Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 437 del 13 febbraio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 437/XIV - Inizio della discussione sulla risoluzione: "Invito all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio a rassegnare le dimissioni dalla carica".

Presidente - Ha chiesto la parola, per l'illustrazione, il collega Viérin Laurent; ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Trattiamo della vicenda imbarazzante che ieri ha contraddistinto una parte dei lavori di questo Consiglio Valle; una vicenda che, in premessa, noi vorremmo affrontare senza fare sciacallaggio politico, perché sia nei corridoi che in quest'aula, tra ieri e oggi, nelle varie espressioni che si sono toccate su questa vicenda...noi lo abbiamo sottolineato, non vorremmo e non vogliamo neanche che qualcuno facesse la paternale su questo, dicendo: "mah, si toccano le famiglie"... Noi vorremmo rimanere su un piano politico, per una vicenda che deve rimanere politica, soprattutto però convinti che la credibilità che la politica, l'Amministrazione e gli amministratori, oggi deve e devono ritrovare, dipende molto da vicende come questa, soprattutto in un momento, anche in Valle d'Aosta, dove l'immagine delle classe dirigente, della classe politica è turbata da diverse vicende, da credibilità, che, probabilmente, la porta nei minimi storici nel nostro Paese, l'Italia, ma in parte anche in Valle d'Aosta.

Noi crediamo quindi che l'atteggiamento che si ha in vicende come questa dipende molto, è molto legato alla credibilità della politica. Noi crediamo che ci sono cose che, quando si è amministratore, si devono evitare, e purtroppo ci sono certe cose che dipendono direttamente - o magari non dipendono neanche direttamente dall'amministratore stesso - però vanno evitate; vanno evitate perché? Perché intanto fanno mancare questa credibilità alla classe dirigente e poi perché sono fatti che non pongono l'amministratore stesso nella posizione di reale obiettività che deve avere per gestire i dossier.

Cerchiamo di ricostruire la vicenda. Intanto...e lo diciamo al di là dei risvolti penali che non dipendono da noi, che non competono da noi...noi, ripeto, vogliamo restare sul piano della discussione pacata e politica, però ferma. Ricostruiamo la vicenda. Intanto sono mesi che noi chiediamo chiarezza, che chiediamo chiarezza sulle società partecipate, che chiediamo chiarezza sul Casinò, e questa è una conseguenza dell'ingorgo istituzionale che si è creato e che sarà oggetto del Consiglio straordinario, perché le società partecipate non ci hanno dato la possibilità, per il tramite anche del Consiglio - e del Governo, soprattutto - di avere accesso agli atti. Quindi noi siamo venuti a conoscenza di questa vicenda, in Consiglio, in modo quasi fortuito, e non attraverso le azioni e il ruolo che noi, come Consiglieri regionali, dovremmo poter espletare. In questi mesi, a diverse riprese, abbiamo chiesto trasparenza, abbiamo chiesto la documentazione: non ci è stata fornita. Ieri, a una nostra domanda, se esisteva una collaborazione, prima non è stato risposto, e poi, nel corso del pomeriggio, è stata annunciata questa vicenda di una consulenza che esiste, nell'Assessorato direttamente gestito dall'Assessore che ha le deleghe al Casinò, per uno stretto parente. Diciamo questo perché vogliamo ricostruire l'intera vicenda, perché in quest'aula, poi, a richiesta di chiarimenti, è stato detto che questa consulenza era antecedente e che risaliva al 2012, quindi antecedente all'incarico di Assessore. Invece nella Conferenza dei Capigruppo la versione viene leggermente modificata e quindi, anche per rispetto a quest'aula e a chi ci ascolta fuori, ricostruiamo la vicenda com'è: nel 2012 c'era un altro tipo di collaborazione, che passava attraverso un'agenzia fuori Valle e che vedeva una certa persona che collaborava indirettamente con il Casinò. Dopo, nel corso del 2013, succedono certi fatti, anche politici: l'Assessore assume l'incarico di Assessore e, soprattutto, assume le deleghe al Casinò stesso, alla Casa da gioco, e a fine anno 2013 questa consulenza viene attribuita. Quindi, Assessore, la vicenda è un po' diversa rispetto a quella ricostruita in quest'aula e sulla quale noi ci siamo lasciati ieri sera. Quindi, in parte per ricostruire tutto, noi crediamo che...lei ci ha appunto ricostruito la vicenda dicendo che, tra i tanti luoghi in cui sono stati inviati i curriculum da parte di qualcuno, in quell'azienda il curriculum è stato ritenuto valido senza nessun bando, ma con un affido diretto.

