Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2908 del 3 aprile 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 2908/XIII - Disegno di legge: "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013, modifiche a disposizioni legislative e variazioni al bilancio di previsione per il triennio 2013/2015".

Presidente - Passiamo ora all'esame, articolo per articolo, del disegno di legge 222.

Articolo 1. Ci sono richieste di intervento? Dichiarazioni di voto? Possiamo mettere in votazione l'articolo 1? La votazione è aperta, votate. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 29

Votanti: 29

Favorevoli: 19

Contrari: 10

L'articolo 1 è approvato.

Articolo 2: stesso risultato. Articolo 3: stesso risultato. Articolo 4: stesso risultato. Articolo 5: stesso risultato. Articolo 6: stesso risultato. Articolo 7: stesso risultato. Articolo 8: stesso risultato. Articolo 9: stesso risultato. Articolo 10: stesso risultato. Articolo 11: stesso risultato. Articolo 12: stesso risultato. Articolo 13: stesso risultato. Articolo 14: stesso risultato.

All'articolo 15 c'è l'emendamento n. 1 del Presidente della Regione, la parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

A nome dei gruppi ALPE, Pd e Union Valdôtaine Progressiste, chiediamo 10 minuti di sospensione per valutare gli emendamenti proposti questa mattina dal Governo regionale. Grazie.

Presidente - Va bene. Il Consiglio è sospeso per 10 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 15,42 alle ore 16,07.

Presidente - Va bene, colleghi, possiamo riprendere i nostri lavori. Siamo all'articolo 15, dove c'è l'emendamento n. 1 presentato dal Presidente della Regione. Vuole illustrarlo? La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì grazie.

Quest'emendamento tiene conto dell'esigenza del piano straordinario che avevamo annunciato e che chiaramente non era previsto nel piano che era stato a suo tempo presentato sia alle forze sindacali che agli operatori...per quanto riguarda il piano di investimento collegato con la possibilità di utilizzare persone che hanno una certa età e quindi le persone che hanno più di 55 anni per quanto riguarda gli uomini, 45 per quanto riguarda le donne. Ho la possibilità, come vedete, anche di utilizzare per quanto riguarda il limite di età e il discorso delle persone che hanno difficoltà da un punto di vista fisico e che quindi potrebbero essere previsti per età anche fino a 50 anni: questo è il discorso che viene previsto con tale emendamento.

Président - Merci. La parole au collègue Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Giustamente questa mattina c'è stata tutta una discussione molto seriosa sull'evitare, diciamo, scivolate elettoralistiche, responsabilità e poi arriviamo agli articoli, che invece hanno chiaramente una dimensione elettoralistica, qui cominciamo a parlare di numeri: 195 posti, cominciamo a dire cose che vanno nella direzione di tranquillizzare un certo tipo di elettorato, che, a nostro avviso, avrebbe molto da recriminare visto che in alcuni casi è stato cacciato da un lavoro che faceva da oltre 10 anni, lo faceva pure bene e si è trovato con tutta la famiglia in mezzo ad una strada, allora arrivano gli articoli in soccorso.

Nella relazione allegata all'assestamento intanto ho letto una cosa che mi ha fatto un po' inorridire, cioè l'idea che si pensa di portare alla pensione delle donne di 45 anni e degli uomini di 50 anni lavorando tre mesi all'anno. Io capisco quando si fa un ragionamento di questo tipo, per quelli che hanno 60 anni si dice: "ti faccio lavorare tre mesi in questa fase cerchiamo di arrivare magari all'età pensionabile", ma giustificare con un frase così: "per poter conseguire il titolo alla pensione, devono maturare i requisiti contributivi", io non so che pensione si fa maturare ad un lavoratore che fa tre mesi all'anno! Mi sembra cioè surreale, dopodiché sappiamo che c'è una crisi economica terribile, durissima, dobbiamo fare i conti con quella, noi abbiamo sempre sostenuto che l'assessorato poteva in qualche modo riorganizzare dei cantieri forestali. È stato detto in tutte le salse che non si poteva fare, adesso si riorganizzano di fatto dei microcantierini forestali di emergenza, sotto l'assessorato...

(interruzione di un consigliere, fuori microfono)

...eh lo so, eh però, quando l'avevamo chiesto noi, non si poteva fare, adesso si può fare, perché si avvicinano le elezioni, bisogna ripensarci, però, consentitemi, altro...cioè noi questa cosa, andando nell'ottica del lavoro, non è che ci mettiamo di traverso e non la vogliamo in qualche modo sostenere, no, ci mancherebbe, però, siccome quando queste cose le dicevamo noi, facevamo della mera demagogia, del populismo, eccetera, adesso invece queste idee populiste e demagogiche cominciano ad essere un po' più interessanti a ridosso delle elezioni... Una cosa però che personalmente mi ha lasciato molto perplesso è che dov'è che si vanno a recuperare alcune di queste risorse necessarie per i cantieri agricolo-forestali? Da interventi di 400 mila euro presi da interventi per la tutela e la promozione della zootecnia? Togliamo cioè ai poveri per dare ai più poveri, togliamo a chi già è in difficoltà per...cioè che razza di provvedimento è? Questi cioè sono 400 mila euro tolti alla zootecnia...

(nuova interruzione di un consigliere, fuori microfono)

...non sono tolti alla zootecnia...qui c'è scritto quello: sono presi dalla zootecnia, tolti e messi lì! Questa cosa a me personalmente non va giù, è chiaro che adesso non si può ristrutturare tutto questo bilancio, però, dopo tutte le cose che avete decantato stamattina e che sono stato lì con pazienza a sentire, consentitemi che quest'articolo è una cosa che in molti punti grida vendetta, soprattutto per il principio, perché a fine legislatura si fa quello che noi chiedevamo da tre anni: di organizzare dei cantieri sotto la gestione...eh sì, caro Assessore, adesso fa: "eh già ci sono le elezioni dobbiamo andare a raccattare i voti", intanto abbiamo buttato in mezzo alla strada della gente e gli facciamo pure credere che a 45 anni e a 50 anni può andare in pensione lavorando tre mesi all'anno, ma per piacere! Questo è un intervento di emergenza estrema che voteremo per senso di responsabilità di fronte alla nuova povertà che emerge.

Président - Merci. La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Noi in questi giorni abbiamo lavorato, l'avevamo già annunciato in commissione - come gruppo ALPE e anche i colleghi di opposizione - che avremmo formulato un emendamento che andasse in questa direzione. Premetto che voteremo questo articolo, partendo però dal presupposto che in fondo c'è un po' un'amarezza, perché questa mattina c'è stato un dibattito interessante, franco e diretto su quello che è stato il rendiconto 2012, l'assestamento e sul quinquennio di legislatura. Penso che non ci sia l'obbligo di avere tutti le stesse idee, abbiamo delle idee diverse, lo abbiamo detto, l'abbiamo soprattutto proposto in quest'aula in questi cinque anni e anche su tale settore noi avevamo proposto al Presidente Rollandin delle iniziative alternative, già tre anni fa, ancora due anni fa, e mi collego alla riflessione del collega Donzel: a quaranta giorni dalle elezioni mi sembra che c'erano tutte le possibilità allora di mettere in campo comunque dei cantieri diretti dall'Amministrazione regionale, c'era la possibilità di accompagnare questo settore in maniera diversa, c'erano tante altre possibilità. Ecco, quando noi ci posizioniamo in alternativa al pensiero del Presidente Rollandin, in alternativa, ma realmente, concretamente, senza fare polemica, senza voler prendere non solo le prime pagine, ma senza voler mettere comunque in discussione quello che è stato un percorso, perché noi abbiamo messo all'inizio in discussione il percorso, percorso che noi non abbiamo condiviso, percorso che noi abbiamo messo un'alternativa...

Presidente - Colleghi...

Chatrian (ALPE) - ...sul tavolo, quindi solo per annunciare il voto favorevole del gruppo ALPE, però veramente con una rabbia che ci porta a dire, Presidente Rollandin...la rabbia c'è tutta, perché si doveva affrontare questo dossier in maniera completamente diversa. Lei scuote la testa, noi le diciamo che sinceramente abbiamo proposto in quest'aula delle...

(interruzione di un consigliere, fuori microfono)

...scusi, noi abbiamo proposto in quest'aula comunque una proposta di legge che andava in senso alternativo, ma soprattutto accompagnava quello che era stato da decenni il lavoro di centinaia e centinaia di operai in questo settore, quindi voteremo tale emendamento rammaricati comunque dal fatto che comunque si poteva fare in maniera diversa.

Président - La parole au collègue Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie Presidente.

Per portare una comunicazione che mi sembra doverosa. Il collega Chatrian ha sorvolato, lo ha detto, ma sorvolando sul fatto che questo emendamento fosse nato...anche su quest'emendamento un'opportunità di dibattito in seno alla commissione. Io ricordo perfettamente che i sindacati ci chiesero di riflettere su questa opportunità, il collega Franco Salzone fece ripetere ai sindacati qual era il passaggio cruciale che loro chiedevano venisse valutato, abbiamo interessato il Presidente Rollandin di questa opportunità, abbiamo valutato l'impatto finanziario di tale emendamento e voi eravate d'accordo, adesso siamo d'accordo, ma siamo dispiaciuti...e noi siamo dispiaciuti, ma siamo d'accordo e quindi approveremo quest'emendamento.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? No? Possiamo mettere in votazione? La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, solo per chiarezza. Qui stiamo parlando di un percorso straordinario tenuto conto che sul discorso dei cantieri vorrei ricordare a qualcuno, che forse ha la memoria corta, come era all'origine del cambiamento, quando si è dovuto immaginare di dover trovare una soluzione a chi rimaneva a casa, perché c'era il discorso dei tagli improvvisi, a cui si è dovuto far in qualche modo ricorso con una struttura surrettizia, che è la Società di Servizi, forse dimentichiamo questo passaggio, perché, se no, questi rimanevano tutti a casa, allora ci si è, tra virgolette, "dovuti inventare" questa Società di Servizi, a cui l'alternativa proposta da ALPE era: facciamo le cooperative, facciamo i consorzi, era questa. Ho qui la proposta di legge alternativa: questa era la proposta, al che noi avevamo detto: guardate che le cooperative, i consorzi li possono fare lo stesso, tant'è che, passato un po' di tempo, quando noi abbiamo dovuto dire: guardate che non possiamo tenere tutto questo a livello di Società di Servizi, perché con la Società di Servizi che abbiamo mantenuto...che è quello che ha dato la possibilità di dare risposte alle persone in difficoltà, al sostegno alla scuola, all'assistenza...alcuni gradi di assistenza sociale.

