Oggetto del Consiglio n. 83 del 26 luglio 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 83/XIV - Approvazione di mozione: "Istituzione, presso il Consiglio Valle, di un osservatorio permanente sulla criminalità organizzata di stampo mafioso in Valle d'Aosta".
Presidente - Chi intende illustrarla? La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Questa mozione affronta un argomento che da tempo abbiamo cercato di portare all'attenzione di questo Consiglio, e che è stato affrontato in più occasioni: stiamo parlando evidentemente della presenza e del radicamento all'interno del territorio della nostra regione di organizzazioni criminali di stampo mafioso. Oramai non è più possibile evitare ed eludere questo problema e, in primis, le istituzioni devono affrontarlo. Tra l'altro, in questo periodo sono stati pubblicati anche i lavori della Commissione speciale e resi pubblici integralmente sul sito del Consiglio, richiesta che avevamo fatto molto tempo fa, ma all'epoca era stata respinta, poi, fortunatamente, in seguito accettata e pubblicata in questi giorni. Pertanto la gravità della situazione è nota a tutti; i lavori della commissione hanno soltanto evidenziato un fatto conosciuto e che si sta radicando, che si sta sempre più rendendo evidente.
Da più parti è emersa la necessità di dare continuità all'azione della Commissione speciale, lo abbiamo sentito durante le audizioni, ma è stato anche suggerito ad esempio in occasione della visita che abbiamo fatto come Commissione speciale a Roma, con la Commissione d'Inchiesta Antimafia del Parlamento, che ci ha suggerito anche questo documento dell'osservatorio; tra l'altro, voglio dire, in questi ultimi tempi nuovi fatti e nuove preoccupazioni si vanno ad aggiungere: abbiamo visto gli arresti di cinque persone che sono direttamente collegate con dei clan 'ndranghetisti piuttosto pericolosi.
La mozione ha l'intento di creare un osservatorio su questo fenomeno. È importante trovare uno strumento che non sia la riproposizione della commissione speciale, ma uno strumento che permetta anche ad altri soggetti di partecipare, in modo, da una parte, di far incontrare chi segue e s'interessa di questa problematica e, allo stesso tempo, di tenere, oltre che alta l'attenzione, d'informare puntualmente la popolazione dei pericoli e delle variazioni tenendo monitorato il fenomeno. È importante dare continuità, si diceva.
Crediamo che uno strumento come l'osservatorio, aperto anche alla partecipazione di tutti, sia lo strumento giusto per raffrontare, monitorare, e per dare la giusta attenzione a questo che rischia di essere un?a condizionare pesantemente il nostro futuro. Crediamo che l'osservatorio sia lo strumento giusto, e per questo proponiamo che la I Commissione consiliare verifichi, entro 90 giorni, le modalità per istituire presso il Consiglio Valle un osservatorio permanente per dare, come dicevamo, continuità all'azione avviata dalla Commissione speciale in questo senso. Grazie.
Presidente - Grazie. Apro la discussione generale. La parola al collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Purtroppo, è ormai un dato di fatto che le organizzazioni di tipo mafioso siano presenti anche nella nostra comunità. Le recenti cronache confermano ciò che già si sospettava da tempo. Si rende quindi ancora più necessario l'impegno del Consiglio per contrastare, con tutti i mezzi possibili, questa penetrazione. Tutti gli strumenti ufficiali sono validi, ma ancora più efficace è l'esempio che l'Amministrazione può e deve dare con l'assoluta trasparenza dei propri atti: leggi semplici, facilmente leggibili, facilmente applicabili, difficilmente eludibili.
L'osservatorio permanente, che auspichiamo, e che così è stato ben illustrato dal mio predecessore, speriamo che venga prontamente costituito. È certamente questo uno strumento molto importante per monitorare l'evoluzione del problema. La Magistratura, le Forze dell'Ordine sono certamente gli strumenti già efficaci per contrastare quello che è un fenomeno criminale. Ma se vogliamo che tali strumenti siano ancora più efficaci e risolutivi, dobbiamo combattere quel sottofondo di mafiosità, che non è certamente materia penale, ma che permea ormai tutta la nostra società, la cultura dell'amico dell'amico, la cultura della protezione, la cultura del Santo in Paradiso, cercando di dare chiarezza al nostro operare nell'Amministrazione, nella politica e nella vita quotidiana. L'istituzione dell'osservatorio va proprio in questo intendimento. Certamente è un provvedimento che i nostri cittadini sapranno apprezzare, quale presa in carico del problema da parte delle istituzioni.
