Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 405 del 12 febbraio 2014 - Resoconto

OBJET N° 405/XIV - Communications du Président du Conseil régional.

Président - Point 1 à l'ordre du jour. Collègues, je vous communique qu'à partir du 28 janvier les réunions suivantes ont eu lieu:

- le Bureau de la Présidence: deux fois;

- la Conférence des Chefs de groupe: une fois;

- la Ie Commission: une fois;

- la IIe Commission: une fois;

- la Ve Commission: une fois.

Venerdì 7 e sabato 8 febbraio scorso, unitamente al Vicepresidente del Consiglio André Lanièce, ho partecipato alla seduta plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Tra i temi all'ordine del giorno vi erano la posizione delle Assemblee regionali sulle riforme costituzionali attualmente in discussione, quali Camera delle autonomie e Titolo V; l'autoriforma del sistema regionale e delle Assemblee; il programma degli eventi regionali in preparazione del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea e la presentazione del rapporto sulla legislazione 2014.

Come Consiglio regionale della Valle d'Aosta, abbiamo assunto una posizione molto forte, unitamente anche ai colleghi delle altre Regioni a statuto speciale, riguardo alla bozza di lavoro e di proposta avanzata dalla Lombardia. L'argomento sarà comunque riaggiornato e riesaminato nel corso della riunione del 20 febbraio prossimo. Nel corso della seduta sono stata, inoltre, nominata nel Comitato paritetico di raccordo tra la Conferenza delle Assemblee delle Regioni, il Senato e la Camera dei deputati.

In occasione del Giorno del ricordo, celebrato il 10 febbraio, data della firma del Trattato di pace di Parigi del 1947, in memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe nel secondo dopoguerra, una delegazione di studenti degli istituti superiori valdostani si è recata a Trieste dal 10 al 12 febbraio 2014 per una visita alla Risiera di San Sabba alla foiba di Basovizza e a Redipuglia, sacrario monumentale delle 1° Guerra mondiale, dove sono sepolti più di 100 mila soldati. Questo pomeriggio, invece, un gruppo di studenti valdostani, sempre delle scuole superiori valdostane, appunto, salirà sul Treno della memoria in viaggio per Cracovia, per un percorso di approfondimento guidato dei campi di concentramento di Aushwitz e di Birkenau, del ghetto ebraico della città e del Museo Schindler. Le due iniziative sono organizzate dal Consiglio regionale, dalla Presidenza della Regione e dall'Assessorato dell'istruzione e cultura nell'ambito della Giornata della memoria e della Giornata del ricordo. Offrire ai giovani la possibilità di visitare i luoghi della memoria e di entrare nelle vicende storiche, anche dolorose del nostro Paese è un modo concreto di coltivare la memoria stessa.

La Presidenza del Consiglio ha ricevuto copia dell'ordinanza con la quale il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello promosso dall'avvocato Manuela Ghillino per ottenere la riforma dell'ordinanza n. 26 del 16 ottobre 2013 resa dal TAR della Valle d'Aosta sul ricorso riguardante l'avviso di rinnovo integrale del Co.re.com Valle d'Aosta del 30 luglio 2013. A giudizio del collegio non ricorre il periculum in mora in considerazione della fissazione al 6 febbraio 2014 dell'udienza per la trattazione del ricorso al TAR Valle d'Aosta. Proprio nel corso di quest'udienza il TAR ha disposto il rinvio della trattazione in questione al 10 aprile 2014, dato che la ricorrente ha depositato motivi aggiuntivi di ricorso per l'annullamento della deliberazione consiliare del 26 novembre 2013, che ha disposto il rinnovo del Co.re.com. Copia dell'ordinanza è disponibile presso la Segreteria generale del Consiglio.

Ha chiesto la parola il collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Sono settimane ormai che il dibattito politico italiano è concentrato nel discutere di riforme costituzionali, in particolare dell'istituzione del cosiddetto "Senato delle autonomie" e di una revisione del Titolo V della Costituzione, argomenti strettamente legati alla nostra autonomia, ma in Valle d'Aosta poco si parla e poco si sa di questi argomenti, né il Consiglio regionale, né la I Commissione si sono mai occupati di questi aspetti, anche i Parlamentari non sono pervenuti da questo punto di vista...un po' come la meteo, non pervenuta... Adesso lei ci accenna alla questione dell'Assemblea dei Presidenti dei Consigli regionali, peraltro in quel contesto la Lombardia ha presentato alcune sue proposte, che saranno discusse a breve nel Consiglio lombardo. Tra l'altro, in tutte queste proposte la Valle d'Aosta è destinata a scomparire a beneficio delle Macroregioni. Evidentemente il superamento del bicameralismo perfetto è un fatto positivo e aspettato da tanto tempo, ma l'istituzione di un fantomatico Senato delle autonomie è comunque qualcosa che va valutato attentamente nel merito. Da quel poco che si sa, si vorrebbe una composizione mista di questa nuova Assemblea, Enti locali e Regioni, anche se i primi hanno soltanto funzioni amministrative e le seconde anche funzioni legislative; in pratica poi si vorrebbe che a rappresentarli siano soltanto i rappresentanti degli esecutivi, una sorta di fotocopia della Stato-Regioni o poco di più, niente a che fare con un modello di tipo Senato federale. In nessun altro Paese occidentale esiste qualcosa del genere. Personalmente credo che, sul modello di quanto avviene negli altri Paesi, l'unica soluzione praticabile sarebbe un Senato formato su base regionale.

A parte le valutazioni personali, credo che questo Consiglio, la Valle d'Aosta dovrebbe comunque pronunciarsi su questi argomenti, la nostra Regione dovrebbe dire qualcosa, dare un segno di vita ed avere l'iniziativa politica. Su questi dossier, come su molti altri, manca totalmente l'iniziativa politica. Si va avanti, quando si va avanti, per inerzia, un atteggiamento pericoloso. Tra l'altro, il pregiudicato più famoso d'Italia, l'ex Senatore Berlusconi, e il Segretario del Partito Democratico annunciano imprecisate e radicali modifiche al Titolo V della Costituzione. Mi auguro che questo non voglia dire rottamare le Regioni per vendere qualche illusione di cambiamento, ma, a parte questo, anche su quest'aspetto dovremmo dire qualcosa. Bisogna registrare una preoccupante mancanza di iniziativa politica da parte della nostra Regione su questi argomenti e, a mio avviso, è molto rischioso. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli, prego.

Morelli (ALPE) - Merci Présidente.

Chers collègues, per desiderio di completezza di informazione, il gruppo ALPE ritiene corretto portare a conoscenza in modo ufficiale questo Consiglio regionale riguardo alle notificazioni che sono state fatte dalla Procura della Repubblica di Aosta alla sottoscritta, ad Albert Chatrian, agli ex colleghi Robert Louvin e Pino Cerise di un avviso di conclusione delle indagini preliminari ed informazioni di garanzia. Nell'inchiesta sono coinvolti anche la collega Chantal Certan, già Segretaria di ALPE e Carlo Perrin in qualità di ex Coordinatore del movimento. I reati che ci vengono contestati sono il peculato e il finanziamento illecito al partito. Per quanto ci riguarda, pur non celando una comprensibile preoccupazione, siamo fiduciosi di poter spiegare quanto ci viene contestato. Lo scrupolo che ha caratterizzato l'inchiesta della Procura trova rispondenza nello scrupolo con cui il gruppo ALPE ha sempre documentato ogni voce di spesa sostenuta con il contributo ai gruppi consiliari, previsto dalla legge regionale 6 del 1986, ritenendo che tutto fosse pertinente al ruolo politico-istituzionale svolto dal gruppo stesso, niente è stato speso a fini personali. Questo è quanto ci pareva corretto comunicare in attesa di chiarire le nostre posizioni nelle sedi competenti, che è quanto ci apprestiamo a fare nei prossimi giorni. Ora lasciamo che la Procura faccia il suo lavoro con i tempi necessari.

Noi però qui all'interno di quest'Assemblea legislativa dobbiamo interrogarci e dobbiamo interrogarci tutti su come sia stato possibile che la legge regionale per il finanziamento dei gruppi consiliari abbia potuto dare adito ad una tale varietà di interpretazioni, perché una legge non chiara è una legge inefficace e non è giusto, come accade ora, che i fondi dei gruppi consiliari previsti dalla legge rimangano inutilizzati per paura di interpretare la stessa legge che il Consiglio si è data in modo non corretto. Noi riteniamo che sia urgente la revisione di questa legge per andare a precisare, per andare a puntualizzare, in modo da tutelare i Consiglieri che vogliono fare il loro lavoro e dare garanzie ai cittadini che il denaro pubblico è ben utilizzato e lei, Presidente Rini, deve farsi carico di quest'obiettivo urgente assieme al Consiglio, perché questa vicenda serva a migliorare, perché, ahimè, molto sovente queste vicende poi fanno più danno alla buona politica e a chi vuole svolgere il suo ruolo di politico in modo corretto. Vi ringrazio.

Presidente - Grazie. Vi ricordo come la Conferenza dei Capigruppo sta già avviando un puntuale lavoro di riforma per andare appunto a specificare meglio, chiarire meglio questa normativa.

