Oggetto del Consiglio n. 606 del 16 luglio 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 606/XIV - Relazione ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge regionale 18 giugno 2004, n. 10 recante: "Interventi per il patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali". (Approvazione di una risoluzione)
Presidente - Qualcuno chiede la parola? Sulla relazione ha chiesto la parola l'Assessore Marquis, ne ha la facoltà.
Marquis (SA) - Grazie Presidente.
Come vi ricorderete, colleghi Consiglieri, il 26 novembre scorso abbiamo esaminato la relazione dell'attività della società Structure Vallée d'Aoste relativa all'anno 2012. In quella occasione mi presi l'impegno di fare in modo che la successiva relazione fosse discussa in tempi più celeri rispetto a quelli dello scorso anno e ho sollecitato la società a produrre questa relazione, che ci è stata rassegnata il 25 di giugno e oggi, alla prima seduta utile del Consiglio, la andiamo ad esaminare e discutere. La relazione viene redatta ai sensi della legge 10 del 2004, e esamina i contenuti che sono stati previsti dalla delibera del Consiglio regionale del 5 aprile 2007, ovvero è una relazione in merito ai risultati economici della gestione del patrimonio conferito nel 2013, rappresenta i principali interventi da eseguire sugli immobili nell'esercizio 2014 e le strategie per gli immobili non locati; inoltre evidenzia l'attuazione dei programmi di dismissione che la società intende promuovere.
Prima di entrare nel merito della relazione, credo sia opportuno sottolineare come la mission di questa società sia complessa, perché devono contemperarsi nella gestione obiettivi a volte anche in contrasto tra di loro, ovvero, da una parte, occorre creare del profitto gestionale e, dall'altra, favorire insediabilità ed occupazione. Va rilevato inoltre che la pesante crisi economico-finanziaria coinvolge in particolare il settore produttivo, incrementando le difficoltà della società nell'esercizio dell'attività. Detto questo, l'esercizio 2013 chiude con un risultato negativo per circa 1,7 milioni di euro. Al 31 dicembre 2012 la perdita che era stata allora rilevata era pari a 3 milioni di euro, al 31 dicembre 2011 era pari a 3,2 milioni di euro, si è quindi ottenuta una riduzione della perdita, che però è dettata da operazioni di cessioni di beni e dall'incremento dei ricavi per affitti. Nell'anno 2013 Structure ha sostenuto costi per la produzione pari a circa 7 milioni di euro a fronte dei ricavi contabilizzati per vendite e locazioni ammontanti a 5,3 milioni, facendo emergere pertanto un incremento pari a 700 mila euro del valore della produzione e un decremento di 790 mila euro dei costi della produzione. La differenza tra valore e costi della produzione nell'esercizio risulta pertanto negativa, come ho detto prima, pari a 1,7 milioni di euro contro il valore negativo di 3,2 milioni di euro riscontrato nell'esercizio precedente. La variazione positiva è dovuta ad un consistente incremento dei ricavi per affitti principalmente provenienti dalla locazione dello stabilimento Heineken di Pollein, ad un incremento dei ricavi derivanti dai servizi delle imprese insediate nelle pépinières e ad un aumento riconducibile alla vendita di un'area fabbricabile sita nell'Espace Aoste alla società Telcha.
Per quanto concerne i costi, c'è da dire che si sono contratti nonostante l'incidenza di alcune voci di natura incomprimibile, come, ad esempio, l'IMU, che incide per 1,2 milioni di euro, e i costi del personale e degli ammortamenti. Poste anche le difficoltà congiunturali estremamente negative per i motivi suddetti, le concrete possibilità di miglioramento dei ricavi si affievoliscono nel breve, nonostante lo sforzo effettuato per pervenire ad un contenimento dei costi nella stesura del budget 2014. Sul fronte dei ricavi, quindi, allo stato attuale, non è possibile prevedere nel breve un incremento degli stessi in misura sufficiente per riequilibrare i conti; per tali ragioni la previsione per la gestione 2014 di budget è stimata per una perdita di esercizio pari a circa 2,7 milioni di euro. Rispetto al 2013, va comunque sottolineato che il budget prevede un aumento di circa 320 mila euro dei ricavi, al netto delle cessioni e una sostanziale conferma delle principali voci che compongono il costo della produzione. L'incremento della perdita rispetto al 2013 è causato essenzialmente dalla previsione dell'onere relativo alle svalutazioni sui crediti, calcolato con opportuna prudenza alla luce degli elementi conoscitivi in possesso al momento delle previsioni di budget.
Quanto alla forza lavoro occupata negli immobili che Structure concede in locazione, nell'anno 2013 è stata di 2.380 addetti, operanti in 46 imprese differenti rispetto alle 41 dell'anno precedente e con una diminuzione dell'occupazione pari a 69 unità. Tale dato è principalmente riconducibile alle crisi aziendali che hanno coinvolto le società Olivetti I-Jet e Verrès S.p.A.. Per contro si rileva un incremento della superficie locata rispetto al 2012 pari al 7,5 percento, mentre la superficie disponibile per locazione risulta invece pari al 5 percento della superficie complessiva, che è stata conferita e che è in gestione alla società.
Quanto agli interventi che sono stati eseguiti nel 2013, si segnala che sono stati spesi 190 mila euro per la manutenzione ordinaria e circa 1,6 milioni di euro per opere di miglioramento o ampliamento del patrimonio esistente. I principali interventi possono essere individuati nel completamento del percorso ludico-sportivo lungo il lato sud dell'area Espace Aoste; è stata eseguita la progettazione dei lavori di completamento dell'edificio "PAC 2", il cui costo di realizzazione sarà di circa 3 milioni di euro e di cui sono in corso i lavori; all'interno dello stabilimento Cogne è stato affidato l'incarico per i lavori di messa in sicurezza attraverso la rimozione e lo smaltimento delle coperture in cemento amianto di parte dell'edificio industriale denominato "TAF", sono stati inoltre avviati i lavori di manutenzione straordinaria al basamento e predisposizione alla sostituzione di una nuova torre di frazionamento dell'ossigeno all'interno del comprensorio siderurgico. Nell'intera regione, ad esclusione dell'area di Aosta, sono stati fatti interventi significativi, presso la pépinière di Pont-Saint-Martin è stata avviata la realizzazione di una nuova sala server, che sarà a disposizione di tutte le imprese insediate; sono stati avviati i lavori di riconversione dell'ex immobile Zincocelere in Pont-Saint-Martin, che metterà entro pochi mesi a disposizione nuovi dieci lotti da mettere sul mercato. Con riferimento invece alle acquisizioni, nell'anno 2013 è stata acquistata dalla società Finkapi la parte residua di un immobile industriale già locato alla società CO.FA.VAL. in Donnas. Nello stesso periodo ha avuto effetto la compravendita con la società SIMA, stipulata nel 2012, per l'intero acquisto del compendio industriale Heineken per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro. Tra le vendite a fine settembre è stata ceduta alla società Telcha un'area per la realizzazione della centrale del teleriscaldamento.
Per quanto riguarda invece i nuovi insediamenti, nel corso dell'anno 2013, in coerenza con le deliberazioni della Giunta regionale, è stata concessa in comodato a Valle d'Aosta Technology la parte di fabbricati inerenti lo spazio in comune di Châtillon denominato "ex Tecdis". Nell'ampliamento delle attività che svolge Structure merita sicuramente ricordare l'attività svolta dalle pépinières d'entreprises di Aosta e Pont-Saint-Martin, che sono deputate a promuovere e sostenere iniziative imprenditoriali nelle fasi di start up, fornendo assistenza e servizi logistici. Complessivamente nel 2013 sono stati registrati ventisette nuovi contatti e manifestazioni di interesse all'insediamento presso les pépinières. Nello stesso periodo sono state poi formalizzate dieci domande di insediamento che hanno prodotto sei insediamenti e due uscite per termine del quinquennio. Con riferimento all'andamento storico degli insediamenti, si osserva inoltre che nell'ultimo triennio si è registrato un significativo incremento degli insediamenti con quattordici nuove aziende rispetto alle cinquantadue totali dall'anno in cui è stata intrapresa quest'attività. Al 31 dicembre 2013 risultavano insediate otto imprese nella pépinière di Aosta su diciannove lotti disponibili e dodici imprese in quella di Pont-Saint-Martin su dodici lotti disponibili.
Con riferimento all'animazione svolta nel corso del 2013, sono proseguite le attività collegate alla gestione delle pépinières attraverso l'edizione della Start Cup 2013, dove le adesioni sono ancora aumentate rispetto al 2012. Si è arrivati nella seconda fase di partecipazione alla presentazione di diciotto business plan contro i dodici dell'anno precedente. Sono proseguite inoltre le attività di promozione nelle scuole, in particolare nel 2013 si è concluso il concorso "Impresa in azione", che ha visto la partecipazione di quattro istituzioni scolastiche, con il coinvolgimento di circa un centinaio di ragazzi compresi tra i quindici e i diciannove anni e, infine, è stato pubblicato il bando di iscrizione per la partecipazione al programma di pre-incubazione Espace Innovation.
Altro tema importante che incide significativamente sulla gestione e sulle attività di Structure riguarda la situazione dei crediti verso i conduttori di immobili industriali e delle pépinières d'entreprises, che alla fine del 2013 ammontava a circa 3 milioni di euro, alla fine del 2012 l'importo era più o meno della stessa misura: circa 3 milioni. A giugno del corrente anno, a seguito di un'attività posta in essere di verifiche e di costituzione di un ufficio legale appositamente incaricato di seguire queste cose all'interno della società, il credito residuo ammonta a circa 2,5 milioni e quindi sono stati recuperati 500 mila euro. Al fine di dare maggiore impulso alla riscossione dei crediti, come dicevo prima, è stato istituito un ufficio legale. La contingente situazione finanziaria accresce la massa dei crediti vantati verso i conduttori, per molte ditte la dilazione è già stata fatta, evitando la chiusura delle stesse imprese e preservando i posti di lavoro e, soltanto dopo diversi tentativi di conciliazione bonaria, sono state poi intraprese azioni legali. Il risultato è che il mancato introito di quelli scaduti contrae pesantemente l'attività della società stessa, limitando gli interventi di adeguamento e ammodernamento delle strutture esistenti. Le azioni extra giudiziali di recupero crediti avviate nei confronti dei conduttori sono tre, le cause davanti all'autorità giudiziaria sono cinque, mentre le procedure sotto vigilanza giudiziaria del tribunale per i fallimenti sono tre.
Quanto agli interventi principali in relazione all'anno 2014, la relazione evidenzia tutta una serie di attività che sono state programmate nel corrente anno, in particolare la società ha programmato una spesa da impegnare per lavori pari a circa 11 milioni di euro e di cui le principali opere riguardano i lavori di completamento e finitura di tutti i lotti dell'edificio T Espace Aosta, dove verranno realizzati sei lotti di misura compresa tra i duemila e i duemilaseicento metri quadri, che dovranno essere messi a disposizione il prossimo anno. Nell'anno 2014 sono previsti inoltre alcuni interventi di piccola manutenzione per 230 mila euro.
Con riferimento agli immobili da locare, Structure prevede di affinare l'offerta immobiliare in termini di dotazioni strutturali e capacità organizzative al fine di consentire un rapido avviamento delle attività da parte del potenziale investitore. Inoltre la società prevede un'implementazione dell'offerta immobiliare evidenziando anche altri fattori, che non dipendono strettamente da Structure, ma che possono essere utili all'investitore ai fini dell'insediamento. In tema di promozione, la società, a seguito dell'implementazione di un database completo degli immobili, prevede di pervenire alla creazione di un catalogo dell'offerta immobiliare e dei servizi da pubblicare sul sito internet. Sulla base della progressiva disponibilità degli immobili, in funzione delle priorità delle strategie aziendali, saranno programmate specifiche azioni promozionali per il periodo breve e medio. La programmazione aziendale prevede principalmente la realizzazione di un catalogo dell'offerta immobiliare e di servizi da pubblicare sul sito internet. Contestualmente è intenzione della società promuovere un ampliamento dei requisiti di insediamento in considerazione delle condizioni e delle caratteristiche del fabbricato, ad esempio, verso la logistica e l'attività di immagazzinamento merci per le quali c'è una discreta richiesta. Infine, Structure propone l'avvio di strumenti di partenariato pubblico-privato che consentano il risparmio del capitale pubblico e al contempo il coinvolgimento dell'iniziativa imprenditoriale privata per il recupero degli stabilimenti ex Balzano, ex Fera e ex Montedison di Saint-Marcel.
Quanto alle dismissioni, sul fronte delle dismissioni di cui agli indirizzi strategici già approvati dal Consiglio, la società evidenzia l'opportunità di autorizzare la cessione dei seguenti ulteriori fabbricati: a Donnas l'ex Beta Meccanica; ad Aosta il fabbricato ex Scuola di Fabbrica (lato ferrovia) - ex Cogne; a Villeneuve l'immobile ex Saint-Ours; ad Arnad il capannone ex Coq, ex Tecnomec; contemporaneamente chiede anche l'autorizzazione alla cessione dei seguenti ulteriori beni, che sono già oggetto di valutazione per l'attivazione delle procedure di partenariato pubblico-privato: lo stabile ex Fera di Saint-Vincent, l'ex Montedison di Saint-Marcel e l'ex Balzano di Verrès. Per questi fabbricati è quindi intenzione della società avviare le attività propedeutiche alla cessione di beni e, ove opportuno, aggiornare le perizie estimative in funzione della nuova situazione economica.
Alcune considerazioni a margine rispetto alla relazione credo che vadano fatte. Il bilancio di cui ho dato illustrazione rendiconta una riduzione del disavanzo d'esercizio, come ho detto prima, che però è determinato in gran parte da poste di carattere straordinario. Sul risultato societario, oltre alle criticità legate alla gestione, incide l'impatto sulle attività produttive della forte crisi, che non solo ha determinato una riduzione della domanda dei nuovi insediamenti, ma ha anche evidenziato difficoltà legate alla riscossione dei canoni di locazione. Stiamo sicuramente affrontando una fase molto difficile sotto il profilo economico, anche in Valle d'Aosta l'industria ha perso delle quote di valore aggiunto sul PIL a favore di un processo di terziarizzazione dell'economia. Processo, direi, che è in linea con quanto avviene su base nazionale, su base europea, anzi, sotto questo profilo, devo dire che i dati sono più confortanti rispetto alle altre realtà. Siamo assoggettati ad una crisi forte, una crisi che ci pone di fronte a dei problemi comuni ai quali bisogna dare delle risposte comuni, cioè che siano coerenti a livello politico tra i vari territori e per questo a partire dall'Europa sono state date delle indicazioni strategiche per i prossimi anni, soprattutto per la programmazione 2014-2020, di investire sulla ricerca e l'innovazione.