C'est dans cet esprit que je vous invite, chers collègues, à soutenir notre proposition pour l'institution de cet important instrument, pour combattre ce que notre Vallée n'aurait jamais voulu connaître, mais qui, malheureusement, vient de s'introduire chez nous. Merci.
Président - Merci. Il y a quelqu'un d'autre? Pas d'autres? La parole au collègue Grosjean.
Grosjean (UVP) - Madame la Présidente, chers collègues, eh bien, c'est vraiment triste que dans cette salle on se réunit pour discuter de ce problème: la criminalità organizzata di stampo mafioso. Je croyais que ça existait seulement dans d'autres pays, mais désormais elle est présente en Vallée d'Aoste et, je crois, très bien racinée. J'ai toujours cru et j'étais sûr que le peuple valdôtain, que nous, ici, nous représentons, peuple de montagne, de gens fiers et travailleurs?et je parle de tous les valdôtains d'origine, de ceux qui ont choisi de vivre et de faire vivre leur famille, personnes qui souvent sont arrivées à mains vides et qui, avec leur travail, ont construit un futur, ou ceux qui ont lutté pour une Vallée d'Aoste libre, indépendante, et maintenant on doit ajouter "transparente", un mot que nos ancêtres qui nous ont donné l'Autonomie sûrement n'auraient jamais imaginé?
Je crois vraiment que toutes ces personnes n'accepteraient pas d'imaginer qu'aussi chez nous existe la possibilité de voir grandir et se développer ce système criminel, mais on doit prendre acte que maintenant il est présent; c'est pour cette raison que les groupes de minorité présentent cette motion qui a le but de redonner la juste visibilité et, surtout, de redonner confiance aux jeunes, que souvent nous accusons de ne pas s'occuper de la vie politique, de la vie sociale du Pays, mais croyez-moi, moi j'ai trois fils encore jeunes?les jeunes aiment voir clair!
Eh bien, je ne peux pas imaginer cette fois que les élus du peuple valdôtain ne puissent voter cette motion. Ce soir, quand nous rentrerons à la maison, nous avons le droit, mais surtout le devoir de regarder droit dans les yeux de nos proches et surtout de nos enfants.
Presidente - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Per noi l'istituzione dell'osservatorio è una questione fondamentale; ce l'hanno insegnato Falcone e Borsellino: la mafia non è solo quella che uccide, ma è una mentalità, è qualcosa che entra nella testa della gente, qualcosa che piano piano va a permeare tutto il tessuto sociale.
In questi anni, accanto a quelli che sono stati gli episodi di violenza, che sono stati sostanzialmente contro le cose, non contro le persone, si è sviluppata all'interno di una fetta della società valdostana questa mentalità di tipo mafioso. È questa che noi vogliamo combattere, è questa per la quale l'osservatorio deve svolgere un ruolo che è un ruolo di sorveglianza e di controllo, ma anche di recupero di una parte della società valdostana. Lo sappiamo, per alcuni di voi è diventata la "normalità": è diventata la normalità avere un Presidente della Regione per cui c'è una richiesta di rinvio a giudizio in relazione a lavori che sono stati effettuati in un parcheggio che è un'opera pubblica; è la normalità andare a firmare il contratto con l'imprenditore che è stato condannato per favoreggiamento nei confronti della 'ndrangheta; è una normalità che i vostri eletti in Consiglio comunale ad Aosta telefonino a dei signori che sono legati alla 'ndrangheta; è diventata tutta normalità, questa! Per noi questo non è la normalità!