Noi abbiamo contemporaneamente cercato di vedere che cosa succedeva e abbiamo fatto una scelta, che è stata quella difficile di dire: bene, prevediamo che, al posto di mantenere queste persone come sono state con la Società di Servizi in qualche modo collegate con la Regione, diventino collegate con la struttura, struttura che non è regionale. Qui stamattina ho sentito delle voci dire: "basta con la Regione che vuol fare tutto!". La Regione poi, però, deve fare tutto, perché, se la Regione non fa, è cattiva: questo l'abbiamo sentito dire qui, perché si vuole fare tutto...al che abbiamo detto: benissimo, noi riteniamo che ci siano delle imprese artigiane in difficoltà e abbiamo parlato coi sindacati, con le forze sociali, più in generale con le forze produttive degli artigiani, che chiaramente avevano un'opportunità per avere degli appalti, l'anno scorso sono state 140 le ditte artigiane, che, se non avevano comunque questi appalti, erano obbligate a licenziare e invece hanno assunto comunque più di 160 persone, di cui quelle che volevano lavorare sono andate e sono state scelte con la clausola sociale, e poi avevamo detto in quel momento: ci sono delle persone che le imprese artigiane non prenderanno, perché non sono nella situazione fisica...e l'avevamo detto qui e voi su questo, bisogna dire, avevate concordato.

Ci sono delle difficoltà per cui bisogna trovare in qualche modo un ammortizzatore che preveda questo tipo di soluzione e l'abbiamo già trovato l'anno scorso, perché già l'anno scorso avevamo fatto un piano straordinario, perché bisogna vedere anche da un anno all'altro, c'è gente che oltre i 55 anni poteva ancora andare in pensione, adesso alcuni hanno fatto scelte diverse, allora quest'anno abbiamo mantenuto per le donne oltre i 45 e per gli uomini oltre i 55, poi è emerso il discorso portato avanti anche dalla commissione, dai sindacati, a cui noi abbiamo aderito dicendo: guardate che ci possono essere anche al di sotto dei 55, fino a 50 anni, delle situazioni che, a livello di integrità fisica, possono avere qualche difficoltà, per cui non possono più essere assunti dai cantieri, non possono più andare nei cantieri degli artigiani, ma hanno bisogno di un supporto, di qualcosa di più leggero ed ecco che abbiamo presentato questo, però bisogna leggerlo tutto il percorso, altrimenti rischiamo di non dire qual è... Questo quindi non è assolutamente un discorso di oggi, perché l'abbiamo fatto l'anno scorso, quest'anno abbiamo adeguato ad una richiesta che è emersa, tenuto conto della situazione oggettiva che è stata riscontrata dalla commissione insieme ai sindacati, che noi abbiamo cercato di trasferire in questo emendamento. Mi dite quindi che cosa c'è di elettorale, che cosa c'è...o non lo facciamo, allora lo dobbiamo togliere, cioè non credo sia...la storia è questa, la soluzione è solo questa, quindi non c'è nessuna particolare attenzione legata al tempo: era legato solo a tale esigenza. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Su questa storia infinita su cui siamo tornati più volte...allora intanto devo dire che i sindacati, che sono citati spesso - spero che poi più avanti ci sarà modo di vedere se sempre questi sindacati sono così ascoltati come si è detto -, non mi risulta che...almeno tutte le sigle sindacali abbiano approvato il piano di esternalizzazione, obtorto collo hanno accettato la Società "salvaprecari", ma assolutamente erano contrari all'esternalizzazione, dopodiché, come Partito democratico, abbiamo sempre sostenuto che questa esternalizzazione non era necessaria, si sarebbero dovuti organizzare dei cantieri, magari in numero più ridotto, creando per quelli che avevano invece delle difficoltà, a fianco di squadre specialistiche che dovevano valorizzare tutte le professionalità acquisite, dei cantieri socialmente utili e, dopo due anni di battaglia, l'anno scorso in extremis sono spuntati questi cantieri socialmente utili, che non hanno risposto alle esigenze che hanno tali persone. Torno a dire: sfido chiunque a dimostrarmi che una persona, una donna di 45 anni, o un uomo di 50 anni riuscirà ad avere una pensione dignitosa lavorando tre mesi all'anno, dopodiché c'è la fame in Valle d'Aosta? Questo poi attiene ad un intervento finale, nella Valle d'Aosta, dove il reddito medio pro capite è il più alto del mondo, c'è la fame? Sì, c'è la fame e allora anche tre mesi all'anno vanno bene: questa è la realtà!

Presidente - Bene. Possiamo mettere in votazione l'articolo 15 emendato, quindi sostituito dall'emendamento? La votazione è aperta. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva.

Articolo 16. Possiamo metterlo in votazione? La votazione è aperta. Colleghi, possiamo chiudere? Bene, chiudiamo la votazione.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 23

Contrari: 10

L'articolo 16 è approvato.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 17? Stesso risultato. Articolo 18: stesso risultato. Articolo 19: stesso risultato.

Vi è poi l'emendamento n. 1 della II Commissione, che introduce l'articolo 19 bis. Qualcuno vuole illustrarlo? Possiamo metterlo in votazione. Apriamo la votazione. Colleghi, votate. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 24

Contrari: 10

L'emendamento è approvato.

Vi è poi l'emendamento n. 2 del Presidente della Regione, lo vuole illustrare? La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, credo che su questo ci sia stato un dibattito aperto con i sindaci per esaminare la modalità per riuscire a sopperire ad una difficoltà in quelli che sono gli appalti, difatti qui prevediamo...che sono aggiunte le parole: "con popolazione inferiore a 30.000 abitanti", quello che è l'oggetto della situazione per quanto riguarda la società di informatica, lo sviluppo informatico, che potrà con questo centro unico di committenza realizzare questa possibilità di operare direttamente per i Comuni. In più abbiamo previsto, come avete visto, anche la proroga fino al 31 dicembre 2013 per quanto riguarda la possibilità dei Comuni di continuare con il sistema attuale prima che sia messo in atto questo nuovo centro unico di committenza, che verrà, come detto, affidato ad INVA.

Presidente - Grazie. Possiamo mettere in votazione l'emendamento, o posso dare lo stesso risultato? No, mettiamo in votazione? La votazione è aperta, votate colleghi. Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 24

Contrari: 9

L'emendamento è approvato.

Articolo 20: stesso risultato.

Vi è poi l'emendamento n. 3 del Presidente della Regione, che introduce l'articolo 20 bis. La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, in accordo con l'Assessore Viérin, in particolare, per quanto riguarda la soluzione di questi due problemi annosi, che sono il tema della scuola di Issogne, quindi della possibilità di realizzazione di una scuola prefabbricata definitiva in località Clapeyas-Fleuran in comune di Issogne, e l'altro la realizzazione dei lavori di manutenzione straordinaria di adeguamento alla normativa di sicurezza nei locali del Liceo scientifico Bérard nel comune di Aosta...queste sono per un intervento che, come sapete, è legato alla sicurezza delle scuole e ad un programma che era già in atto.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Grazie Presidente.

Sebbene in extremis, arriva finalmente la scuola prefabbricata, devo dire che siamo alla terza legislatura che si deve occupare delle scuole di Issogne, arriviamo in extremis, quindi assolutamente...perlomeno in extremis...certo che sono contento, perché alla terza legislatura, all'ultimo provvedimento utile arriva, siccome l'edificio storico, poi è stata fatta poi la scelta del prefabbricato, ha dei problemi di sismicità, questo era un intervento...sono anche utili gli interventi sul Liceo E. Bérard, perché su questo, quando già c'era il piano dei lavori, avevamo visto con l'Assessore che c'erano interventi che sarebbero durati 12 anni...che comincino questi interventi è importantissimo.

Volevo approfittare però per fare una domandina in extremis al Presidente della Regione: ma per i finanziamenti invece per la scuola di Charvensod capoluogo, quelli hanno un loro corso, quindi anche quella scuola, che vive una situazione di emergenza, siamo tranquilli? Perché quest'emendamento verrà sicuramente votato anche dai colleghi dell'UVP e dell'ALPE, volevo un chiarimento invece sulla scuola elementare di Charvensod capoluogo.

Presidente - La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, dopo che il Comune di Charvensod ha rivisto quello che è il progetto, che è adesso di un prefabbricato, i fondi sono già stati messi nel bilancio ordinario, ci sono già i fondi per la copertura totale, cioè 1 e 6 tra quello che è il Comune e quello che abbiamo messo, aggiunto ancora nel bilancio, ci sono i fondi per la scuola di Charvensod.

Presidente - Grazie. La parola all'Assessore Viérin.

Viérin M. (SA) - Sì, solo per dire che ringrazio il collega Donzel per aver fatto una cronistoria, ma per un chiarimento sul discorso di Issogne che si conosce perfettamente poiché ne abbiamo discusso in aula, vorrei ribadire che il progetto è pronto, ripresentando un progetto delle scuole non più in quel contesto, ma in un luogo diverso con una costruzione ex novo, perché così risparmiamo la metà dei soldi, anziché 9 milioni di euro, andiamo a spendere meno della metà.