Ci è anche stato richiesto di dotarci della smart specialisation strategy, che abbiamo definito negli scorsi giorni, e che costituisce una condizionalità ex ante per l'allocazione delle risorse all'interno dei fondi strutturali FESR di cui andremo a discutere domani. Credo siano delle attività importanti che sono portate avanti, così come il nuovo piano di sviluppo e di innovazione industriale e artigianale, a cui stiamo lavorando in armonia con le disposizioni comunitarie e la programmazione nazionale, che contiamo di riuscire a concludere entro la fine dell'anno per poter essere operativi a partire dal 1° gennaio 2015. Ritengo che, per i rapporti e per il raggio d'azione della società, sia importante sottolineare che sempre di più dovrà diventare un braccio operativo per lo sviluppo del settore industriale e quindi dovrà essere assoggettata ad un percorso, ad un processo di ristrutturazione, di riorganizzazione, che porti un riorientamento verso l'erogazione dei servizi, sempre più spinta rispetto a quella che è la sua naturale vocazione consolidata fino ad oggi, ovvero di gestore di beni immobiliari.
Da qui in futuro quindi bisognerà sempre più potenziare l'aspetto dell'animazione territoriale di carattere economico, spingersi in attività relative alla creazione di cultura di impresa, quindi potenziare la parte di animazione che prevede le iniziative già in atto, che, come dicevo prima, sono quelle della partecipazione alla Start Cup, quella di presenza nelle scuole, per creare delle esperienze per i giovani per favorire la transizione tra mondo della scuola e mondo del lavoro e per la creazione di una mentalità imprenditoriale. Credo quindi che questo sia un percorso dal quale non ci possiamo sottrarre e che sin da domani la società debba mettere in atto. Tra l'altro, credo sia anche un'esigenza che sia stata ravvisata e già esternata da parte dell'azionista di riferimento e quindi penso che adesso, nei tempi e nei modi che saranno opportuni e che saranno valutati dall'azionista, bisognerà intraprendere questo percorso per far sì che la società possa contribuire a dare nuovo sviluppo al comparto secondario, quindi al comparto industriale, per garantire nuovo benessere alla Valle d'Aosta nei prossimi anni. Ci rendiamo conto che è una missione difficile, una missione importante, una missione in cui noi crediamo e pertanto noi metteremo tutto il nostro impegno per garantire, tra le difficoltà di sistema che ci sono, il raggiungimento di questi obiettivi.
Concludo il mio intervento e lascio a voi la parola per le vostre osservazioni e mi riservo di reintervenire nella fase successiva. Grazie.
Presidente - Grazie. Si è iscritto a parlare il collega Chatrian. Per l'illustrazione della risoluzione in merito...in discussione generale, prego, ne ha la facoltà.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Colleghi, qualche considerazione in merito a tale relazione. L'azionista di riferimento solo qualche giorno fa ha emesso un giudizio tranchant, un giudizio netto su tale società. A Vallée d'Aoste Structure Finaosta riconosce tutte le difficoltà del settore: morosità affitti, onerosità della fiscalità...ma ritiene anche che siano maturi i tempi per riorganizzare la partecipata. Il giudizio del Presidente e Direttore generale della Finaosta valdostana fu questo: "alcune figure della società non hanno dimostrato l'efficienza che si credeva, inoltre il responsabile amministrativo andrà in pensione a dicembre, di conseguenza, il tutto dev'essere riorganizzato", questo è il giudizio, diciamo, del Presidente di Finaosta, nonché Direttore generale. Al di là di questo, avremmo gradito da parte dell'Assessore competente, al di là di rielaborare e informarci sulla documentazione che abbiamo anche noi, cioè la relazione che, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della legge regionale, ci è stata fornita una decina di giorni fa...immaginavamo quanto meno un'analisi non solo più dettagliata, ma quanto meno...qualche proposta, collega Marquis. Ha visto che noi, gruppi di opposizione, abbiamo presentato una risoluzione cercando di essere molto sintetici.
Nel 2004, 10 anni fa, l'Amministrazione fece una scelta di campo, una scelta di natura politica che fu quella di..."l'obiettivo del legislatore è stato quello di individuare e disciplinare, attraverso una nuova legge, una soluzione adeguata per la gestione di questo patrimonio immobiliare industriale. Dall'esperienza maturata nel corso degli anni precedenti si sono rilevati elementi di criticità per quanto riguarda la gestione diretta del patrimonio disponibile da parte della Regione. Era pertanto necessario e indispensabile individuare uno strumento idoneo in grado di migliorare la situazione e di perseguire obiettivi che dovevano dare delle risposte di efficacia, di efficienza e soprattutto di flessibilità di gestione del patrimonio". Nacque così il nuovo impianto legislativo: la 10 del 2004 e si decise all'epoca, 10 anni fa, di conferire in due-tre anni tutto il patrimonio immobiliare di proprietà regionale gestito direttamente dall'Amministrazione regionale ad una società direttamente controllata dall'Amministrazione regionale proprio per migliorare tutto quello che era l'organizzazione, l'economia, la gestione e, soprattutto, l'efficacia e l'efficienza di tali aziende. Ebbene, dal 2008 al 2014...perché ormai mi sembra che anche dalla relazione che ci è stata fornita dalla società tale società abbia avuto perdite di esercizio per circa 17 milioni di euro. Lei, Assessore, ci legge la relazione dicendo che comunque quest'anno abbiamo perso un po' meno dell'anno scorso, gentilmente ci dice anche le motivazioni: "l'anno scorso abbiamo perso 3 milioni e 2, la società ha perso 3 e 2...quest'anno un po' di meno", ce lo spiega dicendo: "abbiamo perso un po' di meno solo per due motivi: uno perché c'è un affitto in più, che è quello di Heineken; due perché è stato venduto un terreno a Telcha per un importo di circa 700.000 euro". La cosa drammatica, Assessore, è che noi avremmo gradito avere sull'oggi, sul domani, sul dopodomani qualche suo suggerimento, qualche sua idea, qualche sua azione da mettere in campo, perché il consiglio d'amministrazione...nella relazione ci mettono nero su bianco che sicuramente la perdita d'esercizio per il 2014 si attesterà nuovamente intorno ai 2,7 milioni di euro per quanto riguarda il 2014.
Apro una parentesi, colleghi: il nuovo consiglio di amministrazione è stato rinnovato il 19 luglio 2013, quindi nulla centra la vecchia legislatura...l'Assessore Marquis da due settimane era stato incaricato come nuovo Assessore, una nuova Giunta, un nuovo slancio, una voglia di dare impulsi, com'è stato detto, ma soprattutto delle risposte e soprattutto si è cercato...così, si è detto a parole...di invertire questa rotta negativa, questa rotta soprattutto di disorganizzazione, questa non gestione, probabilmente questa incapacità di gestire il patrimonio immobiliare a vocazione industriale.
Apro un'altra parentesi. Nel 2007-2013 tale società ha avuto due grossi finanziamenti per quanto riguarda i finanziamenti regionali sviluppo 2007-2013: il primo per animazione territoriale di carattere economico, periodo 2010-2011, quasi 400.000 euro e il secondo per interventi di riorganizzazione e di riconversione produttiva nell'area Espace di Aosta e all'Espace di Pont-Saint-Martin per un importo di 12,7 milioni di euro, quindi dei cofinanziamenti di un certo rilievo.
Parallelamente la società in questi cinque anni...abbiamo oltretutto il collega Ego Perron che ha partecipato in questo quinquennio...alla costruzione di queste perdite di esercizio così importanti e deficitarie nell'ultimo quinquennio, e mi sembra che abbia partecipato attivamente nel consiglio di amministrazione nominato nella passata legislatura e l'intervento politico è stato quello di rinforzare il comparto del personale all'interno di tale società, tant'è vero che dal 2008 al 2013 le assunzioni son state tante, perché nuovi impegni sono stati caricati a tale società. Gli incrementi sono stati di 17 persone nel giro del quinquennio...gli incrementi: 5 nel 2008, 6 nel 2009, 12 nel 2010, 4 nel 2011 e 6 nel 2012 con delle relative diminuzioni per pensionamento, oppure i progetti obbiettivo, piuttosto che a livello determinato. Il saldo in positivo comunque è di 17 persone in più: questo per dire che si sono create le condizioni per migliorare dal punto di vista organizzativo tale società, per far crescere delle professionalità all'interno di tale società, ma soprattutto per dare delle risposte molto puntuali.
Durante una discussione legata ad una nostra iniziativa presentata in questo Consiglio dai gruppi di minoranza, l'Assessore Marquis nel mese di novembre ci disse che azioni nuove dovevano essere mese in campo, tant'è vero che, in sede di dibattito della finanziaria 2014, cioè nella prima settimana di dicembre, la maggioranza propose all'interno di questa finanziaria di ulteriormente dare nuovi compiti a questa società, perché è una società che dà delle risposte, perché è una società che è organizzata bene, perché è una società che è efficace ed è efficiente. Anche se in sette anni perde quasi 17 milioni di euro in perdita di esercizio, decidete di conferire ulteriori immobili alla società Struttura Valle d'Aosta: caseifici, cooperative, cantine vitivinicole... Assessore, scusi, dopo otto mesi, nel suo intervento lei nulla ci dice di tutto questo, avremmo gradito quanto meno un cenno, che si dicesse: "forse stiamo cambiando idea, perché tale società è gestita malamente, l'incapacità è totale, la gestione è drammatica. Forse abbiamo sbagliato: nella prossima finanziaria decideremo di conferire tale patrimonio immobiliare dedicato all'agricoltura, quindi caseifici e vitivinicola...decideremo di farla gestire da qualcun altro". Lei nella sua relazione oggi neanche ci cita cos'è stato fatto in questi otto mesi, quali sono le intenzioni, se ci sono stati comunque dei progressi rispetto ai mesi di novembre e dicembre 2012. Questo è lo stato dell'arte, colleghi! Una società che dal 2007 aveva avuto l'incarico, proprio dal punto di vista politico dall'allora Consiglio, di occuparsi del bene patrimoniale immobiliare, ma proprio per essere più celeri nei confronti degli affittuari, per essere più efficaci, per essere più efficienti e per dare delle maggiori risposte. Come vi dicevo, e lo conoscete molto bene, tanti affittuari, al di là dei morosi, lamentano carenze invece proprio di non competenza, carenze di organizzazione e carenze di modello di gestione a livello patrimoniale immobiliare.
Noi siamo stati obbligati, colleghi di maggioranza, a presentare questa risoluzione, ma perché non abbiamo visto anche in quest'ultimo anno nessun minimo impegno da parte di questo Governo regionale nel cercare di invertire minimamente la rotta. L'Assessore collega Marquis è stato onesto dicendoci: "la perdita d'esercizio sul 2013 non è dovuta al fatto che siamo stati un po' più bravi, è dovuta al fatto solo che c'è un affitto in più: Heineken, che prima non c'era, nel 2012 e c'è una vendita per 700.000 euro". Altrimenti la perdita sarebbe stata in linea, come per il 2012, 2011, 2010, tant'è vero che la perdita d'esercizio, purtroppo, per il 2014, si attesterà intorno ai 2 milioni e 7. Capite colleghi, capisce, Assessore Marquis, che ci diventa difficile non cogliere...e soprattutto in questo momento non mettere in campo delle azioni che devono essere tranchantes! C'è una mancanza probabilmente del suo Assessorato, dal punto di vista politico, non ci sono stati assolutamente indirizzi per invertire la rotta; lei probabilmente si è occupato di qualcos'altro, non si è occupato direttamente di tale dossier. Sapendo perfettamente che noi non abbiamo la bacchetta magica...non ce l'hanno i gruppi di opposizione, però non possiamo nasconderci dietro ad un dito. Questi sono i risultati: tale società in otto anni ha perso quasi 17 milioni di euro e nel suo anno di gestione - perché nelle repliche non vorremmo poi sentirci dire: "passata legislatura" o "2008-2007" - l'inversione di rotta non solo non c'è stata, ma l'aumento ci sembra esponenziale! E la disorganizzazione le assicuro che è totale! La mission di questa società era migliorare dal punto di vista...come dicevo prima, efficacia ed efficienza, ma era anche quella di creare le condizioni per utilizzare al meglio il patrimonio immobiliare pubblico! Creare delle condizioni per nuovi imprenditori e cercare di dare delle risposte! Non solo...la proposta che oggi lei ci fa, Assessore Maquis, nella sintesi della relazione che lei ci ha letto e ci ha illustrato è eventualmente di fare una modifica: quella di inserire altri tre capannoni per quanto riguarda...dandogli l'okay come Consiglio regionale nei prossimi mesi...per eventualmente metterla sul mercato e quindi alienarla." Non è sufficiente, cari colleghi, queste azioni non sono sufficienti!
Qui c'è un'incapacità gestionale, c'è una mancanza della politica e del suo dicastero, Assessore Marquis, e ci spiace che oggi non sia presente il Presidente Rollandin. Il Vicepresidente Marguerettaz conosce molto bene...perché nell'altra legislatura aveva seguito l'iter 2003-2008 di tale scelta, di tale cofinanziamento e la scelta fatta all'epoca per dare delle risposte più puntuali, più efficaci e più efficienti... Ebbene, se questa è la sintesi, che in sette anni tale società perde 17 milioni di euro, perdita d'esercizio...il costo del personale passa nel giro di 4 anni da 900.000 euro a 1.700.000 euro, quindi vuol dire che comunque le professionalità sono state create all'interno di questa società, allora c'è qualcosa che non funziona o per l'incapacità della governance, o della dirigenza, o probabilmente per la volontà, anche dal punto di vista politico, di far funzionare bene tale società. Lei prima nella sua relazione ci ha detto: "è difficile far collimare...da una parte, ridurre le perdite e nello stesso tempo comunque...come possiamo dire? far utilizzare i capannoni ad oggi sfitti", ma noi non pretendiamo che questa società faccia degli utili, noi pretendiamo che questa società cerchi di chiudere in pareggio, non con 17 milioni di euro di perdita d'esercizio in sette anni e con una perdita d'esercizio conclamata per il 2014. E nella sua relazione lei omette, ma la capiamo...omette volutamente di parlarci del conferimento dei beni patrimoniali, che ad oggi non sono ancor stati conferiti a tale società...caseifici e cantine, la capiamo...però, da parte sua o da parte dell'Assessore Testolin gradiremmo avere un po' il punto della situazione per quanto riguarda questo conferimento, perché, se non erro, nella prima settimana di dicembre parlando, confrontandoci sulla finanziaria, discutemmo di questo conferimento di beni all'interno di Vallée d'Aoste Structure.
