Oggetto del Consiglio n. 2288 del 7 marzo 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2288/XIII - Interpellanze: "Modalità di gestione esternalizzata dei cantieri nei settori della forestazione e dell'edilizia".
Interpellanza
Constatato che si avvicina la data utile per l'apertura dei cantieri forestali;
Rilevato che si sperimenterà quest'anno un nuovo sistema di affidamento dei lavori che vede superata l'esperienza della Società dei servizi SpA (Salva-precari);
Considerato che tra gli obiettivi, oltre a quello prioritario della cura dei boschi e dei sentieri, vi è quello di garantire i livelli occupazionali del passato;
Sottolineato che resta in vigore la graduatoria degli addetti al settore idraulico forestale entrata in vigore nel 2011;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere se intenda:
1) confermare che le nuove procedure di appalto stanno per essere espletate;
2) verificare che le assunzioni del personale in graduatoria si svolgano nel modo più trasparente possibile.
F.to: Donzel
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Interpellanza
Con la legge finanziaria regionale per il 2012 è stata prevista la gestione esternalizzata dei cantieri nei settori della forestazione e dell'edilizia, disponendo che le strutture regionali competenti possano procedere ad affidamenti in appalto dei relativi lavori e servizi a imprese private.
Ricordando le fortissime preoccupazioni e il vasto dissenso che hanno accompagnato questa iniziativa del governo regionale.
I sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) secondo quali precise modalità, in base ai contratti che saranno stipulati, le imprese aggiudicatarie saranno tenute, come recita la legge, "al fine di garantire continuità di servizio e di occupazione", ad avvalersi, per l'esecuzione degli interventi oggetto dei contratti di appalto, del personale già utilizzato dalla Regione o dalla società di servizi di cui alla legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44;
2) quante delle imprese concorrenti abbiano concretamente già operato in ambito forestale maturando effettiva esperienza nella gestione di cantieri montani aventi tali caratteristiche, per importi di lavori superiori a 300.000 €;
3) quante imprese concorrenti (e, se già noto, aggiudicatarie) abbiano sede fuori dalla Valle d'Aosta;
4) quanti dei lavoratori precedentemente impiegati la Giunta intenda effettivamente assorbire dalle imprese aggiudicatarie e quali diverse soluzioni siano state approntate per garantire l'assorbimento totale della residua manodopera precedentemente impegnata presso l'amministrazione regionale o alle dipendenze della società di servizi costituita dalla Regione.
F.to: Louvin - Chatrian
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
È di nuovo sul tappeto una questione purtroppo molto spinosa, che ormai da quasi due anni abbiamo in discussione in quest'aula, dopo le vicende ben note delle normative che "avrebbero" - il condizionale è particolarmente d'obbligo - provocato la riduzione del numero dei contratti a tempo determinato nel settore edile e forestale, e che ha portato l'anno scorso alla costituzione della società cosiddetta "salvaprecari".
Adesso siamo in una fase nuova di questa vicenda, che si è aperta con la decisione presa con la legge finanziaria di quest'anno, con la quale la Giunta Rollandin ha voluto privatizzare la gestione di questi cantieri, esternalizzandola a beneficio di imprese private, imprese di varia natura e forma giuridica. Ma si ripresenta e si presenta in modo particolarmente urgente e preoccupante la questione delle tutele nei confronti dei lavoratori, a cui era stato assicurato che con la cosiddetta "clausola sociale", cioè quella norma che dovrebbe vincolare all'assunzione del personale che già ha prestato la propria opera in passato nei cantieri della Regione, sia assorbita questa mano d'opera nei nuovi cantieri, oggi oggetto di una serie molto articolata di commesse e di appalti.