Ha chiesto la parola il collega Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Intervengo a seguito di una sua comunicazione per, da una parte, chiedere forse lumi, ma anche per fare due considerazioni su un'eventuale anche solo prospettata ipotesi avanzata dalla Regione Lombardia, circa eventualmente un riaccorpamento da un punto di vista costituzionale delle Regioni del nord, o perlomeno un ridisegno, insomma, per quello che concerne i profili futuri delle Regioni. Se questo fosse, sembra di risentire delle politiche fatte in altri tempi: dalla proposta della Lega della Macroregione del nord, dove in tempi passati la nostra Regione rischiava in qualche modo di non avere più una sua connotazione, o delle Macroregioni proposte all'epoca da fondazioni che avevano dei ragionamenti non di natura costituzionale o di rispetto delle diversità, ma di natura unicamente ed esclusivamente economica. Ha ragione il collega Bertin e ce ne facciamo carico che, se così fosse, la politica, al di là delle singole posizioni di maggioranza e di minoranza in questo Consiglio, su questo deve e dovrà reagire. Presidente, noi le chiediamo di seguire, con la massima attenzione l'evoluzione di questa situazione e, qualora ci fossero delle novità, di coinvolgere se possibile in un ragionamento la I Commissione, la Commissione che vede presenti tutti i gruppi politici presenti all'interno di questo Consiglio. Penso sia bene che, qualora si ventilasse anche solo un'ipotesi di un ridisegno dove la nostra Regione non conserverebbe più la sua autonomia, non conserverebbe più la sua esistenza, ma verrebbe addirittura inglobata in un'altra Regione, io penso che la politica valdostana tutta, nel suo intero, al di là delle singole posizioni all'interno di questo Consiglio di maggioranza e di minoranza, debba portare avanti una lotta e una battaglia a difesa delle nostre prerogative, a difesa della nostra esistenza non soltanto giuridica ed amministrativa, ma anche dell'esistenza politica di questa Regione. Grazie.

Presidente - Grazie collega Perron.

Giustamente la questione che pone ha particolare rilievo per tutta quest'Assemblea, tant'è che è stata mia premura comunicare subito alla riunione dei Capigruppo quest'incontro che abbiamo avuto a Roma, che ricordo è stato un primo incontro interlocutorio nel quale una singola Regione ha portato alla nostra attenzione questa proposta, che, peraltro, visto che entriamo nel dettaglio, prevedeva tre tipologie di ipotesi, di cui una, invece, conservava e manteneva le cinque Regioni autonome. Come Regioni a statuto speciale, abbiamo preso una posizione fortissima, forse anche sopra le righe visto che stavamo comunque parlando di una bozza, tant'è che avete potuto vedere il comunicato sia mio, ma anche del Presidente Dorigatti, il Presidente della Provincia di Trento, e su questo devo dirvi che c'è un buon lavoro, corale, di squadra, ammettendo...soprattutto con le Regioni a statuto speciale del nord, quindi le due Province autonome, la Regione Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Naturalmente non abbiamo ancora chiesto un incontro formale con la I Commissione perché si tratta di una bozza che verrà ridiscussa, peraltro, nella giornata del 20, che sarà preceduta da un incontro il 19 delle Regioni a statuto speciale, dei Presidenti dei Consigli delle Regioni a statuto speciale. In quella sede noi abbiamo annunciato che saremo presenti a quel tavolo solo ed esclusivamente nella condizione in cui, come premessa, ci sarà il riconoscimento e il punto di partenza chiaro, fermo, inequivocabile del riconoscimento della fondatezza, peraltro costituzionale, delle Regioni a statuto speciale. Su questo quindi siamo stati particolarmente fermi.

La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Tre distinti punti su cui vorrei fare alcune precisazioni. Il primo attiene alle indagini in corso, comunico qui, come abbiamo fatto tramite un comunicato stampa, che io personalmente, la collega Fontana, l'ex Consigliere Gianni Rigo abbiamo ricevuto un avviso di garanzia che attiene alle indagini in corso sulle spese dei gruppi del Consiglio regionale. In questa sede tengo a precisare che mi ha fatto piacere che la Procura abbia riscontrato la totale attinenza delle dichiarazioni rese dalla documentazione resa con la veridicità di quello che era stato dichiarato e colgo l'occasione per rivendicare che siamo stati il primo gruppo in Italia a pubblicare tutte le spese e sia sul nostro giornale di partito, sia sul web, perché riteniamo e riteniamo ancora oggi, in assenza, perché in questo momento non c'è...siamo in una fase di vacanza normativa, da mesi sono impegnati i Capigruppo con la Presidenza del Consiglio a cercare di scrivere una legge che si occupi dei costi, che sia in grado di dire come spendere questi soldi che vengono utilizzati dai gruppi, questo ha fatto sì che alcuni gruppi, non per paura, ma per buon senso - perché se non c'è una legge riconosciuta da tutti, non c'è nessun indirizzo di spendere - non stiano neanche utilizzando questi soldi. Intendo quindi precisare che la strada della trasparenza, la strada della puntuale rendicontazione, per quanto possa in prima battuta creare un certo imbarazzo e dire che probabilmente ha generato dei problemi, resterà sempre la via maestra da seguire per venirne fuori, perché solo attraverso una spesa che è pubblica, trasparente davanti ai cittadini si può in qualche modo essere certi di essere sulla buona strada. Noi quindi nelle sedi opportune chiariremo la ragione di queste spese, il nesso corretto con l'attività politica che abbiamo espletato.

Quanto ad alcune ipotesi di peculato, intendiamo precisare che nel dubbio interpretativo che si era venuto a creare più di un anno fa questo denaro è stato restituito per intero al gruppo ed è stato speso in maniera tale che la Corte dei Conti ha potuto dire che è stato speso per spese inerenti all'attività prevista dai gruppi. Questa è la nostra situazione, che intendiamo rappresentare qui.

Secondo punto molto delicato e importante, e ringrazio il collega Ego Perron che ci ha anticipato, noi chiederemmo davvero alla Presidenza del Consiglio di informarci puntualmente su queste informazioni che lei ha e, per fortuna, acquisisce a nome di tutto il gruppo...di tutto il Consiglio regionale, quindi direi che uno stretto lavoro di collaborazione con la I Commissione, come prospettato dai colleghi Bertin e Perron, è auspicato anche da parte nostra. Vorrei però dire ai colleghi che devono anche affrontare questa situazione non solo in una maniera difensiva e di paura nei nostri confronti, ma anche con un certo coraggio, con una certa ambizione. Parliamoci chiaro: l'abolizione del Senato e del bicameralismo ci offre la straordinaria opportunità di andare verso il Senato delle autonomie, dove la proposta unica in questo momento in campo darebbe l'opportunità alla Valle d'Aosta, unica Regione in Italia, di raddoppiare il numero dei suoi rappresentanti, perché l'unica proposta che circola prevede che sia presente il Presidente della Regione e il Sindaco di Aosta nel Senato, nessuno in Valle d'Aosta ne parla e coglie questa come una straordinaria opportunità. Mentre tutti gli altri o vanno a pari o vanno in riduzione del numero dei rappresentanti Senatori, la Valle d'Aosta ha un'opportunità. Non è detto che si vada in questa direzione precisa, però, ripeto, se sapremo cogliere quest'opportunità, daremo una risposta positiva ai valdostani.

Concludo brevemente ringraziando la Presidente per aver oggi qui ricordato in questa sede, anche se siamo a qualche giorno di distanza, il Giorno del ricordo, appunto, l'importanza di coinvolgere gli studenti in queste manifestazioni: è fondamentale, perché soltanto attraverso la piena coscienza di quei fatti, lo studio puntuale si ha la vera memoria, si ha il vero ricordo. Cito qui il professor Cacciari: "è solo la conoscenza che ci può permettere di avere vera memoria", quindi non semplicemente una giornata di commemorazione e basta, ma una giornata di approfondimento e di continua ricerca della verità, che non può essere sottaciuta, che dev'essere chiara a tutti e quindi, da questo punto di vista, il costante coinvolgimento delle nostre scuole e le iniziative che vengono fatte anche nelle scuole elementari sono la strada maestra affinché queste giornate non siano soltanto giornate commemorative, ma siano giornate che rafforzano le istituzioni e la democrazia nel nostro Paese.

Presidente - Grazie collega. Ha chiesto la parola il collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Approfitto di questo spazio e individuo subito qual è l'oggetto del mio intervento, mi riconduco alle comunicazioni e alla questione posta in essere dal collega Bertin in merito all'attacco all'autonomia. È da tempo che noi diciamo che l'autonomia valdostana se è tutelata dal punto di vista normativo e costituzionale, è stata svuotata nei contenuti, è stata svuotata dal punto di vista economico. In questo momento abbiamo questa situazione che è da fronteggiare dal punto di vista prettamente normativo e costituzionale, la modifica del Titolo V che si prospetta a livello del Governo centrale risulta essere sicuramente un elemento di preoccupazione. Abbiamo detto, lo ribadiamo, quindi riteniamo che l'invito che è stato prodotto dal collega appartenente alla I Commissione, anche su sollecitazione dei colleghi presenti in I Commissione, sia non solo opportuno, ma congruo e necessario. Noi quindi diamo la disponibilità per andare ad affrontare queste tematiche in maniera coordinata e condivisa, perché risulta una delle preoccupazioni principali per andare a tutelare quelle che sono le caratteristiche e le peculiarità della nostra regione. Grazie.

Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Bertschy. Prego.

Bertschy (UVP) - Grazie.

Come sempre, nelle comunicazioni si articola un dibattito che poi, purtroppo, si riferisce a più argomenti. Ecco, quindi, bisognerà probabilmente parlarne anche un po' in Conferenza dei Capigruppo, perché sono temi che poi vengono difficilmente legati nelle varie dichiarazioni.