E torniamo al discorso della trasparenza. Noi crediamo che sia completamente inopportuna questa consulenza, inopportuna per lei, intanto, e per tutti noi come amministratori, perché queste sono cose che, se si avvallano, ne va appunto della credibilità e soprattutto dell'opportunità politica che discende dal ruolo che ognuno di noi, nella vita, è chiamato a ricoprire. Intanto, ci chiediamo la discrezionalità e la trasparenza che riapre il discorso...e sarà collegata all'altra risoluzione che noi abbiamo presentato, perché noi non vogliamo fare del caso un caso personale, ma qui bisogna fare un discorso generale; vale per lei, Assessore, e vale per tutti gli eletti che si trovano in una posizione diversa rispetto al resto della comunità, senza andare a scomodare la storia e la famosa "vicenda della moglie di Cesare".

Allora è certo che noi ci poniamo i dubbi sulla scelta che è stata effettuata in assenza di trasparenza, di bando, ci poniamo dei dubbi sul ruolo che lei ricopre e sull'obiettività che lei può ancora avere oggi nel gestire un dossier della Casa da gioco, sapendo che c'è questa questione. Ci poniamo anche dei dubbi su un altro aspetto: la serenità di valutazione rispetto alle decisioni che l'azienda sta assumendo, soprattutto in un momento di difficoltà. Ecco anche l'inopportunità politica, al di là del caso specifico! Ma queste consulenze sono proprio necessarie in un momento in cui l'azienda sta licenziando, sta ridimensionando il personale, sta ridimensionando gli stipendi? Abbiamo certi dipendenti che ci parlano di 900 euro al mese in meno sul loro stipendio...questo per dire che in questo momento l'inopportunità è doppia! E allora ci chiediamo come sia possibile che questo si sia verificato, e ci chiediamo anche (ed è per questo che chiederemo la Commissione d'inchiesta): quante altre situazioni simili ci sono nella Casa da gioco o nelle altre partecipate? Se non abbiamo gli strumenti, Presidente La Torre, e lo dico anche a lei come Presidente della II Commissione, se noi non abbiamo gli strumenti, se non abbiamo le informazioni, diventa difficile fare delle valutazioni politiche!

Noi crediamo che questo fatto sia grave, che ci sia una responsabilità politica sua, Assessore - sarà lei a dirci se è diretta o indiretta - e noi crediamo che lei debba trarre le conseguenze da questa vicenda e a causa di questa vicenda. Crediamo anche che questa sia un po' come una "mela avvelenata", non sappiamo se Eva sia l'Amministratore delegato o il Presidente, perché noi ci chiediamo anche quale sia la responsabilità del Presidente in questa vicenda. Sappiamo benissimo che al Casinò nessuna decisione, dalla prima promozione fino all'ultimo degli incarichi, non viene portata avanti se non c'è il placet dell'Amministrazione incarnato dal Presidente Rollandin. Quindi noi le diciamo che questa è una mela avvelenata, che purtroppo lei ha accettato e che non doveva accettare. Sul piano politico...e non c'entrano niente i rapporti personali...noi crediamo che lei debba fare un passo indietro, debba fare un passo indietro proprio perché la credibilità sua, la credibilità dell'Assemblea, la credibilità della classe dirigente e della classe politica è messa a dura prova in un periodo dove già è ai limiti storici in termini di popolarità. Quindi noi crediamo che questa situazione, come altre situazioni, sia una delle situazioni più imbarazzanti che abbiamo vissuto dall'inizio di questa legislatura, che si debba fare chiarezza su questa vicenda, e non vogliamo sentir parlare di ricatti e di altre questioni, perché quando si pone una questione politica, si pone una questione politica...se poi qualcuno ha in mente di fare altre azioni le faccia, e le faccia, le faccia, perché quando si fa politica, si fa politica. Noi non possiamo far finta di niente davanti ad una vicenda del genere, ce lo chiedono i cittadini che ci hanno eletti, ce lo chiede la comunità; in un momento dove la gente, effettivamente, non arriva a fine mese, in un momento dove la gente ha difficoltà a mantenere il proprio posto di lavoro o a trovare occupazione, noi, amministratori, abbiamo un dovere ulteriore rispetto a questa comunità: dobbiamo essere al di sopra di qualsiasi tipo di sospetto, e questa è una vicenda che effettivamente la pone in una situazione di incompatibilità con il ruolo che ricopre perché, oltretutto, questo Assessorato è direttamente collegato. Il giorno che lei ha accettato queste deleghe del Casinò è stata un'altra parte di mela avvelenata, al di là della vicenda in oggetto (e noi glielo avevamo anche detto).

