Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2898 del 27 marzo 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 2898/XIII - Approvazione della modificazione del Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) ai sensi dell'articolo 4 della l.r. 5/2008.

Président - Quelqu'un demande la parole pour l'illustration? La parole à l'Assesseur Zublena.

Zublena (UV) - Grazie Presidente.

Siamo oggi chiamati ad approvare il Piano regionale delle attività estrattive. È un documento che, nel corso di questa legislatura, abbiamo voluto aggiornare secondo quanto previsto dalla legge regionale che disciplina tale materia, cioè la legge n. 5 del 2008. L'iter per giungere alla composizione del Piano delle attività estrattive è molto articolato; è un iter che è partito dall'elaborazione da parte dei servizi dell'Assessorato, che hanno valutato tutta una serie di opportunità e criticità del Piano proponendo un primo testo all'attenzione di questo Consiglio. Il testo naturalmente è stato soggetto a valutazione ambientale strategica, stiamo parlando di un'attività che utilizza risorse naturali, che per tale motivo può produrre degli impatti sull'ambiente che vanno attentamente valutati, in modo da minimizzarli e rendere quindi il Piano uno strumento che risponda ai requisiti di sostenibilità ambientale. Naturalmente il PRAE è uno strumento di pianificazione molto importante, è la sintesi di diverse istanze che sono state attentamente valutate, proprio grazie alla procedura di valutazione ambientale strategica. Si tratta infatti di soddisfare esigenze anche contrapposte: da un lato, appunto, la tutela dell'ambiente, dei delicati equilibri naturali e paesaggistici; dall'altro, si tratta di soddisfare la domanda locale di materiale lapideo, che è necessaria per garantire uno sviluppo delle attività edilizie e, ancora, in ultimo, va posta una particolare attenzione ai problemi occupazionali che sappiamo essere acuiti dalla crisi diffusa e profonda che ci ha colpito. Ottenuta quindi questa valutazione positiva da parte della VAS, che ha indicato una serie di accorgimenti, di modifiche del Piano che sono state naturalmente adottate.

È stato quindi predisposto un primo testo portato all'attenzione delle Commissioni consiliari che hanno svolto un attento e scrupoloso lavoro attraverso l'audizione di tutti i soggetti interessati da questo documento. Come sapete, la Commissione ha espresso parere nello scorso mese di settembre; c'è stata quindi una prima adozione da parte del Consiglio e successiva pubblicazione, proprio all'insegna della trasparenza e della partecipazione della cittadinanza; la pubblicazione è durata 60 giorni, come disciplinato dalla normativa. Nel corso di questo periodo sono giunte numerose indicazioni, segnalazioni e richieste, sia da parte di Amministrazioni locali, sia da parte di cittadini o associazioni di categoria.

Come Assessorato abbiamo valutato attentamente tutte queste richieste, ne abbiamo fatto una sintesi, cercando di trovare un punto di equilibrio tra esigenze, anche contrapposte, e siamo quindi arrivati alla stesura di un documento che abbiamo sottoposto all'attenzione delle Commissioni consiliari. In grande sintesi, al di là del conteggio puntuale delle singole aree estrattive, possiamo dire che abbiamo cercato di contenere i volumi estraibili previsti dal Piano, con una generale riduzione in termini percentuali dei volumi soggetti ad estrazione, che dipendono dalla necessità di avere sul territorio aree distribuite vicino alle zone di utilizzo, proprio per cercare di evitare anche una movimentazione troppo importante del materiale.

Il Piano - come sapete - è alla pari di un Piano regolatore comunale, uno strumento d'indirizzo, che quindi non contiene i progetti di cava, così come i Piani regolatori non contengono i progetti delle case da costruire, ma è lo strumento di riferimento che individua e delimita le aree in cui si possono presentare i progetti di cava. Voglio sottolineare che la fase successiva di attenta e puntuale analisi dei progetti di coltivazione delle cave, nonché del successivo ripristino ambientale, sono una fase abbastanza delicata, perché si tratta di garantire che le modalità di coltivazione siano rispettose di tutte le particolarità del sito, tenuto conto anche di eventuali prossimità con centri abitati. Il progetto poi di recupero viene di norma valutato anche in collaborazione con gli Enti locali che spesso colgono questo momento come un'opportunità per un rimodellamento, una riqualificazione di determinati siti.

Credo che la versione che oggi siamo chiamati a valutare e sulla quale siamo chiamati ad esprimerci rappresenta uno strumento piuttosto aggiornato che tiene conto di tutti i fattori di cui ho parlato prima. Colgo l'occasione per ringraziare innanzitutto il lavoro molto assiduo che è stato svolto dal Servizio cave e miniere, dal suo Dirigente; questo lavoro è stato interamente svolto da parte del personale dell'Assessorato, quindi non siamo ricorsi a consulenze professionali esterne, e ringrazio anche il lavoro di attenta analisi che è stato svolto dalle Commissioni consiliari.

