Oggetto del Consiglio n. 2525 del 12 luglio 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2525/XIII - Comunicazione di provvedimenti amministrativi di variazione al bilancio.
Il Consiglio
Premesso che l'articolo 29, sesto comma, della legge regionale 4 agosto 2009, n. 30 (Nuove disposizioni in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste e principi in materia di controllo strategico e di controllo di gestione), stabilisce che le deliberazioni della Giunta regionale che dispongono le variazioni al bilancio sono trasmesse al Consiglio regionale entro quindici giorni dalla loro adozione;
Rilevato che la legge regionale di approvazione del bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014 ha autorizzato la Giunta regionale ad apportare, con proprie deliberazioni, variazioni al bilancio;
Richiamata la legge regionale n. 30/2009, nonché la legge regionale di approvazione del bilancio di previsione per il triennio 2012/2014;
Prende atto
della comunicazione delle seguenti deliberazioni della Giunta regionale:
Oggetto n. 1168 in data 8 giugno 2012: Variazioni al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014 per storno di fondi tra unità previsionali di base appartenenti alla medesima area omogenea e conseguente modifica al bilancio di gestione.
Oggetto n. 1170 in data 8 giugno 2012: Prelievo dai fondi di riserva correnti e investimenti del bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014 ad integrazione di stanziamenti di spese obbligatorie e conseguente modifica al bilancio di gestione e al bilancio di cassa.
Oggetto n. 1171 in data 8 giugno 2012: Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014, conseguente modifica al bilancio di gestione per il triennio 2012/2014 e di cassa per l'anno 2012 per l'iscrizione di un finanziamento erogato dalla "Fondazione CRT-Cassa di Risparmio di Torino" quale contributo per l'organizzazione dell'iniziativa culturale "Aosta Classica".
Oggetto n. 1210 in data 8 giugno 2012: Variazioni al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014 per storno di fondi tra unità previsionali di base diverse nell'ambito della stessa funzione obiettivo e conseguente modifica al bilancio di gestione.
Oggetto n. 1274 in data 22 giugno 2012: Variazione al bilancio di previsione della Regione per il triennio 2012/2014 e conseguente modifica al bilancio di gestione e di cassa per l'iscrizione di fondi assegnati dallo Stato.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Come concordato questa mattina, anche su sollecitazione del collega Louvin, credo sia corretto in modo sintetico dare conto, salvo rendermi fin d'ora disponibile per eventuali chiarimenti, della riunione che ieri c'è stata prima come Conferenza dei Presidenti, poi con il Ministro Monti e i vari Ministri, incluso il neo Ministro dell'economia Grilli, che insieme al Commissario Bondi e al Ministro della sanità si sono presentati per questo appuntamento. Nella riunione svoltasi alla presenza dei colleghi delle altre Regioni sia a statuto ordinario che a statuto speciale sono state evidenziate le problematicità - ed è un eufemismo - di questo decreto sulla spending review. È già stato ricordato come le tematiche siano diverse e tale impostazione di ridurre le spese non è in linea con quello che si trova del decreto. Nel decreto ci sono almeno quattro aspetti che sono stati presentati al Ministro Monti: il problema della sanità, quello del trasporto pubblico locale, quello delle società in house ed infine quello del rapporto delle Regioni a statuto speciale con il senso di questa manovra.