Presidente - Possiamo mettere in votazione allora l'emendamento 3 del Presidente della Regione, che introduce l'articolo 20 bis. La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

L'emendamento è approvato.

Siamo all'emendamento n. 4 del Presidente della Regione. La parola per l'illustrazione al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Questo emendamento è collegato e collegabile ad una situazione che sapete essere da un po' di tempo sul tappeto, su questo ci sono state anche delle richieste di chiarimento nel tempo per capire che cosa succedeva, che cosa non succedeva. Con quest'emendamento, che è in parte tecnico, in parte chiaramente politico, si cerca di dare la possibilità di chiarire una volta per tutte quelle che sono le procedure amministrative per chiudere una serie di pratiche ancora attive e che sono iniziate, poi l'Assessore ha già seguito da tempo...iniziate da anni e altre invece che sono in fase di approvazione e quindi per avere un criterio oggettivo sulla base del quale si possa prevedere un intervento che sia, come dico, risolutivo per quelli che sono già molto avanti e invece chiaro per quelli che devono in qualche modo cominciare. Questa è la sostanza dell'emendamento che, come vedete, è piuttosto corposo, perché deve riprendere tutta la normativa che su questo, come ho detto, era piuttosto complicata per riprendere tutte le leggi e fare i riferimenti adeguati affinché non ci siano dubbi sulle procedure da adottare.

Presidente - Grazie. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Eravamo intervenuti su questo provvedimento in tale legislatura diverse volte e poi avevamo affrontato, mi sembra nel mese di luglio, la discussione della nuova legge sui riordini, noi non avevamo condiviso tutto l'impianto, avevamo fatto degli emendamenti, a mio avviso, di peso che andavano in una direzione, se non opposta, quanto meno diversa. Due riflessioni e una richiesta: se fosse possibile per il prosieguo, non per noi, diciamo, a scadenza di questa legislatura...un rammarico perché la scorsa settimana il gruppo ALPE aveva fatto proprio un'iniziativa sulla legge sui riordini per conoscere lo stato dell'arte e perché lei non c'era...probabilmente era già nel pomeriggio...e perché, diciamo, non c'era ancora stata la delibera attuativa, al di là dei 180 giorni o 200, non ci soffermiamo sulla forma...e l'Assessore ci rispose che probabilmente la settimana dopo si sarebbe poi presentato un emendamento che andava in quella direzione. Ci sarebbe piaciuto avere quest'emendamento, noi l'avevamo chiesto la scorsa settimana, ma, ahimè, serviamo a poco anche su questo...in questo settore, ci dispiace, ma non nella forma, nella sostanza, devo dirle come gruppo ALPE.

In seconda battuta invece le chiederei, gentilmente, se si può emendare, soprattutto per la prossima legislatura ovviamente, non per questa legislatura, dato che si rinvia, come diceva lei, è per chiarire e chiudere soprattutto il pregresso, ci fosse la possibilità quanto meno in sede consultiva di portare il dossier in commissione e quindi emendare, diciamo, quest'emendamento ed inserire solo non come parere della commissione, ma quanto meno in sede consultiva poter discutere, dato che, diciamo, l'importanza...sarà dedicata a quell'atto amministrativo che è una delibera di Giunta.

Président - Merci. La parole au Président Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, credo che, più che emendare, facciamo una dichiarazione verbale, che rimanga, dove c'è la disponibilità su questo di fare un approfondimento in modo tale da avere chiarezza, ecco, non credo che se adesso...non cambia molto se lo emendiamo, noi ufficialmente dichiariamo di essere d'accordo comunque di fare questo approfondimento come lei aveva ricordato.

Presidente - Bene, possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 4? La votazione è aperta. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bertin, Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Patrizia Morelli, Perron, Rigo, Rosset, Laurent Viérin)

L'emendamento è quindi approvato.

Vi è poi l'emendamento n. 1 presentato dall'Assessore Marguerettaz. Per l'illustrazione, la parola all'Assessore.

Marguerettaz (UV) - Sì, l'emendamento 1 è un emendamento dove cerchiamo di correggere una rigidità che è stata introdotta nell'ambito della legge sul commercio, laddove è stato introdotto un obbligo e tutta una serie di vincoli anche alle pratiche in corso. Nell'ambito delle pratiche in corso, si fa riferimento ai piani regolatori che devono essere approvati. Ora, facendo questo tipo di norma, di fatto abbiamo bloccato una serie di pratiche che erano in corso, per intenderci, sono pratiche di medie strutture, non di grandi strutture, di pratiche di grandi strutture in corso non ce n'è e quindi, rispetto a questo, facendo la precisazione, i commi 1, 2 e 4, lasciamo tutti i vincoli della norma sul commercio così come abbiamo fatto, ad eccezione dell'osservanza del piano regolatore approvato, diciamo al PTP.

Presidente - Qualcuno vuole intervenire? La parola al collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Su quest'emendamento, a parte che stiamo modificando una legge del 25 febbraio, approvata qualche giorno fa, quindi...come dire? qui non si fa a tempo a far uscire una legge che già dobbiamo mettere una correzione. Nel merito noi esprimemmo un forte dissenso rispetto a quella legge, quindi il nostro dissenso complessivo su quella legge che non tutela i piccoli esercizi commerciali rimane e non ci sembra di dover ulteriormente aprire dei vincoli, che già a noi parevano non eccessivamente vincolanti all'interno di quella legge.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 1 dell'Assessore Marguerettaz? La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 24

Contrari: 10

L'emendamento è approvato.

Vi è l'emendamento n. 2 presentato sempre dall'Assessore Marguerettaz. La parola all'Assessore per l'illustrazione.

Marguerettaz (UV) - Ci sono delle situazioni che sono venute a verificarsi dove ci sono dei ristoranti che non sono raggiungibili da strade carrozzabili, sono ristoranti che, da un certo punto di vista, sono assimilabili ai rifugi, ma non sono rifugi e, in mancanza di una specifica norma, devono avere tutti i servizi igienici, devono avere tutta una serie di strutture per superare le barriere architettoniche. Ora, ovviamente è un controsenso, perché sono raggiungibili solo a piedi, sono raggiungibili solo attraverso sentieri, non sono rifugi. Ricordo che i rifugi ovviamente non hanno questo vincolo, assimiliamo queste strutture al trattamento che riserviamo ai rifugi.

Presidente - Grazie. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.

Vorrei chiedere un chiarimento all'Assessore competente: devono avere, diciamo, gli abbattimenti delle barriere architettoniche da chi? Dai piani regolatori, dall'USL, cioè capire chi impone diciamo...ci può rispondere gentilmente?

Presidente - La parola all'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Le norme dei pubblici esercizi che ovviamente devono avere strutture per superare le barriere architettoniche. Quindi, qualora abbiano dei bagni, al piano di sopra o al piano di sotto, bisognerebbe montare dei montacarichi, bisognerebbe montare degli impianti per superare le barriere architettoniche; ecco che è ovviamente un controsenso, oltre ad essere particolarmente dispendioso.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Siamo abbastanza in linea con questo articolo, l'unica cosa...un chiarimento ancora: esclude naturalmente i centri storici, perché non vorremmo che l'esclusione del raggiungimento in macchina non fosse qui nel centro di Aosta. Se lei ci garantisce che quest'articolo esclude i centri storici, noi siamo assolutamente in linea con la sua posizione.

Presidente - L'Assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Assolutamente è così, non sono raggiungibili attraverso strade carrozzabili, ma solo attraverso sentieri e percorsi, non rientra il centro storico, certo che no.

Presidente - Bene, possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 2 dell'Assessore Marguerettaz. La votazione è aperta. Colleghi, siete invitati a votare. La votazione è chiusa. Scusate, ma c'è un problema...siete invitati nuovamente a votare l'emendamento n. 2 presentato dall'Assessore Marguerettaz. Votate colleghi. Perfetto, possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

L'emendamento è quindi approvato.

All'articolo 21 vi è l'emendamento n. 5 del Presidente della Regione. Vuole illustrarlo? La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, per quanto riguarda quest'emendamento, un chiarimento che è necessario per evitare che ci siano situazioni...in particolare nell'ambito dei vigili del fuoco, che impediva il passaggio da caposquadra e così via, perché veniva interpretato come vincolato al fatto che ogni passaggio interno andasse contro la norma che prevedeva di non avere nuovi concorsi, allora qui chiariamo che invece i passaggi interni sono esclusi naturalmente dall'applicazione di questo divieto, quindi da poter fare... C'è gente che ha fatto i corsi e non poteva passare perché c'era questa interpretazione restrittiva.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Scusi, Presidente, ma è il problema di emendamenti che arrivano in fondo in questo modo e non hanno l'iter normale delle commissioni. Su questo c'è un parere delle organizzazioni sindacali?

Presidente - La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Su questo non sono state sentite ultimamente le organizzazioni sindacali, però già a suo tempo avevano posto il problema, che sembrava già risolto, invece l'interpretazione fatta ultimamente è andata nella direzione di avere un divieto, al che abbiamo previsto questa norma.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'articolo emendato? La votazione è aperta. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bertin, Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Patrizia Morelli, Perron, Rigo, Rosset, Laurent Viérin)

L'articolo 21 emendato è approvato.

Ora, discutiamo dell'emendamento 6 presentato dal Presidente della Regione, che introduce l'articolo 21 bis. Per l'illustrazione, la parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, questo è riferito, quest' ultimo emendamento...l'articolo 33, eccetera, del Codice dei contratti si applica alle gare bandite successivamente al 31 dicembre 2013. Quello, come ho già accennato, è collegato con quell'emendamento che abbiamo fatto sul centro unico di committenza. Qui è spiegato, non siamo i primi a farlo, l'ha già fatto il Friuli, l'hanno già fatto altre Regioni, dire: arriviamo fino alla fine dell'anno in modo che possano continuare col metodo attuale, mentre si sta in qualche modo predisponendo la parte di centro unico di committenza, questa è la possibilità per i Comuni di continuare. È stato chiesto naturalmente dai Comuni.