Président - Merci. Il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? Est-ce qu'il y a quelqu'un? Il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? La parole au collègue Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Dall'intervento dell'Assessore si potrebbe avere questa percezione: è stato approvato un Piano per un'attività estremamente importante per la Valle d'Aosta, l'attività estrattiva. Noi sappiamo quanto incide sul PIL regionale l'attività edilizia, quindi sicuramente è un settore cardine che bisogna guardare con attenzione in un momento di crisi, ma l'Assessore - che dopo il referendum sul pirogassificatore è diventato il campione dell'ambientalismo regionale - ci dipinge questo Piano come un Piano costruito d'intesa con le associazioni ambientaliste, un piano che ha trovato ampio consenso da parte di tutti, quindi un Piano in cui c'è uno sforzo incredibile per ridurre addirittura i volumi di estrazione, una visione di una Valle d'Aosta fatta tutta di fiorellini, non c'è più polvere, non c'è più rumore, non c'è più niente che non funziona, tutto va bene, siamo felici, e chiudiamo qui questa partita!

Ho un'altra percezione di questa realtà, che non ha nulla a che vedere...e qui mi riallaccio anche alle battute che venivano nell'interpellanza precedente dall'Assessore, no...come se la minoranza, quando interviene, facesse una critica ai funzionari, perché la prima cosa che fa l'Assessore è: come sono bravi i funzionari, come hanno lavorato bene gli uffici...bah, nessun problema, ci mancherebbe! Ci mancherebbe che i funzionari...dalla minoranza non è mai venuta, lo ribadisco ancora, una critica al funzionario e al suo lavoro. Noi qui parliamo di "politica", di "scelte politiche", e non di come lavorano i funzionari...se ai funzionari si dà un input, il funzionario all'interno di quell'input lì fa il suo dovere, e ci mancherebbe! Sono dei funzionari che espletano il loro dovere e avranno fatto quello che gli ha detto di fare l'Assessore su mandato della Commissione e quant'altro! Così. Sicuramente, trattandosi poi...per aver anche audito alcuni interventi persone che naturalmente da anni seguono questo Piano, quindi conoscono approfonditamente dal punto di vista tecnico la questione.

Ma c'è un aspetto politico Assessore: c'è la capacità di mettere intorno allo stesso tavolo imprese e, diciamo, soggetti che hanno a cuore la tutela dell'ambiente e, lì, arrivare a trovare la sintesi, questa è una parte più difficile. Lei è convinta di averla trovata, è convinta di aver dato sbocco a tutte le esigenze in questo Piano. Io, personalmente, mi riservo di avere un'altra idea, di avere un'altra idea. Più volte le è stato segnalato che molti di quei siti, cave, che sono messi lì, sono dei numeri, delle cose messe sulla carta, non è così facile operare in quei contesti, tanto per parlar chiaro! Così come una delle esigenze forti che c'è, è quella di fare in modo che all'attività estrattiva segua, in tempistiche ragionevoli, anche un'azione di ripristino, di restituzione, cose che in alcuni casi è avvenuto.

Quindi, a dimostrazione che laddove le imprese operano secondo certi criteri e, diciamo, intervengono su alcuni siti, abbiamo delle restituzioni anche estremamente importanti che qualificano il nostro territorio; quindi non è che lavorare sia di per sé un male, no? ma il farci credere che questo Piano sia il frutto di questa perfetta intesa no! Noi non ci crediamo. Quello è il suo racconto, è il racconto che ha sempre cercato di fare, di presentarsi come il campione dell'ambiente, salvo poi trovarsi sempre gli ambientalisti contro! Allora è inutile che giochi questa partita, li porti ad un tavolo, cerchi di fare quel lavoro che deve fare la politica, che è un lavoro estremamente difficile, lo riconosco, ma se anziché prendere alle volte...come dire? in giro alcune persone che a titolo di volontariato dell'ambiente non dispongono immediatamente di un documento o arrivano magari senza la corretta documentazione in audizione, anziché farsi beffe di loro, non è forse il caso che qualcuno che svolge invece un ruolo politico, che è preparato e conosce questa documentazione, prima si premuri che queste persone siano correttamente informate? Se lei dice che ha fatto questo lavoro, se lei dice che ha fatto questo lavoro di sintesi, d'intesa, eccetera, com'è possibile che le persone arrivino senza la documentazione corretta? È perché sono state in qualche modo avvisate, ma non messe lì ad un tavolo, non messe lì a quel tavolo dove dovevano essere messe!

