Oggetto del Consiglio n. 1883 del 22 giugno 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1883/XIII - Interpellanza: "Finalità dell'acquisizione di quote azionarie di Water Gen Power S.r.l. da parte della società CVA".
Interpellanza
La Cva ha recentemente acquisito il 35% della Water Gen Power s.r.l., società di Genova al centro delle attenzioni del Consiglio regionale a seguito di alcune interpellanze presentate dal consigliere regionale del Pdl Enrico Tibaldi, che segnalavano difetti qualitativi nella fornitura per una commessa di turbine di provenienza cinese.
Non sono state finora rese note le finalità precise dell'acquisizione, né le logiche che ispirano la scelta di diventare socio di una società fornitrice di materiale utilizzato dalla controllata regionale CVA.
Per questi motivi, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) chi, all'interno della società controllata CVA, ha deciso l'acquisizione della quota societaria detenuta dalla Water Gen Power s.r.l. e se della stessa la Regione abbia preventivamente avuto notizia, o se vi abbia dato il proprio avallo;
2) quali ragioni giustificano l'acquisizione da parte di CVA di quote societarie di un'azienda che opera essenzialmente nell'intermediazione di attrezzature di produzione estera;
3) a quanto ammonti il fatturato della società Water Gen Power s.r.l. per il 2008, 2009 e 2010 e quanta parte dello stesso sia riconducibile ad operazioni condotte con operatori del settore idroelettrico regionale valdostano;
4) se rientra negli intenti strategici della Giunta, per il futuro, l'acquisizione, attraverso società controllate regionali di partecipazioni, in altre società di intermediazione o di altri fornitori di attrezzature e macchinari.
F.to: Louvin - Bertin
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
È un tema sul quale si è già a volte intrattenuto questo Consiglio, più o meno preoccupato da strati di ruggine reali o ipotetici sulle turbine provenienti dal celeste impero. Siamo stati peraltro - usciamo dalle vicende che più strettamente hanno riguardato la commessa delle turbine - colpiti dall'acquisizione che ha fatto CVA del 35 percento della società che si era aggiudicata la commessa di queste turbine cinesi. La CVA, Presidente Rollandin, è una società che sta acquisendo una conformazione piuttosto stellare, oltre a CVA abbiamo CVA Trading, Idroelettrica, Idroenergia, Valdigne Energie, CVA Sole, Saint-Denis Vento, Telcha S.r.l., RAL, Electrorhêmes, cioè non è più solo una controllata regionale, è una holding regionale, un complesso di società. Credo sia utile che l'azionista unico, la Regione Valle d'Aosta, abbia idea di dove vanno i diversi rivoli di questa società!
Ci ha colpito il fatto che, non intorno ad una particolare realizzazione sperimentale, innovativa o ad un aspetto gestionale specifico, si sia attivata un'acquisizione societaria, ma proprio nei confronti di un soggetto che è fornitore della stessa CVA, fornitore in un mercato non consueto, come quello dei materiali di alta specializzazione per la produzione nell'idroelettrico. Quindi, quando proprio pochi giorni dopo aver appreso che gli amministratori della società genovese Water Gen Power avevano affilato le lame ed alzato gli scudi contro un nostro collega consigliere minacciandolo - non sappiamo se con seguito di azione o no - di querela per le sue azioni di sindacato politico sulla vicenda, ma pochi giorni dopo quella vicenda, abbiamo appreso che sarebbe stata effettuata direttamente l'acquisizione di una quota rilevante - anche se non maggioritaria - di società da parte di CVA. Le finalità di questa acquisizione, confessiamo, nonostante abbia fatto oggetto di qualche cenno nella stampa locale, non ci sono del tutto chiare - e vorremmo che ne fosse dato per quanto possibile conto in quest'aula - le logiche che ispirano la società di riferimento, principale motore del settore idroelettrico valdostano, ad acquisire una partecipazione azionaria significativa in un soggetto che opera nella produzione di componenti per lo svolgimento delle attività idroelettriche, la realizzazione delle centrali chiavi in mano, l'import-export di componenti elettrici e meccanici per la realizzazione di centrali, e così via.