Noi, con la nostra interpellanza, che incrocia anche il terreno delle problematiche sollevate nell'interrogazione dei colleghi del Partito Democratico, vorremmo fare il punto della situazione dopo che il Presidente Rollandin ha incontrato le forze sindacali nei giorni scorsi, per ragguagliarle sul livello di protezione sociale che si riesce a conseguire con queste nuove procedure. Quindi l'interpellanza che abbiamo presentato è rivolta a vedere in che modo quella clausola sociale, di cui abbiamo parlato, che si riassumeva nella legge finanziaria, indicando che, al fine di garantire continuità di servizio e di occupazione, era tenuta ad avvalersi la società appaltatrice per l'esecuzione degli interventi oggetto di contratto e appalto, del personale già utilizzato dalla Regione o dalla società di servizi, la cosiddetta "salvaprecari".
Quindi vorremmo capire quale sia l'effettività di questa norma, quali siano le condizioni della sua applicazione, quante siano anche in parallelo - questo è un problema che non riguarda la tutela sociale, ma riguarda la tutela del lavoro all'interno della nostra Regione - le imprese che si sono presentate a questa suddivisione dei lavori, provenendo dall'esterno e quindi apportando anche mano d'opera di loro stretta dipendenza. E, ancora, quante di queste imprese abbiano alle loro spalle un'effettiva esperienza - noi abbiamo formulato in via del tutto ipotetica, ma siamo aperti a sentire eventuali precisazioni - nella gestione dei cantieri montani e non siano delle imprese che si avventurano. È un'avventura lecita dal punto di vista normativo, ma che potrebbe presentarsi come problematica sul terreno di gestione di cantieri, che hanno delle caratteristiche particolari.
Naturalmente, ultima, ma non di minore importanza, la questione quantitativa del personale che potrà essere così riassorbito. Sappiamo quali sono i numeri passati, quali e quante siano state le maestranze impegnate negli anni 2009-2010-2011 ed è importante vedere quanto di questo personale, che ha delle caratteristiche particolari dal punto di vista sociale, dell'età e delle condizioni psicofisiche, che hanno sempre storicamente fatto oggetto di una tutela molto significativa da parte della Regione, troverà effettivo assorbimento in virtù della cosiddetta "clausola sociale", se ci sia un assorbimento ampio e quali siano le garanzie che scaturiscono dall'applicazione di questa normativa. Questa è la nostra preoccupazione, questo è quanto chiediamo che sia messo sul tavolo per una discussione approfondita e quanto mai necessaria in questo momento.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente.
Egregi colleghi, abbiamo avuto l'opportunità con il collega Louvin di seguire gli interessanti lavori di un seminario organizzato dall'Assessorato sulla questione delle foreste di protezione, a confermare come, ancora una volta, questo tema sia di grande interesse anche per la nostra realtà regionale. Fra l'altro volevo fare i complimenti ai rappresentanti dell'informazione del TG3, che in un servizio sull'incidente che c'è stato sulla strada di Champorcher, hanno bene illustrato cosa significa una foresta di protezione, perché venendo a mancare uno di questi alberi, un immenso pietrone si è staccato dalla montagna ed è sceso a valle. Altri sono ancora resi parzialmente stabili dal ruolo che svolgono, appunto, gli alberi. Di qui l'importanza di tutelare e coltivare queste foreste di protezione, un ruolo straordinario a cui, nel tempo, si sono affiancati i lavori sulla manutenzione dei sentieri, che hanno un ruolo anche turistico, e tante altre attività di notevole importanza. Quindi un settore assolutamente strategico, dove noi, in tutti questi mesi, abbiamo soprattutto parlato di numeri: cento in più, cento in meno, 660 o 650 hanno lavorato.