Per quanto riguarda il primo problema, soprattutto sanità e TPL, a cui siamo interessati anche noi come Regione a statuto speciale, per le Regioni a statuto ordinario il tema è dolente in particolare per la sanità, dove si va ad inficiare un accordo che era stato fatto per un meccanismo che garantisse prima di queste osservazioni i LEA e i servizi minimi alla persona, quindi gli standard che oggi non ci sono. Dall'analisi fatta con il Ministro Bondi, il quale ha già redatto il suo primo libro: un volume non indifferente recante le analisi che ha fatto con il suo staff delle ASL e di tutto quello che c'è, le Regioni a statuto ordinario hanno chiesto di poter vedere, perché, da quello che risulta alle Regioni, i tagli preventivati non corrispondono alla possibilità di mantenere la situazione dei servizi, questa è la sottolineatura che vorrei fare, perché tutto parte con un discorso di dire: si riduca la spesa a servizi invariati. L'osservazione che è stata fatta allora è: "benissimo, noi Regioni ci abbiamo provato tagliando all'osso, adesso sembra che possiamo ancora ridurre per il servizio sanitario di 4.500.000 e per il trasporto pubblico locale di un altro 1.700.000, se è così, o ci date la possibilità di una verifica dei dati per capire, perché o siamo imbranati, o voi siete troppo bravi, ma cerchiamo di capirci altrimenti vi diamo le chiavi e fate voi, ma dimostrate però che è possibile a servizi invariati, non che mi dite che tutti i servizi residuali come il nostro non li facciamo più, facciamo solo quelli che rendono dopodiché i conti tornano". Questo è stato fatto anche se in modo diverso per le poste, perché tagliano tutti i rami secchi ed è chiaro che poi vanno in attivo, però i servizi non ci sono più. Se quindi è a servizio invariato, questa è la sfida, vale per il servizio sanitario e per il trasporto pubblico locale, con l'aggravante in quest'ultimo caso che gran parte dei servizi sono ancora in capo a Ferrovie dello Stato, a RFI. Ci sono Regioni come la Toscana che stanno facendo il possibile per fare gli appalti di servizio, per riuscire a capire cosa possono ridurre nella spesa del servizio pubblico locale. Morale: quello che è stato chiesto è stato di poter avere un tavolo di confronto sui dati, per capirsi. Bondi ha detto: "noi abbiamo fatto la categoria per 53 merceologie", dopodiché c'è stato un fremito generale, perché qui non è solo per acquistare la siringa che mi dici: "tu hai comprato a 50, tu a 80"; il problema è se devo decidere se comprare il pacemaker o no, cosa faccio? Decido di comprarlo perché so che salva una vita, oppure dico: quello è un costo più e lo taglio? Tutti questi ragionamenti sono quelli obiettivi della gestione della sanità, non è solo quello dell'acquisto dei farmaci, su cui c'era da fare ed è stato fatto. Questa è una sfida che è stata lanciata nei confronti del lavoro svolto da Bondi, da oggi c'è un gruppo di lavoro ristretto che sta seguendo questa via, ma il tutto condito da un discorso di fondo in cui si dice: "a saldo invariato", cioè "noi dobbiamo raggiungere questo obiettivo - dice Monti - altrimenti siamo fuori da tutti i contesti che conosciamo". La nostra insistenza è stata quella di dire: "poi andiamo a vederlo il saldo invariato, ma cominciamo a capire se avete ragione voi o se abbiamo ragione noi come Regioni a dire che con questo metodo non si raggiunge l'obiettivo se non tagliando i servizi!"; questo è l'inizio del lavoro che si sta facendo, libro aperto, con Bondi per riuscire a capire.
Il discorso è ancora più difficile sulle società partecipate, su cui c'è stato un sollevamento di scudi, perché si è detto: "solo otto mesi fa ci dicevate che non potevamo più fare gli appalti se non nelle società completamente in house", cioè dovevi essere a partecipazione totale per poter fare la società in house, per garantire l'economicità, oggi invece ci dite: "le in house le chiudiamo", per la Regione Lazio chiudere le in house significa mandare 2.500 persone a casa. Allora dice: "benissimo io chiudo, queste persone sono a casa", bisogna vedere se qualcuno accetta di fare questo a nome e per conto...cioè se mi rileva la società, perché la società che io ho e che mi fa questo servizio...devo capire chi è che me le fa le cose. Non è un discorso delle pulizie dove posso dire che va via un'impresa, ne viene un'altra a farmi le pulizie: qui è un discorso delicato di servizi alla persona.
