Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 96 del 25 settembre 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 96/XIV - Interrogazione: "Definizione degli obiettivi prioritari per il programma di sviluppo rurale della Valle d'Aosta 2014-2020".

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Testolin.

Testolin (UV) - Merci Président.

Punto 1: "se nel programma di sviluppo rurale della Valle d'Aosta 2014-2020 sono stati definiti gli obiettivi prioritari su cui concentrare le misure più significative e, nel caso, quali sono questi obiettivi". Si segnala come la bozza di regolamento sullo sviluppo rurale nel periodo 2014-2020 individua, in continuità con l'attuale periodo di programmazione, i 3 obiettivi generali: competitività del settore agricolo; gestione sostenibile delle risorse naturali e azioni per il clima; sviluppo territoriale equilibrato; e le 6 priorità dell'Unione Europea in materia di sviluppo rurale: promuovere il trasferimento di conoscenze ed innovazione nel settore agricolo e forestale, nelle zone rurali; protezione di competitività nell'agricoltura in tutte le sue forme e la redditività delle aziende agricole; promuovere l'organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo; preservare e ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall'agricoltura e dalle foreste; incentivare l'uso efficiente delle risorse e il paesaggio ad un'economia a bassa emissione di carbonio e resilienti al clima nel settore agroalimentare e forestale; adoperarsi per l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.

Nella primavera 2013, il Governo regionale, nel documento "Stratégies VdA 2020", ha delineato le sue priorità di intervento per il settore agricolo, da attuare principalmente attraverso il programma di sviluppo rurale 2014-2020: mantenimento del tessuto agricolo sul territorio regionale, migliorando la competitività delle aziende agricole e, nel contempo, garantendo la tutela del paesaggio e la sua umanizzazione; qualità e valore aggiunto delle produzioni, con particolare attenzione al prodotto fontina; priorità ai giovani agricoltori al ricambio generazionale; diversificazione delle produzioni agricole e delle attività aziendali; promuovere lo sviluppo locale di tipo partecipato.

Su queste attività regionali, ma non solo, si concentrerà l'azione del PSR 2014-2020, secondo una logica di intervento che, oltre a garantire la piena continuità con l'attuale PSR, si incardina sulle sei priorità dell'Unione europea di cui sopra. In quest'ottica, le misure più significative dell'attuale programma saranno tradotte, previo adeguamento, ai nuovi dispositivi comunitari nel piano di sviluppo rurale 2014-2020. Con apposito provvedimento dirigenziale, nell'ottobre 2012, la costituzione del PSR 2014-2020 è stata affidata ad un gruppo di lavoro assessorile, coordinato dalla Struttura politiche regionali per lo sviluppo rurale, che vede il coinvolgimento anche del Dipartimento risorse naturali. Nel gruppo di lavoro principale sono stati creati alcuni sottogruppi di lavoro, dedicati ad argomenti specifici quali: i giovani agricoltori, gli investimenti aziendali, le misure ambientali, la diversificazione in attività non agricole e le connessioni con il primo pilastro della PAC. Ai sottogruppi partecipano le associazioni di categoria e l'Institut agricole. Allo stato attuale, il risultato dei lavori dei vari sottogruppi è stato l'elaborazione delle prime bozze di schede di misura per il PSR 2014-2020. Per la definizione delle stesse, l'autorità di gestione del PSR terrà conto dei contributi delle strutture regionali e del partenariato socioeconomico ambientale ed istituzionale, pervenuti nel corso del 2013, a seguito della condivisione del documento "Stratégies VdA 2020".

Punto due: "se rimarranno come tali per il prossimo settennio i premi e le misure a sostegno del mancato reddito degli agricoltori o se ne prevede una diversa modulazione"; si segnala come, nel nuovo periodo di programmazione, l'integrazione al reddito degli agricoltori potrebbe essere garantita da una maggiore connessione tra i premi diretti del primo pilastro della PAC e le misure a superficie del secondo pilastro, vale a dire sullo sviluppo rurale. In merito ai premi diretti, la discussione sia a livello comunitario, sia a livello nazionale, è ancora aperta. Dal punto di vista operativo, gli Stati membri dovranno procedere alle seguenti attività: scelte e fissazioni dei massimali delle diverse componenti del pagamento diretto, definizione dei criteri di assegnazione dei titoli, gestione della riserva nazionale, definizione della soglia minima di pagamenti, definizione di agricoltore attivo, applicazione della regionalizzazione del pagamento e definizione dei relativi criteri identificativi delle Regioni, convergenza interna (modalità, tempi e limiti). Non è quindi possibile, allo stato attuale, stimare la futura incidenza dei premi diretti sul reddito delle aziende agricole valdostane. Peraltro, sta proseguendo l'azione politica e tecnica di confronto presso le istituzioni europee, che l'Assessorato dell'agricoltura svolge in modo costante e unitamente alle Regioni e Province autonome dell'arco alpino.