Consentitemi qui, oggi, di tracciare alcuni profili di persone che mi hanno colpito all'interno di queste considerazioni puramente numeriche, i numeri non dicono tutto; sarà perché qualche volta avendo letto Zola e Gorky ho sempre avuto l'impressione che le masse fossero tante persone... Allora, mi ha colpito il caso di una persona - di cui non cito il nome per riservatezza - che da anni è addetta agli impianti di risalita come lavoratore stagionale. Per oltre sei anni ha lavorato nei cantieri forestali come operaio specializzato, ha fatto tutti i corsi sulla sicurezza e corsi di formazione per diventare un bûcheron specializzato ed adesso attende una risposta da questo nuovo sistema di appalti. Un altro che ha lavorato più di dieci anni nei cantieri forestali è invalido, non percepisce nessuna disoccupazione, perché anche noi, qui, facciamo delle generalizzazioni, diciamo che lavorano come forestali e poi stanno in disoccupazione...ma questo non vale per tutti, ci sono dei casi di invalidi che percepiscono una pensione e che non hanno diritto alla disoccupazione. Questa persona si trova con tre figli a carico, una moglie disoccupata, aveva due automobili, una l'ha dovuta mettere via e non riesce più a pagare il gas, l'affitto di casa sua. Cosa accadrà a questo soggetto? Un altro caso: un cinquantasettenne, pochi anni dalla pensione prima della riforma, adesso avrà un ben altro periodo di lavoro davanti a lui, viene da un'esperienza di lavoro in cui ha dovuto cambiare lavoro perché sono le ditte presso cui lavorava che hanno fallito. Due ditte hanno fallito, in un caso non ha neanche recuperato tutti i crediti dall'ultimo fallimento; ora ha vissuto il terzo fallimento della sua vita, perché la "salvaprecari" è fallita e si trova nella situazione di attesa. Non è una persona che non ha voluto lavorare, sono le imprese presso cui lavora, compresa la "salvaprecari", che lo hanno messo alla porta! Poi ci sono anche le donne, di cui domani ricorderemo una giornata particolare dedicata a loro. Una donna con tutta una vita di precarietà, ma fatta di una precarietà nel mondo del lavoro: precaria nelle fabbriche, come donna delle pulizie, lavapiatti, barista, non si è sottratta neanche dall'esperienza ormai da quattro anni di lavorare nei cantieri forestali. Termino con un caso particolare di un uomo di quarantanove anni, separato, che non è più in grado di mantenere la propria casa e la moglie, se andrà a vivere in un monolocale, minaccia di non lasciargli più i figli nel week-end perché non hanno la loro cameretta! Questo è un piccolo spaccato, per dire che quei 200-300-500, eccetera, sono delle persone a cui era stato detto che potevano investire professionalmente, cioè potevano impegnare la loro esistenza in un'attività che è riconosciuta come indispensabile a questa Regione dall'Assessorato con un recente convegno, fra l'altro di grande qualità, sui progetti ALCOTRA.
Allora quello che chiediamo è, alla luce del fatto che dopo l'incontro sindacale con il Presidente sono state espresse alcune perplessità da parte dei sindacati - ma ci arrivano anche voci di preoccupazione da parte del mondo delle imprese -, se si avvia ad espletare le procedure di appalto, se tutto questo percorso procede in modo spedito affinché non vi siano intoppi di alcun tipo. Poi la cosa che mi è sempre stata più a cuore, cioè noi, con la società salvaprecari, che avrà avuto mille difetti e che non è stata in grado di portare avanti il servizio della forestazione, avevamo però raggiunto l'obiettivo di costituire delle graduatorie...cioè dare, almeno a chi aveva anni ed anni di servizio, una garanzia che l'ultimo arrivato non passasse davanti, che chi non aveva certi percorsi professionali scavalcasse chi veniva dopo!
