Oggetto del Consiglio n. 2302 del 21 marzo 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2302/XIII - Interrogazione: "Adozione di misure per incrementare la disponibilità di strutture convittuali pubbliche per l'accoglienza di studenti delle scuole secondarie di primo grado".
Interrogazione
Numerose famiglie in Valle d'Aosta sentono la necessità, per vari motivi, di ricorrere a strutture convittuali in grado di assicurare ai loro figli accoglienza durante il periodo degli studi di scuola secondaria di primo grado, ampliando il loro tempo-scuola e assicurando loro condizioni di soggiorno adeguate;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale per conoscere:
1) a quanto si è appreso, le disponibilità in tal senso appaiono particolarmente limitate in Valle d'Aosta - relativamente a questa fascia di età - per quanto riguarda il regime dei cd "convittori", in particolare per la popolazione scolastica femminile;
2) quali strutture pubbliche o convenzionate assicurino attualmente l'accoglienza di studenti delle scuole secondarie di primo grado in regime convittuale completo;
3) quante siano le disponibilità di tali strutture ripartite per maschi e femmine, se siano state adottate misure per incrementare tale disponibilità.
F.to: Louvin - Bertin
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Laurent Viérin.
Viérin L. (UV) - Merci M. le Président.
Per quanto riguarda la prima domanda, ossia il regime delle convittrici di scuola secondaria di primo grado, ex scuola media, la scelta dell'Amministrazione regionale fin dagli anni '60 - scelta che nel tempo si è consolidata - è stata quella di privilegiare l'istituzione di scuole dislocate sul territorio per evitare permanenze convittuali di giovani di età compresa fra gli 11 e i 14 anni, privilegiando - e condivido appieno questa scelta - la funzione educativa della scuola in sinergia con la famiglia di origine. Ricordo che le attuali scuole secondarie di primo grado sono in numero di 16, più esattamente: Courmayeur, Morgex, Villeneuve, Cogne, cinque istituzioni ad Aosta, Gignod, Charvensod, Quart, Nus, Châtillon, Saint-Vincent, Valtournenche, Verrès, Brusson, Pont-Saint-Martin e Gressoney. Tale numero e la dislocazione delle stesse permette agli alunni di tale fascia di età di raggiungere l'edificio scolastico in tempi ragionevoli, con mezzi pubblici attivati in orari appositi, quindi questo è il servizio scolastico sul territorio della Valle d'Aosta. Proprio per questo si è investito sul regime convittuale invece per la scuola secondaria superiore, che ha tipologie di istituto presenti solo ad Aosta, e non per la scuola media, privilegiando per quest'ultima il regime semiconvittuale, che permette agli alunni di quell'età il rientro a casa per cena e per la notte, in quanto pedagogicamente opportuna e poi questo fa parte del sistema scolastico e dell'acquis scuola-famiglia che si è costruito negli anni.
In merito alla seconda domanda, il collega Louvin credo sappia che le strutture che accolgono i convittori della scuola secondaria di primo grado sono solo il Don Bosco di Châtillon, mentre le strutture che accolgono semiconvittori con lo stesso Don Bosco di Châtillon sono il convitto regionale, il San Giuseppe di Aosta, il Gervasone di Châtillon. L'Istituto Don Bosco, fra l'altro, all'interno del progetto doposcuola, accoglie gli alunni e le alunne della scuola secondaria e così è per l'oratorio di Donnas e altri nella città di Aosta.
Terza domanda: le disponibilità di tali strutture ripartite, il Don Bosco di Châtillon accoglie 10 convittori maschi di scuola secondaria di primo grado su 150 alunni frequentanti la scuola interna. È da sottolineare che per l'anno prossimo le domande per la classe prima sono in numero di due, quindi non crediamo vi sia questa grossa richiesta basandoci sui numeri.