Noi crediamo che oggi, da un punto di vista politico, anche la maggioranza debba delle risposte. Al di là della sua posizione, la maggioranza deve capire se questa è una prassi che continuerà, se questo è un qualcosa che si può avvallare, se questo è un qualcosa che esiste nei vostri programmi, nei vostri progetti e se, al di là di tutti gli altri risvolti, questa è un'azione che contraddistingue questa maggioranza e il modo di agire che, forse a parole, fuori da qui, tanti dicono in modo diverso, ma che nei fatti, anche e soprattutto a causa di questo episodio, ci fa capire che, in verità, non è così, e che questo è un brutto passaggio, una brutta pagina della legislatura che stiamo vivendo.

Presidente - Grazie. Dichiaro aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Devo dire che intervengo su questa risoluzione firmata da tutti i gruppi consiliari in maniera laica, in maniera puntuale, perché mi sembra che in questi anni, e soprattutto in questi ultimi 6 mesi, più volte abbiamo discusso di questo tema. Non penso che abbiamo perso tempo. Cari colleghi, in questi 6 mesi, noi, diverse volte, abbiamo presentato delle mozioni, abbiamo presentato degli emendamenti per andare a modificare le regole e abbiamo portato in quest'aula degli esempi, abbiamo portato in quest'aula delle criticità, abbiamo portato in quest'aula dei casi; abbiamo portato in quest'aula, dicendo, spiegando, soprattutto a voi, colleghi di maggioranza, che esistevano imprese di serie A, imprese di serie B, forniture di serie A, forniture di serie B, assunzioni di serie A, assunzioni di serie B, collaborazioni di serie A e collaborazioni di serie B. E più volte avevamo chiesto, presentato - perché l'Amministrazione regionale parla tramite atti - depositato, come vi dicevo prima, mozioni che andavano in quel senso. La situazione è grave per tutti; l'esigenza però di un posto di lavoro o per una collaborazione è altissima, altissima. Noi, che siamo stati deputati a fare il bene della collettività, dovevamo modificare le regole e la nostra legislazione per creare le condizioni di pari opportunità a tutti.

Purtroppo, nel discutere e nel fare qualche considerazione su questa nuova risoluzione che presentiamo...una settimana fa, cari colleghi di maggioranza, caro Governo regionale, ci avete obbligato a richiedere un Consiglio straordinario proprio sulle società partecipate e controllate; ci avete obbligato, perché nei primi 6 mesi questo Consiglio aveva deciso di dare corso e gambe per modificare l'impianto legislativo regionale, perché c'è qualcosa che non funziona, c'è qualcosa che va migliorato, ci sono i raccomandati, ci sono i raccomandati, e non ci sono le pari opportunità per i valdostani! Vi abbiamo portato dei casi, come dicevo prima, vi abbiamo dato persino la chance, abbiamo ritirato una mozione che diceva: "Impegna il Governo regionale a introdurre le medesime norme utilizzate dalla pubblica amministrazione in merito all'affidamento dei lavori, forniture, beni e servizi ed assunzioni"...ve l'avevamo scritto, nero su bianco, 4-5 mesi fa. Abbiamo ritirato questa mozione perché c'era stato un impegno del collega Presidente La Torre e di tutta la maggioranza...è vero, ci sono i raccomandati nelle società partecipate e controllate, ci sono le posizioni di serie A e di serie Z, quindi dobbiamo modificare le regole. Ci avete obbligato la scorsa settimana a presentare un Consiglio straordinario...ma per fare che cosa? Noi Consiglieri abbiamo il diritto di sapere come viene gestito il bilancio di queste società, quali scelte gestionali operative vengono fatte di anno in anno e sulla base di quali obiettivi. Due: noi Consiglieri, l'Assemblea legislativa tutta, eletta dai valdostani, ha il diritto di sapere e conoscere con quali regole si assumono le persone...questo è quello che abbiamo detto una settimana fa, nella nostra conferenza stampa...le varie collaborazioni, le varie consulenze nelle società, con quale criterio si assegnano gli affidamenti, gli appalti, le gare, le procedure, le procedure negoziate, aperte o chiuse.

