Oggetto del Consiglio n. 2914 del 8 aprile 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 2914/XIII - Interrogazione: "Modalità di realizzazione e di finanziamento dell'impianto di teleriscaldamento della città di Aosta".
Président - La parole à l'Assesseur Pastoret.
Pastoret (UV) - Grazie Presidente.
Sì, rispondo alle questioni che son state poste dal collega Caveri. La prima è come sia possibile che non ci sia stata una forma di evidenza pubblica per la scelta degli interlocutori per la rete del teleriscaldamento. Ricordo che il Consiglio comunale di Aosta, in data 26 settembre, con una delibera, la n. 114, approvò una mozione di indirizzo con la quale erano stati impegnati il Sindaco e la Giunta a: "porre in essere tutti gli atti necessari al fine di concretizzare nel più breve tempo possibile il progetto di teleriscaldamento della città di Aosta, a predisporre una convenzione che regolamenti i rapporti tra il Comune e la società Telcha in merito all'esecuzione degli interventi necessari per la realizzazione delle opere impiantistiche e infrastrutturali". Tra le motivazioni di questa delibera si evidenziava che il progetto di teleriscaldamento della città di Aosta, presentato dalla società Telcha, evidenziava espressamente sia l'autonomia finanziaria dell'iniziativa senza alcuna richiesta finanziaria al Comune di Aosta, sia l'impegno a concordare con il Comune il cronoprogramma dei lavori sostenendo gli oneri di rispristino, riparazione, spostamento reti, ove necessario, e quanto necessario poi per l'installazione della rete di teleriscaldamento. Questa credo sia la motivazione principale riguardo alla domanda relativa alla presunta necessità di una procedura ad evidenza pubblica. La delibera di Consiglio citava poi tutta un'altra serie di vantaggi che non interessano tanto ora la questione di cui parliamo.
Successivamente poi, il Consiglio comunale ha approvato la deliberazione n. 9 del 13 febbraio 2008, concernente l'approvazione della convenzione tra il Comune di Aosta e la società Telcha per la realizzazione nel centro abitato della rete impiantistica per il teleriscaldamento. In questa deliberazione si precisava che, a seguito della richiesta delle società CVA, SEA, Fratelli Ronc, che successivamente poi hanno costituito la società Telcha a seguito della richiesta all'autorizzazione alla posa delle tubazioni per l'impianto di teleriscaldamento nel centro abitato di Aosta, l'Amministrazione comunale era favorevole ad accogliere la richiesta presentata previa stipulazione di una convenzione che regolasse i rapporti, appunto, tra il Comune di Aosta e la società Telcha. Questa delibera precisava infine (cito): "che tale autorizzazione alla posa delle tubazioni nel sottosuolo comunale è da intendersi priva del diritto di esclusiva in relazione alla possibilità assicurata ad altri eventuali operatori di posare tubazioni per identici servizi nelle stesse o in altre zone del territorio comunale, compatibilmente con i servizi preesistenti nel sottosuolo" e qui si può ben vedere, quindi, che il diritto di realizzare una rete di teleriscaldamento, anche qui, è ribadito: non è concesso in esclusiva a Telcha.
Si chiede poi con "quali fondi pubblici, specie di fonte comunitaria, confluiscano..." nella nuova operazione: la Telcha ha chiesto ed ottenuto nel 2009 un finanziamento di 5.677.949 euro, ripartito nelle annualità 2009, 2010 e 2011, nell'ambito del programma operativo competitività regionale 2007-2013, POR. Il finanziamento è stato autorizzato dalla Commissione europea a seguito di apposita notifica. L'erogazione del finanziamento è prevista in tre soluzioni: 50 percento di anticipo all'avvio dei lavori, 40 percento a seguito dell'ordinativo della prima macchina oggetto di contributo, 10 percento a seguito della rendicontazione finale; peraltro, per ora, non è ancora stata effettuata nessuna erogazione, non essendo ancora iniziati i lavori di posa delle tubazioni.
