Oggetto del Consiglio n. 617 del 17 luglio 2014 - Verbale
Oggetto n. 617/XIV del 17/07/2014 |
APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA VALLE D'AOSTA 2014/2020 COFINANZIATO DAL FONDO EUROPEO AGRICOLO PER LO SVILUPPO RURALE E DAL FONDO DI ROTAZIONE STATALE. (REIEZIONE DI UN ORDINE DEL GIORNO) |
Il Presidente Marco VIÉRIN dichiara aperta la discussione sulla proposta indicata in oggetto e iscritta al punto 31.02 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Comunica che, ai sensi dell'articolo 64 del Regolamento interno, è stato presentato un ordine del giorno dai Consiglieri dei gruppi consiliari di minoranza. Comunica, inoltre che, la III Commissione consiliare permanente ha presentato un nuovo testo di Programma di sviluppo rurale 2014-2020 da allegare alla proposta di deliberazione.
Illustra l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, TESTOLIN.
Interviene il Consigliere NOGARA.
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Si dà atto che dalle ore 17,00 assume la presidenza il Vicepresidente LANIÈCE.
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Intervengono i Consiglieri ROSCIO, BORRELLO, GROSJEAN, DONZEL e CHATRIAN.
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Si dà atto che dalle ore 18,26 riassume la presidenza il Presidente Marco VIÉRIN.
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Prende la parola il Consigliere FARCOZ, che chiede una breve sospensione dei lavori.
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Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,31 alle ore 19,15.
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Alla ripresa dei lavori, replica l'Assessore TESTOLIN.
Il Presidente propone di procedere all'esame dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri dei gruppi consiliari di minoranza.
Illustra il Consigliere NOGARA.
Intervengono i Consiglieri DONZEL, ROSCIO e GROSJEAN.
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: sedici (presenti: trentaquattro; votanti: sedici; astenuti: diciotto, i Consiglieri BACCEGA, BIANCHI, BORRELLO, FARCOZ, FOLLIEN, FOSSON, ISABELLON, LA TORRE, LANIÈCE, MARGUERETTAZ, MARQUIS, Marilena PÉAQUIN, PERRON, RESTANO, Emily RINI, ROLLANDIN, TESTOLIN e Marco VIÉRIN);
NON APPROVA
il sottoriportato:
ORDINE DEL GIORNO
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
VISTA la fondamentale funzione di salvaguardia dell'ambiente, assicurata dall'agricoltura e dalla zootecnia di montagna, con una conseguente ricaduta sul turismo e considerato che la sola dotazione finanziaria prevista dal PSR 2014-2020 non è sufficiente per soddisfare queste necessità;
PRESO ATTO della necessità di una riorganizzazione delle strutture dell'Assessorato agricoltura e risorse naturali, per adeguarsi a questo nuovo scenario;
CONSIDERATO che occorre sfruttare a pieno le risorse messe a disposizione dal PSR 2014-2020;
tutto ciò premesso,
IMPEGNA
l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali:
- a provvedere alla riorganizzazione delle strutture dell'Assessorato al fine di fornire servizi, informazioni, garantire accesso alle opportunità, anche mediante la semplificazione delle procedure, agli operatori del settore, in considerazione delle mutate condizioni del quadro dei finanziamenti Europei, anche mediante il ricorso alla formazione di professionalità interne;
- a reperire ulteriori risorse regionali, sotto forma di fondi di rotazione, necessarie ad accompagnare il settore verso il nuovo scenario, quantificabile in 5 milioni di euro (annui) per ogni anno del piano;
- a unificare in un unico GAL il territorio valdostano, con l'intento di ottimizzare l'organizzazione e di liberare risorse.
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Successivamente il Presidente pone in votazione la proposta di atto amministrativo con l'allegato nuovo testo di Programma di sviluppo rurale 2014-2020 predisposto dalla III Commissione consiliare permanente.
Prendono la parola, per dichiarazione di voto, i Consiglieri GERANDIN (astensione), CHATRIAN (astensione), DONZEL (astensione), Laurent VIÉRIN (astensione), il Presidente della Regione, ROLLANDIN (voto favorevole).
Interviene, per fatto personale, il Consigliere CHATRIAN.