Riprendo una frase che dissi qualche giorno fa, in conferenza stampa: "I valdostani, tutti indiscriminatamente, hanno pari diritto di essere presi in considerazione da CVA, dalla Casa da gioco, da Finaosta, da Vallée Structure, dalle piccole-grandi società, alle agenzie, fondazioni che vivono grazie a finanziamenti diretti pubblici, cioè di tutti i valdostani, nel momento in cui ci sono assunzioni, incarichi, merci, forniture, beni e servizi". E vi leggo ancora un'altra frase che ho citato una settimana fa e che da tanti anni ripetiamo e cerchiamo di presentare in mozioni che vanno in quella direzione: "Nessuno deve essere escluso solo perché non fa parte della cerchia, delle conoscenze o, peggio ancora, del cerchio magico". Queste sono frasi che ho utilizzato la scorsa settimana nel momento in cui abbiamo presentato la necessità e l'urgenza di richiedere al Presidente Rini un Consiglio straordinario sulle società partecipate e controllate. E dissi anche questo: "...perché è questo che succede purtroppo in Valle d'Aosta: se non sei nella lista delle persone gradite, uno può consegnare tutti i curricula che vuole, a tutti i gruppi, alle 50 società partecipate regionali direttamente o indirettamente, che non tocca boccino"...non tocca il boccino, cari colleghi, non gli vengono neanche date le risposte! Almeno una risposta con una semplice mail, dicendo: "siamo a posto, non abbiamo bisogno, abbiamo persone più brave perché sanno fare molto bene il loro lavoro"!

Ecco, io non voglio entrare più nel merito, però dico che politicamente questa è un'altra brutta pagina per la Valle d'Aosta e per la credibilità della politica valdostana. E sono sicuro che, al di là di questa risoluzione che noi abbiamo presentato, urge modificare il nostro impianto legislativo. Le altre Regioni a Statuto ordinario stanno andando in quella direzione, stanno riportando al centro del dibattito e delle indicazioni degli indirizzi: uno, il Consiglio regionale; due, stanno portando all'interno delle varie leggi legiferate - scusate il doppio passaggio - dei singoli Consigli regionali, che le società partecipate direttamente o indirettamente, quando devono affidare o appalti, o lavori, o assumere persone, o chiedere delle collaborazioni, devono farlo tramite bandi e gare e poi...vinca il migliore! Penso che sia alla base di questa discussione e sia il minimo comune denominatore. Ce lo chiedono le persone...ce lo chiedono le persone che non hanno neanche la possibilità di farsi conoscere, neanche la possibilità di dire: "io ho questo curriculum, io ho queste competenze, io so fare quel mestiere molto bene, datemi almeno la possibilità di partecipare"...ecco, queste cose non devono più succedere.

Io penso che il collega Baccega, in questi 6 mesi, abbia accettato questa sfida della Casa da gioco, in maniera...come posso dire? anche sapendo perfettamente che la situazione era difficilissima, delicata, e tutto, però ci sono momenti in cui forse conviene fare un passo indietro. Le chiediamo veramente, "politicamente", di fare un passo indietro per il bene anche di quest'Assemblea, per poter nei prossimi mesi, modificare subito le nostre leggi, in modo che anche i non raccomandati, anche i "non raccomandati" o i figli di non politici o non vicini alla politica possano partecipare, possano farsi conoscere, possano lavorare nelle grandi e piccole società partecipate e controllate. Ce lo chiedono le persone, ce lo chiede la nostra dignità, la nostra morale...e poi in questa sede parliamo di bene collettivo e collettività! Io penso, caro collega Baccega, che l'unico passo che lei può fare è un passo indietro, perlomeno dal Governo regionale...e forse anche nei confronti delle centinaia di persone che, in questo momento, non hanno neanche la possibilità di giocarsi la propria chance perché non hanno conoscenze.