Allora io so che questa cosa qui non è magica e so che questo lavoro è difficile; però, per cortesia, non vendiamo come oro colato ciò che oro colato non è! E quando si dice che si fa un lavoro, lo si deve aver fatto con quella difficoltà che riconosco, perché sono sensibilità che alle volte non sono facili da avvicinare, ma questo è il ruolo della politica, cioè non basta scrivere in un foglio, in un documento che ci sono meno quantità di materiale estraibile. Quella cosa lì non vuol dire nulla! Non vuol dire nulla, perché sappiamo che ci sono dei siti che sono difficilmente accessibili e creano delle problematiche importanti. Bisogna trovare il modo, invece, di trovare quella sintesi (che ritengo sia estremamente difficile, ma che va perseguita), di trovare il modo in cui le esigenze produttive trovino una risposta anche sul fronte ambientale.

Dal mio punto di vista questo Piano non raggiunge quell'obiettivo, ecco perché il Partito Democratico si asterrà su questo documento.

Président - Merci. La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Sono passati ormai sei mesi da quando abbiamo affrontato questo argomento in quest'aula, il 3 di ottobre. Qualche riflessione prima di entrare nel merito del dossier presentato oggi, in quest'aula. Dal punto di vista politico è necessario affrontare strumenti programmatori e strumenti d'indirizzo, che sono gli strumenti a mio avviso più delicati, più importanti, ma anche più difficili da mettere in campo; soprattutto le scelte strutturali di un impianto programmatorio sono più difficili da affrontare, come in questo caso sul piano dell'estrazione, dei volumi estraibili sul nostro territorio e sapendo perfettamente che a monte abbiamo una sfida. Io l'ho definita, la scorsa volta, quando affrontammo questo argomento, questa adozione, "la sfida più delicata", che è quella di equilibrare una programmazione, una pianificazione tra diversi soggetti che hanno delle istanze, anche degli obiettivi sovente in contrasto. Un obiettivo in questo momento è quello del comparto del settore direttamente interessato, quello dell'occupazione, no? Penso che in quest'aula più volte abbiamo parlato di disoccupazione o di non occupazione sotto i 35 anni, e non solo, quindi ogni singolo, ogni singola persona che perde il lavoro, che ha delle difficoltà, per noi è un problema, siano anche i numeri piccoli, e poi il terzo, non per ultimo a livello di ordine di grandezza, ma il terzo che è quello del rispetto e valorizzazione del nostro territorio, del nostro ambiente. Punto forse meno economico, punto forse meno tangibile, quanto meno agli occhi di tutti, ma forse il punto più delicato da affrontare.

Io, terminando il mio intervento che avevo fatto nel mese di ottobre, dissi: penso che adesso la sfida più delicata sia proprio quella di mettere attorno ad un tavolo tutte le forze che intervengono direttamente ed indirettamente su questo dossier, su questo atto programmatorio e fare un "lavoro di cucitura" che vuol dire trovare quella giusta sintesi, quel giusto equilibrio che però deve partire da un punto fermo, che è quello della territorialità, che è quello delle nostre comunità territoriali, e comunque, della nostra prima risorsa, forse la risorsa più importante che abbiamo nella nostra piccola Valle d'Aosta, che è l'ambiente, senza però dimenticarci di tutto ciò che ho detto in premessa, il discorso produttivo, il discorso delle piccole e medie aziende e il discorso - scusatemi se lo ribadisco - dell'occupazione o della non disoccupazione.

Che cosa posso dire, Assessore Zublena? Noi, come gruppo di ALPE, abbiamo alcune riflessioni da porre sul tavolo. Nelle audizioni fatte soprattutto nel 1° lotto, quindi nel mese di settembre e ottobre, gli imprenditori avevano chiesto una modifica importante, - prima il collega Donzel giustamente la citava - che non era neanche tanto sul discorso della volumetria o di quanti volumi estraibili potenziali dovevano essere messi in campo su questo argomento, non era quello! La richiesta che arrivava dal mondo imprenditoriale era sulla burocrazia, mi scusi Assessore Zublena, ma questo documento "articolato", "complesso" l'ha definito, e anche "lungo" - questo lo definisco io -, perché mi sembra il primo atto è del 21 ottobre 2011, delibera di Giunta, quindi, sono passati 18 mesi. Mi scusi, ma non è stata fatta nessuna semplificazione dal punto di vista burocratico. Per chi? Per il mondo imprenditoriale, comunque per i piccoli, le piccole e medie imprese, nessun atto che vada nella direzione di semplificare realmente la burocrazia. Per burocrazia intendo (scusi se le metto sul tavolo qualche riflessione): duplicazioni di atti, richieste non inoltrate, risposte non evase, tempismo non congruo all'interno di una semplice amministrazione che vuole aprirsi al mondo oggi in grave difficoltà e in grande crisi con una certa efficacia, una certa efficienza nel rispondere alle istanze del territorio, che nulla c'entra con le scelte di natura politica, nulla c'entra con questo! Perché è un comparto che va per la sua strada, quella della sburocratizzazione reale, vera, quella richiesta ormai da tanti anni e che questo Governo, guidato da un uomo solo al comando, comunque non ha dato delle risposte concrete in questo settore, tranne che, quello sì, in altri settori, quelli parapubblici, dove più volte in quest'aula abbiamo affrontato i dossier, dove lì le risposte sono puntuali, sono celeri, sono dirette, sovente sono discrezionali, e sovente senza utilizzare procedure a nostro avviso consone, o comunque con delle zone d'ombra, delle zone grigie.

