Oggetto del Consiglio n. 1865 del 22 giugno 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1865/XIII - Interrogazione a risposta immediata: "Chiusura del corso per educatori presso l'Università della Valle d'Aosta".
Interrogazione a risposta immediata
Appreso da La Stampa del 18 giugno 2011 che, nonostante sia venuta meno una delle ragioni che avevano portato alla chiusura del corso per educatori presso l'Università della Valle d'Aosta, ossia la richiesta di requisiti minimi di docenti più elevati, molto onerosa per l'Ateneo, "il Consiglio di Ateneo" - ha spiegato il Presidente dell'Università (e della Regione) Augusto Rollandin - "non ha ritenuto opportuno rivedere scelte già prese. Questo non significa che in futuro non si decida di riattivare il corso, ma solo che per il momento saranno sospese le nuove iscrizioni";
Constatato che il Piano di sviluppo 2010-2012 persegue la disattivazione graduale ma completa del corso per educatori;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione per sapere se sia vero o meno che la strategia di sviluppo dell'Ateneo nel settore del corso per educatori sia ancora tutta da chiarire e non si escludano né possibili riaperture né chiusure definitive.
F.to: Donzel - Carmela Fontana - Rigo
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, ritorniamo su un tema che è stato spesso trattato in questa sala ed è l'organizzazione dei corsi dell'università, in tale caso si tratta della soppressione di un corso all'interno della facoltà di Scienze dell'educazione: il corso per educatori. La motivazione, che era già stata in qualche modo vista con perplessità da docenti, studenti e da rappresentanti delle forze politiche in questa sede...era stata motivata con delle ragioni di tipo burocratico anche molto importanti, ossia una questione di docenti che dovevano essere assunti e quindi molto onerosa per l'ateneo. Ora che questa ragione è venuta meno, però, sostanzialmente, non c'è alcuna intenzione di rivedere le scelte che già sono state prese e si parla piuttosto della possibilità di riaprire il corso nei prossimi anni. Stando alle norme che prevedono la soppressione e la riapertura dei corsi, tale corso non può essere riaperto nei prossimi due anni, quindi ciò significherebbe, stante la normativa vigente, che devono passare addirittura tre anni prima di poter riaprire questo corso. In tale senso chiediamo che come è stato in altre situazioni...abbiamo visto che per il corso di psicologia è stata data la possibilità di rivedere, alla luce di nuove situazioni, il mantenimento, saremmo dell'avviso che un'università che sta nascendo, per cui si costruiscono edifici immensi...vediamo come limitativo questo fatto di dire: "lo sopprimiamo per un anno e poi forse lo riapriremo" quando sappiamo che la riapertura dovrà essere procrastinata di almeno tre anni.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Uno dei punti qualificanti della strategia di sviluppo dell'ateneo valdostano è la specializzazione e lo sviluppo del segmento magistrale, ovviamente anche in relazione agli sbocchi occupazionali dei laureati e alle necessità di sviluppo del territorio. In tale ottica il Consiglio ha stabilito che lo sviluppo verticale dell'ateneo deve necessariamente passare attraverso la razionalizzazione del segmento di base, ossia delle lauree triennali, in armonia con quanto stabilito a livello nazionale in ordine all'offerta formativa con riferimento ai requisiti necessari per istituire e attivare corsi di studio. La decisione di non attivare il corso di laurea in Scienze dell'educazione all'atto della trasformazione del corso di laurea in Scienze della formazione primaria - che voglio ricordare passa dagli attuali 4 anni ai 5 anni di corso, ossia, di fatto, diventa una laurea magistrale a ciclo unico - è stata inserita nel piano di sviluppo 2010-2012 su proposta della facoltà di Scienze della formazione e fatta propria dal Senato accademico e del Consiglio di università. Quest'ultimo ha quindi ritenuto di confermare la scelta assunta, per cui al momento le nuove iscrizioni sono sospese, il che non esclude che in futuro si possano verificare condizioni diverse e che il Consiglio di università possa valutare, in coerenza con la strategia di sviluppo dell'ateneo, la riattivazione del corso di laurea in Scienze dell'educazione. Ricordo che, per quanto riguarda Psicologia, che è stata prima menzionata, si trattava di dare la possibilità di continuare per un anno per chiudere il discorso del triennale in magistrale, questa è stata una decisione presa a suo tempo che è stata riconfermata per tali motivazioni, al di là di quelle che il collega ha ricordato correttamente. Rimane dunque valido questo principio di formazione e quindi di laurea magistrale per la formazione e non per Scienze dell'educazione.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Continuiamo a non capire la ratio del piano di sviluppo dell'università, che alle volte pare un piano di dismissioni. Ripeto: a fronte degli enormi investimenti che stiamo facendo sull'università e che abbiamo condiviso, perché pensiamo sia un atout straordinario per la Valle d'Aosta e che l'università non sia possibile costruirla attraverso corsi che si aprono e si chiudono, ma che bisogna dare un grande respiro allo sforzo che viene fatto. Da una parte, non ci sono all'interno del piano prospettive per l'apertura di nuovi corsi, come sono stati spesso sollecitati, nelle aree scientifiche e tecnologiche e, dall'altra, sono in questo caso soppressi...o sono sempre tenuti a rischio i corsi già esistenti. Dal nostro punto di vista, un'università, per prendere slancio, ha bisogno di garanzie e di personale stabile, invece noi vediamo crescere sempre di più le collaborazioni, per cui siamo fortemente perplessi in merito a tale strategia, tanto più che, avendo in Valle d'Aosta nell'ambito degli asili-nido delle forme di eccellenza, sarebbe importante continuare a lavorare e sperimentare in questo settore. Grazie.