ha voluto dare un segnale in questo senso. Io non so se loro fossero a conoscenza che noi avremmo votato Marilena Péaquin, però qualcuno probabilmente ha voluto dare un segnale, e allora non può far finta che nulla sia successo!
Noi le chiediamo veramente: ritiri quelle dimissioni, provi almeno a fare due mesi, ne riparleremo al Consiglio di settembre, ma almeno avremo la facoltà o la possibilità di dire: "io ho fatto il possibile e, purtroppo, non era un percorso, non era un incarico compatibile con la mia azienda e con quant'altro", però lei "deve" almeno dare questo esempio a quest'aula! Lei ha un senso di responsabilità, perché l'ho detto prima: non rappresenta sé stessa, ma chi l'ha votata. E soprattutto dia un segnale forte, perché la politica non può dipendere dagli sguardi che fulminano qualcuno dal tavolo della Presidenza, non è ammissibile questo clima di controllo, non è più accettabile questo! Allora, qualcuno dimostri veramente la propria indipendenza, la volontà di rappresentare l'elettorato da cui ha avuto il consenso e, soprattutto, dia un'immagine di una politica diversa della Valle d'Aosta, dove non sono i quattro Presidenti, i quattro Segretari o le quattro dirigenze dei movimenti che decidono le sorti della Valle d'Aosta! Questo le chiediamo: faccia uno sforzo, dimostri almeno per due mesi di aver provato. Lo faccia, veramente, lo faccia, dopodiché non cambia nulla; se dopo due mesi si accorge di essere o comunque di non riuscire a essere compatibile col suo lavoro, ne prenderemo atto, ma almeno, per due mesi, avremo la dimostrazione che la politica, la persona, l'indipendenza esiste anche in questo Consiglio. Grazie.
Presidente - La parola, per secondo intervento, al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Mi scusino i colleghi se faccio fatica a seguire oggi il percorso di questo Consiglio regionale, ma il Presidente del Consiglio avvia delle votazioni quando la minoranza chiede che ci sia dibattito politico, dopodiché si alza il Presidente della Regione e fa un intervento tutto politico che non calza niente con la votazione annunciata dal Presidente del Consiglio...insomma, a parte gli addetti ai lavori, penso che non stiamo facendo una grande figura nei confronti dei cittadini valdostani...qui non si capisce: c'è il dibattito politico o c'è la seconda votazione sul Consigliere regionale? Conduce lei l'aula...no, ma conduce lei...Presidente Viérin, sta conducendo l'aula, sta facendo il Presidente del Consiglio o va dietro al primo che si alza qui dentro, detta la linea e fa le cose che vuole? Perché a noi, di minoranza, dice che non si fa il dibattito politico, poi si alza il Presidente della Regione e fa un intervento politico e allora c'è il dibattito politico...c'è o non c'è? Se c'è io ho delle cose da dire, vorrei un chiarimento a questo punto, perché se c'è mi riscrivo e prendo la parola per rispondere al Presidente della Regione, però lei dica se c'è un dibattito politico in quest'aula...
Presidente - Collega Donzel, cerchiamo di non equivocare: il discorso del dibattito è stato chiesto, diciamo che l'abbiamo condiviso tutti, sono stati fatti vari interventi ed è per quello che le ho detto che lei aveva la parola come secondo intervento, perché l'altro intervento lo aveva fatto, ma per mozione d'ordine; quindi se ha la parola per secondo intervento è perché c'è un ragionamento di aprire a una discussione civile, in quest'aula, su questo argomento, dopodiché si procederà alla votazione sempre dello stesso punto in merito al Segretario.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Allora, mi consenta, la correggo io, allora questo è il mio primo intervento, perché prima era una mozione d'ordine per chiedere che si facesse il dibattito politico. Se lei apre il dibattito politico, il primo intervento è quello del Presidente e adesso interverrà la minoranza. Mi chiarisca su questo punto, perché scusi, lei non può...quando lo apre questo dibattito? Lo apre adesso, dopo che ha parlato il Presidente...prima, dopo o quando? Qui, se non siamo neanche in grado di condurre l'aula, non sappiamo dove andiamo!