Noi oggi analizziamo tale relazione, noi siamo molto preoccupati, cari colleghi, però ci sembra...siamo stati obbligati a presentare tale risoluzione, ma proprio perché anche le sue dichiarazioni, Assessore e collega Marquis, non sono state veritiere. Lei a febbraio, cioè cinque mesi fa, ci disse di aver costituito un gruppo di lavoro con l'obiettivo di definire le linee strategiche per valorizzare gli immobili, per invertire la rotta, per impegnarsi di più, per rendere tale società più efficace ed efficiente e che il tutto era pronto, il documento era pronto a pochi giorni. Ebbene, oggi mi sembra...siamo il 16 di luglio, sono passati cinque mesi e non solo lei non ci ha fatto avere nessun documento, ma qui la situazione sta andando a picco e nella sua relazione nulla cita, nulla ci dice, nulla ci porta sul tavolo di quali sono le azioni che intendete mettere in campo. Questo consiglio di amministrazione è stato rinnovato il 19 luglio 2013, un anno fa, nulla ci ha detto di questo, nulla ci ha portato su cosa avete fatto in quest'anno. Sapendo perfettamente che la crisi economica è ancora molto alta, le difficoltà ci sono, la liquidità non c'è, la morosità aumenta, ma nessuna azione è stata messa sul tavolo.
Noi siamo stati obbligati, noi forze di opposizione, a presentare questa risoluzione e vi chiediamo, colleghi di maggioranza, di pensarci, perché, così com'è strutturata tale società, così com'è incanalata tale società, fa dei danni non solo alle casse pubbliche e alla collettività valdostana, ma fa dei danni anche agli affittuari che in questo momento stanno pagando gli affitti e che non hanno risposte su delle spese obbligatorie per quanto riguarda le manutenzioni...non ordinarie, che sono a carico degli affittuari, ma di quelle straordinarie! Non sanno chi è l'interlocutore, non sanno più con chi devono parlare: se con il Presidente di Finaosta, se con il Direttore generale, che in questo caso è la stessa persona, se con lei, Assessore, se con il Presidente, che ha anche qualche delega, o se con qualche dirigente che in questo momento ha degli incarichi all'interno di questa società. Ecco, ci sembra che la "giungla" sia troppo alta e in questo momento i risultati siano pessimi e preoccupanti.
Noi chiediamo a voi, colleghi di maggioranza, veramente di valutare attentamente tale ordine del giorno. Vedo che la collega Bertolin sta scuotendo la testa...probabilmente lei ha dei dati che noi non abbiamo, probabilmente per il 2015 ci saranno 5 milioni di euro di utili per tale società, gradirei un suo intervento, perché mi sembra di aver solo esplicitamente messo nero su bianco le criticità di tale società, ma che sommate in questi ultimi anni fanno male alla collettività tutta, indipendentemente se è di maggioranza o di opposizione ed indipendentemente da chi è affittuario o non è affittuario, ma 17 milioni di euro di perdita di esercizio vi assicuro, colleghi, sono tanti. Ecco, inviterei i colleghi di maggioranza a valutare attentamente tale ordine del giorno, perché questa gestione deve concludersi al più presto possibile, perché altrimenti i danni saranno sempre più impattanti per la collettività tutta e non solo per la maggioranza. Grazie.
Presidente - Sempre in merito alla discussione sul punto 31, ha chiesto la parola il Consigliere Nogara, ne ha la facoltà.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Intervengo su questo tema perché per diversi mesi ho seguito le vicende di Valle d'Aosta Structure. Ho seguito le vicende e, quando in questi giorni, nelle settimane scorse ho letto sui giornali certe affermazioni, ho letto sui giornali certi titoli, diciamo che mi sono sentito un po' come preso in giro, perché è chiaro che articoli del genere non vengono inventati da giornalisti, ma vengono suggeriti, vengono...non suggeriti, nel senso che vengono fatte chiaramente delle domande, vengono sollecitati dalle persone che lavorano nel settore. Ecco, io la prima cosa che ho rilevato è questa, grosso articolo: "la Regione va a caccia degli affitti non pagati". Molto probabilmente quest'articolo, se si era un po' onesti, doveva essere fatto in un altro modo, perché la Regione dovrebbe cercare di capire perché tanti affitti non vengono pagati.
Adesso forse per certe cose ripeterò un po' quello che ha detto il Consigliere Chatrian, ma nei mesi che mi sono occupato di Valle d'Aosta Structure e per le strutture che ho, diciamo - forse è un parolone - analizzato, mi sono reso conto che la maggior parte delle volte non era colpa dell'affittuario, non era colpa dell'azienda che affittava il capannone, ma era colpa della gestione di Valle d'Aosta Structure, che portava queste persone e ha portato tante di queste persone ad andare come c'è scritto su quest'articolo, che, ahimè, sembra anche un po' di cattivo gusto, perché mettere anche i nomi di queste persone senza sapere qual è stata la storia che li ha portati anche a queste vicende...ha portato queste persone in tribunale. Perché vi dico questo? Perché in diverse situazioni ho trovato degli affittuari che non pagavano l'affitto perché? Non pagavano l'affitto perché non avevano delle risposte, cioè in tante situazioni veniva chiesto: "ma, scusate, c'è questo locale che è abusivo e voi mi fate pagare l'affitto su questo locale, datemi una risposta, perché io lo devo pagare?", nessuna risposta. Se lei si ricorda, Assessore, io già nelle altre interpellanze che le ho fatto le ho portato tutta la documentazione su quanto è successo su queste cose, risposte non ce n'erano assolutamente. E cosa succedeva? Loro chiaramente non pagavano gli affitti perché non ritenevano giusto dover pagare gli affitti su delle cose che o non funzionavano, o non c'erano, o non esistevano, o erano abusive, dopo un po' di tempo venivano...io adesso esattamente la parola non so come dirla, ma non denunciati...però venivano sfrattati, ecco, venivano sfrattati perché morosi.
Anche su questi articoli poi vengono riportate delle frasi un po', diciamo, pesanti, nel senso di dire: "il tribunale li ha condannati". In certi casi il tribunale sì, li ha condannati perché effettivamente erano morosi, ma li ha condannati a pagare la metà del dovuto, perché il tribunale ha riconosciuto che hanno pagato, dovevano pagare o meno...la richiesta di Valle d'Aosta Structure era il doppio di quello che effettivamente dovevano pagare. Questi sono degli esempi per dire che la gestione di Valle d'Aosta Structure è stata una gestione, secondo me, catastrofica, viste anche le perdite che si hanno in tutti questi anni.
Io, come vi ho detto, quando ho un po' analizzato la situazione di Valle d'Aosta Structure, mi sono andato a leggere un po' tutte le dichiarazioni, un po' tutte le relazioni e una relazione che mi aveva colpito era stata la relazione che aveva fatto il Consigliere La Torre, l'aveva fatta nel 2008...sempre il Consigliere La Torre, sempre colpa sua... Nel 2008 ha fatto una relazione dove diceva: "Signori miei, qui dobbiamo prendere la valigia in mano, dobbiamo andare in giro, dobbiamo lavorare, dobbiamo avere delle strategie, perché Valle d'Aosta Structure, se continua ad andare avanti così, a pensare a far pagare gli affitti e sperare che qualcuno gli compri i capannoni, va a finire a picco", questo c'era scritto nel 2008 nelle relazioni dell'Assessore. Ecco, io di grandi strategie non ne ho visto tante, io mi riferisco anche a...mi ricordo un'audizione ridicola, non so chi c'era dei Consiglieri...probabilmente sempre lei, Consigliere La Torre, lei era Presidente della Commissione, e ci guardavamo che, se queste sono strategie, è meglio spararsi un colpo! Anche e soprattutto per quello che riguardava gli appalti, non sto a parlare di questo, perché la strategia a cui mi riferisco è una strategia di offerta...non so, politica, ma non è certo...dev'essere data in mano a gente, a manager che sanno quello che fanno e sanno quello che dicono! Qui noi in quest'audizione abbiamo parlato di assunzioni di personale che veniva assunto per guidare un trattore, poi, dopo che l'hanno assunto, hanno scoperto che non sapeva guidarlo e l'hanno dovuto tenere, perché ormai erano passati 60 giorni, cioè ci troviamo delle cose che tutti ci guardavamo in faccia come per dire: "ma dove siamo?" E questa dovrebbe essere una società che aiuta l'Amministrazione a gestire il patrimonio immobiliare! Questo è il problema!
Io, veramente, Assessore, non do assolutamente...non è che mi viene da dare la colpa a lei, però adesso incomincio a dare la colpa a lei se non interviene, perché qui dobbiamo intervenire immediatamente, ormai penso che ci siamo resi conto tutti di com'è la situazione a Vallée d'Aoste Structure, e non è bisogna aspettare dei fine mandati, delle pensioni o...bisogna intervenire immediatamente, proprio per la situazione attuale grave com'è, e ricordo di nuovo quello che aveva detto a quel tempo l'Assessore La Torre, qua bisogna mettersi in testa che le persone che prendono in mano questa società devono fare delle strategie, devono prendere la valigetta in mano e davvero correre, sentire, andare da aziende solide, offrire, almeno fare un qualcosa per migliorare questa situazione.
Io poi, leggendo, e mi confrontavo prima con il Consigliere Cognetta, leggevamo qua la gestione appunto di tutti gli immobili, guardavamo i ricavi e i costi, ma è una Caporetto questa situazione! C'è un dato in fondo che ci salva un po' e che molto probabilmente dev'essere la Cogne, poi ce ne saranno altre due o tre, che ritirano un po' su il bilancio, ma, come diceva giustamente prima il Consigliere Chatrian, se non fosse stato per la vendita del terreno a Telcha, noi a questo punto eravamo di nuovo sui 2 milioni e rotti di perdite dove andremo a finire se andiamo avanti così...non vedo un orizzonte positivo per quello che è Vallée d'Aoste Structure se andiamo avanti così sperando di far pagare gli affitti a qualcuno e di vendere il capannone a qualcun altro! Non vorrei ripetermi, ma qua la parola d'ordine è "strategia", perché, se non adottiamo una strategia, qui andiamo veramente sempre più in basso! Grazie.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha la facoltà.
Ferrero (M5S) - Due parole bisogna dirle su quest'ennesima società partecipata che rappresenta un cattivo esempio. Direi che la formula che potremmo usare è una società non a responsabilità limitata, ma a irresponsabilità illimitata. Certo, guardando i vertici della società, non andiamo a fare i nomi, perché sennò il figlio piange, il nipote si mette le mani nei capelli, capisco che siete persone sensibili, non diciamo i nomi per carità, però le targhe sappiamo quali sono, le targhe sul sedere sappiamo eh...vediamo un leone rampante sul sedere di queste persone. Ci dobbiamo allora chiedere una volta per tutte...
(interruzione dell'Assessore Perron, fuori microfono)
...sì, è vero, magari c'è anche qualche targa eh...ci mettiamo anche qualche piccola stella alpina...eh, va bene, ha ragione l'Assessore Perron, ha ragione, devo darle ragione. Certo è che i criteri di selezione di queste classi dirigenti delle società partecipate ovviamente adesso sono emersi in tutta la loro pochezza. Ecco, abbiamo messo dei dilettanti allo sbaraglio, privi anche in questo caso di titoli di studio che sono un minimo di garanzia per amministrare dei milioni di euro. In effetti, ci siamo resi conto che questa dirigenza, che questi amministratori l'unica cosa che riescono a fare è perdere i milioni di euro. Se poi andiamo a vedere che l'unica cosa che aumenta nelle società partecipate è il personale, capiamo bene...chiudiamo il cerchio su un sistema clientelare che in VdA Structure, come in tutte le altre partecipate, in assenza di regole, ormai fa scuola. Mi pare sia giunto il momento...e lo ricorderò fino alla nausea, peccato che non ci sia l'Assessore Fosson...ah, eccolo, benissimo, è impegnato, ma dopo ne parleremo... Ecco, nel momento in cui quei 400-500-600-700 mila euro sono stati tolti ai contributi alle badanti, sono stati tolti ai contributi a chi aveva persone in microcomunità, sono stati tolti agli assegni ai minori, sono stati tolti a quei soggiorni di una settimana che facevano i ragazzini handicappati, ed erano un sollievo per le famiglie, erano un piccolo aiuto, ma si è andati a piluccare lì e non si è andati invece a vedere i milioni di euro che si continuano a perdere qui! È venuto allora il momento di dare una svolta anche a questa cosa, date un segnale, perché non si può sempre dire: "ci hanno tagliato", no, dovete tagliare. Capisco che sia una cosa pesante tagliare ai vostri amici, ma in questo momento dovete tagliare anche a loro, chiedete un sacrificio anche a loro. In questo caso direi che, più che di sacrificio, si tratta di ammettere il fallimento dell'azienda, un fallimento che quindi si decreta con il fatto di rispedire a casa o rispedire a fare quello che facevano prima gli amministratori e i dirigenti di VdA Structure. Non c'è più da aspettare, ogni mese che passa sono comunque centinaia di migliaia di euro che vengono sottratti alle spese sociali e che si potrebbero spendere diversamente. Non ci possiamo più permettere questo tipo di sprechi, potevamo permettercelo magari, ma è stato sbagliato comunque anche non andare a vedere quello che succedeva effettivamente negli anni scorsi, ora bisogna dare, diciamo, un segnale diverso.
Concludo, fa comunque specie vedere poi che le uniche spese che sono aumentate in VdA Structure - ci sono circa 17 mila euro più 6 mila euro - sono quelle per la responsabilità civile nei confronti di terzi degli amministratori e dei dirigenti e le spese di tutela legale. Secondo me, in questo caso gli amministratori sono stati lungimiranti, perché, se andremo a fare i conti, avranno bisogno di buoni avvocati e di una buona assicurazione.
Presidente - Siamo in discussione generale, ci sono altri che chiedono la parola? Consiglieri, vi prego di prenotarvi. Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha la facoltà.
Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.
Ho aspettato un attimo a prenotarmi, perché speravo veramente che ci fosse magari un passaggio, una presa di posizione anche da alcuni colleghi di maggioranza. Al di là della polemica, veramente al di là della polemica, perché la situazione così come ci è presentata, come ci è stata peraltro in parte, diciamo, dipinta dall'Assessore, è una realtà che preoccupa. Prendo spunto da una considerazione che nasce da una pagina di giornale che ho letto con particolare attenzione sabato, nella quale il neo Assessore Perron diceva che siamo di fronte ad una realtà, ad una Valle d'Aosta che sarà diversa per sempre, una realtà finita, un mondo finito, e probabilmente chi non se n'è accorto, al di là delle parole, è l'Esecutivo e la maggioranza.