Vogliamo che il segnale che viene da parte delle forze di minoranza sia un segnale inequivocabile; qui le cose devono cambiare e devono cambiare dall'inizio, da qui, da questo Consiglio regionale. Chiediamo una presa di responsabilità su questa situazione, è una situazione gravissima, non può continuare. L'osservatorio diventa uno strumento indispensabile, diventa soprattutto uno strumento - questo me lo dovete consentire - per eliminare il sospetto. Noi non vogliamo giustiziare, non vogliamo fare i giustizialisti, ma vogliamo eliminare il sospetto che all'interno del Palazzo ci sia qualcuno che, diciamo, ha "abbassato la guardia" - e uso una terminologia educata - nei confronti di questi fenomeni. Vogliamo evitare che questo succeda.
Quindi chiediamo anche alle altre forze che compongono la maggioranza, di votare, compatte, questa, diciamo, istituzione di quest'organismo che favorirà sicuramente un risveglio della comunità valdostana e sarà un segnale indispensabile che viene da questo Consiglio. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Sarò molto veloce, anche perché il tema è decisamente importante. In questi 20 giorni ho avuto modo anche di acquisire la documentazione rispetto al lavoro prodotto dalla Commissione che nella scorsa legislatura ha fatto questo tipo di attività e, ovviamente, proprio in virtù dell'importanza di questo tema, ho letto con attenzione quella che è la mozione.
Noi riteniamo fondamentale creare questa sorta di discussione per andare a dare quella garanzia che tutti i cittadini valdostani ci chiedono. Ovviamente, come ho già avuto modo di anticipare, ritengo opportuno, così com'è stata impostata la mozione, che se ne debba discutere nella I Commissione, perché ci sono diverse tipologie di osservatorio. Dobbiamo capire se dev'essere un osservatorio politico, un osservatorio tecnico, se ci dev'essere una relazione, quindi noi, così com'è stata impostata questa relazione, riteniamo...diciamo condivisibile questo tipo di impostazione, proprio in virtù del fatto che noi lo discuteremo nella commissione competente, andando a definire nel rispetto dei ruoli le tipologie, perché adesso è molto generico, ma effettivamente questo è un ragionamento importante.
Approfitto di questo momento perché vorrei solo fare un'ultima considerazione e poi chiudo: ritengo, riteniamo che non solo sia opportuno affrontare questo tema in maniera incisiva, ma è sicuramente dovuto anche nel rispetto di tutti i cittadini, con particolare riferimento a chi, come il sottoscritto, ha origini calabresi. E ricordiamo, sono, "siamo" più di 30mila in Valle d'Aosta. Il fenomeno malavitoso è un tumore della società che infanga ingiustamente anche chi è originario di quella terra o i figli di queste persone, meridionali, originari di seconda e di terza generazione, che subiscono ingiustamente il disagio e i conseguenti danni d'integrazione e d'immagine. Vorrei solo ricordare il grande apporto che la comunità meridionale ha prodotto alla Valle d'Aosta, quindi è necessario saper distinguere e monitorare in maniera corretta; è questa la finalità dell'osservatorio, che noi condividiamo: attenzione a questo fenomeno, senza premeditazione, nel rispetto di tutti i valdostani. Grazie.
Presidente - Grazie. Possiamo?la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Solo per dare un piccolo contributo del nostro gruppo e, così, per confermare intanto...diciamo la gioia, se vogliamo, dell'approvazione o comunque dell'intenzione di approvare questa mozione. Ero convinto, ed eravamo sicuri, che non avrebbe trovato ostacoli. Lo avevo detto anche ai colleghi che non ci sarebbero state motivazioni per rigettarla, anche perché è il normale prosieguo di un'attività che è stata fatta nella precedente legislatura. Questa mozione indirizza la I Commissione a verificare le modalità per l'istituzione di un osservatorio permanente sulla criminalità organizzata di stampo mafioso in Valle d'Aosta, ed è la presa d'atto, io credo, più importante che il fenomeno...è un fenomeno che non può e non deve in alcun modo essere sottovalutato e trascurato da parte delle istituzioni politiche. Quindi bene, sono...siamo contenti. Grazie.