Presidente - Guardi che qui c'è anche il Segretario dell'opposizione, non ci sono solo io! Prego, se vuole continuare perché ha ancora 7 minuti e 51 secondi.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Se continua così non so dove andiamo a finire! Se continua così non so dove andiamo a finire, perché è veramente ridicolo!
Io comunque mi considero nel primo intervento e cerco di rispondere alle considerazioni del Presidente Rollandin. Allora, il Presidente sostanzialmente adesso cerca, ovviamente, di minimizzare un evento che invece è molto grave: deve riconoscere che alla sua maggioranza è mancato un voto su una scelta politica ben precisa, quella che indicava nel candidato Follien la Vicepresidenza. Quindi siamo di nuovo alle solite: quando si discute di problemi dei cittadini valdostani, eccetera, c'è disinteresse totale, quando c'è invece una poltrona, si parla del CdA di Vallée d'Aoste Structure, allora arrivano gli appetiti, allora partono i franchi tiratori, allora c'è attenzione rispetto al voto in quest'aula. Se c'è da votare una legge...ma sì, una legge tutti più o meno la votiamo, si va avanti, ma se c'è invece una questione di poltrone, lì la partita si gioca con molta attenzione.
Allora, in merito alla questione "è irrilevante, la minoranza non ha titolo a porre la questione femminile", intanto le avevamo precisato, Presidente, che noi, del PD-Sinistra VdA, stante le regole - a meno che lei non le voglia cambiare e voglia aprire la possibilità al PD-Sinistra VdA di concorrere alle cariche dell'Ufficio di Presidenza - avevamo detto che non avevamo il consenso dei cittadini per ambire a queste cariche, quindi non abbiamo mai pensato di candidare la collega Fontana, è mai stata oggetto di candidatura per rispetto alla prassi istituzionale, quando invece una battaglia forte l'abbiamo fatta per sostenere la candidatura della collega Morelli, che poi ha avuto...diciamo sfortuna per un voto, ma ha avuto tutto il consenso delle forze di opposizione, quindi un voto compatto, 17 voti alla collega Morelli. Mi sembra che la nostra parte, rispetto alle nostre energie che avevamo da mettere in campo, l'abbiamo fatta, e abbiamo anche forse cercato con la collega Morelli di andare oltre, di scrivere una pagina nuova nella storia valdostana, magari portando una donna al Governo di questa Regione. Non ci siamo riusciti per questione di numeri, ma la volontà precisa c'è stata, e quindi rimando un po' al mittente questo tentativo di dire: ma invece di pensare alle donne nell'Ufficio di Presidenza dovreste pensarci voi.
C'è stato un cambiamento, non ne avete discusso naturalmente con nessuno, nessuna riunione, neanche per comunicare, come si fa per cortesia istituzionale, far sapere prima ai Capigruppo almeno il nominativo, si arriva in aula, si piomba qui con un nome, e poi questo nome non ha... E qui la mia forte contrarietà rispetto al discorso che ha fatto lei, Presidente, lei minimizza il tutto e dice: vabbè, fra qualche ora, quando avrà avuto tempo di depositarsi la lettera ufficiale della collega Péaquin, noi ricominciamo con la votazione da capo e qui si va avanti così. No, scusate, è come se una legge non passa, si dice: vabbè, mettiamola di là nell'atrio un attimo e poi la rivotiamo, e si continua a votare la stessa legge finché passa! Scusate, ma è una procedura senza senso questa, non è possibile operare in questo modo! Addirittura le leggi hanno l'obbligo di stare ferme per 6 mesi, figuriamoci anche una votazione di questo tipo...non è che si va a oltranza, adesso non ci piace questo candidato, si dimette questo, avanti un altro, si dimette, avanti così! Quando mai si può fare, operare una cosa così? Questo è veramente ridicolizzare il Consiglio regionale! Io lo so che c'è un'idea, qui, in Valle d'Aosta, dove basterebbero i Sindaci, basterebbe il Presidente della Regione e tutto il resto lo togliamo di mezzo, ci liberiamo di questa benedetta democrazia, che è solo un fastidio...vabbè ma questa visione di una Valle d'Aosta medievale, la visione della Valle d'Aosta dei Balivi magari ce l'avete voi e non ce l'abbiamo noi, del PD-Sinistra VdA!