IL CONSIGLIO
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richiamate le proposte di pacchetto legislativo, approvate dalla Commissione europea il 6 e il 19 ottobre 2011 [COM(2011) 615, 614, 607, 611, 627 e 628], relative alla Politica di coesione e allo sviluppo rurale nell’ambito della Politica agricola comune per il periodo 2014/20, che contengono, in particolare, le disposizioni comuni e specifiche relative al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), al Fondo sociale europeo (FSE) e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);
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richiamata, inoltre, la proposta [COM(2011) 398], presentata dalla Commissione europea il 29 giugno 2011, di Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea per il periodo dal 2014 al 2020, comprendente, in larga misura, le risorse dedicate alla Politica di coesione e alla Politica agricola comune e di sviluppo rurale;
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richiamato, inoltre, il d.lgs. 31 maggio 2011, n. 88, recante ?Disposizioni in materia di risorse aggiuntive e interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali? che disciplina il Fondo statale per lo sviluppo e la coesione (già FAS, Fondo per le aree sottoutilizzate);
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evidenziato che con l’approvazione delle predette proposte di pacchetto legislativo, sottoposte all’approvazione del Parlamento e del Consiglio, ha preso, a suo tempo, avvio il negoziato con gli Stati, con il coinvolgimento delle Regioni in relazione al loro ruolo nella definizione, nell’attuazione e nel finanziamento di tali politiche;
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preso atto che in esito al lungo e complesso negoziato, con gli Stati e tra le istituzioni, sono stati approvati, a dicembre del 2013:
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il pacchetto legislativo per la Politica agricola comune (PAC) e per i Fondi strutturali 2014/20;
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il Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’Unione europea, per il settennio 2014/20;
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richiamati i seguenti regolamenti europei, concernenti la PAC e la Politica di coesione 2014/20, costituenti il pacchetto legislativo di cui in e.1:
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regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sul Fondo sociale europeo (FSE), sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
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regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006;
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regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
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regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio;
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regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008
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regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n.637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio;
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regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio;
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regolamento (UE) n. 1310/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che stabilisce alcune disposizioni transitorie sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), modifica il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro distribuzione in relazione all'anno 2014 e modifica il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) n. 1307/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne la loro applicazione nell'anno 2014;
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rilevati, fra gli aspetti che caratterizzano la nuova fase di programmazione, una più marcata unitarietà tra I Pilastro (Pagamenti diretti e OCM unica) e II Pilastro (sviluppo rurale) della PAC e la ricerca di una reale integrazione strategica tra la Politica di coesione (FESR e FSE) e la Politica di sviluppo rurale, sotto il cappello comune delle priorità di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva contenute nella Strategia ?Europa 2020’, oltre alla conferma del principio di unitarietà della Politica regionale di sviluppo, nelle sue componenti europea e nazionale;
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rilevato che l’architettura complessiva risulta imperniata su:
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un ?Quadro strategico comune’ allegato al citato regolamento (UE) n. 1303/2013;
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un ?Accordo di partenariato’, predisposto da ciascuno Stato membro per l’approvazione della Commissione europea, che deve, tra l’altro, definire un ?approccio integrato di sviluppo territoriale’ con il concorso di tutti i Fondi;
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?Programmi operativi nazionali e regionali’, con caratteristiche definite per ciascun Fondo, come nell’attuale periodo, ma comunque contenenti la strategia per il contributo del programma agli obiettivi della Strategia ?Europa 2020’, in coerenza con il Quadro strategico comune e con l’Accordo di partenariato;
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evidenziato che i regolamenti, a partire dalle priorità della Strategia ?Europa 2020’ (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva), definiscono 11 obiettivi tematici, cui corrispondono specifiche priorità di investimento, tra i quali ciascun Programma deve operare una scelta più o meno ampia, ma comunque obbligata di concentrazione degli interventi;