In merito alle misure a superficie dello sviluppo rurale (indennità compensativa, indennità natura 2000, agroambiente, agricoltura biologica), per comprendere le reali possibilità e i nuovi vincoli è necessario attendere la pubblicazione dei testi definitivi dei regolamenti per lo sviluppo rurale e sul primo pilastro, nonché gli altri atti delegati, che la Commissione europea si riserva di redigere ai sensi dei suddetti regolamenti. Ciononostante, per l'indennità compensativa nelle zone svantaggiate, sembra confermato un premio massimo di circa 450 euro a ettaro che, pur risultando leggermente inferiore ai premi massimi stabiliti dall'attuale PSR, potrebbe essere aumentato nelle zone svantaggiate attraverso opportune giustificazioni. L'eventuale differenza di premio, inoltre, potrebbe essere compensate dalle nuove componenti del primo pilastro, segnatamente il premio base, la componente aggiuntiva per le zone svantaggiate e il greening che, stante alle prime indicazioni, potrebbe essere un vantaggio delle agricolture estensive, quali quella nostra di montagna.

In merito alle altre misure a superficie, sono allo studio nuove azioni volte al mantenimento e alla conservazione di pratiche agricole tradizionali, il cui venir meno porterebbe al degrado delle superfici coltivate e alla perdita di biodiversità. Si tratta di una novità molto interessante per la Valle d'Aosta che è stata reintrodotta nelle linee guida comunitarie e che permetterebbe di elaborare azioni agroambientali più adeguate alla realtà regionale. In sintesi, è prevista una rimodulazione delle misure a sostegno del mancato reddito, ma il programma del sistema premiale deve essere considerato nella globalità degli interventi sul primo e sul secondo pilastro, e non è oggi possibile quantificare l'impegno in termini compensativi, tenuto anche conto del fatto che il riparto tra le Regioni delle risorse UE, destinate all'Italia, è ancora da discutere e da definire. La stima è che la quantità di risorse europee e statali che arriveranno alla Valle d'Aosta per il settennio 2014-2020 dovrebbe comunque essere in linea con la dotazione del PSR 2007-2013.

Punto tre: "cosa succederà nel 2014, anno in cui sarà esaurito il PSR 2007-2013 ma non sarà ancora entrato in vigore il PSR 2014-2020, soprattutto per quanto riguarda le misure di sostegno al reddito agricolo senza le quali molte aziende sarebbero costrette alla chiusura"? Con la nuova programmazione 2014-2020, il meccanismo della codecisione del Parlamento europeo e del Consiglio europeo è stato adottato anche per le politiche agricole, ma sta determinando un prolungamento dei tempi di approvazione delle proposte regolamentari per la nuova PAC 2014-2020, le quali dovrebbero essere licenziate entro la fine del 2013 o nei primi mesi del 2014. Obiettivo delle Regioni è di vedere approvati i propri PSR entro il termine del 15 maggio 2014, termine che permetterebbe l'ammissibilità delle domande 2014 al nuovo PSR, attingendo quindi da subito alle risorse dello stesso. Tuttavia, tenendo conto che i regolamenti non sono ancora stati approvati, e in base all'esperienza dei precedenti PSR che hanno richiesto per le Regioni lunghi negoziati per la Commissione europea, si ritiene difficoltoso poter disporre del nuovo PSR approvato entro il 15 maggio prossimo, il che determinerebbe la necessità, per pagare i premi a superficie 2014, di dover ricorrere a risorse regionali da erogare nel corso del primo anno. Nell'attuale fase di programmazione 2007-2013, la Regione, al fine di garantire l'attuale livello dei premi, ha pesantemente contribuito al PSR con fondi aggiuntivi propri per oltre 50 milioni di euro. La garanzia di analoghi livelli di premio per il periodo 2014-2020, al di là del peso che potrà avere il primo pilastro nella composizione dello stesso, richiederebbe nuovamente, da parte della Regione, uno stanziamento di cospicue risorse aggiuntive proprie, i cosiddetti "Top-up". La valutazione, in questo senso, è comunque vincolata all'effettiva capacità e possibilità di poter garantire questi impegni, i fondi, stante l'attuale situazione economica e finanziaria.

Pertanto, per ritornare al 2014, l'alternativa ipotetica al pagamento con i fondi di un PSR già approvato è quella di una campagna 2014, che diventerà trascinamento del PSR 2007-2013, per il cui finanziamento sarebbe necessario uno stanziamento di specifiche risorse regionali aggiuntive proprie, da reperirsi sui bilanci 2014-2015. Tale possibilità non potrà però, ovviamente, prescindere dall'analisi delle possibili disponibilità finanziarie; se poi volete, farò avere una copia della stessa.

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Grazie Assessore per la sua risposta.

Questa iniziativa potremmo discuterla penso per ore, dato che richiede...l'obiettivo nostro era quello di chiedere un attimo la fotografia di cosa si è fatto e di cosa state facendo come Governo regionale, soprattutto.