Noi pensiamo che ci sia la Valle d'Aosta della democrazia, che, anzi, proprio in virtù della sua autonomia, in un momento dove ci sono delle difficoltà enormi a far funzionare le democrazie occidentali, proprio noi, da questo piccolo angolo dell'Europa, dobbiamo rivendicare la tenuta della democrazia e non farci affascinare dalla teoria dei Balivi, il Balivo del paesino di montagna e il Balivo della Regione...non è così che funziona, funziona la democrazia!
Noi non condividiamo quindi che oggi, seduta stante, finito uno, si riattacchi con l'altro, questo glielo dico, Presidente Viérin. Questa impostazione che ha suggerito il Presidente della Regione, per quanto riguarda il gruppo PD-Sinistra VdA, non è condivisa, quindi se vorrà poi organizzare un Ufficio di Presidenza con i Capigruppo, lì affronteremo anche in modo più serrato la questione, ma l'intervento del Presidente Rollandin su questo punto personalmente non mi convince, cioè che tra un po' si riparte con un'altra votazione, come se nulla fosse.
Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente.
Non sono intervenuta prima in questa discussione perché in certi casi amo anche ascoltare, soprattutto quando alcune situazioni diventano un po' come un balletto. Devo dire che questo ruolo e il modo a volte di dimostrare grande interesse per la rappresentanza femminile e per il giusto equilibrio mi fa un po' sorridere, perché spesso e volentieri viene strumentalizzato e lo si utilizza quando fa comodo.
La poca considerazione per le pari opportunità, in Valle d'Aosta, è nota, è notissima e, purtroppo, si è rivelata ultimamente in tantissime situazioni: il fatto che la Consulta abbia dato le dimissioni, e comunque non sia mai riuscita a lavorare in modo incisivo, ne è una dimostrazione; che la mozione della collega Fontana contro la violenza sulle donne e sui bambini non sia stata votata dalla maggioranza nello scorso Consiglio è un'altra dimostrazione. Ce ne sono altre: ad esempio il Consiglio regionale, che patrocina e organizza insieme al Comune di Ayas una table ronde con comunque le Consigliere regionali, che ha dovuto andare a cercare delle alchimie e trovare un equilibrio per non far intervenire cinque...(perché siamo solo cinque Consigliere, ma cercare un equilibrio di forze, che alla fine non c'è stato, ne è un'altra dimostrazione... Non so, Presidente Viérin, se è lei che ha seguito l'organizzazione o chi per lei, però questi sono dei momenti dove, invece, se si volesse porre attenzione a questo aspetto si potrebbe farlo. Abbiamo visto tante volte com'è finita...
Io non credo neppure, a differenza di molti miei colleghi, che la collega Consigliera Péaquin abbia subìto, in questo caso, delle pressioni per dare le dimissioni, perché mi è sembrato un gesto abbastanza spontaneo, e per il quale si è assunta le sue responsabilità. Però prego anche la collega di non lasciare andare avanti una discussione sulle sue dimissioni, dalla II Commissione perché non ha tempo, perché questo impegno supplementare poteva portarle via troppo tempo, poiché io credo che noi, quando siamo eletti qui, Consiglieri regionali, dobbiamo avere il tempo anche di notte, eventualmente. Siamo rappresentanti dei cittadini e dobbiamo esserci quando c'è bisogno, quindi io la prego di togliere ogni dubbio su questo.