Questi sono nella sostanza i primi tre problemi. Sul quarto problema, come Regioni a statuto speciale, abbiamo chiesto che, prima di andare nella logica della ripartizione dei fondi secondo le misure che sono state previste, ci sia la possibilità di chiudere i tavoli della legge n. 42, cioè i tavoli bilaterali previsti dall'articolo 27 della legge n. 42, che dicono che, nel momento in cui si chiude la procedura di valutazione del rapporto che ci deve essere fra Stato e Regioni a statuto speciale, il discorso dovrebbe essere tale da non permettere più quella facilità di ulteriori tagli, altrimenti non ha più senso fare questo accordo, perché sono esattamente come le Regioni a statuto ordinario. A questo proposito, abbiamo fatto il distinguo fra le quattro Regioni del nord, le due Province, la Valle d'Aosta e il Friuli, che hanno già completato il loro iter, e le Regioni Sardegna e Sicilia che invece non lo hanno fatto, per cui noi paghiamo regolarmente, loro non pagano niente e hanno i benefici. Come Regioni del nord, abbiamo deciso di incontrarci. Lunedì ci sarà un incontro ufficiale per capire quali sono le possibilità operative per chiudere queste partite a due, per riuscire a trovare le modalità con cui nel caso in cui non ci fosse soddisfazione...l'ultima ratio è quella del ricorso alla Corte costituzionale, come abbiamo fatto. Su alcuni degli ultimi ricorsi ricordo che le sentenze hanno, seppure parzialmente, dato ragione alle motivazioni che hanno permesso i ricorsi della nostra Regione, insieme alle altre Regioni a statuto speciale, sull'applicabilità dell'articolo 27, quindi non l'immediata applicabilità in particolare dell'ultima manovra (il n. 138). Questo nella sostanza è quanto è emerso in tale contesto, dove Monti ha ripetuto quello che aveva detto all'ABI, cioè siamo in guerra contro tutto questo, noi capiamo tutto, ma il discorso dei servizi ha un significato che il Presidente Errani ha voluto ricordare sotto due profili: il primo, è quello che di fatto dovrebbe garantire la pace sociale, cioè servizio alla persona vuol dire garantire quello che è dovuto alla persona; il secondo, se non si trova una compensazione più generale, si rischia non di creare la solidarietà fra le Regioni, ma di spaccarle. Perché la logica con cui ragiona Bondi è: se la Regione Emilia Romagna ha fatto risparmi per 700.000 euro, l'altra Regione cosa dice? "Se li ha potuti fare, io prendo questo e li spalmo su tutti", così il risparmio che ha fatto l'Emilia Romagna viene distribuito fra tutti quelli che non hanno fatto un tubo! Questo tipo di ragionamento non può essere corretto nei confronti di chi è virtuoso, allora mettiamo i dati per tutti, dopodiché ognuno faccia quello che deve fare prendendosi le responsabilità! Monti ha ancora detto: "voi siete gli eletti, siete voi che dovete rispondere!". Ho capito, è proprio perché noi dobbiamo rispondere alla gente che vorremmo capire cosa andiamo a dire. Se devo fare riduzioni di spesa, se non ho motivazioni, cosa vado a dire?
Questa è ad ieri la sostanza degli incontri, quindi noi, pur facendo le previsioni che dovremmo fare sulle conclusioni di tali incontri, terremo aggiornati i Consiglieri degli esiti, se lo si ritiene opportuno, in commissione. Non abbiamo problemi a riferire sugli esiti sia di questo incontro, sia dell'esito a livello nazionale della commissione, i cui lavori seguiamo con i tecnici per quanto riguarda la parte di collaborazione sull'analisi dei dati, per capire qual è la situazione oggettiva dei servizi che devono rimanere invariati, pur riuscendo a fare dei tagli.