Presidente - Non ci sono altri iscritti. Possiamo?la parola al collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Beh, intanto un'iniziativa interessante, che è anche di attualità, vista l'evoluzione, anche rispetto al lavoro fatto nella precedente legislatura e ai fatti nuovi che si sono aggiunti di questa criminalità organizzata che, in effetti, anche attraverso episodi recenti, è emersa in modo ancora più palese nella nostra comunità. È chiaro che è un fenomeno che dilaga e al quale bisogna fare attenzione, attenzione sia in termini di permeabilità a livello del tessuto sociale ed economico della nostra regione, ma anche attenzione mantenendo alta la guardia per quanto riguarda la permeabilità delle istituzioni, perché non possiamo nasconderlo, e in apertura pomeridiana la collega Morelli aveva cercato di chiedere alcuni ragguagli su una vicenda che, in parte, lambisce altre questioni. Ma è chiaro che preoccupano certi fenomeni, e preoccupano anche perché in alcune dichiarazioni, in alcune anche relazioni, in alcune pubblicazioni di magistrati che si sono di recente recati in Valle d'Aosta, si è affermato che la criminalità organizzata non viene in regioni come la Valle d'Aosta solo per i soldi, perché di soldi ne ha già tanti, viene per comandare, e per comandare ha bisogno delle persone che sono nelle istituzioni. È questa una considerazione molto grave, che ci preoccupa. Ecco perché nel ragionamento generale di infiltrazioni criminali in Valle d'Aosta noi vorremmo che fosse scissa e che vi fosse una netta separazione di commistioni tra ciò che è una criminalità organizzata che permea il tessuto socio-economico e una permeabilità delle nostre istituzioni.
Noi siamo dispiaciuti che ci si sia sottratti ad un dibattito, oggi, su questo argomento, perché è vero che il fatto giudiziario di oggi è un fatto che è giudiziario, ma è un fatto che anche diventa politico. Perché non è vero che non è cambiato niente e non c'è niente di nuovo, anzi, anzi! Quando si passa da un avviso di garanzia ad una richiesta di rinvio a giudizio, è perché ci sono dei fatti penalmente rilevanti, che sono...che è diverso, perché si poteva anche addivenire all'archiviazione. Quindi noi diciamo che si è persa un'occasione. Noi lo avevamo sottolineato, in un momento delicato di fase di formazione di un governo, un atteggiamento che noi rileviamo di qualcuno che vuole per forza rimanere in sella e rimanere al comando e, malgrado questo atteggiamento che ci fu, in un momento di formazione del governo, con un avviso di garanzia non per un'indagine qualunque, ma per un'indagine collegata ad un'inchiesta che è sulle infiltrazioni mafiose in Valle d'Aosta.
Ecco, noi crediamo - e l'avevamo anche segnalato - che il buon senso ci sarebbe stato se ci fosse stato un passo indietro, anche perché noi crediamo che ci potevano essere anche altre alternative all'interno della maggioranza, senza per forza andare a forzare su una questione del genere. Ma noi l'abbiamo detto in tutta tranquillità e, quindi, non è con verve polemica, ma è con una preoccupazione, che espliciterò alla fine dell'intervento, perché noi crediamo che ci siano proprio nel ruolo che ricopre un Presidente, in una Regione come la Valle d'Aosta, con le funzioni prefettizie, che esistono comunque delle ripercussioni in prospettiva, di rischi che, sapendo separare la posizione personale dal ruolo che uno ricopre nelle proprie istituzioni, eviterebbero di mettere a rischio le istituzioni stesse. Quindi noi siamo dispiaciuti per questo atteggiamento che, malgrado una maggioranza che è traballante dal punto di vista politico, che in questi giorni ha visto mancare in diverse votazioni, in due votazioni in due giorni, e tre in due Consigli, i voti necessari per arrivare a 18 voti, malgrado una richiesta di rinvio a giudizio che giunge in Consiglio...noi...giunge come notizia, come notizia in Consiglio...