Vorremmo capire se questo è un percorso che ha un significato particolare, collegato a questa tipologia economica produttiva, o se è una linea di orientamento, se pensiamo che anche altre controllate regionali debbano acquisire quote di partecipazione significative in società che operano nella fornitura nel loro interesse, perché questo può anche creare nuovi scenari per il mercato valdostano, anche in quella logica depressiva a cui facevamo riferimento nel dibattito sul consuntivo, cioè di un'espansione del pubblico, anche al di fuori della sua naturale presenza e vocazione; questo ci interessa sapere, Presidente.
Non siamo esperti come i colleghi che normalmente intervengono su questa tematica, ma qui siamo nel campo della gestione economica attraverso società e già abbiamo segnalato, fin dall'inizio di questa legislatura, come la proliferazione di società controllate e partecipate regionali stia diventando un peso non indifferente. Crediamo che, oltre che essere un peso, possa qualche volta sfuggire dalla visuale di chi è titolare principale dell'azionariato, e quindi vorremmo avere maggiore chiarezza, sapere chi ha deciso - e sulla base di quali ragioni - l'acquisizione della quota societaria detenuta dalla Water Gen Power, che tipo di rapporto ispira il legame fra committente ed appaltatore in questo, se è finalizzato esclusivamente al buon fine di qualche operazione già avviata o se prelude ad ulteriore utilizzo di questa società per l'implementazione delle altre centrali idroelettriche, e se questo si mette in relazione alla presenza di altri soggetti nel campo idroelettrico in Valle, se questo rappresenta una quota importante o non importante nell'attività complessiva di questa società o se ne è una parte marginale. Insomma, questo ci interessa capire: il perché di questa azione di espansione di CVA verso un soggetto che opera non nella produzione, ma in funzione servente rispetto alla produzione, in funzione di fornitore, ed in quale misura questo incide sul mercato generale dell'idroelettrico in Valle.
Siamo a chiederle, Presidente, se è un intendimento strategico od un unicum nel panorama delle partecipate regionali, perché questo rappresenta un aspetto di non poco momento. Grazie.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Vorrei fare una breve premessa, prima di rispondere puntualmente sulla base delle informazioni che sono state fornite da CVA. Il decreto del Ministero per le politiche europee del 5 agosto 2010, recependo la decisione della Commissione europea n. 404/2010 - le do poi una copia per evitare di dover prendere nota -, ha stabilito che il decreto legislativo n. 163/2006, codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, non si applica agli appalti relativi alla produzione e vendita all'ingrosso di energia elettrica nella zona nord dell'Italia ed alla fornitura di energia elettrica al dettaglio ai clienti finali, connessi in media, alta e altissima tensione sull'intero territorio italiano. In forza di questo decreto, CVA può operare in regime privatistico senza dover ricorrere a procedure di affidamento ai sensi del decreto n. 163/2006, agendo su un mercato finale altamente esposto alla concorrenza che comporta un'attenta analisi e valutazione dei costi di produzione ed approvvigionamento. Negli anni 2007-2008 la società ha registrato, nel corso degli appalti lanciati, una crescita rilevante dei prezzi di fornitura delle turbine e degli alternatori, causati sia dal rialzo dei prezzi delle materie prime che dalla scarsa competitività fra aziende fornitrici, essendo il mercato europeo - dal quale sono pressoché assenti aziende italiane - fortemente concentrato.
Al fine di garantire maggiore concorrenzialità nelle forniture, CVA ha deciso di esplorare il mercato cinese, interessante sia per i programmi di investimento nel settore idroelettrico del paese, sia per la competitività delle produzioni caratterizzate da una tecnologia di costruzione di collaudata qualità ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto al mercato europeo, nonché da tempi di consegna più rapidi e confrontati con quelli proposti dalle ditte europee. Inoltre le aziende cinesi vantano un bagaglio più che cinquantennale nel campo dei macchinari di produzione idroelettrica con realizzazione di impianti in tutto il mondo, compresi paesi come la Finlandia, la cui produzione idroelettrica è la principale fonte di energia. In quest'ottica CVA S.p.A. ha ritenuto importante, come altre aziende, presidiare anche il canale di approvvigionamento di alcune componenti d'impianto, ricercando le migliori opportunità in termini di rapporto qualità-prezzo, e questo con Water Gen Power S.r.l. che, in questo ambito, si è dimostrato un partner affidabile anche in considerazione degli accordi commerciali della stessa intrattenuti con aziende cinesi.