Detto questo, quindi, la prima richiesta che arrivava dal mondo imprenditoriale è: per favore semplifichiamo, cerchiamo di rendere più semplice e meno onerosa dal punto di vista burocratico la procedura, rispetto alle richieste, e questo purtroppo è un punto negativo che dobbiamo riconoscere, perché non è stato fatto nulla, se non quello di riconfermare, comunque, lo stato dell'arte.

Il secondo punto, a nostro avviso importante (per noi, forse per lei meno), è quello di natura più politica. Noi non siamo dei funzionari, non siamo dei dirigenti in quest'aula, non siamo dei semplici cittadini, ma abbiamo un mandato elettivo, che è quello di fare politica, quindi di fare delle scelte. Mi sono chiesto sovente in questo periodo come ci poniamo come gruppo di ALPE - ma se fossimo stati noi al Governo - come avremmo affrontato questo atto così importante, cosa avremmo fatto? Io le dico sinceramente e semplicemente, con una certa tranquillità, noi avremmo messo insieme gli attori intorno ad un tavolo (grazie per il "bravo", accetto il suo giudizio, la ringrazio, ma mi spiace però che lei non l'abbia fatto, ma non solo su questo argomento, non l'ha fatto sulla legge casa, non l'ha fatto sugli ampliamenti, non l'ha fatto sulla legge n. 11 del 1998, non l'ha fatto sul pirogassificatore e non l'ha fatto oggi, su questo atto!). Questo sarebbe il modus operandi dal punto di vista politico che noi, di ALPE, riteniamo valido e interessante, ma soprattutto quando gli attori interessati non collimano su una sintesi, quando ci sono delle divergenze, perché - come diceva lei poc'anzi - le divergenze ci sono perché gli interessi sono diversi, che cosa deve fare la politica? Bene, la politica deve prendere il toro per le corna e trovare una sintesi al rialzo, a nostro avviso. Questa sintesi al rialzo non è stata voluta da parte vostra, non ci avete neanche provato...sì, avete...come posso dire? recepito 12 su 18 istanze fatte, d'accordo, ma le vere osservazioni le abbiamo affrontate in audizione, nel mese di settembre, abbiamo fatto diverse audizioni importanti, impattanti sul primo documento, prima di arrivare all'adozione perché l'iter è molto lungo e anche molto, molto articolato.

Ci spiace come gruppo di ALPE che non ci sia stata la volontà di natura politica di creare quelle condizioni di "cucitura" per trovare un vero equilibrio su questo documento, su questo atto programmatorio. Perché le diciamo questo? Perché la legge è chiara, la legge dice che ogni tre anni bisogna comunque fare il punto della situazione, ritararlo se deve essere ritarato, rimodellarlo se deve essere rimodellato, ma nello stesso tempo, durante questo percorso amministrativo, si deve assolutamente riprendere in mano il dossier e, a quel punto, dare delle risposte di natura soprattutto politico-amministrativa.

Noi ci asterremo su questo atto programmatorio comunque molto importante, però le rimproveriamo proprio dal punto di vista politico, Assessore Zublena, le due condizioni che citavo poc'anzi: la prima, di non aver neanche ascoltato minimamente quelle che sono le istanze, le richieste che arrivano dalle piccole imprese, dove mi ricordo in audizione diversi imprenditori ci hanno elencato anche le storture di come loro devono adempiere a certe richieste, o a certi moduli, o a certi decaloghi messi in campo e, la seconda, invece, di natura più politica, che è quella di non aver avuto nessuna volontà di alzare un po' l'asticella, la sintesi, in modo da dare soddisfazione, io penso, a tutta la collettività valdostana, perché quando parlo di "ambiente" parlo di tutta la collettività valdostana da una parte e, dall'altra, anche gli interessi, quelli del settore, delle imprese del settore, che dovevano avere delle risposte comunque a domande puntuali e dirette fatte nel momento in cui noi abbiamo affrontato il dossier, in audizione. Grazie.

Président - Merci. La parole au collègue Comé.

Comé (SA) - Grazie Presidente.