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ricordato che nelle more della conclusione del negoziato di cui in e., il Ministro per la coesione territoriale ha diffuso, il 17 dicembre 2012, il documento ?Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020?, che ha introdotto innovazioni di metodo, impegnando, tra l’altro, i responsabili dei Programmi a definire, in modo circostanziato, i risultati attesi e le azioni con cui tali risultati sono conseguiti;
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preso atto che il metodo proposto, coerentemente con la citata focalizzazione sui risultati attesi, è fondato sull’individuazione di interventi dai quali far discendere pertinenti azioni fattibili in tempi dati e con risorse certe, capaci di determinare cambiamenti per un gruppo più o meno esteso di beneficiari individuabili;
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dato atto che le attività volte alla definizione dei contenuti dell’Accordo di partenariato sono avanzate, a livello tecnico, nell’ambito di Tavoli di confronto partenariale e, a livello politico, attraverso specifici incontri nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e tra il Ministro per la coesione territoriale e una rappresentanza delle Regioni e delle Province autonome;
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dato atto, inoltre, della complessità di tale attività, stante la necessità:
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di tener conto, nei riguardi della Commissione europea, oltre che delle nuove norme regolamentari anche di orientamenti, talvolta prescrittivi, di vario genere, provenienti dalla medesima, quali le Raccomandazioni sul Programma nazionale di riforma (PNR) del 2013 e il Position paper del 2012 sulla preparazione dell’Accordo di partenariato e dei Programmi dell’Italia per il periodo 2014/20;
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di coniugare le diverse istanze statali e regionali, al fine di pervenire ad un quadro di riferimento dei risultati attesi e delle corrispondenti azioni dell’Accordo di partenariato sufficientemente ridotto e semplificato per rispondere alle richieste della Commissione ma adatto ad assicurare la necessaria coerenza con i Programmi operativi nazionali e regionali;
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evidenziato che, nelle more dell’avanzamento del negoziato sulle proposte di regolamenti, sul nuovo bilancio dell’Unione e sulle bozze di Accordo di partenariato, la Regione ha avviato la definizione della Politica regionale di sviluppo 2014/20;
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dato atto che, al fine di coordinare l’azione dei diversi programmi cofinanziati previsti per la Valle d’Aosta e di contribuire, con le particolarità regionali, alla definizione dell’Accordo di partenariato dell’Italia, la Regione, analogamente a molte altre Regioni italiane, ha avviato l’elaborazione di un Quadro strategico regionale (QSR), improntato all’integrazione tra livelli di governo, settori e politiche, programmi, strumenti, progetti e fondi, soggetti e territori, anche al livello sovraregionale;
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dato atto che le attività preparatorie sono state coordinate dal Dipartimento politiche strutturali e affari europei dalla Presidenza della Regione, cui sono affidate le funzioni di Cabina di regia, principalmente, nell’ambito del Nucleo di valutazione dei programmi a finalità strutturale (Nuval) e del Coordinamento delle Autorità di gestione dei programmi;
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dato atto che a partire dal posizionamento della Valle d’Aosta rispetto alle priorità e agli indicatori della Strategia ?Europa 2020’, derivante dal benchmarking rispetto alle altre regioni del centro-nord, all’Italia nel complesso e all’UE, sono state, dapprima, elaborate l’analisi di contesto e le linee di indirizzo, tradotte nel documento ?Strategia Valle d’Aosta 2020’, tenendo conto della visione di numerosi rappresentanti del partenariato socio-economico e istituzionale;
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dato atto che le Strutture regionali previste quali future Autorità di gestione (o a queste assimilabili per i Programmi di Cooperazione territoriale) hanno, quindi, avviato congiuntamente, in coerenza con il Quadro strategico regionale (QSR) in via di elaborazione, l’attività di predisposizione dei seguenti nuovi Programmi che interesseranno la Valle d’Aosta:
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Programma Investimenti per la crescita (FESR);
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Programma Investimenti per l’occupazione (FSE);
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Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Francia, Alcotra (FESR)
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Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera (FESR);
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Programma di Cooperazione transnazionale Spazio alpino (FESR);
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Programma di Cooperazione transnazionale Europa centrale (FESR);
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Programma di Cooperazione transnazionale Mediterraneo (FESR);
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Programma di Cooperazione interregionale (FESR);
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Programma di Sviluppo rurale (FEASR);
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Programma del Fondo di sviluppo e coesione (FSC);
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dato atto che in aggiunta ai suddetti programmi la Regione parteciperà ad alcuni Programmi operativi nazionali riferiti alle regioni più sviluppate;
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ricordato che, secondo quanto previsto dalla consolidata normativa europea e dallo specifico Codice di condotta, la definizione dei nuovi programmi è avvenuta con il coinvolgimento attivo del partenariato;