Venendo quindi alle domande, per quanto riguarda la prima: "chi, all'interno della società controllata CVA, ha deciso...", considerato che la società CVA opera in piena autonomia, l'acquisizione della quota del 35 percento nella Water Gen Power è stata deliberata ed approvata dal suo Consiglio di amministrazione in data 3 febbraio 2011, rientrando l'operazione nei poteri del Consiglio di amministrazione.
Per quanto riguarda la seconda domanda: "quali ragioni giustificano l'acquisizione da parte di CVA di quote societarie di un'azienda che opera essenzialmente nell'intermediazione di attrezzature di produzione estera", CVA ha deciso di acquisire quote della società Water Gen Power per via delle più vantaggiose condizioni economiche applicate dalla stessa alla fornitura di componenti elettrici e meccanici per la realizzazione di centrali elettriche maggiormente convenienti, se comparate, a parità di caratteristiche qualitative e tecniche, alle condizioni reperibili sul mercato europeo. Questa competitività è dovuta all'accordo commerciale esclusivo con la CWTW - è un'altra società - per il mercato europeo e balcanico. Questo intervento ha anche un carattere difensivo a fronte di azioni dei tradizionali fornitori europei, volte ad intervenire direttamente in questo nuovo canale di fornitura al fine di ristabilire lo status ex ante di mercato. Water Gen Power si muove pertanto in Europa alle quotazioni espresse dal mercato, mentre nei rapporti con CVA opererà con una logica open book (libro aperto) con evidenza dei costi sostenuti: questo è il dato fondamentale che dovrebbe essere il vantaggio per questo accordo. Questo unito al fatto che la stessa società Water Gen Power non opera essenzialmente nell'intermediazione di attrezzature di produzione estera, ma progetta e realizza centrali idroelettriche, sviluppa tutta l'ingegneria sia di sistema che di dettaglio, gestisce ed organizza tutte le fasi di realizzazione della centrale, la cantierizzazione e l'avviamento fino alla consegna in servizio al proprio cliente e rende ancora più profonda la collaborazione in una logica di general contractor. L'azienda si sta ulteriormente strutturando, in quanto l'obiettivo aziendale è quello di acquisire una quota del mercato europeo di fornitura in oggetto, e a tal fine sta avviando processi di qualificazione come fornitore presso i principali produttori idroelettrici in Italia. Faccio presente che la crescita di una struttura ingegneristica presso la Water Gen Power focalizzata alla progettazione e realizzazione di nuovi impianti, a fronte di un'ingegneria di CVA dedicata alla manutenzione ordinaria e straordinaria, permetterà di trasferire competenze anche nella CVA potendo contare su un polmone ingegneristico in grado di attivarsi in periodo di picco, rivolgendosi al mercato nelle fasi di minore investimento di CVA.
Per quanto riguarda il terzo quesito: "a quanto ammonti il fatturato...", eccetera, la società è stata costituita l'8 agosto 2008, per cui nel 2008 il valore della produzione dichiarato a bilancio era pari a zero; nel 2009 il valore della produzione dichiarato a bilancio è stato di 372.300 euro e, nel 2010, il valore della produzione a bilancio è stato di 4.925.485 euro. Tutto il fatturato è riconducibile finora ad operazioni condotte con interventi nel settore idroelettrico regionale, ma - come già detto - l'obiettivo aziendale è quello di qualificarsi come fornitore presso i principali produttori con riguardo al mercato europeo.