Io penso quindi che questa brutta pagina deve essere chiusa subito, al più presto, con un impegno forte che probabilmente andremo a discutere il 21 febbraio, nel momento in cui andremo a confrontarci, a declinare sicuramente che dobbiamo modificare al più presto l'impianto legislativo e che le discriminazioni in Valle d'Aosta devono essere azzerate al più presto. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 11,47 assume la Presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Président) - A demandé la parole le collègue Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Vedete, quando io e il collega Cognetta abbiamo deciso di candidarci, una delle motivazioni più forti è stata proprio questo modo di gestire a livello personale, a livello familiare, a livello parentale la politica. Noi facciamo...e personalmente io, oggi, faccio difficoltà a mantenere dei toni pacati, perché la mia voce non è la voce del Consigliere regionale, è la voce inascoltata - ma che urla fuori da questo Palazzo - delle centinaia di giovani valdostani, capaci, con titoli di studio, con buona volontà, che sono esclusi semplicemente perché non sono i figli dell'Assessore, semplicemente perché non hanno la tessera della Stella Alpina o dell'Union Valdôtaine, semplicemente perché non sono allineati: è una voce che grida la rabbia. E allora assistere a questo teatrino, un teatrino che farebbe impallidire il Cetto La Qualunque di Antonio Albanese...qui siamo di fronte a dei Cetto La Qualunque in salsa valdostana: più case per tutti, più posti di lavoro per tutti e...vedremo adesso se le inchieste che riguardano alcuni ex candidati dell'Union Valdôtaine, daranno la conferma che, anche qui, c'è un PDP, per chi vuole capire...

Ecco, senza entrare ulteriormente e approfondire, come ha detto il collega Viérin, non si tratta di una questione personale, si tratta di una questione politica, di come si vede la politica, perché è impossibile che il figlio dell'Assessore trovi il posto nel momento in cui l'Assessore è in carica! Come ci viene da ridere quando l'Assessore ci racconta del fatto che "casualmente", fortunatamente, il figlio lavorava per una società milanese che collaborava con il Casinò già prima. Una botta di c...direbbe qualcuno...ma perché capitano tutte a voi? Gli sfigati sono sempre dall'altra parte? Vedete, noi ormai siamo stufi di questa cosa e molta gente che è al di fuori del Palazzo è stufa di questo andazzo!

Secondo noi alcune incrostazioni vanno rimosse assolutamente, e questo modo di fare...che poi per quanto riguarda voi, della Stella Alpina, si concretizza anche in altre questioni che avremo modo di vedere più avanti e in un'occupazione sistematica da parte di tutti i vostri ex delle partecipate, ecco, è veramente la rappresentazione di un sistema in fallimento. Voi state tenendo ancora in vita una specie di persona che è in stato vegetativo. Vedremo quanto riuscite a farla durare, ma sappiate che lì fuori, per quello che è successo recentemente, per quello che è l'esempio che continuate a portare, le cose non saranno tollerate ulteriormente. La nostra è quindi una voce che vi invita a un senso di responsabilità, a trarre le dovute conclusioni da quello che è accaduto ed a fare un passo indietro, perché l'unica cosa...se vi è rimasto, ammesso che lo abbiate mai avuto, un grammo di dignità...è quello di lasciare il posto che occupate.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

L'argomento è estremamente delicato perché attiene anche a questioni, così, personali, che riguardano soggetti che non sono presenti in quest'aula, però nello stesso tempo io penso che vi siano dei doveri dai quali non possiamo sottrarci come Consiglieri regionali.

Noi, questa questione non la solleviamo adesso, in un momento di evidente difficoltà della maggioranza, di difficoltà crescente a gestire la situazione; questa questione dei criteri con cui vengono assunti tutti i cittadini valdostani, i figli di...e quelli che non hanno padri e padroni, a noi non interessa. Ci è sempre interessato un discorso di meritocrazia che, tra l'altro, tra i banchi della maggioranza abbiamo sentito ripetere più volte di fronte ai tagli pesanti alle borse di studio per gli studenti e quant'altro; ci è stato detto: "ma qua, non è che ce n'è da sprecare di denaro pubblico" e che la meritocrazia sia la strada da seguire per...allora, tutta questa discussione cadrà nel momento in cui noi sapremo che c'è stato un bando pubblico di assunzione, c'è stato un percorso trasparente, tante persone hanno potuto, tanti giovani valdostani hanno concorso per una certa consulenza e, alla fine, il migliore ha prevalso. Se da quello che abbiamo capito noi questo bando pubblico, trasparente, aperto a tutti i giovani valdostani, non c'è stato, altra è stata la procedura; allora, se altra è stata la procedura, non è stata che quella di una valutazione soggettiva degli amministratori della Casa da gioco.