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dato atto che la partecipazione attiva del partenariato è stata realizzata mediante coinvolgimento diretto di vari soggetti nella definizione non solo delle linee strategiche generali ma anche dei contenuti dei singoli Programmi, al fine di garantire, fin dall’inizio del periodo, l’operatività e il forte orientamento ai risultati dei nuovi Programmi;
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dato atto che ai sensi del paragrafo 2, articolo 26, del reg. UE 1303/2013, i Programmi sono elaborati dagli Stati membri (la Regione nel caso di specie) e che il Programma di sviluppo rurale (FEASR) è stato elaborato dalla Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale, candidata ad assumere le funzioni di Autorità di gestione del Programma stesso;
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dato atto che il Programma in argomento è stato elaborato secondo quanto indicato nel Titolo II, Capo I, Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013;
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atteso che l’articolo 9 del reg. (UE) 1303/2013 prevede che, al fine di contribuire alla realizzazione della strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, e delle missioni specifiche di ciascun Fondo conformemente ai loro obiettivi basati sul Trattato, compresa la coesione economica, sociale e territoriale, ogni Fondo sostiene gli obiettivi tematici seguenti:
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rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
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migliorare l'accesso alle TIC, nonché l'impiego e la qualità delle medesime;
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accrescere la competitività delle PMI;
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sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori;
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promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;
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preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
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promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;
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promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori;
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promuovere l'inclusione sociale, combattere la povertà e ogni discriminazione;
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investire nell'istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente, sviluppando l'infrastruttura scolastica e formativa;
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rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente mediante azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza delle amministrazioni pubbliche e dei servizi pubblici relativi all'attuazione del FESR, affiancando le azioni svolte nell'ambito del FSE per rafforzare la capacità istituzionale e l'efficienza della pubblica amministrazione;
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atteso che l’articolo 5 del reg. (UE) 1305/2013 prevede le seguenti sei priorità dell’Unione in materia di sviluppo rurale, a loro volta suddivise in diciotto focus area:
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promuovere il trasferimento di conoscenze e l'innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali;
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potenziare in tutte le regioni la redditività delle aziende agricole e la competitività dell'agricoltura in tutte le sue forme e promuovere tecnologie innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste;
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promuovere l'organizzazione della filiera alimentare, comprese la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo;
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preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all'agricoltura e alla silvicoltura;
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incentivare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale;
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adoperarsi per l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali;
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rilevato che, in coerenza con gli obiettivi tematici di cui in x) e delle priorità di cui in y), la proposta di Programma di sviluppo rurale individua, in coerenza con il QSR di cui in h.1 i seguenti obiettivi prioritari:
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mantenere il tessuto agricolo sul territorio regionale, migliorando la competitività delle aziende agricole;
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garantire la tutela dell’ambiente e del paesaggio;
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incrementare la qualità e il valore aggiunto delle produzioni, con particolare attenzione al prodotto Fontina;
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assegnare particolare attenzione e priorità ai giovani agricoltori e al ricambio generazionale;
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diversificare le produzioni agricole e le attività aziendali;
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promuovere lo sviluppo locale di tipo partecipativo;
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dato atto che, allo stato attuale, il Programma risulta completo nelle sue principali parti strutturanti, ovvero analisi SWOT e identificazione dei fabbisogni, descrizione della strategia, descrizione di ciascuna delle misure selezionate, valutazione delle condizionalità ex ante, piano finanziario e piano degli indicatori, mentre sono in corso di finalizzazione le parti relative al quadro delle performance e alla complementarietà tra programma di sviluppo rurale e aiuti di stato;
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dato atto che il Programma comporta un investimento complessivo di 138.706.000,00 euro, di cui 59.814.000,00 euro a carico del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR), 55.224.400,00 euro a carico del Fondo di rotazione statale e 23.667.600 euro a carico della Regione;
