Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1878 del 22 giugno 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 1878/XIII - Interpellanza: "Individuazione di azioni idonee a contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale nella Regione".

Interpellanza

Preso atto delle risultanze dello studio elaborato dal centro studi Sintesi e dell'Unioncamera Veneto che colloca la nostra Regione nella fascia a rischio evasione fiscale a livello delle Regioni del Sud;

Constatato che la risultanza del summenzionato studio si basa sul rapporto tra livello di spesa e redditi dichiarati;

Atteso che l'evasione nella nostra Regione, in virtù del riparto fiscale, ha delle ripercussioni economiche dirette sul bilancio regionale, oltre beninteso ai risvolti etici e sociali comuni alle altre realtà;

Ritenendo opportuno verificare l'attendibilità delle risultanze dello studio citato in premessa;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione e/o l'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio per conoscere:

1) quali sono gli intendimenti in merito;

2) se intende approfondire l'eventuale sussistenza e portata del fenomeno denunciato;

3) quali iniziative intende attivare per contrastare il fenomeno qualora gli eventuali approfondimenti disposti ne accertino la sussistenza.

F.to: Giuseppe Cerise - Chatrian

Presidente - La parola al Consigliere Giuseppe Cerise.

Cerise G. (ALPE) - Merci M. le Président.

Dopo aver udito l'intervento del collega La Torre questa mattina sul rendiconto, ero quasi intenzionato a ritirare questa interpellanza, in quanto ha ripetuto più volte: grazie ai valdostani che pagano le tasse...

Questa interpellanza, invece, vuole richiamare l'attenzione sulla sussistenza o meno di eventuali fenomeni di evasione fiscale. Premetto che sono sostanzialmente d'accordo con il collega La Torre nel ritenere che il valdostano sia un contribuente fedele, anche forse in virtù delle radici cristiane che vengono spesso richiamate: "dare a Cesare quel che è di Cesare", per cui, ligi a questo insegnamento, sono contribuenti fedeli. Tuttavia, credo che non possiamo, quando veniamo a conoscenza di elementi che possono far pensare che anche nella nostra regione ci siano fenomeni di evasione fiscale, porre l'attenzione su questa problematica; di conseguenza il discorso parte dalle risultanze dello studio elaborato dal centro studi Sintesi e Unioncamere Veneto, che colloca la nostra regione nella fascia a rischio di evasione fiscale, a livello piuttosto consistente.

Non necessariamente quando si parla di "evasione fiscale" si può ricondurre al fatto che i contribuenti non pagano le tasse, ma se andiamo a vedere, successivamente ci sarà un'interpellanza del collega Bertin che pone l'accento su una problematica forse più pericolosa, nel senso di eventuali infiltrazioni nel tessuto socioeconomico della criminalità organizzata; questo fenomeno, visto che l'analisi è basata sul rapporto consumi e reddito, può sicuramente falsare perché un'economia sommersa, gestita dalla criminalità organizzata, può falsare questi dati.

Pertanto chiediamo se si ritiene opportuno approfondire, per capire se c'è da preoccuparsi su questa indicazione che proviene da un soggetto attendibile, l'Unioncamere Veneto e lo studio Sintesi - che non so di che natura sia, ma l'Unioncamere penso abbia tutta una sua qualificazione in merito -, e se si ritiene di prendere delle iniziative per approfondire meglio questa conoscenza, se eventualmente c'è. Tutti auspicheremmo che questo problema non ci fosse, ma...quando si spende più di quanto si guadagna, questo problema potrebbe esserci!

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Sul tema dell'evasione fiscale c'è un dibattito aperto nel paese, come il collega sa, stanno litigando i Comuni con le Regioni per capire come i proventi dell'eventuale riemersione del nero sia ripartito fra gli uni e gli altri...per dire che il tema è di attualità e prendiamo atto che è un tema interessante!