Presidente - Possiamo metterlo in votazione? Mettiamo in votazione l'emendamento n. 6 del Presidente della Regione. La votazione è aperta, votate colleghi. Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 24

Contrari: 10

L'emendamento è approvato.

Vi è l'emendamento n. 2 presentato dalla II Commissione. C'è qualcuno che vuole illustrarlo? Lo possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta sull'emendamento n. 2 della commissione, colleghi votate. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bertin, Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Patrizia Morelli, Perron, Rigo, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Ora, analizziamo l'emendamento n. 3 presentato sempre dalla II Commissione. Possiamo dare lo stesso risultato? O lo mettiamo in votazione? Stesso risultato colleghi? Stesso risultato.

Ora vi è il sub-emendamento presentato dai gruppi ALPE, Pd e UVP all'emendamento n. 4 della II Commissione. Qualcuno vuole presentarlo? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente, per illustrare il nostro emendamento.

Sarò molto sintetico in quanto questa mattina mi sembra che abbiamo affrontato a più livelli, a nostro avviso la necessità è quella di avere tutte le carte scoperte nelle decisioni, nella programmazione, nel merito e soprattutto nella pianificazione delle società partecipate e controllate. Non ci soffermiamo però sulla forma, nel senso che noi abbiamo proposto quest'emendamento con un tetto che, a nostro avviso, poteva essere di un attivo dello stato patrimoniale superiore ad 1 milione di euro, poi, se alla maggioranza questo può essere d'aiuto, possiamo assolutamente alzare l'asticella del milione di euro fino a 2 milioni, a 3 milioni, l'obiettivo qual è? L'obiettivo è che grandi società che operano nel mercato dell'energia...faccio un esempio: CVA S.p.A., debbano rientrare nella discussione, nel confronto, nel dibattito operativo-strategico triennale e annuale in maniera sistematica, in maniera metodica. Va quindi ad implementare quella che è l'impostazione dell'emendamento n. 4 della commissione, che, a seguito di modifiche nazionali, la Valle d'Aosta è obbligata ad inserire le società in house, le tre società in house, quindi INVA, Finaosta e Società di Servizi, noi andremmo oltre, perché, a nostro avviso, società, come dicevo prima CVA, Structure Vallée d'Aoste, Complesso Ospedaliero Umberto Parini, Nuova Università Valle d'Aosta, Autoporto, la Cervino S.p.A., la Courmayeur S.p.A., la Monterosa S.p.A., debbano comunque...avere questa possibilità come Consiglio di dibattere, confrontarci e prendere delle decisioni: ecco lo spirito di quest'emendamento va in quella direzione.

Io penso che questa mattina abbiamo discusso sulle società controllate e partecipate, a nostro avviso, a livello di gruppo ALPE è necessario per non dire indispensabile ed urgente...ecco che chiediamo uno sforzo alla maggioranza tutta, quello di lasciare, perché no?, un passo avanti per la prossima legislatura su quest'argomento, a nostro avviso, capitale.

Presidente - La parola all'Assessore La Torre.

La Torre (GM) - Come ha detto bene il collega Chatrian, abbiamo avuto modo di parlare di questo argomento già stamattina, io credo che noi con grande determinazione, come maggioranza, abbiamo portato all'interno della commissione il dibattito sulle società partecipate volendo introdurre il principio del controllo analogo e lo abbiamo fatto anche con una certa determinazione, oserei dire anche in un tentativo bipartisan di trovare poi, attraverso una legge sulle società partecipate, quello che poteva essere un accordo su cui in qualche modo avevamo discusso anche in aula in Consigli precedenti. In questo senso, proprio perché ci abbiamo creduto e ci crediamo, vedendo che la legge non aveva un suo sviluppo, abbiamo preferito introdurlo come un emendamento, quello del controllo analogo, di commissione, alla legge di assestamento. In questo senso io credo che abbiamo dimostrato una completa e forte volontà di andare in tale direzione.

È chiaro che poi abbiamo voluto distinguere fra quelle che sono le società che sono sul mercato, il controllo diretto, e quelle indirette e in questo non abbiamo previsto, come lei invece chiede, tutta una serie di società che in qualche modo lei per vari motivi oggi presenta come necessarie da essere introdotte. Noi su questo quindi non siamo d'accordo, ma io cito un esempio per tutti, quello di cui forse se n'è parlato anche di più, che è un po' anche quello del Casinò, che in qualche modo esce da quella che è la logica, anzi deve proprio uscire da quella che è la logica della pubblica amministrazione. Stamattina stessa si diceva proprio questo: alcune società, quelle che sono sul mercato, non devono rientrare costantemente nella logica della pubblica amministrazione. Proprio in questo senso io le faccio un riferimento parlando del Casinò: durante questa legislatura noi siamo andati incontro addirittura alla cessione dell'intero patrimonio immobiliare della Regione a vantaggio del Casinò, proprio per andare in questa direzione di...come dire? di opportunità, di libertà di movimento.

Faccio anche presente che, per esempio, sempre parlando del Casinò, che era uno degli argomenti importanti, esiste il disciplinare, che difatti diventa il vero strumento di regolamentazione e anche il modello stesso nuovo che noi abbiamo mandato a quel tipo di società, per esempio, introducendo il principio dell'amministratore unico, così come è stato fatto in altre società di questo tipo. Va proprio nella direzione non solo di semplificare, ma anche di ridurre quelli che sono i costi di gestione. È evidente quindi che noi distinguiamo tra società che sono sul mercato e società che non lo sono, quindi non dobbiamo confondere, a nostro avviso, le dirette e le indirette ed è per questo che insistendo, quindi condividendo anche con voi la necessità di introdurre il controllo analogo, non possiamo essere...non siamo d'accordo su questa vostra estensione che, a nostro avviso, in questo caso non è opportuna.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Assessore La Torre, non ci ha assolutamente convinto la sua posizione e soprattutto non ci trova d'accordo, siamo su due poli completamente diversi. Lei ha fatto un esempio, ma forse non era l'esempio calzante, Assessore La Torre, mi ha parlato della casa da gioco, poteva fare un esempio come CVA. Penso che stamattina abbiamo fatto discussioni, abbiamo comunque messo sul tavolo tutta una serie di criticità, o quanto meno riflessioni legate al fatto che stiamo parlando comunque di risorse di natura pubblica, stiamo comunque parlando di risorse di natura che vanno a ricadere nel sistema collettivo, nel bene collettivo, a nostro avviso, più che mai in un momento di grande difficoltà - è stato detto questa mattina le risorse economiche del bilancio regionale hanno avuto una riduzione molto importante: da 1.700 milioni di euro a 1.300 milioni di euro - noi riteniamo che queste risorse devono essere utilizzate in una totale trasparenza per quanto riguarda le assunzioni, le forniture, le gare, le procedure negoziate, più negoziate o meno negoziate, io penso che questa era...è tuttora la sfida più delicata e importante che la politica ha.

Questa mattina l'Assessore La Torre parlava di trasparenza verso l'esterno, anzi rendere conto, benissimo, io penso che quest'emendamento vada proprio in quella direzione: di rendere conto, nessuno deve nascondersi, le società controllate e partecipate hanno una normativa diversa rispetto a quella di natura completamente pubblica, ma stiamo comunque parlando di risorse pubbliche. A nostro avviso, proprio per evitare eventualmente delle zone d'ombra, se ci sono delle zone d'ombra, l'obiettivo di quest'emendamento era portare all'interno del Consiglio regionale questo dibattito, questa trasparenza necessaria e soprattutto delle possibilità da mettere in campo per tutta la collettività e non solo per poche o pochissime persone.

Président - Merci. A demandé la parole le collègue Zucchi.

Zucchi (PdL) - Io vorrei intervenire per spezzare una lancia, dare il merito all'Assessore La Torre che su questo argomento proprio personalmente si è speso e per chi, come me, come voi colleghi avete seguito i lavori nella commissione, nella I Commissione che si è occupata di questi argomenti, dovremmo anche riconoscere che quest'argomento è stato fortissimamente voluto dall'Assessore La Torre, che l'ha inserito. Mi sembra anche giusto dover sottolineare il fatto che se forse l'Assessore non l'avesse inserito all'interno della bozza di legge, che poi, purtroppo, non ha avuto modo di essere presentata in aula...questo è un argomento che è stato comunque inserito per una sua precisa volontà, un argomento che, come è stato spiegato dall'Assessore, è un passo in avanti, che diversamente non era stato previsto, né che prima c'era e sicuramente si può pensare di estendere, ma in una fase successiva, io ritengo che così come è stato congeniato, con quest'emendamento, il controllo analogo, sia un fatto positivo che va ad interessare le società più importanti e in questo senso non va ad appesantire quello che comunque è il ruolo e il controllo, che comunque è sempre riservato da parte delle commissioni e da parte della Regione.

Noi quindi riteniamo che con quest'emendamento si possa tranquillamente...con quest'inserimento del controllo analogo, così come è stato concepito, si possa essere già tranquilli che un primo passo sia stato fatto in una maniera positiva.

Président - La parole au collègue Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Per quanto riguarda il Partito democratico, noi ci sentiamo invece molto più vicini alle considerazioni dei gruppo ALPE e UVP, che hanno condiviso con noi l'emendamento, e, come bene ha chiarito il collega Chatrian, la natura di questo emendamento...non si vuole negare merito all'Assessore La Torre, che ha posto un problema, che ha cercato di fare un passo avanti, nessuno vuole togliere questo merito, però vogliamo ribadire che quanto è presentato qui non inficia l'attività assolutamente di tali società e tutt'altro ha lo scopo invece di rendere sempre più trasparente la politica, l'attività pubblica. Si tratta di denaro pubblico, i cittadini hanno diritto di conoscere esattamente come viene investito, utilizzato questo denaro, credo che dire: "facciamo un passo alla volta"...forse questo passo alla volta è venuto il momento di farlo veramente fino in fondo e quest'emendamento va in questa direzione. Se la politica vuole cambiare, faccia questo passo senza esitazioni, dia un segnale forte all'esterno, che non c'è nulla da nascondere, che i conti sono pubblici, trasparenti e che quest'aula è a conoscenza di come viene usato il denaro pubblico: questo è lo spirito di tale emendamento e noi lo sosterremo anche in sede di votazione.