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di dare atto che la spesa a carico della regione per la realizzazione del programma, prevista in euro 23.667.600 è già stata autorizzata dall'articolo 24 della legge regionale 18/2013 e trova copertura nell'ambito del fondo di gestione speciale di Finaosta spa ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 7/2006;
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dato atto che il 12 marzo 2014, la Commissione europea ha trasmesso al Consiglio e al Parlamento europeo un pacchetto di 10 atti delegati previsti dai 4 regolamenti di base della PAC 2014-2020 e che l’adozione di parte di tali atti, congiuntamente agli atti di esecuzione, è ancora in corso, determinando conseguenti criticità nella definizione di aspetti puntuali dei Programmi di sviluppo rurale, chiamati a mettersi in coerenza con le diverse disposizioni attuative;
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dato atto che lo Stato italiano, in conformità a quanto stabilito del regolamento (UE) 1307, è chiamato, entro il 1° agosto 2014, a fare le scelte su come implementare il I pilastro della PAC a livello nazionale e preparare la legislazione pertinente e che tali scelte, in considerazione della più stretta integrazione tra i due pilastri della PAC, potranno avere delle ricadute indirette sullo sviluppo rurale;
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preso atto che, ai sensi del paragrafo 4, articolo 26, del reg. UE 1303/2013, ciascun Programma deve essere corredato da una valutazione ex ante, per migliorare la qualità della progettazione, effettuata da esperti funzionalmente indipendenti dall'Autorità di gestione;
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richiamato il provvedimento dirigenziale della Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale n. 3632 del 27 agosto 2013, recante affido alla dr.ssa Angèle Barrel e alla dr.ssa Paola Flamini di un incarico professionale di collaborazione tecnica, di alta qualificazione, ai sensi della l.r. 18/1998, per la valutazione ex ante del Programma di sviluppo rurale 2014/20;
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considerato che il processo di valutazione ex ante si concluderà contestualmente alla finalizzazione del Programma di sviluppo rurale e che da tale valutazione potranno scaturire eventuali raccomandazioni da recepire nel PSR;
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richiamata la direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente;
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vista la legge regionale 12/2009, concernente la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati che prevede, all'articolo 12, comma 4, che "Il piano o il programma, il rapporto ambientale, il parere della struttura competente e la documentazione acquisita nell'ambito della consultazione sono trasmessi all'organo competente per l'approvazione del piano o del programma";
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dato atto che, alla luce delle disposizioni della direttiva di cui alla precedente lettera ii., la valutazione ambientale strategica (VAS) è risultata necessaria per il Programma di Sviluppo rurale 2014/20 (FEASR) e che da tale valutazione potranno scaturire eventuali raccomandazioni da recepire nel PSR;
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richiamato il provvedimento dirigenziale congiunto della Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale e della Struttura programmi per lo sviluppo regionale e politica per le aree montane n. 379 del 4 febbraio 2013, recante affido, all’associazione temporanea tra professionisti composta da C. Rega, G. Baldizzone, A. Spaziante, di incarico professionale di collaborazione tecnica, di alta qualificazione, ai sensi del capo I della l.r. 18/1998, per la predisposizione della documentazione necessaria alla presentazione, fra l’altro, dell’istanza di valutazione ambientale strategica, in corso di completamento, per il Programma di Sviluppo rurale 2014/20 e il Programma ?Investimenti a favore della crescita? 2014/20;
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richiamata la nota della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale prot. n. 9738 in data 9/05/2014 che, confermando la precedente nota del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica prot. n. 3385 in data 15 aprile 2014, precisa che la trasmissione iniziale di risultati provvisori della Valutazione Ambientale strategica non rappresenta di per sé un elemento di non ricevibilità della proposta di Programma di sviluppo rurale, fatto salvo che in ogni caso il Programma in parola potrà essere approvato solo in presenza della versione finale della VAS;
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dato atto che l'articolo 19 del reg. UE 1303/2013 prevede diverse condizionalità ex ante, al fine di assicurare l'efficacia delle azioni previste da un programma e che fra queste figura la ?Smart specialisation strategy’ che ha l'obiettivo di valorizzare il potenziale di sviluppo regionale mediante azioni specifiche di ricerca e innovazione, anche in ambito rurale;
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richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2080 del 13 dicembre 2013, con la quale è stata avviata la predisposizione della predetta strategia, quale strumento di caratterizzazione, sotto il profilo della ricerca e dell’innovazione, delle azioni dei programmi cofinanziati, oltre che di indirizzo per l’impiego di altri strumenti regionali di incentivazione;
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dato atto che il processo di elaborazione della strategia è in corso e sarà completato nella seconda metà del 2014 e che il Programma di sviluppo rurale è coerente con le prime risultanze della strategia stessa;