Prendo atto che i Consiglieri hanno avuto modo di esaminare lo studio condotto dal centro studi Sintesi e Unioncamere Veneto. Noi abbiamo cercato di capire, e questo studio risulta tuttora riservato e non consultabile, in quanto fa parte di un rapporto più ampio che verrà presentato il 27 giugno, a Venezia, in occasione della conferenza avente per tema "Federalismo, sussidiarietà ed evasione fiscale", organizzato da Unioncamere Veneto, così come confermato dal centro studi Sintesi. Abbiamo cercato di approfondire e abbiamo avuto questa difficoltà.

Adesso non so se il collega ha potuto leggere queste notizie riservate, ma se invece i Consiglieri hanno letto, come noi abbiamo fatto, gli articoli de Il Sole24Ore e le tabelle presenti sul sito Internet del centro studi Sintesi, non posso che concordare con le preoccupazioni dei colleghi rispetto al fatto che la Valle d'Aosta si presenta come terra di evasione fiscale. Peraltro, da una lettura delle documentazione reperita sul sito centro studi Sintesi, rilevato anche negli articoli di giornale, si fa riferimento al 2009, mentre nelle tabelle i dati riportati sono riferiti al 2008...alcuni dati suscitano delle grosse perplessità. Innanzitutto i dati dello studio derivano da un lancio di stampa, perciò appare difficile valutare la bontà delle analisi del modello proposto, in quanto non conosciuto. Il modello presuppone un raffronto fra reddito pro-capite disponibile e consumi pro-capite. Senza fare della filosofia, viene da chiedersi se sia corretto il considerare che solo attraverso i consumi si possa misurare il benessere... Viene poi da chiedersi qual è l'algoritmo sotteso al modello, poiché nell'affermare che la differenza fra reddito disponibile e consumi indichi un'area di evasione fiscale, ci fa chiedere dov'è andato a finire il risparmio delle famiglie! Sarà tutta evasione? Viene contabilizzato nel modello? Questo non si sa, non si capisce con quali procedure si è arrivati a queste conclusioni.

In ogni caso, tralasciando le questioni metodologiche - che sono però alla base di alcuni risultati -, limitandoci a quanto è stato possibile leggere, vi sono molti dubbi interpretativi, in particolare: non si utilizzano i dati ISTAT, che sono quelli ufficiali, ma quelli dell'Istituto Tagliacarne; per la voce "consumi alimentari", è noto che questo dato in Valle d'Aosta è in parte influenzato dal turismo; in merito ai consumi di energia elettrica andrebbe chiarito se sono il totale di quelli del territorio divisi per la popolazione residente, il che vorrebbe dire che sono stati conteggiati anche quelli a fini produttivi, che non c'entrano nulla con i consumi pro-capite. Per la voce relativa al consumo di carburante, va chiarito a cosa ci si riferisce, perché nel caso di dato aggregato giocherebbe un ruolo rilevante nel complesso dei prodotti petroliferi il consumo di gasolio per riscaldamento e quello per veicoli che attraversano la regione. Infine, il dato relativo alle auto, dato che in Valle d'Aosta è viziato dalla presenza di immatricolazioni di auto a nolo e questo falsa il problema, per quelle di cilindrata maggiore ai 2000 si deve tener presente che il dato comprende i veicoli appartenenti alle società di noleggio che hanno sedi secondarie in Valle - adesso sono diminuite, ma prima erano rilevanti - il cui parco auto è composto anche da molte autovetture di grossa cilindrata. Riguardo al numero di autovetture immatricolate per mille abitanti nel 2008 riportato nella tabella del centro studi Sintesi, le 110,23 auto ogni mille abitanti sono un dato la cui fonte è oscura, in quanto non risulta desumibile da nessuna delle tabelle pubblicate dall'ACI. Dai calcoli effettuati dai nostri uffici risulta invece che, se alle 21.000 auto immatricolate si sottraggono le 16.000 auto dei noleggi, si ottiene un numero di 4.944 auto effettivamente di proprietà di residenti valdostani, con un risultato di 47,63 auto ogni mille abitanti, invece del dato che ho letto prima. Il dato così ottenuto risulterebbe fra i più bassi nella tabella del centro studi Sintesi, quindi cambierebbe tutto! Già da queste premesse si comprende che è essenziale conoscere i dati di partenza dell'esame effettuato dal centro studi Sintesi e Unioncamere Veneto per poter condurre quest'analisi.