Si chiede infine: "quali siano le caratteristiche tecniche definitive dell'impianto e i tempi programmati per la costruzione": le caratteristiche tecniche definitive dell'impianto devono essere valutate dall'Assessorato territorio e ambiente al quale si è rivolta la società preannunciando che avrebbe presentato la richiesta di autorizzazione, ma che la preesistente documentazione doveva essere aggiornata alla luce delle sopraggiunte recenti disposizioni legislative in materia di emissioni in atmosfera. Al di là di queste nuove ipotesi progettuali che peraltro gli uffici dell'Assessorato all'ambiente ci dicono dovrebbero essere consegnate in questi giorni, l'avvio dei lavori era stato previsto entro quest'anno per consentire i primi allacciamenti nella primavera 2014, così come comunicato da Telcha.
Président - Merci. La parole au collègue Caveri.
Caveri (UVP) - Chiunque si sia assunto, si sia assunta la responsabilità di non effettuare nessuna gara, nessun appel d'offre...io ho l'impressione che su questa questione del teleriscaldamento si troverà nei guai. È una questione delicata, molto pericolosa, e la questione della concorrenza, a mio avviso, non viene assolutamente risolta dalla banalità che eventualmente nei buchi si potranno mettere altre tubazioni. Ovviamente uno mette delle tubazioni nella misura in cui costruisce, come costruirà Telcha, un impianto che alimenterà il teleriscaldamento, ed è del tutto evidente che immaginare che in questo modo si risolva il problema della gara pubblica che è stata fatta da tutte le città italiane in fase di realizzazione degli impianti di teleriscaldamento appare piuttosto debole.
Perché la Regione in qualche maniera c'entra? C'entra, a mio avviso, almeno per due motivazioni: la prima motivazione è che il terreno su cui sorgerà il teleriscaldamento fa parte di una società partecipata (quindi è del tutto evidente che il terreno è pubblico), e la seconda considerazione sta proprio nella ricostruzione molto precisa - ringrazio l'Assessore di averlo fatto - sulla circostanza che verranno usati dei fondi comunitari e, ovviamente, nel momento in cui si adoperano dei fondi comunitari, questi fondi devono essere adoperati da società che in qualche maniera agiscano in una logica di mercato aperto, mentre in questo caso è stato individuato un soggetto preciso, a questo soggetto, senza nessuna possibilità di apertura ad altri competitor è stato affidato il teleriscaldamento della città di Aosta, con gli annessi e i connessi. Quindi abbiamo detto terreno pubblico, posa delle tubazioni su terreno pubblico e una campagna pubblicitaria martellante che evidentemente porterà, alla fine, alla realizzazione di questo impianto, che tra l'altro verrà alimentato prevalentemente a metano! E anche questo è un secondo interrogativo. Negli anni passati, chiunque abbia avuto responsabilità di governo sa che le forniture italiane di gas sono in buona parte soggette a delle turbolenze politiche, perché una parte del gas metano arriva dalla Russia, una parte del gas metano arriva dall'Algeria, e negli anni passati ricorderete che si era stati già nelle circostanze di dover intaccare tutte quelle scorte di gas metano proprio per un'improvvisa decisione del Governo russo di bloccare le forniture per una bega legata ai metanodotti. Per cui io credo che la questione resti molto delicata.
Sono abbastanza stupito che non ci si ponga il problema che a fronte di fondi comunitari che verranno impiegati...e poco importa che i privati dicano comunque che useranno prevalentemente denaro proprio...è chiaro che, nel momento in cui si costruiscono operazioni di questo genere, cioè si consente a delle società per x anni di poter usufruire del terreno pubblico per una rete di tubazioni, è chiaro che non si chiede mai, anche nel momento in cui è stata realizzata o sarà realizzata la rete di tubazioni della metanizzazione, ma mai nessuno sul metano, negli ultimi anni, ha pensato che ci potesse essere qualche forma non aperta al mercato come sta avvenendo, in questo momento, di adeguamento della rete metanifera e di rinnovo della concessione del metano!
Quindi io, dal punto di vista, diciamo, del mercato e della concorrenza, non sono soddisfatto della risposta, e ritengo che la questione resti molto delicata. Sicuramente una grande responsabilità è in capo al Comune di Aosta e mi stupisco che su un dossier così complesso si sia voluti andare al passo dei bersaglieri. Evidentemente, come sempre, esistono delle aree malmostose che non ci convincono.
Président - Point 6 à l'ordre du jour.