E qui veniamo ad un discorso...e non è una novità quello che dice qui il Partito democratico...è da anni che vi chiediamo di piantarla lì con le assunzioni interinali nell'USL per bypassare le graduatorie, è da anni che vi chiediamo...quindi non è una questione che poniamo oggi, e non vorrei che lei pensasse che c'è un che di personale...è una questione che abbiamo posto al Governo regionale degli ultimi 6 anni (perché prima non ero qui): di farla finita con questo modo di assumere le persone. Probabilmente prima non c'era nella società valdostana quella rivolta perché sul lavoro c'era il 4 percento di disoccupazione, che corrisponde alla quasi totale occupazione, per cui la gente magari ingoiava dei rospi, faceva finta di niente, ma oggi siamo in una situazione in cui abbiamo una percentuale di disoccupazione giovanile che è la più alta tra le Regioni del nord d'Italia, siamo finiti nel grande bacino delle regioni in via di sviluppo...non so se rendo l'idea per quanto riguarda il futuro dei nostri giovani... Per questo chiediamo che ci sia l'assoluta garanzia che valgano i percorsi meritocratici, valgano in tutti quelli che sono i settori pubblici, compresi...l'abbiamo detto...non oggi, non perché c'è il "caso Baccega", l'abbiamo sempre detto, anche in CVA, anche al Casinò devono essere percorsi pubblici, trasparenti, aperti, la possibilità di giocare a tutti le proprie chances, le proprie possibilità. Questo è stato? Dalle prime informazioni che abbiamo avuto non è stato così, non è stato così! Ed è chiaro che si crea un'immagine per cui qualcuno, nel momento in cui non c'è uno straccio di lavoro, nel momento in cui c'è una difficoltà economica, qualche via preferenziale riesce a trovarla, e se poi questo "qualcuno" è riconducibile al Governo regionale, è riconducibile all'Assessore che ha la delega sul posto in cui viene fatta l'assunzione, è troppo stringente, è troppo evidente che qui qualcosa non funziona, è troppo evidente...qui non c'è un accanimento sulle persone...è talmente palese, il fatto, che richiede un po' di buon senso da parte del Governo regionale.

Allora...come dire? non è che vogliamo fare la rivoluzione perché il Presidente della Regione ha accumulato tanti interim negli Assessorati, che ha più record di Zöggeler...in questo è un campione, ha avuto anche contemporaneamente due interim, sanità e istruzione...cioè, da questo punto di vista, non sconvolgiamo niente, ma creiamo, con questa richiesta, un percorso più sereno per affrontare la vicenda del Casinò che, naturalmente, non finisce con la richiesta delle dimissioni dell'Assessore, perché è come una lente di ingrandimento che comincia a vedere delle disfunzioni qua e là, ma che deve ulteriormente procedere, perché ulteriormente dobbiamo andare a chiarire che queste modalità non siano più messe in atto dalle società partecipate regionali.

Solo per farle capire, Assessore, solo per far capire al Governo regionale già noi, come PD-Sinistra VdA, contestavamo i bandi pubblici delle società partecipate che poi si concludevano con quel colloquio mirato, ma almeno lì c'era l'illusione che veniva almeno scritto pubblicamente: "c'è un posto e tutti quelli che vogliono concorrere, concorrano". Qui c'è stato questo avviso, questo bando pubblico che c'era una consulenza da mettere in gioco fra tutti i valdostani? O c'è stata una procedura diversa? In questo senso sta la nostra richiesta...se, come spesso accade, potremmo essere smentiti da dei fatti che arrivano nell'ultima ora, non abbiamo nessuna esitazione a dire che, da parte nostra, c'è una forzatura nel ragionamento, siamo pronti a correggerlo, ma se da parte nostra non c'è forzatura, e cioè si è operato in maniera discrezionale, ebbene, non c'è alternativa, come risposta, se non le dimissioni! Lo diciamo con rammarico, perché tanti giovani valdostani stanno perdendo la fiducia in loro stessi, tanti stanno perdendo la voglia di studiare, di lottare, di fare il loro percorso fino in fondo, stiamo dicendo loro: "prendi una valigia, vai a cercarti un lavoro all'estero, mettiti in gioco, lotta duro; poi, quando sarai cresciuto, qui potrai dire la tua". Cosa andiamo a dire loro se scoprono, questi ragazzi che ogni giorno lottano per studiare...perché non abbiamo neanche un treno decente che li porta a Torino e quant'altro...scoprono che però qualcuno potrebbe continuare come, ahimè, avveniva in passato - ma speravamo che questa cosa fosse definitivamente chiusa - possa avere qualche corsia preferenziale, il famoso "raccomandato". Questa cosa non può più esistere, e quindi dobbiamo dare un segnale forte in questa direzione, perché non è un problema di oggi, non è un problema di rapporti di forze, fra Stella Alpina e Union...mah, se cambio l'Assessore, poi chi lo fa, lo fa lui...a noi, questa cosa, di come voi vi gestite le cose all'interno, non interessa.