Ora, io, sinceramente, non voglio prendermela né con la classe dirigente, né con il consiglio di amministrazione, men che meno con i dipendenti, che ritengo siano delle persone validissime, ma che siano delle persone che vanno guidate, vanno condotte, vanno portate a crescere e soprattutto spiegando loro che questo sistema è finito, e allora con chi posso prendermela? Beh, posso prendermela solo con la politica, con la classe amministrativa che li ha scelti, con coloro che li hanno messi e mandati allo sbaraglio, col fatto che nel passato e nel presente Valle d'Aosta Structure continua ad essere un posto in cui collocare persone legate all'attuale maggioranza, può essere Union, può essere Stella Alpina, non è importante chi è, l'importante è che si continua imperterriti con questo sistema. Ci sta allora che il Presidente Cilea di Finaosta decida - l'ha detto il mio collega - di dire che alcune figure della società non hanno dimostrato l'efficienza che si credeva e altre, meno male, che se ne vanno in pensione a dicembre. Ci sta che dica queste cose, è assolutamente legittimo, lui peraltro...la Finaosta...è una delle sue partecipate, è una che fa riferimento a Finaosta. Non ci sta che la politica non abbia preso atto prima...e dobbiamo accorgerci del licenziamento, del fatto che mandiamo a casa la dirigenza ascoltando il TG regionale delle 19,30. Noi assistiamo al licenziamento dei vertici di una società ascoltando il TGR! Questo è quello che è successo, allora la politica dov'è? Allora tutti quegli impegni che, Assessore, le ricordava prima, giustamente, il collega Chatrian sul fatto di linee strategiche per valorizzare gli immobili, l'impegno di produrre documenti da sottoporre a breve all'attenzione del Consiglio regionale, dove sono questi buoni intendimenti? Dov'è finita questa volontà di cambiare sistema?
Brevemente voglio solo leggere quelli che sono gli oggetti sociali di Vallée d'Aoste Structure: l'acquisizione, la costruzione, la gestione, l'amministrazione, la locazione, la vendita di immobili, complessi immobiliari e aree destinate sia civili che industriali. Allora, Vallée d'Aoste Structure annualmente predispone piani di investimento, predispone piani di vendita, incassa e qualcuno che mi ha preceduto, giustamente, ha sottolineato: "per fortuna che abbiamo la Heineken e per fortuna che abbiamo la Cogne, perché sennò, se non avessimo questi due stabilimenti che di fatto hanno un saldo positivo, saremmo veramente ridotti ai minimi termini". Quello che è stato l'andazzo negli altri...il collega Chatrian ve l'ha manifestato, io quello che veramente...quando dico che il mondo è finito, è che non possiamo più permetterci di avere 300 mila euro di compensi per un consiglio di amministrazione, due dirigenti, per poi avere questi risultati. Questo è un dato di fatto, questa è una presa d'atto che, a prescindere da quello che può essere il fatto che questo bilancio si chiuda con un deficit minore, beh, di prospettiva non ha senso, veramente non ha senso di prospettiva!
Voglio toccare solo alcuni passaggi...ecco, uno è riferito al fatto che tanti contenziosi - l'ha detto bene il collega Nogara - confermati peraltro da sentenze...dove sono andati a sentenza, confermati anche dalla relazione che ti dice che, pur riconoscendo una ridotta fruibilità dell'immobile locato, per cui tanti di questi contenziosi sono riferiti al fatto che veramente c'è poca attenzione, c'è poca manutenzione, c'è poca messa a norma dei locali, c'è poca attenzione affinché questi locali locati siano, diciamo, a norma con quelle che sono le disposizioni di legge.
Voglio ancora dire un passaggio, che va sottolineato: questa società gestisce tutti gli immobili regionali, giustamente, ma è una società che ha attinto fortemente a quelle risorse economiche che avrebbero dovuto creare sviluppo e non creare debiti. Se leggiamo il piano, il bilancio previsionale, la relazione...riferito al 2014, noi leggiamo che oltre 7 milioni (7 milioni 700 mila euro) sono riferiti a POR e ad APQ. Sono fondi destinati a Vallée d'Aoste Structure, ma sono soldi che abbiamo tolto dal resto del territorio...eh, attenzione, non è che dovevamo per forza destinarli a Vallée d'Aoste Structure! Noi con 7 milioni e 7 di arretrati del POR e APQ, per quello che riguarda il 2006-2013, avremmo potuto creare, probabilmente, io dico, una crescita, un'industria, un'occupazione. Noi li diamo a Vallée d'Aoste, per la carità, è giusto, crea occupazione, ma, attenzione, non è ammissibile, gestendo con queste risorse disponibili per interventi sugli immobili, con queste risorse disponibili dal punto di vista delle entrate, non vedere la luce in fondo al corridoio. Quello che diciamo noi è che non c'è luce in fondo al corridoio, si continua imperterriti come prima, la politica ha fatto un passo indietro, si dice: "meno male che questi li ha licenziati Cilea", ma dove siamo? Dov'è finita la volontà di cambiare un sistema, che qualcuno giustamente ha sottolineato come finito? Se la politica non si prende queste responsabilità, non c'è futuro, e poi andiamo a spiegare alla gente perché ridurremo magari i contributi, o perché non abbiamo le risorse per pagare gli impegni presi precedentemente in campagna elettorale! Sarà difficile da spiegare, assolutamente difficile da spiegare.
Volevo ancora chiedere qual è lo stato...qual è in questo momento...un percorso che fa parte assolutamente delle competenze all'interno di Vallée d'Aoste Structure, che è quello legato ai nuovi insediamenti, che è quello legato a Vallée d'Aoste Technology. Vorremmo allora capire se possibile...avere qualche informazione in più, ecco, perché a fine 2015 dovremo capire cos'è stato fatto di buono con questa Vallée d'Aoste Technology, che peraltro, a seguito di una delibera di Giunta regionale, la 1381, in questo momento sta occupando l'ex area Tecdis. Vorremmo poi veramente tranquillizzare tutti, perché oggi siamo veramente buoni, sul fatto che da, quando si è insediata Vallée d'Aoste Technology, tutto funziona bene laggiù, ecco, mai sparito niente, tutto funziona, non abbiamo mai avuto brutte sorprese. Volevo solo capirlo, ecco, perché sarebbe preoccupante apprendere, magari da fonti di informazione, che qualcosa non funziona. Noi, siccome siamo ottimisti, pensiamo che tutto vada bene.
Concludo sul fatto che ha già toccato il collega Chatrian, che lei, Assessore, non ha parlato del famoso discorso della gestione delle...che a seguito dell'approvazione del bilancio che abbiamo fatto a dicembre, per quello che riguarda il 2014, sul passaggio le nuove incombenze per quello che riguarda caves, coopératives, caseifici. Io, sinceramente, più che da lei, Assessore, mi aspettavo che almeno in questo documento ci fosse una traccia. Allora noi stiamo affidando Vallée d'Aoste Structure ad un consiglio di amministrazione, ad una dirigenza che non fa il ben che minimo cenno a tutta quella parte di immobili nuovi che avrebbero già dovuto iniziare a gestire nel 2014. È cambiato qualcosa? Io vi chiedo solo se è cambiato qualcosa, ecco, perché noi i dubbi li avevamo manifestati in sede di approvazione di bilancio, ci avevate tranquillizzati, adesso non siamo più molto tranquilli, perché, quando in un contesto, un bilancio, in una relazione di previsione, questi immobili spariscono, non vengono menzionati...per cui non è lei che deve risponderci, è qualcun altro, però lei può rispondere qualcosa in merito alla responsabilità politica e la responsabilità politica non può essere una responsabilità di chi non ha il coraggio di capire che un mondo è finito.
Presidente - Ci sono altri che chiedono di intervenire in discussione generale? Non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Aspetteremo invano le considerazioni della maggioranza, che credo si riconosca pienamente nell'ampia relazione dell'Assessore, quindi non vorrà, magari, puntualizzare tutti quegli aspetti che meriterebbero invece un approfondimento politico, perché non si può ridurre certo questa delicata questione che è stata posta qui oggi semplicemente come una questione del Governo e non una questione che attiene anche il posizionamento delle forze politiche. È cambiato qualcosa in Valle d'Aosta ed è cambiato, secondo me, profondamente a partire dal 2010, quindi siamo nel 2014, sono quattro anni che sostanzialmente siamo di fronte a documenti fotocopia di quello che è sempre stato il modo di gestire queste società. Queste società dovevano essere degli strumenti preziosi per gli Assessorati per valorizzare, rilanciare, implementare, difendere quella che era l'attività industriale in Valle d'Aosta. Ebbene, io ebbi modo di dirlo già nella gestione precedente, la cosiddetta "gestione Pastoret", questa maggioranza aveva scientemente deciso di abbandonare l'ipotesi che la Valle d'Aosta potesse avere uno sviluppo industriale, e l'ha fatto anche in maniera scientifica, scientemente, utilizzando questa struttura per finalità che non erano quelle che le erano affidate. Ricordo sin credo dal 2008, e forse anche prima, già nella legislatura precedente, la collega Fontana che faceva degli interventi mirati e precisi su quelli che erano gli affitti dei capannoni e ci si trincerava dietro a normative europee, "non si poteva intervenire, avevamo le mani legate" e ovviamente si facevano debiti colossali, che sino al 2010 venivano assorbiti dal bilancio regionale, cioè era una prassi consolidata. C'era naturalmente in quelle occasioni l'abile relazione del Presidente Rollandin, che arrivava dicendo: "certamente abbiamo perso milioni di euro, ma, pensate un po', per il futuro avremo ancora dei capannoni, ci sarà un futuro in cui si potranno fare delle cose...", invece è stata un'amministrazione passiva, in cui mi sembra di leggere un po' la fotocopia di quello che alle volte si legge nelle relazioni del Casinò: "abbiamo perso, ma abbiamo perso meno dell'anno precedente", che è comunque tantissimo in queste condizioni, hanno fatto bene i colleghi a rilevare che noi andiamo a centellinare ormai le migliaia di euro in alcune voci di bilancio e qui si parla di milioni in rosso. Mentre questa gestione arriva oggi in queste condizioni, andatevi a vedere le relazioni dei quattro,-cinque anni precedenti dei gruppi di minoranza, dicono esattamente oggi quello che dicevano quattro anni fa: "così non si può andare avanti, bisogna cambiare strategia, non può funzionare". Naturalmente invece prima delle elezioni ci furono assunzioni di personale attraverso queste società, bisognava sistemare gli ultimi, i figli dei vari aderenti di partito e procedere in questa direzione scellerata.
Adesso è chiaro che dare una svolta a questa situazione non è semplice, ma indispensabile, cioè peggio di così non si può fare. Qualsiasi altro tipo di gestione farà meglio di questa gestione in perdita e bisogna intervenire con tempestività. Certo, anch'io sono rimasto sconcertato e confermo quello che hanno detto i colleghi di apprendere che battaglie che avevo fatto per anni in quest'aula venivano sintetizzate in due battute del Presidente di Finaosta ad un TG3. Ormai la politica valdostana si fa in questo modo, cioè si preferisce affidare certi compiti, sgradevoli magari, cioè invece di prendersi la responsabilità di dire: "abbiamo fallito"...poi naturalmente l'Assessore di turno dirà: "ma non sono io che ho fallito, c'era quell'altro". Sempre questa maggioranza c'era, sempre c'è una responsabilità politica, voglio far capire che non è lei...la persona, Assessore, che eredita questa cosa qui, c'è una responsabilità politica, che non ha saputo cogliere soprattutto l'anno 2010 come anno epocale di svolta, perché prima il bilancio era talmente in qualche modo...dava esagerate possibilità, noi dicevamo che bisognava gestirlo meglio anche allora, però dava talmente smisurate possibilità che si tamponavano queste perdite senza andare a colpire le persone più deboli, più fragili e quant'altro.
Qui invece siamo di fronte a situazioni in cui queste gestioni scellerate oggi hanno delle ripercussioni negativissime per la Valle d'Aosta, ma la cosa che mi preme di più di tutte è quella della politica industriale, cioè Vallée d'Aoste Structure è uno strumento che può avere un senso se c'è una politica industriale, se lei nei prossimi mesi riuscirà in qualche modo a farci capire che c'è una nuova strategia che non è stata quella della gestione...stessa Giunta, Union-Stella Alpina, ma gestione Pastoret e andiamo a dare casse integrazioni e mobilità a tutti quanti e chi se ne importa se poi lì non ci rimane più nulla...ci rimane il deserto! Guardi, l'idea di abbandonare, io dicevo...guardate che le aziende, le imprese...significano 13 mensilità per i lavoratori, non è quella roba dell'impianto a fune, del lavoro in forestale che per tanti anni è sembrata la cuccagna...13 mensilità, pensioni sicure e quant'altro. Qua invece si è detto: "ma no, ma noi siamo una regione turistica, terziarizziamoci", è questo l'errore strategico, politico che va corretto, "al di là di cosa c'è scritto nei programmi, faremo anche un po' di industria"; non ci abbiamo creduto fino in fondo, non ci abbiamo speso energie in questa cosa qui. Quante volte ho perorato la causa di una maggiore collaborazione con il distretto industriale canavesano, biellese, torinese. Non si può lavorare su scala industriale con i numeri della Valle d'Aosta, bisogna lavorare in sinergia con aree ampie, poi si rimane autonomi come succede a tanti territori, che rimangono autonomi, ma sanno che devono mettersi in rete con altri. Non vuol mica dire rinunciare all'autonomia, mettersi in rete con altri, ma si sa che non si può portare avanti oggi una politica industriale senza un'idea di un distretto un po' più ampio.
Vallée d'Aoste Structure ha operato con i paraocchi, ha operato con le fette di salame davanti agli occhi, "ma nessuno viene qui ad affittare capannoni, nessuno...", poi a quelli che arrivano gli mettiamo gli affitti standard perché il contratto europeo, la normativa ce lo impone, facciamo chiudere quelle due o tre...quei due o tre, diciamo, pionieri coraggiosi che vogliono ancora tentare di fare impresa, e il nostro patrimonio ovviamente deperisce di anno in anno. Adesso si ricorre alla vendita, però la vendita oggi ha il carattere di svendita, perché se io vendo un bene pubblico in un momento in cui c'è richiesta sul mercato, incasso una certa cifra. Se io vado a vendere adesso i capannoni industriali, in un momento di crisi economica generalizzato...cioè me lo spiegate dove sta l'affare? Noi cioè andiamo a svendere un bene pubblico, cioè sacrificio dei contribuenti valdostani, che hanno permesso alla Valle d'Aosta di farsi un patrimonio, noi adesso in un momento di mercato bassissimo, disastroso svendiamo. È una bella responsabilità, comunque, perché un amministratore dovrebbe avere il buon senso di capitalizzare gli sforzi dei contribuenti valdostani. Allora queste svendite hanno un senso se torna un segno più, ma se il segno sarà: "ah, ma quest'anno, invece di perdere 1 milione 300 mila euro, abbiamo perso 900 mila euro", sarà un disastro, sarà la svendita che fanno le povere...cioè rapportato alle povere persone quelli che prendono i quattro gioielli, le quattro catenine d'oro, vanno al compra oro e le regalano perché devono pagare l'ultima bolletta. Siamo in queste condizioni a Vallée d'Aoste Structure? Siamo al compra oro per tirare avanti, perché dobbiamo mantenere ancora una pletora di persone in quelle funzioni, piuttosto che creare sviluppo industriale? Questo è quello che bisogna portare qui, non questa roba, questa roba è veramente inguardabile, perché è la fotocopia di anni che leggiamo queste pagine senza senso.