Allora, questa cosiddetta "clausola sociale" rimane ad oggi un oggetto misterioso rispetto alle modalità di trasparente accesso a questa graduatoria da parte delle imprese. La graduatoria è costituita da 1.200 nominativi, noi abbiamo fatto un grosso sforzo perché in legge fosse messo che avevano la precedenza quelli che avevano lavorato l'anno precedente; però si è messa in legge una clausola sociale, ma questa norma, assolutamente legittima, che chiedevamo noi non è stata messa in legge. Adesso chiediamo conto che queste assunzioni, anche se fatte da parte di imprenditori, avvengano con un criterio di massima trasparenza possibile, che si capisca come mai tutti i primi che avevano più titoli...io immagino saranno selezionati prima dalle imprese rispetto a quelli che stanno nelle code della graduatoria! Se stanno davanti perché avevano più titoli non si capisce perché le imprese non li dovrebbero scegliere, quelli che hanno più esperienza, trattandosi di un lavoro che - abbiamo verificato con l'Assessore - è un lavoro che richiede una grossa competenza tecnica per operare all'interno dei boschi in alcune attività. Quindi assolutamente deve essere garantito che a chi questa esperienza l'ha acquista debba avere riconosciuto questo percorso. Tutto questo, in questo momento, cioè a pochi giorni dalla partenza dei cantieri, al di là del clima che parla già di una precoce primavera, noi, queste risposte, non le abbiamo, quindi chiediamo di averle oggi.
Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.
Isabellon (UV) - Grazie Presidente.
Le due interpellanze hanno un comune denominatore, in quanto trattano l'argomento dei cantieri forestali e la loro esternalizzazione. È anche il momento per fare il punto della situazione in itinere, che è quella che è stata rappresentata sulla base delle premesse e delle richieste di chiarimenti e di informazioni che sono state appena presentate, che si concretizzano in una serie di richieste a cui andrò a dare delle risposte.
Per quanto riguarda l'intervento del collega Donzel, forse si è allargato un po' il discorso su degli scenari effettivamente da "Spoon River" occupazionale, che hanno visto magari la rappresentazione di situazioni che possono essere reali, ma guarda caso queste lettere fanno parte della normale comunicazione che c'è da parte di chi ha già operato nel nostro settore con i nostri uffici, e comunque non abbiamo bisogno, sempre, di passare attraverso queste affermazioni a volte un po' drammatizzanti. Direi che io...mi atterrò ai quesiti che sono stati rappresentati proprio per fare il punto della situazione.
In merito allo stato delle nuove procedure, con riferimento alla data di lunedì 5 marzo 2012, confermo che sono stati espletati 44 appalti costituenti una prima tranche di lavori, di cui al programma approvato con la delibera n. 3024/2011. Tali appalti hanno interessato il settore della sentieristica (10 appalti), quello delle sistemazioni montane (15 appalti), il verde pubblico (8 appalti), le aree protette (3 appalti), il settore boschivo (8 appalti), quest'ultimo è in parte anche quello a cui faceva riferimento il collega Donzel, che è stato illustrato per le attività che lì si fanno in occasione del convegno sulle foreste di protezione.
Per quel riguarda la preoccupazione che le assunzioni del personale in graduatoria si svolgano nel modo più trasparente possibile, posso affermare che il Dipartimento risorse naturali, anche in base ad un accordo che è stato ribadito in occasione dell'ultimo incontro che è stato organizzato dal Presidente con la presenza del sottoscritto, si era preso l'impegno di aggiornare l'elenco del personale che nel 2011 ha lavorato nel settore forestale, sia sotto la società di servizi Vallée d'Aoste S.p.A., che sotto la Regione. L'aggiornamento consiste nel depennare eventuali maestranze che per vari motivi non sono più interessate ad essere inserite, ad esempio per raggiunto pensionamento, altro lavoro, fortunatamente anche una ricerca di attività che tradizionalmente erano svolte da persone residenti ed ultimamente magari sono state abbandonate, sono quelle dell'attività in alpeggio, pochi casi, ma significativi. Questo al fine di presentare alle ditte vincitrici dell'appalto, che devono onorare l'impegno della clausola sociale richiamata, un documento con dati veritieri ed evitare in tal modo che siano chiamate delle persone che non sono disponibili. Gli uffici vigileranno affinché le ditte adempiano, tramite le assunzioni di operai, alla sopracitata clausola sociale, mantenendo un atteggiamento trasparente e neutrale. In particolare il collega Donzel richiamava le 1.200 persone che si trovano in elenco, ma il tutto è circoscritto ai 660 che vengono individuati come garanzia per il fatto di aver già lavorato, quindi non è pescando nelle 1.200 persone ma nelle 660 che già hanno operato.