Ecco, noi crediamo che la questione dell'osservatorio antimafia, oltre che darci la possibilità di esprimerci perché non abbiamo avuto la possibilità, altrimenti lo avremmo fatto in precedenza e concordato con la Presidenza del Consiglio...questa possibilità di intervenire, a margine e nel merito anche di questa iniziativa, proprio perché avremmo gradito in apertura di pomeriggio, poterci esprimere...ma noi crediamo che l'inopportunità dell'epoca, cioè di qualche settimana fa, nel momento della formazione del governo, dove crediamo che l'atteggiamento incurante e irrispettoso di rimanere per forza in sella avrebbe potuto lasciare invece il passo ad altri atteggiamenti, in attesa di risvolti, anche perché, appunto, si parla di indagini che ci preoccupano, e anche se noi non entreremo nel merito della vicenda giudiziaria, che comunque ci preoccupa, ma che comunque non ci compete, qui solleviamo effettivamente la questione dell'opportunità politica e del rispetto delle istituzioni. Ci spieghiamo meglio, perché crediamo che nel caso, nel caso...effettivamente augurandoci che tutto possa risolversi nel migliore dei modi, nel caso di un eventuale rinvio a giudizio, chiaramente della funzione di Presidente, anche con funzioni prefettizie, creerebbe comunque un imbarazzo nelle istituzioni dei valdostani. Noi crediamo che in ogni momento della vita amministrativa e politica si debba essere in grado di separare la posizione personale dal ruolo che si ricopre, mentre questo non è avvenuto, e crediamo che anche in questo caso, anteporre i propri interessi al bene comune, non sia un bel messaggio, anche e soprattutto per la comunità.
Al di là di queste considerazioni, noi crediamo e garantiamo il nostro apporto fattivo a questo tema, consapevoli che sia un tema che ancora riserverà sicuramente altri sviluppi nella nostra comunità, perché dalle relazioni che sono emerse dalla precedente commissione e da ciò che è stato enunciato a margine di queste ultime inchieste ed indagini, ci è stata dipinta dagli organi di competenza, sicuramente dagli esperti di settore, una situazione che è allarmante. E noi vorremmo evitare che la Valle d'Aosta finisse su Il Sole 24 Ore come cattivo esempio.
Noi vorremmo che la Valle d'Aosta avesse un'altra immagine al di là dell'immagine, nei contenuti, chiaramente, perché non è la Valle d'Aosta nella quale noi ci riconosciamo, non è la Valle d'Aosta nella quale noi crediamo. L'invito per la I Commissione che dovrà affrontare questo delicato tema è che nella costituzione dell'osservatorio permanente ci sia veramente un occhio di riguardo ad una grande attenzione e ad una netta separazione di qualsiasi tipo di oculatezza nell'evitare che ci sia qualsiasi tipo di contatto, qualsiasi tipo di contatto, tra esponenti della criminalità organizzata ed esponenti a livello amministrativo e politico, soprattutto alla luce di certi fatti che lambiscono e toccano i massimi vertici delle nostre istituzioni. Crediamo che questo sia anche il sentimento che è un sentimento comune della nostra cittadinanza, alla quale rispondiamo, e in questo senso, ripeto, noi saremo sicuramente disponibili a dare il nostro contributo.
Presidente - La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Interveniamo in un dibattito che è sicuramente quello che evidenzia uno dei problemi più delicati che sta investendo la nostra regione; delicato perché abbiamo avuto modo segnalarlo, noi del PD-SINISTRA VDA, è un problema che tocca nel profondo la società, questo meccanismo di criminalità è un meccanismo che, quasi come una malattia tumorale, penetra profondamente nella società e, una volta che è penetrato, è difficilmente sradicabile. Quindi le segnalazioni che si fanno frequenti anche in Valle d'Aosta, le indagini in corso, che in qualche modo cominciano a toccare da vicino anche le istituzioni regionali, ci chiedono la massima attenzione. Proprio per questo una commissione speciale, quelle famose "commissioni speciali" di cui oggi abbiamo parlato e che invece è stato molto opportuno istituire, ha prodotto un grande materiale. Al di là delle interpretazioni anche leggermente difformi sui risultati di quei lavori, un ampio dossier è stato messo a disposizione dei Consiglieri regionali, ed è un dossier che parla chiaro: bisogna fare qualcosa e subito! Bisogna fare qualcosa e subito, e sono delle azioni importanti; tra queste azioni importanti da fare: la necessità di costruire uno strumento permanente d'indagine che tenga, monitori questo fenomeno e lo contrasti con delle indicazioni precise, con delle azioni puntuali che devono essere fatte, e questo non può che essere un osservatorio, perché noi sappiamo che le commissioni...poi le commissioni fatte soltanto da esponenti politici non sono sufficienti a fare questo lavoro.