"Quali sono gli intendimenti in merito": sicuramente quelli di poter verificare meglio questi dati, per capire, anche noi, la verità di questo studio. Si tratta di materia complessa, quindi speriamo di poter avere un raffronto perché interessa tutti.

"Se intende approfondire l'eventuale sussistenza e portata del fenomeno denunciato": per questo vale la risposta precedente.

"Quali iniziative intende attivare per contrastare il fenomeno qualora gli eventuali approfondimenti disposti ne accertino la sussistenza": insieme all'Agenzia delle entrate già interpellata al riguardo, perché aveva fatto un resoconto poco tempo fa che dava dati molto diversi, si verificherà quali iniziative e dove eventualmente poter incidere. Aggiungo che la direzione generale dell'Agenzia delle entrate ha comunicato che la Valle d'Aosta, in base ai sistemi di analisi dell'agenzia, i cui dati di base non sono pubblici e non ci sono stati comunicati, risulta un bacino a bassa pericolosità fiscale. In questo senso uno dei parametri chiave è costituito dal tax gap, cioè dalla distanza fra le imposte dichiarate e quelle che presumibilmente dovrebbero essere dichiarate; queste ultime sono le risultanze di una serie di stime che partono dall'ammontare dell'economia sommersa calcolata dall'ISTAT per arrivare all'imposta attesa di competenza dell'Agenzia delle entrate. Il tax gap valdostano osservato nel 2008 è del 22,5 percento, poco superiore a quello del 2001 e in calo rispetto al periodo 2002-2007 di 2-3 punti percentuali. Infine, la direzione regionale dell'Agenzia delle entrate ha confermato anche per il 2011 il proprio impegno nelle attività di controllo sostanziale, nel rispetto delle linee strategiche definite a livello centrale, al fine di garantire il consolidamento e, se possibile, il miglioramento dei risultati raggiunti nel 2010, sia in termini quantitativi che qualitativi. Purtroppo non ho altro da aggiungere; ho cercato di fare un'analisi il più possibile puntuale perché il problema è di grande interesse per tutti.

Presidente - La parola al Consigliere Giuseppe Cerise.

Cerise G. (ALPE) - Ringrazio il Presidente per la chiarezza. Confesso che ero un po' prevenuto, perché, parlando di evasione, ho pensato: magari vorrà rimanere in tema ed essere evasivo! Invece assolutamente non lo è stato e di questo gliene rendo merito!

Lei diceva: voi forse siete in possesso dello studio...assolutamente no. La nostra interpellanza ha preso spunto da un articolo apparso che citava sia lo studio Sintesi che Unioncamere e ci siamo rivolti a lei, che aveva dei meccanismi più convincenti rispetto a quelli che possiamo avere noi per accedere ad una serie di dati e togliere così ogni dubbio in merito. Ripeto: sono convinto che il cittadino valdostano sia un contribuente fedele, ma tornando al discorso di prima, qualora - sperando che siano casi isolati - vi sia la possibilità di infiltrazioni di criminalità organizzata nel tessuto socioeconomico, questo è uno degli elementi che può falsare.

Ho avuto occasione, quando Orlando era Sindaco di Palermo, di contattarlo in quel periodo; aveva messo in evidenza una problematica che aveva Palermo come provincia: che l'anno precedente era la seconda provincia italiana per consumi ed era la penultima per reddito...ecco, questo era legato ad un fenomeno non tanto del cittadino che evade le tasse, anche se in certe realtà purtroppo il discorso dell'evasione fiscale è molto più marcato rispetto al nord, quanto a questa problematica che non è una cosa nuova. Tenere alta la guardia su questi problemi che si possono intrecciare crediamo che sia quanto mai auspicabile.