Sul resto, Presidente Rollandin, lei ha ragione, il suo intervento è stato abbastanza corretto; mi stupisce però che lei scenda a parlare della rappresentanza e non faccia, invece, un'analisi politica, perché è vero che i nostri rappresentanti di minoranza sono due uomini e che noi avremmo potuto mantenere e dare questo equilibrio, ma è vero anche, però, che i nostri rappresentanti sono stati eletti quando c'era Presidente la collega Rini e proponevamo come alternativa la collega Morelli, quindi credo che noi avessimo assolutamente dato seguito alle nostre parole. Le dirò di più: questa situazione oggi dimostra che la crisi e la risistemazione delle poltrone è, ancora oggi, più dei 70 giorni precedenti, assolutamente interna alla maggioranza, perché noi non abbiamo avuto bisogno di andare a sostituire i nostri due rappresentanti che abbiamo eletto quando c'è stata la nomina! Non ritenevamo importante dover andare a far fare un giro di "Roscio-Vicepresidente e Rosset-Segretario", perché quando noi abbiamo preso la decisione, quella è stata! Mi stupisce, invece, che lei non parli di passo falso e dica: "Ma sì, è stata un'altra scivolatina, la mettiamo a posto" e inciti il Presidente Viérin a fare in fretta, a chiudere questa votazione e questo punto nel più veloce tempo possibile, e via! È un'altra di quelle cose, quei piccoli mal di pancia che, insomma, prima passano e meglio è...no? Vada a curare la malattia in fondo, Presidente Rollandin, perché questa situazione oggi ha dimostrato che è un problema politico!
Presidente - Altri? Il collega Bertschy, per secondo intervento.
Bertschy (UVP) - Sì, grazie Presidente.
L'imbarazzo che qualcuno sente per questa discussione che ci ha trascinato per qualche ora, in un contesto come questo, è assolutamente giustificabile. In questi tre giorni vi possiamo assicurare che toccheremo talmente tanti temi di importanza vitale per la nostra Regione e vi faremo passare delle ore di soddisfazione per discuterli, per cui queste quattro ore le recupereremo ampiamente.
La preoccupazione per un fatto come questo non è tanto su un incarico di Vicepresidente e di Segretario, del quale possiamo assolutamente non accentuare l'importanza; l'importanza è politica rispetto alla forza che voi avete nel difendere, nello sviluppare, nel proiettare la Valle d'Aosta in una situazione migliore di quella che sta vivendo. Perché quando una maggioranza non riesce a trovare soddisfazione al suo interno per delle miserie come queste, immaginiamo cosa possa fare quando si tratta di trattare argomenti molto più importanti, di interesse per la gente. Allora, Presidente, lei è troppo esperto per non notarlo, troppo "navigato" per non rilevare la sua situazione; la risposta che ci dà è quella più corretta politicamente: banalizzare, cercare di rendere questo fatto ancora una volta poco evidente, ed è comprensibile da parte sua. Non è comprensibile, ancora una volta, invece, da parte di chi questi mal di pancia ce li ha, di chi questa situazione la soffre male, di chi vorrebbe un Governo diverso, non tanto nelle persone, ma nella sua forza, nella sua capacità di penetrare nei problemi della gente, nei problemi della Valle d'Aosta, nella sua forza e nella sua capacità di prendersi a cuore l'interesse dei nostri destini.
Noi abbiamo quindi rimarcato con un'azione puntuale, a livello politico, quello che invece è un problema ormai che si trascina dall'inizio della legislatura, che la crisi non ha risolto, com'è stato detto. Poi a me piace parlare...non mi appassiona in maniera esagerata il tema delle donne in questo senso, io credo che qui bisogna parlare di qualità delle persone, e tutti noi, quando affrontiamo questo argomento, affrontiamo questo tema. Sappiamo con quale difficoltà le donne riescono ad arrivare in politica, in certe assemblee, in certe situazioni, per motivi noti a tutti. Allora, quando ci arrivano, è motivo in più forse per avere una sensibilità diversa, soprattutto se queste donne dimostrano qualità, e la qualità deve esserci anche nell'avere il carattere di affrontare situazioni nuove per le persone, situazioni che magari nella vita non si sono mai provate.