Poi per quel che riguarda le richieste del collega Louvin, è importante dire che le imprese partecipanti agli appalti sia in fase di iscrizione all'elenco ditte, sia nella domanda di partecipazione al singolo appalto, hanno sottoscritto nel primo caso e sottoscriveranno in sede di gara di aderire alla cosiddetta "clausola sociale" che impegna la ditta ad assumere personale di cui all'elenco in possesso del Dipartimento risorse naturali di cui dicevo prima. Le modalità di assunzione passeranno attraverso contatti diretti tra le ditte e gli operai, si concretizzeranno con l'assunzione e la denuncia presso gli enti previdenziali ed assicurativi e le strutture del dipartimento attraverso i propri tecnici, come dicevo, vigileranno, oltre che sulla correttezza di questi passaggi, anche sulla corretta esecuzione dei lavori che dovranno essere, come sempre, vigilati e controllati dai nostri tecnici. I tecnici controlleranno anche il corretto impiego delle maestranze. Qui ricordo solo che, visto che è stata richiamata la particolarità di quegli interventi che sono stati illustrati in occasione del convegno sulle foreste di protezione, i progetti che sono stati individuati, sono stati individuati sempre secondo le modalità che tradizionalmente coinvolgevano gli enti del territorio, i Comuni, i Consorzi di miglioramento fondiario, il Corpo forestale e tutti quanti operano sul territorio, con progetti puntuali e mirati. Non è cambiata l'individuazione delle attività che si fanno sul territorio e quindi anche l'esempio dell'albero che non ha fermato il sasso; evidentemente ci sono delle imprevedibilità, però c'è tutto un elenco di interventi che hanno le loro priorità e che fanno parte di questo piano lavori.
In merito all'effettiva esperienza delle imprese, quello che chiedeva il collega Louvin, nella gestione dei cantieri montani e per importi lavori superiori a 300.000 euro, si specifica quanto segue: gli importi dei lavori sono decisamente inferiori alla soglia dei 300.000 euro, non superano infatti il limite dei 150.000 euro a base d'asta, in quanto in genere trattasi di interventi puntuali non di elevato importo, ubicati in ambienti difficili e che richiedono tecniche di lavorazione particolari. Il riferimento sono le imprese del settore artigiano, edile e del verde, di dimensioni medio-piccole; il requisito relativo all'aver operato in ambiente montano non è un elemento fondamentale, in quanto nessuna norma lo prevede, tuttavia l'adesione al patto della clausola sociale che comporta l'assunzione di personale avente esperienza lavorativa nel settore garantisce la qualità del lavoro da eseguire. E qui rientrano le professionalità acquisite nel tempo, a seconda evidentemente del settore in cui ci si va a collocare, siano essi servizi di cura del verde, di manutenzione dei boschi, cioè a seconda dei settori ci sono delle professionalità che sono specifiche, oppure nel settore degli investimenti: sistemazioni montane o sentieristica.
In merito alla provenienza delle imprese concorrenti, i bandi di qualificazione, uno per il servizio e l'altro per i lavori, hanno dato il seguente esito: per i servizi, totale delle ditte iscritte 156, di cui 35 di fuori Valle (22,43 percento), verde e forestazione, settore boschivo; invece sui lavori, totale delle ditte 260, di cui 37 di fuori Valle (14,23 percento); si vede, anche qui, che dove c'è più professionalità specifica ci sono minori ditte che provengono dall'esterno per la complessità di questi lavori che sono più particolari, sistemazioni montane e sentieristica.