Io voglio capire la strategia, la politica industriale della Valle d'Aosta, che crede di nuovo che nel Fondovalle, e in particolare nella Bassa Valle, sia importantissimo riuscire a far ripartire una produzione industriale, che non può certamente essere quella degli inizi del 1900, che non può essere quella che è arrivata fino agli anni '70 con l'industria siderurgica spinta, che ormai è superato e in un territorio come il nostro quel tipo di produzione...sebbene è importante che vi sia ancora un'azienda importante in quel settore, non è quello il futuro! Allora l'investimento sul Politecnico...in quell'area strategica come si muove il meccanismo di Vallée d'Aoste Structure in quell'area...queste sono le condizioni che bisogna portare, poi è chiaro che uno dice: "sono qui a fare l'Assessore, adesso devo andare alla disperata ricerca degli imprenditori" e, purtroppo, la politica deve anche fare questo. La capacità di un territorio di essere attrattivo per le imprese è la sfida che per anni ha perso l'Italia e che bisogna ricostruire sia sul territorio nazionale e in sintonia con il tentativo nazionale di ritornare appetibili per essere territorio a vocazione imprenditoriale, a vocazione manifatturiera, cioè non è un caso che fummo per un certo periodo la quinta potenza industriale del mondo, non è per caso che ciò avvenne, è chiaro che in quegli anni, negli anni '80 anche in Valle d'Aosta, anche in Bassa Valle c'erano le fabbriche. Abbiamo però la sensibilità di cogliere che c'è comunque un tentativo europeo, italiano di ripresa in quella direzione e lavoriamo per lo sviluppo industriale valdostano, o ci troviamo solo a parlare di capannoni, di aggiustare una porta ad un capannone, di ristrutturare la finestra di un capannone, "quest'anno rifacciamo il tetto di un capannone", cioè che roba è questa roba qua? Qual è la politica industriale dell'Assessorato e allora capiremo se Vallée d'Aoste Structure è lo strumento che ci serve o, come penso io personalmente - ma penso molti colleghi qui di quest'aula da anni -, questo strumento va completamente rivisto e riformato concettualmente come strumento di collaborazione, cioè mi sembra gente che gestisce affitti, e che ce ne facciamo? Un singolo normale amministratore condominiale tra un po' svolge quest'attività, non è questo il ruolo di Vallée d'Aoste Structure, non è questa la sinergia Assessorato-Vallée d'Aoste Structure! Tant'è che qualcuno magari un po' più di inventiva e creativa ce l'aveva passando dalle parti dell'Assessorato dell'industria...di questo se ne accorse, ma probabilmente fu subito allontanato da quei ruoli, perché lì la linea era quella di dismettere la produzione industriale in Valle d'Aosta. Allora avrà un senso anche la ristrutturazione di Vallée d'Aoste Structure se ci sarà di nuovo una volontà di creare le condizioni per una produzione industriale e manifatturiera in Valle d'Aosta, che io giudico indispensabile per il Fondovalle e per la Bassa Valle.
Si dà atto che dalle ore 18,29 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.
Viérin M. (Presidente) - Grazie collega Donzel. Altri in questa discussione in merito alla relazione dell'Assessore? Ricordo che questo è un tema su cui non si vota, però si dovrà votare sulla risoluzione che è stata presentata e distribuita. Chiedo quindi a chi ha presentato la risoluzione di illustrarla. Collega Borrello ha la parola.
Borrello (SA) - Sì, grazie Presidente.
Non voglio interrompere quella che è la continuità degli interventi rispetto alla risoluzione, ma noi abbiamo preso atto di questo documento pochi minuti fa e quindi se nulla osta nel prosieguo del lavoro, qualora non ci siano ulteriori interventi dei colleghi che vogliono spiegare, chiederei una sospensione per poterci confrontare in maggioranza.
Presidente - Sono concessi dieci minuti di sospensione.
Si dà atto che i lavori sono sospesi dalle ore 18,40 alle ore 19,14.
Viérin M. (Presidente) - Chiediamo scusa, c'è stata una sospensione un po' più lunga. Chi ritiene di prendere la parola dopo gli interventi in discussione generale? Per la replica, la parola all'Assessore Marquis.
Marquis (SA) - Grazie Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi che sono stati presentati dai colleghi del Consiglio e alcune considerazioni credo siano opportune e necessarie. Quanto alle considerazioni che sono state fatte dal Consigliere Chatrian, credo che il pareggio di bilancio sia sì una mission aziendale, ma sia una mission che non sia così facile da raggiungere come viene annunciata, è un obiettivo molto difficile in un contesto economico come questo. Abbiamo delle difficoltà perché gli immobili locati sono 46, ci sono un sacco di sofferenze sotto il profilo del pagamento dei crediti, che ammontano a circa il 40 percento dei conduttori, quindi un numero significativo, una domanda che langue di affitto di stabili di queste caratteristiche industriali sia dall'interno della Valle d'Aosta che dall'esterno, perché non solo la Valle d'Aosta è stata colpita da una crisi industriale, ma facciamo parte di un sistema territoriale più ampio, come diceva bene anche il Consigliere Donzel, viviamo le medesime difficoltà che vivono gli altri contesti. La competitività quindi è un obiettivo che dobbiamo raggiungere, ma che ci sta creando anche a noi in questa fase delle difficoltà che non pensavamo di dover affrontare nelle annate scorse. Il ruolo dell'industria è ancora un ruolo importante perché in Valle d'Aosta incide per il 21 percento del PIL, del valore aggiunto, tenete conto che gli obiettivi che sono stati espressi ieri dal neo Presidente della Comunità europea sono di portare entro il 2020 al 20 percento la quota dell'industria nella componente PIL, quindi siamo leggermente al di sopra, di questo non dobbiamo rallegrarci, perché è un punto di partenza. Siamo in una situazione meno peggiore rispetto agli altri, però dobbiamo fare dei passi in avanti per poter dare rilancio a questo settore, soprattutto in virtù di quello che ci preme di più, che è l'aspetto occupazionale, che si riverbera come conseguenza delle politiche di crescita e di sviluppo.
Siamo stati interessati anche noi da un processo importante di terziarizzazione dell'economia, e qui voglio intervenire su alcune considerazioni fatte dal collega Donzel, in quanto non è stata una scelta la terziarizzazione, in tutte le economie mature c'è stato un processo di terziarizzazione. Questo significa che il benessere diffuso ha portato a privilegiare da parte dei cittadini l'acquisto di servizi e beni immateriali rispetto ai prodotti della manifattura. Pertanto la terziarizzazione è un altro problema comune a tutti i territori. In Valle d'Aosta questo è stato un processo molto pesante, perché il 75 percento del PIL è dato dal terziario, servizi compresi.
Per ciò che concerne la costituzione di un gruppo di lavoro all'interno del consiglio di amministrazione, chi io avevo effettivamente annunciato, credo che quest'ultimo abbia operato con molto profitto in questi mesi, perché ha messo a fuoco delle problematiche sulla gestione della società, delle aree su cui è necessario portare avanti delle iniziative e degli interventi di ottimizzazione, di proceduralizzazione gestionale, tant'è che sono state aggiornate diverse perizie relative ai canoni di locazione, quindi da qui a breve emergeranno i risultati che porteranno ad un'omogeneizzazione dei livelli dei canoni di affitto che per qualcuno prevederà del livellamento verso il basso e per altri, chiaramente per quelli che sono al di sotto della media, e questo si verificherà al momento della scadenza contrattuale, dovranno essere previsti degli aggiornamenti al rialzo. Credo che queste siano politiche aziendali che possono però solo dare dei risultati sul periodo medio-lungo, perché oggi siamo il risultato di quanto è stato fatto negli anni scorsi, da qui bisogna partire; ritengo che, per poter proporre una politica di rilancio, occorra avere una lettura la più reale possibile della realtà sulla quale bisogna intervenire. Credo che questo sia l'obiettivo che è stato portato avanti in questi mesi, in questi mesi di silenzio, ma di duro lavoro da parte dei vertici aziendali.
Le dichiarazioni dell'azionista sono anche il frutto di ragionamenti che sono già stati fatti anche in chiave di riorganizzazione futura e di riorientamento del ruolo della società alla luce di quelle che sono le politiche di rilancio industriale di cui la Valle d'Aosta dovrà dotarsi. Credo che non vi sia sfuggito quello che ho detto prima: che in questi giorni è stata definita la smart strategy per la Valle d'Aosta, dove viene disegnato qual è l'obiettivo per il futuro, bisognerà puntare ad una montagna di eccellenza, intelligente e sostenibile, all'interno di queste aree dovremo trovare le politiche di sviluppo mirate ad una maggiore sostenibilità rispetto al quadro precedente in cui ci trovavamo a confrontarci. È finita l'epoca delle grandi industrie, dove si lavorava sui rapporti di prossimità col Canavese, con le aree di Torino, quindi su delle procedure manufatturiere standardizzate, e si doveva lavorare quindi sulla competitività del costo. Penso che il futuro non possa che passare attraverso quello che propone la Comunità europea attraverso una valorizzazione delle eccellenze del proprio territorio, perché è solo da qui che possiamo avere una competitività in un contesto e in un'economia che è sempre più globalizzata. Credo quindi che il ruolo che la società dovrà assumere sarà un ruolo importante, un ruolo nuovo, che va definito in questa fase a seguito della definizione del nuovo piano di sviluppo e dell'innovazione pluriennale riguardo alle attività industriali e artigianali, che a sua volta deve recepire quelli che sono i risultati del documento che è stato impostato, strategico, di smart strategy.
Ritengo che oggi non possiamo analizzare la situazione in questo contesto di Vallée d'Aoste Structure in modo asettico riguardo a quelle che sono le prossime politiche che dobbiamo mettere in atto di rilancio del comparto industriale. Penso che sarebbe un grave errore che ci porterebbe ad una lettura sbagliata, in una direzione non opportuna per quanto riguarda l'orientamento per il prossimo futuro. Credo quindi che siano state fatte delle considerazioni da parte di tutti, finalizzate soprattutto ad analizzare le perdite, ma le perdite devo dire che sono frutto anche della tassazione, dell'alta fiscalità che è sopraggiunta in questi anni rispetto a questo tipo di immobili, tenete conto che due anni fa non c'era da corrispondere l'IMU a questi livelli, quindi 1 milione e 200 mila corrispondono a circa il 30 percento dei proventi di affitti, di locazioni, teorici, e quindi già questo ci dice gran lunga quale sia il peso e l'importanza di questi fattori che sono stati ultimamente aggiunti.
Riguardo alle politiche di immissione sul mercato dei beni, io credo che qui vada fatta una riflessione importante, perché non si tratta di svendere dei beni immobiliari che hanno, un mercato preciso, oggi abbiamo dei capannoni e degli immobili di grandi dimensioni che corrispondevano alle esigenze del passato e che non sono più idonei a soddisfare le esigenze della domanda attuale. Sono cioè tutte delle situazioni sproporzionate sotto il profilo volumetrico che hanno la necessità di essere lottizzate, di essere fatte su misura rispetto a dei potenziali interlocutori. Credo quindi che l'obiettivo della società sia quello di proporre il proprio patrimonio immobiliare ed essere disponibili a fronte delle iniziative da parte dei soggetti privati di riqualificazione, di valorizzazione di questo patrimonio in funzione di proposte imprenditoriali...di essere disponibili a valutarle e quindi di quotarle a valore di mercato, quindi credo che questa sia una mission corretta sotto il profilo della gestione aziendale, perché non è più possibile pensare di riqualificare degli stabili di quella mole, senza la compartecipazione di privati. Stabili di quella dimensione che devono avere delle caratteristiche come degli abiti su misura, per le esigenze di ogni imprenditore, quindi credo che questa sia una strada che possa essere perseguita.
L'impegno quindi che io posso ancora prendere, così come ho preso nell'altra occasione, è quello di tenere aggiornato il Consiglio, perché è l'organo sovrano sulle strategie di indirizzo politico, di sviluppo anche industriale, su quelle che sono le linee che vengono definite nei prossimi mesi, che sono delle linee importanti e che ci dovranno indicare la strada che noi dovremo perseguire nel periodo 2014-2020 e quindi perlomeno per i prossimi sette anni. Credo che questo sia importante e quest'ambito dovrà essere anche ricollocato e ridato un ruolo consono a queste strategie di sviluppo a VdA Structure, lavoro sul quale stiamo operando da alcuni mesi, perché qui si tratta di dover mettere tutti i tasselli, in modo armonico, uno a fianco agli altri, a partire dalle direttive che discendono dall'Europa e dal livello nazionale, per arrivare poi alle caratterizzazioni e declinazioni nostre locali. Potete capire quindi che il quadro è molto complesso, la volontà ce la stiamo mettendo e credo che nei prossimi mesi potremo darvi una rappresentazione corretta dell'operatività che intenderemo portare avanti, per il prossimo futuro. Grazie.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Due considerazioni, ma innanzitutto colgo l'occasione per richiedere ai colleghi, al Presidente La Torre dato che siamo convocati come II Commissione mi sembra per venerdì...chiederei di audire l'azionista di riferimento a questo punto in Commissione, dato che il giudizio è leggermente diverso rispetto all'Assessore competente...il giudizio dell'azionista di riferimento è diverso rispetto all'Assessore Marquis. Alcune figure della società non hanno dimostrato l'efficienza che si credeva. Lei, Assessore, per 10 minuti ci ha parlato di un ruolo nuovo, un ruolo importante: "vediamo", "mi prendo l'impegno", ma nella sua risposta quanto meno avremmo gradito...non abbiamo voluto evitare o dare delle risposte diverse dove c'è una mala gestione, non abbiamo voluto modificare la governance di tale società, oppure lei non ha potuto modificare la governance di tale società, non ha voluto risolvere delle criticità o sacche pesanti di inefficienza all'interno di tale società, cioè con i buoni propositi, Assessore collega Marquis, non andiamo da nessuna parte! Come commissione chiederò al Presidente La Torre di convocare subito, se non venerdì, la prossima settimana, l'azionista di riferimento, in modo da conoscere nel dettaglio...dato che le sue affermazioni vanno in una direzione completamente alternativa alle sue riflessioni, che oggi ci ha fatto nuovamente in aula.