Mah, oggi siamo qui a discutere, diciamo, la seconda fase di questo piano regionale delle attività estrattive. Giustamente, chi mi ha preceduto ha ricordato alcuni passaggi che sono avvenuti nel mese di settembre, di ottobre, quando in audizione avevamo sentito i diversi soggetti...devo dire che i soggetti interessati avevano poi chiesto con grande forza di portare avanti questo Piano, perché solo attraverso l'approvazione di questo Piano si permetteva loro di avere di nuovo una possibilità di "la-vo-ro". E devo dire che oggi, più che interventi sul merito, ho sentito degli interventi sul metodo, ho sentito anche delle richieste che provenivano anche dal mondo delle associazioni, che comunque fuoriescono da quello che è il Piano, vanno sul discorso della burocrazia, sul discorso di determinate procedure, fuoriescono da quella che è l'approvazione di questo Piano...è fuori tema! Poi, per carità, è giusto parlarne, però si è parlato in modo particolare di metodo.

Da parte di Donzel, ho sentito che lui ha una percezione completamente totale del mondo rispetto a quello che è stato illustrato, da quello che presentiamo qui con il Piano cave. Noi avremmo avuto grandissimo piacere di avere Donzel in Commissione, perché in Commissione Donzel non si è mai fatto vedere! Noi abbiamo avuto parecchie audizioni ed avremmo accolto gli eventuali emendamenti, i suggerimenti, le visioni di un mondo diverso! Noi avremmo accolto ed avremmo discusso, avremmo potuto concretizzare queste grandi proposte che provenivano dal Consigliere Donzel! Invece sentiamo oggi che si fa il portavoce di questo sistema senza aver concretizzato...solo fuffa! Ma mi spiace, veramente, perché le devo dire che noi, come abbiamo accolto l'emendamento che è stato presentato dal Comune di Pollein, l'abbiamo discusso, l'abbiamo analizzato, l'abbiamo vagliato e abbiamo determinato con le due Commissioni qual era l'opportunità per portare avanti questo. Poi devo dire che, siccome lei ha accusato il metodo, che non abbiamo coinvolto i soggetti, no, il metodo con i documenti...

(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

...no, no, no, ma l'Assessore lo farà lei la prossima volta, io ho finito, quindi non ho problemi! Aspetteremo con grande enfasi le decisioni del Consigliere "futuro Assessore" Donzel... E ha detto che c'è stata documentazione sbagliata...siccome la documentazione l'abbiamo inviata noi, come Commissione, siccome l'abbiamo inviata noi, ha sbagliato anche interlocutore allora! Ha sbagliato anche interlocutore! Allora, noi l'abbiamo mandata a tutti i soggetti, al Presidente della III e al Presidente della IV Commissione, dicendo anche dov'era possibile reperire sul sito internet del Consiglio regionale della Valle d'Aosta (www.consiglio.regione.vda.it), seguendo il seguente percorso: iter leggi e atti/atti amministrativi/proposta di atto amministrativo. E tutti i soggetti, devo dire, sono arrivati con il compitino giusto...allora non riesco a capire, e se c'è qualcuno che ha sbagliato deve avere anche...come in politica, bisogna essere modesti, e quando si sbaglia si dice: ho sbagliato, ammetto, ho sbagliato! Non si può capovolgere...è solo la politica che non sbaglia, e chi è fuori, perché sono dei soggetti privati, non sbaglia mai! Hanno sbagliato! Con questo non c'è mica...non c'è nessun problema, no, hanno preso una documentazione sbagliata e pertanto hanno fatto delle dichiarazioni che non erano in linea con quanto era previsto dal Piano. Adesso, che lei voglia difendere questo, per carità, va bene! Avremmo - le ripeto - avuto più il piacere di vederla presente in Commissione.

Président - Merci. A demandé la parole le collègue Agostino.

Agostino (UV) - Grazie Presidente.

Ho deciso di intervenire dopo aver sentito alcune parole del collega amico Donzel, e anche di Chatrian, perché non si può, scusi, dare un colpo alla botte e uno al cerchio, eh! Ho capito che bene o male volete per forza stare in metà, non dar contro agli ambientalisti, ma neanche alle imprese che chiedono di lavorare, no? Perché mi pare che in Commissione - di cui io faccio parte - abbiamo sentito un po' tutti...e 'sta burocrazia, Chatrian...ma la burocrazia, se non ci fosse, gli ambientalisti non sarebbero neanche convocati, cioè è già fatta in maniera per sentire tutti! È proprio per quello che c'è 'sta burocrazia, perché sentiamo questo, quello, e quello gli va bene, quello non gli va bene...fosse stato per Legambiente - e lei era presente - la signora Bertolin non apriva neanche una cava! Perché lì è franoso, lì è esondabile, lì...neanche una, lì c'è dell'amianto, neanche una, quella fa polvere, quella fa rumore! Ma si dimenticano di una cosa principale, l'unica cosa di cui si dimenticano è il lavoro, che questi danno posti di lavoro, oltre al fatto che estraiamo del materiale che viene utilizzato in Valle d'Aosta, altrimenti andrebbero fuori dalla regione a comprarlo, come ha detto qualche impresario. Si dimenticano completamente dei lavoratori! L'unica cosa di cui si dimenticano, no, no, quella lì non si può aprire perché dà fastidio, fa troppo rumore, fa troppa polvere...ma dove siamo arrivati? Bisogna decidere da che parte stiamo! Quando ci svegliamo la mattina, signori miei, mettiamoci una mano dove dico io e decidiamo cosa siamo! Perché mi sa che qua, questo "volemose bene tutti", dare un colpo alla botte...no!