In merito a quanti dei lavoratori precedentemente impiegati la Giunta intenda assorbire dalle imprese aggiudicatarie e quali diverse soluzioni siano state approntate, si evidenzia che non è la Giunta che assumerà il personale, ma saranno le imprese aggiudicatrici attraverso l'adempimento della clausola sociale. Detto questo, in sede di gara, al fine di responsabilizzare le ditte, e tenuto conto che per la particolare natura dei lavori e la loro ubicazione è necessaria un'approfondita conoscenza del territorio, si è voluto legare l'aggiudicazione dell'appalto all'assunzione di un numero minimo di operai. Ciò impegna senz'altro le ditte all'adempimento non solo formale, ma direi sostanziale della clausola sociale e garantisce l'Amministrazione nella corretta esecuzione dell'opera. Non è dato sapere, al momento, quante saranno le maestranze coinvolte, stante anche l'ingresso nel settore di maestranze già alle dipendenze delle ditte stesse. L'incognita occupazionale potrebbe riguardare quelle maestranze che per età e/o problemi di salute non risulteranno idonee al lavoro: su queste situazioni sono in atto approfondimenti sia per la tipologia (lavori di utilità sociale), sia per eventuali collaborazioni e sinergie con gli enti locali.
Ricordo che a seguito di questa prima tornata di appalti sono previste delle fasi successive, anche sulla base della dislocazione territoriale degli interventi che, non avendo una situazione omogenea sul territorio, ma potendo operare all'inizio più nelle zone basse del territorio per poi andare a fare i lavori in quota...questa già era un'impostazione che veniva eseguita ed attivata proprio per questi motivi logistici.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente.
Vede, Assessore, lei ha dato una risposta che in alcune parti è assolutamente chiara e precisa, insomma avete fatto ordine nella graduatoria; non ci ha fornito numeri in merito, ma si è capito che alcune persone non ne fanno più parte, secondo quanto previsto dal regolamento, e che i lavoratori che saranno sottoposti alle aziende perché operino la loro scelta, sono quelli che hanno operato l'anno passato, cioè i 660. Chissà perché non lo avete voluto mettere in legge, perché lo avevamo proposto noi, poi di fatto avete adottato questo provvedimento di buon senso e questo non può che rallegrarci tutti.
Una piccola precisazione. Io ho fatto una citazione letteraria, ma Zola e Maxim Gorky appartengono a quella letteratura che ispira un minimo di ottimismo e di voglia di andare avanti nei lavoratori. Ecco, quando lei cita "Spoon River", non so se lo fa per uno scivolone, ma di certo non ho capito una cosa: se ho detto il falso citando le casistiche che le ho citato, se gli uffici erano già a conoscenza di queste storie, allora tanto valeva non parlarne mai, né darne notizia, oppure ne è stata data notizia da qualche parte e io non leggo i giornali e quindi non ho letto tutte queste storie raccontate! Sta di fatto che parliamo di persone, e la cosa che si fa in qualche modo intravedere, un barlume che si vede, è che sembra che non tutti verranno assunti dalle ditte private e che fra questi non tutti che saranno assunti dalle ditte private coloro che dovessero avere particolari problemi saranno oggetto di uno studio da concertare con enti locali ed eventuali altri lavori per una collocazione. Spero che questa cosa sia già in corso d'opera e partita, perché vorrei capire queste persone, per vivere, lavoravano sei-otto mesi all'anno...già l'anno scorso, con la "salvaprecari", che è stata una mazzata incredibile con il taglio sulle ore di lavoro, non hanno potuto lavorare...se adesso per fare il giochino dei numeri e non delle persone, per dire "hanno lavorato in 600", li faccio lavorare un mese...cioè, quella cosa lì si chiama elemosina, non è un lavoro e non risponde affatto al problema che stiamo sollevando noi! Non di elemosina stiamo parlando, ma di diritto al lavoro per chi, per anni, ha svolto un lavoro! C'è gente che per più di 10 anni ha lavorato per l'Amministrazione regionale...non credo che nessuno sia mai stato messo alla porta in questo modo.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
Vogliamo sgombrare il campo da equivoci e da drammatizzazioni artistiche di questa vicenda, qui stiamo su un terreno purtroppo nudo e crudo dei numeri, di cui ci è stata fornita una parte in modo chiaro ed esaustivo da cui traiamo una lettura piuttosto critica. Parliamo delle imprese che si aprono a questo mercato, un quinto delle imprese viene da fuori Valle, una quota potenzialmente significativa - poi si vedrà a consuntivo - che si innesterà in questo campo, e sappiamo bene che dei 10.000.000 di euro che sono destinati complessivamente a questi lavori, solo una parte andrà a remunerare il lavoro, perché questo nuovo assetto con delle normali utilità e benefici che traggono le imprese da questa attività e con l'opera che viene prestata da soggetti ulteriori rispetto ai 660 che abbiamo in campo, porta a un restringimento molto pesante della coperta.
