Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 354 del 16 gennaio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 354/XIV - Interpellanza: "Ipotetiche richieste di rinvio del pensionamento da parte del personale medico".

Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Fabbri.

Fabbri (UVP) - Merci Madame.

La nostra interpellanza ha lo scopo di conoscere eventuali deroghe al contratto del personale medico o proroghe alla loro attività presso l'AUSL della Valle d'Aosta, oltre gli anni limiti per il pensionamento. Tali deroghe o proroghe dovrebbero essere poste in essere esclusivamente in casi di notevole gravità, come la carenza di personale altamente specializzato, oppure per opportunità al fine di evitare la mobilità passiva dei cittadini valdostani, sempre però che non esista una via alternativa per risolvere il problema. In caso contrario, questi atti potrebbero essere considerati come delle agevolazioni e sarebbero di gravità particolare e anche controproducente, anche in considerazione della crisi occupazionale giovanile che l'Italia e la Valle d'Aosta - purtroppo anche la Valle d'Aosta - stanno cercando di arginare.

La interpelliamo perciò per sapere se vi siano medici che abbiano richiesto e ottenuto queste proroghe della loro attività presso la nostra Azienda sanitaria locale oltre il limite della pensione di anzianità dei 65 anni; se vi siano medici, seppur in pensione, che esercitino ancora nella nostra Unità sanitaria. In caso affermativo, vorremmo conoscere le motivazioni reali di queste proroghe o deroghe, il tipo di collaborazione instaurata da un punto di vista normativo e qual è la norma esistente in questi casi. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur Fosson.

Fosson (UV) - Sì, grazie Presidente.

Intanto, condivido sicuramente le premesse: uno a 65 anni non può continuare a fare un mestiere difficile; non può alzarsi di notte per operare un malato, ad esempio, anche se, purtroppo, la normativa si è complicata notevolmente negli ultimi anni, e non è quella che lei ha riferito. Infatti, oltre al criterio dei 65 anni, uno andava in pensione e poteva avere 2 anni di deroga dall'azienda, e qui il discorso poteva essere valido se veramente il medico aveva quei requisiti che diceva lei, di straordinarietà, sennò rispetto ai 5 anni avremmo negato a molti tale opportunità. C'è anche il problema grosso, a mio avviso, su cui si fonda tutto, dell'età anagrafica e dell'età reale, perché se lei pensa che il compianto dottor Parini è mancato a 63 anni, ma aveva a 63 anni un'energia, una capacità tale che pochi giovani gli stavano dietro, e a 65 anni lui avrebbe avuto, secondo me, più che diritto ad esercitare altri 2, 3 o 4 anni. Le cito però l'unico caso che conosco di straordinarietà per cui avrei prolungato una normativa di questo tipo. Negli altri casi è molto pericoloso, c'è l'invecchiamento anche dei professionisti, e c'è l'invecchiamento anche dei primari, non è che questi non invecchino mai...

Lei sa però che il Governo Berlusconi portò il pensionamento degli universitari a 70 anni, ma soprattutto - ed è questo quello che complica moltissimo - se lei legge l'articolo 22 della legge 183 del 2010, questo dice: "Al comma 1 dell'articolo 15...i dirigenti medici e del ruolo...fatta salva l'applicazione dell'articolo...sono sostituite dalle seguenti: ovvero, su istanza dell'interessato, al maturare del 40° anno di servizio effettivo". Qui è stato complicato tutto, nel senso che l'interessato non può andare in pensione, se non ha raggiunto i 40 anni effettivi di servizio, e questo perché il pensionamento è passato da un sistema retributivo ad un problema contributivo.

Lei mi dice: "ma uno a 60 anni avrà 40 anni di servizio effettivo"...ma invece non è così. Purtroppo ci sono dei sanitari che hanno 67-68 anni, eccetera, che non hanno i 40 anni di servizio effettivo. Questa è la regola nazionale, ci possono essere delle prese di posizione regionali del Consiglio dei Primari, eccetera, ma direi che questo non è l'elemento da prendere in considerazione. Il problema principale è questo dei 40 anni. Se noi a 67 anni mandiamo in pensione qualcuno che non ha ancora i 40 anni di servizio effettivo e lei dice che non è possibile...ma si sta verificando, vi è anche da considerare che ci sono dei ricorsi al TAR di casi analoghi...sennò sarei d'accordo con lei, su una deroga per casi eccezionali e, come le ho detto, a questo punto ne conosco solo uno, però l'applicazione di questo articolo 22 di questa legge del 2010 sta creando tutta una problematica in materia.

Presidente - La parola al Consigliere Fabbri.

Fabbri (UVP) - La ringrazio Signor Assessore.

Sì, effettivamente c'è questo problema dei 40 anni che possono far scattare i 65 anni. Comunque, già ieri, in una precedente risposta ad un'interpellanza di un collega, c'era stata questa presa di posizione positiva nella stabilizzazione del personale dell'ASL, e quindi abbiamo potuto sentire ed apprezzare la volontà dell'azienda per regolarizzare situazioni di precarizzazione, e questo non può essere naturalmente che un atteggiamento positivo, in questo momento così difficile. Ci auguravamo appunto, come lei tra l'altro ci conferma, che anche questo tipo di atteggiamento viene applicato, qualora sia possibile, nel caso del pensionamento dei medici. Grazie.

Président - Merci. Point 27 à l'ordre du jour.