Quindi noi ravvisiamo l'urgenza e la necessità della costituzione dell'osservatorio a rafforzamento del lavoro fatto nella passata legislatura ed a contrasto a quello che è l'insorgere di questo fenomeno nella nostra comunità.
Una questione di metodo...dibattito precedente: no, non costituiamo commissioni speciali; adesso diciamo: se ne occupi la I Commissione. Vediamo quale altro cavillo riusciamo ad inventare per non votare questa mozione...molto bene, molto bene! Mi fa soltanto piacere, mi fa soltanto piacere che ci sia l'accoglimento di questo fenomeno, perché...mi fa soltanto piacere, perché vuol dire che tutte quelle che sono state le premesse che noi avevamo costruito già nella scorsa legislatura qui potranno trovare compimento. Questo è uno strumento di cui non possiamo fare a meno e non posso che rallegrarmi di questa cosa. Sicuramente la I Commissione dovrà fare in modo che l'osservatorio sia quello che è stato realizzato anche in tantissime realtà; noi arriviamo dopo, ma non è questo l'elemento, è quello che ci sia all'interno dell'osservatorio il coinvolgimento massimo di tutti quei soggetti che possono davvero dare un contributo di conoscenza, d'informazione, di contrasto a questo fenomeno.
Presidente - Grazie. Possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.
Credo che l'illustrazione fatta dal collega Bertin abbia giustamente collegato questa iniziativa alla conclusione della precedente commissione. La precedente commissione aveva analizzato - e con dovizia di particolari - quella che è la situazione oggettivamente riscontrabile con la possibilità di audire personalità, a diverso titolo, impegnate nella lotta contro tutte le mafie, in modo da riuscire a capire come e in che termini si poteva mettere in atto strumenti che innanzitutto fossero preventivi, che in qualche modo tenessero conto della preoccupazione che è emersa a più riprese. Ora, sotto questo aspetto, credo che le risultanze della commissione parlavano della possibilità in qualche modo di veicolare il messaggio di chiusura della precedente esperienza con quello che è il lavoro che poteva essere in qualche modo continuato, non solo idealmente, ma anche in modo corretto con l'esperienza precedente; quindi ecco perché - se non ho capito male - il richiamo alla I Commissione: che possa valutare tutti gli strumenti più importanti per arrivare a questo osservatorio, nel senso di dare la possibilità di meglio adeguare quelli che sono stati e sono gli strumenti a disposizione.
Diceva il collega Donzel che altri sono già dotati di questi strumenti. Ho guardato quelle che sono le impostazioni, sono piuttosto varie, anche sul modo. Per cui credo che sia corretta una logica discussione a livello d'impostazione, per capire quella che meglio si può legare alle nostre esigenze e alla nostra realtà, tenendo conto di quello che è il lavoro già svolto. Quindi sotto questo aspetto noi riteniamo che sia condivisibile questa finalità, sia condivisibile l'atteggiamento di giusta preoccupazione per il fenomeno nella sua ampiezza e nella sua possibilità...che, è stato ricordato...di possibili infiltrazioni, e che tutti "lavoriamo perché questo non succeda". A questo proposito voglio ricordare che è stata fatta una legge sulla legalità, è stata fatta una serie di investimenti sia nella preparazione al senso della legalità, così come vi è un attivismo che è stato portato avanti da associazioni meritevoli di questo, che hanno lavorato per fare un lavoro importante nelle scuole. Vi è stata un'attenzione con dibattiti pubblici su questi vari temi, cioè si è fatta una serie di attività e nella legge sull'osservatorio si sono fissati dei parametri o comunque delle impostazioni che vanno nella logica di creare i presupposti perché ci fosse, all'interno di questo, tutta una serie di strumenti da attivare nel momento in cui si ritiene opportuno e con quel tipo di logica.