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richiamato l’Accordo di partenariato 2014/20, presentato dal Governo italiano alla Commissione europea in data 22 aprile 2014 secondo quanto previsto dall’articolo 14 del reg. UE 1303/2013, attualmente all’esame dei servizi della Commissione europea, con i quali, nelle prossime settimane, lo Stato, in raccordo con le Regioni, svolgerà il necessario negoziato;
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dato atto che, ai sensi del paragrafo 4, articolo 26, del reg. UE 1303/2013, il Programma di Sviluppo rurale 2014/20 (FEASR) deve essere presentato alla Commissione europea entro il 22 luglio 2014, vale a dire entro 3 mesi dall'invio della proposta di Accordo di partenariato dell'Italia alla Commissione europea, e che stante la rigida relazione tra Accordo di partenariato e Programmi, la definizione puntuale anche del predetto Programma regionale è stata necessariamente concentrata tra fine aprile e fine maggio del 2014;
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rilevato che, ai sensi dell'articolo 1, della l.r. 66/1979, l'approvazione del Programma compete al Consiglio regionale;
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dato atto che, nel caso di specie, la proposta di Programma è soggetta a negoziato con i servizi della Commissione europea e dello Stato e, pertanto, occorre prevedere l'approvazione della proposta stessa ed una successiva approvazione definitiva in esito al completamento della procedura di valutazione ambientale strategica e per tener conto di eventuali modificazioni richieste dalla Commissione europea e dallo Stato in esito al negoziato sul Programma stesso e sull'Accordo di partenariato;
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considerata la necessità e l’urgenza di approvare il presente atto, al fine di osservare il termine del 22 luglio 2014 per la presentazione del Programma ai servizi della Commissione europea e dello Stato, essendo il medesimo uno dei componenti dell’Accordo di partenariato;
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rilevata la necessità, stante la preannunciata complessità di caricamento dei Programmi sul sistema informativo della Commissione europea (SFC), che l'approvazione del Consiglio regionale avvenga in tempo utile al fine del rispetto del termine di cui sopra;
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vista la lettera d), comma 2, articolo 65, della l.r. 54/1998, che prevede che il Consiglio regionale o la Giunta regionale, secondo le rispettive competenze, sottopongano al Consiglio permanente degli enti locali, per il prescritto parere, le proposte di provvedimenti amministrativi a carattere generale o regolamentare che interessano gli enti locali;
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dato atto che il Programma in argomento è stato trasmesso al Consiglio permanente degli enti locali;
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preso atto che nelle more della conclusione del negoziato con i servizi della Commissione europea e dello Stato sarà necessario predisporre gli elementi necessari all’accreditamento dell’Autorità di gestione del medesimo;
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ritenuto di confermare la designazione della Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale quale Autorità di gestione del Programma in argomento, come indicato nel medesimo, avendone curato l’elaborazione;
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richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2186, in data 31 dicembre 2013, concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2014/2016, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati, del bilancio di cassa per l’anno 2014 e di disposizioni applicative;
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visto il parere favorevole di legittimità, sulla presente proposta di deliberazione, rilasciato dal dirigente della Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale, ai sensi dell’articolo 3, comma 4, della legge regionale 23 luglio 2010, n. 22;
Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;
Visto il parere del Consiglio permanente degli Enti locali;
Con voti favorevoli: diciotto (presenti: trentaquattro; votanti: diciotto; astenuti: sedici, i Consiglieri BERTIN, BERTSCHY, Chantal CERTAN, COGNETTA, DONZEL, FABBRI, FERRERO, Carmela FONTANA, GERANDIN, GROSJEAN, GUICHARDAZ, NOGARA, ROSCIO, ROSSET e Laurent VIÉRIN);
DELIBERA
1) di approvare la proposta, ai servizi della Commissione europea e dello Stato, del Programma di Sviluppo rurale 2014/2020 allegato alla presente deliberazione e di cui forma parte integrante;
2) di dare atto che la spesa a carico della regione per la realizzazione del programma, prevista in euro 23.667.600 è già stata autorizzata dall'articolo 24 della l.r. 18/2013 e trova copertura nell'ambito del fondo di gestione speciale di Finaosta spa ai sensi dell'articolo 6 della l.r. 7/2006;
3) di autorizzare la Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale ad integrare, se necessario, la proposta di Programma - prima della presentazione ai servizi della Commissione europea e dello Stato - in particolare nelle parti relative al quadro delle performance, alla complementarietà tra programma di sviluppo rurale e aiuti di stato e al recepimento di eventuali raccomandazioni derivanti dai procedimenti di Valutazione ex ante e Valutazione ambientale strategica attualmente in corso, nonché alla messa in coerenza del contenuto del Programma alle disposizioni europee presenti negli atti delegati e negli atti di esecuzione ancora in fase di approvazione;
4) di dare mandato alla Struttura Politiche regionali di sviluppo rurale di curare lo svolgimento del negoziato con i competenti Servizi della Commissione europea e dello Stato, finalizzato a concertare il testo definitivo del Programma, rinviando ad una successiva propria deliberazione l’approvazione del testo finale.
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