Parto dalla terza risposta. La linea rimane telle quelle a quella della scorsa legislatura: già allora, l'allora Assessore Isabellon ci disse che per la copertura 2014 si dovranno cercare dei fondi regionali per dare corso...diciamo alla parte finanziaria. Auspico assolutamente che il Governo regionale innanzitutto, da subito, non dal 2015, da subito, nel 2014, accantoni realmente queste risorse.

Ma i due punti più importanti, a nostro avviso, erano il punto 1 ed il punto 2. Grazie Assessore che ci ha illustrato soprattutto le bozze di regolamento, le linee guida della Comunità europea, i grandi macrosistemi, le grandi macrolinee o le eventuali rimodulazioni. Noi, però, scusi Assessore, noi volevamo sapere sinceramente qual è la posizione del Governo regionale; Assessore Testolin, noi volevamo sapere qual è la "sua" posizione politica! Ci fa piacere che abbia messo in campo diversi gruppi di lavoro, ci fa piacere che i dirigenti stiano lavorando, ci fa piacere che ci siano anche dei sottogruppi, ci fa piacere che ci siano dei funzionari, ci fa anche molto piacere che ci siano anche le attività, ha parlato dell'Institut Agricole, ha parlato delle varie associazioni...sinceramente, però, non ci fa piacere, perché lei al punto 1 non ci ha risposto! Quali sono le priorità del Governo Rollandin sugli obiettivi del prossimo piano di sviluppo rurale? Quali sono le priorità dell'Assessore Testolin? Le priorità sono sui giovani agricoltori? Le priorità sono sulla parte innovazione? Le priorità sono su quali misure? Noi avremmo gradito non una risposta tecnica.

Capiamo che l'argomento è più che complesso e articolato, le linee guida dettate dalla bozza di regolamento ci sono, sono scritte nero su bianco, ma avremmo gradito una risposta di due minuti, due minuti: un minuto per il punto 1 e un minuto per il punto 2. La domanda del punto 1: "quali sono gli obiettivi definiti prioritari su cui concentrare le misure", cioè fare gli sforzi, quali sono queste misure? Tre, due, quattro, e poi da lì declinare, indubbiamente tutta l'articolazione, perché le linee guida della bozza di regolamento per il prossimo settennio 2014-2020 intervengono soprattutto sul partenariato, sulla governance, a più livelli...e avremmo gradito che cosa? Avremmo gradito una risposta di natura politica, la "sua" posizione, la posizione di questo Governo sul prossimo piano di sviluppo rurale. Avremmo gradito, come dicevo prima...quali sono le priorità sul beneficio agli agricoltori diretti o tramite associazioni miste di agricoltori o altri gestori del territorio? Sui consorzi di miglioramento fondiario che gestiscono l'irrigazione secondo metodi innovativi? Facciamo un esempio sul discorso della razionalizzazione dell'uso dell'acqua? Avremmo gradito l'impegno legato a zone con caratteristiche naturali specifiche, avremmo gradito una risposta, sinceramente, di natura politica, per dire: "il prossimo settennio punteremo su queste quattro misure, su queste tre misure, e lavoreremo di conseguenza su queste misure".

Purtroppo non abbiamo sentito nulla, nulla di tutto ciò, se non quello che abbiamo tantissimi gruppi che stanno lavorando. La domanda, indubbiamente, era di natura politica e avremmo voluto sapere quali sono le indicazioni che sono state impartite da lei, dall'organo politico. Non le abbiamo capite! Non so se ci sono, non ci sono, ci sono poche idee, molto confuse. Non vorremmo...e da qui il gruppo di ALPE è molto preoccupato...non vorremmo che foste di nuovo caduti dalla padella nella brace per il prossimo piano di sviluppo rurale. Allora noi sicuramente riproporremo non solo queste iniziative, ma la volontà di portare nelle sedi opportune, in commissione, e capire soprattutto quali sono e, se avete idee, quali sono le vostre idee e le vostre priorità.

Dieci secondi, Presidente Rini, sulla domanda n. 2. La domanda era specifica, lei mi ha parlato solo ed esclusivamente di rimodulazione. Anche su questo noi avremmo gradito conoscere da lei quali sono le idee per rimodulare le indennità compensative, quali sono le idee, non dei funzionari con tutto il rispetto, non dei dirigenti dell'assessorato, ma dato che le linee guida europee ci sono, avremmo gradito una sua risposta di natura politica! Non l'abbiamo avuta, purtroppo! Presenteremo un'iniziativa che andrà in quella direzione per discutere nelle sedi opportune, in commissione. Però, Assessore Testolin, le chiediamo sinceramente di non farci lo stato dell'arte delle linee guida o le bozze di regolamento...avremmo gradito sapere quali sono le posizioni del Governo Rollandin per il settennio 2014-2020! Grazie.

Président - On peut passer au point 8 à l'ordre du jour.