Solo sul TPL giustamente le Regioni a statuto ordinario...ma questo ha un riverbero anche sui nostri capitoli, perché loro dicono: "se da 2.000.000.000 di euro per le Regioni a statuto ordinario il contributo si riduce a 200.000 euro, ditemi come fate voi a gestire lo stesso servizio tagliando il 90 percento delle spese". Questo non sta né in cielo, né in terra, ma al confronto non hanno potuto dire: "no", è in atto, non so cosa porterà, ma la reazione è molto dura, perché, come ha detto il Presidente Errani, si è voluto trovare una modalità e provare una tecnica diversa, cioè si è passati dalla situazione in cui, come Regioni, si è detto che avremmo restituito le deleghe non avendo la possibilità di esercitare queste funzioni, ma almeno sui trasporti: "per le cose che sono ancora di RFI, benissimo vai avanti tu e vediamo con quali riduzioni ci dai tali servizi". Questo in sintesi, se lo riterranno i colleghi, o in commissione, o nelle sedi più opportune potremo chiarire e do fin d'ora la disponibilità ad andare in commissione per aggiornare sugli sviluppi di tale settore. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
Averla vista arrivare stamani con un abbigliamento solare ci aveva fatto sperare in notizie più confortanti di quelle che ci ha portato, comunque la ringraziamo per la puntualità dell'informazione che apre degli ampi squarci di problematicità su una serie di questioni molto articolate, sulle quali faccio solo brevissime considerazioni che rimandano a degli ulteriori approfondimenti in commissione. Approfondimenti che credo avremmo necessità di anticipare per evitare che si riproducano situazioni come quelle che abbiamo vissuto lo scorso anno e soprattutto due anni fa, in occasione del "decreto Tremonti", con un impatto che, forse non attentamente valutato dall'intero apparato, ha portato nell'autunno del 2010 alla costituzione di una S.p.A. Servizi, un rimedio apparente a problematiche sollevate da quel decreto. Mi ricollego a questo, perché non sarà sfuggito ai colleghi, ed in particolare al Presidente della Commissione Rosset, che un articolo del decreto n. 95 prevede che, a decorrere dall'anno prossimo, le società controllate possano avvalersi di personale a tempo determinato con contratti di collaborazione coordinativa e continuativa nel limite del 50 percento della spesa sostenuta per le rispettive finalità nel 2009. Questa è la fotocopia della famigerata norma del "decreto Tremonti", che portò alla nascita di tutto il problema dei cantieri forestali nella nostra regione. Questa è una norma che, se dovesse essere applicata in modo rigoroso alle società controllate regionali, darebbe problemi di enorme portata. Al di là del taglio considerevole, quindi ieri ci ha dato una proiezione ipotetica della riduzione dell'ordine di 29.000.000 di euro già nell'esercizio corrente, tale genere di contraccolpi possono avere sulla nostra realtà regionale degli effetti devastanti.
Ieri sera noi abbiamo avuto qualche minuto in serata per sentire dei commenti sulla vicenda dell'incontro con Monti attraverso le televisioni e il Presidente della Lombardia si faceva scudo del fatto di avere solo tre controllate e rimandava la palla alle altre Regioni che ne avevano molte di più, noi siamo fra quelle, perché sul piano strutturale abbiamo un numero molto elevato di controllate ed il problema si pone in modo diverso che per altre Regioni. C'è su scala nazionale un'azione di linciaggio che continua nei confronti delle Regioni a statuto speciale e che fa astrazione dal percorso virtuoso che si è tentato con l'accordo di Milano, con il nostro accordo, con l'accordo che ha fatto il Friuli. Noi quindi condividiamo la scelta di aprire una collaborazione stretta fra le Regioni speciali, che hanno affrontato finora le problematiche della finanza pubblica in modo diverso e noi crediamo più serio e corretto di quanto non sia stato fatto nelle altre Regioni. Su questo non abbiamo nessun problema, Presidente, a darle un sostegno politico per andare in tale direzione, però la nostra Regione non deve aspettare l'autunno prossimo per andare a rincorrere e mettere qualche pezza su una situazione che ci impone di lavorare adesso, a costo di ritagliare qualche giorno di ferie, su soluzioni che riguardano tutto il nostro impianto delle controllate regionali: questo diventerà il tema caldo dell'autunno, questa è la nostra opinione forse discutibile e ne discuteremo in commissione. Il Presidente Rosset ha già avuto la sollecitazione di attuare una serie di audizioni, lo pregheremmo di accelerare questa procedura. Siamo in servizio fino alla fine di questo mese e, se del caso, proseguiremo anche nei giorni successivi; per quanto ci riguarda, ci alterneremo con le nostre piccole forze, ma garantiamo di esserci, perché questo rischia di essere un tema delicato.