Non penso che il dibattito sia chiuso, non abbiamo ancora avuto l'onore di sentire qualche considerazione da parte del Governo e da qualche collega della maggioranza per quanto riguarda il conferimento dei beni patrimoniali: caseifici, cantine vitivinicole o che cosa; mi sembra che sia stato sollecitato da diverse parti. Aspettiamo prima di eventualmente illustrare la risoluzione che è stata presentata dai quattro gruppi di opposizione.
Presidente - C'è qualcun altro che intende prendere la parola? Ricordo ancora anche al collega Chatrian che su quest'atto non c'è votazione, ci sarà votazione sulla risoluzione che è inerente all'argomento. La parola all'Assessore Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.
Sicuramente questa discussione è molto importante, perché andiamo a parlare di un soggetto che deve gestire una serie di proprietà immobiliari dell'Amministrazione regionale, che, per definizione, sono beni strumentali: beni strumentali che attengono alla sfera industriale, alla sfera produttiva, come dice il collega Chatrian, beni che hanno una valenza nella filiera enogastronomica, perché sono beni che si inseriscono nella trasformazione dei nostri prodotti. Ora, mi pare che il collega Marquis non abbia in nessun modo rifiutato e respinto la necessità di rivedere una strategia. Il collega Chatrian ha vissuto con me dei momenti, professionali, dove queste operazioni erano in itinere, eravamo assieme quando abbiamo fatto una serie di valutazioni, avevamo dato degli incarichi a delle società che hanno fatto delle valutazioni per il conferimento dei beni, perché è abbastanza intuitivo che il valore dei beni non è tanto a metro quadro, ma il valore dei beni, soprattutto nel settore industriale, ma così come in quello alberghiero, è legato alla capacità di produrre un reddito. Molte volte quindi noi rischiamo di correre dietro a dei criteri valutativi quantitativi, ma poi tu compri un bene e, se pur ci sono delle grandi dimensioni, non sei nella condizione di far produrre, perché le condizioni di mercato ti costringono e ti impediscono determinati risultati.
Ora, i ragionamenti che sono stati fatti parecchi anni fa probabilmente - e condividiamo anche parte delle vostre affermazioni - meritano di essere rivisti, ma è lo stesso Assessore che nel febbraio di quest'anno ha detto che vi era un percorso; oggi dico che probabilmente non è un'intervista ad un TG, che, è un momento di definizione, ma dico: convochiamo la commissione, ragioniamo, guardiamo qual è lo stato di fatto e definiamo dei tempi per arrivare a queste definizioni. L'invito del collega Marquis di ritirare quindi la risoluzione ma non tanto perché ci sono delle cose che sono insostenibili, ma perché noi andiamo a prendere un aspetto; e poi se mi permettete, colleghi, farò, ma senza voler fare lezione, ma solo una considerazione, ma la faccio soprattutto all'Ufficio di Presidenza e la faccio soprattutto ai nostri dirigenti: ma qua noi stiamo facendo un ragionamento che vede un passaggio: il consiglio di amministrazione e la dirigenza.
Condivido decisamente quello che ha detto il collega Donzel, nel senso che queste sono delle conseguenze rispetto ad una definizione, ad una strategia delle politiche industriali che caratterizzeranno la nostra regione. Il collega Viérin Laurent, che ha dei buoni rapporti con il Sud Tirolo, così come col Trentino, vedrà che anche lì la Trentino Sviluppo si è trovata a gestire delle operazioni molto complesse, molto complicate e il sistema industriale molto più robusto, molto più forte di noi ha portato la Trentino Sviluppo ad avere dei problemi notevoli, perché tutta una serie di investimenti, tutta una serie di siti industriali, purtroppo, non hanno dato i risultati sperati, anzi hanno avuto addirittura degli esodi molto potenti, così come il Friuli. Credo che tutti ricorderanno le esternazioni della Serracchiani, quindi, da quel punto di vista, è necessario fare un ragionamento complessivo per poi arrivare alla conseguenza, quindi quando abbiamo definito un programma, definiamo quelli che sono i profili del consiglio di amministrazione e definiamo quelle che sono le figure dirigenziali di cui abbiamo bisogno, ma è una conseguenza! Ecco perché il collega Marquis dice: "andiamo in commissione, definiamo i passaggi e arriveremo a delle conseguenze che porteranno a delle indicazioni".
La suggestione che volevo fare è che dal punto di vista procedurale: la faccio all'aula e torno a dire la faccio anche alla dirigenza: nel momento in cui abbiamo delle risoluzioni dove la Giunta regionale si impegna a revocare il consiglio di amministrazione, l'avete detto molto bene: un consiglio di amministrazione può essere revocato dall'assemblea e quindi dall'azionista. Voi giustamente dite: l'azionista è la Finaosta e la Finaosta è ovviamente controllata al 100 percento dall'Amministrazione regionale, quindi potremmo immaginare, con delle indicazioni a cascata, di arrivare ad un'assemblea dove tu fai una revoca. Dico semplicemente che una revoca di un consiglio di amministrazione è legittima e può essere fatta, però ci sono due sviluppi: se viene fatta senza giusta causa, bisogna pagare questa revoca, perché se tu fai una revoca dei consiglieri di amministrazione senza giusta causa, tu avrai da pagare perlomeno quello che è il loro compenso fino alla fine del mandato. Solo per dire che il fatto che la società abbia 2-3-5-10 esercizi in perdita non è motivo per giusta causa, perché la giusta causa va descritta, perché, qualora l'amministratore che è colpito da giusta causa non condivide e fa un ricorso, tu dovrai pagare. Chi pagherà eventualmente quelle sanzioni? Ecco che quindi dico: attenzione, noi andiamo a fare una cosa che è legittima, ma che ha delle conseguenze, quindi queste conseguenze poi andranno valutate.
Sicuramente è illegittimo chiedere la revoca dei dirigenti, quindi, da questo punto di vista, la risoluzione non sarebbe accoglibile, perché la revoca dei dirigenti non è un compito che può essere assunto dall'Assemblea: la revoca dei dirigenti, così come la nomina dei dirigenti, è compito dell'organo amministrativo. Ecco perché ci troveremmo in una situazione, direi, molto imbarazzante, ad avere un Consiglio regionale che si esprime su un procedimento che non è legittimo. Questo era solo un appunto, un ragionamento che mi sento di condividere con l'aula, ma, in realtà, la nostra richiesta è un'altra: vi chiediamo in modo collaborativo di soprassedere alla votazione, quindi non vogliamo fare una questione di legittimo o non legittimo, mi pare che possiamo accogliere la proposta del collega Chatrian: convochiamo la commissione, andiamo a definire i tempi per arrivare ad una condivisione di quello che può essere un nuovo modello di gestire il nostro patrimonio immobiliare in un momento totalmente diverso, totalmente cambiato rispetto a qualche anno fa, dove probabilmente gli schemi, i modelli che andavano bene qualche anno fa non vanno più bene oggi ed ecco che, se non vanno bene, probabilmente bisogna trovare degli interpreti nuovi per andare a definire quello che è un nuovo programma. Ecco perché mi sembra di sostenere questo percorso, dove vi chiediamo di calendarizzare, insieme all'Assessore competente e alla commissione, un percorso che porti alla revisione delle strategie e degli indirizzi.
Presidente - La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Questa richiesta ovviamente è una richiesta che accampa...come già il Vicepresidente della Regione ha in alcuni casi utilizzato argomentazioni di tipo giuridico. Non so se si ricorda di quando abbiamo parlato della revoca della Presidenza - mi sembra - dell'Ente case residenziali, dell'ARER...anche lì lei, mancando il Presidente Rollandin, ci fece su una lezione di diritto sulla legittimità o meno degli atti, io me la ricordo bene, perché fui uno dei promotori di quel... Oggi lei di nuovo ci tira fuori...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...delle argomentazioni giuridiche, qua il problema è un problema essenzialmente di tipo politico, quindi l'aspetto politico io penso che debba essere affrontato in questa sede prima di argomentare da un punto di vista, diciamo, squisitamente tecnico e tra i tecnicismi che lei oggi ha evidenziato con competenza, con evidente competenza, però qualche messaggio chiaro lo ha lanciato, cioè lei non ha fatto, come fate di solito voi, una strenua difesa della dirigenza del Casinò, una strenua difesa della dirigenza della partecipata tal dei tali...no, oggi lei ci offre, in cambio del ritiro della nostra risoluzione, un passaggio in commissione con i vertici della società e una definizione di un programma e l'eventuale riformulazione poi sulla base di questo programma di un CdA, e via dicendo, insomma. Noi quindi...almeno io colgo già il messaggio politico, il messaggio politico siccome il Presidente dell'azionista in televisione ha detto una cosa che non avrebbe detto evidentemente se non avesse avuto il nullaosta da parte del Presidente, cioè di colui che sostanzialmente decide un po' per voi tutti, evidentemente quindi l'indirizzo è in qualche modo...potrebbe essere già delineato. Il problema quindi è un problema di tipo politico, affrontiamo politicamente la discussione al di là degli aspetti tecnici.
L'Assessore Marquis diceva: "la mission non è...", lei diceva che dovrebbe essere il pareggio di bilancio, ma, di fatto, in una situazione di crisi come questa...beh, la mission nel 2011, quando i giornali titolavano: "Vallée d'Aoste Structure è in profondo rosso", non so se si ricorda...la mission era un'altra: era valorizzare e accrescere l'efficienza gestionale dei beni immobili situati sul territorio regionale. Questa è la mission di questa struttura, che è stata creata con l'obiettivo innanzitutto di non fare delle perdite, perché siccome sono soldi di tutti...è vero che il trend è un trend probabilmente in controtendenza rispetto a quello degli ultimi anni, ma siccome poi quest'anno pare che le previsioni siano di nuovo in aumento a 2 milioni e 7, qua parliamo sempre di milionate di euro...io vorrei chiedere a ciascuno di voi, all'Assessore Fosson, all'Assessore Testolin, se questi milioni di euro fossero risparmiati e fossero ben utilizzati e addirittura ci fossero degli attivi magari, con una gestione più oculata anche nel momento in cui si fanno i contratti di affitto...probabilmente potrebbero essere usati per il bene dei valdostani. Oggi abbiamo un'azienda in perdita che è incapace di far fruttare il patrimonio immobiliare della Valle d'Aosta, poi possiamo inventarci tutte le giustificazioni sulla congiuntura, la non congiuntura, la crisi, il film è quello già visto ed è il quarto anno che ci si racconta che Valle d'Aosta Structure non è in grado di creare...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, ma io parto dal 2011 per non andare all'età della pietra, ma voglio dire...allora qua il problema è legato principalmente a cosa? Alle direttive da parte dell'organo politico? Siete voi quindi i responsabili di questo rosso profondo, sì o no? Siccome governavate voi - e oggi governate di nuovo voi -, allora o vi assumete la colpa, diciamo, di questa débâcle, quindi una responsabilità politica e dite: "siamo totalmente incapaci di valorizzare i nostri beni", altrimenti se non lo fate perché politicamente è in controtendenza e non è di moda assumersi delle colpe, beh, qualcuno dovrebbe avere la colpa di questa mala gestione e quel qualcuno evidentemente è la dirigenza e il consiglio di amministrazione, persone che sono messe lì non so sulla valutazione di quali competenze, perché se io guardo i curricula del Presidente e dei due Dirigenti, che insieme portano via 260-270 mila euro - questi Signori guadagnano decisamente più di un Consigliere regionale -, vedo che uno è un geometra che ha cominciato - adesso non ricordo quale dei due - come operaio siderurgico, l'altro è un ragioniere, niente da togliere voglio dire alle competenze...ma poi oggi se facciamo un qualsiasi tipo di concorso per entrare a fare l'amministrativo in un ufficio, si richiedono delle competenze anche in termini di titolo scolastico, anche in termini di titoli posseduti. Siccome qua non stiamo ad amministrare noccioline, non siamo in un contesto che deve governare probabilmente...che ne so? il piccolo ambito locale o non è una pro loco, ma è probabilmente la società che ha la massima responsabilità in termini di amministrazione gestionale di strutture che messe insieme hanno un valore di mercato enorme e anche un valore in prospettiva, in termini proprio di capacità di reddito enorme...beh, io penso che la dirigenza debba essere scelta non con dei criteri politici, così come i CdA non possono essere scelti sulla base della politica o della collocazione, perché prima qualche sorrisino quando non ricordo quale collega faceva la battutina sulla collocazione politica di qualcuno all'interno del CdA o della dirigenza, mi lascia pensare che effettivamente qualche scelta che va al di là delle competenze fino ad ora è stata fatta. Andiamo a vedere chi c'era nei consigli di amministrazione della volta scorsa, c'era il Presidente dell'Union Valdôtaine, non è che ci fosse chissà chi...che oggi è qui nostro collega ed è seduto nei banchi della maggioranza, c'era una Signora sulla quale abbiamo fatto un grande dibattito, che oggi è Presidente dell'ARER... Voglio dire: scelte che hanno probabilmente una vision più di collocazione politica che non di effettiva capacità di governo di una struttura che oggi non ci possiamo più permettere di avere in perdita e di non poter far fruttare. Ricordiamoci che, quando parliamo di 2 milioni e 700 mila euro, di 3 milioni, di 4 milioni, è la cifra complessiva che il collega Baccega forse l'altro giorno quando ha presentato il piano dei sostegni all'edilizia...è la complessiva cifra che verrà stanziata per il prossimo anno, siamo intorno ai quasi 4 milioni di euro per il sostegno all'affitto, all'emergenza abitativa, all'edilizia pubblica. Sono cifre che vanno sempre riportate e dimensionate sulla base di ciò che potremmo fare con queste cifre.