Presidente - La votazione è aperta sull'emendamento. Tutti hanno votato? Okay, possiamo chiudere la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 10

Contrari: 23

Il sub-emendamento non è approvato.

Vi è ora l'emendamento n. 4 della II Commissione, che introduce l'articolo 21 quater. Possiamo metterlo in votazione? La votazione è aperta. Tutti hanno votato? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 10 (Bertin, Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Patrizia Morelli, Perron, Rigo, Rosset, Laurent Viérin)

L'emendamento è approvato.

Ora, vi è l'emendamento 2 presentato da ALPE, Pd e UVP. Qualcuno vuole illustrarlo? La parola al collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Grazie Presidente.

È con un po' di rammarico che dobbiamo presentare quest'emendamento, perché, in realtà, l'auspicio, le premesse di una votazione di un ordine del giorno all'unanimità in questo Consiglio avevano fatto sperare che ben altra sorte avrebbe avuto la questione del tetto del compenso ai manager pubblici. Devo dire che i lavori in commissione hanno anche avuto una partenza molto interessante, c'è stato anche, devo dire, un contributo valido da parte degli uffici, sono arrivati elementi che ci consentivano di lavorare in questa direzione...e peraltro prendere atto che altre Regioni hanno già legiferato in questa direzione anche in maniera più organica e più complessa. Era importante per noi che questa legislatura desse dei segnali forti, insomma, non siamo riusciti a ridurre il numero dei consiglieri regionali, non siamo riusciti a ridurre il numero degli assessorati, che si sono ridotti per consunzione, potevamo dare un segnale nella riduzione dei compensi ai manager, che sicuramente sono davvero fuori da ogni limite, anche, diciamo, in relazione a leggi fatte da Regioni a Statuto ordinario, Regioni anche molto più grandi di noi, con anche aziende di dimensioni molto superiori alle nostre.

L'idea di mettere questo tetto a 160 mila euro quindi non è un'idea campata in aria, esiste una Regione che ha fatto una scelta analoga, cioè di prendere a riferimento il compenso del Presidente della Regione, a cui non mancano certo le responsabilità, e quindi ragionare che chi gestisce una società all'interno di un contesto regionale così ampio non debba guadagnare più del Presidente della Regione. Ci rendiamo conto che non è di facile applicazione, ci sono dei rinnovi contrattuali, eccetera, quindi il comma 2 prevede appunto che la disposizione abbia il decorso legato ai cosiddetti "rinnovi contrattuali". In questo senso pensiamo che questo Consiglio dovrebbe onorare gli impegni che ha preso attraverso la mozione all'unanimità.

Président - La parole au collègue Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Questo dei tetti agli stipendi dei manager pubblici è un argomento che abbiamo tentato di introdurre in questo Consiglio più volte in tale legislatura. L'abbiamo fatto alcune volte con degli emendamenti alla finanziaria, l'ultima volta avevamo convertito un emendamento in un ordine del giorno. In quell'occasione avevamo trovato in Consiglio regionale un accordo tra tutte le forze politiche per affrontare la questione e per porre un limite appunto a questi stipendi. Questo è un argomento che non riguarda solo la Valle d'Aosta, ma pure altre Regioni italiane, come sottolineava in precedenza il Consigliere Donzel, sono intervenute su quest'argomento, ma è un argomento che è all'ordine del giorno in molti Paesi europei, dalla Svizzera, che recentemente ha approvato...i cittadini svizzeri che hanno approvato un referendum propositivo appena 15 giorni fa, che introduce un limite non soltanto ai manager delle società pubbliche, ma un limite a tutte le società quotate in Borsa, s.p.a. con sede legale in Svizzera.

Stesso discorso è stato affrontato qualche tempo fa dal Presidente Hollande in Francia. È un argomento appunto ormai all'ordine del giorno nell'agenda di molti Paesi europei, anche perché la crisi finanziaria ed economica ha messo in evidenza la necessità di porre dei limiti a certe esagerazioni in fatto di stipendi, soprattutto quando essi non sono legati a dei conseguenti benefici per il pubblico. Nonostante questo, nonostante l'accordo trovato in extremis in occasione della finanziaria nel novembre scorso, i lavori della commissione, che sono stati per certi aspetti anche interessanti, alla fine non hanno prodotto niente, se non una bozza di proposta di legge da parte della maggioranza, che poi alla fine la stessa maggioranza ha rinnegato, anche perché interveniva in modo insignificante, credo che alla fine non avrebbe cambiato niente. Si è evidenziata da questo punto di vista una mancanza di volontà politica da parte della maggioranza di affrontare tale questione, che certamente è complessa, ma era l'occasione per farlo e abbiamo avuto il tempo...e quella che si è evidenziata è la mancanza di una volontà politica. Per questa ragione abbiamo presentato, abbiamo sottoscritto questo emendamento, che ripropone lo stesso argomento sotto forma diversa nel tentativo di introdurre tale limite, che ormai già altre Regioni in Italia hanno fatto.

Président - A demandé la parole le collègue Zucchi.

Zucchi (PdL) - Vorrei ringraziare i colleghi Bertin e Donzel, che nell'ambito del loro intervento hanno riconosciuto che insomma la commissione ha cercato fino alla fine di trovare una soluzione condivisa sull'argomento oggetto di quest'emendamento. Voi sapete quanto io in modo particolare mi sia profuso per cercare di trovare una quadra, di trovare una soluzione che anche nell'ultima riunione della commissione medesima...in questo senso vorrei anche ringraziare il lavoro del dottor Gentile dell'Ufficio legislativo...che hanno comunque collaborato per cercare di trovare delle soluzioni tecniche che poi, come è stato ricordato dal collega Donzel, non hanno avuto seguito e ne approfitto di questo intervento in aula per significare quella che è la posizione, così come ho fatto in commissione, del PdL sull'argomento in oggetto: il PdL ritiene che su questo argomento non è...non solo da oggi effettivamente si debba trovare un elemento, diciamo, di novità e di sobrietà.

Il limite che è stato fissato all'emolumento del Presidente della Regione pertanto in linea di massima potrebbe essere anche condivisibile: questo l'ho detto in commissione, questo lo ripeto oggi in aula. Il fatto però che l'emendamento sia stato espresso in una maniera così rigida...i colleghi della commissione lo sanno, perché anche questa mattina abbiamo avuto modo di parlarne, io avevo dato la disponibilità anche ufficiosamente di votare quest'emendamento qualora ci fosse l'inserimento di una clausola di salvaguardia: una clausola che andasse ad individuare nel concetto del merito anche la possibilità di derogare per i manager che, presentando dei risultati positivi, quindi avessero una funzione di merito, potessero andare anche oltre il limite del Presidente della Regione, perché qui dobbiamo distinguere tra le società che operano in regime di concorrenza, quindi sono sul mercato e hanno determinati fatturati e che quindi necessitano di manager di un certo peso, di una certa importanza, ai quali si deve chiedere un risultato di una certa importanza rispetto alle società che invece non vanno sul mercato. Il PdL ha tenuto a distinguere in questo senso, fino all'ultimo ha cercato di proporre con una bozza di legge l'inserimento di questo concetto: il concetto del merito sia in senso positivo, sia nel senso negativo, cioè di andare a premiare coloro i quali, i manager, che presentino dei risultati positivi con i fatti oggettivi e che quindi si possa consentire che la Giunta possa derogare oltre in senso positivo nel momento in cui questi Signori lo meritano e analogamente andare ad individuare i manager - purtroppo ce ne sono anche diversi e tanti in questa regione - che presentano in una maniera crescente dei risultati sempre più negativi, allora in quel caso intervenire in una maniera inversa. Questo era lo spirito che era contenuto nella bozza di legge che io ho presentato nell'ultima riunione di commissione e che pertanto non ha avuto poi...per le divergenze di opinione che succedono, che accadono all'interno di una maggioranza e comunque all'interno di un Consiglio che ha diverse sensibilità sull'argomento.

Il PdL - ripeto - quindi avrebbe anche accettato l'inserimento dell'abbassamento del limite a 160 mila euro, che è l'emolumento del Presidente della Regione, peraltro con questo tipo di accorgimento, accorgimento che nell'emendamento non c'è. Io avevo pregato anche i colleghi di considerare questo tipo di eventualità, nel momento in cui quest'eventualità non c'è, noi non siamo gelosi, se un manager produce bene e quindi anche guadagna 300 o 400 mila euro: l'importante è che il manager dimostri alla collettività che questi soldi se li merita, purtroppo ultimamente non ne vediamo tanti di manager che dimostrino di valere i soldi che guadagnano... L'inserimento di un principio però...ci sembra un principio che va incontro a quello che è il concetto del merito, che sarà comunque oggetto da parte del PdL di un punto qualificante del programma elettorale, quindi siamo desolati - lo dico anche come Presidente - di non aver potuto completare l'iter in commissione con la presentazione in aula di un disegno di legge che andasse in tale direzione. Presenteremo peraltro questo nostro concetto, che ho cercato in cinque minuti di esprimere in aula, nell'ambito del nostro programma elettorale.

Presidente - La parola all'Assessore La Torre.

La Torre (GM) - Grazie Presidente.