Siccome è stata evocata la questione della sanità, ne approfitto per anticipare una richiesta al Presidente in modo che venga opportunamente documentata, perché l'Assessore Lanièce ci aveva comunicato essere in corso un lavoro di confronto sui costi della sanità comparato fra le Regioni a statuto speciale (in particolare la Provincia di Trento) ed è un dossier del quale non si è più avuto notizia. Gradiremmo che il Presidente o i tecnici quando vanno a discutere avessero delle argomentazioni in grado di dimostrare che il nostro sistema sanitario sta offrendo, a dei costi comparabili, una qualità di servizi elevata. Vorremmo mettere sul tavolo della discussione anche cosa stiamo verificando noi sul nostro sistema sanitario, sul quale non ci sembra di avere potuto svolgere un'azione sufficientemente penetrante di analisi e di controllo.
Se il clima politico nel rapporto fra la nostra Regione e lo Stato quindi deve essere quello che l'urgenza di guerra giustifica ogni mezzo e che Monti, Bondi e quanti altri hanno licenza di uccidere, noi non siamo d'accordo e siamo dell'avviso che si debba tutelare, facendo globalmente il nostro sacrificio e non avendo poi una serie di ripercussioni derivate, ulteriori e soprattutto a dinamica ricorrente come quelle che stanno mettendo in atto. Presidente, lei è informato che c'è stata una sentenza positiva da parte della Corte costituzionale in questi giorni, la n. 178, che ha dichiarato illegittimo il modo di forzare la mano, quindi quello che farà su questo terreno per difendere istituzionalmente i diritti di gestione autonoma delle finanze regionali ci troverà a sostegno. Nell'accogliere la sua disponibilità, quindi l'invito lo rivolgiamo alla commissione affinché faccia urgentemente la sua parte e noi ci saremo. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (PdL) - Grazie Presidente.
Il professor Louvin ha voluto darci l'agenda per l'estate, ha dato i compiti per le vacanze al Presidente Rollandin, alla Giunta, al Consiglio, ai Consiglieri, se vuole, le comunicheremo le date delle nostre partenze e dei nostri ritorni. Mi consenta, professor Louvin, in questo momento credo abbiamo bisogno di tutto meno che di lezioncine di moralità istituzionale e politica, quello di cui abbiamo bisogno è la condivisione e la condivisione che possiamo condividere con lei è che questa spending review è un salasso. Questo lo ha detto il Presidente Rollandin di ritorno da Roma, lo abbiamo condiviso, lo ha detto anche lei e quindi abbiamo la certificazione di qualità. Certo questo ci potrebbe portare a dire come gruppo che, quando qualcuno diceva che si stava peggio, forse si stava meglio: si stava meglio quando c'erano patti finanziari, c'erano patti fiscali e politici che permettevano un dialogo bilaterale, c'era in particolare rispetto istituzionale, perché, quando il collega Louvin cita la "Tremonti", poi a volte butta la "Brunetta", deve ricordarsi che tutte quelle leggi nazionali sono state recepite con leggi regionali, nessuno ha mai imposto da Roma quando c'era l'altro Governo attività che questo Consiglio non abbia approvato con proprio voto. Quello che mi sento di dire è che, se sarebbe facile dire che si stava meglio quando si stava peggio, in realtà non è vero: il risanamento va fatto purtroppo e noi siamo convinti sostenitori che questo Paese non si possa più permettere un debito pubblico gigantesco come quello che ha ed un'amministrazione pubblica così costosa ed inefficiente come quella che ha. Ne siamo assertori convinti da quando siamo qua dentro e non cambiamo idea adesso, anzi, per assurdo, oggi cominciamo a vedere realizzati alcuni processi di smantellamento dello Stato clientelare e sprecone che ci ha messo in queste condizioni. Noi non lo giochiamo il jolly del "si stava meglio quando si stava peggio", perché sarebbe politicamente indegno. Siamo qui a dire che è giusto che, se vogliamo stare in Europa, questo Paese assuma dei comportamenti di serietà amministrativa che in alcune sue parti sono non sconosciuti, ma delinquenziali! Il Presidente prima citava alcune Regioni autonome nelle quali sembra non esistere la Corte dei Conti, né i magistrati, né i tribunali, né i carabinieri e si permettono, non più tardi di un mese fa, di assumere 18.000 dipendenti pubblici: mi riferisco alla Regione Sicilia! A questo Paese quindi uno stop lo si doveva dare.