Io, a nome del gruppo UVP, voglio commentare e ringraziare i gruppi ALPE e PD per aver chiarito e dato un'informazione in aula, che, sotto il profilo politico, evidenzia come ci sia volontà di fare un percorso chiaro, trasparente, che è anche un deciso cambiamento di rotta rispetto ad altri procedimenti, nei quali noi abbiamo sentito nota nelle fasi di avvio legislatura. Facciamo politica in un momento molto difficile, dove la politica deve ritrovare la sua forza anche di rassicurare che si è qui per dare e portare avanti le difficoltà che la società vive con la massima attenzione. Si è conclusa un'indagine lunga e difficile, si è conclusa una prima fase dell'indagine lunga, difficile complessa, credo pesante anche per chi l'ha dovuto subire, anche per chi ci ha lavorato. Quindi, è una fase che ci permette, tra l'altro, come è stato ben detto dai due Capigruppo, di fare anche un po' il punto della situazione rispetto alla legge che oggi regolamenta questi finanziamenti, rispetto a come siamo stati diretti sotto il profilo amministrativo, come politici, perché questi fondi sono regolati anche dai nostri uffici. Soprattutto mi ha fatto piacere la discrezione con la quale si sono raccontati i fatti, anche ieri in conferenza stampa, ma si è evitato di fare dei nomi, anche se poi, purtroppo, questo non ha ottenuto l'obiettivo che la Procura si era dato. Perché siamo in una fase ancora di completamento, di tutta una serie di informazioni.

Per quello che ci riguarda, quindi la confusione che c'è ancora intorno all'argomento è tanta, i tre elementi, la veridicità, la correttezza e la buona fede, sono quelli che devono guidare chi si è ad oggi occupato di utilizzare questi fondi. È facilmente riconducibile tutto questo ad una buona gestione, quando dietro a questi due primi elementi c'è la buona fede. La buona fede sicuramente l'ha dimostrata chi ha rendicontato in maniera puntuale, purtroppo, come è stato anche detto ieri, a volte la puntualità ha creato anche poi capi di imputazione, però nel rendicontare in maniera così trasparente non si può almeno non riconoscere la buona fede che sta dietro a tutto questo. Da parte del nostro gruppo c'è la volontà di non essere né accusatori e neanche assolutori, non è il compito che ci spetta, la nostra intenzione è di partecipare ad un momento sicuramente di attenzione politica e di riflessione su quest'argomento, ad un percorso di miglioramento dell'attuale legge e soprattutto a fare in modo che si possano evitare situazioni come queste. Certo che la fase di quest'indagine ha anche cominciato a differenziare l'utilizzo di questi fondi e ci sono, come è stato evidenziato ieri, fatti diversi fra di loro, utilizzi diversi fra di loro, avremo modo di capire alla fine cosa sta dietro, a tutto questo e quanta attenzione è stata data a seguire quanto meno la correttezza che le linee guida avevano indicato. L'attenzione oggi va a sostenere che tutto questo si concluda, si concluda in maniera positiva almeno perché ci permetta di lavorare in futuro tutti più serenamente e soprattutto che ci permetta di far sì che non si venga tutti messi sullo stesso piano, che si abbia la possibilità, oltre a questi fondi, di capire che l'utilizzo delle risorse pubbliche, giustamente, va fatto con il massimo dell'attenzione e su quest'argomento come su altri argomenti che ci troviamo sempre a rappresentare. Da parte nostra quindi, e concludo, c'è la volontà di sostenere soprattutto la revisione di queste linee guida e sostenere un percorso che permetta a tutti di far sì...che si capisca nella comunità valdostana che non c'è la volontà di andare oltre a quelle cose che sono state ben raccontate da parte di alcuni gruppi e speriamo che ci sia la possibilità da parte di altri gruppi di chiarire invece vicende che rimangono ancora da chiarire. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertschy. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Mi associo anch'io a quanto detto dal collega Bertschy e quindi noi, come Movimento Cinque Stelle, al di là delle questioni giuridiche, che non sono ancora state chiarite e per le quali aspettiamo chiaramente un approfondimento definitivo, ci associamo al fatto che la questione dei costi della politica, della gestione dei fondi è stata sempre una battaglia che noi abbiamo combattuto, contro la quale, rispetto alla chiarezza e all'utilizzo di questi fondi, se ne è parlato a livello locale e nazionale per tantissimo tempo. Ora, noi non vogliamo dare nessun giudizio, perché non abbiamo ancora nessun tipo di quadro definitivo in mano. Certo notiamo in quest'aula un'enorme differenza tra maggioranza ed opposizione, l'opposizione sta cercando in qualche modo di spiegare o quanto meno di riferire all'aula, abbiamo notato che fino a questo momento che la maggioranza invece ha glissato tranquillamente. Ne prendiamo atto, ognuno è libero politicamente di esprimersi come crede, certo è una cosa che ci lascia abbastanza perplessi. Credo alla fine, rispetto a tutto quello che potremo dire o non potremo dire, che sono gli elettori che poi decidono.

Devo solo aggiungere una cosa. Ho notato in passato, nelle passate legislature, in tutto quello che è accaduto fino ad oggi che gli elettori poi decidono non sulla base di queste vicende giudiziarie, questo è sotto gli occhi di tutti, è inutile nascondercelo, quindi alla fine poi magari noi diamo un'importanza eccessiva a certe cose quando poi chi vota dà importanza a tutt'altro, no. D'altronde, fino a quando non crescerà anche la coscienza politica e civile dentro la popolazione, potremo star qui a discutere di costi, non di costi, di problemi, di chi se li mette in tasca e di chi invece li usa per il partito, non cambierà assolutamente nulla. Questo è quanto avevamo da dire rispetto a quest'argomento. Grazie.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Io volevo fare alcune considerazioni in relazione al fatto che ci è stato consegnato il rapporto per il 2014 sul programma di attività del Co.re.com.. Il Co.re.com., per chi non lo sa e magari ci ascolta, è quell'organismo che dovrebbe effettuare un controllo sulle trasmissioni radiotelevisive in Valle d'Aosta. In questo rapporto vedo una serie di progetti che sono tutti di facciata, progetti di forma: progetto di educazione ai mass media, rapporti con altri organismi francofoni europei, tutela e valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale della Valle, ma in effetti non ritrovo nulla riguardo a quelli che sono i compiti istituzionali del Co.re.com.. La cosa mi salta all'occhio, perché di recente è stato pubblicato sul sito del Co.re.com. un monitoraggio sul pluralismo politico, che riguarda una settimana di dicembre del 2013...e beh direi che da questa statistica ci sono dei dati che sono inquietanti perché effettivamente ci troviamo con l'Union Valdôtaine che ha un tempo di notizia e di parola che arriva a 817 e per fare un confronto il Movimento Cinque Stelle, rispetto agli 817, ha 112. Questo è il pluralismo politico sulla Rete 3 regionale, che dovrebbe essere messo sotto la lente da parte del Co.re.com.. Allora qui dobbiamo riuscire a capire se il compito del Co.re.com. è quello di fare i monitoraggi, di prenderli e di buttarli lì, come è successo per il monitoraggio delle emittenti locali della Valle d'Aosta, fatto dall'11 aprile al 26 maggio 2013, che non è ancora stato reso pubblico e che contiene dei dati che sono sorprendenti. Quando noi abbiamo fatto quella specie di riunione, che riguardava le trasmissioni della Rete 3 e il pluralismo in Valle d'Aosta, qualcuno sorrideva, ma noi qui abbiamo delle emittenti locali che in campagna elettorale hanno dato il 93,5 percento di tempo all'Union Valdôtaine. Abbiamo il TG3 che ha dato il 26,8 percento di tempo all'Union Valdôtaine, quando gli altri partiti hanno circa l'8 percento e via dicendo. Abbiamo addirittura un'emittente locale, che, tra l'altro, viene anche, diciamo, foraggiata da contributi del Co.re.com., che ha dato il 100 percento del tempo all'Union Valdôtaine. Dobbiamo allora veramente riuscire a capire quali sono i compiti del Co.re.com.. Vorrei avere anche una risposta per sapere se la persona che attualmente è Presidente del Co.re.com., come dice qualcuno, era tra i delegati del Congresso dell'Union Valdôtaine, perché qui si parla di indipendenza dei componenti del Co.re.com. e poi ci troviamo le persone che sono riconducibili direttamente ai partiti. Dato che io mi ritengo ancora libero di dire quello che ritengo all'interno di quest'Assemblea, come ovviamente il Presidente del Consiglio è libero di fare ciò che crede, e mi deve permettere di sottolineare come ai suoi frequenti viaggi di rappresentanza in mezzo mondo, ultimo quello in Canada, ai prossimi chissà dove...ai suoi comunicati stampa su quanto succede giù a Roma, perché bisogna occuparsi di quello che succede giù a Roma...che riguardano le cosiddette "aggressioni verbali" alla Boldrini, ma dimenticano le aggressioni fisiche alla Deputata Lupo del Movimento Cinque Stelle in nome di quella Scuola della democrazia improntata ad una sinistra proletaria radical chic, una specie di monopoli della democrazia affidata ad ex magistrati militanti di sinistra come Luciano Violante, democrazia che ricorda quella dell'ex Unione Sovietica, 100 mila euro buttati...ecco, io preferirei una Presidente del Consiglio veramente presente sui problemi di questo Consiglio valdostano, che difenda non solo sulla forma i diritti dei colleghi, che sappia dirmi subito se una fattura di spesa del gruppo emessa nel 2013 e pagata nel 2014 può essere rendicontata adesso che ci ha chiesto di fare il rendiconto e non sappiamo cosa fare e magari ci troviamo anche noi con un avviso di garanzia per queste cose. Peccato che le telecamere non la inquadrino alle volte, puntualmente quando abbassa gli occhi, abbassa gli occhi per cercare lo sguardo del maschio dominante alla faccia dei ruoli e dell'indipendenza delle donne tanto strombazzata a parole!