In termini molto materiali, Consigliera Péaquin, lei è l'unica che non ha un incarico in questa maggioranza...l'Union ha 7 Assessori, 4 Presidenti di commissione, un rappresentante nell'Ufficio di Presidenza, la Stella Alpina ha 2 Assessori, 2 rappresentanti nell'Ufficio di Presidenza e un Presidente di commissione...abbiamo anche pensato che, con le sue capacità, oltre alle sue qualità di imprenditrice, forse un incarico se lo poteva anche meritare...se non ci sono arrivati quelli di maggioranza, ecco, noi abbiamo fatto una valutazione un po' più profonda. La risposta sicuramente non giustifica i nostri ragionamenti, e lei non può andare oltre quello che politicamente è il percorso che è stato tracciato. È un peccato, è un peccato perché si potevano anche aprire discussioni diverse, e credo che anche sensibilità e esperienze diverse avrebbero portato dei ragionamenti un po' nuovi all'interno dell'Ufficio di Presidenza.
Noi non possiamo che rilevare che le cose decise non si cambiano, non possiamo che sottolineare che la politica non riesce a dare delle risposte come quelle che pretendiamo. Vi chiediamo di valutare se è il caso di completare oggi questo ufficio di Presidenza...è vero che l'argomento è aperto, però mi pare, per come sono andate le cose, che ci sarebbero ampie giustificazioni per sospendere l'elezione del Segretario, riprendere un po' in mano la situazione, tanto le assicuro, Presidente, le assicuro che i nostri rappresentanti nei casi di urgenza sono pronti a dare una mano e l'Ufficio di Presidenza può funzionare ugualmente con i suoi 3 membri, attualmente e, in ogni caso, le dimissioni della Consigliera Péaquin non sono ancora esecutive perché il Consiglio non le ha ratificate. Non banalizziamo continuamente e, ripeto, sui prossimi argomenti ci sarà modo di vedere come questa maggioranza sta affrontando i problemi e le difficoltà che la Valle d'Aosta vive e che viviamo tutti insieme.
Presidente - Altri colleghi? Non vedo altri colleghi. Volevo solo ricordare al collega Bertschy che non spetta al Presidente del Consiglio proporre il rinvio o no del punto, perché è un punto iscritto all'ordine del giorno e quindi spetta alle forze politiche. Altri? Non vedo altre richieste, quindi dobbiamo procedere alla votazione del Segretario del Consiglio. Era giunta una proposta dal collega Farcoz sulla persona del collega Lanièce; ricordo che si vota in cabina su chiamata del Segretario del Consiglio Roscio. Apriamo la votazione. Prego il Segretario del Consiglio di procedere all'appello.
Appello nominale
La votazione è ultimata. Prego gli scrutatori Borrello, Nogara e Restano di recarsi assieme al Segretario Roscio...
Presenti: 35
Votanti: 35
Schede valide: 35
Ottengono voti:
Follien: 17
Lanièce: 18
È eletto Consigliere Segretario il collega Lanièce.
La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente. Avendo chiuso il punto all'ordine del giorno, chiederei la disponibilità per una Conferenza dei Capigruppo.
Presidente - Su quale questione, collega Borrello?
Borrello (SA) - Una Conferenza dei Capigruppo per andare a definire il prosieguo dei lavori in merito all'ordine del giorno.
Presidente - Va bene, sospensione accettata. Si riunisce la Conferenza dei Capigruppo più l'Ufficio di Presidenza.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,59 alle 12,12.
Viérin M. (Presidente) - Prego colleghi, riprendiamo i lavori. Solo due comunicazioni in merito a quello che è stato il confronto nella Conferenza dei Capigruppo. Allora, il primo accordo che è stato preso è che è stato posticipato, in deroga al Regolamento e con tutti i gruppi d'accordo, il termine per poter presentare gli emendamenti sul disegno di legge n. 30: è entro le ore 12 di domani. L'altra decisione è stata quella di vedere poi verso le 19-19,30...farò io un giro con i Capigruppo in aula...per capire come organizzare eventualmente i lavori della serata, visto che il Consiglio è convocato per tre giorni, anche in notturna. È stato anche deciso di poter poi sostituire la collega Péaquin in II Commissione con il collega Farcoz.
Riprendiamo i lavori con il punto 3.02.