Il Consigliere Bertin introduce bene l'argomento, infatti questo è un dibattito non solo nazionale, ma anche europeo e anche questo Consiglio si è posto tale questione: quando ha votato la risoluzione, ha espresso una volontà comune, che era quella di trovare una soluzione a questa problematica all'interno della commissione...soluzioni che c'erano anche in qualche modo e cercavano di raccogliere, come ha spiegato bene il collega Zucchi, le diverse sensibilità, tant'è vero che questo argomento, per qualche verso, vede anche lo Stato impegnato: lo stesso Stato ha già individuato una soglia, quella dei 280 mila euro, che, se non sbaglio, è quella del Presidente della Corte di Cassazione. In questo senso quindi io credo che questo sia un argomento serio, che non sia il problema di fare...come dire? delle norme ad personam, visto che poi in Valle d'Aosta, tutto sommato, noi abbiamo la fortuna di non avere numerosi manager che abbiano quel tipo di retribuzione, ma al contrario che debba essere affrontato proprio in quella maniera bipartisan com'è partito. Credo quindi che, se non si vogliono prendere scorciatoie così un po'...diciamo di fine legislatura, anche un po' demagogiche se si vuole, all'interno di un dibattito serio, a mio avviso, vada consegnato con le stesse intenzioni alla prossima legislatura, affinché possa prendere su tutto il quadro delle partecipate, quindi anche sugli emolumenti, ma anche sui benefit, su tutto quello che gira intorno alle partecipate, delle decisioni bipartisan e condivise e quindi, a nostro avviso, va respinto.

Président - La parole au collègue Salzone.

Salzone (SA) - Sì, brevissimamente solo perché su quest'argomento in commissione ho fatto di tutto per cercare di spiegare con delle motivazioni, credo sufficientemente serie, qual era la posizione che avevamo tenuto. Noi da subito abbiamo accettato di affrontare questo problema, da quando fu fatta in Consiglio una risoluzione mi pare e per primi in quell'occasione abbiamo detto che questo forse era un problema difficile da affrontare, perché l'evoluzione stessa delle situazioni delle partecipate anche a livello nazionale aveva un suo iter che era in itinere. Questo è un argomento che, secondo me, è stato trattato con un pochino di fretta e devo dire anche con un pochino di superficialità, ma lo dico a me stesso. Ritengo che, quando abbiamo cominciato ad affrontare la materia in commissione, lo abbiamo fatto tutti in modo molto serio, ma evidentemente anche il lavoro prodotto non era supportato, diciamo così, da una serie di elementi, che consentissero di avere un risultato ottimale con serenità, come dicevo prima, l'evoluzione stessa della materia a livello nazionale e con alcuni paletti già fissati in alcune Regioni non sono del tutto chiari o sono contrastanti tra Regione e Regione.

Io ritengo che su quest'argomento sia assolutamente necessario fermarsi un attimo, fare dei ragionamenti seri, magari nominare anche una commissione apposita, perché l'argomento è fortemente importante e impattante anche sotto il profilo economico e non può essere ridotto alla semplice riduzione del compenso di alcuni manager, che sono i soliti di cui si parla; credo che debba essere fatto un lavoro più articolato e si debba tenere conto di tutta una serie di problemi che sono stati posti nella commissione stessa e su cui oggi forse non è opportuno scendere nei particolari.

Ho detto anche che alla vigilia di elezioni importanti come le nostre il rischio di fare un testo di legge o approvare un testo non esauriente di tutte quelle questioni che abbiamo posto sul tavolo non sia serio e credo che sia un'assunzione di responsabilità quella di dire che ognuno di noi ne parli anche nei propri programmi elettorali, dica esattamente quale tipo di società vuole e quali sono i compensi che debbono essere dati ai dirigenti, dopodiché tra qualche mese, quando ci sarà la nuova maggioranza, avrà l'onere e il compito di approfondire in modo più serio tale questione e fare un testo che abbia un risultato migliore di quello che abbiamo proposto finora.

Presidente - Possiamo mettere in votazione? No? Ha chiesto la parola il collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Solo una piccola precisazione, perché è giusto distinguere tra le varie posizioni, devo riconoscere che, al di là della sfumatura rispetto al fatto di riconoscere degli incrementi, la posizione del PdL in commissione è risultata chiara. Devo cioè dire più sfumate altre posizioni...o non posizioni, perché applicare come nella bozza di legge che è piovuta in commissione di fatto la normativa del "Governo Monti", che si riferiva ad un tetto di oltre 270 mila euro, era assolutamente allontanarsi da quello che era lo spirito del voto unitario di questo Consiglio regionale. Quando parliamo di lavorare seriamente in commissione, quindi non parliamo di presentare testi provocatori, testi che all'interno contengono invece, a fronte di un non tetto ai manager pubblici, perché il "tetto Monti" in Valle d'Aosta non ha nessun significato né economico, né politico, anzi è il recepimento di una norma di un Governo che è stato contestato fino ad ieri e ad oggi...si introduceva in questa bozza di legge pure il blocco invece degli stipendi, per esempio, in questi giorni sta per adire al risultato finale la questione del contratto dei metalmeccanici, che sappiamo essere applicato ai dipendenti dell'INVA, sappiamo che c'è una contrattazione integrativa, lì invece si andava a bloccare la contrattazione integrativa per i dipendenti.

Cerchiamo allora di capirci, se in commissione, se in Consiglio regionale votiamo il tetto ai manager, non presentiamo in commissione una legge che invece mi blocca lo stipendio dei dipendenti, in particolare di quelli dell'INVA, che da anni aspettano l'integrativo, cioè questo è un colpo basso. Non si dica poi che qualcuno fa delle forzature, arriva, vogliamo lo spirito bipartisan, mi sembra che sia bellissimo questo spirito bipartisan che invocate tutte le volte che la minoranza vi chiede di ottemperare addirittura ad una risoluzione comune. Mi pare che tutto il resto del discorso dell'assestamento di bilancio sia stato assolutamente "unipartisan", avete fatto la maggioranza dura e pura: "questo pensiamo, questo votiamo...", avanti, avanti, avanti! Vediamo allora di essere seri, non si può pensare di terminare questa legislatura senza essersi pronunciati.

Giustamente poi ha ragione il collega Salzone: c'è la campagna elettorale, in campagna elettorale voi andrete a dire: "noi vi riaumentiamo lo stipendio, noi pensiamo che sia troppo poco, ve lo vogliamo aumentare", ma almeno abbiamo dato un segnale chiaro che abbiamo rispettato un mandato preciso che aveva dato questo Consiglio regionale, che era mandato alla commissione di ridurre e posso capire che ci sia nell'ottica della riduzione chi, come il PdL, che dice: "io vorrei distinguere fra chi ottiene risultati e chi no". Non c'è stata la possibilità di fare questa discussione, c'è stato tutto un intreccio di altre norme infilate dentro, che non c'entravano nulla con questo tipo di discussione, nella bozza che abbiamo visto noi.

Dal nostro punto di vista, quindi, di fronte ad un impegno, bisogna che ci siano atti conseguenti e qui ci si prende una responsabilità anche davanti proprio ad una campagna elettorale che sta per arrivare, mancano delle risorse, abbiamo visto prima...abbiamo preso dei soldi della zootecnia per far funzionare dei cantieri forestali, qui c'è un segnale da dare, lo vogliamo dare che riduciamo i compensi ai manager? Oppure no? Qui si vota e ognuno farà le sue valutazioni, poi c'è la campagna elettorale per dire: "noi vogliamo dare più soldi ai manager", fatela questa campagna elettorale!

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento 2 dell'ALPE, Pd e UVP? La votazione è aperta. Tutti hanno votato? Chiudiamo la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 10

Contrari: 23

Il Consiglio non approva.

Mettiamo ora in votazione l'articolo 23. Invito i colleghi a stare in aula durante le votazioni. Scusate, mettiamo in votazione l'articolo 22. La votazione è aperta. Votate. Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 24

Contrari: 10

Il Consiglio approva.

Articolo 23: stesso risultato. Articolo 24: stesso risultato. Articolo 25: stesso risultato. Articolo 26: stesso risultato. Articolo 27: stesso risultato. Allegato A: stesso risultato. Allegato B: stesso risultato. Allegato C: stesso risultato. Allegato D: stesso risultato.

Mettiamo allora in votazione la legge nel suo complesso. Ci sono dichiarazioni di voto? Ci sono richieste per dichiarazioni di voto? Nessuno vuole intervenire? Possiamo mettere in votazione la legge nel suo complesso. No, la parola al collega Donzel.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - Una breve dichiarazione di voto, perché riteniamo importante rimarcare alcune considerazioni. Intanto, riferendomi anche alla condizione politica che stiamo vivendo, in quest'aula va dato atto che si è riconfermata una maggioranza allargata al PdL, che fino a qualche giorno fa, leggendo i giornali, mi pareva la Stella Alpina avesse sonoramente smentito. Stamattina abbiamo preso atto che, senza i tre voti del PdL, non sarebbe passato il rendiconto di bilancio, che è passato con 19 voti, quindi, di fatto, la presenza del PdL in aula è stata politicamente determinante e quindi, al di là dei balletti, dei trucchetti: "andiamo alle elezioni solo le forze autonomiste, poi al secondo turno entra chi...non entra chi...", cioè, i cittadini valdostani hanno preso atto che questa maggioranza sta in piedi se c'è il PdL, se no, cola a picco. Questo è un dato di realtà, niente di male, noi siamo sempre stati perché sia un gioco palese, l'elettore abbia chiaro che cosa va a votare, quindi l'elettore sa che, se vota per l'Union Valdôtaine e la Stella Alpina, si porta dietro anche il PdL: questa è una considerazione politica dovuta e il fatto che il relatore di questi importanti provvedimenti sia stato Lattanzi ha un significato politico ben preciso che non può essere mascherato.