Noi vogliamo tutelare l'ambiente, ma nel modo giusto, non proprio esasperando 'ste imprese che vogliono estrarre, che vogliono aprire, cioè sempre no, no e no! Quindi su questo mi pare che...non so, in quest'aula mi pare che dovremmo, se non altro in questo momento di crisi, in questo momento veramente dove 'ste imprese boccheggiano veramente...e la burocrazia, Chatrian, è dovuta principalmente anche a tutte 'ste cose, a sentire questo, prima di aprire una cava bisogna sentire quello, e avere il parere di quello, avere...mille e mille documenti! Ma è chiaro! È sempre fatto in maniera proprio per essere tutelati, per tutelare al massimo il territorio, quindi...

Insomma, sinceramente, veramente, non ce la facevo più a resistere, a non rispondere a queste cose, e sono già intervenuto con la signora Bertolin in Commissione. Si dimenticano di una cosa: il lavoro, che in questo momento manca! E anche lei, Consigliere Donzel, mi pare che una volta l'abbia detto: ma questo crea lavoro? Ma l'ha detto sottovoce, però! Invece bisogna dirlo, e gridandolo! Grazie.

Président - Merci. La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie, grazie Presidente.

Solo per chiarezza. Ho partecipato attivamente alle audizioni nel mese di settembre-ottobre, prima di affrontare l'atto in Consiglio e approvare l'adozione di questo atto programmatorio. Lo vedo e concordo con l'Assessore Zublena, quando fa una similitudine con un Piano regolatore, concordo assolutamente, questo è un Piano regolatore importante, e concordo anche sulla seconda parte, che un Piano regolatore non è solo la parte di edificazione, è molto di più; la parte di edificabilità è una parte molto limitata di una programmazione di un Piano urbanistico.

Burocrazia. Proviamo a declinare la burocrazia, e a dare delle risposte agli imprenditori che in audizione più volte l'hanno denunciata. Mi sono posto, mi sono scritto, e già la scorsa volta avevo fatto questo intervento sulla burocrazia. Per me "semplificazione della burocrazia" vuol dire tempi di risposta certi e brevi; per me "sburocratizzazione" vuol dire integrazione, ma con risposta certa; sapere chi è l'interlocutore e non più interlocutori pubblici (così ci era stato chiesto in audizione, e così non è stato motivato e modificato questo impianto!); chiusura del cerchio entro certi limiti, entro certe date, con costi certi, senza integrazioni, non le chiacchere fuffa che ho sentito poc'anzi, mettendo dentro in un calderone un po' tutto e confondere.

Quindi, scusatemi, ma quando si parla di "sburocratizzazione" io penso che si parli di tempi certi, di chiarezza, di trasparenza, e un po' di democrazia e un po' di partecipazione al contrario del collega Agostino, io invece sono per la partecipazione e sono per la trasparenza più totale, e anche per la volontà, e penso che tocchi alla politica creare le condizioni per trovare una sintesi in un momento, comunque, dove i vari attori che intervengono su questo settore magari hanno degli indirizzi diversi - per non dire alternativi - sovente. Quindi io penso che...non confondiamo, scusatemi, il termine "burocrazia" con il termine "partecipazione", "trasparenza", e soprattutto quel creare le condizioni e trovare, invece, in un momento in cui si affronta un documento programmatorio e pianificatorio...solo lì penso che diamo veramente una risposta alle istanze e alle esigenze di tutta la collettività, solo lì, non facendo tanto un colpo al cerchio ed un colpo alla botte, a me non interessa. Il qualunquismo e la superficialità non fanno parte del gruppo di ALPE!

Président - Merci. La parole au collègue Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Comincio con un fatto personale. Al Consigliere Comé replico che non sono membro della III Commissione; naturalmente ho diritto di partecipare ai lavori di quella Commissione, che ho avuto il piacere anche di seguire parecchie volte, si ricorderà, sulla vicenda del pirogassificatore, e sono stato anche presente nel mese di settembre-ottobre alle audizioni che hanno riguardato proprio questo documento qui; quindi non ero presente nella fase del voto - lei sa - e nelle ultime audizioni, perché io non posso votare in quella Commissione. In cinque anni, visto che me ne dà l'occasione, ho fatto un'assenza in I Commissione, in cinque anni, 300 euro, 300 euro di multa che ho regolarmente pagato. Vorrei guardare in faccia tutti, qui, e guardare quanti si fanno regolarmente sostituire da colleghi in Commissione e si fanno i fatti loro! Quindi, per cortesia, non dia lezioni di presenza alla minoranza in Commissione, per cortesia, punto primo, punto primo! E neanche in Consiglio, punto primo! Seconda cosa, sempre per fatto personale: io ho replicato sulle modalità dell'Assessorato e non sulla conduzione della sua Commissione, lo so che lei voleva, lo so che lei voleva riproporci...