A noi interessa dire alle famiglie valdostane, ai giovani valdostani: "nel pubblico, in Valle d'Aosta, la partita si gioca in modo trasparente". E noi, da questa cosa, che è stato un cavallo di battaglia della nostra campagna elettorale comune che abbiamo fatto insieme...andate a vedere, c'è nei punti programmatici: appalti in cui tutte le imprese valdostane possano dire la loro, tutti sono invitati a partecipare, non un tavolino riservato a pochi, non una partita giocata fra pochi, ma una partita aperta a tutti...questa è la strada.

Per questo chiediamo al Governo regionale di dissipare ogni dubbio in questa direzione: di non creare, così, un ennesimo caso che vada a dare ragione a tutti quelli che gettano la spugna in questo momento, perché è davvero una situazione anche delicata, non solo dal punto di vista economico, ma delicata dal punto di vista sociale, delicata dal punto di vista sociale. C'è un livello di tensione tra i giovani valdostani che non ha precedenti. Noi, da questo punto di vista, non recediamo. Ribadiamo come abbiamo ribadito in audizione ai signori di CVA, per esempio...quindi non è solo una questione del Casinò...che non possiamo più accettare procedure che non siano trasparenti e pubbliche di assunzione del personale. Chi segue altri percorsi deve trarne le conseguenze e, quindi, fare dei passi indietro.

Président - La parole au collègue Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Io penso che, alla luce della risoluzione presentata dai gruppi di minoranza, sia opportuno richiedere un momento di sospensione per un confronto all'interno della maggioranza. Grazie.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,04 alle ore 13.

Rini (Presidente) - Colleghi, riprendiamo...siamo nella stessa identica situazione dell'altra volta...colleghi, ci scusiamo per questa interruzione, ma gli elementi di novità introdotti nel Consiglio hanno richiesto una sospensione più lunga. Vista l'ora sospendiamo i nostri lavori, che riprenderanno alle ore 15,30.

Prego, collega Viérin, avevamo solo predisposto la chiusura...prego.

Viérin L. (UVP) - ...che voi avevate predisposto la chiusura ce n'eravamo accorti, vista la pausa che si è protratta. Non credo che ci siano problemi a interrompere qui.

Presidente Rini, noi vorremmo che ad ogni seduta il metro di giudizio fosse lo stesso, perché questa discussione è già avvenuta durante l'ultima adunanza del Consiglio e l'interpretazione era stata leggermente diversa. Allora ritorniamo sempre sull'interpretazione del Regolamento, affinché ci siano, per carità, le interruzioni tattiche per aspettare le conferenze stampa del pomeriggio, così sicuramente sapremo, invece che di fronte a questo Consiglio, saremo informati delle vicende dell'Assessore Baccega, dell'evoluzione di questa vicenda, dagli organi di informazione, e questo ci fa piacere, in modo che alle 15 questa conferenza stampa si possa svolgere...però, ecco, noi semplicemente...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...bene, questo per dire che vorremmo che ci fosse sempre un metro di giudizio uguale, per ogni...anche per regolarci nell'organizzazione dei lavori, e anche per correttezza, visto che sapevate benissimo che questa pausa si è protratta fino alle 12,59, un po' di correttezza nei confronti dello svolgimento di quest'Assemblea, visto che avevate chiesto una piccola pausa, magari regoliamoci anche sui tempi...poi capiamo che ci sono dei problemi che probabilmente dovete discutere...ma è per regolarsi sullo svolgimento dei lavori.

Presidente - Sì, collega, giusto per chiarezza di informazione, anche per chi ci segue: la situazione è la stessa dell'altra volta, siamo ancora in discussione generale, si può interrompere per la pausa dei lavori; non siamo in votazione, e quindi possiamo sospendere i lavori, che riprenderanno alle ore 15,30.

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La seduta termina alle ore 13,03.