Devo poi dire che tutti i complimenti che ha ricevuto, l'elogio che Salzone gli ha fatto la dice lunga sul fatto che l'intesa è profonda e vera e allora, insomma, il fatto politico è sotto gli occhi di tutti, poi possiamo giocare a fare appunto questo trucchetto delle elezioni: "ma no, noi siamo solo Autonomisti, non siamo col PdL", eccetera, ma la realtà dura dell'aula è questa! Lo so che si agita un po' il collega Comé, perché, ogni volta che io parlo, lui va in escandescenza, non so, ha un'idiosincrasia nei miei confronti, siamo vicini di casa, probabilmente è questo che lo innervosisce, questo fatto lo innervosisce, non riesce a più a star zitto, ma può anche lui tranquillamente schiacciare un tasto e prendere la parola, sempre che qualcuno dai banchi della maggioranza gliene dia l'autorizzazione, perché sappiamo che, prima di poter liberamente intervenire come Consigliere regionale, bisogna prima presentare una richiesta. Al di là di questa piccola polemica, lo so lei aveva preparato magari una campagna elettorale in cui doveva mascherare il PdL, ma ce l'ha in casa e le conviene tenerselo se vuole avere i voti per fare approvare le leggi.

Al di là di tali questioni, la sensazione che noi abbiamo avuto è di una serie di provvedimenti che non tengono pienamente conto di quella che è la crisi reale che vive questa regione. Noi abbiamo sentito ancora una volta raccontare che sono stati difesi tutti i servizi, sono stati difesi tutti gli impegni nel campo della sanità, ma noi sappiamo che è alle porte l'esternalizzazione di tutti i servizi domiciliari, noi sappiamo che ci sono...sono in trattativa riduzioni nei contratti degli stagionali degli impianti a fune, noi sappiamo che la realtà è molto più dura di quella che viene dipinta e anche quando si cita giustamente l'ottima relazione della Corte dei Conti, citando il reddito medio pro capite, un attento ragioniere come il collega Lattanzi si dimentica che questa è la media del pollo, cioè ce n'è uno che se lo mangia tutto intero e ce n'è un altro che sta a guardare quello lì che mangia e non ce l'ha. È chiaro poi ...

(interruzione di un consigliere, fuori microfono)

...e certo, ma infatti le ribadisco lei ha citato correttamente la media del pollo, che è la media che dice che qui c'è qualcuno che ne mangia due di polli e ce n'è qualcuno che sta a guardare. Le posso garantire che non sono invenzioni, perché mi faceva notare il collega Rigo che il Banco alimentare ha finito le scorte, in tre mesi le scorte di sei mesi, vuol dire che c'è gente che va al Banco alimentare in modo sempre maggiore; non la vogliamo vedere questa Valle d'Aosta? Non la vogliamo raccontare in quest'aula? La vogliamo mascherare? Noi diciamo che non ci sta bene la media del pollo, vogliamo che questa ricchezza che c'è in Valle d'Aosta sia distribuita in modo diverso: questo è lo spirito; secondo noi, ancora una volta non si fa quest'operazione, anzi addirittura - l'abbiamo visto con alcuni emendamenti - si peggiora la situazione...

Presidente -Grazie collega.

Donzel (Pd-Sin.VdA) - ...di chi già è in difficoltà. Non condividiamo quindi quest'impostazione e naturalmente saranno poi gli elettori a decidere qual è l'impostazione migliore.

Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Présidente, pour déclaration d'intention.

A seguito delle note vicende del bilancio di previsione, costruito in autunno senza possibilità di discussione o di modifica, presentato in tutta fretta, attorno al quale si era creato parecchio malumore, molta preoccupazione, ci apprestiamo ad approvare oggi quest'assestamento a seguito della discussione e presentazione del rendiconto, occasione utile per accertare la fondatezza dei rilievi allora espressi, ma che si perde oggi come occasione per rivedere scelte che, secondo noi, si sono rivelate sbagliate. Preoccupazioni e dubbi che all'epoca avevo espresso e apertamente manifestato, ricordo la lettera al collega La Torre, dichiarazione anche in sede di approvazione in Giunta votando per senso di responsabilità, ma sottolineando la contrarietà al metodo adottato, la totale mancanza di concertazione, l'assenza di una condivisione di un atto così importante, che doveva disegnare la prospettiva e l'impronta della nostra Regione in questi anni a venire.

Al di là delle difficoltà del momento, oltre ad una mancanza di visione d'insieme, un'impronta che si rileva oggi non corrispondente alle esigenze della nostra comunità, assieme a preoccupazioni e a grandi incertezze su importanti settori, oggi, attraverso questo rendiconto di cui abbiamo discusso oggi, emergono questi paradossi della costruzione unilaterale, con logiche superate, applicate ad una società in profonda evoluzione e discutiamo un assestamento nel quale, malgrado un'importante fetta, un'importante cifra da riassegnare, non si vanno a ricalibrare, malgrado questa opportunità, certe scelte, secondo noi, molto discutibili e tutt'altro che lungimiranti, oltre, secondo noi, a non ritrovare una pianificazione, una visione del futuro di questa comunità, anche rapportato appunto al momento che stiamo vivendo. Per questo il nostro voto sarà contrario, continuiamo a non capire infatti i paradossi di quest'impostazione, dove certi investimenti su alcuni settori, a nostro avviso non sempre prioritari, continuano, come quello non solo sulle grandi opere o i grandi investimenti a volte superflui e sproporzionati, per non dire sbagliati, ma anche, come in sede di assestamento, i milioni sulla sperimentazione della TV digitale in un momento dove questa profonda crisi avrebbe potuto magari vedere slittare questi investimenti, in cui non si vogliono operare i tagli su questi settori dove si deve urgentemente intervenire...la discussione sulle società partecipate, non c'è la volontà, mentre si fanno morire certi settori come gli Enti locali, i sociali, i servizi alla persona sul territorio in una regione che da mesi è in ritardo con i pagamenti alle imprese.

Noi riteniamo che si continui a mettere la polvere sotto il tappeto, ma che la situazione reale sia veramente drammatica. Un modello che, per mantenere certe grandi opere portatrici di grandi interessi, spesso provenienti da fuori Valle, non sempre indispensabili, che vanno oggi più che mai scelte con lungimiranza, con interventi puntuali, di cui si devono conoscere e garantire le ricadute attraverso una progettualità regionale integrata, affinché tutto vada nella medesima direzione e risponda ai medesimi obiettivi...vede l'Amministrazione rinunciare ai piccoli investimenti, all'indotto locale connesso a questo e che crea sviluppo in Valle, al mantenimento anche dei servizi essenziali, un modello che, tra l'altro, sta diventando l'incarnazione di un centralismo regionale che tende a ricondurre tutto sotto un unico decisore e controllore, prediligendo i grandi centri, i grandi investimenti, senza pianificazione, l'Aosta capitale, piuttosto che il modello di federalismo valdostano, modello dei Comuni, nel quale noi crediamo, che tutela il territorio, i piccoli centri, che sia opportunità per le piccole e medie imprese, che garantisca autonomia decisionale e finanziaria agli Enti locali, servizi e indotto sul territorio. Un modello che con questa logica, nell'incapacità di allocare diversamente le risorse ridotte, senza un disegno chiaro di sviluppo della nostra Valle e senza essere in grado di rivedere o, meglio, di ripensare il modello Valle d'Aosta, non reggerà, secondo noi, alle sfide del futuro.

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente, per fare una breve dichiarazione di voto, esplicitata in questi cinque anni di legislatura...siamo su due posizioni distanti, siamo su fronti opposti in tanti temi.

Questa mattina abbiamo affrontato nel dettaglio il rendiconto e il relativo assestamento, ma abbiamo fatto comunque delle considerazioni del quinquennio di legislatura. Oggi noi, come abbiamo fatto in questi cinque anni, abbiamo proposto di modificare l'assetto, quello legislativo, in prima battuta quello delle...è necessario, urgente e doveroso rivedere il sistema delle società controllate e partecipate, siamo su due posizioni opposte: da una parte, la Presidenza Rollandin dice: "va tout bien, Madame la Marquise", noi diciamo: non va bene, perché questo sistema deve essere riformato e la lente di ingrandimento deve essere portata qui, in aula, nel Consiglio regionale e nelle varie commissioni, passaggio, a nostro avviso, indispensabile e necessario; secondo, per quanto riguarda la capacità dell'Amministrazione regionale di liquidare durante l'anno le risorse messe in campo e soprattutto impegnate.

Prima l'Assessore La Torre menzionava che qualche errore era stato fatto questa mattina, io mi riferivo indubbiamente al rendiconto 2012 e impegnato "X", liquidato "Y", Assessore La Torre, quindi noi cosa diciamo? Cosa abbiamo proposto? Abbiamo proposto che non si deve più verificare questo e che in settori importanti, vedi l'economia regionale, vedi il settore economico, vedi la funzione Agricoltura, si registra una capacità di liquidare durante l'anno intorno al 28 percento, non è più possibile dato che abbiamo tante risorse in meno.

Terzo passaggio importante: non avete voluto stanare gli sprechi che si annidano nella macchina non riformata da questa maggioranza, peraltro troppo permeabile rispetto alle forzature ad personam, piuttosto che dedita a perseguire l'efficacia e l'efficienza di tutti.