(brusio in aula)

...lo so che lei voleva, lo so che lei voleva riproporci lo schemino "Zublena-Comé" che già tanto bene ci ha fatto sulla vicenda del pirogassificatore, per cui lo spadaccino dell'Assessore ritorna in campo, non è questo che era qui in discussione; era in discussione una modalità che non abbiamo condiviso. Se io mi permetto di dire...sì, difendo, difendo un soggetto esterno, difendo un soggetto esterno...non fa ridere collega Tibaldi! Non fa ridere perché un soggetto esterno che arriva in Commissione non può essere trattato come lo tratta il Presidente Comé e dire: c'è l'informazione, devi cavartela! Vuol dire che non c'è stato un passaggio preventivo in Assessorato, non c'è stato un confronto preventivo. Poi, capisco che si possa arrivare in Commissione magari senza la documentazione, ma se un Consigliere che arriva senza la documentazione...certo, è riprovevole, ma - ripeto - i soggetti esterni, che agiscono a titolo di volontariato, non sono per niente da prendere in giro, anzi sono degli stimati cittadini da prendere ad esempio per il lavoro che svolgono per la comunità e...sì, li difendo in questa sede, anche se non appartengono alla mia area politica, non mi interessa! Vuol dire che è mancata l'attività precedente di confronto, un'attività che il Governo regionale ha il compito di fare, prima ancora di arrivare in Commissione!

Allora, anche sulla questione sollevata dal collega Agostino, del lavoro, si calcola che in Italia, attraverso l'economia ambientale, le green economy, e l'edilizia ecocompatibile, potrebbero crearsi oltre 600 mila posti di lavoro, sono questi i posti di lavoro che vogliamo per la Valle d'Aosta! Quindi non siamo cerchiobottisti, non siamo cerchiobottisti, non siamo per dire un po' sì alle imprese e un po' sì all'ambiente, siamo perché questo lavoro si inserisca nel miglioramento e l'ho anche detto: in tante aree, gli interventi estrattivi hanno consentito poi la bonifica delle aree ed il loro utilizzo. Allora è questo che dobbiamo cercare di perseguire! È così che creiamo posti di lavoro nelle green economy ecocompatibili, in un'edilizia ecocompatibile, è questo lo sbocco! Non dobbiamo creare posti di lavoro à tout prix, dobbiamo crearli in un contesto in cui la nostra prima risorsa si chiama "turismo" e l'altra risorsa fondamentale si chiama "agricoltura". Allora è in questo contesto che noi inseriamo le attività estrattive, e in tanti casi sono riusciti a dare risposte nel settore turistico e anche, qualche volt,a nel settore agricolo, perché delle aree sono state bonificate. Allora, non stiamo dicendo che non vogliamo il lavoro o che non vogliamo toccare nulla...questo obiettivo non è stato raggiunto, punto! Questo è il nostro punto.

Il fatto che ci sia un'astensione va proprio nell'indirizzo che, dopo averci messo più di un anno di lavoro, oggi come oggi questo è uno strumento burocratico indispensabile per fare qualcosa, quindi bisogna in qualche modo che vada avanti, ma davvero non è stato fatto questo percorso edulcorato che ci è stato rappresentato dall'Assessore...poi, se qualcuno si crede l'Assessore dirigendo una Commissione, questo è un problema che non mi riguarda!

Si dà atto che dalle ore 17,16 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - Grazie. Siamo sempre in discussione generale. C'è qualcun altro che vuole prendere la parola? Ha chiesto la parola il Consigliere Comé, ne ha la facoltà.

Comé (SA) - Molto brevemente, solo per dichiarare il voto nostro, del gruppo della Stella Alpina, su questo Piano. Volevo solo dire a Donzel che forse non conosce bene tutte le procedure, perché, vede, questo Piano è così lungo...perché ha due chiavi di lettura, una prima lettura e poi, dopo, ci sono le osservazioni che vengono fatte dai cittadini e che, in prima battuta, Legambiente aveva dichiarato che si era dimenticata, ma che sicuramente avrebbe presentato tutte le osservazioni nel...proprio perché ringraziava per la possibilità di avere un Piano che permetteva di interfacciarsi con l'Amministrazione regionale...cosa di più bello che avere la possibilità di permettere ai cittadini di dichiarare la loro posizione su un Piano? Questo non è avvenuto, punto e basta!