Concludendo, lei è certamente libera di comportarsi come crede, di fare ciò che vuole, tuttavia, lei finora ha rivestito un mero ruolo di rappresentanza all'interno di quest'aula, di questo Consiglio regionale, ma di rappresentanza della maggioranza, rinunciando al suo ruolo istituzionale di arbitro e di punto di riferimento di tutta l'Assemblea. I suoi richiami frequenti ai toni, al rispetto dell'aula in cui lavoriamo suonano come note veramente stonate di quello che ormai appare sempre di più come un teatrino della politica che dovrebbe finire, terminare immediatamente. La richiamiamo quindi veramente ad occuparsi di nuovo del Consiglio regionale, che è un Consiglio in difficoltà, è un Consiglio che non è in grado di fare i suoi compiti, perché non dispone di documenti, non può disporre di documenti nelle commissioni consiliari e, di conseguenza, è impossibilitato ad andare avanti.

Presidente - Grazie collega. Non intendo naturalmente rispondere al suo sarcasmo, perché si commenta da solo, quindi non è il mio compito commentare, davvero.

Per quanto riguarda la questione che ha sollevato del Co.re.com., le comunico che il Comitato del Co.re.com. è stato audito in Ufficio di Presidenza, dove, come lei ben sa, non è presente solo la maggioranza, ma ci sono membri anche di minoranza, dove abbiamo puntualmente, in maniera compiuta, audito e commentato quello che è il programma e dove abbiamo posto l'accento in maniera puntuale sulla funzione del monitoraggio, funzione che è presente all'interno della relazione e sulla quale durante quest'audizione...poi sarà nostra premura, se lo ritiene necessario, fornirle anche quello che è il resoconto di quest'incontro, dove abbiamo posto l'accento sull'importanza che quest'Ufficio di Presidenza, nella sua coralità, vuole dare alla funzione propria che è quella del monitoraggio.

Ci sono altri? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente, buongiorno a tutti.

Senza entrare nel merito, ho letto, Presidente Rini, la sua presa di posizione dura il 10 di febbraio. "durante l'Assemblea ho assunto una posizione estremamente ferma, unitamente al Vicepresidente Lanièce e ai colleghi delle autonomie speciali, dichiarando tutto il mio sgomento di fronte a proposte gravemente lesive delle nostre prerogative e ribadendo in maniera chiara, senza "se", senza "ma", la necessità di un pieno rispetto dell'architettura costituzionale, della validità del nostro sistema regionale". Premetto che condivido queste sue affermazioni Presidente Rini, le chiederei però di usare la stessa fermezza a tutela di noi Consiglieri e faccio tre esempi a mio avviso importanti. Il primo: due settimane fa, a porte chiuse, abbiamo audito il Signor Frigerio, Amministratore unico, i sottoscritti...abbiamo chiesto della documentazione, dopo due settimane nulla ci è stato inviato, non ne sappiamo nulla. Ecco, le chiediamo ad esempio...questo è un esempio, fermezza, presa di posizione a tutela di noi tutti Consiglieri.

Secondo, Presidente Rini, cari colleghi, ho posto un quesito al gruppo CVA e a Vallée d'Aoste Structure per il tramite...per il primo al Presidente della Regione e il secondo al collega Marquis, stessa domanda puntuale. Vallée d'Aoste Structure, Presidente Rini, ci ha risposto nel merito, dato che il nostro articolo 116 comunque dà la possibilità a tutti i Consiglieri, senza interferire con la regolarità dei servizi, di ottenere anche dalle società da esse direttamente e indirettamente partecipate "le informazioni utili all'espletamento del loro mandato e di ottenere copia gratuita dei documenti amministrativi". Stessa domanda, abbiamo avuto un parere, una risposta nel merito di Vallée d'Aoste Structure; stessa questione, stessa domanda posta al gruppo CVA, la risposta ci è stata nuovamente negata a seguito di diversi solleciti a firma del Presidente della Regione, Prefetto, Augusto Rollandin. Al riguardo, nel prender atto di quanto rappresentato, si conferma quanto già precedentemente espresso nelle precedenti note ivi richiamate, non potendo null'altro rivelare per quanto di competenza allo scrivente Presidente. Allora o uno, o l'altro o di uno o l'altro chiediamo a lei, Presidente Rini, di farci da garante a noi Consiglieri e non capiamo perché un gruppo si rifiuta di rispondere ai nostri quesiti e un'altra società partecipata al 100 percento ci risponde nel merito. La domanda era molto semplice, puntuale: il riepilogo delle assunzioni a tempo determinato e a tempo indeterminato, indicando anche il nominativo del personale assunto. Riteniamo che debba essere di dominio degli azionisti, dei Consiglieri tutti, perché altrimenti iniziamo veramente a pensare male e gli intrecci che più volte abbiamo descritto in quest'aula...a questo punto forse il dubbio aumenta, invece di dare delle risposte puntuali. Non capiamo perché una società ci risponde nel merito e perché invece la più grande società, che in questo momento gestisce centinaia di milioni di euro pubblici non ci risponde nel merito.

Termino col terzo tema. Nel mese di settembre avevamo audito i vertici della casa da gioco a seguito anche di documentazione che l'Assessore Baccega ci aveva fornito e avevamo richiesto per le vie brevi dei documenti, documenti rispetto alle previsioni e sono emerse sottostime progettuali che hanno comportato la necessità di adeguare i prezzi originariamente previsti. L'impresa aveva avanzato richieste per 3 milioni e 300 mila euro. In merito alla transazione con il Consorzio della casa da gioco, che è il consorzio che ha ristrutturato...i lavori...la risposta che ci fu data il 26 settembre 2013 - termino Presidente Rini - fu questa: "atteso il chiaro disposto della norma, allo stato attuale a tutela della casa da gioco non siamo oggi in grado di trasmettere quanto richiesto". Ho sollecitato l'Assessore Baccega, che il 17 gennaio ha scritto all'Amministratore unico Frigerio dicendo: "con riferimento alla richiesta di Chatrian, una volta concluse le attività di collaudo, il nostro responsabile unico del procedimento direzione lavori sarà a vostra disposizione per illustrare compiutamente questa documentazione riservata, dettagliatissima, che è una transazione tra il costruttore e la casa da gioco". Ecco, ad oggi...almeno il Presidente Rollandin ci risponde: "non sono fatti vostri"...noi a ventisette giorni da questa richiesta e a seguito della lettera dell'Assessore Baccega nulla sappiamo, almeno la cortesia... Le chiediamo quanto meno non solo di salvare la forma, ma penso che sia importante che un Consigliere richieda un documento di transazione, di una documentazione riservata del direttore lavori a lavori conclusi; ad oggi noi, dopo cinque mesi, questa relazione riservatissima di una transazione per un importo di 1 milione 618 mila euro...noi non abbiamo tale documentazione. Allora se avevamo dei dubbi, scusi, Presidente Rini, ma i dubbi aumentano ancora di più, si faccia da garante e, per favore, nel primo pomeriggio ci faccia avere questa documentazione, che è un nostro completo e totale diritto per espletare al meglio il nostro mandato che gli elettori ci hanno dato per questo quinquennio di legislatura. Grazie.

Presidente - La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Chiedo scusa per la mia voce molto poco piacevole, ma è così. Voglio aggiungere a quanto detto dai colleghi un altro fatto, proprio per portarlo a conoscenza, di quanto a volte sia anche difficile lavorare con buon senso e svolgere il nostro ruolo di Consiglieri. Dieci giorni fa, a seguito proprio di una necessità di informazioni per le interpellanze per questo Consiglio, ho chiesto ad una segretaria del Consiglio di farmi avere il numero degli alunni delle scuole elementari per l'anno scolastico, scuole primarie, per l'anno scolastico 2013-2014. Credo che non sia un dato sensibile, penso che sia un dato molto facilmente reperibile e credo anche che sia un dato che i Consiglieri possano avere anche senza dover chiedere documentazione scritta, anche perché nelle riunioni di commissione continuiamo a sentirci dire che noi stiamo facendo perdere tempo, quindi nella logica del buon senso, ho chiesto per vie, diciamo, più brevi e per telefono alla segretaria di fornirmi questi dati. Mi è stato risposto da una dipendente della Sovrintendenza se avevo bisogno di questi dati, di farne richiesta scritta.

Vorrei allora solo capire cosa dobbiamo fare, se siamo allo sbando totale o se ci sono delle indicazioni a seconda dei vari Assessorati, a seconda delle varie strutture, a seconda di non so che cosa. Certo è che io non ho chiesto il nome di ogni singolo alunno, la data di nascita, i genitori o altri dati che potevano essere nella privacy, ho chiesto il numero totale degli alunni della scuola primaria. Penso che sia importante che anche i cittadini sappiano che noi ci ritroviamo in queste condizioni e io credo che tutte le strutture stiano operando e debbano operare e le chiedo veramente di essere in questo intransigente, perché non possiamo continuare ad andare avanti così! Nelle riunioni di maggioranza, ma anche nelle riunioni con il Governo quindi chiaritevi quali sono le procedure che dobbiamo seguire, perché o facciamo perdere tempo e, se cerchiamo delle vie più brevi, ci viene risposto in questo modo. Credo che tutte le strutture e tutti i dipendenti regionali siano al sevizio non di qualcuno, come ha già detto il collega Ferrero, ma che siano al servizio della collettività valdostana. Io quindi le chiedo veramente anche su questo fatto...che di per sé è molto piccolo e non così rilevante da un punto di vista istituzionale e politico, ma che, da un punto di vista procedurale, però è una bella seccatura, che dimostra veramente quanta poca coordinazione ci sia. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore Viérin, prego.

Viérin M. (SA) - Grazie Presidente.

Per una comunicazione visto che il Capogruppo e il Vice Capogruppo dell'ex gruppo Stella Alpina non sono in quest'aula in questa legislatura. Per essere chiari e anche trasparenti come hanno fatto i colleghi dell'opposizione, che ringrazio e li citerò anche nel mio intervento...per dire che qui non è che noi vogliamo, come anche i colleghi, dimostrare chi è stato più bravo o più cattivo. Mi sembra che qui ci sia un discorso da fare, una valutazione anche per il futuro, soprattutto per il presente, molto precisa.

