Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2093 del 5 dicembre 2011 - Resoconto

OBJET N° 2093/XIII - Communications du Président de la Région.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Mercoledì 30 novembre scorso, con la firma fra l'amministratore delegato di CVA, Riccardo Trisoldi, ed il responsabile di ENEL S.p.A., Alberto Agostinelli, si è definita l'operazione di cessione del 51 percento del capitale di Deval e Vallenergie alla Compagnia Valdostana delle Acque per un corrispettivo di 40.000.000 di euro. Con questo accordo, concluso a seguito del nullaosta da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza, dopo le modifiche introdotte con la legge regionale n. 24 del 24 ottobre scorso, nelle modalità di erogazione dell'agevolazione sui costi dell'energia elettrica con le utenze domestiche, si è portata a termine l'operazione avviata nel 2000 con l'acquisizione dall'ENEL delle centrali idroelettriche. Si è chiuso pertanto un capitolo importante per la comunità valdostana e si apre una nuova situazione, in grado di portare un migliore servizio per i valdostani nella distribuzione dell'energia, grazie al controllo nelle infrastrutture della rete ed alle soluzioni relative alle problematiche - che sappiamo essere ancora pesanti - della fatturazione e che negli ultimi anni hanno interessato molti valdostani.

Ieri, come rappresentanti delle Regioni, siamo stati chiamati ad un confronto con il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, sulla manovra. Ci è stato anticipato quello che oggi appare in parte sui giornali e che immaginiamo sarà il corpus di un decreto, che dovrebbe essere approvato entro oggi, riferito ad una manovra molto articolata. L'inizio della seduta è stato un po' singolare, in quanto da parte del Presidente Monti è stato affermato in modo chiaro che si è fatto il possibile per non rendere contenta nessuna delle parti. Questa credo che sia un'affermazione che la dice lunga sulle misure che sono condensate in una serie di proposte, che poi sono state illustrate dai ministri competenti e che si riferiscono alle pensioni, alle entrate ed al rapporto centro-periferia, quindi con le istituzioni. L'articolazione è molto ampia e credo che verrà poi resa effettiva con questo decreto che riassumerà tutte le modifiche - sono tantissime! - sia sull'articolazione delle pensioni con effetti già dal 2012-2013, eccetera, sia sui redditi ai vari livelli, sulle accise, sulle variazioni della tassazione immobiliare, tassazione beni di lusso, imposta patrimoniale, con una serie di interventi sul rapporto con gli enti locali, una riduzione per le province di 500.000 euro, una riduzione ulteriore per gli enti locali di 1.000.400.000 euro, una riduzione per le Regioni a Statuto speciale di 1.000.000.000 euro.

Con riferimento a questo ultimo punto, come sapete, la manovra sarà oggetto di decreti relativi ai singoli interventi. Per quanto ci riguarda, e tenuto conto che questa ulteriore manovra porterà ad una riduzione della capacità di spesa anche della nostra Regione, presenteremo al Consiglio un emendamento che dà mandato alla Giunta di presentare, entro aprile, gli adeguamenti ad una serie di modificazioni che dovranno essere accertate e valutate nell'ambito dell'articolazione del bilancio che andremo ad approvare. Comunque questa è solo una minore capacità di spesa, non una riduzione delle entrate. Faccio presente che sulla questione della ripartizione dei fondi fra le Regioni a Statuto speciale ci sarà quanto prima una riunione con i colleghi, ai quali ieri abbiamo sottolineato che nell'ultima tabella c'era stato un deciso e decisivo sproposito di rapporti fra le Regioni cosiddette "virtuose" del nord e quelle che non hanno ancora attivato il federalismo fiscale.

Nel contempo, a nome delle Regioni a Statuto ordinario, il Presidente Errani ha voluto far presente che se non ci saranno interventi decisivi sul sistema trasporti e sul sistema sanità, entro la fine dell'anno consegneranno non solo le chiavi, ma le deleghe, perché il sistema trasporti è collassato, quindi non ci saranno possibilità di attivare meccanismi di garanzie a qualsiasi titolo o a livello del trasporto pubblico locale. Per dire della gravità della situazione e delle conseguenze...come per la sanità, dove ci si aspetta che le ulteriori riduzioni siano collegate con i livelli minimi di assistenza, perché bisogna capire fino a dove si può scendere nella scaletta: se sono necessari ulteriori ticket o ulteriori sistemi di adeguamento o la riduzione dell'assistenza. Credo che su tutto il resto avremo modo di confrontarci, poiché su queste norme ci saranno degli approfondimenti da fare anche con i ministeri competenti, perché su tutta una serie di impianti le conseguenze sono tutte da verificare: ci sono modifiche sull'IRAP, ci sono interventi che sono stati presentati come interventi che devono favorire la crescita, ma come tali sono tutti - lo ha detto il Ministro Passera - da concordare e verificare.