(vari interventi dall'aula)

Presidente - Siamo sempre in discussione generale. C'è qualcun altro che intende prendere la parola? Nessun altro vuole prendere la parola? Dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola l'Assessore Zublena, ne ha facoltà.

Zublena (UV) - Grazie Presidente.

Io adesso, devo...come dire? intervenire in questa che mi sembra sia stata un'anticipazione della campagna elettorale, però volevo riportare il discorso sull'argomento oggetto di valutazione di questo Consiglio. Innanzitutto per confermare il ringraziamento alle strutture dell'Assessorato, perché personalmente ho grande rispetto delle professionalità dell'Amministrazione regionale e credo che sia dovere della politica darne una giusta valutazione: sono a servizio innanzitutto della comunità valdostana, e come parte politica dobbiamo garantirne la massima valorizzazione.

Rispetto a quanto richiamato sulla partecipazione, la semplificazione, il ruolo della politica: è vero, l'ho detto io prima, che l'iter di approvazione del Piano regionale delle attività estrattive, che è il documento di pianificazione, è molto lungo, è articolato, è complesso, perché? Perché la normativa nel settore ha previsto e ha voluto un'ampia partecipazione della cittadinanza, non di un soggetto più di un altro, ma di tutta la cittadinanza: associazioni, liberi cittadini, amministrazioni. Per questo motivo l'iter si sviluppa in due fasi: una prima fase - che ho già richiamato - è la valutazione ambientale strategica, dove chiunque poteva fare osservazioni, aveva 60 giorni di tempo; a seguito di questa fase ne è stata avviata un'altra, e ha ragione il collega Chatrian che da ottobre sono passati mesi, ma perché in mezzo ci sono stati altri 60 giorni in cui i cittadini possono partecipare, e così hanno fatto; da parte nostra abbiamo ascoltato con grande rispetto e grande attenzione tutti coloro che l'hanno richiesto, naturalmente nelle forme previste dalla legge.

Nessuno di coloro che ha avuto intenzione di partecipare ha avuto dubbi nel reperire la documentazione; per segno di trasparenza tutti i documenti e la loro evoluzione sono presenti sul sito, in modo che si conosca tutto l'iter di approvazione. Non possiamo naturalmente intervenire rispetto a coloro che preferiscono, al di fuori del solco delle normative, intervenire con comunicati stampa: ne prendiamo atto.

Circa la complessità, l'eventuale semplificazione, sburocratizzazione, e quant'altro, io ritengo di dover sottolineare due momenti distinti: oggi parliamo del Piano, che è il documento di programmazione alla pari di come lo è il Piano regolatore; per la parte successiva di autorizzazione non si tratta evidentemente di intervenire sul documento di pianificazione, ma evidentemente su altre procedure, magari snellendone i tempi, questo chiaramente non può essere fatto nell'ambito del Piano, perché è di tutt'altra natura. Richiamo il parallelismo col Piano regolatore: un conto è definire l'iter di approvazione del Piano regolatore e un conto è definire le procedure per ottenere un permesso di costruire (ex concessione edilizia).

Presidente - C'è qualcuno che deve fare la dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Vicepresidente Chatrian, ne ha la facoltà.

Chatrian (ALPE) - Grazie.

Per dichiarazione di voto. Voglio ribadire la posizione del gruppo di ALPE, che è quella dell'astensione, e riaffermare la mia riflessione, che è quella legata al discorso dello snellimento della procedura e dell'eventuale potenziale sburocratizzazione. Sappiamo perfettamente che la modifica non rientrava in questo documento che oggi noi andiamo ad approvare. Il nostro appello, la nostra volontà e il nostro stimolo che avevamo portato in quest'aula nel mese di ottobre, era questo: che chi siede nel Governo regionale e che ha questa competenza, a nostro avviso doveva, parallelamente, non all'interno di questo documento, mettere in campo delle azioni di semplificazione. Sappiamo perfettamente che la partita non andava giocata su questo atto amministrativo, ma parallelamente, viste le istanze portate in Commissione da tantissimi impresari ed imprenditori, penso che l'obiettivo di un'amministrazione più moderna, più efficace e più dinamica era quello di dare delle risposte puntuali ad una semplificazione che è richiesta comunque da tanti. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altre dichiarazioni di voto? Se non vi sono altre dichiarazioni di voto metterei in votazione l'atto comprensivo degli emendamenti all'atto e agli allegati. Siete d'accordo? Quindi metto in votazione l'atto comprensivo degli emendamenti. Siete invitati a votare. Dichiaro aperta la votazione. Tutti quanti avete votato? Dichiaro chiusa la votazione.

Presenti: 29

Votanti: 22

Favorevoli: 22

Astenuti: 7 (Bertin, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Patrizia Morelli, Perron, Rigo)

Il Consiglio approva.

Passiamo al punto 31 all'ordine del giorno. Un po' di silenzio, grazie!