Ringrazio altresì, cosa che non hanno fatto tutti gli organi di stampa, il Procuratore della Repubblica, che più volte ha ribadito che qui non siamo nel mondo di Fiorito, non perché non ci sono i fiori, ma non siamo nel mondo dei Fiorito e la ringrazio veramente per questa sensibilità, perché tutti noi abbiamo famiglia, figli e amici, no? E dobbiamo avere anche questo riguardo nei loro confronti. Abbiamo preso atto quindi, come gruppo, delle contestazioni della Procura, che non condividiamo chiaramente, perché sappiamo cosa abbiamo fatto. All'ex gruppo non è stato contestato né il finanziamento pubblico ai partiti, né il reato di malversazione, tanto per essere chiari anche in questo, invece ho sentito che anche il nostro gruppo avrebbe tutti i capi di accusa, quindi non ha né il finanziamento pubblico ai partiti, né malversazione. Abbiamo sempre agito secondo la legge in conformità alle istruzioni ricevute dai competenti uffici sulla legge regionale vecchia, d'altronde gli uffici non potevano fare diversamente, e qui apro un capitolo, che condivido con quello della Morelli e anche con l'intervento di Ferrero, per una parte, non voglio entrare nell'altra parte, che ci sono problemi già sulla nuova legge. La nuova legge, che decorre dal 1° gennaio 2013, quindi crea già dei problemi, ha già creato dei problemi. Abbiamo la Corte dei Conti che contesta quel semestre già ai vecchi Capigruppo e contesterà anche ai nuovi Capigruppo, che sono in quest'aula, prossimamente credo, perché se il filone è quello, è chiaro. Qui l'interrogativo che dobbiamo porci è come possiamo far sì di fare una legge che sia oggettiva e non soggettiva sia per noi che per altre istituzioni? Questa è lo domanda che ci dobbiamo porre. Ecco, ricordo poi anche...un'informazione a nome di tutti credo...la Corte dei Conti per il periodo 2009-2012 ha già detto che nulla è contestato in alcun verso e in alcuna definizione al gruppo Stella Alpina, tanto per essere chiari. Anche qui noi abbiamo già un passaggio, che è quello della Corte dei Conti, che ci dice che in quel periodo nulla è contestabile al gruppo Stella Alpina e credo anche a tanti altri gruppi. Noi quindi abbiamo sempre avuto correttezza sulle linee guida che sono state, diciamo, definite dalla normativa, parliamo della vecchia normativa, perché oggi siamo fino al 2012, dall'altra parte credo che sarà, per correttezza, il Capogruppo o l'ex Capogruppo Salzone che dovrà poi farsi interprete anche per le successive fasi a precisare meglio la posizione dell'ex gruppo, perché correttezza vuole che io non parli a nome e per suo conto.

Ringrazio quindi anche i colleghi, e chiudo, che sono intervenuti prima, perché il problema vero, lo ribadisco, è di come riuscire a fare una legge per poter spendere...qualcuno ha detto con paura...io dico invece senza aver paura, perché, Donzel, il problema è che qui, con questa caccia che c'è stata, c'è paura di spendere, è come dire: "dobbiamo fare i lavori o dobbiamo fare qualcos'altro e c'è paura", non dobbiamo nasconderci! Oggi non si spende perché c'è paura, non si sa ancora come interpretare una cosa piuttosto che l'altra e questa paura ci è venuta per concetti che sono stati estrapolati dal 2009 al 2012, lo sappiamo perfettamente. Noi quindi non dobbiamo nasconderci sulle nostre paure, questa paura fa solo bene perché fa capire anche alla gente che non è facile poi agire secondo quello che a volte si scrive.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Passiamo al punto 2 all'ordine del giorno...ah, scusi collega Viérin, non avevo visto la prenotazione, prego.

Viérin L. (UVP) - Presidente Rini, per tornare su un argomento che è stato in parte sollevato da altri colleghi. Noi ci saremmo aspettati nelle sue comunicazioni, di avere così...almeno citare la richiesta di convocazione del Consiglio straordinario. Noi non sappiamo quali siano i criteri nella sua scelta delle comunicazioni al di là delle sue nomine nei vari organismi nazionali, ma crediamo che, al di là di ciò che è stato reso pubblico con una conferenza stampa, l'argomento della convocazione di un Consiglio straordinario, in base al Regolamento interno, sia un dato di discussione per questo Consiglio stesso, al di là del Consiglio straordinario. Le chiediamo quindi se sia un refuso, se sia anche questa una dimenticanza, che in qualche modo vuole sottrarre il dibattito a questo Consiglio. Al di là di questo, questa richiesta è arrivata con un percorso un po' travagliato, il collega Chatrian ha già ricostruito una parte sulla quale io non ritornerò, ma esiste, Presidente Rini, un'intera Commissione presieduta dal collega Leonardo La Torre, che si è fatta carico di una serie di problemi perché ci siamo trovati in commissione, ma tutti i colleghi della commissione, in difficoltà nel capire il ruolo della commissione stessa. Mi sembra che queste nostre preoccupazioni, al di là poi dei percorsi diversi...le opposizioni hanno deciso di chiedere attraverso conferenza stampa di rendere poi noto alla comunità...di richiedere un Consiglio straordinario, dopo mesi in cui noi le chiediamo di essere interprete di questo disagio, quindi questa nostra...l'estrema ratio, in base all'articolo del Consiglio, è stata: "beh, discutiamo in Consiglio di questo rapporto tra gli azionisti, cioè il Consiglio regionale e le società partecipate e certe società partecipate".

La commissione ha avuto comunque un percorso condiviso, che si è tradotto in una lettera che il Presidente La Torre le ha trasmesso, con delle richieste specifiche, che noi vorremmo conoscere prima della convocazione eventuale del Consiglio straordinario che, tra l'altro...di cui si vocifera addirittura probabilmente in questi prossimi giorni.

Noi allora - e questa è una questione preliminare - vorremmo capire, prima di qualsiasi tipo di convocazione o di discussione sulla data, se lei sa darci già qualche risposta sul ruolo delle commissioni, perché in parte noi crediamo che quell'impegno ad avere le informazioni derivasse da questo Consiglio e nel nostro Regolamento interno, al di là del ruolo dei commissari nei confronti delle società partecipate, e sono equiparati a quelli dei membri dei consigli di amministrazione delle società partecipate stesse come potere, diciamo, di inchiesta, piuttosto che di richiesta di informazioni, esistono delle previsioni codificate dal nostro Regolamento interno: dalle indagini conoscitive alle commissioni di indagine, commissioni di inchiesta, commissioni speciali...allora noi vorremmo capire come Consiglio come orientarci, perché se ci si trincera dietro: "ma effettivamente non possiamo dare queste risposte, perché dovevate chiedere una commissione d'inchiesta", cioè che ci viene detto dalla società partecipata...poi questo fa anche sorridere... Noi la prossima volta non abbiamo problemi, probabilmente l'intero Consiglio accetterà di formare una commissione di inchiesta, se è la commissione di inchiesta che ha quei poteri straordinari, super speciali per sapere quattro informazioni su questa società; l'indagine conoscitiva come la vogliamo applicare...visto che prevede l'autorizzazione dell'Ufficio di presidenza, salvo un mandato dell'intero Consiglio, che è arrivato in questo caso, perché questo Consiglio ha richiesto, con un nostro impegno di ritirare o di non mandare avanti la questione della commissione d'inchiesta, di fare un lavoro approfondito.

Ora, Presidente Rini, per tornare a quello che ricordava il collega Ferrero, lei dall'inizio di questa legislatura...e all'inizio si era presentata, anche perché un po' emozionata dal mancato ottenimento dei voti necessari - probabilmente aveva bisogno di avere un atteggiamento anche buonista nei confronti dell'opposizione -, come garante di quest'aula. Lei, al di là di tutto ciò che è stato detto, non sta garantendo l'equilibrio nei confronti di tutte le forze politiche! Lei sta rappresentando, anche in modo, secondo noi, scorretto, la maggioranza! Noi ci chiediamo quindi, Presidente Rini, quale sia poi il nostro prossimo passo, noi, ai termini del Regolamento, possiamo chiedere Consigli straordinari avendo un terzo dei Consiglieri...noi chiederemo Consigli straordinari su ogni argomento se questo ci potrà servire a stanarla, nel senso di farle dire almeno qualcosa sul ruolo che lei ricopre, perché oggi lei si sta occupando di tantissimi argomenti, ma non si sta occupando di questo Consiglio Valle! Noi siamo preoccupati, al di là degli argomenti stessi, che questa gestione dell'aula sia fatta in modo equilibrato, super partes, che lei sia garante effettivamente di tutti e non di una parte, al di là di chi sia il rappresentante di questa parte, e questo è l'impegno che lei nel suo discorso che aveva preparato e che poi ha dovuto leggere in seconda battuta davanti a quest'aula...lei attraverso il suo discorso si era fatta garante di tutti questi aspetti. Noi, Presidente, aspettiamo questa sua risposta oggi, perché questa sua risposta è veramente una questione pregiudiziale nei confronti del prosieguo di questa legislatura e nei rapporti in parte tra il Consiglio e il Governo e soprattutto tra l'intero Consiglio e tutto il mondo che ruota attorno a questa Regione e al Consiglio Valle, che è espressione dei cittadini che ci hanno eletto anche soprattutto per questo. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Non posso che condividere quelle che sono le caratteristiche che ha ben elencato e che io pienamente condivido sul ruolo che sono chiamata a ricoprire. Sarà mia premura, come ho peraltro anche annunciato in Conferenza dei Capigruppo, farvi pervenire quella che sarà la nota, che naturalmente, con il supporto delle strutture del Consiglio regionale, stiamo predisponendo di risposta al Presidente della commissione, quindi, per conoscenza, ai componenti della commissione proprio sul tema in questione.