Ora, questo credo che sia stato il lavoro della passata legislatura, che è stato portato avanti, in questo caso credo senza problemi, con la partecipazione in questa commissione...allora c'erano stati addirittura i Capigruppo, proprio per, credo, se non ricordo male...della maggioranza, ecco. Comunque per significare comunque che c'era un'attenzione specifica al lavoro che la commissione presieduta da Bertin aveva...Empereur, sì, ma con Bertin, Empereur l'aveva presieduta, ma Bertin...ecco. Credo che però Bertin avesse seguito in modo particolare i lavori di questa commissione, e credo che i risultati siano quelli di cui adesso stiamo dicendo. Ora non sfugge a nessuno che questo non può essere un episodio che possa essere un qualcosa di chiuso con quel risultato. Credo che sotto questo aspetto ci sia quindi la disponibilità per andare avanti e credo che da parte della maggioranza, c'è la disponibilità ad entrare nella logica di questa mozione a pieno titolo.
Voglio solo ancora fare un cenno a quello che il collega Viérin aveva sottolineato per quanto riguarda la mia persona. Voglio ricordare ancora una volta - e sotto questo aspetto voglio essere chiaro - che abbiamo dato mandato che tutte le volte che ci fosse stata qualche informazione scorretta o dei riferimenti sbagliati si intervenisse. Per quanto mi riguarda, l'avviso di garanzia è legato a due aspetti specifici, non c'è nessun collegamento con altro tipo di azioni, e contro chi vuole diffondere o andare su questo c'è, naturalmente, da parte mia l'esigenza di tutelare quella che è la verità e quella che è oggi la situazione. Quindi sotto questo aspetto non c'è nessun timore, di nessun tipo, per lavorare nel senso auspicato, rispettando tutte quelle che sono le prerogative e le funzioni che la norma statutaria prevede anche per la nostra Regione. Questo è un punto che tenevo a sottolineare, in modo che non ci fossero né dubbi, né equivoci su quelle che sono le funzioni e i compiti da svolgere per quanto mi riguarda. È chiaro che, come ho già sottolineato, questo aspetto l'ho ripetuto anche se non ho ancora, come dico, ricevuto nulla di particolare.
Detto questo, per quanto ci riguarda, ci auguriamo che la commissione competente possa trovare le modalità migliori per ricominciare a lavorare nella direzione auspicata. Grazie.
Presidente - Grazie. Ci sono dichiarazioni di voto? Se non ci sono?collega Bertin, ha la parola.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Sì, vorrei sottolineare alcuni aspetti. Mi associo completamente a quanto evidenziato dal collega Borrello: le finalità di questa commissione sono quelle che sono state sottolineate, e questo è soltanto uno dei tanti strumenti che dovremmo mettere in campo, uno strumento importante, ma uno...dovremmo evidentemente anche mettere in campo altri strumenti.
Quella sulla legalità è stata una legge alla quale abbiamo partecipato, quella mezza legge di cui faceva cenno tempo fa che è stata approvata su nostra proposta era questa legata alla legalità. Ma crediamo che sia uno strumento come lo è questo, a cui vanno affiancati anche altri strumenti. Questo certamente è un fatto anche simbolico: in Valle d'Aosta si è costituito un osservatorio su un fenomeno riguardante la criminalità organizzata. È un fatto certamente non di poco conto per una regione come la nostra. Da questo punto di vista, a margine, vorrei anch'io fare una considerazione su quanto successo oggi, in giornata, anche perché non abbiamo potuto farlo in precedenza, ma è una considerazione del tutto politica che poco ha a che vedere con l'osservatorio ed è il fatto che le considerazioni che avevamo fatto il 5 di luglio sull'inopportunità, cioè una questione politica di porre a capo del Governo regionale una persona che rischiava di avere dei problemi dal punto di vista giudiziario, oggi, con la richiesta di rinvio a giudizio, sono più che confermati. Insomma, si aggiunge preoccupazione a preoccupazione. È una questione - come detto - politica; ad una maggioranza debole numericamente e politicamente si aggiunge anche, come dire? una questione...aleggia su questa maggioranza anche un problema giudiziario del proprio Presidente, che può anche avere degli effetti che avevamo evidenziato in quel caso sul buon nome e sull'immagine della nostra Regione. Oggi questi aspetti sono della richiesta di rinvio a giudizio ancora più importanti e ci fanno credere che quell'ordine del giorno avrebbe dovuto essere votato e preso in considerazione, anche perché ci chiediamo quando poi eventualmente...se le cose andranno avanti, si potrà poi...vabbè, lo vedremo in seguito.
Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste? Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. Possiamo chiudere? La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.