Quello che noi contestiamo - qui concordiamo con il collega Louvin e a maggior ragione con il Presidente - è il metodo, che non è accettabile, perché non si può non distinguere fra le Regioni che hanno una contabilità, lasciamo perdere le scelte politiche, ma quello che non è accettabile è che in presenza di Regioni di tutti i colori che hanno contabilità amministrative trasparenti, con bilanci certificati...e le Regioni che non solo non ce li hanno, ma neanche li comunicano! Ma neanche si fanno controllare! Questo è inaccettabile, quindi posso immaginare che un comportamento del Premier Monti o del Commissario di cui ci siamo dotati, il tecnico dei tecnici Bondi...possa presentarsi con un malloppo dicendo: "io ho fatto un'analisi, questi sono i miei dati e queste sono le nostre decisioni", ma lì ci dobbiamo fermare, noi questa cosa non la possiamo accettare! Lui può fare le sue analisi, noi abbiamo il diritto di confrontare quei dati e, come diceva il Presidente, di metterci ad un tavolo e confrontare quei dati, perché non sono i dati su cui lui sta facendo i ragionamenti.
Il tavolo che ieri siamo riusciti a strappare, Presidente, credo sia l'unica cosa possibile che in questa fase si possa fare, le nostre dimensioni non ci permettono con un Governo di tecnici di interloquire con dei commercialisti, che ci dicono che la dichiarazione dei redditi è questa e queste le tasse da pagare, senza poter discutere, perché è questo il comportamento di tali Signori. Qui ti presentano il conto, pur in presenza di leggi di questo Stato di rango costituzionale e anche di rango ordinario, dove la partecipazione per il risanamento di questo Paese l'abbiamo già pagata e la stiamo pagando a rate fino al 2017 e, in cambio di competenze sulle quali abbiamo voluto assumerci delle responsabilità, abbiamo ottenuto il decimo decimo che ci permetteva di ammortizzare dei costi di cui ci assumevano la responsabilità. Non è accettabile che un'amministrazione pubblica che lavora con senso di responsabilità amministrativa, e mi viene da pensare ai dirigenti delle nostre Finanze, che lavorano con accuratezza e serietà sul bilancio, sulla certificazione, sulla regolarità contabile...non è accettabile che un tecnico da Roma, peraltro non eletto dal voto del popolo, ma sostenuto da una maggioranza politica di cui facciamo parte anche noi, abusi del voto politico che lo sostiene per salvare il Paese per non improntare alcun dialogo, ma fare una comunicazione di servizio. Noi non siamo qui per non discutere di un debito pubblico gigantesco e di una serie di soluzioni di risanamento, quello che non è accettabile è la babele dei comportamenti amministrativi, delle illegalità evidenti, delle complicità anche politiche evidenti che non permettono a questo Paese di immaginare un risanamento, perché è evidente che arriveremo allo scontro istituzionale ed è evidente che tali atteggiamenti comportamentali gravissimi porteranno alle macroregioni, alla ridiscussione delle autonomie speciali. Come si sentiva dire ieri in televisione, le macroregioni sono un'inevitabile soluzione, magari anche solo di tipo amministrativo, per cui già immaginano di venirci a comunicare che non saremo più Regione autonoma, ma Provincia autonoma della