Quarto passaggio a nostro avviso importante: non si sono rimodulati gli impegni per gli investimenti e la loro riallocazione, anche su questo, scusate, magari anche un po' l'enfasi o anche la presunzione...noi più volte in quest'aula, come minoranza, abbiamo provato a portare delle idee, abbiamo provato ad emendare le finanziarie, abbiamo provato a fare delle riflessioni sui rendiconti e abbiamo provato a proporre di riallocare, rimodulare quelli che sono gli impegni, indubbiamente ci va...cosa ci va? Ci va una volontà politica fortissima per riequilibrare, rimodellare e soprattutto l'obiettivo qual è nel settore degli investimenti? Impegnare 100 e liquidare 99,9: questo è l'obiettivo difficilissimo, lo sappiamo, ma questo era uno degli obiettivi da mettere in campo. L'altra cosa, a nostro avviso, fondamentale, più volte da noi espressa come sempre con emendamenti e modifiche nelle sedi di finanziaria è la riforma dello snellimento della Presidenza della Regione, che non è legata alla persona singola, è legata alla funzione, all'istituzione e al ruolo, perché l'obiettivo è di far funzionare meglio il dibattito, il confronto di natura politica sui temi e non sulla singola persona. Stessa cosa per quanto riguarda l'attuazione della tanto decantata riforma dell'Amministrazione, che doveva e deve e dovrà nella prossima legislatura separare il ruolo politico da quello amministrativo, politico da quello amministrativo. Non è banale questo passaggio, a nostro avviso, in questi cinque anni anche su questo abbiamo fatto delle proposte e anche su questo siamo su due posizioni alternative.

Termino dicendo: questo rendiconto, quest'assestamento ha meno risorse, indubbiamente, dobbiamo, dovremmo mettere e dovranno mettere in campo più responsabilità, più trasparenza e più opportunità nella gestione anche del parapubblico. Citavo poc'anzi il discorso delle controllate e delle partecipate non come mero eventualmente peso in più al piede, perché dobbiamo discutere di scelte, di forniture, di mission e di pianificazione, ma perché stiamo parlando di denaro pubblico e perché dobbiamo rendere conto ai cittadini come questi soldi, come queste risorse vengono spese. Netta separazione tra politica e amministrazione, chiarezza nei programmi politici e maggiore coinvolgimento dei valdostani nelle scelte di grande impatto sulla qualità della vita e sul futuro della comunità.

A mio avviso...in sintesi cosa possiamo dire come gruppo di ALPE? Noi non abbiamo condiviso quest'impianto, abbiamo cercato di proporre in tanti settori delle alternative, non c'è la volontà di natura politica, ne prendiamo atto e ci presenteremo ai valdostani indubbiamente con un progetto alternativo, ma soprattutto più trasparente.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola all'Assessore La Torre.

La Torre (GM) - Dispiace, capisco le dichiarazioni di voto, però alcuni interventi sarebbero stati più utili, anche per essere...come dire? meglio confutati in un dibattito nel corso della giornata. Prendo atto di questo, in particolare mi riferisco anche a quello del collega Laurent Viérin, che in qualche modo capisco debba anche dare un senso a quelle che sono le sue azioni anche di tipo politico, comprendo. Credo però che stamattina abbiamo spiegato con grande precisione quello che è accaduto nel corso del 2012, gli interventi dello Stato, la difficoltà di programmazione, addirittura penso di aver fatto anche un passaggio molto onesto intellettualmente quando ho menzionato le difficoltà di concertazione, non posso dimenticare sicuramente la sua lettera, però una lettera che fa anche male ricevere da un coéquipier, perché non possiamo dimenticarci che abbiamo condiviso quanto meno undici dodicesimi di quello che è il trascorso dell'anno passato e in qualche modo conosciamo entrambi i fatti che sono accaduti e le motivazioni che hanno portato ad un susseguirsi anche veloce di alcuni fatti e di alcuni eventi.

Non posso dire quindi che non è vero che lei non abbia scritto una lettera, però deve anche riconoscermi che la volontà della concertazione a me non è mai mancata e penso che, di fatto, quello che è accaduto invece, e forse che è stato ad un certo punto...si è interrotta una comunicazione, però non credo che, prendendo la scialuppa di salvataggio della nave, in qualche modo poi si possa pensare di prendersi...come dire? il diritto di accusare gli altri di situazioni che non hanno riferimento, anche perché poi la nave non è affondata, anzi la nave in qualche modo continua ad andare avanti e si assume le sue responsabilità, che sono responsabilità importanti, come è stato detto nel corso del dibattito, responsabilità...hanno il dovere nei confronti dei cittadini di continuare a garantire il benessere.

Il sistema che noi abbiamo cercato di portare avanti è un sistema che è quello che ad oggi era impostato e quindi oggi forse prendiamo atto tutti insieme che è necessario ragionare su un nuovo tipo di amministrazione, ci mancherebbe altro, siamo qui tutti quanti per...come dire? per confutare questo ragionamento e guardare avanti! Ci mancherebbe altro, non è questo il problema che ci deve dividere! In questo senso devo dire che sono state dette alcune imprecisioni, non è assolutamente vero che noi non stiamo pagando i nostri imprenditori, è successo, come abbiamo spiegato con molta precisione rispondendo alla collega Fontana, che a fine 2012, proprio per rispettare il patto di stabilità tanto vituperato, abbiamo dovuto ritardare quelli che sono stati i pagamenti a nostro malincuore e lo abbiamo fatto assumendoci anche un problema importante, che poi abbiamo trascinato nel 2013, perché quello che abbiamo spostato dal 2012 ce lo siamo portato nel 2013. Non è vero però che oggi non stiamo pagando e quindi non è giusto dirlo, perché...non solo sono regolari, ma addirittura, quando lo Stato chiede di pagare nei 30 giorni, io devo dire che questa Regione si può fare il vanto di pagare ben prima dei 30 giorni, forse dovremo adattarci anche noi a pagare nei 30 giorni, inteso...arrivare dove lo Stato impone agli altri noi ci arriviamo come un passo negativo, perché, in realtà, fino adesso abbiamo sempre pagato nei 15 giorni. In questo senso quindi intervengo ringraziando anche i colleghi, anche Chatrian e Donzel, per gli interventi che hanno fatto di chiusura, però penso - e mi dispiace, lo ripeto, perché ho molta stima anche del collega - che l'intervento lo poteva fare nel corso del dibattito, perché mi sarebbe piaciuto confrontarmi di più su questo tema.

Presidente - La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì grazie. La riflessione finale fatta nelle dichiarazioni di voto credo sia falsata un po' dall'esigenza, come ho detto nell'intervento precedente, di ricordarci che siamo in campagna elettorale, perché quando il collega Donzel fa notare che c'è stato un ritardo dei tre colleghi che sono qui presenti...quindi questo può succedere, non è la prima volta e dire che non c'erano...l'hanno visto tutti, tre colleghi sono arrivati in ritardo, per cui in una votazione non erano presenti, cosa che può succedere relativamente...questo non giustifica il fatto di dover dire che ci sono rapporti particolari, tesi, con la maggioranza che noi abbiamo dato atto dalla maggioranza al lavoro che è stato fatto dal PdL in quest'aula. Correttamente si va alla fine di questa collaborazione, che, per quanto ci riguarda, è stata onesta e corretta, di cui abbiamo dato atto a più riprese, quindi questo noi non l'abbiamo...nessuno l'ha nascosto, si va verso un periodo elettorale dove ci sono scelte che in libertà ognuno può fare. Questo non porta nulla a quello che è il dibattito su quella che è la variazione di bilancio, che vorrei ricordare...ha detto l'Assessore all'inizio quali sono i limiti della variazione di bilancio, è stato detto quali sono stati i passi avanti portati negli anni rispetto a questa variazione in quanto l'avanzo era molto inferiore agli altri, è stato detto che cosa è stato fatto per migliorare quello che è il funzionamento della macchina regionale e questi sono i dati che lo portano, sono significativi, quelli che sono stati i passi avanti fatti nei singoli interventi e sicuramente io voglio dire che da dicembre in avanti non ci sono stati molti soldi da distribuire, è certo che qualcuno ha avuto meno e sicuramente noi siamo quelli che abbiamo messo la meno...perché, tra scelte rispetto al garantire lo stato sociale e togliere qualche musica popolare, abbiamo scelto di dare all'aspetto sociale, è vero l'abbiamo fatto, non era semplice, era più facile distribuire soldi a tutti quelli che venivano per cantare una canzone, noi non abbiamo più potuto continuare la stessa musica, siamo dispiaciuti. Siamo dispiaciuti, ma perché abbiamo fatto delle scelte e l'abbiamo spiegato, abbiamo detto anche agli interessati che non potevamo fare alcune scelte..."ma ci aveva detto...", "no, mi spiace, ha detto delle cose che non si possono...perché abbiamo questo e le scelte sono di un certo tipo..." e non abbiamo nascosto la faccia: questo è il punto, quindi non è una questione...

Sul discorso poi qui in quest'aula arriviamo alla fine, per tutti, in tutti i gruppi, in tutti i movimenti, i partiti c'è stata un po' di agitazione, non è poi solo a casa nostra, caro Chatrian, c'è anche un Louvin che se ne è andato, non è per la febbre...ognuno ha avuto qualche "problemino" all'interno, qualche piccolo...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...no, ma anche noi portiamo argomenti, nel senso che sembra quasi che tutto il discorso sia collegato con..."avete talmente governato male che c'è qualcuno che se ne va", beh insomma, ognuno ha i propri problemi e credo che le meditazioni ognuno se le faccia a casa sua, invece di dare dei consigli non richiesti, noi siamo dell'idea che qui ci sono sicuramente persone degnissime, molto intelligenti, però riteniamo che sia giusto mantenere quell'aplomb che c'è stato in questi cinque anni, che io riconosco, riconoscendo anche che di fronte a difficoltà politiche ognuno se le gestisce nel modo che crede migliore, nella parte e nelle sedi operative e non interessano nulla con quello che è il discorso dell'assestamento di bilancio che...come dire? è stato fatto con molta onestà intellettuale, dicendo quelle che sono le esigenze reali della gente, a cui noi abbiamo dato delle risposte serie.

Presidente - Mettiamo ora in votazione il disegno di legge nel suo complesso. La votazione è aperta. Tutti hanno votato? Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 24

Contrari: 10

Il disegno di legge è approvato.

Con questo punto abbiamo esaurito il nostro ordine del giorno e quindi dichiaro chiusi i lavori di questa seduta.

La sessione termina alle ore 17,50.