Oggi il problema è un problema di governance, se la governance è incapace a governare e produce delle perdite nell'ordine di milioni di euro, troviamo il sistema magari anche con delle penali, o d'ora in avanti troviamo il sistema di nominare delle persone con degli obiettivi e, se non conseguono gli obiettivi, se ne vanno a casa, e li paghiamo sulla base degli obiettivi, altrimenti qua continuiamo a creare delle persone deresponsabilizzate perché non gli chiediamo dei risultati. E tutte le sacrosante volte qualcuno di voi tende a giustificarli dicendo: "eh, ma la crisi", "eh, ma qua...", con questa storia della crisi andiamo avanti ancora cinque anni e continuiamo a mettere gente targata, chiaramente targata o persone che non sono capaci oggi a governare dei fenomeni che sono importanti. Oggi anche 2 milioni 700 mila euro in un bilancio come il nostro sono risorse che servono alla cittadinanza, sono risorse necessarie per le politiche sociali, sono risorse necessarie per l'agricoltura, sono risorse necessarie per l'istruzione. Oggi dicevo che abbiamo stanziato qualche centinaio di migliaia di euro per la valorizzazione dei nostri beni culturali e qua ci permettiamo di avere delle persone che non sono capaci di far fruttare un patrimonio immobiliare, anzi che lo portano addirittura in perdita di 2-3 milioni di euro! Al di là - ripeto - dei tecnicismi, quindi qua si pone un problema di tipo politico, si pone un problema anche, secondo me, di incapacità anche di creare delle strategie, perché leggete la relazione, la relazione che cosa vi dice? "Possibili strategie...", cos'è che ho letto prima..."possibili riprogrammazioni dei lavori da eseguire", ma come si fa a ragionare sulla possibilità di fare qualcosa? Come si fa a fare una relazione quando queste persone hanno sotto le mani dei beni pubblici di un'entità enorme e fare la relazione con delle possibili strategie o delle possibili riprogrammazioni dei lavori da eseguire? Qua ci vuole gente che non ha una visione possibilista, ci vuole gente che assuma delle decisioni e che siano delle decisioni parametrabili, se non riescono a raggiungere risultati, queste persone vanno a casa per il semplice fatto che non possiamo permetterci di tenere delle dirigenze inefficaci ed inefficienti.
Si dà atto che dalle ore 19,44 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.
Lanièce (Presidente) - Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin Laurent, ne ha facoltà.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Ho ascoltato con attenzione il dibattito odierno sul tema delle partecipate in generale e, in particolare, sul tema di Vallée d'Aoste Structure. Abbiamo ascoltato con interesse anche le risposte dell'Assessore Marquis e del Vicepresidente Marguerettaz, a fronte invece di altri interventi che non sono probabilmente arrivati nel dibattito, da parte dei Consiglieri di maggioranza, per un argomento che invece dovrebbe coinvolgere l'intero Consiglio, non solo le opposizioni e il Governo. Abbiamo ascoltato anche gli appunti o, meglio, le puntualizzazioni procedurali dell'Assessore Marguerettaz, che ci fanno in parte intervenire nel merito della questione e in parte intervenire, Presidente Marco Viérin, su questioni procedurali, perché non abbiamo capito se la posizione del Governo è una posizione che sollecita la Presidenza del Consiglio, parte politica e parte tecnica, su un'eventuale rimostranza nei confronti di una risoluzione che non sarebbe ammissibile. Non abbiamo capito allora se la questione procedurale è una questione che viene sollevata, quindi il dibattito è anche nel merito su questo, nel qual caso noi chiediamo al Presidente Marco Viérin e agli uffici di dirimere questa questione, ricordando che la risoluzione è ancora modificabile finché si è in discussione generale, eventualmente anche nelle parti del deliberato, ricordando però che questa, come sottolineava giustamente il collega Guichardaz, è una questione politica, quindi per l'ennesima volta, come è stato fatto in dieci mesi, ci possiamo appellare alle questioni tecniche: "Frigerio non può andare a casa perché sì, il Consiglio ha votato la revoca degli amministratori, però abbiamo scritto "dirigenti" e non "amministratori"", "abbiamo scritto...e il Consiglio ha votato la revoca della dirigenza, però il Consiglio ha trasmesso, questi non si sono dimessi e quindi non sappiamo come fare".
Possiamo anche dire, come sottolinea l'Assessore Marguerettaz: "per revocare degli amministratori, ragazzi, ci vogliono delle motivazioni, altrimenti ci fanno causa". Assessore Marguerettaz, quando io ero in Giunta...sono arrivato dopo, a dire il vero, quando lei ha revocato l'Amministratore unico del Casinò, noi c'eravamo, Amministratore delegato dell'epoca il Signor Roberto Trentaz, è stato revocato all'epoca, ci sono state delle cause, ci sono stati dei problemi, ci ricordiamo di una causa che è stata intentata. Allora voglio dire, questo, come altri esempi di casi in cui gli amministratori sono stati revocati, o valgono sempre, o valgono solo in certi casi: questo per dire che, al di là dei tecnicismi, si può essere d'accordo o meno, qui è un indirizzo politico che noi discutiamo. Ci si può quindi di nuovo nascondere dietro questioni procedurali, come in questi mesi questo è avvenuto, o affrontare il problema e qui mi rivolgo all'intero Governo, non solo all'Assessore Marguerettaz, citavo l'Assessore perché, effettivamente, la parte procedurale è stata sollevata da lui, ma anche l'Assessore Marquis, che, con tutti i buoni propositi, in questa legislatura ci ha fatto credere che su quest'argomento, come su altri argomenti...avrebbe affrontato il problema. Questa è una formula politica nota: "poi vediamo", "poi ci pensiamo", "adesso affrontiamo", "adesso interveniamo" e poi non si fa niente. Noi allora l'apertura di credito in questi mesi, con tutti i colleghi che sono intervenuti su questioni puntuali su Vallée d'Aoste Structure, gliela abbiamo data, Assessore Marquis...Presidente Viérin, forse la questione non la riguarda più non essendo più lei in Giunta, ma marginalmente forse fa parte anche lei di questo Consiglio...allora questo per dire che oggi noi abbiamo affrontato nei contenuti e qualcuno ha sviscerato in modo molto puntuale la questione di questa società che è in capo, per il tramite di Finaosta, all'Amministrazione regionale.
Possiamo poi fare paragoni con il Trentino, guardi, Assessore Marguerettaz, proprio in questi giorni - oggi è riportata la notizia - la Trentino Sviluppo ha approvato il bilancio, con un miliardo di euro di patrimonio gestito e con accantonamenti netti che...su 1 milione e 2 per il polo meccatronico e utili importanti in generale, con Sviluppo e con una relazione accompagnatoria di interventi importanti; questo per dire, per far percepire il potenziale che per antonomasia, partendo dalla Trentino Sviluppo, una realtà come Vallée d'Aoste Structure nell'intenzione di questi anni potrebbe rappresentare. Allora, va tutto bene, possiamo fare i paragoni col Canada e col Trentino, con la Cina, che tanto vi è cara, e con altri Paesi anche in via di sviluppo, però ci dobbiamo occupare di una realtà che è applicata alla Valle d'Aosta. Giustamente il collega Guichardaz dice: "voi c'eravate e voi ci siete", e io c'ero e oggi sono uno di quelli che dice che forse qualcosa non ha funzionato, ma non ha funzionato non solo dal punto di vista degli utili, che saranno anche riconducibili, Assessore Marquis, a questioni fiscali, ma abbiamo una realtà che effettivamente, a detta di tutti, rappresenta delle criticità, lo ha detto lei stesso in questi mesi, è da febbraio che ci promette che..."bisogna rivedere", "bisogna ricostruire", "bisogna rivedere la mission", questa parola, che è stata ricordata anche oggi negli interventi, è qualcosa che spesso nasconde una volontà di non cambiare. Gli esempi che si possono citare allora sono utili, ma oggi noi ci dobbiamo occupare di questa realtà e la maggioranza, e in particolare il Governo, ci deve dire se ancora oggi vogliamo nasconderci dietro le finalità che sono da rivedere o dietro un'azione e una gestione che forse dovrebbe essere rivista, perché le mission si possono anche rivedere, ma se poi, da un punto di vista operativo, e soprattutto a detta dell'azionista, cioè di Finaosta, in un telegiornale regionale viene la mancanza di fiducia nei confronti di certi amministratori, è chiaro che qualcosa che non funziona c'è. Allora, delle due cose l'una: o non abbiamo voglia di affrontare quest'argomento, e qui ci appelliamo anche al neo Assessore Perron, qualcuno lo ha ricordato: c'è stato un grande impegno quando lei non era Assessore sulle partecipate; lei, assieme all'Assessore Marquis, ricopre dei settori che sono cruciali: sviluppo economico e tutta la parte non solo contabile dell'amministrazione, ma le partecipate... La grande responsabilità che voi avete in capo ai vostri settori e anche sulle vostre persone allora oggi ci fa partire da una considerazione per arrivare poi ad eventuali sviluppi, che noi nelle vostre azioni e nell'azione che voi avete così fatto trapelare dai vostri intenti anche di questi mesi...beh, ci fanno riporre e ci hanno fatto riporre fiducia nei confronti di una vostra eventuale azione futura nei confronti delle partecipate in generale e nella fattispecie oggi su questa partecipata, ma avremo modo domani di affrontare altri argomenti che sono connessi a questi settori.
In modo asettico allora lei, Assessore, dice che bisogna affrontare questa politica, queste politiche di rilancio per cercare in modo obiettivo di rivedere ciò che è un contenitore per poi arrivare alla questione degli amministratori che conducono questo contenitore. Questo è sicuramente in parte vero, però quello che noi ci chiediamo è: in questo momento la Valle d'Aosta ha il tempo di aspettare ancora? In questo momento di crisi è sulla bocca di tutti e spesso forse abbiamo anche il dubbio che diventi un alibi, per dire: "beh, non si può fare", oggi addirittura la questione della funivia di Cogne-Pila è diventata sicuramente una priorità, però non ci sono i soldi...beh, ci mancherebbe, i soldi non ci sono per tante cose, però abbiamo ancora il tempo di aspettare per rilanciare, per creare sviluppo in un settore cruciale che, se viene in qualche modo penalizzato, blocca l'intera economia? Non abbiamo bisogno di andare alla Confindustria per farcelo dire, anche se ce lo hanno ricordato, non abbiamo bisogno di leggere delle relazioni o, meglio, abbiamo bisogno di farlo, lo dico in modo ironico...le relazioni che in questi mesi hanno suscitato un dibattito anche qui in aula...per dire che bisogna che la politica dia dei segnali di rilancio, di ripresa del mondo economico valdostano.
Vallée d'Aoste Structure, dove qualcuno ha - è stato parzialmente ricordato - ricoperto dei ruoli, è una realtà e, proprio facendo il paragone con il Trentino, l'Assessore Marguerettaz ci ha fornito effettivamente uno spunto interessante per vedere una realtà come quella del Trentino come potrebbe essere traslata qui in Valle d'Aosta, è importante...chiaramente applicando all'evoluzione della società e alla modernità e all'attualità del modello economico e del momento economico che stiamo vivendo una realtà importante come Vallée d'Aoste Structure. Allora non è che le persone dell'opposizione che hanno deciso oggi, dopo un percorso di mesi, di chiedere senza avere nulla da un punto di vista personale nei confronti di chi amministra questa società...ma di portare all'attenzione di questo Consiglio eventualmente una riflessione anche al di là della ristrutturazione dei compiti, anche sulla questione delle persone che gestiscono queste società...perché in tanti ambiti quando un amministratore...e non funziona...forse solo in politica questo, non avviene spesso...quando un amministratore non consegue gli obiettivi, eh beh, si cerca di cambiare anche l'amministratore, poi noi rispettiamo se c'è ancora una fiducia nei loro confronti, ma qui non capiamo più se voi avete fiducia in questi amministratori e se la Finaosta rappresenta voi, o se effettivamente la Finaosta non rappresenta più questo Governo regionale o, meglio, se la Finaosta rappresenta solo qualcuno di questo Governo, e non voi, o se effettivamente c'è qualcosa che non funziona nelle procedure, che, da quanto abbiamo capito dagli organi di informazione, porteranno, indipendentemente da questa risoluzione, alla revoca, o alla mancanza, o al non rinnovo in futuro di questi amministratori, cioè la fiducia da parte di Finaosta nei confronti di certi amministratori di questa società non c'è più.
Il TG regionale è chiaro che è un organo di informazione, è comunque un servizio pubblico, ma è comunque un momento importante dove noi Consiglieri regionali abbiamo appreso questa vicenda. Voi allora oggi ci chiedete di soprassedere un po' per motivi procedurali, che - ripeto - potrebbero anche essere bypassati se questi fossero sollevati dagli uffici, modificando chiaramente il deliberato e chiedendo al Governo regionale per il tramite di Finaosta di revocare questi amministratori o di invitare, o di dare indicazioni a Finaosta di...ma queste sono questioni procedurali, la gente credo che si aspetti dalla politica dei messaggi chiari, qui o bianco o nero, cioè o c'è effettivamente la volontà, al di là della voglia di fare, presunta, di rivedere, ecco, è da febbraio che sentiamo questo refrain di rivedere le funzioni di Vallée d'Aoste Structure, o se c'è anche la volontà di rivederle attraverso questo cambiamento. Questa è una nostra sollecitazione che forse anche in modo provocatorio, ma serio...si vuole sollecitare un settore, perché, come dicevo, crediamo che la Valle d'Aosta non abbia più il tempo di aspettare la politica o l'inadeguatezza di certe azioni, che oggi hanno delle conseguenze pesanti, al di là di tutto ciò che abbiamo ascoltato oggi su anche questioni che ci pongono dei dubbi seri sull'affidabilità anche di queste strutture regionali, perché se è vero che avvengono certe cose, Assessore, lei è responsabile di questo settore, lei ha delle responsabilità dirette e indirette se avvengono delle cose in una società, e anche lei, Assessore Perron, siete voi che avete quei settori a cui rispondono queste società! E quindi tutte le nostre...la nostra volontà di questi mesi di far luce sulle partecipate effettivamente oggi deve collimare con una vostra azione.
Allora l'economia della Valle d'Aosta non ha tempo di aspettare la politica e soprattutto noi vorremmo capire oggi, perché non l'abbiamo capito sinceramente, al di là di impegni che da mesi arrivano, qual è la linea del Governo. Allora, giustamente, il collega Chatrian ha richiesto un'audizione di chi oggi dovrebbe avere in capo questa vicenda, nel senso che chiariremo, sulla base di queste dichiarazioni, se queste dichiarazioni sono arrivate in modo autonomo, ma noi siamo sempre molto dubbiosi sull'autonomia sia delle società partecipate che di certi organi che dipendono direttamente dal Governo, poi che voi non siate stati informati questo è un altro discorso, non lo mettiamo in dubbio, se è così, voi avete contezza di raccontarcelo.