macroregione Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, perché è di questo di cui stanno parlando a Roma! Quando fanno contabilità, parlano di accorpare le popolazioni e i bilanci, per cui, siccome noi siamo virtuosi, ci accorpano a qualcuno che fa più difficoltà e rimettono in equilibrio i bilanci! Ma non si può fare politica, mi perdoni il collega Marguerettaz, con l'atteggiamento del commercialista che ti presenta il conto, perché non siamo di fronte ad un ragionamento tecnico: siamo di fronte a scelte politiche! Che Monti vada dalla Merkel a battere i pugni sul tavolo e a conquistare un tavolo dove si va a concertare il rialzo degli spread nel prossimo futuro, con tanto di titoloni sui giornali del genere: "Monti torna vincitore", e poi ci presenta il conto dall'altra parte, ci interessa fino ad un certo punto, perché, se non si riesce a spiegare che del patto di stabilità ne ha beneficiato per anni la Germania dell'est, perché con il patto di stabilità sforato per tre anni di fila dalla Germania della Merkel si è salvata la Germania dell'est, se non si ricorda che oggi ci sono dei Paesi indebitati, ma seriamente impegnati per cui il disavanzo annuale di quest'anno dell'Italia sarà positivo sulla spesa corrente e non andremo ad aggravare il nuovo bilancio, se non si prende atto della serietà di questa gestione...non si può continuare a tirare la corda e costringere il Governo italiano a mandare un commissario che ti presenta la cambiale e ti dice: "o fai così, o ti accorpo alla macroregione, perché così: Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta, Provincia autonoma di Aosta abbiamo risolto il problema", questo è politicamente inaccettabile!
Noi, come gruppo consiliare e come partito a livello nazionale, ribadiamo la nostra disponibilità ad assumere relazioni per sostenere questi temi, che peraltro da noi sono molto sentiti.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente. Intanto ringrazio il Presidente Rollandin per questo chiarimento più che mai prezioso in tale sede. Come negli anni passati, di fronte alle difficoltà della Regione - ricordo in una calda estate una mia lettera di sollecito a prendere atto di alcune difficoltà a cui andavamo incontro -, c'è tutta la nostra disponibilità a cercare di affrontare tale questione con senso di responsabilità e di solidarietà a tutte le forze politiche e al Governo regionale in un difficile "passaggio" con il Governo nazionale.
Sono non sorpreso dai ragionamenti del Ragionier Lattanzi, nel senso che probabilmente ha ultimamente un po' di confusione in testa e si è dimenticato che alcune clamorose ingiustizie, come quella di applicare il federalismo fiscale alle Regioni autonome del nord e non applicarlo alla Sicilia, sono state fatte dal "Governo Berlusconi" e sappiamo bene perché, cioè gli servivano i voti dei deputati siciliani per stare a galla. Questa sua scoperta dell'autonomismo nordista quindi ci fa molto piacere, perché noi la pensavamo già così allora e non perché adesso c'è Monti abbiamo cambiato idea! Ci fa piacere che veda degli sprechi in alcune regioni, lei ha indicato la Sicilia, noi le vediamo in molte altre, forse anche nella nostra c'è qualcosa che non va e una spending review serve.
