Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 244 del 4 ottobre 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 244/73 - Comunicazioni del Presidente del Consiglio. Condanna fatti del Cile. Repressioni.

Dolchi (Presidente) - Signori Consiglieri, sono passate due settimane da quando in questa sala abbiamo espresso sdegno, condanna e dolorosa riprovazione per i tragici avvenimenti del Cile e da quando, in questa stessa stanza, questa stessa aula, abbiamo auspicato che il popolo cileno ritrovasse la propria via laboriosa nella democrazia. Purtroppo oggi siamo ancora di fronte a una feroce, sanguinosa caccia all'uomo in quel Paese, dove il colpo di Stato che prometteva ordine dimostra di non dare altro al popolo cileno se non fucilazioni, massacri e spargimenti di sangue. Mi sembra importante che anche oggi il Consiglio regionale della Valle d'Aosta unisca la sua voce, anche mediante un telegramma del Presidente, unisca la sua voce alle innumerevoli che in tutto il mondo e nel nostro Paese si levano contro le persecuzioni e gli eccidi e mi sembra pure che si possa, come Consiglio regionale della Valle d'Aosta, condividere il parere del Segretario nazionale del Partito Social Democratico Italiano, l'On. Orlandi, quando dice che sui fatti cileni il silenzio è complicità. Ieri, di fronte alla notizia della condanna a morte e dell'esecuzione del Segretario del Partito Comunista cileno, Luis Corvalan, poi smentita nell'Aula delle Nazioni Unite, il mondo intero si è mosso, a partire dal Segretario dell'ONU, dal Ministro degli Esteri del Governo italiano, dallo stesso Presidente del Consiglio che, nelle dichiarazioni al Senato, ha impegnato il Governo italiano a dei passi per evitare lo spargimento di sangue. Ebbene, penso che anche il Consiglio regionale debba unirsi a tutti quelli che si sono mossi perché cessino i processi, cessino le uccisioni di patrioti, dei democratici cileni, degli uomini politici.

Ritengo che anche il Consiglio regionale della Valle d'Aosta possa condividere le dichiarazioni rese dal Presidente del Gruppo Democristiano alla Camera, On. Flaviano Piccoli, che mi permetto di ricordare a conclusione di questa mia comunicazione: "Per ora" - ha dichiarato Piccoli - "Esprimiamo la nostra dura protesta, il nostro esplicito richiamo al rispetto dei diritti dell'uomo, tanto più oggi che la caccia agli esponenti politici, anche attraverso bandi pubblici, assume aspetti drammatici. Noi non possiamo rimanere insensibili a questo sanguinoso seguito del colpo di Stato riferito anche ai capi delle forze politiche, è ora la volta dello stesso Segretario del Partito Comunista cileno Corvalan, la cui stessa vita appare in pericolo. Dobbiamo chiedere" - conclude Piccoli - "Che la Giunta militare si fermi dinanzi ad atti che sono iniqui e irreparabili che trasformano in una triste beffa la dichiarazione di ritorno alla normalità pronunciata in questi ultimi giorni dal nuovo regime cileno". Queste parole ho voluto dire all'inizio di questa seduta, riallacciandomi a quanto già era stato detto nella seduta del 20 settembre, proprio a dimostrazione della presenza del Consiglio regionale della Valle d'Aosta in questi fatti che turbano la coscienza degli uomini liberi del mondo.