Ha chiesto la parola il collega Bertschy, prego.

Bertschy (UVP) - Per tornare su quest'argomento e sulla Conferenza dei Capigruppo. Vorrei solo chiarire una volta per tutte che non siamo per conoscenza...ma siamo membri attivi e crediamo anche abbastanza protagonisti di questa fase. Vorremmo avere quanto meno lo stesso trattamento degli altri colleghi, come ho detto l'altro giorno, abbiamo difficoltà a capire quando si dice "noi", se si dice noi Ufficio di Presidenza, o noi membri di maggioranza. Il presidente della commissione è il presidente della commissione di tutti, non è il presidente della commissione della maggioranza, è il presidente della commissione di tutti e quindi intanto le chiedo di non inviarci la nota per conoscenza, ma in forma diretta.

La questione poi legata alla convocazione del Consiglio è stata affrontata e già verbalizzata e le date indicate sono o il 21 o il 24, quindi si poteva già annunciare che probabilmente ci saremmo riferiti a quelle date lì la prossima settimana per arrivare a fare il Consiglio, si doveva decidere quale delle due date poteva andar bene, quindi queste informazioni potevano già essere rese. Non abbiamo notizie di altre Conferenze di Capigruppo, quindi speriamo, ecco, di non essere convocati, come al solito, tra cinque minuti per venire a sapere cose che magari sono già state decise qualche giorno fa.

Ribadisco, come ha detto il collega Laurent Viérin, che ci aspettiamo veramente uno scatto d'orgoglio a difesa di tutti, ma soprattutto del ruolo del Presidente, che non è nominativo, è un ruolo istituzionale. Sappiamo che lei, quando vuole, lo sa rappresentare bene fuori dalla Valle d'Aosta, le chiediamo di rappresentarlo bene nell'aula, le chiediamo soprattutto di essere garante dei diritti che non sono di qualcheduno, ma di tutti noi. Aspettiamo allora una comunicazione formale per sapere se il Consiglio sarà il 21 o il 24, o se qualcuno ha già deciso che non sarà né il 21, né il 24. Grazie.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Su questo tema le chiederei, Presidente Rini, tanta attenzione e soprattutto la forma diventerà sostanza e le chiedo sinceramente, dato che il Presidente della II Commissione le ha fatto un quesito scritto, di risponderci prima della convocazione del Consiglio, perché io penso che sia diritto dei diciassette Consiglieri che hanno richiesto il Consiglio straordinario...perché non abbiamo informazioni, documentazioni e perché non possiamo operare, perché il passaggio grave è che noi non possiamo espletare il nostro mandato politico che i valdostani ci hanno conferito. Le chiederei quindi veramente prima di convocare il Consiglio...noi vorremmo avere una risposta, perché comunque i vertici nominati del gruppo CVA si sono rifiutati di rispondere ad un quesito, scritto nero su bianco, a firma del Presidente di commissione. Per noi questo è gravissimo, quindi, prima di convocare il Consiglio straordinario - e non per conoscenza, come diceva bene il collega Bertschy, ma direttamente -, noi vogliamo avere la risposta per poi programmare ed organizzare il prosieguo. Grazie.

Presidente - Grazie. Il collega Viérin ha chiesto la parola, prego.

Viérin L. (UVP) - Sì, Presidente, per ringraziarla per le sue precisazioni. Prendiamo atto che lei è d'accordo con noi, ma vorremmo avere qualche informazione in più, ecco, non ci basta l'enunciazione di principio. Le vorremmo semplicemente chiedere, al di là di quello che gli uffici le prepareranno, qual è la sua posizione nei confronti di quello che è successo in commissione. Insomma lei, prima di essere Presidente, è stata anche Consigliere, è stata nell'Ufficio di Presidenza e, assumendo il ruolo di Presidente del Consiglio, immaginiamo che abbia avuto una vaga idea di ciò che è il ruolo di Presidente del Consiglio e immagino anche che lei si sia fatta un'idea del ruolo delle commissioni. Ora, quello che noi le chiediamo oggi davanti a quest'aula è una sua idea, una sua interpretazione o, meglio, ciò che lei pensa in merito a ciò che è successo in commissione, perché quello che è successo in commissione non è mai successo. In una società di un gruppo...al di là di tutti i 116 negati di cui lei doveva essere garante e di cui non si è fatta garante, e noi continueremo a scrivere e le scriveremo direttamente come prevede il Regolamento interno, poi lei darà corso al tutto, al di là di questo, qui la questione è molto più grave, perché nell'espletamento del nostro mandato, come membri di commissione e anche come Consiglieri regionali, noi non abbiamo potuto aver accesso a certe informazioni in commissione. Lei ci deve dire, Presidente Rini, che idea ha in merito, perché ciò che lei doveva fare subito era difendere il Consiglio nei confronti delle società in oggetto, senza bisogno che un Presidente di commissione, o che noi rilevassimo la questione in aula, o che ci fosse una corrispondenza, lei è garante tutti i giorni di quest'aula.

Lei, anche se sui giornali dice che è stata informata così attraverso la convocazione stessa, tutti i giorni si deve informare di ciò che succede nelle commissioni, di ciò che è il lavoro dei commissari, come di ogni Consigliere regionale e lei fuori deve difendere quelle che sono prerogative che sono garantite dallo Statuto di autonomia al di là e prima ancora del Regolamento interno. Al di là del fatto di dire: "beh, ma sì siamo d'accordo con voi, mi farò garante di questa cosa", noi non stiamo vedendo da otto, da sette mesi nessuna azione che vada nella direzione di tutelare il ruolo del Consiglio, che lei presiede, quindi di sé stessa. È questa la questione grave che noi oggi poniamo di fronte a quest'Assemblea, al di là del Consiglio straordinario, al di là di tutte le azioni che noi continueremo a mettere in atto per difendere il ruolo di Consigliere e non di opposizione o di maggioranza, del Consigliere regionale, altrimenti facciamo prima altro che di ridurre la discussione che c'è il 25, 20, 19...ma aboliamo il Consiglio regionale, facciamo un organo monocratico dove uno decide o un gruppo decide per tutti e risolviamo il problema, altrimenti anche questi sono i costi della politica, ma cosa ci stiamo a fare qui se non possiamo sapere che appalti fa CVA, quante assunzioni ha fatto, o al casinò se è vero o meno che il figlio di un Assessore ci lavora, ma cosa ci stiamo qui a fare! Presidente, questo è il suo ruolo, noi non possiamo rivolgerci al Presidente Rollandin o al Governo, non è il loro ruolo: il loro ruolo è quello di garantire la parte operativa e di un loro programma che stanno portando avanti, lei invece deve garantire tutti noi.

Presidente - Solo per risponderle sulla questione della tutela relativamente all'accesso agli atti del 116, dove credo che la mia posizione sia sempre stata chiara, tra l'altro, assunta in quest'aula, ogni volta che siamo stati informati, lì dobbiamo essere informati, di una mancata comunicazione, abbiamo provveduto tempestivamente a richiedere, con i mezzi che ci sono messi a disposizione, quindi su questo credo...

Per quanto riguarda, invece, la questione delle commissioni, come le ho già detto prima, e lo ripeto, sto facendo degli approfondimenti, richiede degli approfondimenti che abbiano anche un fondamento giuridico per poter dare risposta puntuale, per poter chiarire nella maniera più comprensibile, anche per quella che sarà l'attività futura e proprio nella tutela dell'interesse per lo svolgimento migliore del ruolo di tutti e di ognuno, la questione; sarà mia premura prontamente farvi pervenire una risposta, che appunto deve essere ponderata e deve avere alla base anche un approfondimento puntuale.

Bene, possiamo passare...su questo io ricordo che nelle comunicazioni abbiamo un intervento a testa, abbiamo derogato, perché i temi erano tanti, quindi, oltre i due interventi, vi chiedo, però, colleghi, stiamo...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...va bene, io vi ringrazio. Ha chiesto la parola il collega Ferrero, prego collega.

Ferrero (M5S) - Grazie.