Come ha detto bene il Presidente Rollandin, riprendendo un passaggio del Presidente Errani alla riunione di ieri: "siamo pienamente consapevoli delle difficoltà che vive il Paese, ma abbiamo una questione del Paese non delle Regioni, vogliamo la garanzia, come recita il titolo del decreto, che i servizi saranno salvaguardati, dobbiamo assicurarlo in modo chiaro e trasparente ai cittadini". Su sanità e trasporti quindi dobbiamo capire cosa significa questo provvedimento e capire chi butta il denaro pubblico non fornendo un servizio, quindi dice: "io spendo questo per la sanità" e poi i cittadini dietro quella spesa non vedono niente e chi probabilmente in alcune situazioni - ma non sono mancati gli sprechi nella sanità anche in Valle d'Aosta - garantisce un servizio di qualità ai cittadini e questo servizio va difeso; se lo Stato vuole tagliare, deve spiegare come si fa a garantire quel servizio magari in territori di montagna come il nostro. Questa è una discussione che non invento io adesso, ma è una vita che viene portata avanti dalla nostra Regione e dalle Province di Trento e Bolzano, quindi è positivo che ci sia molta attenzione da tale punto di vista. È altrettanto importante che Regioni che hanno fatto già dei passaggi molto pesanti, come la Valle d'Aosta, le Province di Trento e Bolzano e il Friuli...non possono sedersi ad un tavolo come se nulla fosse stato del passato e ricominciare ogni volta da capo; questo deve essere messo in conto!
È quindi un provvedimento complesso ed è importante che le Regioni siano riuscite ad ottenere un tavolo di lavoro dove approfondire tali questioni, però, se da una parte serve solidarietà da parte di tutti noi, vediamo di non fare demagogia e di inventarci che il "Governo Monti" modificherà la Costituzione. Il "Governo Monti" non modificherà nessuna Costituzione, quindi il parlare di abolizione...cioè altri si sono portati dietro la Lega Nord con la sua macroregione, l'hanno portata al Governo e nelle liste del Consiglio regionale per essere eletti in questo Consiglio! Altri l'hanno portata nel Comune di Aosta con il mito della macroregione! Altri hanno portato Borghezio ad Aosta! Non prendiamo quindi lezioni dal ragionier Lattanzi sul concetto di macroregione. Noi la Costituzione la rispettiamo, se poi ci saranno delle forze che vogliono cambiare la Costituzione, abolire le Regioni autonome, sarà un discorso che non è la spending review, è un'altra roba ed andremo ad affrontare quel problema, ma fare questo pot-pourri della spending review, dell'abolizione delle Regioni autonome e quant'altro ci sembra un passaggio molto forzato che invece era proprio nel federalismo fiscale del suo collega Calderoli, che viaggiava di concerto con Berlusconi, che con il federalismo fiscale avevano fatto un grimaldello per attaccare le Regioni a statuto speciale, norma che grava ancora oggi e che è all'origine di guai che dobbiamo affrontare.
Al di là di queste recriminazioni, che non costruiscono nulla, ritengo di dover accogliere l'invito fatto dal collega Louvin, spero che il Presidente della II Commissione e il Presidente Rollandin lo accolgano, perché, al di là del fatto che dobbiamo cercare di evitare tagli spropositati sulla nostra Regione e quindi fare tutti insieme un'azione difensiva, dobbiamo fare anche una riflessione sulla questione delle società in house, perché dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza per evitare che norme che ci cadono dall'alto vadano a colpire poi chi? Chi è stato colpito dalla passata norma che non è stata fatta dal "Governo Monti"? Gli operai forestali hanno pagato in prima persona e quindi vorrei che da parte del Consiglio ci fosse la massima rassicurazione per coloro che oggi lavorano in queste società, perché ci sia lo sforzo congiunto di tutte le forze politiche a tutelare i lavoratori; che non si verifichi che, perché ci cade dall'alto una norma, dei lavoratori siano abbandonati al loro destino.
Vi è quindi la massima collaborazione da parte nostra su questo tema, al di là di essere collocati in minoranza in questo momento, su una riflessione di come poter costruire dei meccanismi che ci rendano più forti per affrontare le sfide del futuro e non essere in balìa di norme che cadono dall'alto, in uno spirito costruttivo che può rafforzare l'unità di questo Consiglio nei passaggi difficili se tutti fanno un passo indietro rispetto agli sbandieramenti ideologici e alle fanfaronate.
Presidente - Il Consiglio prende atto della comunicazione di provvedimenti amministrativi di variazione al bilancio.