Quello che le Regioni hanno chiesto da subito è che venga attivata la commissione specifica per il federalismo fiscale, in modo da chiarire i passaggi necessari per ritrovare un coordinamento che ultimamente era saltato e che creerà una serie di problemi. Le Regioni hanno dato come possibile soluzione per la sanità interventi sulle accise sul tabacco (un aumento dell'accise sul tabacco porterebbe ad un intervento sostanzioso e quindi ad avere fondi che siano riservati allo specifico intervento); per il resto si è, da parte delle Regioni interessate dalle alluvioni, sollevato il tema degli interventi che devono essere fatti, come poter avere le garanzie per finanziare, perché il problema è che le Regioni non hanno nemmeno più la possibilità di ottenere i fidi ed i soldi per l'intervento.

Questo brevemente; poi ci sarà modo di intervenire nel dettaglio, ma solo per anticipare quello che dovrà essere fatto, tenuto conto che siamo in una seduta di bilancio.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Non siamo intervenuti prima sulle considerazioni del Presidente del Consiglio, perché francamente enigmatiche; in questo caso, invece, sono delle considerazioni molto chiare e noi esprimiamo la nostra soddisfazione per la conclusione positiva della vicenda Deval che, con coerenza, abbiamo sempre sostenuto in questi anni...invece, per gli approfondimenti in merito all'organizzazione della stessa, ci sarà modo di ragionare in sede di commissione consiliare per approfondire gli sviluppi di questa società.

Per quanto riguarda la manovra, in questa fase non possiamo che prendere atto delle comunicazioni del Presidente; sarà poi oggetto di dibattito nel bilancio. Ci permettiamo solo una battuta, visto che avremo modo di parlarne nel bilancio, ed è che certamente la situazione è grave, c'è da chiedersi come è stato possibile che in un mese si sia creata questa situazione e che in tutti i mesi precedenti non si sia ravvisata - cito l'ultimo intervento dell'ex Presidente del Consiglio in Parlamento - l'estrema gravità che porta alla necessità di queste misure; quindi le considerazioni nel merito verranno fatte successivamente nel bilancio.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie Presidente.

Anche noi vogliamo esprimere la nostra soddisfazione per la positiva conclusione della regionalizzazione della Deval, che chiude il cerchio della nostra produttività, distribuzione e contabilità dell'energia in questa Regione. Con questo strumento abbiamo completato anche il novero degli strumenti che la nostra Regione può utilizzare per fare leva anche e soprattutto economica, fatto molto importante a cui sono seguite nella giornata di venerdì le dimissioni del nostro coordinatore regionale Giorgio Bongiorno, e a cui noi facciamo tutti i nostri auguri di buon lavoro in questo nuovo incarico professionale. Riteniamo che per il suo curriculum sia stata scelta una persona competente, la sua laurea in ingegneria energetica e le sue esperienze di valdostano in giro per il mondo hanno portato il dottor Bongiorno ad accumulare quei valori professionali che saranno utili alla società regionalizzata.

Per quanto riguarda le notizie che arrivano da Roma...se il Presidente Monti voleva scontentare tutti, c'è riuscito! Noi non siamo contenti di questa manovra, non tanto per i contenuti specifici che andremo a vedere nell'analisi degli impatti che la manovra avrà sul nostro bilancio e che certamente non saranno in aumento, bensì in diminuzione delle nostre risorse economiche, ma perché è evidente che è saltata completamente l'intermediazione politica! La nostra Regione, oggi, si trova a confrontarsi in maniera istituzionale con un Presidente del Consiglio che è un tecnico, con un governo di tecnici, quindi il confronto politico è completamente esautorato! Questo ci preoccupa, perché credo siamo tutti consapevoli che la nostra autonomia, in questi 60 anni, si è basata esclusivamente sul confronto politico, sia con i governi di centro, di sinistra o di destra che si sono susseguiti in questi anni. La forza della nostra autonomia stava nella capacità dei valdostani di rappresentare una realtà sociale, economica e culturale che giustificasse l'autonomia stessa.

A noi preoccupa molto il fatto che oggi le relazioni politiche fra Aosta e Roma si basino esclusivamente su numeri matematici, perché su questo terreno avremo una battaglia molto dura da attivare per dimostrare la correttezza della nostra impostazione di federalismo e di autonomia. Abbiamo la necessità di fare fronte comune per spiegare a dei tecnici il perché di un'autonomia che è giustificata sotto l'aspetto politico e culturale, forse meno sotto quello matematico, perché se si fa solo il conteggio degli abitanti di una Regione, delle sue competenze o delle sue partecipazioni ai disavanzi dell'INPS, del debito pubblico, della difesa, degli esteri, diventa difficile matematicamente giustificare questi aspetti!

Abbiamo invece di fronte a noi la necessità, da politici della Regione - qui mi permetto di dire di qualunque schieramento - di spiegare a dei tecnici le ragioni politiche che stanno alla base di questa differenziazione. Fare economia in montagna non è come fare economia in pianura, e là dove l'economia si potrebbe fare, magari non viene fatta perché non si ha voglia di farla! In questo senso abbiamo la necessità di utilizzare tutti i pesi che all'interno del Parlamento questo Consiglio saprà esprimere ed in primis i Parlamentari valdostani, ma non sarà sufficiente rivolgerci ai Parlamentari valdostani...credo che dovremo aprire un confronto importante con tutti quelli che in Parlamento conoscono la realtà valdostana, l'apprezzano, ne comprendono il significato ed il valore. E penso prima di tutto al Presidente della Repubblica, che in questo salone ha spiegato la correttezza politico-istituzionale di un federalismo fatto sulle autonomie, perché sentir parlare di "eliminazione delle autonomie" non ci fa piacere, sentire di dover fare passi indietro sotto l'aspetto culturale rispetto al federalismo che diventa un fatto matematico anziché un fatto culturale, politico, sociale...è una cosa che ci preoccupa!