Mi unisco a quanto hanno detto i colleghi di minoranza, noi gradiremmo, e pensiamo sia un nostro diritto, avere prontamente delle risposte in merito ai quesiti che sono stati posti, se continuiamo a parlare di pareri legali, di interpretazioni...c'è un Regolamento del Consiglio che almeno per questo punto è chiarissimo: prevede che il diritto di accesso sia incondizionato anche per quanto riguarda le società partecipate e che non possono essere opposti motivi di privacy per esibire o far avere dei documenti ai Consiglieri regionali, che sono tenuti al segreto, se si tratta di dati sensibili, e quindi di che cosa stiamo parlando? Stiamo cercando di menare ancora il can per l'aia e di portare avanti la questione. Stesso discorso per quanto riguarda la data del Consiglio straordinario. Abbiamo fatto una commissione di Capigruppo, sono venute fuori due date, insomma, avevamo raggiunto un accordo, erano quelle le due date di riferimento, adesso sentiamo altre voci, allora che ci sia detto una volta per tutte se andiamo a fare la presenza, il teatrino tanto per fare quel tot di riunioni, oppure se decidiamo nelle sedi che sono deputate a queste decisioni quello che dobbiamo decidere, se decide qualcun altro, evitiamo di perdere tempo. Noi vogliamo quindi solo avere, diciamo, la situazione attuale, in questo momento, qual è, quali sono le risposte, non vogliamo avere la solita dilazione nei tempi che riporta in avanti tutto quello che deve essere deciso. Grazie.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Brevissimo perché, come ha ricordato lei, il Regolamento ci consente un solo intervento, quindi la ringrazio per questa cortesia, però ci tengo a precisare quanto ho già avuto modo di esprimerle ed esprimere ai colleghi Capigruppo nella riunione dei Capigruppo, che, secondo me, siamo in una situazione molto strana, nel senso che su qualsiasi argomento noi dobbiamo andare a fare degli approfondimenti giuridici per conoscere il nostro Regolamento. Io francamente non conosco nessuna assemblea, dal Parlamento europeo fino alla pro loco di paese, che possa funzionare se non sa qual è il Regolamento interno. Ci deve cioè essere qualcuno che è garante di questo Regolamento interno, che si prende la responsabilità di dire: "la linea è questa" e poi si fanno gli approfondimenti giuridici, poi ci sono i ricorsi, i controricorsi, ma non può esserci una vacatio legis, un'assenza di norma in cui viviamo in un limbo. Noi dobbiamo sapere che...e poi, se mi consente, la prassi, glielo avevo suggerito, ci ha suggerito alcune esperienze. Nella passata legislatura i 116 chiedevano delle cose ben precise, non è che non c'erano i 116 nella passata legislatura, c'erano meno Consiglieri di minoranza, ce n'erano meno, ma addirittura discutemmo di un caso qui, in Consiglio regionale, di una fuga di notizie derivata da un 116. Non era quindi in discussione lo strumento 116, ma il fatto che il Consigliere dovesse avere la cura di mantenere riservata la notizia. Adesso, invece, sta entrando in specie l'istituto del 116 ed è questo che io non accetto che lei non esca pubblicamente a dire: "il 116 non si tocca", poi facciamo tutti gli approfondimenti giuridici di ogni 116, per vedere se c'è qualcuno che ha chiesto chi è la fidanzata dell'amministratore tal dei tali, chi ha fatto delle domande non corrette, ma l'istituto del 116 è inviolabile. Io, Presidente del Consiglio, fossi lei, direi: "non si deve toccare". Quale interpretazione giuridica deve arrivare? Quale norma dobbiamo andare a scavare? Io attendo con ansia, per tempo, tutte queste delucidazioni che chissà quale leguleio, chissà quale studio legale andrà a scrivere per limitarci tutti, cari colleghi di maggioranza, per limitarci tutti. Per andare a dire che le nostre commissioni consiliari sono un po' meno commissioni consiliari di quelle del Piemonte, noi che siamo autonomia a Statuto speciale, che deriviamo la prerogativa di Consiglieri da una legge costituzionale, siamo un po' meno del Consigliere dell'Umbria, che è un po' meno del Consigliere del Veneto, che due o tre Consiglieri arrivano in aula e dicono: "vorremmo una commissione speciale su quella cosa lì", "subito, avanti, non c'è niente da nascondere" nelle altre Regioni, qui da noi sta diventando un caso mondiale. Ci avete detto: "non facciamo commissioni di inchiesta perché le commissioni consiliari non hanno limiti", ci fu un dibattito in cui io portai tutta una serie di considerazioni, si disse: "no, che commissione di inchiesta, qui le commissioni possono sfrondare e vedere tutte le questioni!", benissimo, se c'è qualche Consigliere regionale che viola la privacy, che fornisce informazioni in modo non corretto, quello va sancito, ma che un Consigliere regionale abbia diritto all'accesso agli atti...non aspetto nessun parere legale, Presidente del Consiglio, le ribadisco quello che ho avuto modo...e lo dico in modo garbato, secondo me, abbiamo veramente bisogno di qualcuno che in questo momento difenda le nostre prerogative. Vorrei che lei fosse l'interprete di questo sentire che, devo dire, è di tutti i 35 Consiglieri regionali, non può essere che un dipendente nega al suo datore di lavoro l'accesso agli atti, ma è ridicolo! Perdiamo cioè due anni in questioni legali su questa vicenda? Spero di no.

Presidente - Grazie collega Donzel. Possiamo andare avanti? Ha chiesto la parola ancora il collega Gerandin, prego.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Sì, era solo per riprendere un po' il senso del suo intervento, quando lei dice: "noi dobbiamo approfondire", beh, noi ci preoccupa, ecco, che ci sia necessità di approfondire qualcosa che a noi pare che il Regolamento sia chiarissimo, poi le chiediamo semplicemente di far applicare il Regolamento, non di approfondirlo. Ci preoccupano questi approfondimenti, anche perché comunque abbiamo sentito anche le dichiarazioni del Presidente della Giunta, che diceva che le commissioni consiliari hanno potere consultivo e non ispettivo. Noi l'abbiamo sentito in diretta ad una radio, ecco, per cui non vorremmo che quest'approfondimento andasse nella direzione di trovare alcune scappatoie per condividere il pensiero del Presidente e dico questo quando...perché noi i quesiti che abbiamo posto li abbiamo posti a delle società partecipate, dove il 100 percento è pubblico. Noi l'avremmo accettata una norma interpretativa se avessimo chiesto ad una società privata di dirci qual era l'indirizzo, qual era il metodo di assunzione e quant'altro, noi lo abbiamo chiesto a società pubbliche. A me veramente allora mi viene difficile capire come mai ci sia necessità di approfondire quando si chiede un percorso chiaro, che quest'aula ha condiviso mediante delle mozioni che vanno in questa direzione, si è impegnata con delle mozioni che vanno in questa direzione, per cui veramente non riusciamo a capire che cosa ci sia da approfondire. Noi gradiremmo che lei schiacciasse il tasto e che dicesse: "su questo non c'è nulla da approfondire, da adesso in avanti se qualcuno non rispetta questo, io, in quanto Presidente, non mi limito a sollecitare la trasmissione di documenti, io comunico a chi ha nominato questi vertici che prenda provvedimenti", questo è il passaggio da fare. Io, veramente, avrei sperato che qualcuno della maggioranza, qualche presidente di commissione prendesse la parola e dicesse che in questo momento si sta mortificando il ruolo dei Consiglieri, si sta mortificando anche il ruolo della maggioranza! Si vede il disagio, si legge il disagio, anche qualcuno vuole magari provare a mascherarlo quando c'è una cosa del genere e condivido quando il Presidente La Torre dice: "a me, nella mia vita politica, non è mai successo un fatto del genere, mai successo!". Penso allora che ci sia qualcosa che non funziona in tutto questo, non c'è nulla da andare ad approfondire, c'è solo da prendere delle decisioni, dire che il Regolamento non è interpretativo, il Regolamento si applica e soprattutto che da adesso in avanti si cambia marcia. Si comunica che chi non è stato in grado di dare questa trasparenza non deve più rimanere ai vertici di queste società. Allora, semplicemente, per dire, veramente, Presidente, le chiediamo uno sforzo in più, perché se lei, come ci ha detto, vuole essere il Presidente di quest'Assemblea e, come ci ha detto prima sul passaggio relativo al discorso del Senato delle Regioni, vuole essere il portatore del pensiero dell'autonomia, beh, le faccia rispettare queste autonomie e rispettare l'autonomia significa rispettare quelli che sono i contenuti del nostro Statuto, del nostro Regolamento! Questo è quanto, ecco, non è...ci pare veramente l'ABC, nel senso che non c'è nulla da interpretare, ma solo da fare rispettare. Grazie.

Presidente - Guardi in parte condivido quello che ha detto, tant'è che non abbiamo mai messo in discussione l'articolo 116 e in ogni occasione è sempre stata nostra premura, la premura di questa Presidenza fare rispettare quest'articolo, che, come lei ben dice, non è interpretabile. Altra questione invece è l'accesso agli atti, dove giustamente, anche per la copiosa giurisprudenza in materia, stiamo portando avanti degli approfondimenti su questo tema.

Ha chiesto la parola il collega La Torre, prego.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Giustamente sono stato chiamato in causa e credo che debba intervenire in qualità di Presidente della commissione, che poi è l'oggetto della discussione, ma innanzitutto io ribadisco - e credo che l'aula mi potrà dare atto di questo - che, come Presidente della commissione, io ho cercato di essere il Presidente di tutta la commissione, così come ho cercato anche di tutelare e di rispettare quelli che sono gli uditi. Sto parlando in generale, complessivamente, di tutti quelli che abbiamo udito. È evidente che ci siamo trovati in una fase di impasse, che è derivata probabilmente da quella che può essere anche una diversa valutazione o interpretazione che è avvenuta tra la commissione e una delle partecipate, che era stato...

Io non ho dubbi sul Regolamento, sul 116 e quindi sul ruolo delle commissioni: secondo me, è chiarissimo sia il 116 che il ruolo delle commissioni. Non sono neanche così preoccupato, diciamo, di quella che dovrebbe essere la risposta del Presidente del Consiglio, perché, in effetti, in una lettera mi ha già risposto dicendo che puntualmente in tempi brevissimi mi darà delle precisazioni.

Come Presidente, sì, mi sono preoccupato e l'ho anche messo a verbale quando ho chiesto per favore alla commissione di udire, la commissione non voleva udire, diciamo, la partecipata, in questo caso la CVA, io ho chiesto invece di udirla e ho fatto mettere anche a verbale, facendo rilevare alla CVA stessa che la lettera di risposta rientrava probabilmente nella loro facoltà di rispondere, ma che, se non voleva rispondere alle domande, doveva dire: "non rispondiamo alle domande", perché molti dei passaggi nella lettera di risposta, che sembra scritta da un avvocato, e questo dà un po' di fastidio onestamente, perché il rapporto che ci dovrebbe essere tra una commissione della Regione e una partecipata della Regione dovrebbe essere un rapporto...come dire? anche contraddittorio, ma sicuramente sempre basato su un rapporto costruttivo, e quindi alcuni passaggi della lettera, a mio avviso, non erano opportuni. In questo senso, proprio perché la commissione stessa ha evidenziato questa difficoltà, ho scritto al Presidente del Consiglio. Devo anche dire, con la stessa onestà, che io ho fatto presente anche alla commissione che alcune delle domande - mi dovrà dare atto Chatrian - io non le condividevo, nel senso che erano, secondo me, troppo cariche di implicazioni anche in termini di risposte di impegno, nel senso che le domande dovrebbero essere più semplici e più, diciamo, facilmente rispondibili, ciò detto, non vuol dir niente, nel senso che io devo essere al di sopra delle parti. In questo senso quindi ribadisco che, per quello che mi riguarda, io credo di sapere perfettamente qual è il compito della commissione, però, siccome c'è stata una impasse, c'è stato un momento di difficoltà, forse se solo ci diciamo tutti insieme, approfittando anche del Presidente del Consiglio: "facciamo un buon lavoro insieme", così ci capiamo e poi lo spieghiamo bene a tutti e vediamo se le cose funzionano.