Per quanto riguarda l'ultima domanda: "se rientra negli intenti strategici della Giunta, per il futuro...", è difficile in questo caso rispondere, nel senso che si guarda all'insieme delle società controllate dalla Regione ed al loro diffuso spettro di attività. Credo che ogni scelta debba fare oggetto di valutazione in proprio e principalmente tener conto di considerazioni ed analisi della singola società. Strategicamente alla Giunta ciò che interessa è che gli investimenti siano produttivi in termini di risorse, ma anche e soprattutto di soddisfazione e di ricadute positive per il contesto valdostano.
In poche parole, credo che da questa relazione emerga che nella sostanza il contatto con Water Gen Power era per evitare che si riformasse un'esclusiva da parte di altre società fornitrici di queste apparecchiature, che tendevano ad alzare il mercato e ad avere dei riscontri economici molto superiori a quelli che sono stati spuntati nelle vicende che conosciamo da parte di CVA.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Questa è una vicenda effettivamente un po' singolare. Nel Regno Unito esiste la qualifica di "fornitore della Real Casa": è un soggetto qualificato al quale ci si rivolge preferenzialmente. Qui, indubbiamente, questa società che è nata - come ha detto il Presidente - ad agosto 2008 ha fatto un percorso molto rapido per accreditarsi e per acquisire i galloni di "soggetto particolarmente affidabile" per forniture di questa dimensione, un esclusivista, in sostanza, in questo momento - a quanto si capisce - del mercato idroelettrico valdostano, della CVA prima di tutti. È una situazione abbastanza curiosa; ho preso nota e mi interesserò per verificare - non che metta in dubbio la sua parola, Presidente - il contesto nel quale questo è avvenuto, cioè di una sostanziale esclusione di queste forniture dal codice degli appalti, quindi dagli obblighi di gara. È curioso che si scelga questa via di questo rapporto sostanzialmente privatistico di relazione monopolistica da parte di un fornitore! Lo troviamo molto singolare, perché è vero che ci sono mercati oleosi, dove la competitività non genera vantaggi; sembra però singolare in questo momento aver stipulato questo accordo così particolare! Poi questo discorso anche d'implementazione del polmone ingegneristico, cioè avvalersi di forte sinergie...io sono stato curiosamente colpito da questo dato che, ancora nel 2010, quando fatturava già più di 4.000.000 di euro questa società avesse un solo dipendente, obiettivamente è un bel risultato dal punto di vista del margine operativo!
Ho sempre immaginato, ma deve essere sicuramente un mio limite culturale, che il general contractor dovesse essere un soggetto particolarmente robusto ed attrezzato, organizzato sul piano imprenditoriale, oltre che con le spalle molto robuste sul piano finanziario. Qui abbiamo una società forse ancora leggermente gracile, perché ha 60.000 euro di capitale ed ha un rapporto molto particolare con la sua prima committente; che abbia l'ambizione di crescere questo lo comprendiamo e siamo disponibili a crederlo, ci pare però che sia un'operazione un po' singolare e un po' fuori dalle righe. Non sappiamo come definirla, non abbiamo d'altra parte obbligo di qualificarla in questa sede. Noi volevamo capire, e dei dubbi che avevamo prima su questa vicenda, per come era stata tratteggiata dagli organi di stampa, dei dubbi ci rimangono in questo rapporto open book con una società, cioè: mi rivolgo a te, vado a scegliere se mi interessa usarti o non usarti. Ma chi è che mi consiglia su questo? Sono i tuoi stessi tecnici, perché c'è questa sinergia sul piano ingegneristico, c'è un rapporto di fornitura esclusiva con un fornitore distante geograficamente e distante anche dalla possibilità di un controllo reale da parte del committente.
Noi questa situazione obiettivamente la capiamo poco. Comprendiamo che si siano trovate delle maglie, fra l'altro curiosamente solo nel settore nord, a quanto ha detto lei, per la produzione idroelettrica...si vede che la linea del nord in questo momento è una linea che sta andando forte! È vero che c'è maggior produzione, però è curiosa questa situazione. Siamo alquanto perplessi di fronte a questa vicenda, sulla quale non ci permettiamo di dire nient'altro, perché non ne abbiamo la competenza, ma la troviamo molto singolare e crediamo che meriti di essere mantenuta sotto la massima attenzione ed essere ancora oggetto della nostra massima considerazione.