Da valdostani, da consiglieri, ma anche da rappresentanti del Popolo della Libertà, che aveva nel suo programma la realizzazione di un federalismo che utilizzava la leva fiscale e gli strumenti finanziari per realizzare dei federalismi culturali, sociali ed economici, esprimiamo la nostra preoccupazione rispetto ad un confronto che di politico pare avere sempre meno, per diventare, invece, un confronto fra commercialisti della politica.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

La comunicazione del Presidente della Regione era quanto mai necessaria in questo momento; se a Roma anche i ministri piangono, è probabile che i governatori non ridano, e noi siamo in una condizione di condivisa sofferenza con altre Regioni, molte delle quali sicuramente in condizioni molto peggiori delle nostre. Non credo sia il caso della Valle d'Aosta, non credo che lei, Presidente, si prepari a consegnare le chiavi, non siamo in questa condizione così deteriorata dal punto di vista finanziario come possono lamentarla alcuni colleghi di altre Regioni.

Noi vorremmo, nel tenere anche noi un giudizio sospeso sui contenuti complessivi della manovra, sui quali ci saranno molti giudizi da esprimere, ma soprattutto prese d'atto, perché ci sarà pochissimo margine di discussione, credo a livello di tutto il Paese, perché non penso che siamo più nei giorni in cui c'è la mediazione politica, l'intermediazione politica anzi...perché poi questa sottolineatura dell'intermediazione rispetto alla mediazione politica ha un suo senso ed una sua sfumatura; veniamo da anni in cui l'intermediazione con la Lega di Calderoli ha portato grandi vantaggi magari a qualcuno, grandi sconti sulle quote latte, mentre altri erano i nodi da affrontare e adesso il risultato è la nascita o la risorgenza del Parlamento padano (rispetto al quale spero che le popolazioni alpine troveranno modo di prendere le loro distanze!).

Noi semplicemente rileviamo con grande preoccupazione l'incidenza di una nuova riduzione di possibilità di spesa per questa Regione, che credo si quantifichi nell'ordine di un 30.000.000 di euro. Siamo a chiedere al Presidente di valutare anche la necessità di riportare di qualche giorno eventualmente l'adozione del nostro bilancio, non so se questo sarà opportuno, ma vogliamo far sapere che c'è la disponibilità della nostra forza politica, perché il Presidente ha parlato di rimodulazioni in corso d'anno che sicuramente saranno necessarie, ma a noi pare che da questa manovra già traspaia un dato essenziale. Si va cioè ad incidere fortemente sulla ricchezza immobiliare e saranno fortemente modificati anche i cespiti che interesseranno i comuni, quindi l'impatto di questa manovra, al di là del taglio generalizzato, andrà ad alterare il nostro rapporto con la finanza locale. Se questo è, se il Presidente e la maggioranza lo ritengono, sappiano che il gruppo di ALPE è disponibile a prendere i tempi necessari per fare delle opportune correzioni e che non le troveremmo inadeguate. Crediamo che ci sia stato in questo bilancio un pesantissimo sacrificio della finanza locale (abbiamo parlato di uno "strangolamento" della finanza locale); se la reintroduzione dell'imposizione sulla casa, in particolare attraverso la forma dell'IMU, porterà dell'ossigeno agli enti locali e un po' di nuovo di autonomia rispetto alle scelte molto condizionanti che sono state fatte a questo bilancio, siamo disponibili a modificare anche il nostro piano lavori in conformità alle necessità.

Infine, Presidente, lei sa...e noi abbiamo espresso più volte, nel tempo, la nostra soddisfazione perché la Regione potesse esercitare un ruolo trainante non solo nel campo della produzione dell'energia elettrica, ma anche in quello della distribuzione e della sua commercializzazione...siamo meno ottimisti ed euforici per quanto riguarda l'assetto verticale che è stato dato di questo settore. La nostra preoccupazione è che siano tutelati i diritti degli utenti valdostani e che non si confortino condizioni di monopolio che rischiano, alla lunga, di rivelarsi un danno per l'utente valdostano. Non sappiamo se il buongiorno si vede dal mattino...dalla nomina rileviamo con piacere una competenza tecnica, come ci è stato sottolineato, ma non possiamo non sottolineare la natura tutta politica del do ut des che c'è stato su questo tavolo, anzi, tradotto in italiano dovremmo dire un "diedi affinché mi fosse dato", perché non sappiamo se questo do ut des è ancora permanente, stante le dichiarazioni che sono state fatte in sede politica sulla temporaneità degli accordi. Grazie.