Prima considerazione: è vero che si è alleggerita questa lista, questa si è assottigliata per sfinimento, perché ci sono persone che da due anni sono in uno stato di esasperante incertezza. In questo caso capisco benissimo che si siano indirizzando ad altre soluzioni, il che - se lei si pone in un'ottica di un mercato del lavoro estremamente agile e mobile - può essere visto positivamente; noi lo vediamo come negativo, perché quelli che stanno trovando impiego in questo momento sono persone, all'interno di questo comparto, più qualificate, più in grado di prestare con efficacia la loro opera lavorativa e si stanno indirizzando verso l'esterno. Quindi abbiamo ulteriormente indebolito questo "polmone" di operai forestali e di personale che complessivamente opera anche in altre mansioni, perché insomma ci sono mansioni che sicuramente non troveranno più ricollocazione, e credo sentiamo tutti il peso di queste richieste che ci vengono ad una soluzione complessiva.
Assessore, a me pare che la clausola sociale che è stata molto sbandierata qualche mese fa come salvifica, con questo impegno ad assumere - traggo dalla modulistica che avete pubblicato - prima dell'inizio dei lavori il numero di operai indicati nella lettera di invito...ma ce lo può dire quanti, in base agli inviti che avete mandato, sono quelli che saranno effettivamente collocati? Lei, in questo momento, lo deve sapere...perché non ci dà questa risposta? Perché quando le chiediamo quanti lavoratori intende effettivamente far assorbire dalle imprese aggiudicatarie, non ci può già dire - come ci può dire tecnicamente - quanti saranno vincolati all'assunzione! Dall'altro lato, quanti saranno vincolati all'assunzione: qui si apre una fase di ricerca, di brassage di questo personale che sarà un terno al lotto per moltissimi, con mobilità, con destinazione anche ad attività diverse da quelle che erano predisposti a fare secondo la logica precedente dei cantieri forestali. Quindi questo è un settore che è esploso, è esplosa in volo tutta un'organizzazione, tutto un patrimonio anche di competenze, in parte di tutele sociali, in parte di sostegno a fasce deboli, ma complessivamente questo è stato smantellato e privatizzato, e noi crediamo che sia estremamente pericoloso.
Non abbiamo l'impressione che stia partendo un numero sufficiente di cantieri ad assicurare la permanenza in servizio per un numero sufficiente di ore; vorrei solo ricordare che queste assunzioni non sono obbligatorie per un minimo di giornate, ma questo - secondo quanto lei ha scritto - impegnerà per tutta la durata dell'appalto, per cui se l'appalto viene concluso uno o due giorni prima della chiusura di un ciclo che consente anche il raggiungimento di una protezione per quanto riguarda il periodo di disoccupazione...arrivederci e grazie! sicuramente l'impresa non lo garantisce. Quindi è una clausola sociale particolarmente "ballerina", da come l'abbiamo letta. Le abbiamo chiesto di darci le precise modalità, non ho sentito una parola a chiarimento di come vengono garantite queste situazioni.
Rimane una nostra, Assessore, e naturalmente Presidente della Giunta, in quanto è interessato in prima persona in questa vicenda dello smantellamento del settore forestale, rimane una nostra fortissima preoccupazione ed ho l'impressione che dovremo tornare molto presto sull'argomento. Grazie.