Concludendo, noi chiediamo che su questa risoluzione ci sia un approfondimento, cioè un chiarimento tecnico da parte del Presidente del Consiglio, anche per il tramite dei suoi funzionari, dei nostri funzionari, per capire se questa risoluzione così com'è formulata pone dei problemi, ma noi crediamo che, se questa risoluzione è stata accettata, ci sia stata già una disamina a monte. Soprattutto poi da un punto di vista politico, al di là di prendere tempo...e noi pensiamo anche forse in attesa di chiarimenti interni alla maggioranza su questo tema, vista la lunga sospensione che non ha visto grandi risultati, almeno che noi non abbiamo percepito dai vostri interventi...noi chiediamo che oggi si dica alla comunità valdostana in primis, ma soprattutto a quest'aula - e per il tramite di quest'aula questo arrivi all'esterno - se c'è ancora la volontà di continuare, prendendo spunto da questo rapporto, che oggi ci fa una fotografia che non è delle migliori, poi ci possono essere chiaramente tante interpretazioni, si possono giustificare anche scelte sbagliate o risultati pessimi, noi crediamo che sia giunto il momento anche per questa struttura, proprio per difendere chi opera all'interno di questa struttura, perché i passaggi successivi... Io mi ricordo il collega Lattanzi che chiamava "carrozzone" a volte certe società partecipate, una era questa, poi gettano discredito i risultati negativi o i risultati che non sono sempre in linea con gli obiettivi fissati...gettano poi discredito sull'intera mission, sull'intera validità di una società partecipata, che - ripeto - invece, a nostro avviso, ha un senso, per una società e per un'economia valdostana che, anche se modernizzata, deve puntare al rilancio di questi settori, perché abbiamo vissuto delle riconversioni industriali della Bassa Valle che da poli industriali abbiamo cercato di tradurre in poli culturali: pensiamo al Forte di Bard. Abbiamo assistito a certe realtà anche non nella Bassa Valle...di realtà industriali che nel tempo hanno cercato di riconvertirsi, ma con estrema difficoltà, negli ultimi anni abbiamo avuto una netta crisi, una grande crisi di questo settore, che prima o poi dovrà essere oggetto di una riflessione da parte di questo Consiglio, perché siamo sempre tutti impegnati tanto su temi o nel vedere magari solo le grandi realtà, ma ci sono tantissime piccole realtà che soffrono e società come Vallée d'Aoste Structure potrebbero essere veramente funzionali al mercato dell'economia valdostana e a queste piccole realtà che fanno della Valle d'Aosta un potenziale motore produttivo che oggi spesso è abbandonato.
È chiaro che se poi mettiamo in discussione, a causa dei risultati, l'intera struttura o l'intera società, questo non va bene perché vanificherebbe sia la politica, che deve portare a casa gli obiettivi, sia da un punto di vista tecnico chi dalla politica dipende, perché le nomine vengono dalla politica, è inutile che ci nascondiamo dietro ai tecnicismi, queste sono nomine, queste società in questi anni...sono nomine politiche, quindi devono rispondere comunque direttamente o indirettamente alla politica. La politica, al di là dei tecnicismi, Assessore Marguerettaz, ha il dovere di prendersi in carico dove le questioni forse non funzionano, senza strumentalizzare, ma in modo obiettivo...e tutti assieme confrontarci su questa volontà. Se non c'è la volontà, beh, ne prendiamo atto, ma almeno che non si venga qui in aula da mesi, da febbraio e non solo, ad esternare manifestazioni di volontà e di intenti su certi settori senza essere poi conseguenti.
Oggi quindi la maggioranza sarà messa alla prova ancora una volta e di nuovo dopo quest'insediamento del Governo bis per vedere se effettivamente avete la volontà di dimostrare, a noi in primis e alla comunità poi, se c'è effettivamente una seria volontà di convergere, perché la parola "convergenza" soprattutto all'atto del vostro insediamento, è stato il leitmotiv che vi ha animati...e se c'è una volontà di convergenza, di sinergia, per risolvere anche questo problema, insieme a tanti altri che non solo domani, ma nel prossimo Consiglio e nei prossimi mesi dovranno essere affrontati da questo Consiglio Valle, proprio perché la gente ci ha eletti e votati e delegati in quest'istituzione non per perdere tempo, non per prendere tempo, ma per dare risposte ai problemi della gente. Grazie.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Chatrian, visto che è già intervenuto due volte sulla relazione, intende intervenire per...? Per la risoluzione? ...okay, va bene, ha la parola.
Chatrian (ALPE) - Grazie.
Brevemente, per rilanciare la risoluzione che abbiamo presentato. Ho ascoltato attentamente l'intervento del Vicepresidente Marguerettaz, conoscitore di tale dossier nel dettaglio profondo. Collega Marguerettaz, lei sa perfettamente che la partita è tutta politica e mi è sembrato...ci è sembrato di sentire audire due interventi completamente in contrasto, in contraddizione, un Assessore, anzi un Vicepresidente del Governo regionale che ufficializza il fallimento politico e gestionale di tale società: "qui si deve cambiare, la musica deve cambiare, perché questo modello non può più stare in piedi", questo è quello che ci ha ufficializzato oggi il Vicepresidente Marguerettaz. L'intervento del collega Marquis è un intervento...come dire? "cercheremo", "faremo", "forse vedremo", "l'importante...", "il nuovo...", è Assessore da tredici mesi... Io, nell'illustrare tale risoluzione, inviterei i colleghi di maggioranza se per caso ci sono all'interno della risoluzione dei problemi di legittimità, eventualmente di modificare, integrare, dato che siamo in dibattito generale, eventualmente "il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a revocare, per il tramite - potrebbe essere un suggerimento - di Finaosta, il Consiglio di amministrazione e a rimuovere l'attuale Dirigenza della società Vallée d'Aoste Structure", piuttosto che altre modifiche che aspetteremo, ma rilanciamo in questo momento comunque...e aspettiamo da parte vostra un vostro posizionamento chiaro dal punto di vista politico.
Faccio un ulteriore appello: chiederei all'Assessore Testolin o all'Assessore Marquis, gentilmente, se vorranno quanto meno renderci edotti su che cosa stanno facendo, su che cosa hanno fatto in questi sette mesi, perché la finanziaria approvata l'8 dicembre l'avete approvata voi, e all'articolo 25 cita: "conferimento di ulteriori immobili a società Structure Valle d'Aosta, conferimento dei beni regionali destinati alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli". Ecco, colleghi di maggioranza, o non so se chiedere magari lumi all'ex Assessore Isabellon, se ha qualche informazione in più, dato che dal Governo regionale non abbiamo lumi...gentilmente per sapere, conoscere cosa è stato fatto in questi otto mesi, perché noi siamo preoccupati, comunque aspettiamo gentilmente qualche intervento da parte del Governo regionale.
Si dà atto che dalle ore 20,15 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.
Viérin M. (Presidente) - Altri sull'argomento? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.
Solo per un brevissimo intervento, riallacciandomi a quanto detto prima dall'Assessore Marquis e dall'Assessore Marguerettaz. Lei, Assessore Marguerettaz, ha citato quello che è il discorso della Trentino Sviluppo...sul bilancio ha già detto il collega Viérin, io voglio solo dire che a noi fa piacere che ci venga portato ad esempio il modello Trentino, l'abbiamo citato più volte noi, questa volta siete stati voi e cogliamo veramente l'invito con piacere. Voglio solo ricordarvi che, per quel che riguarda la Provincia di Trento, c'è una delibera della Giunta provinciale di Trento: la 413 del 2 marzo del 2012, che fissa quelle che sono le direttive relative agli indirizzi del controllo sulla gestione delle società controllate. Quello che noi sogniamo...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, non è un'altra cosa, perché poi vi leggo anche un po' di cosa pretende questo discorso del controllo, ecco tanto per capire cosa intendiamo noi quando parliamo di strategia o quant'altro. Ve la leggo, perché è molto breve, ti dice: "il controllo sulla gestione si articola in: un controllo ex ante, la redazione da parte della società di budget e di piani industriali pluriennali collegati da relazione esplicativa da trasmettere all'ente; un controllo concomitante, relazioni periodiche sull'andamento della gestione, tenuto conto delle previsioni di budget e la redazione di eventuale bilancio pre-consuntivo; un controllo ex post, verifica del raggiungimento degli obiettivi programmati, verifica dei risultati economico-patrimoniali e finanziari ed eventuale benchmarking. Nel caso in cui le società presentino situazioni di disequilibrio economico patrimoniale e finanziario, le medesime devono definire un piano di risanamento con l'evidenza dell'azione atta a risolvere i problemi esistenti. Il controllo sulla gestione include la verifica del rispetto da parte degli organi della società delle misure di contenimento delle spese. Gli amministratori delle società devono dare dimostrazione del rispetto delle misure di contenimento delle spese individuate, il collegio sindacale deve vigilare sul rispetto". Allora queste sono indicazioni molto precise, sono indicazioni che...mi scusi, Assessore Marquis, ma lei quando mi dice che si è preso l'impegno di discutere in Consiglio quelle che sono le linee strategiche per valorizzare gli immobili e poi ci viene a dire che quello che siete riusciti a partorire è omogeneizzare gli affitti...no, ma veramente stiamo discutendo di un mondo a parte, ecco! O non abbiamo capito, e chiediamo umilmente scusa, o se le linee strategiche sono queste, beh, noi prendiamo le distanze da queste linee strategiche. Questi, per quello che riguarda il discorso delle partecipate, devono portare dei piani ante, durante e post, noi qua siamo riusciti a far sparire nel dimenticatoio tutto quello che era stato previsto all'interno del bilancio di previsione, vale a dire quei beni destinati alla trasformazione dei prodotti agricoli. Su questo silenzio assoluto, ecco, non sappiamo se non siete informati, non sappiamo se qualcuno ha cambiato idea, non sappiamo se avete l'autonomia di rispondere, e su questo io ho qualche dubbio, ma me lo permettete, magari non avete avuto l'autorizzazione per rispondere, ecco, su quest'argomento, ma ho la vaga impressione, ecco, che ci sia o la volontà di tacere, o la volontà di far finta che nulla sia successo, o, peggio ancora, magari neanche conoscere quella che è l'effettiva situazione.
Ora, quando noi parliamo di modello da mettere al bando, quando noi parliamo di amministratori che solo per ricoprire incarichi fiduciari, di cadreghini, di poltrone e quant'altro...sono stati messi per ricoprire, senza alcun risultato pratico. La Trentino Sviluppo, le ricordo, Assessore Marguerettaz, comprende anche la Trentino Marketing, ecco, tanto per fare un esempio all'interno...
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
...no, tanto per dire...nel 2012 comprendeva anche la Trentino Marketing...
(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
...beh, comunque, quello che le dico è che sono probabilmente quelle società che hanno una visione pratica del momento, non vivono di ricordi, se devono intervenire, intervengono, non vivono di ricordi, non vivono di passato, questi qua non si accontentano di avere per anni un bilancio in passivo...questo è quanto. Allora, noi è questo quello che chiediamo e ritorno a dire che non ce l'abbiamo né con le persone che sono state messe lì, perché sono veramente gli ultimi colpevoli, salvo quella di avere una tessera di appartenenza in tasca, ma questo è un altro ragionamento...però la colpa è della politica e le risposte che ci ha dato...mi dispiace, Assessore, ma veramente io speravo e credevo molto di più... Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Merci Président.
Solo per rispondere in merito alle perplessità sollevate sul passaggio delle strutture relative all'agricoltura, così come è stabilito dalla legge finanziaria all'articolo 25...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, certo...alle perplessità in merito alla capacità di poter rispondere anche senza essere accompagnati, come si sostiene qualche volta...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...quindi rispondo...ma sarcasticamente rispondo anche alla provocazione del collega Gerandin. In tutta sincerità diciamo che nel contesto di questo dibattito è chiaro che ha una centralità anche quest'aspetto, ma è una centralità marginale rispetto alla problematica che è stata sollevata anche tramite la risoluzione.
Per quanto concerne l'attività che prevede...è propedeutica al passaggio di queste strutture all'interno di VdA...il discorso è che negli ultimi mesi ci sono stati degli incontri sia con VdA Structure da parte di chi gestisce in questo momento all'interno dell'Assessorato queste strutture, sia si sta definendo con Finaosta la procedura per l'appalto...per poter procedere alla valorizzazione degli immobili e al loro valore di trasferimento. È quindi una fase di lavoro, che sta coinvolgendo, per quanto riguarda l'Assessorato, i tecnici, che fino adesso hanno gestito le strutture, che avevano a disposizione le perizie a suo tempo presentate anche dalle società, dalle aziende, dalle cooperative che dovranno essere trasferite per determinare quelli che saranno così i valori di assegnazione di questi immobili all'interno di VdA Structure.
Per quanto riguarda quindi l'Assessorato dell'agricoltura, questi sono i passi che si stanno facendo, compatibilmente alle esigenze...di servizio che ci sono state in questi ultimi mesi, alle esigenze anche finanziarie che servono per poi affidare l'incarico di valorizzazione e di stima di questi immobili, quindi questo è un po' lo stato dell'arte.
Presidente - Se non ci sono altre richieste, si può passare alla votazione della risoluzione. Prego i colleghi di votare...la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Per chiedere il voto segreto. Grazie.
Presidente - Apriamo la votazione segreta. Hanno votato tutti, la votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 31
Favorevoli: 17
Contrari: 14
Astenuti: 1
Il Consiglio approva.
Passiamo adesso alla risoluzione presentata dal PD e votiamo l'iscrizione. Prego il Consigliere Segretario di leggere il titolo...prego collega Laurent.
Viérin L. (UVP) - Sì, solamente una considerazione, per mozione d'ordine, Presidente, visto che non avevamo avuto risposta sulla questione procedurale, evidentemente non sono stati addotti dubbi sulla validità della risoluzione, quindi tecnicamente, visto il risultato che ha visto l'approvazione anche abbastanza netta, malgrado le assenze nelle file dell'opposizione, di questa risoluzione che, da un punto di vista politico, chiaramente segna una volontà abbastanza manifesta sia sull'argomento, che sulla mancanza di volontà di probabilmente rispondere agli ordini di scuderia per un tema che invece è trasversale e che interessa l'intera comunità valdostana... È quindi un monito a questa maggioranza e a voi del Governo, a quello che oggi è presente del Governo regionale...che i metodi non sono cambiati, vi siete reinsediati da poche settimane e già la vostra maggioranza, che aveva forti difficoltà ante crisi, oggi manifesta di nuovo grossi problemi, quindi i grandi propositi che voi avete esternato all'atto del vostro insediamento oggi sono vanificati non solo dalla mancanza di essere conseguenti negli atti e nelle modalità operative, ma anche da questa votazione, che chiaramente fa emergere che politicamente questa maggioranza non è mai esistita, non esiste più, non esisterà neanche in futuro. Grazie.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Con grande soddisfazione penso che questo Consiglio si sia posizionato su tale risoluzione. Il rilancio che è stato fatto dalle forze di minoranza è stato comunque premiato, è positivo. Un'inversione di rotta ci doveva essere, la questione è tutta politica è stato detto...da parte nostra, mi sembra che dall'altra parte non ci sia stata neanche la volontà di modificare la risoluzione, quindi ne prendiamo atto. È positivissimo il fatto che sia stata approvata, che sia immediata la revoca del consiglio di amministrazione e la relativa dirigenza per l'inversione forte di una società importantissima...la questione, come dicevamo prima, è tutta politica e questa maggioranza penso che a questo punto non ci sia più.