Presidente - Possiamo passare al punto...ha chiesto la parola il collega Guichardaz. Invito solo a prenotarvi così possiamo programmare i lavori.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Solo per farle un refresh di memoria, come lei ha dichiarato di non aver mai, diciamo, negato la corretta procedura alle nostre richieste di chiarimenti sul 116, io le ricordo che almeno una volta è successo, non ricordo se il 116 riguardava notizia circa il dottor Ferrari o il Signor Rusci, ma le ricordo, Presidente, che le dovetti sollecitare un intervento entro i termini riguardo ad una risposta del Presidente Rollandin, che considerava la mia richiesta di domande come una sorta di opinioni personali sulle quali non era dovuta nessun tipo di risposta. Lei non inviò entro i cinque giorni che il Regolamento prevede la richiesta di chiarimento al Presidente Rollandin, tanto che gliela dovetti sollecitare e il Presidente Rollandin non ricordo neanche più se mi rispose nei successivi 10 giorni, fatto è che quella volta ci fu quanto meno non so se una dimenticanza, o una violazione, poi, se vuole, ci confrontiamo sui termini, ma sono del tutto sicuro, solitamente sui tempi ho abbastanza, insomma, la memoria lunga.

Riguardo poi alla questione della mancata risposta da parte dei vertici di CVA ad alcune nostre domande, secondo me, imbarazzanti per loro, ma imbarazzanti probabilmente anche per qualcun altro e per qualcuno che evidentemente non aveva interesse che si rispondesse. Io voglio fare due considerazioni: intanto il dottor Trisoldi, Presidente di CVA, risponde in quella lettera non sulla pertinenza o meno delle nostre domande, ma su quella lettera dice che CVA è stata sufficientemente collaborativa e corretta nei nostri confronti, che quella collaborazione e quella correttezza non rientravano, diciamo, nei suoi compiti istituzionali e che quindi dovevamo evitare di continuare a rompergli le scatole sostanzialmente, perché, nel momento in cui il Presidente di una controllata al 100 percento, anche se per tramite di Finaosta, e qua abbiamo poi fatto tutte le filosofie sulle scatole cinesi che in qualche maniera interrompono una continuità con il Consiglio...beh, io credo che un Presidente di una controllata e partecipata e i dirigenti non possano in una lettera ufficiale dire che loro si stanno comportando correttamente e che noi della commissione, che i commissari gli stanno facendo perdere tempo e stanno creando problemi ai loro uffici amministrativi per reperire il materiale, perché ciò che è stato scritto in quella lettera. Gli stiamo provocando delle diseconomie a causa delle nostre continue richieste di chiarimenti. Se le richieste di chiarimenti fossero evase per tempo e se la collaborazione non fosse solo ostentata, ma fosse una reale collaborazione, probabilmente il Consiglio e la commissione consiliare non avrebbe bisogno di insistere così pedantemente.

Altra questione tanto per inviare un messaggio a chi di dovere...i presidenti delle partecipate e controllate non possono entrare nel merito di questioni e di scelte politiche di questo Consiglio. Il Presidente Trisoldi nella sua lettera ha fatto tutta una disquisizione sull'opportunità e l'inopportunità della commissione di inchiesta...e il fatto che fosse stata rigettata, reiettata la commissione di inchiesta implicava, diciamo, uno smorzamento, un annacquamento del significato della nostra azione consiliare...beh, un invito al Presidente del Consiglio di riprendere - perché questo è un ruolo che lei può esercitare, Presidente - chi si permette di mettere il naso, chi si permette di disquisire in questioni che competono solo ed esclusivamente il Consiglio, le commissioni ed eventualmente le istituzioni. Grazie.

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Présidente.

Giusto per dare il mio contributo a quest'interessante dibattito, che forse sta trasformando proprio un po' questo Consiglio nel Consiglio sulle partecipate. Anch'io ho fatto delle richieste 116 alle società partecipate direttamente ed indirettamente dalla nostra Regione e nella fattispecie ho fatto una richiesta al Casinò di Saint-Vincent molto più semplice rispetto a quella che contestava un po' il Consigliere La Torre, che diceva essere molto complessa, quella fatta a CVA. La mia domanda era molto secca e molto semplice...in Consiglio regionale avevo sollevato il problema del fatto che la Casinò avesse fatto pubblicità per sé stessa sui giornali locali, contravvenendo, a mio parere, al disciplinare e ho fatto una richiesta, che naturalmente non è arrivata in tempo per la data in cui tale argomento è stato discusso in Consiglio, ma ho fatto una richiesta molto semplice: chiedevo al Casinò di conoscere le spese sostenute per l'acquisto di spazi pubblicitari comparsi su tutte le testate locali, cartacee e on line, comprese le pagine regionali delle testate nazionali, per gli anni 2010-2011-2012-2013, una domanda molto semplice e secca per la quale hanno sicuramente la risposta. Ecco, la risposta mi è stata fornita corredata da una lettera, che non saprei come definire se non intimidatoria, perché viene ricordato, ancora una volta, che "la società non rientra tra i soggetti che hanno caratterizzazione pubblicistica neppure se si tiene conto del concetto esteso a soggetti privati gestori di servizi pubblici in concessione. Essa svolge un'attività imprenditoriale, pertanto l'ipotesi di accesso alle informazioni e ai suoi atti, che attengono alla sua gestione imprenditoriale, alle scelte strategiche, alla gestione del patrimonio... - eccetera -, a nostro sommesso avviso, è estranea ai legittimi controlli demandati ai Consiglieri regionali - per una richiesta di questo tipo, eh... - tale potere di controllo, a nostro avviso, nel caso di specie deve subire una legittima restrizione e non può essere estesa alle società che hanno la nostra natura, in quanto la conoscenza di dati aziendali riservati potrebbe pregiudicare la resa economica dell'attività imprenditoriale esercitata, avvantaggiare i diretti concorrenti". Per una richiesta di questo tipo, mi è stata fatta questa risposta, io credo che si commenti da sola. Forse è il caso di ricordare che l'articolo 116 del Regolamento del Consiglio dice chiaramente: "i Consiglieri, senza interferire con la regolarità dei servizi, hanno diritto di ottenere dall'Amministrazione regionale, dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie e dalle aziende dipendenti dalla Regione e dalle società da essa direttamente o indirettamente partecipate, le informazioni utili all'espletamento del loro mandato e di ottenere copia gratuita dei documenti amministrativi richiesti". Ecco, è questo, Presidente Rini, che noi le chiediamo di tutelare, è questo diritto dei Consiglieri regionali.

Approfitto anche per ribadire la richiesta di quanto è stato...della documentazione di cui si era richiesta copia al Signor Luca Frigerio quando è venuto in audizione in Consiglio regionale, che ancora non è pervenuta e che lo stesso aveva garantito sarebbe stata trasmessa.

Presidente - Grazie. Non ci sono altri? Possiamo passare al punto 2 all'ordine del giorno? Scusi, collega Grosjean, non avevo visto, vi chiedo per quello di prenotarvi prima, onde evitare di togliere la parola. Prego collega Grosjean, ha la parola.

Grosjean (UVP) - Grazie Presidente.

Non mi sono prenotato, perché aspettavo delle risposte. È un'ora e mezza che stiamo formulando delle domande e le risposte non so, o io proprio sono assente, oggi forse è un giorno un po'...e la mia testa non ancora collegata, ma di gran risposte su tutte le richieste non ne ho avute. Almeno su alcune cose pratiche, cioè la data del prossimo Consiglio, del Consiglio straordinario che abbiamo richiesto, almeno una cosa ci risponda, di tutto il resto vedo lei annuisce, però di risposte niente. Non siamo qui a perdere tempo, continuiamo a rinviare, dice: "sì, sì", però mi sembra che stiamo veramente perdendo tempo in questo Consiglio.

Presidente - Mi auguro che nessuno qui in quest'aula pensi che stiamo perdendo del tempo, perché ogni dibattito è costruttivo e, collega Grosjean, credo che anche quello di stamattina lo sia. Per quanto riguarda le risposte, quelle che sono nella mia disponibilità, io le ho fornite puntualmente alle questioni che sono state sollevate. Peraltro ho richiesto e comunicato che sto facendo degli approfondimenti e che, appena avrò risposte più puntuali e precise, proprio nel rispetto di tutti e di ognuno, ve le fornirò. La parola al collega Chatrian per mozione d'ordine, prego.

Chatrian (ALPE) - Gradiremmo avere risposta da lei se questo pomeriggio, finalmente, avremo la documentazione del Signor Frigerio, ecco, perché si era impegnato due settimane fa in questo Consiglio. Gradirei avere una risposta puntuale da lei, Presidente, perché mi ricordo, due settimane fa avevo chiesto a lei di far da garante su questa richiesta fatta in aula...segreta.

Presidente - Collega, sarà mia premura, naturalmente sollecitare questa documentazione. Dipendesse direttamente da me, potrei darle una risposta precisa, per quel che mi riguarda, le assicuro che immediatamente, forse così è più chiaro, provvederò a richiederla, va bene collega? E poi le comunicherò. Non ci sono altri?

Punto n. 2 all'ordine del giorno.