Come già ribadito, la scelta supportata da tutti gli orientamenti pedagogici, nonché dalle opinioni dei referenti delle strutture di cui sopra, è quella di mantenere l'offerta sul territorio, continuare ad accogliere le domande di alunni semiconvittori, permettendo così un supporto richiesto dalle famiglie nel momento dello studio, permettendo nel contempo alla famiglia di esercitare questo ruolo educativo e di focolare per i ragazzi di questa età.
Altra questione da sottolineare: il Collegio Gervasone ha un piano di ristrutturazione e, terminati questi lavori, si potrà valutare la situazione, se le cosiddette "numerose famiglie" che voi citate sono quelle di queste 4-5 alunne che erano ospitate privatamente presso la Divina Provvidenza di Châtillon, una struttura che mai ha avuto convenzioni con l'Amministrazione, poi io questo non lo conosco. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Buongiorno. Oggi disturberemo più volte l'Assessore all'istruzione, ma è una casualità che siano confluite sulla stessa seduta varie questioni di varia importanza. Questa vicenda prende le mosse da segnalazioni che ci sono pervenute rispetto alla mancanza di disponibilità di accoglienza convittuale piena, in particolare per la popolazione scolastica femminile. Noi conosciamo bene la scelta politica, non solo, l'abbiamo condivisa e la condividiamo pacificamente: quella di mantenere la distribuzione territoriale delle scuole in modo da consentire alle famiglie di avere il rientro a casa dei figli la sera, eccetera. Ci sono tuttavia - siamo convinti che purtroppo con l'esplosione della famiglia che abbiamo registrato in questi anni i fenomeni si stiano acuendo - numerose situazioni familiari che rendono difficile l'assistenza ai minori a casa anche per il periodo della scolarità nella scuola media inferiore. Ora, da quello che l'Assessore ci ha detto, ci sono solo 10 posti e solo in un'istituzione privata: il Don Bosco di Châtillon. Noi abbiamo sempre fatto in modo di non inserire particolari differenze fra le istituzioni private e quelle paritarie, ma qui mi pare sia venuta a mancare negli ultimi tempi l'unica risorsa che avevano le famiglie per la convittualità femminile - se non ricordo male, la Divina Provvidenza di Châtillon -, che offriva questo limitato, ma molto apprezzato servizio. In tutta la Valle d'Aosta oggi una famiglia che ha una bambina che frequenta la scuola media e che non può - perché i genitori sono separati, o uno dei due è mancato...magari il padre o la madre rimasti in casa hanno un lavoro notturno o soggetto a delle turnazioni importanti - avere garantita un'adeguata assistenza ha un problema che deve obbligarci ad individuare delle soluzioni, seppure in numero limitato, per far fronte a questo problema. Non credo siano delle cose insormontabili, il Gervasone a Châtillon ha già avuto in passato l'apertura alla popolazione scolastica femminile e penso che con gli interventi di cui lei parla si potrà andare in quella direzione. Le segnalo, Assessore, che, dal nostro punto di vista, c'è una relativa urgenza di intervenire su questo e non penso sia impossibile individuarne almeno una, chiamando a raccolta le forze - lei mi ha citato quattro sedi di possibile convittualità -, che si faccia carico per i prossimi anni scolastici, o comunque in attesa che siano terminati i lavori al Gervasone, di tale problema. Su questo c'è un bisogno oggettivo, non saranno numeri molto alti, ma sono significativi; ci sono famiglie che hanno, per ragioni lavorative, perché il padre o la madre, uniche persone su cui si può fare riferimento e spesso ormai le famiglie non sono più numerose come una volta...non si può operare in appoggio, si trovano in gravissima difficoltà e devono lasciare i ragazzi soli a casa la sera. Se questo è nelle corde dell'Amministrazione, e credo che lo sia...di poter individuare una soluzione, la prego, Assessore, di prendere a cuore tale piccolo problema venendo così incontro a bisogni oggettivi di molte famiglie. Grazie.